Capitolo 13 L’ANALISI DEGLI INVESTIMENTI INDUSTRIALI Alberto Lanzavecchia in Pianificazione Finanziaria E. Pavarani – G. Tagliavini (a cura di) McGraw-Hill, 2006 Obiettivi della lezione Delineare il profilo finanziario per l’analisi di un progetto di investimento industriale Saper decidere se procedere o abbandonare il progetto Indice 1. Introduzione 2. I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti 3. I criteri finanziari di valutazione degli investimenti 4. Situazioni particolari di capital budgeting 5. L’analisi di sensibilità e di scenario 1 Alcune definizioni Cos’è un investimento industriale?: 1. Gli investimenti sono uscite di cassa, in una o più soluzioni (fase di impianto), che genereranno nuovi flussi di cassa positivi (fase di esercizio); 2. La definizione di investimento per la contabilità non è la stessa in Finanza di impresa. Rappresentazione grafica Flussi (F) Tempo (t) Fase di impianto Fase di esercizio I profili di analisi Valutazione strategica • • • • Mission aziendale Analisi competitiva SWOT analysis Coerenza struttura/obiettivi Valutazione tecnica Valutazione di mercato • Tipologie impiantistiche • Tecnologia utilizzata • Rese e assorbimenti • • • • Quote di mercato e trend Prezzi Disponibilità fornitori Capacità canali distributivi Valutazione finanziaria • Contribuzione al valore di impresa • Mantenimento dell’equilibrio finanziario • Sostenibilità del piano di sviluppo 2 La valutazione finanziaria L’analisi finanziaria è sempre presente, in misura più o meno rilevante, e mira a fornire indicazioni sulla sostenibilità del piano di sviluppo… ...cioè deve verificare la compatibilità dei flussi dell’investimento con il profilo di entrate ed uscite aziendali, sia sotto il profilo dimensionale che temporale. Progetti economicamente convenienti, potrebbero non essere finanziariamente sostenibili Indice 1. Introduzione 2. I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti 3. I criteri finanziari di valutazione degli investimenti 4. Situazioni particolari di capital budgeting 5. L’analisi di sensibilità e di scenario Metodi tradizionali o finanziari? Comprendere pregi e difetti di ciascuno, comprese le loro ipotesi implicite. L’importanza del flusso di cassa e del valore finanziario del tempo. Es.: Valore di impresa e del progetto Attività (a valori di mercato) Liquidità Valore attività operative Valore progetto Valore impresa In caso di rinuncia In caso di effettuazione 200 2.000 0 2.200 0 2.000 PV 2.000 + PV 3 Il tempo di recupero (payback period) Il concetto del payback period (PBP) è semplice ed intuitivo. Risponde alla domanda: fra quanto tempo recupererò la spesa iniziale? Il PBP non è altro che il numero di periodi necessari affinché i flussi di cassa cumulati eguaglino l’investimento iniziale. Molte imprese pongono un limite temporale (cutoff period) entro il quale “si deve rientrare dall’investimento”. Purtroppo, spesso a caso… Si ritiene che maggiore sia il PBP, maggiore sia il rischio insito nell’investimento. Il tempo di recupero (payback period) Due esempi Esempio 1 Anni 0 1 2 3 4 5 6 Flussi di cassa -10000 1000 2500 3500 4000 4000 3000 Flussi cumulati -10000 -9000 -6500 -3000 1000 5000 8000 Tra il 3° e il 4° anno Esempio 2 A B C D E 0 - 1.000 - 1.000 - 1.000 - 1.000 - 1.000 1 1.000 600 800 600 400 2 10 300 200 400 600 3 4 100 500 600 600 300 PBP 1 3 2 2 2 Non aiuta a decidere! Il tempo di recupero (payback period) Il PBP presenta numerosi limiti, solo in parte superabili: – non considera i flussi conseguiti nei periodi successivi al pbp; – non considera il valore finanziario del tempo; – non considera l’ammontare di capitale investito; – è un indicatore di rischio (esposizione temporale), non di rendimento. Il PBP ha comunque alcuni pregi: – considera i flussi di cassa (almeno dovrebbe!); – facilità di calcolo, uso e comunicazione. 