LA POPOLAZIONE p. 112 -115; ripassare p. 12 - 13, gli indicatori demografici - Nel 1800 un miliardo di persone - 2011 circa 7 miliardi: elevatissima crescita demografica - nel 2050 si stimano 9 miliardi di individui, in base al TASSO DI FERTILITA’ (rapporto tra il numero di nati in un determinato intervallo di tempo e il numero totale di donne in età fertile nella popolazione presa in considerazione) e eventuale declino di nascite nei paesi in cui sono elevate • Circa l’82% della popolazione mondiale vive nel Nord del mondo e nelle nazioni di recente industrializzazione: 1. Cina 2. India 3. Russia 4. Brasile VEDI CARTA P. 112 Che cosa accadrà? 1. 2. 3. 4. 5. Secondo i geografi 5 elementi caratterizzeranno la popolazione mondiale futura: CRESCITA DECELERAZIONE (ritmi meno elevati) SPOSTAMENTO DEMOGRAFICO URBANIZZAZIONE (la popolazione rurale sarà sempre meno) INVECCHIAMENTO (diminuzione individui sotto i 15 anni e aumento sopra i 65 anni) Transizione demografica XVIII secolo PRIMA Modello demografico e riproduttivo tipico delle società agricole e pre-industriali (alta natalità – alta mortalità; crescita della popolazione lenta) DOPO Modello tipico delle società urbane e industrializzate (bassa natalità – alta mortalità) Processo diviso in 3 fasi: 1. Natalità elevata, ma rallentamento della mortalità di neonati e bambini grazie a: • Migliore alimentazione • Migliori condizioni igienico-sanitarie • Migliori condizioni di lavoro Aumentano ritmo di crescita e durata media della vita 2. Diminuzione ulteriore della mortalità, ma anche del tasso di natalità e della crescita della popolazione. Continua però ad aumentare durata media della vita: popolazione sempre più adulta / anziana 3. (oggi) flessione della fecondità per trasformazioni sociali, culturali e politiche di controllo delle nascite; scienza e medicina riducono mortalità. Valore di mortalità e natalità tendono a divenire uguali: CRESCITA ZERO e aumento anziani OGGI CI SONO SQUILIBRI… • Paesi a economia avanzata hanno completato questa transizione, abbiamo crescita zero e invecchiamento della popolazione. Aspettativa di vita media intorno agli 83 anni. Tasso di fertilità diminuito • Aree in via di sviluppo hanno esplosione demografica, ma bassa aspettativa di vita media. Tasso di fertilità più o meno alto a seconda delle zone LA CINA E L’INDIA • I due paesi più popolosi al mondo: insieme popolazione che è un terzo di quella mondiale • CINA: 1,353 miliardi di persone; politica del figlio unico: legge del 1979 che vietò alle donne di avere più di un figlio, aborto e sterilizzazione delle coppie con già un figlio. Si diffuse infanticidio femminile. Dagli anni ‘80 in alcune zone si concessero due figli Popolazione che invecchia, aumenta la popolazione urbana per la rapida industrializzazione del paese • INDIA: 1,258 miliardi di persone; no al controllo delle nascite, è considerato punto di forza l’incremento demografico, anche se dal 1952 si è sviluppata una politica di contenimento delle nascite con centri di coordinamento e pianificazione familiare. Nel 2050 dovrebbero essere 1,7 miliardi LA POPOLAZIONE IN EUROPA p. 24 - 25 • Territorio favorevole all’insediamento umano grazie a: - collocazione nella fascia climatica temperata - presenza di fiumi e aree pianeggianti adatte all’agricoltura • 713 milioni di abitanti (12% della popolazione mondiale) • Stati più popolosi la Russia europea e la Germania • Densità di 70 abitanti per kmq, soprattutto nell’area occidentale • Elevata densità urbana • Si nota ancora il fatto che sotto l’impero romano sia stata creata una rete viaria molto complessa; oggi abbiamo rete urbana fitta e policentrica • Dal secondo dopoguerra crescita sempre più lenta • Incremento naturale basso (rapporto tra la differenza fra le nascite e le morti in un determinato periodo e la popolazione media nello stesso periodo) • Indice di fecondità da 2 a 1,1 figli (numero medio di figli per donna in età fertile, cioè tra 15 e 49 anni) • La popolazione cresce grazie all’arrivo di immigrati • Un quarto della popolazione è oltre i 65 anni di età • Secondo le