PIANO DI MIGLIORAMENTO dell’Istituto
I.S.I.S.” V. Manzini” di San Daniele
RESPONSABILE SUPERVISORE del Piano: Dirigente Scolastico Giuseppe Santoro (reggente)
RESPONSABILE COORDINATORE del Piano: prof. Giuseppe Mattiussi
Composizione del gruppo che segue la progettazione del PdM:
Nome e Cognome
Ruolo nell’organizzazione scolastica
Ruolo nel team di miglioramento
Giuseppe Santoro
Franco Barachino
Dino Fornasiero
Dirigente scolastico
Vice - preside
Docente di Costruzioni
Giuseppe Mattiussi
Docente di Filosofia e Storia
Anna Monai
Docente di Lingua e letteratura inglese
Paola Spagnul
Laura Sticotti
Docente d Economia Aziendale
Docente di Materie letterarie e Latino
Ameris Tabacco
DSGA
Responsabile supervisore del PdM
Responsabile monitoraggio (Progetto 2)
Responsabile
pubblicizzazione
(Progetto 2)
Responsabile coordinatore del PdM e
Referente del Progetto “NOI-VOI-LORO”
(Progetto 2)
Responsabile
pubblicizzazione
(Progetto 1)
Responsabile monitoraggio (Progetto 1)
Referente del Progetto
“RECUPERANDO...S’IMPARA!”
(Progetto1)
Responsabile stesura budget
PRIMA SEZIONE
Scenario di riferimento
Informazioni
ritenute
necessarie per la spiegazione
delle scelte di miglioramento.




1
L’adozione del P.d.M. da parte dell’Istituto I.S.I.S. “V. MANZINI” di San Daniele del Friuli
rappresenta nello stesso tempo la fine di un percorso iniziato con la scelta del nostro Istituto
per la sperimentazione del Progetto VALeS (unica scuola secondaria superiore in
Regione) e l’inizio di una nuova prassi della valutazione e della rendicontazione sociale nei
confronti rispettivamente di chi presta e di chi riceve l’offerta formativa. L’adesione a tale
progetto di Sperimentazione si prefigge di riacquisire quella quota minima di 400 iscrizioni
senza la quale non sarà possibile riappropriarsi di ampi spazi di autonomia organizzativa,
didattica, di ricerca e innovazione del nostro Istituto.
La nostra scuola ha già iniziato un percorso di riorganizzazione dei propri processi al fine di
elevare la qualità del servizio erogato. Ciò significa aggiungere “valore” all’offerta formativa
attraverso piccole ma diffuse e costanti azioni di miglioramento dei processi di istruzione, per
rendere, a tutti gli studenti, l’ambiente scolastico il più favorevole al mantenimento e al
perfezionamento/potenziamento dei livelli di apprendimento per competenze, a partire dalle
competenze di base. (riferimento al progetto dell’AREA 10-Linea strategica 1).
Il nostro Istituto ha rinforzato la convinzione che un’azione di miglioramento non possa che
essere “sostenibile”, “slow”, come riconosciuto nella sua Mission; tale sostenibilità richiede però
un migliore “feeling” tra scuola e contesto del territorio/ambiente, indispensabile per ottenere
buoni risultati formativi (riferimento ai progetti dell’AREA 9-Linea strategica 2).
Riconosciamo dunque, come scuola, un fattore “T”: “territorio”, ma anche “talento”, “tolleranza”,
“tecnologia”, capace di influire enormemente sui curricoli e sulla qualità dell’istruzione e di
distinguere e differenziare un territorio da altri, e perfino un paese da un altro. Il P.d.M è
dunque vissuto dalla nostra scuola come un’opportunità per (ri)-costruire un rapporto positivo
con la comunità, in forma di patto educativo per una reciproca assunzione di (cor)responsabilità (riferimento ai progetti dell’AREA 9-Linea strategica 2).
Il contesto socio-culturale in
cui la scuola è inserita
(reti sul territorio, caratteristiche
sociali e culturali dell’ambiente
in cui la scuola è inserita,
modelli educativi di riferimento,
offerte per la gestione del tempo
libero)

La scuola opera in un contesto abbastanza ricco di opportunità economiche e socioculturali: buoni i servizi di supporto (EE.LL., ASL, servizi socio-assistenziali, associazioni
culturali, privato sociale, volontariato, ecc.).

