PROGETTO DEL CORSO DI STORIA E CRITICA DEL CINEMA A cura di Matteo Molinari CINEMA E POESIA: IL TEMA DELL’ACQUA. ANALISI DELLE TECNICHE DI SCRITTURA FILMICA NEI CORTOMETRAGGI HISTOIRE D’EAUX DI BERNARDO BERTOLUCCI E THE WATER DIARY DI JANE CAMPION Pasolini ha teorizzato l’idea di un “cinema di poesia” in cui lo stile dell’autore prevale sul contenuto del racconto del film. La teoria di Pasolini ha influenzato soprattutto i registi che si sono cimentati nella realizzazione di cortometraggi. Il cortometraggio per la brevità del testo è il racconto filmico che, evitando le digressioni d’approfondimento, consente sperimentazioni tecniche e linguistiche vicine alla scrittura poetica. Assonanze visive, audaci raccordi di montaggio, sintesi compositiva, tessitura di immagine e suoni sono state usati in modo personale e ricercato da Bernardo Bertolucci nel corto Histoire d’eaux (Storia di acque, 2002) e da Jane Campion in The Water Diary (Il diario d’acqua, 2005/2008) per realizzare due rappresentazioni libere e poetiche dell’acqua. Partendo dal testo indiano di Milarepa, Bertolucci ha sviluppato una riflessione sullo scorre ciclico del tempo rappresentato attraverso il movimento ciclico dell’acqua come metafora del ritorno ciclico dell’Uomo perenne emigrante attraverso i secoli. Jane Campion ha manifestato il suo impegno sul problema della siccità che negli ultimi decenni ha colpito l’Australia. The Water Diary mostra lo scorrere delle ultime immagini di vita davanti agli occhi di una bambina: nel mondo non restano che l’acqua delle sue lacrime. TOT ORE: 3 COSTO LORDO: 150,00 EURO