Le Campane
di Villazzano
NOTIZIARIO
S U P P L E M E N T O AL
P A R R O C C H I A L E - S ETTEMBRE 200
7
2007
STAMPATO IN PRIOPRIO - E-mail: [email protected]
ANNUNCIO
CELEBRAZIONE
TESTIMONIANZA
PIANO PASTORALE
PARROCCHIALE
Parrocchia S. Stefano Villazzano
La nostra parrocchia di S. Stefano
La nostra Parrocchia di S. Stefano ha compiuto i cent’anni di vita e non li
dimostra!
Sono quasi mille anni, invece, che i cristiani di
Villazzano si riuniscono come comunità, prima nella
chiesa di San Bartolomeo (dal 1100 circa), poi, in quella
di Santo Stefano (dal 1567), più volte distrutta e
riedificata fino al 1803 nella dimensione odierna. La nuova
Chiesa, invece, è stata costruita nei primi anni 2000 ed è
stata consacrata il 28 settembre 2003.
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Sette i parroci che si sono avvicendati in questo secolo di vita, come i sette doni
dello Spirito Santo ed i sette Sacramenti.
Nel corso di questi ultimi anni, sono stati modificati i confini della nostra
Parrocchia, aggregando parti del territorio alla Parrocchia del S. Cuore ed a
quella di S. Rocco.
Attualmente la comunità di S. Stefano comprende oltre 3500 anime.
Quest’anno si sono conclusi i lavori di ristrutturazione della nuova Casa
parrocchiale che verrà inaugurata ufficialmente il prossimo 30 settembre.
Con i tempi che corrono risulta ricchezza ineguagliabile per la nostra comunità
la presenza delle Suore di Carità – Maria Bambina e dei Padri Dehoniani, una
vera grazia di cui dobbiamo essere riconoscenti al buon Dio.
Infine, ma non certo ultimo, fiore all’occhiello il Santuario della Grotta con
il suo richiamo che merita la massima valorizzazione, pur nel contesto difficile di
questi tempi.
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Perché un Piano pastorale parrocchiale
“Andate ed evangelizzate tutte le genti”: è la parola di Gesù, sempre attuale,
che ci chiede di annunciare in modo nuovo l’Evangelo, la buona notizia di
sempre.
Quello che una volta era scontato, oggi non lo è più. Ne segue che una pastorale
tesa alla sola conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana oggi non
può bastare. Occorre una pastorale missionaria che, scrutando i segni del nostro
tempo, soprattutto quelli positivi, annunci con coraggio il Vangelo e vada incontro
a tutti gli uomini senza distinzioni di sorta. E’ necessario, quindi, ritrovare anche per
la nostra comunità il volto missionario della parrocchia.
1. Parrocchia, luogo di vita
La parrocchia è ancora oggi il luogo primario della vita quotidiana di ogni
cristiano: è lei che genera nel battistero la comunità di battezzati chiamata a
diventare comunità eucaristica.
In essa si sperimentano quotidianamente rapporti di vicinato, di reciproca
conoscenza e amicizia, di condivisione fraterna: si fa in altre parole, esperienza
di una Chiesa, famiglia di Dio, che cammina insieme agli uomini del nostro tempo
sulle strade del mondo, condividendone le gioie e le fatiche.
Ma per essere annunciatori del Vangelo non è sufficiente essere credenti, bisogna
essere testimoni credibili dell’amore di Dio. Questa testimonianza consiste in primo
luogo nell’essere comunità di fratelli che celebrano insieme con gioia la festa del
Giorno del Signore e da lì traggono energia per la loro presenza nella storia.
2. Parrocchia, luogo di crescita
Crescere come comunità che gusta la gioia di essere cristiani è l’obiettivo
di questo piano pastorale. Come ci rapportiamo con la nostra comunità? Siamo
solo stanchi fruitori di servizi o soltanto critici spettatori degli eventi organizzati
oppure siamo collaboratori partecipi della vita comune?
La nostra parrocchia sarà testimone di Gesù, solo se diventerà un luogo dove
ciascuno, singolo o famiglia, sarà accolto con gioia, dove nessun evento, felice o
triste della vita delle persone, passa sotto silenzio. Non può essere un centro dove
hanno luogo i riti “di passaggio”, legati alla nascita (battesimo), alla morte (funerale),
alla crescita personale (cresima o comunione) o comunitaria (matrimonio).
