Appunti di modellismo di Francesco Mosca Ultima modifica: 13/12/2006 -1- Indice Licenza.............................................................................................................................................. .........3 La colla.......................................................................................................................... ............................4 Legno.......................................................................................................................... ..........................4 Polistirolo.............................................................................................................................. ................4 Vetroresina..................................................................................................................... .......................4 Polistirolo...................................................................................................................................... .............5 Riparazioni.................................................................................................................................. ..........5 Vernici................................................................................................................................................. .......7 Il controllo del modello....................................................................................................... ......................8 Il Radiocomando............................................................................................................................. ......9 Le batterie................................................................................................................ ...........................10 Tipo di batterie............................................................................................................... ................10 Scelta delle batterie........................................................................................................... .............10 Ricaricare le batterie................................................................................................... ...................10 Test di laboratorio................................................................................................ ..........................12 Il servocomando..................................................................................................................... .............14 Dimensionamento di un servo e relativa squadretta......................................................................14 Il profilo alare........................................................................................................................................... 17 Coda a V................................................................................................................................................. ..18 Controllo meccanico........................................................................................................ ...................18 Controllo a microcontrollore............................................................................................................... 18 Realizzare 'capottine' motore o pilota............................................................................................ ..........19 Links............................................................................................................................... .........................20 Ringraziamenti....................................................................................................................................... ..20 GNU Free Documentation License.................................................................................... .....................21 -2- Licenza Copyright (c) 2006 Mosca Francesco. è garantito il permesso di copiare, distribuire e/o modificare questo documento seguendo i termini della Licenza per Documentazione Libera GNU, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation; senza Sezioni non Modificabili, nessun Testo Copertina, nessun Testo di Retro Copertina ELENCO. Una copia della licenza è acclusa nella sezione intitolata "Licenza per Documentazione Libera GNU". -3- La colla Le colle si dividono in due categorie: Colle che si induriscono per mezzo dell'evaporazione di un solvente. Colle che si induriscono per catalizazione. Legno Polistirolo Vetroresina -4- Polistirolo Propongo però un metodo alternativo per assottigliare i fogli di polistirolo, dargli forme semplici e stampare contemporaneamente un'immagine: Basta mettere il polistirolo (fogli poco spessi direi max 1 cm) tra due fogli di carta, mettere una dima con la forma che si vuole ai lati del foglio, coprire il tutto con fogli di carta asciutta (sopra e sotto il blocco di polistirolo) e stirarlo con un ferro da stiro caldo (impostato su cotone per intenderci). Il risultato è che la parte superficiale del foglio quasi si scioglie, si indurisce e prende le misure richieste... Attenti perchè il polistirolo rischia di ritirarsi un pelino, quindi è meglio abbondare rispetto alle dime... se il foglio di carta poi presenta scritte o disegni fatti con inchiostro... beh sorpresa verrà trasferito il tutto sul polistirolo. E' ovvio che questo non è un metodo adatto a grandi formati nè a pezzi già tagliati, però per un particolare o dei piccoli piani di coda o addirittura l'intera struttura di un micro aereo (tipo 20-30 cm di apertura alare) può essere la cosa migliore... Riparazioni Tempo fa, notavo che quando un loro modello di aereo (il più delle volte elettrico, in polisterolo o altro sintetico) cadeva deformandosi, la volta successiva lo stesso aereo era perfettamente in linea e le deformazioni erano scomparse! Curiosità mi portò a chiedere, anche se al momento non avevo alcun interesse diretto, come facevano. Risposta, che il più delle volte è simile all'uovo di Colombo, sottoponevano la parte deformata ad un calore costante per mezzo di un fono, avendo