Clamoroso gesto del presidente in carica a pochi giorni dall'assemblea che nominerà il suo successore Carige, l'addio di Berneschi Ecommiatoinumkttera: "Labancaèsana, ioho dato tutto... " IOVANNI Berneschi ha scelto di uscire di scena dalla Carige, con una lettera che oggi sarà inviata in migliaia di copie «ai signori clienti, agli azionisti, ai dipendenti, alle istituzionieatutticolorochecollaborano con Banca Carige» e che ieri è stata inviata anche ai principali media. Messe daparte l'idea di una conferenza stampa G e ancor più le ipotesi di reagire agliattacchi, aliatine haprevalso la "ragion di stato", la difesa del gruppo bancario, già fin troppo provato dalle perdite d'esercizio, dalla relazione di Bankitalia, dalla sua trasmissione alla Procura di Genova, dalle accuse nemmeno troppo implicite di aiuti ai potenti di turno, mettendo arischio i conti e le azioni del- la banca. «Dopo una vita di appassionato lavoro — scrive nella sualettera—mi accingo alasciare il prossimo primo ottobre la Banca Carige, nella quale sono entrato ventenne, da impiegato, nel lontano 1957. «Carige come "motore di una regione che amo ", scrive il presidente, banca sana e consolidata». Banca Carige, Berneschi dice addio LetteraadipeMentìeazionM:<lMtutorestailmotoredìquestaregione,, MASSIMO MINELLA HISSÀ se ha coltivato davvero l'idea di dare battaglia, di reagire a chi aveva deciso (con i numeri dalla sua parte) di escluderlo dalla squadra do pò venticinque anni di regno indiscusso ed esclusivo. Alla fine ha scelto la via più morbida, una lettera. Così Giovanni Alberto Berneschi ha scelto di uscire di scena dalla Carige, con una lettera che oggi sarà inviata in migliaia di copie «ai signori clienti, agli azionisti, ai dipendenti, alle istituzioni e a tutti coloro che collaborano con Banca Carige» e che ieri è stata inviata anche ai principali media con una formula assolutamente inedita, non tanto perché è stato acquistato uno spazio pubblicitario, ma perché al suo interno è stata inserita pro- C f i l o sempre e solo guardato al b e n e del gruppo, auguri al prossimo presidente" prio la lettera su carta intestata con tanto di firma svolazzante. Messa da parte anche l'idea di una conferenza stampa, alla fine ha prevalso la "ragion di stato", ladifesadelgruppo bancario, già fin troppo provato dalle perdite d'esercizio, dalla relazione di Bankitalia, dalla sua trasmissione allaProcuradi Genova, dalle accuse nemmeno troppo implicite di aiuti ai potenti di turno, mettendo a rischio i conti e le azioni della banca. A questo, a tutto questo Berneschi nella lettera risponde a modo suo, ricordando in sintesi la sua lunga esperienza in banca, iniziata nel lontano 1957, lui poco più che ventenne scelto dopo un colloquio rigorosamente in genovese. Quasi sessant'anni passati dentro a Carige, da impiegato semplice a presidente operativo (e la definizione è riduttiva), un gradino per volta. Funzionario e dirigente, poi direttore, scelto dall'allora presidente G. B. Dagnino e alla fine suo successore. Sempre lui, Berneschi, sulla scena e gli altri sullo sfondo. Sempre lui, soprattutto, a decidere quali operazioni sostenere, anche quelle che altre banche avrebbero respinto e che lui accettava per sostenere il territorio. Ora molte di quelle pratiche, complice la crisi, sono diventate a rischio, i crediti concessi devono essere "rettificati" con altri robusti accantonamenti. Lui prepara la versione definitiva delle risposte da inviare a Bankitalia. Avrà ancora un paio di consigli di amministrazione da presidente, poi uscirà di scena. Resterà però azionista (fa parte dei soci "pattisti" e la sua famiglia è proprietaria di quattro milioni di azioni) e sicuramente correntista. «Dopo una vita di appassionato lavoro — scrive nella sua lettera—mi accingo alasciare il prossimo primo ottobre laBanca Carige, nella quale sono entrato ventenne, da impiegato, nel lontano 1957 e che con il mio impegno quotidiano ritengo di aver contribuito a far crescere, insieme a tutti i dipendenti di ogni ordine e grado che hanno collaborato con me, da piccolo istituto comunale agli attuali livelli di banca a rilevanza europea». Carige come "motore di una regione che amo", scrive il presidente, sottolineando la sintonia con tutti gli altri amministratori che con lui si sono confrontati. Nessuna polemica con quellaFondazione Carige che ha visto quattro suoi consiglieri (e altri quattro deisocifrancesi) dimettersi afine luglio, così da far decadere il consiglio, ripasso successivo, la nuova lista dei consiglieri con l'esclusione di Berneschi, era già in quei giorni apparso scontato. «Carige è unabancasana e consolidata — ripete ancora una volta Berneschi che ci con- geda dando uno sguardo ai suoi successori—Formulo i migliori auguri al nuovo presidente e al cda eletti dall'assemblea del 30 settembre. Un consiglio che si profila di livello elevato e che, ne sono certo, continuerà a contribuire allo sviluppo del gruppo banca Carige». 3 RIPRODUZIONE RISERVATA