24/08/12 3. L’elasticità della domanda e dell’offerta …. ma quanto varia quantità domandata o la quantità offerta al variare del prezzo (o di altri fattori)? Edi Defrancesco Dip. Territorio e sistemi agroforestali Università di Padova e-mail [email protected] Defrancesco 2012-13 1 Elasticità • Date due variabili X ed Y=f(X), l’ELASTICITÀ esprime la variazione percentuale della variabile Y in rapporto alla variazione percentuale della variabile X ΔY Y ΔX ΔY X = ⋅ X ΔX Y Potrebbe essere: Y à Quantità (Q) X à Prezzo (P) • Attenzione: – Elasticità ≠ Inclinazione della curva – Elasticità è misura adimensionale • Questo approccio è matematicamente corretto per variazioni limitate di XDefrancesco (Elasticità 2012-13 discreta) 2 1 24/08/12 Calcolo dell’elasticità tra due punti (DISCRETA o MEDIA) Elasticità di Y rispetto a X (Y2 − Y1 ) ( X 2 + X 1 ) / 2 ( 4,8 − 2,5) (7 + 4) / 2 ⋅ = ⋅ = 1,16 ( X 2 − X 1 ) (Y2 + Y1 ) / 2 (7 − 4) ( 4,8 + 2,5) / 2 Significato: +10% X Y +11,6% Y dY X ⋅ dX Y 4,8 2,5 4 7 Defrancesco 2012-13 Calcolo dell’elasticità puntuale X (CONTINUO) 3 A) ELASTICITA’ DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO (elasticità diretta) • L’ELASTICITÀ esprime la variazione percentuale della quantità in rapporto alla corrispondente variazione percentuale del prezzo ε =− %ΔQ %ΔP 0≤ ε ≤∞ • Calcolo dell’elasticità media (tra 2 punti: A, B) ε= (Q A − QB ) (Q A + QB ) 2 ( PA − PB ) ( PA + PB ) 2 • L’elasticità diretta ha segno negativo Defrancesco 2012-13 4 2 24/08/12 Alcune Precisazioni Importanti È nota come elasticità (diretta) della domanda e misura la reattività della domanda rispetto alle variazioni di prezzo • L’elasticità dipende: 1. Dal grado di sostituibilità (i beni necessari, es. alimentari, farmaceutici, sono poco sostituibili) 2. Dalla frazione di reddito destinata al bene. Se alta, l’elasticità è elevata (es. viaggi all’estero); 3. Variazioni temporanee e permanenti di prezzo. Se le variazioni sono temporanee, l’elasticità tende ad essere elevata. 4. Breve e lungo periodo. Nel lungo periodo l’elasticità aumenta per effetto degli adattamenti personali (es. prezzo della benzina e automobili) 5 Defrancesco 2012-13 In base alla reattività della domanda a variazioni di prezzo si distinguono beni a: • Domanda ELASTICA • Domanda ANELASTICA (o RIGIDA) • Domanda ELASTICITÀ UNITARIA Defrancesco 2012-13 6 3 24/08/12 Domanda ELASTICA ⏐ED⏐>1 è ad una variazione % del prezzo corrisponde una variazione % più che proporzionale della quantità domandata, di segno opposto Domanda tendenzialemte elastica P La quantità domandata è molto sensibile al prezzo 110 90 ...fa diminuire del 20% la quantità domandata Un aumento del 10% del prezzo... 160 Defrancesco 2012-13 240 Viceversa una diminuzione del prezzo del 5% fa aumentare la quantità domandata del 10% (ε=-2) D Q 7 Es. domanda di un vino di qualità (€/l e migliaia di ettolitri) ED = (240 −160) (4, 5 + 5, 5) / 2 ⋅ = −2 (4, 5 − 5, 5) (240 +160) / 2 per ogni 1% di incremento del prezzo, la quantità domandata diminuisce del 2% e viceversa, per ogni 1% di diminuzione del prezzo, la quantità domandata aumenta del 2% Defrancesco 2012-13 8 4 24/08/12 Domanda ANELASTICA (o RIGIDA) ⏐ED⏐<1 ad una variazione % del prezzo corrisponde una variazione meno che