L’Italia parte bene:
Zaza e Bonucci in gol,
battuta la Norvegia
Tre punti nella prima gara di qualificazione agli Europei. A pag. 10
Il nuovo
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 173
www.corriere.com
Mercoledì 10 Settembre 2014
Criminalità, un accordo solo sulla carta
Bozza d’intesa tra Canada e Unione europea, ma gli esperti sono scettici: ora aspettiamo i risultati
TORONTO - Mentre Canada e
Unione europea firmano una bozza d’intenti sulla lotta al crimine
organizzato e al riciclaggio di denaro sporco, gli esperti non nascondono il proprio scetticismo.
Antonio Nicaso ammette che il
rischio principale che questo rimanga un semplice accordo sulla
carta, una enunciazione di intenti
che non porterà a risultati concre ARTICOLO A PAGINA 2
L'ARRESTO
Burundi, preso
il killer delle
suore italiane
ROMA - Massacrate per un telefonino. Così sono morte suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta,
uccise nel loro convento alla periferia di Bujumbura, in Burundi, il
Paese dove le tre missionarie saveriane da sette anni dedicavano
la loro vita ai più bisognosi e per
questo erano benvolute da tutti.
Tutti tranne l’uomo che è stato
arrestato ieri dalla polizia.
«L’assassino è nelle nostre mani
e ha confessato», ha annunciato il
portavoce della polizia di Bujumbura, il colonnello Helmenegilde
Harimenshi.
La grande truffa del falso Brunello
Sequestrate 220mila bottiglie, sventata “la più grande frode del settore agroalimentare in Italia”
 ARTICOLO A PAG. 7
 SEGUE A PAGINA 7
VERSO IL VOTO
«Voglio fare ancora la Speaker»
Intervista del Corriere Canadese al consigliere uscente Frances Nunziata
Loren, la biografia
in arrivo in Canada
TORONTO - «In 26 anni ho lavorato molto con la mia comunità.
Le sue priorità sono sempre state le mie e sono molto coinvolta,
per questo voglio continuare a
rappresentarla». Frances Nunziata parla così della sua lunga esperienza politica e della sua corsa
alla rielezione in Consiglio comunale per il ward 11.
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MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
LA BOZZA
Canada e Ue unite contro il crimine organizzato
Firmata la bozza
di intenti, ma gli
esperti avvertono:
serve una vera lotta
al fenomeno della
malavita organizzata
Tra gli impegni
anche la lotta
la riciclaggio
di denaro sporco,
il cybercrime
e il terrorismo
OTTAWA - Cooperazione, non
soltanto per la crescita economica
ma soprattutto per fermare la minaccia terroristica, il crimine organizzato, il cybercrime e il riciclaggio di denaro.
Questo è l’obiettivo del Canada-European Union Strategic Partnership Agreement (Spa) che rafforzerà la collaborazione e le relazioni tra il Canada e i 28 stati
membri dell’Ue. Anche se secondo alcuni esperti di settore quello
siglato tra Ottawa e Bruxelles rischia di rimanere un accordo sulla carta o poco più.
I vari obiettivi dello Spa verran-
ficativa».
Lo Spa non è il primo accordo
tra il Canada e l’Unione Europea. Sono tuttora in corso le trattative sull’accordo sul libero scambio chiamato “Comprehensive Economic and Trade Agreement”
(CETA).
Questa intesa dovrebbe permettere al Canada di avere accesso a un rilevante mercato di consumatori. Il CETA vuole essere un
accordo che offre un ambizioso
piano di liberalizzazioni del commercio e delle relazioni sugli investimenti.
Scettico il giornalista
Antonio Nicaso: «Accordo
sulla carta. Si fa troppo poco
contro le mafie»
no intrapresi con l’intento di promuovere gli interessi comuni e favorire la crescita economica di
entrambe le realtà.
In un comunicato congiunto
il ministro degli Esteri canadese John Baird e il rappresentante per gli Affari Esteri e delle politiche per la sicurezza, nonché vice-presidente della Commissione
Europea, Catherine Ashton hanno concordato sul fatto che “i rap-
Il ministro agli Afari Esteri John Baird
porti tra il Canada e l’Unione Europea non sono mai stati così forti. E questo è stato confermato ancora una volta durante le discussioni qui ad Ottawa dove abbiamo concordato a rafforzare ulteriormente e ad allargare lo scopo
della cooperazione tra il Canada e
l’Unione Europea”.
Annunci a parte, il prossimo
passo per entrambe le realtà è
di svolgere rispettivamente delle revisioni legali del testo aprendo la strada così a una prima approvazione, alla firma e alla ratifica dell’accordo coerente con le
rispettiva procedure interne del
Canada e dell’Unione Europea.
Di particolare interesse sembra
essere la parte relativa al terrorismo e al crimine organizzato. Anche se come sostiene l’esperto di
mafia e scrittore Antonio Nicaso rischia di rimanere un accordo
sulla carta pieno di buoni propositi ma poco efficace in termini di
risultati.
«Entrambe le realtà, il Canada e
l’Unione Europea devono fare ancora molto per combattere la criminalità organizzata - ha detto L’Ue non può alzare la voce perché è in pesante ritardo nella omologazione dei codici e attual-
Ashton: «I rapporti tra UE e
Canada non sono mai stati
così forti: questa intesa ne è
la conferma»
mente non vi è una legge omogenea che possa combattere la criminalità su tutto il territorio europeo».
«Il Canada non sta di fatto conducendo una vera lotta per contrastare questo fenomeno. La magia e le varie organizzazioni criminali non vengono considerate
un allarme sociale e una lotta vera
e propria legata a una efficace azione di contrasto non è prevista
in nessun programma di partito».
Nicaso non sembra troppo ottimista riguardo a questo accordo che rischia di restare sulla carta senza mai dare vita a qualcosa
di realmente concreto per fermare la penetrazione della mafia nel
territorio canadese.
«Qui si combatte la lotta alla
mafia con la logica da ragionieri ha continuato - si investe pochissimo e soprattutto non si comprendono le dinamiche della criminalità legate al riciclaggio. Trattano questo fenomeno come se
fosse ordinaria amministrazione
e non è un caso che i risultati siano davvero molto poco soddisfacenti».
«Non capiscono inoltre il concetto che non esiste mafia senza
la corruzione e a parte quanto sta
accadendo in Québec con la commissione Charbonneau, nessuno vuole fare luce su questo tema
forse perché i rischi sono troppi e
la posta in gioco è davvero signi-
«In nessun programma di
partito però esiste la lotta
alle organizzazioni criminali
sul nostro territorio»
Questo accordo potrebbe portare a degli ingenti guadagni in
termini di GDP per l’Unione Europea fino a 11 miliardi all’anno.
