La gestione produttiva delle
denominazioni d’origine
nell’ambito della
liberalizzazione dei mercati:
problematica del settore
vinicolo
David Thual
Reggio Emilia – 6 Giugno 2008
L’OCM vino del 1999 :
Un inquadramento rigido del potenziale di
produzione: il regime dei diritti di impianto

Principio del divieto di nuovi impianti (introdotto
nel 1976) mantenuto fino al 2010 = gestione
quantitativa

Con un sistema di riserve di diritti di impianto

Possibilità per gli stati membri di concedere
nuovi diritti di impianto:
 Per le superfici destinate alla produzione di
vini con indicazione geografica (v.q.p.r.d. o
vini da tavola con IG, IGT)
 Sulla base di criteri economici (un produttore
che desidera piantare deve dimostrare di avere
sbocchi di mercato)
Altro strumento specifico per la
gestione della produzione: i
rendimenti all’ettaro
Una specificità del settore vino, un diritto
riconosciuto sulla base di criteri qualitativi
 Solo per i vini con indicazione geografica


Permette ai produttori di fissare nel disciplinare
di produzione il volume massimo di vino
prodotto da un lotto
Una gestione qualitativa
Luglio 2007 – Proposte di riforma
dell’OCM vino: un approccio liberale

La Commissione propone di mettere
termine all’inquadramento del potenziale
di produzione :
– Mantenimento del regime dei diritti di
impianto fino al 2012
– Eliminazione dei diritti di impianto nel
2013
Gli argomenti della Commissione a favore
dell’eliminazione dei diritti di impianto.

Offrire maggiore libertà ai produttori e migliorare la
competitività

Impatto limitato sui produttori perché :
– Eliminazione degli aiuti alla distillazione del vino => limiterà di
fatto la superficie coltivata e permetterà di evitare la
sovrapproduzione.
– Per le IG, non ci saranno conseguenze negative perché le
DOP e le IGP potranno gestire il volume di produzione
attraverso il disciplinare di produzione :
 la delimitazione delle zone
 L’instaurazione di rendimenti massimi all’ettaro
 Altre regole più restrittive in materia di produzione, di
trasformazione e di etichettatura
Forte opposizione dei produttori di
vino con IG

Le superfici piantate all’interno di queste zone
sono molto inferiori alle superfici delimitate :
– Differenza tra le aree delimitate e le superfici piantate
= più di 1 milione di ha in UE (in totale in Europa 3,4
milioni di ha).
Esempi :
 Côtes-du-Rhône da 61.000 a 120.000 ha
 Chianti da 17.000 a 35.0000 ha
 Rioja da 60.000 a 350.000 ha
 Porto da 45.000 a 250.000 ha.
Forte opposizione dei produttori di
vino con IG (seguito)

Il disciplinare di produzione non può essere uno
strumento di regolazione del mercato

La liberalizzazione degli impianti avrebbe
conseguenze drammatiche sul settore dei vini con
IG:
– Sovrapproduzione, caduta dei prezzi, perdita di
impieghi, perdita del valore patrimoniale dei terreni,
– Si rimette in discussione lo sforzo qualitativo
– Delocalizzazione delle vigne verso le pianure
(abbandono della coltura della vigna sui costoni, ecc…)
Una grande campagna di lobby contro
la liberalizzazione degli impianti.

Incontri con la Commissaria Fischer Boel e i suoi
servizi. Lettere agli altri commissari europei.
Deposito di emendamenti al Parlamento europeo
Incontro con i Ministri dell’agricoltura dei paesi
del Sud
 Lobby a livello nazionale
 Pubblicazione di uno studio giuridico
 Campagna stampa (due viaggi con i giornalisti,
tre conferenze stampa a Bruxelles) in momenti
chiave della riforma


Il contenuto della nuova OCM vino
(pubblicata oggi!)

Eliminazione dei diritti di impianto nel 2015
Ma gli Stati membri possono mantenere il divieto
di impianto fino al 2018
 I nuovi impianti sono autorizzati sono in alcuni
casi: consolidamento dei suoli, pubblico
interesse, vivai, esperimenti, e per le vigne
« familiari » (senza commercializzazione)

Alcuni insegnamenti

Difficile lottare contro la tendenza liberale della
Commissione europea
– Lobby molto forte dei paesi produttori, ma unico risultato: il
mantenimenti del regime attuale per un periodo più lungo.

Cattiva conoscenza del regime delle indicazioni geografiche
da parte della Commissione
– Il disciplinare di produzione: non è uno strumento di regolazione
del mercato; fissa le condizioni di produzione delle IG, non le
quantità prodotte.
– E’ impossibile manipolare le delimitazioni per regolare il
potenziale di produzione…

I vini IG condividono le stesse preoccupazioni dei produttori
di formaggio DOP
Alcuni elementi di riflessione

Far valere la specificità delle filiere IG attraverso un
approccio multi settoriale

Tenere conto del fatto che qualsiasi gestione collettiva dei volumi di
produzione è considerata come un attentato al diritto della
concorrenza =>

Cercare di ottenere un adattamento delle regole di concorrenza
applicabili al settore agricolo nell’ambito delle discussioni in corso
sull’health check della PAC che deve condurre a una modifica
delle disposizioni dell’OCM unica

Trarre vantaggio dalla discussione che si terrà nell’ambito della
pubblicazione da parte della Commissione del Libro Verde sul
futuro della politica europea di qualità in ottobre 2008.
GRAZIE DELLA VOSTRA
ATTENZIONE!
Contatto:
David Thual
Insight Consulting
[email protected]
+32 2 733 50 60
www.insight-consulting.eu
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