4 Il tempo di recupero attualizzato Il PBP attualizzato supera uno dei limiti della versione “più semplice”, in quanto tiene conto del valore finanziario del tempo e il costo del capitale: PBP ∑F t =1 (t ) (1 + k ) − t − F0 = 0 Esempio (tasso di sconto al 10%) Anni Flussi cumulativi attualizzati Flussi di cassa Flussi cumulati Flussi attualizzati 0 1 2 3 4 5 6 -10000 1000 2500 3500 4000 4000 3000 -10000 -9000 -6500 -3000 1000 5000 8000 -10000 909 2066 2630 2732 2484 1693 -10000 -9091 -7025 -4395 -1663 821 2514 I limiti del tempo di recupero attualizzato Dal momento che l’ordine di priorità fra progetti alternativi non cambia con il pbp attualizzato (è cambiato solo il tasso di sconto), allora l’unica innovazione è una maggiore severità nell’analisi. Permangono infatti tutti i limiti del pbp semplice: Progetto A ANNI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Progetto B Flussi - 20.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 Cumulati Attualizzati Att. Cum - 20.000 20.000 20.000 - 14.000 5.455 14.545 8.000 4.959 9.587 2.000 4.508 5.079 4.000 4.098 981 10.000 3.726 2.745 16.000 3.387 6.132 22.000 3.079 9.211 28.000 2.799 12.010 34.000 2.545 14.554 40.000 2.313 16.867 ANNI 0 1 2 3 4 5 6 Flussi - 20.000 7.000 7.000 7.000 7.000 7.000 7.000 Cumulati Attualizzati Att. Cum - 20.000 20.000 20.000 - 13.000 6.364 13.636 6.000 5.785 7.851 1.000 5.259 2.592 8.000 4.781 2.189 15.000 4.346 6.536 22.000 3.951 10.487 Tasso di sconto al 10% Il Rendimento Medio Contabile Il rendimento medio contabile (RMC) è definito come: – il rapporto tra la redditività media incrementale prodotta nel corso dei periodi presi in considerazione e l’ammontare dell’investimento medio da sostenere. RMC = reddito medio annuo investimento medio annuo Si deve dunque dividere i profitti medi previsti dal progetto, al netto degli ammortamenti e delle imposte, per il valore contabile medio dell’investimento. Questo rapporto viene confrontato con il rendimento medio dell’impresa, con l’obiettivo di rendimento atteso, o con un benchmark di riferimento (settore, peers). 5 Il Rendimento Medio Contabile Un esempio Progetto Ricavi Costi MOL Ammortamento Reddito lordo Reddito netto RMC = Anno 1 Anno 2 Anno 3 10.000 6.000 4.000 3.333 12.000 7.000 5.000 3.333 11.000 6.500 4.500 3.333 667 333 1.667 833 1.167 583 reddito medio annuo investimento medio annuo = Valore contabile lordo Fondo ammortamento Anno 0 10.000 - Anno 1 10.000 3.333 Anno 2 10.000 6.667 Valore contabile netto 10.000 6.667 3.333 Valore contabile netto medio 583 5.000 11,7% Anno 3 10.000 10.000 5.000 Il progetto andrebbe intrapreso se l’obiettivo di redditività è inferiore al 11,7% I limiti del Rendimento Medio Contabile Il RMC, come criterio di valutazione degli investimenti, presenta numerose lacune: 1. Non considerando nè la distribuzione temporale dei flussi (se il reddito viene prodotto il prossimo anno o il prossimo secolo) né il valore della moneta nel tempo (rischio e inflazione), ignora totalmente il costo opportunità del capitale 2. Non considera flussi di cassa, ma flussi di reddito 3. Non assume un valore univoco, perché risente dei principi contabili adottati nella redazione del bilancio (ammortamento, principio di competenza); 4. Non considera la rischiosità del progetto, né il contributo al valore dell’impresa; 5. Considera valori medi che, per definizione, sono approssimazioni Indice 1. Introduzione 2. I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti 3. I criteri finanziari di valutazione degli investimenti 4. Situazioni particolari di capital budgeting 5. L’analisi di sensibilità e di scenario 6 I criteri finanziari Caratteristiche comuni a tutti i criteri finanziari di analisi degli investimenti sono: 1. L’impiego di un tasso di attualizzazione espressione del profilo di rischio e rendimento del progetto 2. La considerazione dei flussi di cassa incrementali del progetto Flusso di cassa ≠ Utile Principio di cassa, non di competenza! 