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Anno XXIII n. 9 - Settembre 2014
19 ottobre: mandato ai catechisti
La famiglia
al centro
A Cagli, il Vescovo conferirà il mandato missionario a catechisti e operatori pastorali
L’impegno per una famiglia più Chiesa, in una Chiesa più famiglia
Edizione curata da Matteo Itri
Iniziamo il cammino del
nuovo anno pastorale ponendo
la famiglia al centro della programmazione. Mettere la famiglia al centro della vita parrocchiale è la nostra attenzione
pastorale perché è proprio la famiglia la cellula vitale della società e della Chiesa; senza la famiglia la società si sfalda, come
purtroppo stiamo assistendo in
questo periodo storico, e senza
la famiglia la Chiesa non ha ragion di esistere. Parliamo della
famiglia come è nel progetto di
Dio: una relazione di amore tra
un uomo e una donna, che genera figli, li accompagna nella
crescita umana e spirituale e
vive da protagonista nelle scelte politiche, sociali ed ecclesiali.
Anche quando la famiglia vive
la sofferenza della separazione
o del divorzio rimane dentro il
progetto di Dio, il quale non si
dimentica mai dei suoi figli, soprattutto di quelli più deboli.
Abbiamo sottolineato
che la famiglia è protagonista
nella vita ecclesiale, quindi nella programmazione
pastorale della nostra parrocchia. È
dunque necessario
cambiare ottica: non
più fare qualcosa per
la famiglia, ma fare
insieme alla famiglia; non più la fa-
miglia chiamata a collaborare,
ma la famiglia è compartecipe,
corresponsabile della vita della
parrocchia. La parrocchia deve
assumere sempre più lo stile di
vita della famiglia: accogliente,
attenta ai più deboli, luogo di
relazioni belle e sincere. D’altra
parte, occorre che la famiglia
assuma sempre più lo stile ecclesiale: mette al centro la Parola di Dio, prega e vive la carità.
Ripartiamo con la famiglia protagonista nella catechesi, nella celebrazione eucaristica, nella lettura della Parola di
Dio, nella vicinanza alle persone bisognose, nella vita associativa. Sentiamoci parrocchia
“famiglia di famiglie”, viviamo
belle relazioni, portiamo nel
nostro territorio la speranza di
C
Cristo Risorto.
don Mauro
CATECHESI, UN ANNO DA SCOPRIRE
Tante
le novità già in programma, molte quelle che sono ancora in cantiere.
Seguiteci!
Le
sfide:
famiglie,
comunità,
gioia
Un weekend formativo per i catechisti della Parrocchia. Tanti i temi trattati
I giorni delle scommesse… educative! Sabato 20 e
domenica 21 settembre, in preparazione al nuovo anno catechistico, tutti i catechisti della
parrocchia di San Cristoforo in
Fano si sono dati appuntamento per due giorni di formazione.
Nel primo pomeriggio di sabato, don Andrea Franceschini,
responsabile della Pastorale
Giovanile della diocesi di Senigallia, partendo da una rapida analisi dell’Evangelii gaudium di papa Francesco, si è
addentrato nella presentazione
di Incontriamo Gesù, le nuove linee guida per la catechesi,
recentemente stilate dai vescovi italiani. Proprio parlando di
quest’ultimo documento, Franceschini ha tratteggiato il “modello” per gli odierni catechisti:
persone “anfore”, in grado di
dar da bere agli altri, con una
gioia contagiosa che nasce dal
Vangelo e che alla propria buona volontà affiancano la ricerca
di una crescente competenza
educativa. Questo passando per
alcuni atteggiamenti. Primo fra
tutti, quello di purificare il cuore dall’attaccamento al mondo,
per poter divenire testimoni di
libertà. Poi vi è la capacità di
uscire da se stessi, dal proprio
egoismo, imparando ad amare
gli altri mediante il proprio servizio. Viene dunque la castità;
essere educatori “casti” significa che non si ricerca la misura
del proprio servizio sulla base
di qualche gratificazione, alla
luce di ciò si comprende an-
che che è comprensibile che si
possano instaurare dei legami
durante l’azione educativa, ma
mai va ricercata quella sorta
di compensazione affettiva che
vincola il servizio a una mera
soddisfazione di un bisogno individuale. Da ultimo, non può
mancare la preghiera. Tramite
essa si fa esperienza di qualcosa di destabilizzante, come la
libertà di Dio, che al medesimo
tempo insegna a rapportarsi
con una persona libera, di fronte alla quale vivere una relazione in grado di mettere a nudo
falsità e paure.