loro l'accortezza di modellare con le mani in caso di deformazione o aspettavano che il materiale riprendeva la sua posizione originale in caso di ammaccatura! Semplice vero? Mi consigliarono pure, di fare attenzione però a non sciogliere la materia prima. In questo, di fare delle prove sul materiale di scarto, che in garage non manca mai, così dopo presa confidenza con la metodologia, di agire sulle parti del modello incriminate! -5- Chiaramente il consiglio qui indicato nel mio post, va utilizzato per come ho scritto solo nel caso che le parti danneggiate sono integre ed hanno subito solo una deformazione o ammaccatura. Dico questo perché pare che il materiale in questione per effetto del calore, che dilata le celle di cui è composto, tende a riprendere l'originaria forma di costruzione (pare che questa azione si chiami effetto memoria e che sia una caratteristica di questi materiali). -6- Vernici Le migliori vernici da utilizzare sono quelle acriliche per il plastimodellismo che hanno pigmenti molto coprenti anche con spruzzate leggerissime. Ottime come resa sono le Lifecolor da diluire al 50-70%, esclusivamente con acqua distillata, se date a aerografo o lasciate come sono o diluite al 10-20%, sempre con acqua distillata, se date a pennello. Ricordate che il miglior metodo di verniciatura è quello a aerografo con passate leggere e successive; meglio una decina di passate leggere fino alla totale copertura di colore che una o due passate troppo cariche di vernice. Le mani di vernice devono essere date incrociate e sempre leggere per evitare colature e/o accumuli di vernice. Non preoccupatevi se all'inizio la copertura non è omogenea, lo diventerà con le spruzzate successive. Tenete conto che alcuni colori, vedi il giallo e il rosso, sono poco coprenti e quindi ostici; un po di pazienza e il risultato sarà ottimo. Se doveste riscontrare colature o accumuli di vernice, non preoccupatevi e lasciate asciugare per bene. Poi con passate progressive di carta abrasiva ad acqua per carrozziere, bagnata con acqua e sapone, o detersivo per piatti, procederete alla eliminazione dei difetti. Iniziate con una carta 320, poi passate a una 600, fino all'ultima carteggiatura usando una 1.200 o anche più; usate sempre la carta bagnata con acqua e sapone e alla fine lavate per bene e asciugate. È preferibile usare un fondo bianco che farà da perfetta base alla vernice finale di qualunque colore esso sia. Le mascherature si possono creare utilizzando il "Frisket", una speciale carta adesiva trasparente, a bassa adesività, utilizzata nel disegno tecnico, facilmente reperibile a fogli o a rotoli nei negozi di belle arti, di disegno tecnico o in negozi di plastimodellismo ben forniti. Per la divisione lineare dei colori si può utilizzare il nastro Tamiya, reperibile nei negozi di plastimodellismo in diverse larghezze, oppure fogli di giornale tagliati a misura e applicati bagnati sulla superficie da verniciare, proprio perché bagnati questi aderiranno perfettamente. Se di buona qualità e non vecchio di magazzino, in questo caso la colla potrebbe fare dei brutti scherzi, si può usare anche il nastro in carta per carrozzieri, purché usato correttamente per evitare infiltrazioni di vernice al di sotto. -7- Il controllo del modello Radiocomando (TX) Ricevente (RX) B.E.C. Batterie Servocomandi Motore Regolatore giri motore -8- Il Radiocomando Usando un solo servo, dovendo azionare gli alettoni in controrotazione per ottenere rollio e quindi imbardata, si utilizza una leva doppia (sporgente da entrambi i lati) o anche una a croce o una tonda, in modo che da un lato "tira" e dall'altro "spinge"; dato che si posiziona al centro ali, per arrivare agli alettoni occorrerà inserire dei rinvii a squadra opportunamente sagomati e ruotanti dentro guide o altri supporti adatti. Se questi rinvii risultano scomodi da installare, si aggiunge un servo (il 5°) e si posizionano nei pressi di ciascun alettone collegandoli direttamente in parallelo tra loro tramite un cavo di prolunga a Y un canale in più quindi non serve; ovviamente le leve devono comunque essere montate una in un verso e una nell'altro per ottenere la rotazione in controfase. Se si vuole fare i "fanatici" della perfezione, per entrambe le soluzioni si dovrebbero montare anche in modo che la rotazione verso il basso sia inferiore di quella verso l'alto, perchè piegando in giù l'alettone, la portanza di quella semiala può aumentare sino a raggiungere il limite di stallo, soprattutto a bassa velocità in salita (mai virare subito dopo il decollo, può venire giù a peso morto in tutti i sensi, prima sempre fare prendere velocità e diminuire l'angolo di incidenza). Curiosamente praticando piccoli intagli sul bordo di entrata dell'ala, in corrispondenza degli alettoni, il rischio di stallo diminuisce; anche i "nasi" NACA all'estremità ala, tipo adrenalin, hanno funzione analoga (oltre che di freno aerodinamico). Comunque non è il caso di preoccuparsi per questo, è una situazione che si verifica in casi particolari (velocità bassa, alettoni "larghi", angoli grandi e comandi bruschi) Con i servi sdoppiati, ma con radio programmabili e più canali in questo caso, è possibile anche inserire funzioni miste flap/alettoni nelle fasi di decollo e atterraggio; anche con la deriva, come giustamente ha indicato dg-ren effettuabile anche con una 4 servi, sempre se il programma della Tx lo prevede -9- Le batterie Quando ho cominciato a documentarmi sui vari tipi di batterie usate nei modelli, pensavo che sapere due o tre cose in maniera generica mi sarebbe bastato per far fronte ai primi passi in questo meraviglioso mondo. Mi sono dovuto ricredere. Ogni nozione che imparo contribuisce a confondermi le idee. Provo ad illustrare, qui di seguito, solo alcuni degli aspetti delle batterie; sperando di arrivare alla fine e fare un po di luce su questo oscuro paesaggio. Tipo di batterie Le celle che compongono i vari pacchi non sono tutte uguali, per esempio smontare le celle dei trapani o comprarle in fiere di elettronica ecc. e farle diventare un pacco per aerei ed auto