Lo SPA vuole invece migliorare la politica estera tra il Canada
e la UE e la cooperazione in alcuni settori e anche offrire una piattaforma per un’azione congiunta a
livello internazionale. Tra gli altri
temi toccati c’è quello dell’energia, la sicurezza e la ricerca.
’NDRANGHETA
Appalti e droga, arrestati in Calabria anche gli affiliati “canadesi”
REGGIO CALABRIA - Un controllo capillare al fine di ottenere
il monopolio delle più svariate attività - dal trasporto e smaltimento dei rifiuti alle estorsioni per gli
appalti per la messa in sicurezza di
una scuola e la costruzione di una diga - con l’obiettivo di inserirsi
nella vita politica locale. Era quello esercitato dalle cosche Commisso e Aquino, e da quelle loro collegate, operanti sul versante dell’alto Ionio reggino, con ramificazioni nel nord Italia ed in Canada, colpite da un’operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e
condotta da Servizio centrale operativo della Polizia, dalla Squadra
mobile e dal Commissariato di Siderno cha ha portato all’arresto di
27 tra presunti boss e affiliati tra
cui anche Antonio Coluccio e Vincenzo Tavernese che era residente a Thornhill e considerato uno
dei più influenti esponenti della ndrangheta in Canada.
In carcere, con l’accusa di associazione mafiosa, è finito anche un
politico e medico dell’Asp di Reg-
gio Calabria, Antonio Macrì, già
presidente del Consiglio comunale
di Siderno, sciolto per infiltrazioni
mafiose ed il cui ex sindaco, Alessandro Figliomeni, è stato condannato a 12 anni per associazione mafiosa. Macrì, secondo l’accusa, non
aveva esitato a recarsi nella lavanderia del boss Giuseppe Commisso, detto “il mastro” - zeppa di microspie collocate dagli investiga-
tori della Polizia - per chiedere il
consenso per candidarsi alle regionali del 2010 nelle fila del Pdl, instaurando “un consolidato accordo collusivo” che si doveva concretizzare “nel salvaguardare gli
interessi del sodalizio”. La candidatura, poi, saltò.
Una situazione che ha spinto il
procuratore di Reggio Calabria,
Federico Cafiero de Raho, ad an-
nunciare che lo sforzo della Procura, “fin dalle prossime elezioni”
- in autunno a Reggio si vota per
il Consiglio comunale, sciolto per
contiguità mafiosa, e per le regionali - “sarà orientato a proteggere
la libera manifestazione del voto e
di chi si impegna in politica, con
gli strumenti di legge”.
L’inchiesta è un seguito dell’operazione Crimine che, nel 2010,
portò all’arresto di 120 persone e
si è sviluppata grazie alle intercettazioni effettuate nella lavanderia di Commisso, alle quali si sono aggiunte le dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia.
Dalle indagini è emerso che uno
degli affari più importanti e redditizi delle cosche era quello del trasporto e smaltimento dei rifiuti,
con la richiesta del pizzo alla ditta
capofila nel trasporto degli scarti
dell’impianto di trattamento di Siderno. A pagare, però, erano anche altre ditte, con “tariffe” che variavano dall’1,5 al 3% dell’importo
dell’appalto.
Ciò è avvenuto nell’esecuzione
dei lavori di costruzione dell’impianto di potabilizzazione e distribuzione delle acque della diga di
Siderno, nei lavori di adeguamento della statale 106 ed in quelli, altrettanto importanti, per la messa in sicurezza della scuola media
statale “Corrado Alvaro”.
Tra gli arrestati eccellenti di persone legate in qualche modo anche
al Canada c’è poi anche Antonio
Coluccio di 45 anni e Vincenzo Tavernese di 64. Coluccio è diventato il genero di Carmelo Bruzzese,
dopo aver sposato sua figlia Melina. I fratelli di Antonio, Giuseppe
e Salvatore sono stati condannati
per traffico internazionale di stupefacenti. Il primo è stato arrestato a Markham il 7 agosto del 2008
ed è stato estradato. Il secondo è
stato catturato dopo una lunga latitanza il 10 maggio 2009 a Roccella Jonica. Era considerato fra i 30
latitanti più pericolosi, accusato di
associazione di stampo mafiosa e
traffico di droga. Era nascosto in
un bunker dietro la parete di una
lavanderia.
An invitation from Rocco Piccininno
Detagli aPagina
pagina511
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
3
CANADA
I CANDIDATI
Nunziata: «Vorrei continuare a fare la speaker»
Il consigliere
del ward 11,
York SouthWeston,
e speaker
del Consiglio
comunale,
Frances
Nunziata
In politica da 26
anni, il consigliere
non sembra
avere ostacoli alla
propria rielezione
e sulla corsa
a sindaco dice:
«Voglio restare
neutrale»
(segue dalla prima)
Un ruolo, quello di consigliere
comunale, che Nunziata ha svolto
prima nella città di York dal 1988
e poi nella Toronto post amalgamation, con nel mezzo un mandato da sindaco di York tra il 1994 e
il 1998.
Sorella dell’ex mp liberale del
distretto John Nunziata, la speaker del Consiglio rappresenta
York South-Weston dalla creazione del distretto nel 2000, ma è la
rappresentante politica della zona
a livello comunale da molto più
tempo e non esita a sottolinearlo.
«Sono 26 anni che, come consigliere e sindaco, rappresento la
mia zona - dice Nunziata al Corriere Canadese - Credo di essere
apprezzata e che la mia comunità sia contenta di me». Per questo
quando si parla delle elezioni del
27 ottobre Frances Nunziata elenca le cose importanti per il futuro
del suo quartiere, col piglio di chi
è già stata rieletta e affronta le elezioni come una formalità burocratica.
E le questioni nel suo ward, secondo lei, sono tre: la Georgetown
line con annessa rivitalizzazione
di Weston Road, i lavori per impedire nuovi allagamenti come quelli della scorsa estate e la questione dell’Humber Hospital.
«La Georgetown line sarà completata nel 2015 - dice Nunziata noi vogliamo risviluppare e rivitalizzare tutta l’area che costeggia la
linea e spero che nella zona della fermata tra Weston e Lawrence possano nascere nuovi appartamenti e negozi che aiutino a dare una forte rivitalizzazione a Weston Road, questa zona ne ha bisogno». La speaker cita anche due
altre opere che potrebbero aiutare
il rilancio di York Sout-Weston: la
Eglinton Connect che collegherà
la città da est a ovest e la trasformazione della vecchia fabbrica
della Kodak tra Eglinton Avenue
West e Black Creek Drive «che è
nel ward di Di Giorgio ma ha importanti riflessi anche sul mio».
L’altro punto «sul quale sto lavorando con la Città e la comunità perché diventi una priorità» è
quello degli allagamenti che hanno colpito la sua zona la scorsa estate.
