IL PERSONAGGIO ASCESA E CADUTA DEL PADRE PADRONE EGLE PAGANO GIANNI Dagnino, arguto avvocato e politico di razza che fu presidente della Cassa di Risparmio di Genovae Imperia, oggi Banca Carige, dal 1981 al 1995, aveva coniato per lui un epiteto dal sapore machiavellico, "il Bernesco", a sottolinearne la genialità e l'audacia, non prive all'occorrenza di una certa spregiudicatezza. Di Giovanni Berneschi, che gli amici preferiscono chiamare con il secondo nome, Alberto, Dagnino apprezzava l'intuito e la dedizione al lavoro, ma temeva l'irruenza e l'aggressiva determinazione, SEGUE »12 UN BANCHIERE ATIPICO, ISTRIONE E IRASCIBILE, ALLERGICO Al SALOTTI MA IN OTTIMI RAPPORTI CON IMPRESE E POLITICI L'IMPIEGATO CHE DIVENTO PADRE PADRONE Berneschi entrò in Carige come ragioniere ventenne, nel 1989 conquistò tutti i poteri. Dal boom alla crisi L'EQUILIBRISTA CHE USAVA IL DIALETTO La banca è stata la sua vita. Doveva difenderla dall'invadenza dei partiti, ma ha lasciato spazio al centrodestra e all'area Pd nasce Banca Carige Spa, che tre anni dopo otterrà la quotazione in Borsa Gli anni '90 sono quelli dell'espansione in Liguria e nelle province limitrofe del Basso Piemonte e della Toscana (Lucca e Carrara). Caridalla prima pagina ge entra in guerra per la conquista delle Casse Fu comunque proprio Dagnino a decretarne di Savona e della Spezia: ci riuscirà con la Caril'ascesa quando, nel 1989, Giovanni Battista sa, ma non con la Carispe e nell'area spezzina Villa andò in pensione lasciando vacante lapol- nonpotrà far altro che reagire aprendo a raffica trona all'epoca più importante per la gestione nuovi sportelli. Contemporaneamente il grupdella cassa genovese, quella di direttore genepo genovese si diversifica entrando nel settore rale. La scelta, secondo il presidente, doveva assicurativo, nell'ottica della banca universale essere interna. che è la tendenza del momento, e acquista in Genovese e tifoso del Genoa, classe 1937, più tappe il controllo del gruppo Levante Norsposato, un figlio, Berneschi entra alla Cassa di ditalia, un asset destinato a dare grossi probleRisparmio all'età di vent'anni, come impiegato mi in termini di esborsi e di immagine. amministrativo, dopo aver conseguito Ù diploComunque, il gruppo cresce progressivama in ragioneria (più recentemente riceverà la mente e produce utili e buoni dividendi per gli laurea ad honorem in Economiabancaria). Di- azionisti. Nel 2000 viene istituita la carica di rigente dal 1975, direttore generale nel 1989, amministratore delegato, a cui nel 2003, dopo prende le redini di una banca tradizionale, pic- una convivenza burrascosa con il successore di cola ma sana, che sotto la presidenza Dagnino Dagnino, Fausto Cuocolo, Berneschi, eliminasi è liberata di alcuni pericolosi fardelli (come il to senza tanti complimenti l'avversario, agnodo dell'immobiliare San Gallo). Il perimetro giunge anche quella di presidente. Il suo potere della Cassa è provinciale ma le ambizioni del è al massimo. Ha in mano la principale banca linuovo direttore generale sono più ampie. Ber- gure e riesce a condizionare persino l'azionista neschi, d'intesa con Dagnino, individua subito di maggioranza, la fondazione presieduta da lo strumento per crescere. A offrirglielo è la Vincenzo Lorenzelli. Non solo, ma grazie alnuova riforma del sistema bancario, la legge l'acquisizione di piccole banche, compreso un Amato-Carli, di cui è relatore il senatore spez- salotto del private banking come la milanese zino Luigi Grillo. Cardine della riforma è la Cesare Ponti, all'acquisto di rami di sportelli scissione delle casse di risparmio e delle altre (come quelli della ex Sicilcassa, di Banca Inbanche pubbliche in due soggetti: una fondatesa e più recentemente di MontePaschi) e zione che svolge il ruolo di azionista, e una spa all'apertura diretta difiliali,Carige sale fra chefailmestieredellabanca.Perlacassagenoi primi dieci gruppi creditizi nazionali vese questa separazione si realizza nel 1991: con 5 banche, due compagnie assicura- IL PERSONAGGIO tive, una società di asset management, una di credito al consumo, per un totale di oltre 1.100 punti di vendita (sportelli bancari e agenzie assicurative), circa 6 mila dipendenti e 2 milioni di clienti. Lavoratore instancabile, allergico ai salotti mondani anche se è in ottimi rapporti con gli imprenditori genovesi espressione dell'establishment e con costruttori piemontesi (come Bonsignore e Gavio) che hanno interessi . sotto la Lanterna, Berneschi si concede un unico