L'attenzione degli EE.LL. si è mantenuta su discreti livelli sia nei confronti dell’utenza sia
nelle proposte di collaborazione e di supporto alle iniziative istituzionali della scuola. Da
alcuni anni si sono intensificati e fatti significativi gli scambi con alcune istituzioni locali
(Biblioteca Guarneriana, associazioni che operano nel settore della disabilità e del
volontariato, reti di scuole a livello sovracomunale).

L’Istituto è stato capace, negli anni di rafforzare collaborazioni inter-istituzionali come
ad es. il Progetto "Casa Elena", per la gestione di un vero e proprio laboratorio per
l'integrazione e l’inclusione; e attività di volontariato in collaborazione con le Associazioni
che sul territorio operano in questo settore

La diversificata realtà produttiva e industriale che vede una diffusa presenza di
piccole e medie imprese di due poli industriali di livello internazionale e di diverse altre
realtà produttive di livello nazionale, ha consentito la pratica dell’alternanza scuola-lavoro.
Dall’esame di imprese e occupati, balza agli occhi la coesistenza di microimpresa e
grande azienda. Il comparto che si è messo in evidenza più di ogni altro per dinamiche
espansive è stato quello alimentare.

I modelli culturali ed educativi di riferimento della scuola sono quelli espressi nella Mission
dell’Istituto e sono qui sinteticamente ripresi:
1. Obiettivi di Cittadinanza attiva, ovvero adozione di metodi e strumenti tecnologici per
innovare e migliorare le capacità comunicative ed imparare a vivere con consapevolezza nella
comunità globale.
2. Star bene a scuola, ovvero consentire a ciascuno, con i suoi tempi e nel rispetto della sua
persona, di raggiungere il successo formativo.
3. Patto intergenerazionale, vale a dire una progettazione delle attività integrata e definita in
seno alla comunità territoriale. Un’azione, dunque, didatticamente verticale, perché pensata
dalle scuole dell’infanzia alla secondaria di secondo grado e culturalmente reticolare, poiché
costruita con l’apporto delle agenzie culturali, economiche e sociali del territorio. Il Patto
intergenerazionale si fonda su:

qualificazione di un’offerta formativa attenta ai bisogni del territorio;

partecipazione dei soggetti istituzionali territoriali;

Introduzione della cultura della rendicontazione sociale;

attuazione di pratiche educative inclusive.
L’organizzazione scolastica
(Composizione
popolazione
scolastica
alunni,
strategie
della
scuola
per
il
coinvolgimento delle famiglie,
obiettivi del POF, modalità di
condivisione metodologica e
didattica
tra
insegnanti,
attenzione alle dinamiche tra
pari, gestione della scuola,
sistemi di comunicazione)
2

L’offerta per la gestione del tempo libero.

L’attività teatrale ha rappresentato per la nostra scuola, fin dalla sua fondazione, una
delle attività più apprezzate e seguite dagli studenti che si sono impegnati, nel tempo
extrascolastico, ad acquisire e perfezionare le loro abilità comunicative e interpretative,
seguiti da docenti esperti della scuola. Il loro impegno ha sempre consentito anche
rappresentazioni teatrali sul territorio sia comunale che extracomunale.

Da due anni è presente una orchestra ritmica senza strumenti che, al pari del teatro,
consente agli studenti di esprimersi nei linguaggi più propri al loro vissuto e, nello stesso
tempo, di produrre senso di appartenenza e impegno non formalizzato.

È al secondo anno di attività anche un corso pomeridiano di cinese che ha l’obiettivo di
incrementare l’offerta in formazione linguistica e culturale, rivolgendosi ad un mondo che,
per tanti aspetti, rappresenta una opportunità di inserimento nella realtà produttiva e
industriale del nostro territorio.

Quasi di “ordinamento” sono diventate anche la proposta annuale del Cineforum, che
accompagna con il linguaggio filmico alcuni temi che gli studenti incontrano nell’attività
curricolare e l’attività sportiva orientata non tanto alla competizione quanto piuttosto alla
partecipazione a eventi organizzati per sviluppare solidarietà, educazione alla salute e
l’inclusione.