Poi è stata la volta dell’analisi di alcune metodologie per la
lettura della Parola. In questo è
stato di grande aiuto il diacono
Fabio, che ha messo a disposizione esperienza e competenza,
facendo gustare la bellezza di
ricercare tecniche in grado di
coinvolgere gruppi di persone e
che, oltre a far riflettere su un
certo tema, sono anche in grado di approfondire alcuni
aspetti relazionali all’interno del gruppo stesso.
Il secondo giorno
è stato dedicato alla programmazione. Don Mauro, partendo dalla relazione del cardinal Vallini al
Convegno pastorale della
diocesi di Roma di settembre, ha sinteticamente posto l’attenzione a tre
aspetti peculiari dell’azione pastorale di una comunità, come la capacità di
essere luogo accogliente
di incontro in cui “tutti aiutano
la fede di tutti”, la necessità di
coinvolgere i genitori all’interno della comunità e non solo
come utenti di servizi o di percorsi a volte sempre più marginalizzanti e vivere sempre con
gioia il ministero catechistico.
Tre dunque le scommesse educative: partire con il
presupposto che c’è un interesse della fede, quella vera, che
sa parlare al cuore dell’uomo;
trasformare la parrocchia in
una comunità che è “madre”,
dunque accogliente e disposta
a generare nuovi figli alla fede;
coinvolgere le famiglie nel loro
fondamentale ruolo di accompagnamento. Tutto questo consapevoli che si è educatori sempre, quindi tutte le scelte della
vita diventano specchio di questo servizio all’interno di una
comunità che invia, sostiene e
accompagna verso l’unico capo,
C
Gesù.
MI
Bambini
e
ragazzi,
inizia
la
catechesi!
La festa di domenica 5 ottobre per ripartire insieme alla sequela di Gesù
Si riparte! Domenica 5
ottobre, alle ore 16:30, l’appuntamento in oratorio per cominciare insieme il nuovo anno catechistico.
Genitori, bambini, ragazzi si incontreranno dopo la
lunga pausa estiva per un momento che non sarà solo dedicato alla formalità delle iscrizioni,
ma li vedrà protagonisti di una
festa che, dalle strade della parrocchia, arriverà intorno alla
mensa eucaristica. Ripartire insieme significa rinnovare un’alleanza educativa, quella della
vita buona (… e bella!) del Vangelo, significa mettere al centro
la dimensione comunitaria del
servizio e della condivisione nella quale tutti, grandi e piccoli,
hanno qualcosa da offrire e da
ricevere, significa fare il cammino dei discepoli che si mettono
in ascolto del Maestro per poi
diventare suoi testimoni. Ripartiamo, allora, come comunità
parrocchiale, che accompagnando, sostenendo e incoraggiando
i più piccoli nel loro cammino,
riscopre ogni giorno la propria
vocazione più autentica.
i catechisti
Lunedì
dalle 17:30 alle 19
I e II elementare
Mercoledì o giovedì (a scelta)
dalle 17:30 alle 19
III e IV elementare
Venerdì
dalle 17:30 alle 19
V elementare e I media (ACR)
Sabato
dalle 15 alle 16:30
II e III media (ACR)
Riprende il BIBLICO!
Da venerdì 17 ottobre, alle ore 21,
continua l’appuntamento
settimanale di formazione
sulla Parola della domenica.
Il cammino per la Cresima, ultimi step
Manca solamente una
manciata di giorni al tanto atteso giorno in cui 24 ragazzi
della nostra comunità pronunceranno il loro “sì” a Gesù, im-
pegnandosi a farsi suoi imitatori nell’amore per tutta la loro
vita. Per prepararsi a questo
sacramento, i ragazzi hanno
intrapreso un serio e intenso
percorso di discernimento, nel quale hanno
avuto modo di maturare nel profondo la loro
decisione. Le premesse
sono buone, l’entusiasmo è tanto, ma abbiamo comunque bisogno
del supporto, nella preghiera, di ciascuno.