non è una buona cosa. Quelle usate in ambito aeromodellistico sono : NiCd NiMh LiPo Le caratteristiche che distinguono le batterie sono: tensione nominale (in V) capacità (in mA/h) C resistenza interna (in mOhm) Ri Scelta delle batterie I motori elettrici di classe 400 (come per lo sky) hanno un assorbimento di circa 10 ampere, per cui non troppo elevato e non necessitano di celle particolari, per altri motori si parla anche di 40 ampere per cui il pacco deve poter dare questa potenza richiesta. Ricaricare le batterie Per il tempo di carica del NiMh, se si seguono procedure simili a quelle del NiCd è di 10h con una corrente tipica di 1/10 della capacità del pacco. Con i caricatori per celle a ricarica rapida al NiMh è: Tempo Capacità c Corrente di carica dove: Capacità è la capacità della batteria in Ah Corrente di carica è la corrente che il caricabatterie eroga. c è una costante (molto variabile) Se vivessimo in un mondo perfetto tutta la corrente che diamo alle batterie verrebbe immagazinata. Vivendo in un mondo dove la resistenza è sempre dietro la porta dobbiamo considerare che una parte - 10 - della corrente viene dispersa. Possiamo considerare una c di 1,5 ma può tranquillamente oscillare di 0,1/0,2 . Esempio: un pacco da 1100 mA con una corrente di carica di 250mA con una c media di 1,5 abbiamo: 1100 1.56.6 ore Tempo di carica 250 Resta da vedere la potenza del caricatore e la possibilità di sovraccorrente delle celle (riscaldamento per la resistenza interna). Curiosità: Con i motori a scoppio si riparte dopo 2 minuti (0,0333h), per ricaricare le celle nello stesso tempo occorre una corrente, per un pacco della capacità di 1100mAh, di 1,1/0,033=54A....E RELATIVO BOTTO! il calore prodotto dipende dal quadrato della corrente, quindi a 50A è 2500 volte di più che a 1A, che è già 25 volte di più che a 0,2A, ecc.... Le celle con sigla SCR (sxxxxo le migliori) hanno come prerogativa una resistenza interna molto bassa ed accettano forti correnti sia in carica che scarica senza problemi, altre celle come le stilo usate nei tx/rx non potrebbero svolgere lo stesso compito. Le singole celle non devono mai scendere sotto 0.8 volt altrimenti non si riesce più a caricarle (anche qua qualcuno sostiene che metterle in freezer per un paio di giorni le ristabilisca, altri gli danno una scossa con volt e sapere esagerati che dovrebbe rimetterle in sesto ..ecc.). Diciamo che buona norma per le batterie è avere almeno 2 o tre pacchi, caricati lentamente il giorno prima di andare a volare, non fare sul campo mai più due o tre cariche rapide, caricarle lentamente almeno una volta ogni due mesi infatti se inutilizzate si scaricano fino a non essere più in forma come in origine. Considera anche che un pacco caricato a basso amperaggio rende in termini di durata di volo molto di più che un pacco caricato rapidamente. Un buon caricabatterie fa la differenza, un trasformatore con 4 diodi ed un condensatore, carica si la batteria ma non è il massimo della vita, considerando anche più la batteria è carica più si fa fatica a metterci dentro altra corrente. Pare che sia meglio caricarle ad impulsi piuttosto che a corrente costante, per farti un'idea puoi scaricarti manuali dei vari carichini per renderti conto di come funzionano e di quello che fanno. Nelle specifiche di un caricabatterie di buon livello si trova scritto: Tampone: La carica avviene a corrente costante fino alla tensione di tampone, quindi la carica continua a tensione costante e corrente decrescente. Al termine della carica, il caricabatterie fornirà solo la corrente necessaria per il mantenimento. Ciclica: La carica avviene a corrente costante. Raggiunta la soglia di fine carica (programmabile), la carica si interrompe ed il caricabatterie passa in stand by fino a che la - 11 - batteria non raggiunge la soglia di inizio carica (programmabile). Automatica: La carica avviene a corrente costante. Raggiunta la soglia di fine carica (programmabile), il caricabatterie passa automaticamente alla tensione di tampone, fornendo alla batteria la sola corrente necessaria al mantenimento. Il ciclo di completa ricarica, riparte ogni volta che la batteria raggiunge la soglia di inizio carica (regolabile). Test di laboratorio Per la misura amperometrica ho costruito uno shunt con 4 resistenze da 0,1ohm/5W in parallelo, quindi in totale 0,025ohm/20W (costante dello strumento). Messo in serie al carico, misurata la tensione ai suoi capi in V, la corrente sarà I=V/0,025 in ampere. La portata massima è di 28A continui con cdt di 0,7V, costo pochi € principalmente per i "coccodrilli" Il regolatore è un robusto Jeti Jes 045, molto abbondante con i suoi 45A di portata, munito di BEC con autospegnimento a batterie basse. Le batterie sono stilo al NiMH della Brondi da 2600mAh, 0,26A x 14h carica lenta e 2,6A x 1,4h carica rapida, dichiarate fino a 1000 ricariche senza effetto memoria (?pubblicità?), costo 16€ al supermercato per 8 batterie. Le ho saldate direttamente polo su polo, su due file da 4, prima ho tolto la plastica, le ho saldate e poi riunite con un riforzo in tiglio 10x3 incollate con attack, rivestendo con carta da carrozziere leggera lasciando sfiati. Non uso colla termica o bicomponente perchè scaldandosi si scollano. Aziono due motori Speed300 in parallelo con elica 5"/4,5" direttamente sull'albero, solo uno dei due è stato rodato in acqua perchè voglio vedere la differenza di durata. La carica del pacco la effettuo con uno stabilizzato da 12V/1A e resistenza in serie da 33/4=8,25ohm 0.25x4=1W, Ic=(Val-VPmed)/R (1210)/8.25=0.24A per 14h. Ho fatto tre cicli di carica scarica completi per assestamento, e con il quarto ha fatto le misure.Ho intenzione di procedere nei test provando anche uno Speed400 e altre eliche. Shunt e pacco batterie, ne ho - 12 - costruiti 2 A e B, ma ne ho testato uno solo per il momento Con il controllo dello stato di carica, se la tensione si abbassa troppo, il regolatore stacca i motori, a questo punto si deve azzerare il comando con la Tx, e poi ridare una potenza inferiore (coda). Così è possibile