A questo proposito, dice, «c’è
un environmental assessment e
spero che i lavori per evitare nuovi allagamenti possano cominciare il prima possibile».
Infine la questione dell’Humber
River Regional Hospital, che «è
in vendita perché hanno costruito un grande ospedale a Downsview». A questo proposito la vo-
lontà della Nunziata è quella di
«assicurarsi che la struttura resti
legata a scopi medici e legati alla salute» piuttosto che essere riconvertita «a scopi residenziali».
Questioni importanti, ma che
non appaiono decisive ai fini della
rielezione di Nunziata, che quattro anni fa fu eletta con quasi il 67
per cento dei voti.
Una forza elettorale che gli sfidanti di questo turno elettorale,
Daniel Winer e Dory Chalhoub,
non sembrano in grado di contrastare. E che il ruolo di speaker del
Consiglio comunale che ha svolto
negli ultimi quattro anni potrebbe
aver addirittura aumentato.
«Penso di aver fatto un buon lavoro nella gestione del Consiglio
«Penso di aver fatto un buon
lavoro nella gestione
del Consiglio comunale
e nella realizzazione
dell’agenda della Città»
e nella realizzazione dell’agenda
della Città - si compiace Nunziata - mi sono divertita molto e vorrei tanto continuare a fare la speaker». «A volte è stato come stare
sulle montagne russe - continua ma sento di aver fatto bene il mio
lavoro e ci sono tante persone che
mi fanno i complimenti per la mia
gestione del Consiglio».
Una gestione, la sua, che comprende anche un momento che
mai nessuno speaker aveva dovuto affrontare prima, cioè quello del voto dello scorso novembre
quando l’Aula ha deciso di togliere a Rob Ford i poteri di sindaco
per la sua ammissione di aver fumato crack.
Un’esperienza che lei, alleata
del sindaco ai tempi della sua elezione, definisce «molto impegnativa» ma che, ancora una volta, ritiene di aver affrontato nel migliore dei modi. «Sono stata capace di
gestire un momento non facile dice - ma sono riuscita a portare
in fondo la seduta».
Forse proprio per il ricordo di
quel giorno, e per lo scotto subìto
dopo l’endorsement dato a Ford
nel 2010, Nunziata questa voltanon vuole esporsi su chi vincerà
la corsa a sindaco.
«Stavolta voglio rimanere neutrale» dice, forse consapevole che
i giochi sono ancora aperti.
E chissà che un giorno, come ha
fatto a York, non decida anche lei
di provare a fare il salto a sindaco. «Non lo so - dice - io sono felice tra la gente del mio distretto».
CITY HALL
Sarah Thomson si ritira dalla corsa a sindaco e si candida nel ward 20
TORONTO - Sarah Thomson
ha lasciato la corsa per diventare sindaco di Toronto e proverà
a diventare consigliere per Trinity-Spadina. La voce, che negli ultimi giorni aveva preso sempre più
corpo nei corridoi di City Hall e
nelle redazioni dei giornali, è diventata realtà ieri mattina quando Thomson (nella foto) si è presentata nell’ufficio del City clerk
per ritirare la candidatura sindaco e presentare quella a consigliere del ward 20, quello lasciato libero da Adam Vaughan.
La scorsa settimana Thomson,
che già nel 2010 si era candidata
a sindaco per poi ritirarsi e dare
l’endosement a George Smitherman, aveva pubblicato un sondaggio sul sito web chiedendo ai suoi
sostenitori se dovesse o meno ritirarsi. Evidente a questo punto la
risposta dei suoi sostenitori.
«Abbiamo fatto un po’ di sondaggi e abbiamo visto che Rob
Ford e John Tory sono testa a testa» ha detto ai media presenti. Per questo ha invitato «chiunque sia indietro a guardare i numeri dei sondaggi e, anche il giorno prima delle elezioni, ritirarsi e
unirsi per impedire che Rob Ford
venga rieletto».
Un messaggio che chiaramente era rivolto agli altri due principali candidati in gara, David Soknacki e Olivia Chow, ai quali dopo poche ore Thomson ha dedicato pure un esplicito tweet in cui
chiedeva loro di lasciare la strada
al candidato con più possibilità di
battere l’ex sindaco (John Tory) e
di non “ripetere l’errore di Pantalone” nel 2010.
Lei invece ha deciso che proverà a farsi eleggere nel ward 20
dove prima c’era Adam Vaughan,
eletto a giugno come mp nelle file del partito Liberale. E proprio
quello dell’appartenenza politica
ai grit potrebbe essere una delle
carte che Thomson giocherà per
farsi eleggere.
Fin dalla sua discesa in campo,
quando si presentò a City Hall a
bordo di una carrozza, Thomson
si è sempre presentata come la
“candidata liberale”. Per questo,
forse, ha scelto il ward che alle ultime by-election federali ha cambiato colore passando dall’arancione dell’Ndp al rosso liberale.
Quello che, oltretutto, era il regno dell’altra candidata a sindaco Olivia Chow e che è il distretto col maggior numero di candidati presenti. Saranno infatti in 28
a contendersi l’elezione nel ward
che comprende Kensigton Market
e la Cn Tower.
I principali contendenti saranno però Joe Cressy, che aveva sfidato Vaughan alle by-election federali di questa estate, e Mike Yen
che si era candidato senza fortuna
nel distretto alle elezioni Provinciali del 2011.
Club Giuliano Dalmato di Toronto e Associazione Giuliani nel Mondo con il Ministero degli affari esteri italiano
presentano la prima nordamericana del musical
“Magazzino 18”
Simone Cristicchi
Venerdi 12 settembre, alle ore 20:00h - 8:00pm
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MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
LA SCOPERTA
Trovata una delle navi di Franklin
OTTAWA - Risolto, almeno in
parte, uno dei grandi misteri della
storia canadese che durava da 169
anni. Un gruppo di ricercatori canadesi ha infatti trovato una delle due navi che presero parte alla spedizione guidata dall’esploratore britannico John Franklin nel
suo tentativo di navigare attraverso il Passaggio a Nordovest nel
1846. Le navi, secondo la ricostruzione fatta in seguito, rimasero
imprigionate tra i ghiacci. La scoperta di una delle navi - fatta domenica ma ufficializzata solamente ieri - è stata possibile attraverso un veicolo sottomarino teleguidato. I ricercatori di Parks Canada non sono ancora sicuri se i resti rinvenuti siano della Hms Erebus o della Hms Terror, i due vascelli andati perduti quasi 170 anni fa, ma gli esperti avrebbero accumulato un tale numero di prove da dirsi «certi» che la scoperta
sia autentica. Come è stato ripetuto ieri, la perdita delle due navi
fu un evento che nel Diciannovesimo secolo ebbe una grande risonanza, paragonabile al «fallimento dello sbarco sulla Luna» in epoca recente.