proporzionale della quantità domandata di segno opposto Domanda tendenzialemte rigida P Un aumento del 10% del prezzo... La quantità domandata è poco sensibile al prezzo ...fa diminuire del 5% la quantità domandata Viceversa, una diminuzione del prezzo del 30% fa aumentare la quantità domandata del 15% (ε=-0,5) D Defrancesco 2012-13 Q 9 Esempio: domanda di pasta (€/kg e .000t) PER OGNI 10% DI INCREMENTO DEL PREZZO, LA QUANTITA’ DOMANDATA DIMINUISCE DEL 4,1% e VICEVERSA ED = (700 − 650) (1+1, 2) / 2 ⋅ = −0, 41 (1−1, 2) (700 + 650) / 2 Defrancesco 2012-13 10 5 24/08/12 E’ IL CASO DI QUASI TUTTI I PRODOTTI AGRICOLI ED ALIMENTARI NON “DI LUSSO” • Non c’è variazione nel numero dei consumatori • Non si hanno apprezzabili variazioni pro capite Elasticità diretta di alcuni prodotti agro-alimentari in Italia dal 1960 in poi Prodotto Elasticità diretta Frumento tenero -0,86 Frumento duro -0,55 Carne bovina -0,85 Carne suina -1,06 Pollame -1,09 Burro -0,05 Formaggio -0,18 Olio di oliva -0,13 Pomodori -0,08 Mele -0,57 Agrumi -0,17 Defrancesco 2012-13 11 Domanda ad ELASTICITÀ UNITARIA ⏐ED⏐=1 la variazione percentuale della quantità domandata corrisponde alla variazione percentuale di prezzo, in valore assoluto esempio: domanda di frumento Prezzo (euro/ton) quantità (mil ton) A 8 100 B 4 200 ED = PER OGNI 10% DI RIDUZIONE DEL PREZZO, LA QUANTITA’ DOMANDATA AUMENTA DEL 10% e VICEVERSA (100 − 200) (100 + 200) / 2 − 0,667 = = −1 (8 − 4) (8Defrancesco + 4) / 22012-13 + 0,667 12 6 24/08/12 CASI ESTREMI DI ELASTICITA’ DELLA DOMANDA (1/2) • PERFETTAMENTE RIGIDA: ⏐ED⏐=0 Defrancesco 2012-13 – La quantità domandata non varia, qualsiasi sia la variazione di prezzo (es. la domanda di insulina da parte dei diabetici, la domanda di farmaci salvavita; la domanda di benzina durante il ritorno da un viaggio in auto, ecc.) 13 CASI ESTREMI DI ELASTICITA’ DELLA DOMANDA (2/2) • PERFETTAMENTE ELASTICA: ⏐ED⏐=∞ Defrancesco 2012-13 - intuitivamente: “Basta un piccolissimo incremento di prezzo per azzerare la quantità domandata ed una lievissima riduzione di prezzo per rendere ‘altissimo’ l’incremento della domanda” - ES. Domanda alla singola azienda di un prodotto indifferenziato (aziende che operano su mercati concorrenziali) 14 7 24/08/12 Elasticità della funzione di domanda lineare Attenzione: una retta ha pendenza costante ma non ha elasticità costante!!! Funzione di Domanda: P = 6 - 0,2 * Q P P 6 Q A |ED|>1 A B 5 C 4 |ED|=1 D 2 |ED|<1 0 6 ΔQ/Q ΔP/P ED B 5 5 5/2,5 1/5,5 11,0 C 10 4 5/7,5 1/4,5 3,0 D 20 2 10/15 2/3 1,0 E 25 1 5/22,5 1/1,5 0,3 F 30 0 5/27,5 1/0,5 0,1 E 1 5 10 20 25 Adatta a beni con una reattività della domanda alta a F prezzi alti e volumi bassi, 30 Q mentre è bassa a prezzi bassi Defrancesco 2012-13 15 e volumi alti EFFETTI DELL’ ELASTICITA’ DELLA DOMANDA SUI RICAVI DELLE IMPRESE E SULLA SPESA DEI CONSUMATORI A) domanda rigida RICAVO=SPESA=P⋅Q A: OQ1AP1 (area L + area M) B: OQ2BP2 (area M + area N) AL DIMINUIRE DEI PREZZI LA QUANTITA’ CRESCE MENO CHE PROPORZIONALMENTE RICAVI dei produttori DIMINUISCONO così come la spesa dei CONSUMATORI (AREA L>AREA N) E VICEVERSA Defrancesco 2012-13 16 8 24/08/12 B) domanda elastica RICAVO=SPESA=P⋅Q A: OQ1AP1 (area L + area M) B: OQ2BP2 (area M + area N) AL DIMINUIRE DEI PREZZI LA QUANTITA’ CRESCE PIU’ CHE PROPORZIONALMENTE RICAVI dei produttori AUMENTANO così come la spesa dei CONSUMATORI (AREA L<AREA N) Defrancesco 2012-13 17 CONSEGUENZA PER I PRODOTTI AGROALIMENTARI A DOMANDA RIGIDA: Effetto KING A) “Quando i raccolti sono abbondanti i produttori dovrebbero piangere”: con raccolti abbondanti, che aumentano l’offerta, e domanda rigida, i prezzi diminuiscono più che proporzionalmente provocando una diminuzione dei ricavi degli agricoltori B) “Quando i raccolti sono scarsi i produttori dovrebbero brindare”: con raccolti scarsi, che diminuiscono l’offerta, e domanda rigida, i prezzi aumentano più che proporzionalmente provocando un aumento dei ricavi degli agricoltori C) Errato luogo comune: “i prezzi al consumo sono molto alti, se fossero più bassi la quantità domandata aumenterebbe, i ricavi degli agricoltori crescerebbero e non vi sarebbe più bisogno di sostegno pubblico, né vi sarebbero eccedenze” Defrancesco 2012-13 18 9 24/08/12 COSA SUCCEDE SE AUMENTA L’OFFERTA DI UN “NUOVO PRODOTTO ALIMENTARE” PER L’INGRESSO DI NUOVI PRODUTTORI? A) ALL’ INIZIO: PRODOTTO A DOMANDA ELASTICA ES: • KIWI anni ‘80 nella sua fase di introduzione in Italia • PROSECCO all’estero: “le bollicine semplici per tutte le occasioni” • PRODOTTI CHE RISPONDONO A RICHIESTE SPECIFICHE di segmenti di consumatori Defrancesco 2012-13 19 A) PROGRESSIVAMENTE: PRODOTTO A DOMANDA SEMPRE PIU’ RIGIDA Questo giustifica sul piano economico: • Politiche di contenimento dell’offerta (SMG, Quote) • Politiche di autoregolamentazione dell’offerta • Delimitazione areali e rese per produzioni di qualità Defrancesco 2012-13 20 10 24/08/12 PERCHE’? Defrancesco 2012-13 21 USO DELL’ELASTICITA’ PER UN IMPRESA CHE CONTROLLA IL MERCATO: COME FISSARE IL PREZZO DI UN BENE SE LA CURVA DI DOMANDA HA ELASTICITA’ DECRESCENTE: IL PREZZO CHE MASSIMIZZA I RICAVI E’ QUELLO CUI CORRISPONDE UN’ELASTICITA UNITARIA DELLA DOMANDA Defrancesco 2012-13 22 11 24/08/12 Attuali sistemi di certificazione della qualità nell’Unione Europea 1. Indicazioni geografiche 2. Specialità tradizionali garantite 3. Prodotti biologici 4. Prodotti di qualità dei territori di oltremare 23 Defrancesco 2012-13 INDICAZIONI GEOGRAFICHE e STG numero registrazioni al 31/10/2010, vini esclusi DOP 494 134 IGP 451 80 Reg. 2081 UE 65% Reg. 2081 Italia 59% 44% 44% Totale UE Totale Italia Defrancesco 2012-13 Fonte: www.ec.europa.eu/agriculture DOOR database STG 29 2 24 12 24/08/12 DA COSA DIPENDE L’ELASTICITA’ DI UN BENE ALIMENTARE? grado di SOSTITUIBILITA’ del bene: l’elasticità diretta è maggiore per beni sostituibili ―> l’elasticità dei beni alimentari come aggregato è più rigida rispetto a singoli prodotti, perché non ha sostituti dalla QUOTA DI REDDITO destinata al bene: più il bene è rilevante in termini di spesa più è a domanda elastica ASPETTATIVE SU VARIAZIONI DI PREZZO: se variazioni temporanee elasticità maggiore BREVE E LUNGO PERIODO: la domanda è più elastica all’aumentare dell’orizzonte temporale considerato Defrancesco 2012-13 25 Elasticità e spostamenti della curva di domanda Variazioni di REDDITO => elasticità rispetto al reddito (εR) è pari al rapporto tra “variazione % quantità domandata e la corrispondente variazione % del reddito” %ΔQ εR = %ΔR Beni prima necessità 