atterrare. Considerando che si perde la fetta di carica relativa alla bassa tensione, mi sembra che utilizzando 1900 dei 2600 mAh, la resa non sia male. Con Pmax non intendo la effettiva potenza utilizzata, ma la posizione del comando della Tx, che ovviamente non tiene conto della carica delle batterie. Con 8A max, tutti i componenti risultavano quasi freddi e appena calde le batterie. - 13 - Il servocomando Volt Il servocomando legge la posizione della sua leva (tramite potenziometro) e genera a sua volta un impulso della durata ovviamente compresa tra 1 e 2 ms ad ogni arrivo di segnale dalla Rx. L'elettronica integrata nello stesso provvede a comparare i due segnali, quello dalla Rx e quello autogenerato; a seconda che duri di più uno o l'altro, viene acceso il motorino in un verso o in quello opposto e permane acceso finchè la diversità di durata tra i segnali continua a confermare l'ordine, se durano invece lo stesso tempo il motore si spegne. In questo modo si ottiene la duplicazione della posizione tra stick della Tx e leva del servo. v t1 t1 da 1 a 2 mS t2 da 10 a 40 mS v = 5 volt t2 Tempo Questi valori possono cambiare da modello a modello. Curiosita: Un tempo i servocomandi venivano venduti con rotazione normale o invertita non esistedo sulle radio la possibilità del reverse. I servocomandi si distinguono per la dimensione, il peso e la forza massima che riescono a esercitare. Per quanto riguarda quest'ultima si misura in Kg per cm. Dimensionamento di un servo e relativa squadretta Tutti i corpi che si muovono nell'aria (e non solo) sono soggetti ad una resistenza che si calcola: 1 R CxAV 2 2 dove: R è in Kf, 1 vale 1,25 mediamente al livello del mare è la densità dell'aria in, 1 (ro, densità Kg/m³) - 14 - Cx è il coefficiente di resistenza aerodinamica (adimensionale è 1 per un cubo ortogonale al flusso, sempre di meno più le superfici sono aerodinamiche, nell'esempio userò un valore di 0,2) A è l'area retta in m² V è la velocità del corpo rispetto al fluido (m/s) Esempio: ponendo un alettone da 50x4,5 cm, inclinato di 45°, alla velocità di 72 Km/h (20m/s) e Cx=0,2 risulta una forza di 0,8 Kgf cioè circa 8 N, che si considera applicata in mezzo all'alettone. A questo punto con le leve si può calcolare lo sforzo sulla squadretta e quindi il momento in N.mm sul servo. Questo comunque non potrà superare la coppia del servo, quindi si faceva più alla svelta a partire da quella, così però si valuta se il servo è adatto. Si calcola il modulo di resistenza alla flessione (Wf): W f bh 2 6 (formula tabellata in base alla sezione) Esempio: supponendo che il servo abbia un coppia max di 3,5 Kgf.cm cioè 350 N.mm e la sezione di partenza delle aste della squadretta sia di 2x4 mm, il modulo di resistenza a flessione sarà di 5,3mm³, Quindi il carico dovuto alla coppia: Mf Wf dove : è il carico applicato in N/mm² Mf è la coppia max in N.mm e Wf è il modulo di resistenza a flessione in mm³, La applicata deve essere inferiore alla ammissibile. La adm (ammissibile) si trova dividendo la di rottura (quella massima) per un coefficiente di sicurezza che dipende dal tipo di sollecitazione. Esempio: risulta quindi nel nostro caso un carico di 65 N/mm², che è adeguato al nylon e più che adeguato all'acciaio. Se poi i servi hanno meno coppia...meglio (per la resistenza ovviamente), se ne 2 (sigma, carico applicato su superficie N/mm²) - 15 - hanno di più l'acciaio o i dischi sono da preferire. - 16 - Il profilo alare E' un argomento davvero specialistico, di difficile approccio e molto poco intuitivo, dopo un po' se si vuole andare in profondità fa venire il mal di testa...quindi sono stato in superficie. Di profili comunque ce n'è un'infinità, sono studiati da tanto tempo per ottimizzare il comportamento degli aerei nelle infinite o quasi modalità d'uso. Non mi risulta che esista una normativa di classificazione unica, piuttosto molte famiglie di profili, ciascuna con modalità di siglatura diversa e definita dal progettista o dall'azienda che lo ha sviluppato e forse per alcuni da qualche ente normatore di qualche stato. Una serie di profili molto usata è quella NACA (anni 30-40) la sigla è composte da 4 numeri, il primo da lo scostamento massimo tra curva media e corda del profilo (freccia o camber), il secondo la sua posizione sulla corda dal bordo di attacco, il terzo e il quarto lo spessore massimo (tickness); tutti sono dati come % della corda alare. ES: NACA 2412 => camber 2%, posto al 40% e con spessore max del 12% della corda. Sulla base di questi dati gli esperti possono prevedere il comportamento dell'ala e scegliere il profilo più adeguato all'aereo che vogliono progettare (almeno ci provano). Un altro esempio di nomenclatura diverso, che ho trovato in alcune pubblicazioni, è la serie MM (credo voglia dire Mario Marzocchi, il progettista), ho usato un suo profilo (con piccole modifiche) per l'ultimo modello che ho progettato. La sigla è MM1710, che significa camber 1,7% e spessore 10%. Altri ancora hanno un nome proprio. come Clark Y o Jedelsky xxx, per quelli devi avere tutta la documentazione per sapere come si comportano. Comunque guardando un profilo si possono avere già discrete informazioni sul suo comportamento, ovviamente per chi le sa cogliere. Per quanto riguarda la brevettabilità di un profilo non so cosa dire, suppongo che sia fattibile, non come brevetto di invenzione innovativa, dato che il concetto di proflo è noto, piuttosto come brevetto di forma o modello (credo si dica così, ho studiato qualcosina di diritto, pochissimo e quasi 40 anni fa...). Come al solito sono stato lunghissimo, ma non so cosa farci; spero almeno di aver risposto alla tua domanda, perchè di numeri e sigle asociati ai profili ce n'è un'infinità, sviluppo per punti, polari ecc.. - 17 - Coda a V Esistono diversi modi per gestire la coda a V di un aeromodello. Il più semplice e quello di utilizzare un radiocomando che usa la miscelazione V-Tail. Ma sarebbe troppo prevedibile per essere usata da noi quindi vi presento due soluzioni; una meccanica e l'altra utilizzando un microcontrollore. A voi la