Data: martedì 6 maggio 2014 Testata: TRENTINO Pagina: 21 «Lo Stato tuteli i redditi dei pensionati» ◗ TRENTO #NonStiamoSereni, è la raccolta firme che sarà presentata al Capo del Governo; illustrata ieri alla sede della Cisl dai tre segretari di categoria. «Diciamo basta al taglio delle pensioni che non sono rivalutate da quindici anni: la pensione non è un vitalizio, ma un salario differito». Dice il segretario dei pensionati Cisl Giovanni Agostini, che prosegue: «Rilanciamo anche la legge na- zionale sulla non autosufficienza che si è persa nei meandri legislativi; chiediamo più lavoro per i giovani anche perché diminuendo i versamenti si mette a rischio anche il regolare pagamento degli assegni mensili e non per ultimo, diciamo che anche i pensionati, dovrebbero beneficiare di interventi come quello degli “80 euro di Renzi” e non esserne esclusi». ClaudioLucchini segretario Uil: «Siamo passati da 701mila pensionati a 626mila, è il primo effetto della riforma Fornero. Ma non solo. La pensione annua media è di 14mila euro che paga il 30% dell' introito Irpef dello Stato: non dobbiamo essere penalizzati, anzi il nostro reddito dovrebbe essere salvaguardato. Il 52% dei pensionati è donna e percepisce una cifra inferiore rispetto agli uomini». Per Enzo Gasperini Cgil «a fianco dell'intervento nazionale, ce ne dev'essere anche uno provinciale. La nostra piat- Lucchini, Agostini e Gasperini presentano #nonsiamosereni (foto Panato) taforma dev'essere allargata e condivisa. Le pensioni dipendono dalle entrate dei lavoratori e se non si batte la disoccupazione si rischia che l'Istituto non sia più in grado di rispettare i pagamenti». Si auspica anche un trattamento identico per pubblico e privato: «Differenza eclatante quella per gli ex combattenti. Il periodo di guerra è stato riconosciuto solo ai dipendenti pubblici e non ai privati, come se questi non avessero combattuto la stessa guerra. Trattamento differente anche per i dipendenti della Banca d'Italia e della Regione Sicilia: si deve arrivare a pensioni uguali per tutti». (d.p.)