Pasolini e il cinema
Lezioni d'Autore
Pasolini sul set di Accattone, www.pasolini.net
Un nuovo linguaggio cinematografico
Pasolini non è un regista che fa un film, ma un
intellettuale che inventa un nuovo
linguaggio per il cinema con il quale
indagare la decadenza dei valori della società
contemporanea post-moderna.
Nel 1961, accetta l'offerta della casa di
produzione Federiz di girare Accattone.
→ Scelte tecniche per realizzare le scene dei
suoi film improntate al pionierismo degli
albori della settima arte.
La semplicità come cifra stilistica
La naïveté di Pasolini è uno strumento del
suo nuovo linguaggio per decodificare la
società contemporanea.
Inquadrature asciutte, in alcuni casi
apparentemente grossolane (es., gli effetti del
bianco e nero nelle scene degli spaccati
paesaggistici delle borgate romane o
l'intensità dei primissimi piani di Accattone
(1961), Medea (1969) o Il Vangelo
secondo Matteo (1964).
La ricotta: Ispirazione religiosa e ironia
Episodio per il film collettivo RO.GO.PA.G.
(con Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard e
Ugo Gregoretti, 1963) diretto da Pasolini e
interpretato da Orson Welles.
Una denuncia della decadenza morale
dell’uomo contemporaneo, inteso come
mostro razzista, colonialista, schiavista e
qualunquista, prodotto di un mondo gretto
e consumistico.
Per questo film Pasolini venne condannato per
vilipendio alla religione di Stato.
La ricotta (1963) – La trama
Una povera comparsa, Stracci, interpreta il
ladrone in un film su Gesù Cristo, e dopo aver
rubato e divorato alcuni cestini del pranzo,
muore di indigestione sulla croce.
Orson Welles, che interpreta la parte del
regista, rappresenta anche una parodia dello
stesso P., che ironicamente gli fa leggere
alcuni versi di una sua poesia messa in calce
alla sceneggiatura di Mamma Roma.
Citazioni artistiche
Pasolini sul set non parla di cinema, ma di
disegni e dipinti.
Ne La ricotta cita La deposizione di Rosso
Fiorentino.
Rosso Fiorentino, La deposizione, 1521
Le inchieste giornalistiche
L'intento di “capire e riportare fedelmente”
fatti e riflessioni su temi d'attualità negli
anni Sessanta
La sessualità nel film-documentario del 1965
Comizi d'amore.
Il corpo nudo
Il corpo visto come la sola realtà
preservata dalla crisi dei valori culturali
propri della società borghese → Il fascino
impareggiabile del sesso.
Provocazione rivolta a un pubblico
borghese e benpensante e soprattutto ai
critici che non comprendevano la libertà
sessuale e la purezza dei sentimenti delle sue
ultime opere: I racconti di Canterbury
(1972) e Il fiore delle mille e una notte
(1974).
Medea (1970)
Lo scontro tra due mondi: quello di Medea,
arcaico, ieratico e quello di Giasone, razionale
e pragmatico.
Medea appartiene alla razza dello spirito,
Giasone è il tecnico abulico che ha perso il
senso del metafisico.
Pasolini s’identifica con la cultura di
Medea, la maga del vecchio mondo, in
contrapposizione a Giasone che rappresenta il
nuovo.
Maria Callas e Pasolini sul set di Medea,
lucamaggio.wordpress.com
FINE
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