ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE PEDATRICO ONCOEMATOLOGICO NELL’AMBITO DELLA RETE DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA: LA GESTIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CVC CORRELATE S.S. Infezioni Ospedaliere M. Cossu INFEZIONI CORRELATE AL CVC National Evidence-Based Guidelines for Preventing Healthcare-Associated Infections in NHS Hospitals in England SFHH. Recommandations pour la pratique clinique. Prévention des infections liées aux cathéters veineux périphériques. 2005. FORZA DELLE RACCOMANDAZIONI SECONDO CDC/HICPAC CATEGORIA IA PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE VIENE FORTEMENTE RACCOMANDATA E SUPPORTATA DA SUDI SPERIMENTALI BEN DISEGNATI, STUDI CLINICI, O STUDI EPIDEMIOLOGICI CATEGORIA IB PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE VIENE FORTEMENTE RACCOMANDATA E SUPPORTATA DA STUDI SPERIMENTALI, CLINICI O EPIDEMIOLOGICI O DA UNA FORTE LOGICA TEORICA PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE E’ RICHIESTA IN BASE A STANDARD O NORMATIVE CATEGORIA IC CATEGORIA II PROBLEMA IRRISOLTO PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE VIENE SUGGERITE E SUPPORTATA DA STUDI CLINICI O EPIDEMIOLOGICI O DA UN FONDAMENTO TEORICO LOGICO RAPPRESENTANO UN PROBLEMA IRRISOLTO PER IL QUALE L’EVIDENZA E’ INSUFFICIENTE O NON ESISTE ALCUN CONSENSO RIGUARDO L’EFFICACIA FORZA DELLE RACCOMANDAZIONI EPIC CATEGORIA A CATEGORIA B GOOD PRACTICE POINT (GPP) ALMENO UNA METANALISI, UNA REVISIONE SISTEMATICA O UN RCT DI ELEVATA QUALITÀ(1++) E RACCOMANDAZIONE DIRETTAMENTE APPLICABILE ALLA POPOLAZIONE TARGET REVISIONE SISTEMATICA DI RCT O STUDI BENCONDOTTI (1+), RACCOMANDAZIONE DIRETTAMENTE APPLICABILE ALLA POPOLAZIONE TARGE T E I CUI RISULTATI SONO NEL COMPLESSO CONSISTENTIEVIDENZA DA S TUDI 2++ (REVIS IONISISTEMATICHE DI STUDI DI COORTE O CASOCONTROLLO),RACCOMANDAZIONE DIRETTAMENTE APPLICABILE ALLA POPOLAZIONE TARGET E CHE DIMOSTRA CONSISTENZA DEI RISULTATI OPPURE EVIDENZA RICAVATA DA STUDI CON LIVELLO DI EVIDENZA 1++ O 1+ RACCOMANDAZIONE DI BEST PRACTICE BASATA SULLA ESPERIENZA DEL GRUPPO LG INFEZIONI CORRELATE A CATETERE L’utilizzo di cateteri intravascolari rappresenta un aspetto essenziale della moderna pratica medica BENEFICIO La scelta di inserire un CVC va ponderata !!!! (2-5/1000 g. catetere; Incidenza stimata RISCHIO 11-15/ 1000 g catetere per le TIN) Il loro uso determina per i pazienti un rischio di complicanze infettive locali e sistemiche INFEZIONI CORRELATE A CATETERE VENOSO CENTRALE La mortalità attribuibile è stata stimata pari a 15-45% in rapporto al tipo di microrganismo responsabile dell’infezione (Compendio delle principali misure per la prevenzione ed il controllo delle ICA CCM 2010) La problematica più consistente per la prognosi del paziente è quella delle SEPSI CATETERECORRELATE (CRBSI =Catheter-Related Bloodstream Infection) CVC -complicanze infettive- Infezioni locali del punto d’ingresso cutaneo del catetere del tunnel sottocutaneo della tasca sottocutanea Infezioni sistemiche infezioni ematiche catetere correlate tromboflebite settica endocardite infezioni metastatiche (ascesso polmonare, ascesso cerebrale, osteomielite, endoftalmite) FATTORI FAVORENTI L’INFEZIONE Mani del personale Colonizzazione raccordo Microflora Cutanea del Paziente Diffusione Ematica di patogeni da processo infettivo a distanza Fluido contaminato Sito di inserimento contaminato CVC a lungo termine Via più frequente di infezione VIA ENDOLUMINALE per contaminazione del punto di raccordo del catetere con il deflussore della soluzione di infusione Rara CONTAMINAZIONE delle soluzioni o dei farmaci MECCANISMI DI INFEZIONE CONTAMINAZIONE DEL CVC da parte di germi provenienti da altri foci infettivi del paziente CV a breve termine Via più frequente di infezione Migrazione di germi dalla cute al sito di inserimento VIA PERILUMINALE per contaminazione del sito