Alla ricerca hanno preso parte esperti di Parks Canada, della
Royal Canadian Geographical Society (RCGS), dell’Arctic Research Foundation (ARF), della Canadian Coast Guard (CCG), e della
Royal Canadian Navy.
La storia. La spedizione perduta di Franklin fu un viaggio di
esplorazione artica guidato dal
Capitano Sir John Franklin partito dall’Inghilterra nel 1845. Franklin, ufficiale della Marina britannica ed esperto esploratore, aveva già preso parte a tre precedenti spedizioni artiche, le ultime due come comandante in capo. Con la sua quarta e ultima, che
intraprese quando aveva 59 anni,
si proponeva di attraversare l’ultimo tratto, fino ad allora mai percorso da nessuno, del passaggio
a nord-ovest. Dopo alcune traversie le due imbarcazioni sotto
il suo comando rimasero bloccate dai ghiacci nello stretto di Vittoria, nei pressi dell’Isola di Re
William nell’artico canadese. Tutti i membri della spedizione, Franklin e 128 uomini, non furono mai
più ritrovati.
L’Ammiragliato diede il via, nel
1848, alle ricerche della spedizione scomparsa. Spinte sia dalla fa-
Un’immagine dei resti dell’imbarcazione
ma di Franklin che dalla ricompensa promessa a chi lo avesse ritrovato, diverse spedizioni si misero in seguito sulle sue tracce e
ad un certo punto, nel 1850, undici imbarcazioni britanniche e due
statunitensi erano impegnate nelle ricerche. Diverse di queste imbarcazioni si diressero sulla costa orientale dell’Isola di Beechey,
dove vennero trovati i primi resti
della spedizione, tra cui le tombe
di tre membri dell’equipaggio.
Nel 1854 l’esploratore John Ra-
e, mentre si trovava vicino alle coste dell’artico canadese nei pressi
dell’Isola Principe di Galles, raccolse da alcuni Inuit alcuni reperti della spedizione di Franklin e
alcuni racconti sulla loro possibile sorte. Nel 1859 un’altra missione di ricerca guidata da Francis
Leopold McClintock trovò sull’Isola di Re William un messaggio
abbandonato con delle indicazioni sul destino della spedizione. Le
ricerche continuarono per la maggior parte del XIX secolo.
Nel 1981 un gruppo di scienziati guidato da Owen Beattie, professore di antropologia della University of Alberta, iniziò una serie
di analisi scientifiche sulle tombe,
sui corpi e sugli altri reperti lasciati dai membri della spedizione Franklin sull’isola di Beechey e
di Re William.
Costoro conclusero che gli uomini le cui tombe erano state ritrovate sull'isola di Beechey erano molto probabilmente morti di
polmonite o forse di tubercolosi e
che il loro stato di salute poteva
essere stato aggravato da un avvelenamento da piombo dovuto alla
saldatura difettosa delle scatole di
cibo in dotazione alla spedizione.
Segni di tagli su delle ossa umane trovate sull’Isola di Re William
sono stati interpretati come indizi del fatto che si siano verificati episodi di cannibalismo. Il complesso degli studi effettuati suggerisce che l’ipotermia, la fame, l’avvelenamento da piombo e le malattie - tra le quali lo scorbuto - e
in generale le condizioni ambientali estremamente ostili affrontate senza un equipaggiamento e
un’alimentazione adeguati, finirono per uccidere tutti i membri
della spedizione.
CRONACA
Incidente sul lavoro,
uomo gravissimo
TORONTO - Grave incidente
sul lavoro ieri a Toronto. Un uomo di circa 50 anni è stato trasportato in condizioni gravissime in ospedale in seguito a un
incidente avvenuto in un cantiere nell’area di Kingston Road e Midland Avenue. Secondo
la ricostruzione dei Vigili del
Fuoco, l’uomo stava scavando
una buca quando è stato travolto. L’incidente è accaduto sotto
gli occhi altri operai che hanno
lanciato l’allarme e hanno effettuato i primissimi soccorsi. Le
condizioni dell’uomo appaiono
disperate.
¬ La famiglia di Catherine Currie ha confermato ieri che il
corpo rinvenuto dalla polizia
venerdì scorso è quello della donna scomparsa a Toronto.
La sorella della vittima, Jennifer, ha fatto sapere che il corpo
privo di vita della donna scomparsa è stato trovato vicino alla sua bicicletta nella Rosedale Valley. Era stata una segnalazione di un uomo a indicare la
presenza di una bici e di un elmetto vicino a Mount Pleasant
Road e Bloor Street. Ora si attende l’autopsia.
IL RAPPORTO
Gas serra, aumenta la “febbre” del Pianeta
TORONTO - Non bastano gli appelli degli scienziati sugli effetti dell’aumento della temperatura del pianeta, né gli avvertimenti dati dagli eventi meteorologici estremi di questi anni. Il mondo continua a consumare combustibili fossili e, a parte la piccola
pausa dettata dalla crisi economica, a produrre sempre più gas serra. L’ultimo record, registrato ieri
dal bollettino dell’Organizzazione
Meteorologica Mondiale (Omm),
denuncia oltre all’aumento della
concentrazione dei gas anche una
minore capacità del pianeta di assorbire la CO2, segno che il limite
di sopportazione è sempre più vicino.
Secondo i valori riportati dal
bollettino dell’organizzazione la
concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto i 396 ppm, che
corrispondono al 142% rispetto al
livello preindustriale, mentre me-
tano e ossido di azoto sono rispettivamente il 253 e il 121% rispetto
ai livelli prima del 1750. Per quanto riguarda la CO2 l’aumento registrato tra il 2012 e il 2013 è anche
il più alto da oltre 30 anni. Per effetto dei gas serra la capacità della Terra di trattenere la radiazione
solare invece di disperderla nello spazio è aumentata del 34% rispetto al 1990.
«Le emissioni oggi sono molto
più alte di vent’anni fa - spiegano
gli esperti - e il record raggiunto è
un grosso avvertimento sulla necessità di trovare un accordo globale sulle emissioni. Il trend degli ultimi anni oltretutto è in linea
con lo scenario peggiore delineato dagli scienziati».
In queste condizioni invece di
aumentare al massimo di due gradi entro fine secolo la temperatura rischia di salire del doppio, con
effetti devastanti sul pianeta.
Studi preliminari citati dal bollettino indicano che in questi anni
potrebbe essere diminuita la capacità della biosfera, che normalmente assorbe il 55% delle emissioni di CO2, di “rimediare” all’uso dei combustibili fossili.