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3. Parrocchia, luogo dello Spirito
Con la fantasia dello Spirito Santo il nostro stare insieme deve spingerci, oltre il
nostro piccolo campanile, per saper essere il buon samaritano per l’uomo di
oggi. Sull’esempio di Gesù, buon samaritano, siamo chiamati a soccorrere il nostro
prossimo in un servizio che abbraccia i tre ambiti costitutivi di ogni comunità cristiana:
annuncio
catechesi
preghiera
liturgia
amore
carità
In questo cammino la nostra comunità non è una voce solitaria, ma è parte di un
coro che riunisce più parrocchie nel decanato e più decanati nella Diocesi sotto la
guida del Vescovo. Siamo consapevoli che il Vescovo è il pastore visibile di Gesù
Cristo, pastore invisibile. In comunione, quindi, con il nostro Vescovo chiediamo al
Padre che sta nei cieli il dono di crescere come comunità che testimonia oggi la
bellezza di essere discepoli di Gesù.
Trento-Villazzano, settembre 2007
Il parroco e il Consiglio Pastorale
Annuncio
Il Vangelo è un messaggio d’amore destinato a tutti. Il centro dell’annuncio è la
gioia per il Signore Risorto testimoniata dalla comunità cristiana.
1. Catechesi con le famiglie
In questi ultimi anni la società è profondamente cambiata per cui è stato
necessario introdurre un nuovo tipo di catechesi. In tale progetto, iniziato da noi
già nel 2001, il soggetto non sono più i ragazzi, ma famiglie: di qui il nome di
catechesi con le famiglie. L’articolazione del percorso prevede una serie di incontri
in parallelo per genitori e figli per una catechesi, non più finalizzata alla celebrazione
dei sacramenti, bensì, una proposta di vita cristiana comunitaria. In più alcuni momenti
di condivisione con le famiglie al completo: festa della famiglia con giochi significativi,
gita-pellegrinaggio, incontro-ritiro, escursione in montagna.
I primi percorsi si sono conclusi con soddisfazione: molti i segnali positivi da
rafforzare e valorizzare, ma anche qualche aspetto da migliorare.
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Punti di forza:
- una maggior consapevolezza dei genitori del loro ruolo primario di educatori
alla fede;
- un’aumentata partecipazione, più sentita e corale, alla messa (genitori e
figli insieme);
- un cammino di famiglia che riscopre la propria fede e si sente parte di una
comunità nuova;
- una diminuzione della delega ai catechisti per l’educazione cristiana dei
figli.
Punti di debolezza:
- una scarsa sensibilizzazione e informazione circa le nuove modalità di
catechesi;
- scarsa consapevolezza da parte delle famiglie che un percorso di crescita
cristiana non può limitarsi alla sola ora di catechesi come una delle tante
attività extrascolastiche;
- ancora scarso l’effettivo coinvolgimento di tutti i genitori: in genere vengono
delegate le sole mamme e, di queste, alcune solo con compiti organizzativi
in prossimità della celebrazione dei sacramenti;
- scarsità di animatori, soprattutto per gli incontri dei genitori, in particolare
coppie di sposi.
2. Ragazzi preadolescenti
Momenti formativi quindicinali per un coinvolgimento che li faccia sentire non
solo di casa in parrocchia, ma anche pietre vive della comunità.
3. Giovani in età di scuola superiore
Momento formativo settimanale nell’ottica della scoperta della propria
vocazione. Sempre per i ragazzi di quest’età è stato attivato un Corso animatori
per campeggi e incontri con bambini e ragazzi, dove è quanto mai necessario
entusiasmo e creatività nella testimonianza di fede ai più piccoli.
4. Matrimonio e Battesimo
La preparazione dei fidanzati è stata sempre delegata al Decanato, mentre
l’accompagnamento nella fede delle famiglie che chiedono il sacramento del
Battesimo non vede ancora attuata alcuna nuova esperienza e resta, per ora, compito
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esclusivo del Parroco. Neppure sono ancora previste iniziative di post-battesimo
per gli anni successivi, fino all’inizio della catechesi.
5. Gruppo della Parola
Per gli adulti, a cadenza settimanale per approfondire la lettura del Vangelo
della domenica successiva a livello comunitario
Nel contesto dell’annuncio operano all’interno della nostra comunità alcuni gruppi
come il gruppo famiglie, l’Azione Cattolica ed il Terz’Ordine Francescano.