Gli ultimi appuntamenti, a cui sono invitati i ragazzi
assieme alle loro famiglie e ai
loro padrini, sono:
> liturgia penitenziale
venerdì 10 ottobre, ore 21
> celebrazione Confermazione
domenica 12 ottobre, ore 11
Poi gli incontri per i
ragazzi inizieranno sin dal venerdì successivo, 17 ottobre,
alle ore 21, in oratorio.
Chiamati
a
precedere
sull’altra
riva
Conclusa la scuola associativa dell’AC. Presente anche la nostra parrocchia
Il seminatore uscì a seminare. Questo versetto della
parabola del seminatore non
solo richiama fortemente l’idea
della carità pastorale con cui
va diffusa la Parola, ma per gli
amici dell’Azione Cattolica diocesana rappresenta tutto il loro
impegno per il prossimo triennio. Nel fine settimana del 27
e 28 settembre scorso, presso
il santuario beato Benedetto di
Fossombrone, si sono dati appuntamento tutti i Presidenti e
Responsabili parrocchiali della
nostra Diocesi, per mettere a
fuoco il loro impegno all’interno delle comunità che serviranno a nome dell’Azione Cattolica.
Visto che si è voluto ricercare il senso profondo di
questa ministerialità, si è partiti con una domanda apparentemente scontata, ma che ha
permesso di mettersi in discussione sin dalle radici: «Cos’è e a
cosa serve l’AC?». Per aiutare i
presenti ad addentrarsi in questa tematica, è intervenuto don
Giordano Trapasso, assistente
unitario per le Marche, che al
termine della sua riflessione ha
riportato cosa ha significato la
presenza dell’Azione Cattolica
nell’esercizio del suo ministero
sacerdotale: «L’AC è importan-
te per il suo servizio alle parrocchie, soprattutto in quelle
affaticate e in difficoltà. – ha
esordito don Giordano – Le
donne e gli uomini di AC sono
persone che hanno qualcosa da
dire, non siamo parte di un’associazione che improvvisa, ma
che cura la sua azione educativa partendo proprio dalla
formazione». Talvolta, questo
servizio prevede di seguire lo
stesso invito che Gesù rivolge ai
discepoli, ovvero quello di precederlo sull’altra riva: «Ci sono
situazioni in cui pare non essere accompagnati da Gesù, in cui
i laici devono precedere sacerdoti e vescovi. Se non sempre,
qualche volta è necessario, ovviamente sempre accordandosi
con loro, ma avendo il coraggio
di prendere l’iniziativa».
Nella seconda giornata,
si è entrati nel vivo della formazione dei singoli responsabili.
In laboratori, divisi secondo i
settori di competenza, i presenti si sono confrontati puntualmente su strategie, difficoltà
e progetti, ma sempre mantenendo la positività e la speranza, senza quindi abbandonarsi
alle abitudini o agli auto-compatimenti. Ad aprire questo
momento è stata la presidente
diocesana dell’Azione Cattolica
di Senigallia, Laura Mandolini,
che con dinamismo e freschezza ha tratteggiato le molteplici
attenzioni di un consiglio parrocchiale di AC. Passando per
un’imprescindibile cura delle relazioni, va tenuto sempre
conto che il lavoro fatto nell’Azione Cattolica è contraddistinto da gratuità, unitarietà, cura
della spiritualità e attenzione al
mondo intero, capace dunque
di creare legami di amicizia con
chi è “lontano”, consapevoli che
è la diversità che arricchisce.
Don Gianfranco Ciccolini, assistente unitario per la
nostra Diocesi, e Laura Meletti, presidente dell’associazione
diocesana, hanno illustrato le
icone bibliche e le attenzioni
associative per tutto il prossimo triennio, permettendo così
di gettare le basi di un impegno
che non si esaurisce nell’affanno delle contingenze, ma che sa
guardare avanti. La Presidenza
diocesana, presente al completo, ha raccolto a piene mani le
feconde proposte emerse dalle
molteplici occasioni di confronto, il tutto sempre con la peculiare attenzione alle relazioni,
che permette ogni volta di senC
tirsi a casa.
Matteo Itri
da fanodiocesi.it
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