cutaneo di Ingresso PATOGENESI E’ MULTIFATTORIALE E COMPLESSA. CATETERE • • • Alcuni materiali costituenti il catetere ( poliuretano) hanno delle irregolarità di superficie che aumentano l’aderenza microbica di alcune specie es: Staphilococcus coagulasi negativi Acinectobacter Pseudomonas Altri ( poliuretani non alifatici di 1° generazione) sono più trombogenici di altri in virtù della loro rigidità per cui sono più predisposti alla colonizzazione e successiva infezione Attraversamento della barriera cutanea (diminuzione della fagocitosi e della capacità battericida dei polimorfonucleati) CATETERE E’ PREFERIBILE USARE UNA VIA DEDICATA PER L’INFUSIONE DELLA NP (EPIC2 2007, GPP) INCIDENZA DI INFEZIONI E’ PROPORZIONALE AL N. DI MANIPOLAZIONI DELLA VIA VENOSA (es. NUMEROSI ACCESSI ALLA VIA PER PRELIEVI-TERAPIE, UTILIZZO DI RUBINETTI E RAMPE) CATETERI IMPREGNATI ANTIMICROBICI E ANTISETTICI Valutare il possibile utilizzo di cateteri venosi centrali impregnati con un antimicrobico/antisettico (Canada 1997, AI; CDC2002, IB) negli adulti per i quali è previsto un cateterismo di durata superiore a 5 giorni (e non superiore a 3 settimane) ( EPIC2 2007, A),…. CATETERI IMPREGNATI …. dopo che nonostante sia stata implementata una strategia mirata a ridurre il tasso di infezioni correlate all’inserimento di cateteri intravascolari (comprensiva di formazione specifica per il personale che inserisce e gestisce i cateteri,rispetto delle regole di sterilità, uso di clorexidina al 2% in alcool 70° per la preparazione della cute) - non sia stato possibile conseguire una significativa riduzione della frequenza di infezioni(Canada 1997, AI; CDC 2002, IB; EPIC2 2007, A) MICRORGANISMO Nelle infezioni correlate al CVC anche minime contaminazioni di specie microbiche opportuniste possono avviare il processo infettivo attraverso 3 fasi: 1. Adesione prima reversibile e poi irreversibile dei microorganismi alla superficie del dispositivo, mediata da adesine microbiche e da proteine dell’ospite (fibronectina) presenti sul CVC (es. St. Aureus) 2. Colonizzazione con produzione di esopolisaccaridi (“slime”) 3. Formazione di biofilm microbico (dotato della capacità di potenziare la patogenicità agendo come barriera dell’attività “Killing” dei leucociti polimorfonucleati e rendendo i germi meno suscettibili agli ATB) I biofilm sono strutture eterogenee costituite da microcolonie di cellule microbiche, anche di specie diverse, che crescono su superfici organiche o inorganiche, immerse in una matrice polisaccaridica extracellulare (“slime”) da essi stessi prodotta. Esso impedisce, con meccanismo di barriera l’attacco dei PMN, e riduce la efficacia degli antibiotici (la matrice li lega prima del contatto con la parete batterica rendendoli inefficaci). I biofilm sono responsabili di un’ampia varietà di infezioni microbiche nosocomiali: il CDC ha recentemente stimato che i biofilm sono la causa del 65% delle infezioni ospedaliere diagnosticate nei paesi sviluppati. Biofilm di Staphylococcus epidermidis formatosi sulla superficie esterna di un catetere venoso centrale Biofilm di Pseudomonas aeruginosa in via di formazione sulla superficie di un catetere venoso centrale MICRORGANISMI MAGGIORMENTE RISCONTRATI Staphilococcus Epidermidis 39% Staphilococcus Aureus 26%(di cui il 50% MRSA) Bacilli Gram – (% in aumento per resistenze ) CVC NPT CANDIDA spp (11% in aumento la resistenza) CVC CVP Infusioni batteri opportunisti che in presenza di un corpo estraneo, possono diventare potenti patogeni. S. epidermidis CVC CVP Staphilococcus Epidermidis 39% MICRORGANISMI MAGGIORMENTE RISCONTRATI CVC CVP patogeno di primaria importanza ed è la specie di più frequente isolamento dai campioni clinici. Molti individui sono portatori nasali di tale specie e rappresentano un importante veicolo di diffusione in quanto spesso risultano anche portatori Staphilococcus cutanei. Aureus 26%(di cui