Composizione della popolazione scolastica:
L’Istituto Superiore è frequentato da 400 studenti ca., suddivisi in ventitre classi, per quattro
corsi di indirizzo:
o
Amministrazione, Finanza e Marketing – 97 studenti
o
Liceo scientifico – 107 studenti
o
Liceo Linguistico – 118 studenti
o
Costruzioni, Ambiente e Territorio – 66 studenti
o
Tot. classi: 23
Tot. studenti: 388
La relazione educativa nella scuola.
Generalmente gli studenti partecipano al dialogo educativo, ma sembrano mancare sul
piano propositivo sia individuale che di gruppo classe. Non hanno comportamenti intolleranti
e si sono dimostrati positivamente orientati all'integrazione e all'accoglienza. Non
usufruiscono in ambiente scolastico di tutte le loro potenzialità comunicative e questo
appare come un punto sul quale la scuola può agire per migliorare.






Il lavoro in aula
(attenzione
alle
relazioni
docenti-alunni, gli ambienti di
apprendimento,
progetti
di
recupero e potenziamento degli
apprendimenti, utilizzo di nuove
tecnologie per la didattica)



Il corpo docente.
Nel presente anno scolastico, il corpo docente, numericamente, si mantiene nella continuità
con i precedenti e consta di 65 docenti, per circa due terzi insegnanti di ruolo, per il restante in
possesso di abilitazione. È’ significativa, per tradizione, la facile integrazione dei docenti che
operano a tempo determinato nell’Istituto.
La scuola dall’ a.s. 2012/13 ha il dirigente scolastico ed il DSGA reggenti e questo fatto si è
pesantemente fatto sentire soprattutto nei confronti dei genitori degli studenti che non hanno
potuto dunque, avere un punto di riferimento istituzionale sicuro e riconoscibile, anche se chi
ha supplito lo ha fatto con dedizione e competenza.
Paradossalmente questo limite, che strutturalmente condiziona lo sviluppo dell’Istituzione e la
sua capacità di interlocuzione con il Territorio, si è rivelata anche un fattore positivo: ha
“costretto” le componenti della scuola, ed in particolare i docenti, ad un esercizio positivamente
creativo di “supplenza” progettuale e li ha orientati alla percezione dell’Istituto come Comunità
educativamente responsabile.
Coinvolgimento delle famiglie.
I rapporti con le famiglie non sembrano soddisfare la volontà della Scuola di rendere più
partecipi i genitori nella elaborazione e nella gestione delle scelte operative ed educative.
Tuttavia, a livello solamente formale, tutte le famiglie hanno a disposizione gli strumenti di
comunicazione informatica utili per un costante e immediato controllo degli esiti
dell’apprendimento e della disciplina dei propri figli.
Le relazioni docenti – alunni sono positive, agevolate dal numero ridotto degli studenti per
classe. Ciò consente di dedicare un’attenzione costante ai bisogni didattici ed educativi degli
allievi. In proposito l’Istituto organizza durante l’anno scolastico e nel periodo estivo corsi e
sportelli mirati al recupero delle lacune, servendosi anche della piattaforma didattica
multimediale di cui l’Istituto dispone. Ampia è l’offerta didattica extra – curriculare grazie
all’impegno dei docenti e alla partecipazione di professionisti ed esperti esterni.
L’attenzione rivolta all’apprendimento è provata dalla ricca offerta tecnologica di cui la scuola
dispone: lavagne multimediali interattive in tutte le aule e ipad in quattro classi. L’Istituto ha
avviato un lavoro di informatizzazione dei processi proponendosi come una SCUOLA 2.0 a tutti
gli effetti, secondo il “Patto per la Scuol@ 2.0” ultima fase del Piano Nazionale Scuola Digitale
voluto dai Ministeri dell'Istruzione e dell'Innovazione.
La nostra scuola è tuttavia cosciente che l’impatto delle tecnologie introdotte e soprattutto la
percezione che di esse e del loro uso ancora hanno parte dei docenti e anche degli studenti e
delle loro famiglie, rende necessario attuare azioni di accompagnamento per rendere familiare
l’approccio e l’azione educativa e formativa.