La capacità degli oceani di assorbire il gas ad esempio è ora il
70% rispetto all’epoca preindustriale, e si rischia di perderne un
altro 20% entro la fine del secolo. La prossima occasione di negoziato sarà la conferenza di Lima
(Perù) questo dicembre, con l’intenzione di arrivare ad un testo di
trattato globale sul clima che venga adottato dai paesi dell’ONU alla conferenza di Parigi alla fine
del 2015.
«Il tempo stringe - continuano
gli esperti - occorre trovare delle soluzioni legalmente vincolanti che comprendano anche i paesi ad economia emergente in via
di sviluppo, come Cina e India».
Ma non solo. Bisognerebbe - secondo numerose associazioni ambientaliste - che tutti i Paesi facessero di più per contrastare il fenomeno, e questo a partire dal Canada.
Il nostro infatti è stato il primo
- e finora unico - Paese al mondo
a firmare il Trattato di Kyoto sulla
riduzione dei gas serra per poi ripudiarlo completamente quando
il ministro dell’Ambiente era Peter Kent.
Alle possibilità di negoziato
guarda anche il ministro dell’Ambiente italiano Gian Luca Galletti.
«Speriamo in un accordo virtuoso di tutta l’Europa per la riduzione delle emissioni di Co2 ha
commentato Galletti da Bruxelles
- Abbiamo messo questo tema come priorità del settore ambiente
dell’agenda della presidenza del
semestre Ue».
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CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
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ESTERI
Alberto Zanconato
BAGHDAD - Il nuovo governo inclusivo auspicato dalla comunità internazionale è “quasi” nato a
Baghdad, ma la strada verso una
riconciliazione tra sciiti e sunniti che garantisca il successo contro lo Stato islamico (Isis) appare ancora accidentata. Lo conferma un video circolato ieri che mostra miliziani sciiti iracheni esibire come trofei le teste mozzate di
nemici sunniti, probabilmente appartenenti all’Isis.
Nel filmato si vedono i miliziani
riuniti in un luogo non precisato
nei pressi di Amerli, località abitata da turcomanni sciiti e riconquistata nei giorni scorsi dalle forze governative con l’appoggio dei
volontari sciiti, dopo esser stata
a lungo in mano ai jihadisti dello
Stato islamico. «Siamo le brigate
della pace, battaglioni dell’Imam
Ali», afferma il leader del gruppo.
Accanto a lui due miliziani mostrano le teste di due uomini. «È
il messaggio al nemico dello Stato islamico», afferma il leader. Poi
i suoi uomini sputano sulle teste
tagliate e le calpestano.
Non è difficile capire come episodi simili rendano più arduo il
tentativo del nuovo primo ministro sciita Haidar al Abadi di rimarginare le ferite degli odi interconfessionali e convincere anche
i sunniti più scettici ad unirsi alla guerra contro i loro correligionari dell’Isis.
Le difficoltà politiche alle quali si trova ancora a far fronte l’Iraq sono apparse del resto evidenti anche la notte scorsa, quando Al
Abadi ha ottenuto l’appoggio della maggioranza del Parlamento,
ma vedendosi costretto a rinviare di un’altra settimana la scelta di
alcuni ministri chiave, tra i quali
IL CONFLITTO
La vendetta sciita in Iraq,
decapitati miliziani dell’Isis
quelli della Difesa e dell’Interno.
I curdi, inoltre, hanno accettato di appoggiare l’esecutivo a termine, dando tre mesi di tempo ad
Al Abadi per cercare di risolvere
i gravi contenziosi, soprattutto di
natura finanziaria, tra il governo
centrale e quello della regione autonoma del Kurdistan.
Nonostante questi notevoli ostacoli, il presidente americano
Barack Obama ha telefonato subito al nuovo premier per congratularsi. Mentre il segretario di Sta-
to John Kerry ha definito la nascita del nuovo governo una «pietra
miliare», alla vigilia della sua partenza per la regione, che da domani lo vedrà impegnato in colloqui
a Gedda con i ministri degli Esteri
dei Paesi del Consiglio di Coope-
razione del Golfo (Ccg) e quelli di
Iraq, Giordania ed Egitto.
Sul tavolo, il piano per costruire una coalizione guidata dagli Usa, con la partecipazione di oltre
40 Paesi, per sconfiggere lo Stato
islamico.
«Grande soddisfazione» e congratulazioni sono arrivati anche
dal premier Matteo Renzi e dal
ministro degli Esteri Federica Mogherini. Mentre il ministro della
Difesa, Roberta Pinotti, ha annunciato che l’Italia intensificherà gli
sforzi a sostegno delle forze di Baghdad e di quelle curde, che già aiuta con «armi, munizioni, mezzi
di comunicazione e intelligence».
Lo Stato islamico, ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, rappresenta una «sfida senza precedenti alla sicurezza
globale», e anche l’Italia e Roma,
come culla della cristianità, sono
un suo obiettivo «non secondario».
In Iraq i fronti che vedono nelle
ultime ore i combattimenti più intensi sono quello di Haditha, 200
chilometri a nord-ovest di Baghdad, dove nei giorni scorsi, grazie
ai raid americani, è stato respinto un tentativo dell’Isis di impadronirsi di una importante diga
sull’Eufrate; e quello di Dhuluiya,
90 chilometri a nord della capitale, che ieri i miliziani dello Stato islamico avevano cercato invano di
conquistare.
Anche l’aviazione di Damasco
continua a martellare le postazioni dell’Isis nel Nord-Est della Siria, ma a prezzo di pesanti perdite
tra i civili. Secondo l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani,
è di circa 60 morti, tra cui donne
e bambini, il bilancio di raid compiuti negli ultimi due giorni, in
particolare nelle province di Raqqa e Deyr az Zor.
STATI UNITI
UCRAINA
Ora Obama chiede mano libera
Volo Mh17, il rapporto
Ugo Caltagirone
NEW YORK - L’appuntamento è
per questa sera, alle 9pm in diretta Tv dalla Casa Bianca: Barack Obama parlerà alla nazione e cercherà di convincere gli americani della necessità di una vasta offensiva, anche militare, contro la
minaccia jihadista in Iraq e in Siria. Senza però trascinare l’America in una nuova guerra. “No boots
on the ground”, nessuno invio di
truppe, dunque. Indiscrezioni sul
discorso per ora non trapelano,
ma è probabile che questa frase
Obama la ripeterà più volte guardando isso nelle telecamere, sapendo di rivolgersi a un’opinione
pubblica stufa di oltre un decennio di guerre, a partire da quella
in Afghanistan iniziata all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001.
Avanti invece con i bombardamenti aerei per agevolare il compito delle forze irachene, curde e
sunnite che combattono l’esercito
dello stato islamico sul campo. E
avanti con la creazione di un’ampia colazione internazionale che
sia in grado di aggredire e indebolire l’inluenza dell’Isis agendo su
più fronti. Col segretario di Stato,
John Kerry, partito per un’ofensi-
va diplomatica in Medio Oriente
dove incontrerà i ministri degli esteri di Egitto, Giordania Turchia,
Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar, Kuwait, Barhein e Oman.
