HFMEA CVC Tatiana Fabbri Gabriella Nasi Maurizio Musolino M.G. Scazzola Fasi della procedura di posizionamento di CVC A. B. C. D. E. Selezione del paziente secondo criteri di appropriatezza alla tecnica. Preparazione dei materiali e dei dispositivi. Preparazione del paziente. Inserimento catetere. Controllo radiologico Punto di repere Disinfezione cute Venipuntura Inserimento catetere su filo guida Fissaggio cutaneo del catetere Medicazione sterile Controllo radiologico Le attività del posizionamento del Catetere venoso centrale (CVC) in vena succlavia Indicatori di priorità di rischio: In corso di posizionamento del catetere è stata effettuata la mappatura del rischio, mediante l’attribuzione dei punteggi in merito alla gravità dell’errore, alla rilevabilità ed alla probabilità di accadimento. I punti di maggiore criticità sono stati individuati nelle seguenti azioni: - Posizionamento in paziente con criteri di forte esclusione alla procedura (S.I.R.S.E., severa coagulopatia, sepsi grave) in relazione al rapporto rischi/benefici - Inquinamento batterico in corso di procedura - Incidenti in corso di venipuntura -Mancato rispetto dei tempi del controllo radiografico 0 azione traumatica by musol.click 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 mancata gestione del controllo radiologico mancata gestione del controllo radiologico richiesta incompleta errata refertazione mancato rispetto del corretto intervallo temporale esame non corretto per sovra-sottoesposizione della pellicola contaminazione campo chirurgico legatura punti eccessivamente serrato cattivo bloccaggio eliminazione incompleta del sangue presente nei lumi del… rottura filo guida manovra scorretta per dislocamento filo guida Inquinamento batterico falsa via del filo guida perforazione pleurica puntura arteriosa individuazione poco accurata mancata deconnessione sistema di monitoraggio non attivato correttamente posizione non corretta utilizzo di disinfettanti non idonei (tempi, concentrazione,… utilizzo di disinfettanti non idonei (tempi, concentrazione,… mancato rispetto dei tempi corretti detersione omessa o scorretta ambiente non idoneo 250 ambiente non idoneo utilizzo non corretto 300 utilizzo non corretto 350 strumentario/dispositivo medico incompleto inquinamento batterico del campo sterile scelta di vena inappropriata paziente errato 400 paziente errato dispositivo non idoneo (calibro/numero lumi, lunghezza) mancata esclusione del pz con disturbi della coagulazione mancata eclusione del pz settico Mappatura del rischio HFMEA CVC I.P.R. errori potenziali Incidenti in corso di venipuntura Utilizzo non idoneo dei disinfettanti 200 150 100 50 GRAFICO MAPPATURA RISCHIO Il Rischio tromboembolico in paziente portatore di CVC Insorgenza di TromboEmboliaVenosa dopo posizionamento di Cateteri venosi centrali: La presenza di cateteri venosi centrali nelle vene succlavie e giugulari interne possono determinare la comparsa di una TEV: tale evento viene identificato mediante sistemi di imaging (ecocolorDoppler, angioTC e angiografia) in una percentuale di casi variabile fra il 27 ed il 66% dei casi, associato però ad un quadro sintomatologico clinico solo nello 0,3 – 28.3 % dei pazienti . Dai dati riportati in letteratura, il GdL consiglia una profilassi con EBPM nei pazienti a rischio ed in quelli in cui il catetere vada mantenuto in sede per lunghi periodi di tempo. La rimozione del catetere andrà effettuata, previo trattamento eparinico locale, dopo esame ad ultrasuoni. Soluzioni: Attivazione di una check list operatoria specifica per CVC, orientata alla sicurezza del paziente con campi utili ad aumentare la rilevabilità dei fattori di rischio ed identificazione della matrice di responsabilità per competenze professionali. Risultati attesi: Incremento della rintracciabilità delle azioni e riduzione del rischio di errori in corso di posizionamento di CVC