Università degli Studi di Pavia
Corso di laurea in
Comunicazione Culturale e Multimediale
Relatore
Prof. Nuccio Lodato
Correlatore
Prof. Deborah Toschi
Tesi di laurea di
Elisa Vanzetto
Poeta, scrittore, giornalista, pittore, musicista
e cineasta.
Sperimentatore di linguaggi diversi,
in una costante ricerca della comunicazione autentica,
diretta, non contaminata dalla demagogia borghese,
responsabile della perdita dei valori morali e civili
dell’uomo moderno.
Anni 50

L’approdo romano

1955. Testimonianza cruda della
vita nelle borgate romane tra la
fine della II Guerra Mondiale e gli
anni 50.
Storie di adolescenti sottoproletari
della periferia romana e di famiglie
sgangherate, tese in un disperato
tentativo di riscatto sociale.
1959. Iniziato già nel ’55, voleva essere proseguimento
di Ragazzi di vita, un romanzo educativo, di
formazione, in cui il protagonista, Tommasino,
vuole essere personaggio pieno e attivo, la cui
vita non deve essere vana.
Pasolini sceglie di rappresentare borgate, vite sbandate,
legate alla cattiva coscienza di un paese che invece vuole nasconderne:
• la mancanza di valori
• la fanciullezza smaliziata
• la violenza, spesso rasente la bestialità

Una realtà sociale dove si lotta per sopravvivere.
Un inferno separato dal resto del mondo anche
dal punto di vista linguistico  l’utilizzo del romanesco

Ulteriore elemento di lontananza e
mezzo di perfetta mimesi con le vicende.
Anni 60: Perché il cinema?
• alternativa espressiva, fuga dalla crisi della parola
• non è sottoposto a un codice univoco
• esprime la realtà con la realtà stessa

Il cinema è lingua scritta della realtà, fondata sull’azione.
Coglie l’esperienza umana, ingloba la dinamicità dell’esistenza
e la sintetizza in inquadrature, a cui può essere data
un’impronta personale attraverso il montaggio.

Scelta e concatenazione di tratti significativi

SENSO

MORTE
Il cinema di Pasolini:
• è digiuno di tecnica cinematografica  nessuna struttura tecnica, solo poetica.
• è denuncia sociale e politica, azione disturbante e
matrice di scandalo.
• è quasi totalmente privo di attori professionisti
• è contaminazione tra i diversi livelli artistici
 figurativa, musicale e linguistica
• è slancio e ripiegamento personali dell’autore, un estremo atto
d’amore, una sacralizzazione di un mondo destinato a perdersi.

itinerario tragico

morte come atto finale dotato di senso,
unica via d’uscita,
più decisa e inaspettata nei film,
che nei romanzi.
Il cinema “diretto”
1961. Accattone, vive nella periferia romana e trascorre
il suo tempo tra le catapecchie della borgata
e il bar dove si ritrovano tutti gli amici.
Non lavora, sfrutta Maddalena, una
prostituta, finchè non viene arrestata e
si ritrova così alla fame.
Incontra Stella, tenta di portarla alla prostituzione
ma, innamoratosi di lei, si convince a trovare
un lavoro onesto.
Accattone però non riesce ad adattarsi
ad una vita normale e ricomincia a rubare.
Decide di partecipare a un furto, ma viene pizzicato, fugge rubando
una motocicletta,si schianta e muore proferendo le ultime parole
di liberazione: “Ah, ‘mo sto bbene”.
Il cinema “diretto”
1962. La storia di una prostituta, Mamma Roma, che cerca
il riscatto per sé e il figlio Ettore, dopo il matrimonio
del suo protettore.
Prende casa e banco in piazza, per
potergli dare il futuro piccolo-borghese
che le era sempre stato negato.
Il tentativo però svanisce col ritorno
alla carica di Carmine, l’ex protettore, e la
svolta del figlio alle ruberie con altri ragazzi
di quartiere.
In un’ultima rapina all’ospedale, Ettore, in preda alla febbre e alla delusione
per il passato materno, viene pizzicato. Finirà in carcere, dove troverà
la morte, solo, in preda al delirio su un letto di contenzione.
Due viaggi negli inferi sociali, dove il tentativo di redenzione
non modifica il destino dei protagonisti.

Accattone tenta di lavorare, ma crolla stremato.
Mamma Roma è vicina alla svolta, ma il passato ritorna
e i vecchi inganni non bastano a tirar via Ettore dal fango.
Commento figurativo e musicale
Accattone: Bach
Mamma Roma: Vivaldi
Personaggi risolti nella povertà delle immagini e nella loro
Vocazione alla morte, come soluzione unica e necessaria.
I soggetti e il cinema “indiretto”:
1959
1962
1962
• ispirati e liberamente tratti dai romanzi
• ulteriori sfumature del mondo pasoliniano

MANCANO
della forza emotiva, diretta, della capacità di mescolare
i diversi livelli espressivi tipiche di Pasolini
Conclusioni
Attraverso Empirismo Eretico, Alì dagli occhi azzurri, i romanzi
gli articoli, le interviste e i film

CIRCOLARITA’
Di un autore che non ha mai accettato
di essere messo ai margini

EVOLUZIONE DI SENTIMENTI
Anni 50
Pasolini innamorato
delle borgate, degli
scartati

Ispirazione anche per altri registi
Anni 60
Pasolini deluso dalla “massa
predestinata”,
la relega nel passato,
nell’aura del mito
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