IDEE GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Considerato lo scenario sopra descritto, il presente PdM si colloca in un percorso di profonda ed accurata riflessione da parte dell’ISIS
Manzini sulla propria offerta formativa tale da esser riconosciuto e percepito come la Scuola di tutta la Comunità di San Daniele.
Dall’integrazione quindi di quanto emerso dall’autodiagnosi e diagnosi esterna, l’ISIS è impegnato in processi di riflessione,
rielaborazione e riprogettazione riguardanti il proprio assetto metodologico-organizzativo ed educativo-didattico finalizzati all’attuazione
di politiche educative di qualità in funzione dell’innovazione didattica e del successo formativo per tutti gli allievi nel contesto del
raggiungimento dell’autonomia scolastica dell’Istituto.
Descrizione dei processi che hanno
portato alla scelta degli obiettivi di
miglioramento
Risultati della valutazione esterna
(Prove Invalsi, valutazione di equipe)
3
Criticità individuate/piste di miglioramento
Punti di forza della scuola/ risorse
Si dovrà:
sviluppare il rapporto coi genitori come
partner nella realizzazione della politica
scolastica e nell’aumento dei consensi e
del numero di iscrizioni.
imprimere
maggiore
efficacia
e
chiarezza metodologia al dispositivo
operativo didattico generale (modularità,
qualità interindirizzi, equilibrio nei
risultati di apprendimento fra i diversi
indirizzi)
adottare elementi metodologici o
professionali
sufficienti
per
intraprendere
un
cammino
nella
direzione dell’auto-valutazione.
Si rilevano:
una Mission dell’istituto fortemente
caratterizzata dall’inclusione e
molto condivisa e confortata negli
esiti delle iniziative progettuali
intraprese e in atto;
l’ampliamento dell’offerta formativa
ricco e diversificato nei diversi assi
culturali;
l’utilizzo del 20% del monte ore,
che permette all’istituto una politica
di efficace conseguimento del
massimo
di
apprendimento
possibile;
una forte sinergia fra il DS
reggente, l’insegnante vicario e i
membri dello staff;
un atteggiamento proattivo nei
confronti
dell’intero
sistema
informatico;
una presenza attiva della scuola
nelle reti (capofila di una grossa
rete per l’informatizzazione) .
Risultati dei processi autovalutazione
Si riconoscono:
- esiti non uniformi tra le classi e tra i corsi
liceali e tecnici. La forbice si manifesta
più aperta nei percorsi liceali dove si registrano
significativi incrementi, rispetto alle medie di
confronto, sia nelle fasce basse che in quelle di
eccellenza;
- la scuola non ha sviluppato progettualità
formativa in rapporto alle attese del territorio;
- rapporti con le famiglie, disomogenei nei
confronti del coinvolgimento nel progetto
educativo che si vorrebbe più condiviso e
attivo;
- un limitato riconoscimento della scuola, non
ancora percepita come la scuola della
Comunità di appartenenza;
- autoreferenzialità e scarsa pratica della
valutazione dei processi e delle attività
formative messi in atto con discreta capacità
progettuale.
Linea strategica del piano
I processi di riflessione, rielaborazione e riprogettazione individuati e sui quali agire con un
piano di miglioramento si declinano in modo tra loro correlato, in due linee qui indicate in
ordine di priorità, quali:
1. la necessità di riprendere la costruzione di un sistema di qualità, che porti a monitorare
alcuni processi diffusivi di competenze e buone pratiche orientate strategicamente alla
Qualità del servizio e a valutarne i risultati. Ciò attraverso l’introduzione di strumenti di
autovalutazione di tipo metodologico-organizzativo, per una istruzione competente e una
formazione degli studenti nella prospettiva di una piena e partecipe cittadinanza.
2. il miglioramento dei rapporti con il territorio e le famiglie (stakeholders) ed il coinvolgimento
dei medesimi nelle scelte di politica scolastica per il mantenimento dell’autonomia
istituzionale, in vista di una Scuola di Qualità per tutta la Comunità anche attraverso l’avvio di
un Patto intergenerazionale ed una rendicontazione sociale.
Definizione di
Obiettivi strategici
 Monitorare l’attività
strategica 1)