stime dell’ONU solo l’Europa smetterà di crescere nei prossimi decenni per due motivi: 1. nessun paese europeo raggiunge il tasso naturale di sostituzione (2,6 figli per donna), quindi ogni nuova generazione si riduce del 25% 2. la tendenza alla diminuzione demografica è qui in corso da decenni, quindi se ne risentirà maggiormente LA POPOLAZIONE IN ITALIA p. 46 - 47 • Nel 1861, anno di nascita del Regno d’Italia, popolazione pari a 26 milioni di abitanti. Paese arretrato, mortalità elevata • Dal 1880 circa iniziò processo di modernizzazione, più igiene, meno mortalità, crescita demografica: nel 1911 36 milioni di abitanti • Crescita continua (tranne negli anni delle due guerre) • 1962 – 1966 baby boom, fenomeno di aumento della popolazione) • Dal 1980 diminuzione della natalità fino al 1993, quando si raggiunse la crescita zero (uguale numero di nati e morti) • Oggi 60 milioni, ma in calo per motivi economici e sociali (es. difficoltà a trovare lavoro, maggiore scolarizzazione…) • Tuttavia aumento dell’aspettativa di vita, quindi popolazione che invecchia • Il calo è compensato dall’arrivo di immigrati: 5 milioni di stranieri regolarmente residenti, soprattutto da Europa dell’Est, Nordafrica, Asia) che vivono soprattutto nel Centro-Nord, dove si trova più facilmente lavoro • Densità di popolazione 197 ab./kmq • Regione più popolosa la Lombardia, poi Campania e Lazio • Popolazione in gran parte urbanizzata, soprattutto si vive in pianura LA POPOLAZIONE AFRICANA p. 68 – 69 - 70 • 1 miliardo di persone, ma densità bassa (34 ab/kmq) perché ci sono aree desertiche e foreste equatoriali • Distribuzione non omogenea • Zone più abitate: 1. valle del Nilo e costa mediterranea 2. costa del Golfo di Guinea 3. Sudafrica • Più di 3000 gruppi etnici, ma tre gruppi principali: – caucasoidi (berberi e arabi) settentrionale – Etiopidi, Africa orientale – Negridi, Africa subsahariana nell’Africa Ci sono minoranze come i pigmei, che vivono nella foresta equatoriale, o i tuareg, popolo nomade che abita l’Africa sahariana • Tasso di natalità altissimo, dal 1960 la popolazione è passata da 280 milioni a un miliardo di abitanti • Tasso di mortalità, soprattutto infantile, molto elevato a causa di: - diffusione di gravi malattie come AIDS, scarsa possibilità di diagnosi e cura - alimentazione insufficiente • Aspettativa di vita variabile a seconda delle aree: simile all’Europa in Marocco, intorno ai 50 anni in Sudafrica La popolazione in Asia p. 80 • 4 miliardi di abitanti, continente più popolato • Densità di 94 ab./kmq, ma zone densamente popolate e altre disabitate • Più popolati: Cina, India (decremento della mortalità), Indonesia, Bangladesh e Giappone La popolazione in America p. 92-93 • Differenza tra Nord e Sud: a nord 542 milioni di persone (più popolosi Stati Uniti e Messico), a sud 391 milioni (192 solo in Brasile) • Distribuzione disomogenea; scarsa nel nord canadese, altissima sulle coste atlantica e pacifica • Alto tasso di urbanizzazione America anglosassone • Popolazione di origine europea derivata sia dai colonizzatori inglesi, francesi e spagnoli che dalle migrazioni avvenute tra XIX e XX secolo. Lingua più diffusa l’inglese, da cui la definizione di America anglosassone • Popolazione multietnica, si parla di MELTING POT, crogiolo: maggioranza bianca, poi neri, asiatici, migranti dell’America del sud. Seconda lingua lo spagnolo L’America latina • Fu colonizzata da spagnoli e portoghesi, quindi si parlano il portoghese in Brasile e lo spagnolo nel resto del paese. Dato che lo spagnolo è lingua neolatina, l’America meridionale è detta America latina • I colonizzatori chiamarono le popolazioni autoctone che vivevano qui indios o amerindi PAGINE DA STUDIARE PER VERIFICA • Da 112 a 115 tutto • Ripassare p. 12-13 Gli indicatori demografici • P. 24-25 tutto • P. 46-47 tutto • P. 68-69 Una distribuzione disomogenea; il mosaico etnico • P. 70 Un’elevata crescita demografica • P. 80 Ampie zone disabitate e aree densamente popolate • P. 92-93 tutto • P. 104-105 Un continente poco popolato, le caratteristiche demografiche, Gli aborigeni