sadica decisione di quale utilizzare. Controllo meccanico Il servo di profondità muove in sincrono entrambi i piani mobili, mentre la deriva li muove in controfase, ricordarsi che i bowden verso i piani di coda dovranno consentire una escursione pari alla somma delle due, mentre la slitta dovrà potersi muovere +- 1/2 corsa profondità; ho messo i servi ruotati per cercare di stare il più possibile in mezzeria e per occupare meno spazio trasversale in fusoliera. Come si può notare è simile come concetto al precente, ma il moto sincrono avviene per rotazione della basetta su cui sono incollati i servi (bicomponente), questa basetta è incernierata sul fondo della fusoliera. L'insieme è di semplice costruzione, però i bowden sono sollecitati anche in senso verticale dalla rotazione stessa. Controllo a microcontrollore Integrati IC1 Pic 16f84 (programmato) Varie 2 Cavi servo 2 Connettori strip maschi da 3 contatti - 18 - Realizzare 'capottine' motore o pilota Per realizzare 'capottine' motore o pilota, se non sono tanto grani puoi optare per due soluzioni (ce ne sono altre ma forse non è il caso di parlare di stampi veri e propri: la più semplice è realizzare ciò che ti serve con un blocco di legno, ovvero prendi un legno morbido tipo cirmolo in un qualsiasi Brico, con sega, lima e carta vetro gli dai la forma voluto, ad esempio della naca motore o della capottina del pilota. Prendi una bottiglia di plastica del colore vuoi (arancione - aranciata, bianco - coca - verde gazzosa ecc.), tagli il fondo, metti dentro la tua sagoma in legno e scaldi il tutto con il phon. La plastica tende a contrarsi fino diventare più robusta e segue perfettamente lo stampo, tagli il materiale in eccesso ed ecco il tuo pezzo bello che pronto. Se poi hai degli amici a cui serve lo stesso pezzo non devi fare altro che scolarti un'altra bottiglia (peccato che il vino sia nelle bottiglie di vetro). L'altro metodo più complesso è realizzare il master, ovvero la naca motore in polistirolo o poliuretano (quello rosa o azzurro usato in edilizia), quest'ultimo è più facile da lavorare. Finita la forma, bisogna ricoprirla con tessuto di vetro e resina epossidica (quella poliuretanica fonde il polistirolo).Ad essiccazione avvenuta rendere liscia la superficie esterna con carta vetro e successivamente sciogliere polistirolo/poliuretano con acetone o diluente nitro. Questo metodo si chiama a perdere in quanto il master viene sciolto. Quale usare: considerando che le bottiglie di plastica sono difficilmente verniciabili io per le naca motore usa resina con stampo a perdere per le capottine pilota uso le bottiglie tanto deve essere trasparente. - 19 - Links http://www.deagostiniedicola.it/forum/ Il Forum dal quale questi appunti hanno preso il via. Grande punto di incontro. www.baronerosso.net Non ci sarebbe stato bisogno di aggiungere questo link visto che qualsiasi ricerca vi ci porterà... una sola occhiata basta per capire il livello qualitativo del materiale raccolto. www.mauriziomartinucci.com Interessantissima raccolta di fotografie della fase di costruzione di numerossissimi modelli. Una fonte interminabile di spunti e di idee. E molto altro materiale. http://xoomer.alice.it/nmndem/index2.html Balsa, polistirolo, fibra di vetro e materiale hi-tech... no grazie, qui solo carta e colla per realizzare aerei molto curati nei dettagli. Assolutamente da visitare. Ringraziamenti Questo testo è stato assemblato copiando i vari post inseriti nel forum http://www.deagostiniedicola.it/forum/forum.asp?FORUM_ID=20280. Pertanto i ringraziamenti vanno a tutte le persone che, con la loro esperienza, hanno dato una risposta ai vari quesiti. Segue un elenco in ordine alfabetico: flyfabio gnrsoft GpM-BS Maicol - 20 - GNU Free Documentation License (per la traduzione in italiano si consulti il sito http://www.softwarelibero.it/gnudoc/fdl.it.html) 0. PREAMBLE The purpose of this License is to make a manual, textbook, or other functional and useful document "free" in the sense of freedom: to assure everyone the effective freedom to copy and redistribute it, with or without modifying it, either commercially or noncommercially. Secondarily, this License preserves for the author and publisher a way to get credit for their work, while not being considered responsible for modifications made by others. This License is a kind of "copyleft", which means that derivative works of the document must themselves be free in the same sense. It complements the GNU General Public License, which is a copyleft license designed for free software. We have designed this License in order to use it for manuals for free software, because free software needs free documentation: a free program should come with manuals providing the same freedoms that the software does. But this License is not limited to software manuals; it can be used for any textual work, regardless of subject matter or whether it is published as a printed book. We recommend this License principally for works whose purpose is instruction or reference. 1. APPLICABILITY AND DEFINITIONS This License applies to any manual or other work, in any medium, that contains a notice placed by the copyright holder saying it can be distributed under the terms of this License. Such a notice grants a world-wide, royalty-free license, unlimited in duration, to use that work under the conditions stated herein. The "Document", below, refers to any such manual or work. Any member of the public is a licensee, and is addressed as "you". You accept the license if you copy, modify or distribute the work in a way requiring permission under copyright law. A "Modified Version" of the Document means any work containing the Document or a portion of it, either copied verbatim, or with modifications and/or translated into another language. A "Secondary Section" is a named appendix or a front-matter section of the Document that deals exclusively with the relationship of the publishers or authors of the Document to the Document's overall subject (or to related matters) and contains nothing that could fall directly within that overall subject. (Thus, if the Document is in part a textbook of mathematics, a Secondary Section may not explain any mathematics.) 