il 50% MRSA) - L’isolamento di determinati patogeni può (deve?) suggerire le modalità di infezione La presenza di infezione da Staphilococcus spp. deve suggerire la possibilità di contaminazione mediante le mani degli operatori o la cute e le mani del paziente. paziente. L’isolamento di determinati patogeni può (deve?) suggerire le modalità di infezione Anche in caso di infezione da Candida può essere ipotizzato un ruolo delle mani degli operatori, oppure della NPT (???) L’isolamento di determinati patogeni può (deve?) suggerire le modalità di infezione La presenza di Gram-negativi, specie Enterobacter, Serratia, Acinetobacter, Pseudomonas non aeruginosa deve far ricercare una contaminazione dei liquidi infusi (compresa l’eparina per il lavaggio!!!) e/o una non ottimale tecnica di gestione del CVC OSPITE CONDIZIONI CLINICHE INTRINSECHE DEL PAZIENTE •PZ CHIRURGICO •PZ. ONCOLOGICO •NEONATO IMMATURO •PZ. CON PROBLEMI DI ALTERATA ASSUNZIONE DI NUTRIENTI/UTILIZZAZIONE DEI NUTRIENTI N.B. LA NUTRIZIONE ENTERALE dovrebbe essere sempre salvaguardata al fine di garantire la funzione di barriera immunologica del tratto gastrointestinale. Sembra che una parte del rischio infettivo legato alla NP sia dovuto all’assenza della nutrizione enterale (Donabedian H, 2006) OSPITE SCELTA DEL SITO Basso rischio CRBSI: •Lontananza da secrezioni nasali/orali/tracheali •Bassa contaminazione della cute avambraccio (PICC) •Caratteristiche fisiche della cute avambraccio (PICC) •Medicazione stabile e pulita Punto di inserimento del CVC (differenze di popolazione microbica a seconda della sede. V. Pittirutti) OSPITE SCELTA DEL SITO Nella scelta del sito di inserzione valutare anche il rischio di complicanze meccaniche(pneumotorace, puntura dell’arteria succlavia, lacerazione della vena succlavia, emotorace, trombosi, embolia, malposizionamento) (CDC 2002, IA; EPIC2 2007, GPP) •Utilizzare la succlavia, invece che la giugulare o la femorale, per il posizionamento di catetere venoso centrale non tunnellizzato (Canada 1997, AI; CDC 2002, IA) OPERATORI SANITARI Igiene delle mani PRIMA DI Non eseguire la palpazione del sito di inserzione dopo avervi applicato un antisettico, a meno che non si operi in asepsi (CDC 2002, IA; NICE 2003, A; SFHH 2005, A1; EPIC2 2007, A) Manipolare o accedere a un CVC Prima e Dopo la palpazione della Medicazione,e dei componenti Dei dispositivi Di perfusione OPERATORI SANITARI Se le mani sono visibilmente sporche o contaminate con materiale organico, eseguire il lavaggio con acqua e sapone liquido, prima della frizione con alcool (NICE 2003, A; EPIC2 2007, A) Effettuare l’igiene delle mani anche se vengono indossati i guanti (CDC 2002, IA) OPERATORI SANITARI Utilizzare una tecnica asettica nell’inserzione dei cateteri vascolari (CDC 2002, IA; NICE 2003, B; SFHH 2005, A1; EPIC2 2007, B) OPERATORI SANITARI Utilizzare una tecnica asettica, inclusi copricapo, mascherina, guanti e camici sterili e un grande telo sterile, per l’inserimento dei cateteri venosi centrali (compresi i cateteri centrali inseriti per via periferica o sostituiti su guida metallica) (Canada 1997,AI; CDC 2002, IA) ASEPSI Disinfettare la cute con un antisettico appropriato prima dell’inserimento di un dispositivo intravascolare (Canada 1997, AII;CDC 2002, IA; SFHH 2005, B1; EPIC2 2007, A). È preferibile una soluzione di clorexidina gluconato (2% clorexidina gluconata in alcool isopropilico al 70%) (EPIC2 2007, A). Nei pazienti con precedente allergia alla clorexidina, utilizzare una singola applicazione di iodopovidone alcolico (EPIC2 2007, GPP) ASEPSI Lasciare agire l’antisettico per un adeguato periodo di tempo e lasciare che si asciughi all’aria prima di inserire il catetere (CDC2002, IB; EPIC2 2007, GPP). Lo iodopovidone in soluzione acquosa deve agire per almeno due minuti o anche più a lungo, sino a che non si è asciugato (CDC 2002, IB) Non applicare solventi organici (es. acetone ed etere) sulla cute prima dell’inserimento del catetere o durante il cambio della medicazione (Canada 1997, EII; CDC 2002, IA; EPIC2 2007, GPP) SOLUZIONI INFUSE Le soluzioni contenenti glucosio favoriscono la proliferazione di microrganismi (Enterobacteriacee, Klebsiella spp, Serratia spp.) Nelle soluzioni ipertoniche prolifera maggiormente la Candida spp. Nelle NPT alcune specie batteriche non possono crescere in ambiente acido, ma la Candida spp. può crescere indipendentemente dall’acidità della soluzione. La maggior parte dei microrganismi crescono rapidamente in emulsioni lipidiche. Effetto del pH sulla crescita di Staphylococcus aureus e Serratia marcescens Growth of Microorganisms in Total Parenteral Nutrition Solutions Without Lipid Takashi Kuwahara1 , Shinya Kaneda1, Kazuyuki Shimono1, Yoshifumi Inoue2 Int J Med Sci 2010; 7:43- Effetto del pH sulla crescita di Candida albicans Growth of Microorganisms in Total Parenteral Nutrition Solutions Without Lipid Takashi Kuwahara1 , Shinya Kaneda1, Kazuyuki Shimono1, Yoshifumi Inoue2 Int J Med Sci 2010; 7:43- QUESTI RISULTATI SUGGERISCONO CHE LE SPECIE BATTERICHE NON POSSONO CRESCERE IN SOLUZIONI TPN SENZA LIPIDI A CAUSA DELL’ACIDITA’ (PH 5.6 O <), MA SPECIE DI CANDIDA POSSONO CRESCERE INDIPENDENTEMENTE DALL’ACIDITA’. SOLUZIONI INFUSE La contaminazione del liquido d’infusione è poco frequente. Tuttavia il difetto nella procedura di preparazione delle sacche che può portarne alla contaminazione tende ad estendere il danno in modo esponenziale ed epidemico ( epidemic intravascular device-related blodstream infections) SOLUZIONI INFUSE •Preparare le soluzioni per via parenterale in farmacia in asepsi sotto la cappa a flusso laminare (CDC 2002, IB) Non somministrare le soluzioni che presentino torbidità, formazione di precipitati, rotture o fissurazioni del contenitore,e verificare che non sia superata la data di scadenza (CDC 2002, IB) •Eliminare eventuali residui di soluzioni monouso (CDC 2002, IA) •Disinfettare i tappi di gomma dei flaconi multidose con alcool al 70% prima dell’inserimento di un dispositivo (CDC 2002, IA) SOLUZIONI INFUSE Completare l’infusione di soluzioni che contengono lipidi (es. soluzioni 3 in 1) entro 24 ore dall’inizio della somministrazione (CDC 2002, IB) Terminare le infusioni di emulsioni di soli lipidi entro 12 ore dall’inizio della somministrazione. Nel caso in cui il volume da somministrare richieda un tempo superiore, l’infusione dovrebbe essere comunque terminata entro le 24 ore (CDC 2002, IB) Per lavare e chiudere i lumi del catetere è preferibile utilizzare, invece che l’eparina a basse dosi, una soluzione sterile di cloruro di sodio allo 0,9% (EPIC2 2007, A) SET INFUSIVI Il CDC ha raccomandato che, le linee infusive delle soluzioni lipidiche devono essere sostituite al termine dell’infusione o al max ogni 24 ore. (O'Grady NP, Alexander M, Dellinger EP. et al. Guidelines for the prevention of intravascular catheter-related infections. MMWR. 2002;51:1-34) Tappi VALVOLATI Tappi LUER LOCK SONO UNA PORTA DI ACCESSO DEI GERMI •Pulire con alcool al 70% le vie di accesso prima di accedere al sistema (CDC 2002, IA) •Coprire con un tappo le vie di accesso quando non sono in uso (CDC 2002, IB) •Decontaminare le vie di accesso al sistema e i punti di raccordo tra set e cateteri (hub) prima e dopo l’accesso al sistema, con soluzione di clorexidina gluconato 2% in alcool isopropilico. Se il produttore del catetere segnala che la soluzione alcolica è controindicata, si può usare una soluzione acquosa di clorexidina gluconato o di iodopovidone (EPIC2 2007, GPP) La fabbricazione di prodotti sterili, come le sacche per la NP, DEVE svolgersi in ambienti controllati al quale il personale e le attrezzature accedono attraverso comportamenti controllati. Tali ambienti devono essere SANIFICATI con l’obiettivo finale di MINIMIZZARE il rischio di contaminazione