0 ≤ εR ≤ 1 Beni voluttuari 1 ≤ εR ≤ ∞ Beni inferiori Defrancesco 2012-13 εR ≤ 0 26 13 24/08/12 Beni prima necessità Beni voluttuari 0 ≤ εR ≤ 1 1 ≤ εR ≤ ∞ Defrancesco 2012-13 27 Elasticità diretta e rispetto al reddito di alcuni prodotti Prodotto Elasticità diretta Rispetto al reddito Alimentari Frumento -0,86 -0,41 Carne bovina -0,85 1,07 Carne suina -1,06 0,93 Pollame -1,09 0,01 Formaggio -0,18 0,69 Olio di oliva -0,13 0,09 Pomodori -0,08 0,55 Mele -0,57 -0,03 Altri Arredamento -1,0 1,50 Servizi medici -0,31 0,64 Tabacco 0,51 0,64 Automobili Gioco d’azzardo 2,5 Defrancesco 1,9 2012-13 28 14 24/08/12 Per i prodotti alimentari la domanda si irrigidisce progressivamente (legge Engel) Approfondimento: L’effetto di crescita del reddito sulla curva di domanda per un prodotto di prima necessità: spostamenti a destra della curva di domanda, ma sempre meno ‘forti’. PREZZO P Q Defrancesco 2012-13 QI QI I QI II QUANTITA' 29 Relazioni indirette (o incrociate) della domanda Variazione % della quantità domandata alle variazioni di prezzo di beni sostitutivi o complementari elasticità indiretta (o incrociata) ε =± %ΔQi %ΔPj − ∞ ≤ ε i, j ≤ ∞ dove i≠j è pari al rapporto tra la variazione % della quantità domandata di un bene e la variazione % del prezzo del bene sostitutivo o complementare Defrancesco 2012-13 30 15 24/08/12 Relazioni indirette (o incrociate) della domanda • Beni sostitutivi => elasticità incrociata positiva – Es. caffè e te, mele e pere, auto o mezzi pubblici, ecc.. • Beni complementari => elasticità incrociata negativa – Es. caffè e zucchero, auto e benzina, ecc.. • Beni indipendenti => elasticità incrociata nulla – Es. farmaci e automobili Defrancesco 2012-13 31 Elasticità diretta, incrociata e rispetto al reddito di alcuni prodotti agro-alimentari Prodotto Elasticità diretta Rispetto al reddito indiretta Frumento tenero -0,86 -0,41 Carne bovina -0,85 1,07 0,77 Carne suina -1,06 0,93 0,52 Pollame -1,09 0,01 1,22 Burro -0,05 0,38 Formaggio -0,18 0,69 Olio di oliva -0,13 0,09 0,42 Mele -0,57 -0,03 0,28 Defrancesco 2012-13 32 16 24/08/12 B) Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo • È detta anche: elasticità dell’offerta – Attenzione: la curva di offerta si disegna tradizionalmente riportando sull’asse delle ordinate il prezzo, ma la funzione di offerta esprime in realtà: Q=f(P) εS = (Q2 − Q1 ) ( P2 + P1 ) / 2 ⋅ ( P2 − P1 ) (Q2 + Q1 ) / 2 Misura la reattività della quantità offerta ad una variazione di prezzo. Dato che la curva di offerta è inclinata positivamente, l’elasticità avrà segno positivo Defrancesco 2012-13 33 esempio esempio: offerta di pasta (€/kg e migliaia di t) prezzo quantità ES = A 1 700 B 1,2 800 Per ogni punto percentuale di incremento del prezzo, la quantità offerta aumenta dello 0,73% (700 − 800) (1 + 1,2) / 2 ⋅ = 0,73 (1 − 1,2) (700 + 800) / 2 Defrancesco 2012-13 34 17 24/08/12 In base alla reattività dell’offerta a variazioni % di prezzo si distinguono beni a: 1) Offerta RIGIDA (o ANELASTICA) rispetto al prezzo – “ad una variazione % del prezzo l’offerta reagisce con una variazione % nella stessa direzione, meno che proporzionale” 0<εS<1 2) offerta ELASTICA rispetto al prezzo – “ad una variazione % del prezzo l’offerta reagisce con una variazione %, nella stessa