Liturgia
1. Finalità
La pastorale e l’animazione devono rendere sempre più viva e cosciente la
partecipazione della comunità alla liturgia.
2. Constatazioni.
Negli ultimi anni sono stati compiuti dei passi in avanti e, almeno per quanto
riguarda la frequenza alle ss. Messe, siamo di fronte ad un incremento dei
partecipanti. Tuttavia non va dimenticato che, soprattutto nella fascia delle
famiglie più giovani, siamo ancora di fronte ad una partecipazione di tipo
occasionale, spesso solo finalizzata alla vicinanza di appuntamenti legati alla
celebrazione dei sacramenti.
Il cammino verso una comunità Eucaristica viva è ancora pieno di
ostacoli.
3. Scelte operative
Il nostro compito in questo contesto è quello di proporre il celebrare come
un momento di fraternità e di catechesi da vivere con gioia.
E’ necessario compiere scelte che riescano a far diventare la messa
domenicale il più bel dono che il Signore ci offre per sperimentare la gioia di
incontrarci con Lui e con i fratelli. Tutto ciò deve portarci alla scoperta che è
bello, anzi bellissimo trovarci insieme attorno all’altare come figli e fratelli.
Allo scopo riteniamo importante dare alla celebrazione un ritmo e un andamento
che esuli, pur nel dovuto rispetto della celebrazione sacra, da rigidi
schematismi.. La liturgia deve avere il sapore della vita e della risurrezione!
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Ecco alcune sottolineature al riguardo.
A. Organizzazione di alcuni servizi a sostegno della celebrazione eucaristica:
- creazione e gestione di un gruppo di lettori;
- organizzazione della raccolta delle offerte;
- servizio animazione del canto (coro e coinvolgimento
dell’assemblea);
- il servizio all’altare.
Tutte queste forme di servizio devono essere rese accessibili come forma di
partecipazione attiva alla vita parrocchiale, e pubblicizzate in maniera più
coraggiosa e adeguata al nostro tempo.
B. Momento comunitario:
E’ urgente rendersi consapevoli che la Celebrazione Eucaristica è un momento
comunitario, e come tale deve essere vissuto. Ciò richiede una partecipazione più
corale e consapevole nel fare propri i gesti rituali. Si ritiene importante che in modo
sistematico vengano illustrati e approfonditi i principali momenti celebrativi.
Altrettanto importante, da questo punto di vista, è la partecipazione al canto
da parte dell’assemblea, che deve essere aiutata (per ora è un auspicio!) dalla
figura di un animatore, distinto dal direttore del coro. Il canto deve sottolineare
la liturgia ed evidenziare i vari momenti senza sovrastarli.
Momenti di identità
- Anniversario Consacrazione della Chiesa. Ultima domenica di Settembre
è per noi la solennità della dedicazione della nostra Chiesa: giorno esatto
28 settembre 2003. In tale contesto celebriamo pure la festa del nostro
patrono Santo Stefano, essendo impossibile dargli adeguato spazio nel
tempo di Natale. Inoltre scegliamo questa data come inizio dell’anno
pastorale.
- Fondazione della nostra parrocchia: ultima domenica di gennaio. Come
comunità parrocchiale noi siamo nati il 31 gennaio 1907
- Festa del Grazie: prima domenica di giugno. E’ la chiusura delle attività
parrocchiali ordinarie e apertura delle attività estive per i ragazzi.
- Festa del santuario della Grotta: seconda domenica di settembre. E’
momento mariano significativo per tutta la nostra comunità e un particolare
momento di identità per gli amici della Grotta.
- Festa della famiglia: prima domenica dopo il Battesimo di Gesù con
celebrazione degli anniversari di matrimonio.
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E’ necessario un ampio coinvolgimento dei gruppi parrocchiali per
l’animazione e la preparazione di questi momenti.
Altre ricorrenze importanti per coinvolgere maggiormente la comunità sono il
Natale, la Quaresima, la Pasqua, il mese di maggio, la Pentecoste, il mese
missionario, adorazioni, momenti di preghiera.