del prodotto o dei materiali utilizzati per l’azione di particelle o microbi. Come progettare azioni e comportamenti semplici ed efficaci per migliorare o per mantenere un controllo soddisfacente delle infezioni da CVC Un risultato importante da raggiungere consiste nel ridurre il proprio tasso di infezioni da CVC, nel caso non sia soddisfacente, o nel mantenerlo, nel caso sia già buono. Questo obiettivo può essere raggiunto migliorando o rafforzando i comportamenti che vengono considerati determinanti di maggior rilievo nell’insorgenza delle infezioni CVC-correlate. Quali sono le azioni e le strategie efficaci nel prevenire le infezioni da CVC? L’Institute for Health Improvement americano promuove il concetto di BUNDLE (letteralmente: pacchetto, fascio, insieme) gruppo di procedure o comportamenti mirati, su pazienti portatori di CVC, che, se attuati insieme, migliorano sensibilmente la qualità dell’assistenza e producono risultati migliori rispetto ad una loro applicazione separata. L’evidenza scientifica a sostegno di ogni componente del bundle è talmente forte da essere ritenuta uno standard di cura. I 5 interventi non intendono rappresentare tutti gli elementi chiave nella prevenzione delle infezioni da CVC, ma un piccolo gruppo di azioni efficaci, fattibili, adatte ad essere messe in atto attraverso un lavoro collaborativo di medici e infermieri. Igiene delle mani Revisione quotidiana del sito di inserzione, necessità di mantenere in sede il CVC Valutazione del miglior sito di inserimento bundle Precauzioni di massima barriera di sterilità Antisepsi della cute con clorexidina o antisettico prima e dopo l’inserimento, la sostituzione dell’accesso, la riparazione o il cambio della medicazione di un catetere; prima e dopo la palpazione del sito di inserzione (nota: la palpazione del sito non dovrebbe avvenire dopo l’applicazione dell’antisettico, a meno che non vengano utilizzate tecniche asettiche); quando le mani sono sporche o si sospetta una contaminazione; tra un paziente e l’altro; prima di indossare i guanti e dopo averli tolti; efficacia così evidente che se l’igiene delle mani fosse un farmaco verrebbe introdotto nella pratica clinica senza alcun dubbio” Suggerimenti pratici per migliorare l’adesione all’igiene delle mani tenere dispenser di gel alcohol based esposti bene in vista e prevedere una scorta tale da non impedire mai al personale di applicare il comportamento corretto, nemmeno per una singola procedura. predisporre dei promemoria all’entrata e all’uscita delle stanze dei pazienti sostenere la campagna ‘Mani Pulite’ promossa dalla Regione Piemonte e dall’AS OIRM S.ANNA esponendo i poster e il materiale informativo a disposizione creare un ambiente di lavoro in cui sia incoraggiato tra gli operatori il ricordarsi l’un l’altro di lavarsi le mani. Raccomandazioni specifiche Adesione a misure di massima barriera di sterilità deve riguardare sia chi inserisce il catetere, sia gli altri operatori coinvolti nella procedura. Tali misure comprendono, oltre alla corretta igiene delle mani, l’indossare copricapi, mascherine, camici e guanti sterili. Tali precauzioni sono applicabili anche all’inserimento dei PICC, Suggerimenti pratici per migliorare l’adesione all’ uso di barriere sterili tenere il materiale a disposizione in un carrello predisposto all’inserzione del CVC, al fine di evitare difficoltà nel reperire quanto necessario alla messa in atto delle precauzioni di massima barriera e sterilità prevedere una scorta del materiale necessario (guanti, mascherine, teli), disponibile assieme al materiale per l’igiene delle mani se non è disponibile un campo sterile abbastanza grande, utilizzarne due più piccoli per coprire il paziente. Oppure chiedere al personale di sala operatoria dove reperire i teli adatti, dato che sono di uso comune in ambito chirurgico. Raccomandazioni specifiche Disinfettare la cute pulita