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If the required texts for either cover are too voluminous to fit legibly, you should put the first ones listed (as many as fit reasonably) on the actual cover, and continue the rest onto adjacent pages. If you publish or distribute Opaque copies of the Document numbering more than 100, you must either include a machine-readable Transparent copy along with each Opaque copy, or state in or with each Opaque copy a computer-network location from which the general network-using public has access to download using public-standard network protocols a complete Transparent copy of the Document, free of added material. If you use the latter option, you must take reasonably prudent steps, when you begin distribution of Opaque copies in quantity, to ensure that this Transparent copy will remain thus accessible at the stated location until at least one year after the last time you distribute an Opaque copy (directly or through your agents or retailers) of that edition to the public. It is requested, but not required, that you contact the authors of the Document well before redistributing any large number of copies, to give them a chance to provide you with an updated version of the Document. 4. MODIFICATIONS You may copy and distribute a Modified Version of the Document under the conditions of sections 2 and 3 above, provided that you release the Modified Version under precisely this License, with the Modified Version filling the role of the Document, thus licensing distribution and modification of the Modified Version to whoever possesses a copy of it. In addition, you must do these things in the Modified Version: A. Use in the Title Page (and on the covers, if any) a title distinct from that of the Document, and from those of previous versions (which should, if there were any, be listed in the History section of the Document). You may use the same title as a previous version if the original publisher of that version gives permission. B. List on the Title Page, as authors, one or more persons or entities responsible for authorship of the modifications in the Modified Version, together with at least five of the principal authors of the Document (all of its principal authors, if it has fewer than five), unless they release you from this requirement. C. State on the Title page the name of the publisher of the Modified Version, as the publisher. D. Preserve all the copyright notices of the Document. E. Add an appropriate copyright notice for your modifications adjacent to the other copyright notices. F. Include, immediately after the copyright notices, a license notice giving the public permission to use the Modified Version under the terms of this License, in the form shown in the Addendum below. G. Preserve in that license notice the full lists of Invariant Sections and required Cover - 22 - Texts given in the Document's license notice. H. Include an unaltered copy of this License. I. Preserve the section Entitled "History", Preserve its Title, and add to it an item stating at least the title, year, new authors, and publisher of the Modified Version as given on the Title Page. If there is no section Entitled "History" in the Document, create one stating the title, year, authors, and publisher of the Document as given on its Title Page, then add an item describing the Modified Version as stated in the previous sentence. J. Preserve the network location, if any, given in the Document for public access to a Transparent copy of the Document, and likewise the network locations given in the Document for previous versions it was based on. These may be placed in the "History" section. You may omit a network location for a work that was published at least four years before the Document itself, or if the original publisher of the version it refers to gives permission. K. For any section Entitled "Acknowledgements" or "Dedications", Preserve the Title of the section, and preserve in the section all the substance and tone of each of the contributor acknowledgements and/or dedications given therein. L. Preserve all the Invariant Sections of the Document, unaltered in their text and in their titles. Section numbers or the equivalent are not considered part of the section titles. M. Delete any section Entitled "Endorsements". Such a section may not be included in the Modified Version. N. Do not retitle any existing section to be Entitled "Endorsements" or to conflict in title with any Invariant Section. O. Preserve any Warranty Disclaimers. If the Modified Version includes new front-matter sections or appendices that qualify as Secondary Sections and contain no material copied from the Document, you may at your option designate some or all of these sections as invariant. To do this, add their titles to the list of Invariant Sections in the Modified Version's license notice. These titles must be distinct from any other section titles. You may add a section Entitled "Endorsements", provided it contains nothing but endorsements of your Modified Version by various parties--for example, statements of peer review or that the text has been approved by an organization as the authoritative definition of a standard. You may add a passage of up to five words as a Front-Cover Text, and a passage of up to 25 words as a Back-Cover Text, to the end of the list of Cover Texts in the Modified Version. Only one passage of Front-Cover Text and one of Back-Cover Text may be added by (or through arrangements made by) any one entity. If the Document already includes a cover text for the same cover, previously added by you or by arrangement made by the same entity you are acting on behalf of, you may not add another; but you may replace the old one, on explicit permission from the previous publisher that added the old one. The author(s) and publisher(s) of the Document do not by this License give permission to use their names for publicity for or to assert or imply endorsement of any Modified Version. 