VI Congresso Pediatrico Multidisciplinare Pontino
“Passeggiando nella Pediatria tra vecchio e
nuovo”
11-12 aprile
Centro congressi – grand hotel la playa
Sperlonga
Il bambino allergico a scuola
Dr.ssa Luciana patriarca
U.O.C. Assistenza Neonatale e
Pediatrica
P.O. Centro – Fondi
ASL Latina
Il primo giorno di scuola:


Grande emozione
Preoccupazione
Devono essere adottate le migliori modalità di
difesa per il bambino a rischio di anafilassi e di
attacco acuto grave di asma bronchiale.



Ipersensibilità ad un alimento
Allergia
Ipersensibilità non allergica (intolleranza
alimentare)
Allergeni maggiori proteine del latte
vaccino,uovo, grano,frutta secca con
guscio, arachide,pesce, crostacei
Grande trasformista: può coinvolgere più
organi ed apparati.
“una grave reazione allergica ,immediata,
sistemica IgE mediata,che interessa almeno
due organi o apparati,in rapida
sequenza,potenzialmente letale.”
La sintomatologia insorge solo se l’alimento
viene assunto prima di uno sforzo fisico,i
sintomi possono comparire anche a distanza
di 2-4 ore
È spesso preceduta da segni o sintomi
premonitori.
Malattia cronica caratterizzata da
ostruzione bronchiale più o meno
accessionale, solitamente reversibile
spontaneamente o in seguito alla
terapia, da iperreattività bronchiale e da
accelerato declino della funzionalità
respiratoria.
Fattori di rischio.
Manifestazioni cliniche.
Crisi asmatica episodica,
infiammazione vie aeree
cronica
La presa in carico del bambino allergico da
parte della scuola deve avvenire sulla
base di una certificazione “chiara e
dettagliata”.
Certificato redatto da pediatra di libera
scelta o medico di medicina generale del
S.S.N.
La diagnosi di allergia alimentare deve essere
effettuata secondo un preciso ed attendibile
protocollo diagnostico:
 documentazione clinica della sintomatologia

Test allergologico in vivo(SPT, prick by prick)

TPO positivo con l’alimento eliminato dalla
dieta per un periodo congruo di tempo.
La diagnosi specifica di asma deve essere
basata su un iter diagnostico
scientificamente validato.
E’una diagnosi clinica
 Prove di funzionalità respiratoria.
 Prove allergiche in vivo e in vitro( IgE
specifiche,SPT).

Ambiente idoneo ad accogliere il bambino allergico.

Nel caso di allergia alimentare la mensa è il luogo di
maggior rischio.

Deve essere garantita pertanto l’assoluta assenza
dell’allergene in tutte le fasi organizzative del pasto.

Adeguata formazione di tutti gli operatori della
scuola e dei servizi coinvolti.


Per il bambino allergico con asma bronchiale
l’allergia è la principale causa di reattività
bronchiale.
Il maggior carico allergenico è rappresentato
dall’esposizione agli acari della polvere e ai pollini
Assoluto rispetto delle norme igieniche e
ambientali:
 Eliminazione/riduzione delle fonti e/o
concentrazioni degli allergeni indoor
 Eliminazione del fumo di tabacco
 Controllo delle norme di pulizia e dei
sistemi di ventilazione
 Manutenzione del verde scolastico
Tutti i bambini allergici possono praticare sport:
Anche la rara condizione di anafilassi indotta
da esercizio fisico non deve indurre
all’abbandono dell’attività fisica.
Anafilassi indotta da esercizio fisico:
rara forma di allergia alimentare che si
manifesta dopo uno sforzo fisico
effettuato a ridosso (una o due ore)
dall’assunzione di un alimento a cui il
soggetto è allergico.
L’asma da esercizio fisico può essere evitata con
l’inalazione di salbutamolo 15 min prima
dell’attività fisica. anche un trattamento di fondo
con antileucotrieni può essere in grado di
prevenire l’asma da sforzo.
Per l’anafilassi indotta da esercizio fisico è
necessario evitare il cibo in causa o assumere il
pasto almeno 4 ore prima dell’attività fisica
programmata.
I soggetti a rischio devono sempre avere a
disposizione :
 Adrenalina
 Antistaminico
 Corticosteroidi
 B2 agonisti a breve durata di azione


Continuità terapeutica
Necessità di far fronte a reazioni asmatiche ed
allergiche gravi ed improvvise.
In Italia manca una specifica normativa
L’esperienza internazionale dimostra che
purtroppo l’istituzione di una infermeria
all’interno della scuola non è sufficiente in
caso di anafilassi.
.
La legislazione italiana prevede che gli
operatori scolastici sono obbligati
soltanto a chiamare il sistema di
emergenza sanitario nazionale.
La scuola ha il preciso compito e dovere di
salvaguardare la salute psicofisica e la sicurezza
degli studenti
Non c’è l’obbligo di somministrare medicamenti ed il
personale scolastico spesso non è disponibile a farlo
per l’eventuale insorgenza di responsabilità che può
derivare dal suo operato.
Tali reati si escludono con la certificazione da parte
del pediatra di libera scelta e i documenti nei
quali sono indicati i sintomi delle reazioni
allergiche e/o asmatiche ,i farmaci con posologia
e modalità di somministrazione.
Anzi , pensiamo anche al reato di omissione di
soccorso.
Il dirigente scolastico ha l’obbligo di predisporre
modalità concrete idonee ad assicurare la
somministrazione dei farmaci.
Dovranno essere individuati i soggetti preposti alla
somministrazione dei farmaci.
La formazione del personale deve essere effettuato
attraverso specifici corsi di formazione.
I genitori devono consegnare alla scuola
un’autorizzazione scritta alla somministrazione
dei farmaci necessari in caso di reazione
anafilattica.
Autorizzazione che deve essere accompagnata da
idonea certificazione medica attestante lo stato
di malattia e dalla prescrizione specifica dei
farmaci da assumere ,nonché precise ed idonee
indicazioni circa la conservazione,le modalità e i
tempi di somministrazione ,la posologia.
Il Dirigente Scolastico dovrebbe
verificare, per ogni singolo caso, in accordo con
l’Autorità Sanitaria preposta, se le competenze del
personale docente e non docente operante
nell’istituto siano sufficienti a garantire la tutela
della salute del bambino allergico o se si renda
necessario far ricorso a personale sanitario
infermieristico, come stabilito da diverse pronunce
giurisprudenziali.
Nonostante il vuoto normativo, tentativi di
predisporre Presidi Sanitari Scolastici, cominciano
ad attuarsi in alcune parti d’Italia.
Nell’anno scolastico 2007/2008 e stato istituito nel
Municipio XIII di Roma il primo Presidio Sanitario
Scolastico per otto Istituti.
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Il bambino allergico a scuola:e`un problema?