4
di
recupero
Si evidenziano:
- la scelta strategica dell'inclusione come
orientamento alla partecipazione di
tutti, con eguali possibilità e opportunità,
alla "comunità dell'apprendere" che vuole
essere la nostra scuola. (Casa Elena,
l'Alternanza scuola-lavoro e il Progetto
Volontariato)
- proficue relazioni con le realtà territoriali
dei bisogni specificamente riconducibili
all'area dei servizi alla persona e della
disabilità.
- la continuità verticale dei curricoli,
garantita da: periodiche programmazioni,
raccordi metodologici e disciplinari (1^ e
2^
biennio),
formulazione
delle
competenze
specifiche
per
aree
disciplinari.
- l'orientamento in entrata e in uscita è
curato da un gruppo di docenti in
collaborazione con le Università e con gli
altri enti di formazione regionali.
(Linea
Migliorare i rapporti con il Territorio
attraverso la formazione di un Comitato
Tecnico Scientifico-CTS- D.P.R. 15.03.2010
n.88 Regolamento peri il riordino degli istituti
tecnici art.5 comma 3, lettera d (Linea
strategica 2)
Indicatori
1. Analisi degli esiti degli
scrutini del primo trimestre e
finali
2. Coinvolgimento degli
stakeholders
(Amministrazione comunale,
Consorzio del Prosciutto,
Associazioni di volontariato,
Associazioni di categoria,
Università, Biblioteca
Guarneriana, Aziende locali,
rappresentanti dei genitori) e
costituzione del CTS
ELENCO DEI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO
(secondo l’ordine di priorità)
Pertanto le aree da migliorare e le relative azioni di miglioramento risultano essere: l’Area 9 e 10
Nello specifico dunque i progetti sono identificati come:
1. “RECUPERANDO...S’IMPARA!” Area 10 Linea strategica 1- Progetto1
2. “NOI-VOI-LORO” Area 9 Linea strategica 2- Progetto 2
Area da migliorare
Area 10 Modifica del curriculum per
rinforzare le abilità trasversali di ordine
metodologico e cognitivo.
Necessità di miglioramento
Instaurare un sistema di qualità che valuti
nello specifico un processo da monitorare
riguardante l’efficacia delle modalità di
recupero
Grado di priorità
1
Area da migliorare
Area 9 Scuola e territorio: famiglie e
soggetti istituzionali.
Necessità di miglioramento
Istituire il CTS per consolidare il rapporto
scuola – territorio al fine di condividere le
scelte formative dell’istituto con l’utenza di
riferimento
Grado di priorità
2
SECONDA SEZIONE
Da compilare per ciascun progetto
Indicazioni di progetto
Titolo del progetto
Responsabile del progetto
Data di inizio e fine
Pianificazione obiettivi operativi
La pianificazione
(Plan)
“RECUPERANDO...S’IMPARA!”
Laura STICOTTI
Gennaio – aprile 2015
Obiettivi operativi
Indicatori di valutazione
a. attivare 5 sportelli a piccoli a1. n° sportelli attivati
gruppi (max 8 studenti) e/o a a2. n° allievi partecipanti
singolo studente
a3. n° abbandoni
b. attivare 5 corsi di recupero in b1. n° corsi attivati
presenza
b2. n° allievi partecipanti
b3. n° abbandoni
b4. metodologie e strumenti
didattici utilizzati
Relazione tra la linea strategica del II progetto “RECUPERANDO...S’IMPARA!” impegna la
Piano e il progetto
comunità docente nell’azione strategica del monitoraggio per
Linea strategica 1
verificare e valutare l’efficacia dell’attività di recupero e
potenziamento.
Il progetto sostiene le aspettative di successo scolastico di tutti
gli studenti secondo i tempi e i modi del proprio stile di
apprendimento.
Risorse umane necessarie
Docenti curriculari, che trasmetteranno i dati al responsabile del
progetto
Destinatari del progetto (diretti ed Allievi con insufficienze rilevate nel primo scrutinio
indiretti)
5
Budget previsto
Predisposizione del Piano di Miglioramento (Impegno orario
aggiuntivo docenti del team PdM, Gestione amministrativa) =
2.400 €
Attuazione del Piano di Miglioramento (Attività di recupero;
Monitoraggio e valutazione del progetto) = 4.000 €