5. COMBINING DOCUMENTS You may combine the Document with other documents released under this License, under the terms defined in section 4 above for modified versions, provided that you include in the combination all of the Invariant Sections of all of the original documents, unmodified, and list them all as Invariant Sections of your combined work in its license notice, and that you preserve all their Warranty Disclaimers. The combined work need only contain one copy of this License, and multiple identical Invariant Sections may be replaced with a single copy. If there are multiple Invariant Sections with the same name but different contents, make the title of each such section unique by adding at the end of it, in parentheses, the name of the original author or publisher of that section if known, or else a unique number. Make the same adjustment to the section titles in the list of Invariant Sections in the license notice of the combined work. In the combination, you must combine any sections Entitled "History" in the various original documents, forming one section Entitled "History"; likewise combine any sections Entitled "Acknowledgements", and any sections Entitled "Dedications". You must delete all sections Entitled "Endorsements." 6. COLLECTIONS OF DOCUMENTS You may make a collection consisting of the Document and other documents released under this License, and replace the individual copies of this License in the various documents with a single copy that is included in the collection, provided that you follow the rules of this License for verbatim copying of each of the documents in all other respects. You may extract a single document from such a collection, and distribute it individually under this License, provided you insert a copy of this License into the extracted document, and follow this License in all other respects regarding verbatim copying of that document. - 23 - 7. AGGREGATION WITH INDEPENDENT WORKS A compilation of the Document or its derivatives with other separate and independent documents or works, in or on a volume of a storage or distribution medium, is called an "aggregate" if the copyright resulting from the compilation is not used to limit the legal rights of the compilation's users beyond what the individual works permit. When the Document is included in an aggregate, this License does not apply to the other works in the aggregate which are not themselves derivative works of the Document. If the Cover Text requirement of section 3 is applicable to these copies of the Document, then if the Document is less than one half of the entire aggregate, the Document's Cover Texts may be placed on covers that bracket the Document within the aggregate, or the electronic equivalent of covers if the Document is in electronic form. Otherwise they must appear on printed covers that bracket the whole aggregate. 8. TRANSLATION Translation is considered a kind of modification, so you may distribute translations of the Document under the terms of section 4. Replacing Invariant Sections with translations requires special permission from their copyright holders, but you may include translations of some or all Invariant Sections in addition to the original versions of these Invariant Sections. You may include a translation of this License, and all the license notices in the Document, and any Warranty Disclaimers, provided that you also include the original English version of this License and the original versions of those notices and disclaimers. In case of a disagreement between the translation and the original version of this License or a notice or disclaimer, the original version will prevail. If a section in the Document is Entitled "Acknowledgements", "Dedications", or "History", the requirement (section 4) to Preserve its Title (section 1) will typically require changing the actual title. 9. TERMINATION You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Document except as expressly provided for under this License. Any other attempt to copy, modify, sublicense or distribute the Document is void, and will automatically terminate your rights under this License. However, parties who have received copies, or rights, from you under this License will not have their licenses terminated so long as such parties remain in full compliance. 10. FUTURE REVISIONS OF THIS LICENSE The Free Software Foundation may publish new, revised versions of the GNU Free Documentation License from time to time. Such new versions will be similar in spirit to the present version, but may differ in detail to address new problems or concerns. See http://www.gnu.org/copyleft/. Each version of the License is given a distinguishing version number. If the Document specifies that a particular numbered version of this License "or any later version" applies to it, you have the option of following the terms and conditions either of that specified version or of any later version that has been published (not as a draft) by the Free Software Foundation. If the Document does not specify a version number of this License, you may choose any version ever published (not as a draft) by the Free Software Foundation. - 24 - Comeȱcarburareȱunȱmicromotoreȱ Articoloȱaȱcuraȱdi:ȱDfteamȱ E’ importante capire il funzionamento base di un motore a scoppio per arrivare ad un utilizzo appropriato del motore stesso. Le fasi del funzionamento di un motore 2 tempi a combustione interna avvengono tutte in un solo "giro motore". Il pistone, salendo nel cilindro, comprime la miscela di aria/carburante mentre nello stesso istante nuova miscela si introduce nel carter attraverso il foro dell’albero. In prossimità del punto più alto della corsa del pistone, la candela ad autoaccensione innesca lo scoppio con la miscela. Questo spinge il pistone verso il basso sviluppando potenza. Il pistone scendendo apre prima la luce di scarico e poco dopo i travasi. La sua discesa comprime la miscela nel carter spingendola attraverso i travasi del cilindro. Quando