La Ricotta
Cinema Roma anni 60
Quarto episodio del film RoGoPaG. Gli altri episodi sono: Illibatezza di Rossellini, Il
nuovo mondo di Godard, Il pollo ruspante di Gregoretti. La ricotta scritto e diretto da
Pier Paolo Pasolini, racconta le riprese di un regista molto pretenzioso, che si auto
definisce marxista ortodosso (impersonato da Orson Welles), sulla Passione di Cristo. La
trama si protrae nell’arco di una giornata, dove vede “stracci” come protagonista, una
persona povera che interpreta un ruolo di comparsa all’interno del film.
Terzo film di
Pasolini
È il terzo film di Pasolini e in esso,
ancora una volta, il registra privilegia
una storia che fa capo agli strati più
umili ed emarginati della società tutte le comparse, i generici, i
figuranti del "film nel film" la cui
storia viene narrata (e che
rappresenta la Passione di Cristo)
sono dei sottoproletari, dei "morti di
fame" in senso letterale, come ci dirà
lo stesso Pasolini attraverso l'"enorme
mangiata" di ricotta rappresentata
quasi a conclusione del film e della
vita stessa di Stracci. Ma compare
anche la borghesia, nei panni rozzi e
volgari del produttore e del suo
entourage.
Ma compare anche la
borghesia, nei panni
rozzi e volgari del
produttore e del suo
entourage. E viene
anche "messa in scena"
l'"integrazione sociale"
cui sembra essere
pervenuto il regista
"marxista" (interpretato
da Orson Welles).
Messaggio del
Film
La ricotta è un episodio
del film RoGoPaG,
prodotta da Alfredo
Bini, il quale,
deponendo al processo
per vilipendio contro la
religione dello Stato,
intentato dal P.M. Di
Gennaro contro Pier
Paolo Pasolini, disse: "Il
film è composto di
quattro episodi.
Il filo conduttore è costituito dai diversi aspetti di uno
stesso fenomeno, il condizionamento dell'uomo nel
mondo moderno. Il primo regista, Rossellini, si occupava
del condizionamento dell'uomo nei suoi rapporti con la
donna; il secondo, Gregoretti, si occupava del
condizionamento relativo alla tecnologia ;
Godard prevedeva in un prossimo futuro piccolissimi
fattori di degenarazione che avrebbero portato alla fine del
mondo senza scosse; Pasolini si occupava della maggior
parte degli uomini non ancora in tale stato di
condizionamento".
La ricotta è, quindi, una
denuncia della decadenza
morale dell'uomo
contemporaneo. Pasolini
si serve di uno dei simboli
del cristianesimo, la
passione di Cristo, per
rappresentare,
attraverso l'immoralità
della troupe di quel set
cinematografico, il vero
Cristo: Stracci. Stracci ha
una duplice funzione:
rappresenta il sottoproletario sacrificato al vuoto borghese, e
rappresenta l'incarnazione reale e contemporanea del Cristo. Stracci
viene sacrificato, condannato a morte dalla ferocia di un mondo gretto
e teso al consumo a tutti i costi.
Saranno apportati alcuni tagli: le
tre ripetizioni de "la corona!", lo
spogliarello della generica che
interpreta la Maddalena, la risata
dell'attore generico che interpreta
Cristo; si sostituisce l'ordine "via i
crocefissi!" con "fare l'altra scena!",
l'espressione "cornuti" con "che peccato",
la frase finale "povero Stracci, crepare è
stato il suo solo modo di fare la
rivoluzione" con "povero Stracci! crepare,
non aveva altro modo di ricordarci che
anche lui era vivo"! Soltanto nel maggio
1964 la Corte d'appello di Roma,
accogliendo il ricorso di Pasolini,
assolverà il regista perché "il fatto non
costituisce reato".
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La ricotta - COLONNA SONORA ALL`INTERNO DI UN FILM