Università della Terza Età e del Tempo disponibile – San Martino Buon Albergo
docente: prof. Cecilia Chiumenti
Pier Paolo Pasolini
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità,
incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo:
prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è,
ora, il fascismo.
da Vie Nuove n. 36, 6 settembre 1962
a.a. 2013-2014
Un segno «di contraddizione»
un intellettuale scomodo, non integrato
esordisce come poeta
scrive romanzi
dirige film
commenta e critica le vicende quotidiane
è un diverso
la sua morte è «preannunciata» da una serie di denunce,
processi, condanne
della società borghese
biografia
Nacque a Bologna nel 1922 da famiglia borghese. Nel 1945 si laureò in lettere
con una tesi su Pascoli.
Fra il 1942 e il 1949 visse a Casarsa del Friuli (madre) e il contatto con il mondo
contadino fu per lui un momento essenziale nella sua vita. La sua carriera di
insegnante finì presto (scandalo per la sua omosessualità).
Si trasferì quindi a Roma. Maturò intanto la sua presa di coscienza, avvicinandosi
all’ideologia marxista e scrivendo due romanzi, come Ragazzi di vita (1955) e Una
vita violenta (1959, in cui affronta temi realistici e civili.
Nel 1955 fondò, insieme a Francesco Leonetti e Roberto Roversi, la rivista
letteraria «Officina».
Di fronte al cosiddetto boom economico degli anni Sessanta prese delle posizioni
di forte critica: per Pasolini la popolazione italiana subì una «mutazione
antropologica», staccandosi dalle antiche radici contadini. Al contempo secondo
Pasolini la letteratura aveva esaurita la sua funzione storica, per questo egli si
rivolse a nuove forme di comunicazione: il cinema e il giornalismo.
Protagonista della vita culturale italiana, intellettuale scomodo per la sua
omosessualità mai celata suscitò spesso polemiche e dibattiti. Egli stesso fu quasi
perseguitato da denunce, arresti, processi.
Morì il 2 novembre 1975, assassinato vicino a Ostia, in circostanze non del tutto
chiarite.
La poesia: la formazione giovanile di Pasolini è quella del letterato degli
anni Trenta, inserita nel clima dell’Ermetismo e incentrata sulla «venerazione della
poesia», vista come valore assoluto e sacro.
• Poesie a Casarsa, 1942, in friulano (il dialetto come lingua
fresca, l’unica che può rendere l’innocenza primordiale di quel
mondo)
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Poesia dialettale del Novecento, 1952
La meglio gioventù, 1954
Le ceneri di Gramsci, 1957
La religione del mio tempo, 1962
Poesia in forma di rosa, 1964
Trasumanar e organizzar, 1971
Le ceneri di Gramsci, (1957)
Gramsci è sepolto in una piccola tomba del Cimitero degli Inglesi, tra Porta
san Paolo e Testaccio. Sul cippo solo le parole «cinera Gramsci» e le date
• Le ceneri di Gramsci è un libro di poesie nel quale Pasolini
raccoglie in un unico volume 11 poemetti che lo stesso poeta
aveva scritto e pubblicato in varie riviste tra il 1951 e il 1956
revisionati e pubblicati nel 1957 nelle edizioni Garzanti.
Me ne vado, ti lascio nella sera (lettura)
• E’ il libro più rappresentativo della poesia di Pasolini e
riflette l’incontro dell’autore con la città di Roma e con il
sottoproletariato delle sue borgate.
• Quel mondo sbandato, selvaggio e squallido incarna agli
occhi di Pasolini un mondo di innocenza primordiale.
L’attrazione verso il sottoproletariato è «viscerale» non
intellettuale, non è la lotta di classe che gli interessa.
• Le sue riflessioni assumono la forma di dialogo con il
fondatore del PCI, Antonio Gramsci, anche se sente di non
aderire fino in fondo al messaggio politico del marxismo
italiano.
• Riprende la terzina dantesca (attraverso la lezione di
Pascoli e i suoi Poemetti), gli endecasillabi, mentre le rime
sono più libere e il lessico tende a sliricizzarsi, cioè a
rispecchiare la lingua della prosa e non quello «difficile»
della poesia.
Me ne vado, ti lascio nella sera
Che, benché triste, così dolce scende
Per noi viventi, con la luce cerea
che al quartiere in penombra si rapprende.
E lo sommuove. Lo fa più grande, vuoto;
intorno, e, più lontano, lo riaccende
di una vita smaniosa che del roco
rotolio dei tram, dei gridi umani,
dialettali, fa un concerto fioco
e assoluto. E senti come in quei lontani
esseri che, in vita, gridano, ridono,
in quei loro veicoli, in quei grami
caseggiati dove si consuma l’infido
ed espansivo dono dell’esistenza –
quella vita non è che un brivido;
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Altro
Povero come un gatto del Colosseo,
vivevo in una borgata tutta calce
e polverone, lontano dalla città
Supplica a mia madre, 1962
E’ difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
Perché l’anima è in te, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
Ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile….
La narrativa
• Ragazzi di vita, 1955 (cronaca della vita «alla giornata di
un gruppo di ragazzi delle borgate romane)
• Una vita violenta, 1959 (la storia di Tommasino come
storia di una presa di coscienza proletaria)
• Caratteri comuni:
L’ambientazione: la grande città, Roma, nella sua dimensione
popolare e suburbana. L’uso del dialetto per il «popolo».
Negli ultimi anni lo scrittore aveva lavorato a un vasto disegno
narrativo, a un romanzo che fosse un implacabile atto d’accusa
contro la società neo-capitalistica, contro l’intreccio di politica,
affari e trame occulte che avevano caratterizzato la storia italiana
degli anni Settanta. Gli abbozzi di questo romanzo, dal titolo
Petrolio, sono stati pubblicati nel 1993.
La svolta degli anni sessanta: oltre la letteratura, il
cinema e la polemica giornalistica
• IL RIFIUTO DELLA SOCIETA’ DEL BENESSERE E DEI SUOI
FALSI MITI (TELEVISIONE E SCUOLA MEDIA)
L’avanzata della civiltà dei consumi omologa gusti e
comportamenti: anche il sottoproletariato è coinvolto , si
integra e adotta modelli e valori piccolo-borghesi.
Polemica contro questa società, che diventa polemica
contra la civiltà: Pasolini rimpiange l’autentica e incorrotta
società contadina fatta di consumatori di beni
estremamente necessari.
Empirismo eretico (1972)
Scritti corsari (1975) lettura Rimpianto del mondo contadino
Lettere luterane (1976) lettura Fuori dal Palazzo
Il cinema di Pasolini
• Dal 1961 Pasolini si dedicò al cinema, suscitando scalpore e
scandalo:
• Accattone, 1961; Il Vangelo secondo Matteo, 1964; Uccellacci
e uccellini 1964;
• Edipo re, 1967; Teorema, 1969, Medea, 1969;
• Il Decameron, 1971; I racconti di Canterbury, 1972; Il fiore
delle Mille e una notte, 1974 (La trilogia della vita)
• Salò o le centoventi giornate di Sodoma, 1975
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