VI Corso Nazionale per Familiari Le organizzazioni della cura Il Dipartimento di salute mentale Irini Karavalaki – Livia Bicego Definizione del dipartimento ‘E una modalità di lavoro finalizzata al superamento della complessità dei problemi assistenziali che richiedono interventi differenziati ed articolati nel tempo,nella modalità e nella tipologia di erogazione. Premessa per una cultura della Salute • Privilegiare la prevenzione e il recupero delle disabilità, in modo tale da consentire alla persona qualità di vita anche in situazioni di cronicità e di handicap • Responsabilizzare il cittadino rispetto al grado di salute che può aquisire • Modificare i modelli “tradizionali” di risposta sanitaria (ospedale, medicina generale e specialistica), valorizzando modelli flessibili di cure domiciliare,attività socio-riabilitativa etc Organizzazione del assistenza psichiatrica 1.Sul piano Operativo -Accoglimento di tutta la domanda di assistenza -La presa in carico globale delle persone con formulazione dei progetti personalizzati e articolati 2.Sul Piano legislativo Legge 180/78 l° progetto obiettivo tutela salute mentale 1994-1996 • Si afferma la cultura del dipartimento e possiamo considerarlo una tappa storica dell’assistenza psichiatrica. II° progetto obiettivo tutela salute mentale 1999-2000 • Conferma i contenuti della legge 180 e sancisce il definitivo superamento del ospedale psichiatrico • Impone la costruzione in tutte le aziende sanitarie locali di una rete di strutture territoriali, residenziali, semiresidenziali e ospedaliere • Richiede l’aumento e la diversificazione delle competenze professionali del settore per metterli in grado di far fronte alla maggiore complessità dei compiti assegnati • Investe la rete dei servizi di precise responsabilità tecniche e gestionali per garantire la continuità nella cura dei cittadini • Precisa che il servizio di diagnosi e cura,anche se collocato in un ospedale Generale e comunque parte del DSM Elementi tuttora problematici, che devono essere affrontati • 1) assenza di una attenzione specifica ai problemi della salute mentale in età evolutiva, attenzione necessaria per sviluppare strategie complessive, mirate alla tutela della salute mentale di tutta la popolazione, nelle varie fasi del ciclo vitale (infanzia, adolescenza, età giovanile, età adulta, età avanzata), garantendo la continuità della presa in carico; • 2) carenza di valutazioni sistematiche in ordine all'efficienza delle risorse impiegate e all'efficacia degli interventi attuati; • 3) mancata attuazione, tranne che in poche realtà, del monitoraggio della spesa con istituzione di centri di costo; • 4) rischio di interventi non coordinati e di conflittualità fra le varie figure professionali, in mancanza di una esplicitazione puntuale della "missione" affidata agli operatori ed ai servizi, e degli interventi che devono essere assicurati in via prioritaria; • 5) presenza di situazioni di "istituzionalizzazione" che non sono state toccate dal processo di superamento degli ex O.P. Ci si riferisce all'istituzionalizzazione di pazienti in età evolutiva e alla realtà degli ospedali psichiatrici giudiziari; • 6) necessità di definire l'offerta complessiva e l'utilizzo di posti letto per media e lunga degenza, a fini terapeutico riabilitativi, in strutture residenziali attualmente differenti per dimensione e tipologia; in questo contesto, non va sottovalutata la necessità di contrastare ogni forma di "nuova istituzionalizzazione" all'interno delle strutture residenziali; • 7) relativa insufficienza per i servizi di salute mentale dei requisiti minimi di autorizzazione, approvati recentemente; • 8) carenza del personale di assistenza e/o presenza di situazioni di eccessivo turnover, con conseguenze negative per la continuità terapeutica; • 9) necessità di chiarezza e omogeneità nei rapporti con nuovi soggetti erogatori di servizi sociosanitari (ONLUS e privato imprenditoriale) che chiedono ai dipartimenti di salute mentale di definire modalità, requisiti e tipologie di possibili "mix" pubblicoprivato; • 10) necessità di sviluppare il ruolo strategico e le risorse degli enti locali (in particolare dei comuni), nel contribuire alla definizione e alla realizzazione di innovative politiche di salute mentale intersettoriali; • 11) importanza di sviluppare la collaborazione con le associazioni dei familiari e degli utenti, riconoscendone il ruolo attivo ed il valore fondamentale come risorsa al fianco delle equipes dei servizi; • 12) necessità di rinnovare ed articolare l'offerta formativa degli operatori dei servizi, ma anche dei soggetti che, a diverso titolo, concorrono a pianificare e/o programmare, realizzare e valutare progetti di promozione e di mantenimento della salute mentale (enti locali, ONLUS, privato imprenditoriale funzioni del DSM Prevenzione e promozione di salute Cura Abilitazione e reintegrazione sociale prevenzione • Educazione sanitaria • Epidemiologia e conoscenza del territorio • Interventi sui luoghi e gruppi a rischio • Integrazione con gli altri servizi socio sanitari che si occupano della salute mentale cura • I servizi devono essere accessibili a chiunque ne abbia bisogno,a prescindere dalla possibilità di pagare • La salute mentale delle persone e essenzialmente conessa alla più generale salute sociale ed economica delle loro rispettive comunità • Diventa un valore imprescindibile e la sanità pubblica nel campo della salute mentale cura “I bisogni dei pazienti psichiatrici non possono essere affidati senza rischi alla “mano invisibile” delle forze del mercato…I servizi di salute mentale dovrebbero essere basati su principi di carattere egualitario,intesi non semplicemente come un imperativo morale, ma per il fatto che un sistema di erogazione socialmente equo è di gran lunga il più efficace per la salute di un intera nazione” B.Cooper,1995 cura 1-intervento ambulatoriale 2-intervento esterno 3-intervento socio-terapeutico 4-pronto intervento psichiatrico 24 h. su 24 h. 5-ricovero in reparto di medicina 6-ricovero con assiostenza psichiatrica intensiva nelle 24 h. 7-residenzialità e semi-residenzialità terapeutica Ri-abilitazione 1-demanicomializzazione dei lungodegenti 2-reinserimento socio-familiare 3-residenzialialità e semiresidenzialità riabilitativa 4-intervento socio-riabilitativo e inserimento lavorativo Ri-abilitazione • agire per sviluppare le capacità della persona, poche o tante che siano, migliorare la sua autonomia e le sue relazioni