direzione, più che proporzionale” εS>1 3) Offerta ad ELASTICITA’ UNITARIA – “ad una variazione % del prezzo l’offerta reagisce con una variazione % uguale, nella stessa direzione” εS=1 Defrancesco 2012-13 35 In base alla reattività dell’offerta a variazioni % di prezzo si distinguono beni a: (1) OFFERTA RIGIDA DI P D S (2) OFFERTA ELASTICA P DI +10% prezzo D PI S B A B P PI A P Q QI Q +5% OFFERTA Q QI Q +15% OFFERTA Defrancesco 2012-13 36 18 24/08/12 4) Offerta PERFETTAMENTE RIGIDA – “ad una qualsiasi variazione del prezzo l’offerta non cambia” εS=0 – – – Beni ‘unici’ (la Gioconda); Prodotti deperibili nel brevissimo periodo (latte fresco, pesce); prodotti agricoli dopo la semina P 5) Offerta INFINITAMENTE ELASTICA – “ad una piccolissima riduzione di prezzo l’offerta si azzera, ad un lievissimo incremento di prezzo l’offerta aumenta moltissimo” εS=∞ Offerta perfettamente rigida Offerta perfettamente elastica Defrancesco 2012-13 Q 37 Da cosa dipende l’elasticità dell’offerta? Dalla possibilità delle imprese di variare l’offerta (in un dato intervallo di tempo)… come? – Esiste capacità produttiva inutilizzata? – Si può investire? – Vi sono risorse disponibili? – È tecnicamente ed economicamente possibile ridurre l’offerta? (dopo le semine, dopo l’impianto di colture arboree) – Quali sono le aspettative sul futuro? Defrancesco 2012-13 38 19 24/08/12 Da cosa dipende l’elasticità dell’offerta? In genere l’adattamento e’ più difficile nel breve periodo: – Offerta e’ più elastica nel lungo periodo PREZZO OFFERTA DI BREVE P OFFERTA DI LUNGO Defrancesco 2012-13 39 QUANTITA' Elasticità dell’offerta agricola a) breve periodo à più rigida – più come aggregato – meno come singolo prodotto – più come singola azienda – meno come settore b) lungo periodo à meno rigida Defrancesco 2012-13 40 20 24/08/12 Elasticità dell’offerta agricola Elasticità dell’offerta di alcuni prodotti agricoli italiani B r e v periodo e L u n g o periodo Grano tenero 0,34 1,39 Grano duro 0,16 1,14 Granoturco 0,31 0,94 Pomodoro 0,09 0,16 Patate 0,07 1,48 0,21 0,41 Riso Defrancesco 2012-13 41 Relazione tra domanda ed offerta in termini di elasticità: alcune applicazioni utili al mercato agroalimentare Defrancesco 2012-13 42 21 24/08/12 TEOREMA DELLA RAGNATELA • Quando il mercato di un bene esce dall’equilibrio per un evento esterno: – occorrono più cicli produttivi per tornare in equilibrio (particolarmente importante in agricoltura) – non sempre torna in equilibrio – dipende dalle elasticità della domanda e dell’offerta Defrancesco 2012-13 43 TEOREMA DELLA RAGNATELA • INSTABILITA’ RIFLESSA O A CATENA DEI MERCATI AGRICOLI • ES. mercato alla produzione della carne bovina: Prezzo della carne come prezzo relativo, in rapporto al prezzo del mais. Un aumento del prezzo del mais riduce il prezzo relativo della carne, l’offerta di carne si riduce portando il mercato fuori equilibrio…. Defrancesco 2012-13 44 22 24/08/12 a) |ED|>ES il mercato, dopo qualche ciclo produttivo, torna in equilibrio, ceteris paribus P P S fluttuazioni di prezzo 3 11 10 4 2 1 5 8 D Q1 Q0 Q Q2 1 2 3 4 5 tempo Defrancesco 2012-13 45 b) |ED|<ES il mercato, anche dopo qualche ciclo produttivo, non torna in equilibrio, ceteris paribus P S 3 P fluttuazioni di prezzo 17 2 4 10 1 8 D