Linee guida per il diritto allo studio
degli alunni e degli studenti con
disturbi specifici di apprendimento
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico Legge 170 /2010 art.2 (Finalità)
La presente Legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità:
 Garantire il diritto all’istruzione.
 Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di






supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo
delle potenzialità.
Ridurre i disagi relazionali ed emozionali
Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità
formative degli studenti
Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle
problematiche legate ai DSA
Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi
Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola
e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione
Assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito
sociale e professionale
SCUOLA
FAMIGLIA
SERVIZI
Interventi di
identificazione precoce
casi sospetti
(SCREENING).
Attività di recupero
didattico mirato.
Persistenti
difficoltà
Comunicazione della
scuola alla famiglia.
Provvedimenti:
strumenti compensativi
e dispensativi – didattica
e valutazione
personalizzata.
Iter diagnostico
Richiesta di
valutazione
Comunicazione della
famiglia alla scuola.
Diagnosi:
documento di
certificazione
diagnostica.
Lo screening non ha le pretese di evidenziare in modo
inequivocabile un disturbo, ma di monitorare
l’andamento del processo di apprendimento di ogni
bambino con lo scopo di individuare i bambini a
rischio di DSA.
Il riconoscimento del disturbo permette la messa in
atto di misure didattiche adeguate.
Ai bambini di classe prima e seconda della scuola
primaria.
Perché
permette di intervenire precocemente nelle prime
fasi di acquisizione della lettura e della scrittura, al
primo insorgere delle difficoltà.
L’intervento precoce viene giudicato da tutti gli
esperti nel settore come quello che apporta i
maggiori benefici.
Eppure a tutt’oggi la diagnosi è spesso tardiva e gli
interventi ancora inadeguati e scoordinati.
Attivando un laboratorio linguistico fonologico centrato sulle seguenti
attività didattiche:
 Identificazione e ricerca di parole in rima.
 Scansione sillabica di parole.
 Fusione di sillabe per formare parole.
 Scansione fonemica di parole.
 Fusione di fonemi per formare parole.
 Eliminazione di sillabe iniziali, finali e intermedie all’interno delle parole.
 Eliminazione di fonemi iniziali, finali e intermedi delle parole.
 Sostituzione di sillabe nella parte iniziale, finale ed intermedia di parole.
Dopo la diagnosi, se il bambino è nel primo ciclo della
scuola primaria viene consigliata generalmente una riabilitazione
logopedica
,
puntando
l’attenzione
soprattutto sulla capacità metafonologica o una terapia
neuropsicologica.
Nelle classi successive,
invece,
intervento di tipo metacognitivo.
è consigliato un
 riconoscere e accogliere realmente la




"diversità";
parlare alla classe e non nascondere il
problema;
spiegare alla classe le diverse necessità
dell'alunno dislessico e il perché
del diverso trattamento;
collaborare attivamente con i colleghi
per garantire risposte coerenti al problema;
comunicare con i genitori.
 Informarsi sul problema e capire che i dislessici hanno un
modo diverso di imparare;
 collaborare con gli insegnanti e gli operatori dell’ASL;
 essere consapevoli delle caratteristiche di proprio figlio,
dei punti di forza e di debolezza, di come porsi nella
gestione delle attività scolastiche (soprattutto i compiti
pomeridiani) cosa poter pretendere e prevedere del
percorso scolastico.
L’ambiente soprattutto quello familiare deve appoggiare il
bambino, aiutandolo nella ricerca delle strategie di compenso
e soprattutto nella costruzione di un’immagine positiva di sé.
Afferma il diritto degli alunni con DSA a «fruire di appositi
provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità
didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli
studi universitari»
Individua tali provvedimenti con precisione:
- nella didattica individualizzata e personalizzata,
- nelle forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico,
- nell’uso di tecnologie informatiche e di mezzi di apprendimento
alternativi,
- nelle misure dispensative da prestazioni non essenziali …
- nell’attività di monitoraggio per valutare l'efficacia delle misure
adottate e il raggiungimento degli obiettivi,
- in adeguate forme di verifica e di valutazione.
 Conoscere i processi dell’apprendimento
 Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente
 Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali
dell’apprendimento
 Promuovere modalità di insegnamento flessibili (apprendimento
cooperativo, tecniche metacognitive, educazione tra pari)
 Promuovere una valutazione «per» l’apprendimento
 Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili
informatici…)
 Favorire una didattica per competenze e non per contenuti
GLI STRUMENTI COMPENSATIVI
Sono strumenti didattici e tecnologici
che sostituiscono o facilitano la
prestazione richiesta nell’abilità
deficitaria.
Fra i più noti indichiamo:
• La sintesi vocale, che trasforma un
compito di lettura in un compito di
ascolto;
• Il registratore, che consente
all’alunno o allo studente di non
scrivere gli appunti della lezione;
• I programmi di video scrittura con
correttore ortografico, che
permettono la produzione di testi
( continua)
sufficientemente corretti senza l’affaticamento della
rilettura e della contestuale correzione degli errori;
 la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
 altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali
tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.
Sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non
svolgere alcune prestazioni che a causa del disturbo, risultano
particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.
L’adozione delle misure dispensative dovrà essere sempre valutata sulla
base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, al fine
di evitare di creare percorsi immotivatamente facilitati che non mirano al
successo formativo degli alunni con DSA.
 Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura,




uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.
Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio
a casa.
Organizzazione di interrogazioni programmate.
Dispensa, ove è necessario, dallo studio della lingua straniera in
forma scritta.
Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano
conto del contenuto e non della forma.
Un dislessico può imparare a PARLARE una lingua straniera
con la stessa facilità di un non dislessico.
La lingua straniera SCRITTA invece comporta difficoltà
maggiori; non è consigliato che un dislessico impari a leggere
e scrivere un’altra lingua fino a quando non abbia la
padronanza della lingua madre nella lettura e nella scrittura
(scuola primaria)
Significa dare importanza alla comunicazione e non alla
perfezione ortografica, grammaticale o sintattica,
nell’insegnamento della lingua straniera
Gli strumenti compensativi e dispensativi non possono essere messi
sullo stesso piano; non sono intercambiabili nel PDP. Esiste una
gerarchia:
- Prima di tutto vengono gli interventi abilitativi, finalizzati a dare
delle abilità, perciò l’insegnamento, anche se non è l’unico.
- Quando l’intervento abilitativo non è efficace si può ricorrere ad un
intervento di tipo compensativo, individuando un sistema
alternativo per raggiungere, almeno in parte, risultati
funzionalmente equivalenti.
- Infine, se non ha funzionato l’intervento abilitativo e non sono
stati individuati sistemi compensativi efficaci, è possibile
prevedere anche una strategia di tipo dispensativo.
art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) comma 4
Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e
di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di
valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stati e di
ammissione all’università nonché gli esami universitari
Si concordano:
 verifiche orali programmate
 compensazione con prove orali di compiti scritti
 uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe
mentali, mappe cognitive..)
 valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze di analisi,
sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali, piuttosto
che alla correttezza formale
 prove informatizzate
 valutazione dei progressi in itinere
La scuola predispone un documento che dovrà
contenere le seguenti voci:
 dati anagrafici dell’alunno;
 tipologia di disturbo;
 attività didattiche mirate e personalizzate;
 strumenti compensativi utilizzati;
 misure dispensative adottate;
 forme di verifica e valutazione personalizzate;
 La programmazione per l’alunno con dislessia deve
essere flessibile, riferita agli stessi obiettivi della
classe, condivisa dall’intero Team docente
 Si tratta di un progetto educativo e didattico
personalizzato, cioè di un intervento commisurato
alle potenzialità dell’alunno, che rispetti i suoi
tempi di apprendimento e che ne valuti i
progressi rispetto alle abilità di partenza.
 Si tratta inoltre di un percorso che deve essere
condiviso anche con la famiglia affinché si possano
raggiungere risultati efficaci.
… non esiste una legge che impedisce all’insegnante di
trovare strategie di apprendimento che aiutino i ragazzi
a raggiungere l’obiettivo.
G. Stella 2000
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L. 170/2010 - linee guida