con un antisettico e con una tecnica appropriati prima del posizionamento del CVC e durante le medicazioni. Sebbene sia preferibile una soluzione al 2% a base di clorexidina, può essere usato lo iodopovidone al 10% in soluzione acquosa o preparazioni alcoliche al 70%. Lasciare che l’antisettico asciughi all’aria prima di inserire il CVC. Lo iodopovidone deve rimanere in sede per almeno 2 minuti La disinfezione della cute con clorexidina ha una dimostrata maggior efficacia nell’antisepsi della cute rispetto ad altri antisettici, come soluzioni a base di iodiopovidone. Suggerimenti pratici per migliorare l’ uso dell’antisettico consigliato Includere kit con clorexidina (o iodopovidone) dove viene riposto il materiale per l’inserimento del catetere Assicurarsi che la soluzione si sia completamente asciugata prima di iniziare l’inserimento del CVC. Raccomandazioni specifiche la scelta del sito deve avvenire in modo razionale e motivabile. Nel momento in cui la scelta del sito avviene in modo razionale e condiviso tra i clinici, si può ritenere mantenuta l’adesione al bundle. Non è intento del bundle spingere i medici a scelte che non ritengano clinicamente appropriate. Suggerimenti pratici per migliorare Includere nella checklist la possibilità di indicare eventuali controindicazioni all’inserimento in succlavia (ad esempio rischio di sanguinamento) Raccomandazioni specifiche Monitorare regolarmente il catetere, secondo la situazione clinica e le condizioni individuali del paziente, con ispezione visiva o con palpazione, attraverso la medicazione intatta. intatta. Se il paziente presenta dolenzìa nella sede di inserzione, febbre senza causa evidente, o altre manifestazioni che suggeriscano infezione locale o ematica, la medicazione dovrebbe essere rimossa per consentire un esame completo del sito. La sede di inserzione deve essere ispezionata ogni giorno per controllare lo stato e l’integrità della medicazione e l’eventuale insorgenza di complicanze da terapia infusiva. Raccomandazioni specifiche La revisione quotidiana della necessità di mantenere in sede il CVC garantisce dall’eventualità di inutili ritardi nella rimozione di linee non più necessarie per la cura del paziente. A volte, i CVC vengono mantenuti inseriti oltre il necessario in quanto forniscono un comodo punto di accesso e gli operatori sono riluttanti a considerare l’eventualità di una rimozione. Tuttavia, è dimostrato che il rischio di infezioni cresce ad ogni giorno in più di CVC inserito e diminuisce quando viene rimosso. Suggerimenti pratici per la revisione quotidiana del sito d’inserzione Includere la valutazione quotidiana della necessità di mantenere in sede il CVC nei compiti delle ispezioni al paziente Dichiarare ad alta voce (l’infermiere può farlo, ad esempio) da quanti giorni è in situ il CVC, al fine di farlo notare a tutto il team (ad esempio “Oggi è il sesto giorno di inserimento”) Registrare data e ora di inserimento anche per dare supporto allo staff nelle sue decisioni. Igiene delle mani Implementare il cambio di medicazione Del sito elettivamente ogni sette giorni Oppure quando macchiata Revisione quotidiana del sito di inserzione, necessità di mantenere in sede il CVC 2. Precauzioni di Bundle In pediatria Valutazione del miglior sito di inserimento massima barriera di sterilità Antisepsi della cute con clorexidina o antisettico L’applicazione ‘in toto’ di questo set di interventi ha dimostrato di essere efficace nella riduzione delle infezioni CVC-correlate in ospedali diversi. L’esperienza nelle Terapie Intensive ha evidenziato come l’uso di una checklist sia uno strumento utile per l’implementazione di interventi efficaci, specialmente in contesti di lavoro molto complessi Incoraggiare gli infermieri, ma anche i medici, a promuovere l’utilizzo di una checklist mirata a monitorare tutte le fasi del processo di inserimento e gestione del CVC