Confortano la Casa Bianca gli
ultimi sondaggi, che mostrano come il consenso verso i bombardamenti aerei in Iraq e Siria sia decisamente aumentato rispetto solo a qualche settimana fa. Complice, probabilmente, anche l’orrore
per i video con cui l’Isis ha mostrato la decapitazione dei due reporter americani James Foley e
Steven Sotlof.
Mentre la popolarità di Obama
rimane ai minimi di sempre, con
la gran parte degli americani che
non lo vede come un leader forte. E che critica una politica estera troppo cauta e, per molti, fallimentare.
E proprio questa immagine che
Obama cercherà di contrastare in quello che alcuni osservatori non esitano a deinire il discorso più importante e delicato della sua presidenza. E fondamentale per la Casa Bianca sarà ottenere l’appoggio del Congresso. Perché se è vero che il presidente, in
presenza di una minaccia della sicurezza nazionale, può ricorrere
ai suoi poteri anche per quel che
riguarda l’uso della forza militare,
è altrettanto vero che il sostegno
di Camera e Senato può garantire una maggiore eicacia della sua
strategia, e una sua maggiore accettazione da parte dell’opinione
pubblica.
Ma il presidente deve fare i conti con un Congresso diviso. Molti
suoi membri vorrebbero arrivare
a un voto che autorizzi l’uso della
forza. I leader delle due camere che Obama ha ricevuto nello Studio Ovale per illustrare nel dettaglio il suo piano - non sono invece
del tutto convinti che questa sia la
strada giusta: vorrebbero evitare
un voto che potrebbe avere conseguenze imprevedibili a otto settimane dalle elezioni di midterm,
in programma il prossimo 4 novembre.
Intanto Obama lunedì sera ha
sottoposto il piano anti-Isis anche
a diversi esperti di politica estera, invitati a cena alla Casa Bianca, per raccogliere giudizi e suggerimenti. Attorno al tavolo anche alcuni stretti consiglieri di tre
ex presidenti - George Bush, Bill
Clinton e Jimmy Carter - che lavorarono rispettivamente ai piani della guerra in Iraq, a quelli del
conlitto in Kosovo e alla crisi degli ostaggi americani in Iran.
BRUXELLES - Il volo Mh17 è stato
abbattuto da una pioggia di colpi.
È quanto emerge in sintesi dal primo rapporto redatto dagli esperti del Dutch Safety Board (Ovv),
l’ente per la sicurezza nazionale
olandese, sulla tragedia del volo
17 della Malaysia Arlines, precipitato lo scorso 17 luglio, sui cieli ucraini. Malgrado il linguaggio tecnico, lo studio conferma quanto era chiaro sin dall’inizio e cioè che
ad aver ucciso tutte le 298 persone a bordo è stato un attacco militare.
A ine anno sarà redatto il rapporto deinitivo, ma diicilmente
emergeranno nuovi dettagli eclatanti: il Boeing 777, in volo da Amsterdam a Kuala Lampur si è disintegrato in volo, a circa 50 km
dal conine russo-ucraino, perché
colpito, si legge nel rapporto, da
“un grande numero di oggetti ad
alta energia che lo hanno penetrato dall’esterno. Non ci sono indicazioni - proseguono gli esperti olandesi - che il crash sia stato causato da errore tecnico o da azioni
dell’equipaggio”. “È verosimile si legge ancora nel testo - che questo danno sia risultato in una perdita d’integrità strutturale dell’aereo, in una disintegrazione in volo”, e questo “spiega anche la ine
improvvisa della registrazione dei
dati, la perdita simultanea di contatto con il controllo del traico aereo e la sparizione dell’aereo dai
radar”.
Anche dalla registrazione - ottenuta dalle scatole nere - delle
voci in cabina di pilotaggio, dei
parametri di volo e del controllo
aereo non emerge alcun guasto,
alcuna chiamata di allarme o di emergenza. “Tutto suggerisce che
il volo Mh17 procedesse normalmente sino alle 13 e 20 minuti e 3
secondi, dopo di che tutto è inito
improvvisamente”.
Un documento molto serio, basti pensare che prima di essere
pubblicato è stato sottoposto ai
rappresentanti accreditati degli
Stati che partecipano all’inchiesta (Malesia, Ucraina, Federazione Russa, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Australia) per una
revisione e tiene conto dei suggerimenti forniti da tutti gli Stati interessati.
Assodato che s’è trattato di
un’azione militare, prosegue lo
scambio d’accuse su chi abbia potuto compiere un simile massacro,
magari involontariamente, contro
civili innocenti. Sin dal primo momento, i maggiori sospettati furono i miliziani ilo-russi.
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MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ESTERI
INGHILTERRA
Referendum, David Cameron corre in Scozia
Anna Lisa Rapanà
LONDRA - Sventola su Downing
Street il Saltire, la bandiera scozzese. Si combatte anche a suon di
simboli ormai la battaglia per la
Scozia a pochi giorni dallo storico referendum sull’indipendenza. Ma è soprattutto una “guerra
di nervi” quella in corso in queste
ore con il fronte del “No” che si
compatta per salvare l’Unione.
Così Westminster corre a Edimburgo per tentare di cambiare il corso della Storia, mentre la
tensione è tale che la corona, simbolo massimo di unità, è costretta a intervenire con una rara presa di posizione del Palazzo, che ricorda: «La regina è sopra le parti», in risposta a chi si attribuisce
il suo sostegno.
L’unità del Paese è quindi in
mano alla politica: il primo ministro Tory David Cameron, il suo
vice lib-dem Nick Clegg e il leader dell’opposizione laburista Ed
Miliband, insieme, saranno domani in Scozia rinunciando in via del
tutto eccezionale al rito del “question time” che li vede contrapposti alla camera dei Comuni.
Il tentativo estremo di convincere gli scozzesi che il Regno deve restare Unito.
«Farò tutto il possibile» è il grido di dolore di Cameron, «restate» chiede agli scozzesi, «potete
avere il meglio dei due mondi».
Sì perché la promessa è sul tavolo: i tre partiti unionisti, compatti, hanno confermato ieri l’appoggio al piano di drastica “devolution” (devo-max) con cui promettono maggiore autonomia e poteri per scongiurare la secessione di
Edimburgo.