Carità
1. Premessa
Due concetti preliminari: carità e caritas parrocchiale
A. Carità. Il termine può prestarsi a qualche equivoco. In senso strettamente
cristiano carità è primariamente l’amore di Dio per l’uomo. Tale amore è il
modello ispiratore dei rapporti tra gli uomini. E’ un amore che non riconosce i
confini tra amici e nemici, che sa andare al di là degli egoismi che costellano le
nostre giornate, che riconosce valori a tutti gli uomini. Quindi la carità è
soprattutto uno stile di vita.
B. Caritas Parrocchiale. E’ un organismo che il Consiglio Pastorale forma
per promuovere, indirizzare e coordinare la dimensione caritativa della
comunità. L’amore di Cristo ci sollecita in tutte le direzioni, compresa quella
missionaria che proprio nella carità trova il suo vero fondamento. Per questo
riteniamo felice intuizione lo stretto rapporto che da noi si sta stabilendo tra Gruppo
Missionario e Caritas parrocchiale.
Compito diverso è quello dei gruppi caritativi che si preoccupano di venire
incontro alle necessità concrete delle persone (carità spirituale, materiale,
intellettuale).
I due aspetti sono distinti, ma non necessariamente separati. Anzi chi si
occupa di formare ed indirizzare non può esimersi poi dal fare.
2. Iniziative della Commissione
Vengono presentati di seguito i principali punti su cui si intende agire:
- Osservatorio dei bisogni: forma una rete di responsabili, che
sono associati a una determinata via o zona del sobborgo e sono
affiancati da collaboratori.
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- Caritas decanale: promuove attività formative ed organizzative tra
le parrocchie del decanato (parrocchie in rete).
- Opuscolo delle associazioni che raccoglie i profili dei gruppi esistenti
a Villazzano, con lo scopo di informare i cittadini della loro
presenza.
- Dimensione missionaria: il Gruppo missionario promuove la
dimensione caritativa a favore dei paesi del terzo mondo con
particolare rilievo per i missionari del nostro sobborgo. In tale
ambito risultano significative la cena del povero e la mostra
missionaria realizzata in collaborazione con il Gruppo Donne.
- Attenzione agli ammalati. Si esprime attraverso la Giornata
dell’ammalato, la visita in casa agli ammalati, l’opera preziosa dei
ministri dell’Eucaristia, la visita ai parrocchiani ricoverati in strutture
ospedaliere ed agli anziani.
3. Prospettive
Il Consiglio Pastorale, sentita la Commissione Caritas, propone un progetto
articolato in due percorsi per crescere nella carità: momenti formativi e momenti
operativi.
A. Momenti formativi
Costituiscono lo spazio in cui il cristiano prende coscienza dei motivi che lo
spingono alla carità e alla missionarietà:
- partecipazione corso per animatori caritas, organizzato a livello decanale;
- incontro formativo almeno una volta all’anno per gli operatori
dell’Osservatorio dei bisogni;
- promozione di formazione al dialogo interreligioso.
B. Momenti operativi
La carità chiede di diventare opere di carità. Come?
- supportando il lavoro del Coordinamento Caritas Decanale e gli scambi
tra le varie commissioni caritas parrocchiali;
- valorizzando l’organizzazione dell’Osservatorio, migliorando il
coordinamento di responsabili e collaboratori;
- favorendo il lavoro in rete con le istituzioni e le associazioni presenti sul
territorio in campo sociale e solidaristico, al fine di un’attenta lettura dei
bisogni e un’azione conseguente;
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collaborando con gli altri gruppi per la buona riuscita di iniziative a favore
di temi come la giustizia e la salvaguardia del creato;
essendo presenti a manifestazioni volte a promuovere la conoscenza e il
dialogo con gli immigrati.
Giovani
Il Consiglio Pastorale ha sentito il bisogno di costituire una Commissione
Giovani per dare giusto rilievo al futuro della nostra comunità per quanto
riguarda l’annuncio ai giovani.
1. Finalità
Vivere la vita cristiana con gioia.
2. Status quo
L’animazione dei ragazzi può essere raccolta attorno a tre nuclei:
Gruppo Medie (post-cresima);
Gruppo Superiori;
Gruppo Animatori.
Gli appuntamenti variavano dall’incontro settimanale, all’uscita formativa. La
presenza degli animatori insieme ai sacerdoti è stata costante sia nel momento
della programmazione, sia in quello della partecipazione diretta.