Includere tutte le 5 pratiche efficaci tra gli item della checklist, per la messa in atto del monitoraggio Condurre periodiche revisioni e discussione dei risultati del monitoraggio, con tutto il personale medico e infermieristico coinvolto. Attivare in ogni struttura ospedaliera un sistema di sorveglianza delle infezioni correlate a catetere intravascolare che includa: a) definizioni esplicite per la diagnosi di infezione correlata a catetere; b) calcolo dei tassi di infezione per 1.000 giorni di esposizione al catetere intravascolare. A questo scopo è essenziale definire metodi per documentare il ricorso ai cateteri (tipo di catetere, procedura o terapia, data di inserimento e rimozione, persona che ha inserito il catetere) (Canada 1997, AIII) Se si sospetta un aumento dei tassi di infezione, è necessario segnalarlo alle autorità preposte (EPIC2 2007, GPP) Cosa vuol dire: ‘fare sorveglianza’? Adottare un sistema di raccoltadati che consenta di valutare: la frequenza dei fenomeni infettivi (incidenza, prevalenza, mortalità, …) la gravità dei fenomeni infettivi(ospedalizzazione, allettamento, disabilità, letalità…) la evitabilità i costi (Negli Stati Uniti la stima dei costi attribuibili ad infezioni da CVC varia tra $3.700 e $ 29.000) Decidere perché, cosa, chi, come sorvegliare Sorvegliare Valutare [Sorvegliare l’impatto degli interventi] Rivalutare/correggere Analizzare Interpretare intervenire Diffondere i risultati Decidere gli interventi IL RUOLO Legislazione La normativa che regola la professione infermieristica fa riferimento ai profili professionale D.M. Sanità 14/09/1994 n. 739 infermiere D.M. Sanità 17/01/1997 n. 70 infermiere pediatrico; D.M. Sanità 14/09/1994 n. 740 dell’ostetrica Art 1 I profili stabiliscono che l’assistenza infermieristica è di natura tecnica,relazionale, educativa. Le principali funzioni : sono la prevenzione delle malattie”………….. La gestione del CVC è una manovra di competenza infermieristica IL Codice Deontologico del 2009 Quest’ultimo, nel caso si ritenga di non avere acquisito la competenza per effettuare manovre per la gestione di un CVC, permette di astenersi dalla manovra Responsabilità giuridica della professione infermieristica/ostetrica nella prevenzione delle Infezioni correlate all’assistenza. La responsabilità dell’infermiere può essere riconosciuta nelle seguenti fatti specie: “Quando non si impedisce un evento dannoso che si ha l’obbligo giuridico di impedire poiché equivale a cagionarlo”……… Violazione di regole precauzionali di condotta di carattere preventivo degli eventi dannosi (possono incorrere in tale violazione gli operatori che ricoprono ruoli di coordinamento o ICI per mancata adozione e diffusione di strumenti informativi da destinare agli utilizzatori) Violazione di regole precauzionali di condotta di carattere preparatorio indicate dai regolamenti dalle linee guida , dalla letteratura scientifica, dalle procedure (non utilizzo di norme asettiche, non corretta gestione dei presidi e utilizzo improprio dei presidi ); DLgs 46/1997 uso dispositivi in conformità alla loro destinazione Violazione di regole precauzionali di condotta di carattere professionale/tecnico durante le manovre assistenziali (mancato rispetto dei principi legati alla asepsi durante attività di assistenza, mancato cambio dei guanti, contaminazione dei materiali prima di manovre invasive) E QUINDI COME AGIRE?? LAVORARE SEGUENDO LE EVIDENZE EBM/EBN CONSULTARE LE PROCEDURE AZIENDALI FORMAZIONE CONTINUA DEL PERSONALE REVISIONE DELLA PRATICA CLINICA TRAMITE AUDIT SORVEGLIANZA CONTINUA DELLE INFEZIONI E LE SEPSI CVC CORRELATE Fonti bibliografiche di riferimento: CCM 2010 Compendio delle principali misure per la prevenzione ed il controllo delle ICA Raccomandazioni GAVeCeLT Raccomandazioni NICE Meta-analisi presenti in letteratura per l’utilizzo della CVC per NPT Linee guida CDC Atlanta 2002 Linee guida EPIC 2007