Il gesto non sembra fare breccia
tra i sostenitori del “sì’’: ‘’troppo
tardi’’ dicono. E il leader indipendentista Alex Salmond che, forte dei sondaggi favorevoli (di domenica quello shock che dà per la
prima volta i secessionisti in testa), bolla l’iniziativa degli unionisti come un “tentativo di corruzione”, dà già per spacciata la campa-
Grattacapo-referendum per il premier inglese David Cameron
gna per il “no”: «È crollata». Sotto
il peso di quel sogno che Salmond
rincorre da una vita: la libertà da
Londra, ma non dalla Corona.
Elisabetta II «sarà orgogliosa di
essere la sovrana della Scozia indipendente» ha ripetuto in giornata rivelando di aver avuto un
incontro con la regina due setti-
mane fa a Balmoral senza tuttavia
fornire dettagli sul colloquio.
«Voglio la regina come capo di
Stato, regina degli scozzesi in una
Scozia indipendente, come lo sono stati i suoi antenati. Credo che
sua maestà sarà orgogliosa di essere regina degli scozzesi».
Quasi a portare dalla sua anche
la sovrana, proprio mentre si rincorrono voci a Londra secondo
cui parlamentari avrebbero fatto
pressione sul primo ministro afinché chieda alla regina in persona di intervenire nel dibattito fattosi incandescente.
Sarebbe una rara eccezione, uno strappo al protocollo nonché
alle regole costituzionali che dettano per la regina un ruolo di assoluta neutralità. Eppure c’è chi evoca il precedente del 1977, quando alla vigilia del voto in Scozia e
Galles sulla creazione di assemblee nazionali, in un suo discorso
Elisabetta II incluse un messaggio
chiaro, con cui chiamava all’unità.
Le promesse del “no”. Il fronte del “no” all’indipendenza scozzese è pronto ad adottare in tempi rapidi una drastica devolution
(devo-max) dei poteri da Londra ad Edimburgo per evitare la
secessione del Regno Unito con
l’appoggio compatto dei tre principali partiti. Il piano delineato
dall’ex premier britannico Gordon Brown. In generale i tre maggiori partiti pro unione, conservatori, laburisti e libdem, concordano su una maggiore autonomia iscale per la Scozia anche se propongono soluzioni diverse che rilettono le linee politiche delle diverse formazioni. I conservatori
sono pronti a storiche concessioni
per evitare lo smacco di una ine
della Gran Bretagna sotto un governo da loro guidato. Come pieni poteri decisionali al Parlamento di Edimburgo in materia di imposta del reddito.
LA SCHEDA
Fronte del sì: ecco cosa potrebbe cambiare
C
on il referendum del 18 settembre la Scozia sceglierà se
mantenere o rinunciare all’unione
politica che la lega al Regno Unito sancita nel 1707 dall’Act of Union fra Inghilterra e Scozia. Ecco
gli scenari possibili in caso di vittoria del “sì”.
POLITICA BRITANNICA - Sarebbe un terremoto per Londra.
Prima di tutto per il premier David Cameron, che ha autorizzato il referendum scozzese. Sebbene abbia annunciato di non volersi dimettere in caso di secessione,
la pressione su di lui sarebbe for-
tissima. Come sul leader laburista
Miliband, per non aver saputo tenere la presa su un bacino elettorale importante per il Labour come quello scozzese.
STERLINA ED ECONOMIA Molti esperti prevedono un crollo della sterlina e dei mercati nelle ore successive a una eventuale
indipendenza. La Bank of England
sarebbe obbligata ad intervenire per evitare problemi sistemici
all’economia, a partire da una recessione. Grande incognita resta
la valuta che userà la Scozia: Edimburgo vuole l’unione moneta-
ria sotto la sterlina, Londra è contraria.
MONARCHIA - Con la vittoria
del “sì” si innescherebbe una crisi costituzionale, ino alla possibilità che dopo l’indipendenza gli
scozzesi scelgano di rinunciare alla monarchia.
CONFINI E PASSAPORTO - In
caso di indipendenza non è escluso che sorga un conine tra Scozia
e Inghilterra, in seguito soprattutto a possibili politiche divergenti in tema di immigrazione. In
tal caso si renderebbero necessari accordi per il libero movimen-
to fra i due Paesi. Resta l’incognita sulla eventualità di utilizzare il
passaporto per entrare nel nuovo
Stato, dipenderà anche dallo status che la Scozia indipendente avrà nell’ambito dell’Unione europea.
DEBITO PUBBLICO - Preoccupa anche la gestione del debito pubblico. Secondo i calcoli del
National Institute of Economic
and Social Research, la porzione
scozzese di debito britannico, che
ammonta in tutto a 1700 miliardi
di sterline, è pari a 143 miliardi di
sterline.
LA PRESENTAZIONE
ECONOMIA
Arrivano iPhone 6 e Apple Watch
Facebook batte Coca-Cola
Serena Di Ronza
NEW YORK - Nuovi iPhone e l’orologio intelligente. Apple lancia una nuova rivoluzione sotto la
guida dell’amministratore delegato, Tim Cook, cercando di ricatturare lo spirito innovativo dell’era
Steve Jobs. E Wall Street, per ora,
la premia: i titoli arrivano a salire ino al 2,2%. Cupertino presenta l’iPhone 6 e l’iPhone 6 Plus, più
sottili e con schermo più grande.
Annuncia la sua battaglia al portafoglio con Apple Pay, nuovo servizio di pagamenti con il quale si
augura di far dire addio a contanti e carte di credito. E introduce
l’Apple Watch, che segna - secondo Cook - un «nuovo capitolo della storia di Apple».
Presentando «il dispositivo
più personale che abbiamo mai
creato» Cook è omaggiato da una standing ovation della sala: il
tanto atteso orologio Apple è inalmente arrivato. Ma per acquistarlo bisognerà aspettare ancora:
non sarà disponibile prima degli
inizi del 2015 a un costo di partenza di 349 dollari. Per usare l’Apple
Watch sarà necessario avere un iPhone, non necessariamente l’ultima generazione.
Poi si potrà fare quasi tutto:
dal controllare il battito cardiaco
al monitorare l’attività isica, dal
controllare le previsioni del tempo al riceve e leggere messaggi.
L’orologio si presenta rettangolare con gli angoli smussati e il
touch screen, sarà disponibile in
vari colori e in tre edizioni, classica, sport e gold. Sarà disponibile
in due dimensioni e potrà comunicare con la Apple TV.
E se l’orologio è una delle novità più attese, non erano da meno i
nuovi iPhone. L’iPhone 6 e l’iPhone 6 Plus arriveranno il 19 settembre in nove paesi tra i quali il Canada, con ordini che potranno essere efettuati dal 12 settembre.
