Le città in Europa nel secolo dell’industrializzazione Lezioni d'Autore Il processo di urbanizzazione Dal XIX secolo, in Europa poi negli USA e, nel corso del Novecento, nel resto del mondo, la popolazione urbana mondiale cresce: -È il 2-3% di quella totale agli inizi del XIX secolo, - sale al 30% nel 1950 - arriva al 47% nel 2000, per superare poi la soglia del 50%. Il mondo più urbanizzato della storia Dal 2009, la popolazione che vive nelle città ha superato quella insediata nelle campagne. Entro il 2050, nelle città vivrà il 70% della popolazione terrestre. Anche al di fuori degli spazi urbani, si sono diffuse modalità culturali, sociali ed economiche un tempo tipiche della città. La crescita urbana in Europa Nel XIX secolo: - cambiamenti nella distribuzione della popolazione fra città e campagna - mutate funzioni della città. Le città crescono di dimensioni e di numero: - aumento considerevole della popolazione - l'attrazione esercitata dalle città. Due nuove realtà: le località industriali, le grandi città Flussi migratori Tra il 1841 e il 1880, emigrano 13 milioni di europei. Tra il 1891 e il 1920, emigrano oltre 900.000 europei all'anno, provenienti dall'Europa meridionale e orientale. Movimento migratorio imponente dalle aree rurali alle città: la popolazione urbana (19 milioni circa nel 1800) aumenta di ben sei volte nel corso del secolo a fronte di una popolazione complessiva che raddoppia. La città moderna La città moderna si delinea in Europa nel XIX secolo sotto la spinta - della crescita demografica - degli sviluppi dell'economia (industrializzazione e trasporti). Grandi cambiamenti avvengono nelle funzioni e nell'organizzazione spaziale della città. Cambia il ruolo delle città Nelle società preindustriali, le città erano centri amministrativi, religiosi, militari, commerciali. Nel corso dell'Ottocento, la città diventa centrale nello sviluppo delle economie nazionali. La città ‘borghese’ Alla fine del XIX secolo, la città europea è ormai la città ‘borghese’ - quartieri residenziali - quartieri artigiani e operai - viali e parchi - grandi magazzini - piazze e monumenti - trasporti pubblici - musei e teatri - università e società scientifiche - cortei e scioperi →→→centro di produzione e consumi Le città ‘industriali’ Le città industriali crescono in modo rapido, senza regole, e mancano di ogni struttura igienico-sanitaria. Dal punto di vista sociale, sono caratterizzate da grandi diseguaglianze. → Struttura della città: da un lato, i quartieri benestanti, con infrastrutture, servizi e verde; dall'altro, fabbriche e depositi, inframmezzati da quartieri degradati e sovraffollati. Il caso inglese Stretto rapporto tra industrializzazione e crescita urbana. Le città ‘industriali’: Liverpool, Manchester, Birmingham, Leeds, Bristol, Sheffield, Nottingham. Le città crescono a partire dalle concentrazioni demografiche sorte attorno alle prime fabbriche, situate in borghi rurali. Le città in Inghilterra e nel Galles Nel 1801, non esistono grandi città con più di 100.000 abitanti, a esclusione di Londra, Nel 1837 ce ne sono 5 Nel 1851 9 Nel 1871 12 Londra diventa nel XIX sec. la città più grande del mondo: nel 1801 conta quasi un milione di abitanti, nel 1900 supera i 4 milioni. Manchester, una nuova struttura spaziale Città dell'industria tessile. Nei primi decenni dell'Ottocento è una città piena di ciminiere fumanti e fabbriche rumorose, di miserabili, di abitazioni malsane, di rifiuti, di acque maleodoranti. A metà del secolo, mostra una nuova struttura spaziale data dalla suddivisione in tre zone: il nucleo della città dominato dagli affari e dal commercio, i quartieri operai, i quartieri dei privilegiati. Capitali e centri commerciali Crescono anche città meno industrializzate, ma comunque implicate in fenomeni connessi all'industrializzazione: - ampliamento dei mercati interni ed esteri, - aumento dei traffici reso possibile dallo sviluppo della rete dei trasporti, - concentrazione delle attività commerciali legate alla produzione. Londra cresce perché è al centro del mercato estero e ha un ruolo essenziale all'interno della nuova rete ferroviaria nazionale. Le città si trasformano Dalla seconda metà del secolo, un immenso processo di trasformazione modifica l'assetto urbano, rimasto spesso sostanzialmente lo stesso dal Cinquecento. Vengono creati infrastrutture (strade, acqua, fogne, gas) e servizi (dai trasporti ai teatri). I modelli di intervento urbanistico La grande città si organizza in zone specializzate: il centro degli affari, le zone commerciali, amministrative e politiche, le aree di produzione e quelle ricreative, i quartieri abitativi distinti per strati sociali. Modelli di intervento urbanistico: -abbattimento delle mura di cinta, - sventramento di vecchi quartieri, - aumento di volume e altezza degli edifici, - costruzione di edifici simbolo e di nuove grandi arterie La ristrutturazione di Parigi Sotto la direzione del prefetto Haussmann: - Sventramento dei vecchi quartieri; - costruzione di due grandi assi stradali nord-sud e est-ovest e dell'anello dei boulevards; - costruzione di edifici pubblici e privati; - creazione di servizi primari, ponti, stazioni ferroviarie, scuole, ospedali, collegi, caserme, prigioni, grandi magazzini, parchi pubblici. Una serie di comuni sono annessi a Parigi, che viene divisa in arrondissements. Le città ‘borghesi’ alla fine del secolo Snodi economici di rilevanza sovralocale, al centro dell'innovazione economica e culturale. Luogo di confronto e scontro politico. Spazio d’incontro e confronto culturale. Luogo di grandi opportunità economiche, di scolarizzazione, di mobilità sociale, di divertimento, di contatti. I modi di vita ‘urbani’ Nelle comunità contadine: legame con l'appartenenza sociale e di genere. Nella società urbana: distacco dalla natura, individualismo, vicinanza di lusso e miseria, separazione degli ambienti privati e pubblici, innovazione, ritmi di vita veloci e legati al tempo scandito dall'orologio. FINE Lezioni d'Autore