Diverse sono state poi le proposte extra a cui i ragazzi hanno aderito sia in
parrocchia sia in collaborazione con altre realtà parrocchiali prossime a
Villazzano: recital, animazione della messa, canta della stella, aiuto al
comitato del gran carnevale, rappresentazione sacra, vaso della fortuna
ecc.
A. Animazione estiva
Il momento più atteso e più vissuto della “parrocchia giovane” sono i
campeggi estivi, in cui i ragazzi riescono a conoscersi meglio e a “fare gruppo”,
imparano cioè a vivere in comunità. Ecco i momenti estivi che hanno visto
impegnati numerosi partecipanti ed animatori:
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Iniziativa
Grest
Campeggio Dovena
Campeggio Malga Tedon
Campeggio Eraclea Mare
Fascia d’età
Elementari
3a,4a,5a elementari
Medie
Superiori
B. Gruppo animatori
Un punto di forza dell’attività dell’anno 2006-2007 è stato, senza dubbio,
la numerosa ed interessata partecipazione dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni:
si è scelto quindi di intraprendere un itinerario di formazione animatori
proprio per responsabilizzare questi ragazzi e per formare “nuove leve” di cui
la Parrocchia ha ed avrà sempre più bisogno.
Buona è anche la partecipazione alla S. Messa del sabato sera.
Si potrebbe invece migliorare la comunicazione dei giovani tra loro
e con gli adulti e creare un momento perché gli animatori di differenti
gruppi possano condividere le esperienze vissute.
In prospettiva non dispiacerebbe vedere nascere una gruppo che raccoglie
gli studenti universitari
3. Obiettivi
Sicuramente tra gli obiettivi per i prossimi anni ci sarà quello di mantenere
e migliorare le offerte educative e ricreative. A tale scopo un supporto
importante è dato dall’associazione Baobab. È bene continuare a puntare
sulla condivisione e sull’importanza dello stare insieme, soprattutto in una
società come quella odierna che spinge all’individualismo e
contemporaneamente cercare di responsabilizzare i ragazzi più grandi.
4. Metodi
Il cammino educativo per i diversi gruppi avviene attraverso la
promozione culturale e sociale, l’aspetto ludico–ricreativo e la formazione
cristiana. Il tema di fondo per ogni fascia d’età deve essere quello dell’amore
verso Dio e verso il prossimo e della gioia di stare insieme.
Le attività proposte devono cercare sempre di coinvolgere le dimensioni
fondamentali della persona: la cognitività, l’interiorità/affettività, il rapporto
con il prossimo.
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La responsabilizzazione dei ragazzi più grandi potrà avvenire coinvolgendoli
maggiormente nella formazione e nell’animazione e per esempio facendo loro
scrivere e firmare una sorta di Statuto, che metta in evidenza quello che ognuno
di loro si aspetta di trovare e di dare al gruppo.
L’interazione con gli altri gruppi anche di altre parrocchie e la partecipazione
alla vita di comunità potrà, poi, avvenire frequentando il nuovo oratorio, sia in
forma passiva che attiva. Donare il proprio tempo per organizzare attività ludico
– ricreative per i bambini, ma, anche aiutare nella pulizia e nella gestione della
casa con gli adulti, è una via privilegiata per crescere e maturare.
C. Gestione oratorio
La grande sfida che come comunità ci aspetta è la gestione dell’oratorio,
affidata all’Associazione Baobab. La realizzazione della nuova casa
parrocchiale ha infatti finalmente restituito a Villazzano un oratorio. Questo
significa avere una struttura in cui fare esperienza di comunità, disporre di un
luogo d’incontro per tutti.
D. Tipi di attività
I momenti tipici dell’attività oratoriale sono dunque:
- la convocazione, cioè il proporre iniziative ed attività in grado di attirare
una vasta utenza;
- l’accoglienza, cioè far sentire ogni singolo convocato una persona
amata, attesa, rispettata;
- la proposta, cioè far sì che le attività organizzate dalla neonata
associazione Baobab – Nuovo Oratorio Villazzano e dai gruppi
parrocchiali siano ispirate ai valori fondamentali del cristianesimo e agli
insegnamenti di Gesù.
Conclusione
Questo progetto pastorale costituisce un riferimento costante per il consiglio
parrocchiale e per la comunità i quali si impegnano a momenti di verifica,
approfondimento ed eventuale revisione qualora ne emerga la necessità.
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2007 09 n. 16 Piano pastorale