3. L’ esplicitazione del legame tra decisioni di investimento e obiettivi di accrescimento del valore di impresa Il tasso di attualizzazione e il valore finanziario del tempo Due investimenti con flussi di cassa uguali in dimensione assoluta, ma distribuzione temporale rovesciata, sono indifferenti? NO ! Figura A Figura B F F t t …..Preferite incassasse un milione domani o fra un anno? Quale tasso di attualizzazione? I flussi di cassa generati dall’attivo (gestione corrente e operativa) devono remunerare/rimborsare i portatori di capitale finanziario (banche e soci) Il rendimento dell’attivo (investimenti) dovrà quindi essere confrontato con il costo del passivo (fonti di finanziamento) Flussi di cassa per l’azionista Flussi di cassa operativi Costo dei mezzi propri Costo medio ponderato Mezzi propri Debito 7 Il Weighted Average Cost of Capital Si è soliti quindi utilizzare come tasso di sconto dei flussi di cassa operativi il costo medio ponderato del capitale (k, Wacc): ¾ ¾ ¾ ¾ È funzione del costo delle singole forme di finanziamento di impresa Vi è uno stretto legame tra Wacc e il profilo di rischio (aziendale o del singolo progetto) Esiste un legame diretto tra k, valore generabile dal progetto e valore di impresa Se a diverse strutture finanziarie corrispondono diversi costi del capitale, allora esiste un legame tra struttura finanziaria e valore Esplicitazione del rapporto tra decisioni di investimento e creazione di valore Rendimento % Valore creato Rendimento minimo atteso = costo della raccolta Valore distrutto Capitale investito Quale flusso di cassa? ¾ Flussi di cassa incrementali (with without principle) ¾ Al netto delle imposte ¾ Al lordo della gestione finanziaria ¾ Periodicità coerente con il piano di rimborso del debito e con l’analisi economica di riferimento 8 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) il VAN è la somma algebrica di tutti i flussi di cassa attualizzati, generati dal progetto considerato. Rappresenta la ricchezza incrementale generata da un progetto, espressa come se fosse immediatamente disponibile. Quindi: se il VAN è positivo c’è creazione di valore (extra rendimenti per i soci) In formule: VAN= F1 F F F F F + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 − F0 (1+ k) (1+ k)2 (1+ k)3 (1+ k)4 (1+ k)5 (1+ k)6 Più in generale: n VAN = ∑ t =1 n Ft − F0 (1 + k )t VAN = ∑ Ossia: t =0 Ft (1 + k )t Dove: F: flusso di cassa k: tasso di sconto Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Esempio Periodo Vendite Costo del venduto Altri costi Imposte Flusso CGC - 0 1 -4000 2.000 2.000 - 530 19.000 33.000 49.000 36.000 20.000 900 7.500 - 19.000 - 30.000 - 22.000 - 12.000 3.000 2.000 1.500 1.200 1.300 1.000 1.685 4.750 6.250 8.900 6.350 3.500 1.685 4.750 6.250 8.900 6.350 3.500 Variaz. CCN Variaz. Invest. - 10.000 Free cash flow Valore attuale - 12.000 - 12.000 - - VAN Tasso di sconto 2 550 - 3 750 - 4 5 6 1.900 - 1.650 1.300 1.500 4.350 3.096 7.250 4.608 7.650 4.341 5.000 2.533 7 1.500 2.235 1.996 4.000 3.189 1.500 679 4.449 12% Il progetto crea valore, cioè libera flussi in grado di ripagare l’esborso iniziale, remunerare i capitali impiegati nell’operazione e rende disponibili nuove risorse per € 4.449 per ulteriori destinazioni Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Relazione tra Van, costo del capitale e creazione di valore: REA VAN 2514 20% k* 864 k 10% SVILUPPO Creazione di valore CRESCITA Distruzione di valore I progetti che non “battono” il costo del capitale, generano crescita del capitale investito o del fatturato, ma non creano valore! 9 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Due importanti proprietà del Van: 1. L’additività del valore (value addittivity) MVab = MVa + MVb dove: MVab , è il valore dell’impresa 2. Il valore differenziale: Van(a) – Van (b) = Van (a-b) Se il Van dell’operazione differenziale è maggiore di zero, allora la prima alternativa è migliore della seconda. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) e l’investimento differenziale Esempio: si deve operare una scelta tra due impianti per i quali risulta problematico determinare l’energia utilizzata che si presume però uguale fra i due impianti. INVESTIMENTI 0 -800 -600 1 80 50 A - B -200 30 A B FLUSSI 2 3 150 500 120 250 30 4 480 400 Van 100 5 80 95 250 Allo stesso modo, se nell’esaminare due progetti si incontrano difficoltà nel determinare i rispettivi proventi, ed essi sono supposti praticamente identici, il Van consente di ignorarli e di concentrarsi unicamente sulla dinamica dei costi. In conclusione: i pregi del valore attuale netto ¾ Considera i flussi di cassa associati all’investimento e non valori contabili ¾ Attribuisce al tempo una valenza finanziaria: somme uguali in scadenze diverse hanno un “valore” diverso ¾ Sconta i flussi di cassa al costo medio ponderato del capitale, unico tasso di riferimento per un’adeguata remunerazione dei fornitori di capitale (di rischio e di debito) nel progetto ¾ Permette di scegliere fra diversi progetti, perché espone “Euro” confrontabili. 10 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) Il tasso interno di rendimento (IRR) è quel particolare tasso di attualizzazione che rende identici i valori dei flussi positivi e negativi di un progetto. In altri termini, il VAN è uguale a zero; quindi: L’IRR rappresenta il costo massimo della raccolta che un progetto può sopportare, affinché permanga la sua convenienza economica; L’IRR rappresenta il rendimento lordo di un progetto di investimento. Il rendimento è lordo poiché non si considera il costo delle risorse utilizzate La regola è: accettate ogni investimento in cui il tasso interno di rendimento (IRR) è superiore al costo-opportunità del capitale Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) Graficamente: REA VAN 2514 20% k* k 10% 864 IRR Distruzione di valore Creazione di valore Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) Il concetto di rendimento è intuitivo: Tasso di rendimento = Sfortunatamente, se i flussi sono più di uno, il calcolo non è immediato, ma si deve procedere …per tentativi! VAN = F0 + F1 F2 + (1 + IRR ) (1 + IRR )2 n Ossia: Flusso in entrata −1 Flusso in uscita Ft ∑ (1+ IRR) t =1 t + ... + Ft (1 + IRR )t =0 − F0 = 0 In MS Excel™, la formula da usare è “=TIR.COST(valori)”, altrimenti si può procedere impostando una proporzione (si ipotizza che in un intervallo sufficientemente breve la curva sia assimilabile ad una retta) 11 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) e i suoi limiti Non dice quale sia il valore creato dall’investimento, quindi non aiuta a decidere fra 2 investimenti alternativi (a parità di IRR o con IRR diversi). L’ipotesi implicita è che i flussi liberati dal progetto vengono reinvestiti al IRR Non sempre fornisce un valore unico: per la “regola dei segni” di Cartesio, vi sono tante soluzioni quanti sono i cambiamenti di segno del polinomio. Esempio VAN Progetto Y - IRR IRR VAN al 10% - F0 5.000 F1 F2 25.000 - 25.000 38% 38% 262% 2.667 262 % k Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) e i suoi limiti L’IRR non è confrontabile con il costo opportunità variabile (struttura tassi per scadenze) non può essere utilizzato per comparare due o più investimenti, dal momento che formula ipotesi disomogenee circa il reimpiego dei flussi.Quindi: IRR (A) +/- IRR (B) ‡ IRR (A +/- B) La ricchezza non si misura in percentuali, ma in Euro: in banca si depositano contanti, non percentuali! Per “adattare” il TIR ai principi di creazione di valore, si potrebbe moltiplicare lo spread (IRR – Wacc) per l’ammontare di capitale investito L’Indice di redditività (IRA, costo/beneficio) L’indice di rendimento attualizzato (IRA) è il rapporto tra il valore attuale dei flussi positivi generati dall’investimento e il flusso iniziale F0 (o il valore attuale delle uscite necessarie alla realizzazione del progetto, qualora le stesse siano più d’una). Esprime l’efficienza di un progetto: se investo 1 Euro, quanti Euro vengono liberati? n In formula: ANNI 0 1 2 3 4 5 6 IRA = ∑ t =1 Flussi Attualizzati - 10.000 