si trova nella parte più inferiore della corsa, la miscela fresca entra nel cilindro spingendo i gas combusti all’esterno attraverso la luce di scarico. Il pistone, salendo, è pronto per un nuovo ciclo. La carburazione ottimale del motore può sembrare un ostacolo insormontabile ma in realtà è abbastanza semplice, basta un po' d'orecchio e capire bene come funziona un carburatore. Per prima cosa scaldare il motore per un paio di minuti con leggere accelerate. Regolazione del minimo meccanico Quando il motore è caldo, circa 85 - 100°, mantenere il carburatore al minimo regime (con la farfalla o pastiglia tutta chiusa) e regolate la battuta della vite fino a quando il motore non raggiunge un regime regolare (intorno ai 1500 giri/min.). Regolate sempre lo spillo del massimo in modo che il motore con carburatore aperto al massimo faccia un discreto fumo in rettilineo a dimostrazione di una carburazione "ricca" o "grassa" perché usando il motore in condizione di carburazione del massimo "magra" si rischia di danneggiarlo per mancanza di lubrificazione. Carburazione statica A questo punto procedete con delle accelerate un po' più energiche in modo da percepire in suono del motore ad un livello di giri più elevato. Se esso "singhiozza" oppure sale di giri molto rapidamente (ancor prima che abbiate dato tutto gas) la carburazione è "magra", il volume di miscela che si introduce nella camera di scoppio non è sufficiente alle esigenze del motore. Bisogna svitare lo spillo del massimo fino raggiungere un suono più uniforme del motore stesso e la marmitta deve emettere una discreta quantità di fumo. Se invece il motore ha difficoltà a salire di giri, "borbotta", sputa molto fumo dallo scarico insieme a olio, la carburazione è "grassa", ovvero troppo volume di miscela entra nella camera di combustione e il motore non riesce a bruciarla. Avvitare o stringere la vite dello spillo del massimo fino a diminuire la quantità di fumo sprigionato dallo scarico e fino a raggiungere un suono del motore più uniforme ed un regime più elevato. Carburazione in movimento A questo punto bisogna effettuare la carburazione con il modello in movimento girando su un tracciato. I sintomi del motore sono gli stessi ma ora abbiamo un aiuto in più, il modello risente del comportamento del motore per cui la carburazione è ora più semplice. Effettuate un paio di giri per raggiungere la temperatura di esercizio sempre assicurandovi che a pieno gas fuoriesca una discreta quantità di fumo dallo scarico. A questo punto provate a fermare il modello per 3-4 secondi e poi provate a partire rapidamente. Se il motore singhiozza ed ha difficoltà a partire, il minimo si alza e non ci sono emissioni di fumo dallo scarico, la carburazione è "magra di minimo", svitate lo spillo fino a quando la partenza e il suono del motore non migliorano. Se invece il motore ha difficoltà a salire di giri, sputa molto fumo oppure si spegne quando aspettate al minimo, allora è "grasso di minimo": avvitate lo spillo fino ad ottenere un suono progressivo del motore come ad un sibilo con una leggera emissione di fumo. Effettuate due o tre giri in queste condizioni e regolate lo spillo del massimo in modo che il motore abbia una costante accelerazione fino alla fine del rettilineo come un sibilo per tutto il tratto. Effettuando altri 2 o3 giri se il motore non scende di prestazioni in fondo al rettifilo o su curvoni veloci sotto il massimo sforzo allora la carburazione è OK! In caso di perdita di potenza e calo di giri svitare lo spillo del massimo (ingrassare la carburazione) di 2mm circa e riprovare fino ad ottenere la costanza di prestazioni. Viceversa se in rettilineo sentite il motore "ratare" come se scoppiettasse allora siete "grassi". Chiudete (avvitare) lo spillo del massimo poco per volta. La lettura della candela come valutazione della carburazione effettuata La candela è il particolare più semplice da controllare ed è anche lo specchio dello stato di salute del motore stesso. Il filamento è di color argento ma la sua composizione è una lega ben più pregiata formata da Platino e Rodio! Controllare spesso l'aspetto di questo particolare può aiutarvi a percepire i sintomi della carburazione. Non affrettiamoci ad attribuire brutti aggettivi per un cattivo funzionamento del motore; spesso la conseguenza di una scelta errata della candela o semplicemente di una candela troppo vecchia può causare spente o prestazioni non eccellenti. Vediamo come poter interpretare il linguaggio tecnico della vostra candela: smontate la candela e guardate attentamente il filamento (a volte può essere utile confrontarlo con una nuova): 1. Se la spirale è un po' schiacciata verso l'interno, vuol dire che il motore è troppo compresso. Se la percentuale di nitro è alta e se ci troviamo a livello del mare, questi fattori possono essere la ragione. Occorre controllare quanti spessori ci sono nel sottotesta ed aggiungere un decimo. Sostituite la candela. 2. Se il filamento è opaco o molto chiaro (sabbiato) vuol dire che la carburazione è troppo magra (povera di carburante e quindi di lubrificazione) e, a lungo andare, potreste danneggiare il motore. Il filamento rovinato potrebbe rompersi e cadendo sul cielo del pistone e rovinerebbe anche il cilindro. Sostituite la candela. 3. Se il colore del filamento è scuro e la candela sembra umida, la carburazione è grassa per cui il rendimento del motore non del 100%. A questo punto dovrete "smagrire" la carburazione avvitando lo spillo del massimo a piccoli passi. 4. Quando il filamento si presenta lucido e la spirale non ha imperfezioni tutto lavora bene e la carburazione è ok. Vediamo ora con un diagramma di flusso un riassunto di quanto detto finora. Note:ȱ Tutti gli utenti del sito potranno scaricare o stampare tutto o parte del materiale contenuto in questo articolo solamente per un uso personale e non commerciale, impegnandosi a non modificare o alterare in alcun modo il materiale in esso contenuto, cancellare o modificare documenti coperti dal diritto di autore. 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