Totale 6.400 €
Descrizione delle principali fasi di 1. Individuazione allievi che necessitano di recupero delle
attuazione
competenze sulla base degli esiti del primo trimestre
2. Organizzazione delle modalità di recupero
3. Effettuazione delle attività di recupero
4. Monitoraggio dell’efficacia delle attività e degli strumenti
didattici utilizzati
5. Analisi degli esiti delle prove di recupero
La realizzazione
(Do)
Descrizione delle attività
diffusione del progetto
Il monitoraggio e i risultati
(Check)
Il
riesame
miglioramento
(Act)
e
il
Descrizione
delle
monitoraggio
per
la Comunicazione agli allievi e alle famiglie, pubblicazione sul sito
azioni
di
Tipologia delle attività di recupero seguite dagli allievi
Numero dei partecipanti alle attività di recupero
Esiti ottenuti in sede di verifica del debito formativo (Consigli di
fine marzo)
Target
A1. =100%
A2. = 80%
A3.= 20%
Note sul monitoraggio
Possibile ulteriore svolgimento di attività di recupero dopo i
Consigli di marzo con relativo monitoraggio
Al termine della prima tornata di corsi/sportelli (secondo
periodo didattico) controllo relativo a:
1. individuazione allievi che necessitano di recupero delle
competenze: estensione dell’attività di recupero anche a
studenti con fragilità non valutate in modo insufficiente.
2. Organizzazione delle modalità di recupero: docenti di altre
classi che tengano corsi/sportelli.
3. Effettuazione delle attività di recupero: n° ore, metodologia.
Modalità di revisione delle azioni
Criteri di miglioramento
Descrizione delle attività
diffusione dei risultati
Note
sulle
possibilità
implementazione del progetto
di
di
B1. = 100%
B2.= 80%
B3. = 20%
B4. = lezione frontale 60%
= cooperative learning 20%
= piattaforma 20%
Anticipazione delle possibili attività di recupero nel primo
trimestre in base agli esiti dei primi due mesi di scuola dopo i
Consigli di classe di novembre.
.
Comunicazione agli allievi e alle famiglie, pubblicazione sul sito
Eventuali sperimentazioni di ulteriori attività di recupero tra
aprile e maggio e/o inizio settembre
Schema di andamento per le attività del progetto
Note
Tempificazione attività (mesi dall’avvio)
Attività
Responsabile
1
Sticotti,Monai,Spagnul
2
Sticotti,Monai,Spagnul
x
x
3
Sticotti,Monai,Spagnul
x
4
Sticotti,Monai,Spagnul
5
Sticotti,Monai,Spagnul
gen
feb
mar
x
x
x
Da compilare durante l’attuazione del progetto
Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi
Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi
Verde = attuata
6
apr
mag
x
x
x
giu
Situazione
Indicazioni di progetto
“NOI-VOI-LORO”
Titolo del progetto
Responsabile del progetto
Data di inizio e fine
Pianificazione obiettivi operativi
Giuseppe MATTIUSSI
Gennaio – giugno 2015
Obiettivi operativi
La pianificazione
(Plan)
Indicatori di valutazione
A. Individuazione degli
A1. N°10 Stakeholders con
Stakeholders: tre del settore dimostrazione d’interesse
economico (banche,
A2. N° 6 Stakeholders
agroalimentare, industriale), aderenti al percorso
uno dell’Amministrazione
comunale, due di ambito
sociale/volontariato, due dalle
istituzioni culturali/Università,
uno dalle organizzazioni
artigiane, un genitore.
B. Formazione del tavolo di B1. N° presenze e tipologia
confronto attraverso due di stakeholders alla 1^
riunioni
riunione di presentazione,
B2. N° presenze e tipologia
stakeholders alla 2^ riunione
di definizione del CTS
Relazione tra la linea strategica del Il progetto “NOI-VOI-LORO” si propone di realizzare un
Piano e il progetto
Patto intergenerazionale con gli stakeholders coinvolti e di
Linea strategica 2
introdurre la cultura della rendicontazione sociale, anche al
fine del mantenimento dell’autonomia dell’Istituto.
D.S., Consiglio d’Istituto, D.S.G.A., Docenti, Docenti FS
Risorse umane necessarie
Destinatari del
indiretti)
Budget previsto
La realizzazione
(Do)