Q1 Q0 Q2 Q2 Q Defrancesco 2012-13 1 2 3 4 5 tempo 46 23 24/08/12 c) |ED|=ES il mercato, nei cicli produttivi successivi, non torna in equilibrio, ma continua a fluttuarci intorno, ceteris paribus P P S 3 12 10 fluttuazioni di prezzo 2 4 1 8 5 D Q1 Q0 Q Q2 1 2 3 4 5 Defrancesco 2012-13 tempo 47 Nel caso dei mercati di prodotti agricoli • I mercati dei diversi prodotti sono spesso collegati e il problema è rilevante a causa della lunghezza del ciclo di produzione • Questo giustifica politiche di stabilizzazione dei mercati: Ritiri dal mercato • con la creazione di scorte pubbliche (se possibile) • con il ritiro e la distruzione di prodotto • con l’incentivo alla creazione di scorte private Defrancesco 2012-13 48 da parte di Associazioni di Produttori 24 24/08/12 P VENDITA DI SCORTE P MAX P MIN ACQUISTI DI SCORTE tempo POLITICHE DI STABILIZZAZIONE DEI PREZZI ATTRAVERSO LA GESTIONE DI SCORTE PUBBLICHE Defrancesco 2012-13 49 Quote di produzione e rigidità della domanda “se un bene è a domanda rigida, una politica che limiti l’offerta (QUOTE), come nel caso del latte o dello zucchero, o una limitazione volontaria della produzione aumenta i ricavi dei produttori” – es. cartello petrolifero – es. delimitazione ben precisa di un areale per la produzione di un prodotto DOP o IGP 50 – es. quote latte Defrancesco 2012-13 25 24/08/12 Quote di produzione e rigidità della domanda PREZZO D S SII Quota di produzione totale PII B A P O Q II Q QI QUANTITA' IIBPII 2012-13 RICAVI PRODUTTORI:Defrancesco OQAP<OQ 51 • Come noto, il Cartello dei Paesi produttori di petrolio si riunisce periodicamente per fissare il quantitativo massimo di petrolio da estrarre ed offrire sul mercato in un dato intervallo di tempo. – Di fatto autostabiliscono una quota di produzione. – La domanda di petrolio è molto rigida, in quanto principale risorsa energetica. – Se fosse elastica non converrebbe fissare una quota perché i ricavi diminuirebbero. PREZZO S D SII Quota di produzione totale PII B A P O Defrancesco 2012-13 Q II Q 52 QUANTITA' 26 24/08/12 Domanda rigida e politica di Prezzo minimo garantito Se un bene è a domanda rigida si possono sostenere i ricavi dei produttori con una politica di prezzo minimo garantito (sostegno comunitario dei prezzi fino al 1992) P D A Pminimo C P mercato B D o Q1 Q2 Defrancesco 2012-13 Q 53 Domanda rigida e politica di Prezzo minimo garantito P S D Pmin C B CB: ECCEDENZA A P QID Q QIS Q Defrancesco 2012-13 Ma questa politica produce ECCEDENZE54 27 24/08/12 RIGIDITA’ DELLA DOMANDA E QUOTE DI PRODUZIONE “se un bene è a domanda rigida, una politica che limiti l’offerta (QUOTE), come nel caso del latte o dello zucchero, o una limitazione volontaria della produzione aumenta i ricavi dei produttori” RICAVI PRODUTTORI: OQAP<OQIIBPII Defrancesco 2012-13 55 Il problema delle eccedenze negli anno ‘80 Scorte pubbliche comunitarie a fine anno (.000 tonnellate) 1982 Frumento tenero Frumento duro Altri cereali Totale cereali Olio oliva Alcool (000hl) 1985 1989 1998 2007 6.864 11.902 2.660 2.094 152 1.130 0 0 5.050 11.509 8.840 13.603 110 93 3.840 490 1.212 1.370 0 2.861 801 986 1.979 5.759 9.967 18.647 181 75 505 LaHe in polvere 605 514 5 205 0 Burro 139 1.018 30 4 0 803 240 544 Carne bovina Defrancesco 2012-13 0 56 28