10.000 1.000 909 2.500 2.066 3.500 2.630 4.000 2.732 4.000 2.484 3.000 1.693 F t × (1 + k ) − 1 F0 IRA 1,2514 IRA = 12.514 /10.000 = 1,2514 12 L’Indice di redditività (IRA, costo/beneficio) Accettare progetti con IRA > 1, ma Non dice quale progetto crea più ricchezza, ma può essere utile per ordinare i progetti per efficienza decrescente, scegliendo quei progetti che massimizzano il VAN complessivo. Esempio Fo F1 VAN IRA A 50 75 25 1,50 B 40 55 15 1,38 INVESTIMENTI C 60 87 27 1,45 D 20 35 15 1,75 Se il vincolo è 60, occorre valutare se è possibile sommare gli investimenti B+D o effettuare 3 volte D Metodologie di analisi degli investimenti: quale usare? Investimenti alternativi Investimenti ripetibili Regola di decisione PBP / PBPA PBP / PBPA PBP < Cut off ROI del progetto ROI del progetto ROI progetto > ROI Obiettivo - Difficoltà nella stima del costo del capitale - Costo del capitale stimabile PBP e TIR congiuntamente VAN TIR TIR > Hurdle rate (obiettivo) IRA VAN o IRA più elevato - Ammontare di capitale diverso IRA VAN VAN o IRA più elevato IRAr con VANr IRAr Maggior IRA e VAN contemporaneamente EVA EVA Maggior EVA (delta EVA se per incentivazione) Vi sono dubbi sulla prevedibilità dei flussi finanziari futuri. - Caso particolare: Il Sistema premiante è agganciato ad indicatori contabili I Flussi di cassa sono prevedibili e affidabili - Capital rationing - Monitorare la performance periodica dell'investimento (incentivazione) Indice Introduzione I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti I criteri finanziari di valutazione degli investimenti Situazioni particolari di capital budgeting L’analisi di sensibilità e di scenario 13 Il problema dell’inflazione! In presenza di inflazione, guadagnare il costo del capitale su un valore nominale potrebbe essere poca cosa rispetto al rendimento sul capitale ai valori di mercato (reale). La regola generale è: Flussi di cassa nominali, devono essere scontati con tassi di interesse nominali; Flussi di cassa reali devono essere scontati con tassi di interesse reali Ovvero: Tasso di sconto reale = Flusso nominale = flusso reale * (1+tasso di inflazione)^ n 1 + tasso di sconto nominale −1 1 + tasso di inflazione Un esempio 0 Reali Inflazione Nominali Taso di sconto Nominale Reale Van nominale Van reale Differenza 1 -100 10% -100 2 3 35 50 30 38,5 60,5 39,93 15,0% 4,5% 5,479576 5,479576 (0) In pratica, purtroppo, la relazione non regge. Infatti, non tutti i costi sono "indicizzati" all'inflazione, per cui non è possibile traslare un bilancio nominale in un bilancio reale; e quindi non è neppure possibile convertire un flusso di cassa nominale in un flusso di cassa reale (le imposte, ad esempio, si calcolano sui valori nominali e storici) Il valore di impresa è la somma del valore di tante attività… Se un progetto ha una rischiosità diversa dall’impresa nel suo complesso deve essere valutato “stand alone”, con un rendimento atteso (costo del capitale) specifico. In quest’ottica, il valore di impresa non è altro che la somma di tante attività (progetti) distinte. Per imprese altamente diversificate, il Wacc a livello globale è inutile: meglio “la somma delle parti”, valutando ogni singolo business. Rendimento atteso r Ke Rm Rf Mercato 1 Impresa 1.3 Beta del progetto 14 …ognuna con il proprio rischio (e rendimento atteso) L’impresa è la somma di tanti progetti, ognuno con la propria rischiosità Il capitale “costa” per l’uso che se ne fa em Es p o tiv ca i f li Nota βunlevered = βlevered / (1+(1-t)*D/E) βlevered = βunlevered + βunlevered (1-t)*D/E) Il costo del debito marginale (agevolato) Regola generale: separare decisioni di investimento da decisioni di finanziamento. Eccezione: quando il tasso non è di mercato (valutazione merito creditizio), ma legato ad una specifica iniziativa (norma agevolativa) si utilizza lo specifico costo della raccolta nel calcolo del Wacc. Se l’investimento non venisse effettuato non c’è alcun effetto sul Wacc di impresa 15