Descrizione
attuazione
progetto
delle
(diretti
principali
fasi
ed Comunità del territorio e Istituzione scolastica
Predisposizione Piano di Miglioramento (Ore aggiuntive
docenti team PdM, Gestione amministrativa) = 2.100 €
Attuazione del Piano di Miglioramento (Organizzazione e
valutazione del progetto) = 1.500 €
Totale 3.600 €
di 1. Individuazione degli Stakeholders
2. Formazione del tavolo di confronto
Descrizione delle attività per la diffusione Comunicazione alle famiglie, pubblicazione sul sito
del progetto
Il monitoraggio e i risultati
(Check)
Descrizione delle azioni di monitoraggio
-Registrazione delle presenze alle due riunioni (n° e
tipologia stakeholders partecipanti)
- Raccolta delle adesioni al tavolo per l’avvio del CTS (n° e
tipologia stakeholders partecipi)
Target
A1. = 100%
A2. = 60%
B1. = 80%
B2. = 50%
Note sul monitoraggio
Eventuale revisione della composizione del gruppo degli
stakeholders
Al termine dei due tavoli di confronto valutazione sulla
opportunità di costituzione del CTS
Il riesame e il miglioramento Modalità di revisione delle azioni
(Act)
Criteri di miglioramento
Revisione e/o allargamento della composizione del tavolo di
confronto
Descrizione delle attività di diffusione dei Comunicazione alle famiglie, pubblicazione sul sito stampa
risultati
locale, conferenza pubblica
Note sulle possibilità di implementazione Costituzione del CTS
del progetto
Definizione dello statuto
7
Schema di andamento per le attività del progetto
Note
Attivit
à
Responsabile
1
2
Mattiussi,Barachino,Fornasiero
Mattiussi,Barachino,Fornasiero
Situazione
Tempificazione attività (mesi dall’avvio)
feb
mar
x
x
apr
mag
giu
x
x
x
lug
Da compilare durante l’attuazione del progetto
Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi
Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi
Verde = attuata
TERZA SEZIONE
Da compilare relativamente al Piano per verificare l’omogeneità delle azioni di valutazione del PdM
Progetto
“RECUPERANDO..S’IMPARA!”
Obiettivi operativi
Indicatori
Target
a. attivare 5 sportelli
a piccoli gruppi
(max 8 studenti) e/o
a singolo studente
a1. n° sportelli
attivati
a2.
n°
allievi
partecipanti
a3. n° abbandoni
A1.=100%
A2.=80%
A3.=20%
b1. n° corsi attivati
b2.
n°
allievi
partecipanti
b3. n° abbandoni
b4. metodologie e
strumenti didattici
utilizzati
B1.=100%
B2.=80%
B3.=20%
B4.=
60%
lez. frontale
=
20%
coop.learning
=
20%
piattaforma
A1.
N°10
Stakeholders
con dimostrazione
d’interesse
A2.
N°
6
Stakeholders
aderenti
al
percorso
A1. = 100%
B1. N° presenze e
tipologia
di
stakeholders alla
1^
riunione
di
presentazione,
B2. N° presenze e
tipologia
stakeholders alla
2^
riunione
di
definizione
del
CTS
B1. 80%
b. attivare 5 corsi di
recupero
in
presenza
“NOI-VOI-LORO”
A. Individuazione
degli Stakeholders:
tre del settore
economico (banche,
agroalimentare,
industriale), uno
dell’Amministrazione
comunale, due di
ambito
sociale/volontariato,
due dalle istituzioni
culturali/Università,
uno dalle
organizzazioni
artigiane, un
genitore.
B. Formazione del
tavolo di confronto
attraverso
due
riunioni
1
8
Da compilare a fine del Piano di Miglioramento
A2. = 60%
B2. = 50%
Risultati
ottenuti1
Note
QUARTA SEZIONE
Budget complessivo
Progetto 1
Progetto 2
9
Costi
Totale
Predisposizione del Piano di Miglioramento Totale: 6.400 €
(Impegno orario aggiuntivo docenti del team
PdM, Gestione amministrativa) = 2.400 €
Attuazione del Piano di Miglioramento (Attività
di recupero; Monitoraggio e valutazione del
progetto) = 4.000 €
Predisposizione
Piano
di
Miglioramento Totale: 3.600 €
(Impegno orario aggiuntivo docenti del team
PdM, Gestione amministrativa) = 2.100 €
Attuazione del Piano di Miglioramento
(Organizzazione e valutazione del progetto) =
1.500 €
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Piano di miglioramento - ISIS "Vincenzo Manzini"