svago, il trattore. Nel finesettimana si rifugia a Ortonovo, nello Spezzino, dove, nel podere della moglie, produce olio e un onesto Vermentino per la famiglia e per gli amici. Nel mondo bancario, dall'Abi alla Banca d'Italia, è considerato un banchiere atipico nel look e nel linguaggio, ma abile nella gestione della banca. Alle assemblee della Carige i giovani analisti freschi di Bocconi sobbalzano sentendolo litigare in genovese con qualche focoso piccolo azionista, ma alla fine si divertono come se assistessero a un cabaret di Beppe Grillo. Incline ad adirarsi, capace di violente invettive e di consumate vendette, ma anche simpatico istrione pronto a far pace con una pacca sulla spalla, Giovanni Berneschi è l'uomo che può tessere trame machiavelliche e oscure congiure ma anche piangere come un bambino dietro una colonna della Chiesa di Castelletto mentre si celebrano le esequie del presidente Dagnino. Di certo la banca è stata la sua vita. E della Carige è stato il padre padrone. Doveva difenderla dall'invadenza dei partiti e inparte c'è riuscito, sia pure con ripetuti compromessi: non è un caso che vice presidente della banca sia stato a lungo il fratello di Claudio Scajola, Alessandro, e che da sempre siedano in consiglio uomini, in genere avvocati, di area Pd. È anche stato molto abile in passato nel mantenere un equilibrio con la fondazione, che (caso unico insieme alla Fondazione Montepaschi) ha in pratica la maggioranza delle azioni e che da alcuni anni è presieduta da un imprenditore di indiscusso successo, Flavio Repetto, patron del gruppo Elah Dufour Novi. Non sono mancati riconoscimenti a livello nazionale. Berneschi è stato vice presidente dell'Abi, l'associazione delle banche, e all'inizio di quest'anno è stato eletto alla vice presi- denza dell'Acri, l'associazione delle fondazioni e casse di risparmio, al posto del neopresidente dell'Abi Antonio Patuelli. Ma recentemente il vento è cambiato. Le ripetute ispezioni dell'Isvap, per esempio, già alcuni anni fa, avevano messo in luce le problematiche del gruppo Levante Norditalia e sotto accusa la disinvolta gestione di Ferdinando Menconi, troppo a lungo protetto dall'amico Berneschi, nonostante i numerosi punti oscuri evidenziati dagli organi di controllo e denunciati da inchieste giornalistiche che non avevano risparmiato neppure la famiglia del banchiere. Con la crisi economica, prima strisciante, poi deflagrante, sono cominciate a emergere rilevanti sofferenze. Dal buco della Festival Crociere, compagnia nel cui sviluppo Carige aveva creduto, alle difficoltà di aziende industriali importanti per il tessuto sociale genovese, che la Carige non ha esitato a finanziare anche perché Berneschi ha sempre sostenuto che l'origine mutualistica della banca impone di non far mancare il credito e l'ossigeno ad attività produttive vitali per Genova e per la regione. Come il polo tecnologico degli Erzelli, per esempio. Ma sono anche venuti alla luce, in seguito a recenti ispezioni e controlli, pericolosi intrecci di interessi e rapporti privilegiati, tali da configurare «un vero e proprio sistema di potere» riconducibile al vulcanico banchiere. Nei mesi scorsi, in prossimità dell' assemblea dei soci, chiamati per la prima volta ad approvare un bilancio consolidato in rosso e senza dividendo, e infuriati per aver visto il titolo crollare in Borsa, si è consumato lo strappo con la fondazione, in particolare con il presidente Repetto. Alla richiesta delbanchiere di ricorrere a un massiccio aumento di capitale per rimettere in linea il patrimonio, Repetto ha opposto resistenza, chiedendo invece che buona parte degli 800 milioni necessari per il risanamento siano reperiti grazie a radicali tagli degli asset, in particolare dalla vendita delle compagnie assicurative e della società di private banking. Dietro le richieste della Fondazione, il severo occhio della Banca d'Italia, che negli ultimi anni ha radicalmente cambiato il giudizio sul banchiere genovese. Superato, nonostante la tempesta, lo scoglio dell'assemblea, Berneschi ha cercato di costruire in extremis una strategia difensiva cercando, secondo fonti finanziarie, un alleanza con il gruppo Unipol, e un appoggio politico nel Pd. Ma dopo l'approvazione della semestrale, chiusa con unaperdita di 20 milioni, otto consiglieri della Carige, espressione della Fondazione e del socio francese Bpce (che detiene il 10%), si sono dimessi, provocando la caduta del consiglio. Per il "Bernesco" è suonata l'ora della resa. EGLEPAGANO