Più sottili (6,9 e 7,1 millimetri) e
con schermo più grande (4,7 e 5,5
pollici), i nuovi iPhone potranno
efettuare chiamate in WiFi e sono dotati di una batteria che durerà più a lungo. Oltre a essere il
25% più veloci grazie al processore A8 da 64 bit. Il coprocessore M8 per il movimento, poi, lavora direttamente con il nuovo barometro e misura distanze ed elevazioni come rampe di scale. Migliorata anche la fotocamera. Ma
per ora non si parla di schermo in
vetro zairo. Il 6 e il 6 Plus «rappresentano il progresso più importante dell’iPhone», mette in evidenza Cook.
La presentazione si chiude alla grande così come era iniziata.
Con la consueta frase: «Ora c’è
un’altra cosa di cui vorrei parlare,
e che è il mio amore per la musica» aferma Cook, sottolineando
come Apple ha cambiato le modalità di ascoltare la musica dieci anni fa con iTunes. Apple - assicura Cook - ha una profonda relazione con l’industria musicale:
sul palco nel pronunciare queste
parole compaiono gli U2. Bono
prende la parola e ricorda che è in
uscita il nuovo album della band
“Songs of Innocence”. Cook gli fa
eco: Apple lo renderà disponibile
gratis agli utilizzatori di iTunes in
119 Paesi.
NEW YORK - Facebook batte Toyota e Coca-Cola. Il social
network supera, per la prima volta, i 200 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Una soglia psicologica che la fa divenire
la 22ma maggiore azienda al mondo e che mostra l’avanzata della
società di Mark Zuckerberg, che
ormai ha superato per valore i big
della “vecchia tecnologia”, come
Oracle, Ibm e Intel.
Una corsa, quella di Facebook,
spinta dall’attività video, che consente alle aziende uno strumento in più per pubblicizzare i loro prodotti sul social network, la
cui “app” è la più popolare sugli
smartphone, siano questi Apple o
Samsung.
L’accelerazione recente dei titoli Facebook rappresenta la promozione di Zuckerberg, che all’inizio aveva sollevato dubbi sulla
sua capacità di poter guidare un
gigante come Facebook. Invece
Zuckerberg è riuscito a spazzare
via i dubbi e la sua strategia gli ha
consentito di portare Instagram e
WhatsApp nella galassia Facebook.
Il boom di Facebook è più veloce di quello di Google che, sbarcata in Borsa nel settembre 2004, ha
raggiunto i 200 miliardi di dollari di capitalizzazione nell’ottobre
2007 per poi crollare, come il resto del mercato, nel 2008. Google
ha poi rivisto tale soglia solo alla
ine del dicembre 2009.
Negli ultimi due anni la valutazione di Google è salita del 75%,
quella di Facebook invece del
330%.
A meno di due anni dallo sbarco in Borsa a 38 dollari per azione, i titoli Facebook valgono ora
77,89 dollari, per una valutazione di mercato di oltre 200 miliardi di dollari, la metà di quanto vale Google (400,4 miliardi di dollari).
Mountain View e Facebook sono acerrime nemiche nella raccolta pubblicitaria online e si contendono la corona di destinazione più popolare sul web. Nei trimestri più recenti, i ricavi di Google sono stati quattro volte quelli
di Facebook, ma il social network cresce a una velocità doppia, il
61%.
«La disciplina inanziaria di Facebook è superiore a Google» afferma Brian Wieser, analista di Pivotal Research, sottolineando che
Facebook può contare su molti
fattori che fanno da traino a una
crescita rapida dei ricavi e degli
utili, «una cosa che Google non
ha e che non è ancora stata in grado di raggiungere».
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
7
ITALIA
Ebola, caso
sospetto
nelle Marche
(segue dalla prima)
Al momento del fermo a Kamenge l’uomo, che secondo la polizia ha agito da solo, era in possesso delle chiavi del convento
e del cellulare di una delle suore
uccise. Particolare quest’ultimo
che farebbe pensare al movente
della rapina, anche se in un primo
tempo la polizia aveva dichiarato
che dagli alloggi delle tre religiose non era stato rubato nulla. E
però l’efferatezza del delitto - nonostante la smentita ieri da parte
dei saveriani, ieri la polizia ha ribadito che le tre missionarie sono
state violentate prima di essere
sgozzate - lascia senza risposta alcuni quesiti. Sembra da escludersi
il raptus omicida: dopo aver ucciso suor Lucia e suor Olga, infatti,
l’assassino ha rubato le chiavi del
convento, è scappato all’arrivo
della polizia ed è tornato nella
notte per massacrare anche suor
Bernardetta, che nel pomeriggio
aveva trovato i cadaveri delle due
consorelle.
Almeno questo sostengono gli
agenti che dopo i primi due delitti avevano setacciato il convento
palmo a palmo senza trovare traccia del balordo. Ma perché tornare sul luogo del delitto? Per rubare
ancora?
E perché, in uno dei Paesi più
poveri dell’Africa, un assassino
avrebbe dovuto prendere solo un
cellulare e lasciare dei soldi che,
secondo la polizia, sono rimasti
negli alloggi delle suore? All’ordine dei saveriani non sanno darsi
spiegazioni per questo triplice omicidio così violento.
Suor Delia Guadagnini, ex Superiora regionale delle Missionarie
Saveriane per la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi,
ha raccontato che «nel Paese non
LA SVOLTA
Burundi, arrestato il killer
delle tre suore italiane
abbiamo mai avuto problemi con
nessuno. Non riusciamo a pensare
chi abbia potuto farci del male in
maniera così malvagia. È un fatto
tragico e allo stesso tempo misterioso».
Tanto più che tutte e tre le suore
uccise, nonostante seri problemi
di salute e l’età avanzata, «aveva-
no chiesto, quasi puntando i piedi,
di poter tornare in Burundi e dare
la vita fino alla fine».
Per questo qui, in Africa, suor
Lucia, suor Olga e suor Bernardetta Olga Raschietti, saranno
sepolte: per loro volontà e “perché la gente, che hanno amato e
servito, desidera che rimangono
con loro”, ha spiegato suor Delia
Guadagnini.
Le tre religiose riposeranno nel
cimitero di Panzi, nei pressi della
città di Bukavu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, vicino ad altri missionari che
sono morti o sono stati uccisi in
questa regione africana.
ANCONA - Aveva febbre alta, dolori muscolari, nausea e vomito e
proveniva da un paese a rischio, la
Nigeria. È scattato così nelle Marche, per una donna nigeriana di
42 anni, con sintomi compatibili
con l’esordio della malattia causata dal virus Ebola, l’attivazione del
protocollo di allerta per la veriica
di casi sospetti attivato dalla Regione. Ma secondo i medici si tratta di una caso “a basso rischio”. La
donna, che non ha igli, si era presentata ieri mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova Marche (Macerata), dove risiede da anni, e da qui trasferita nella Divisione di malattie Infettive
degli Ospedali Riuniti di Ancona,
identiicata come punto unico di
ricovero regionale in casi di questo genere.
La 42enne era partita per la Nigeria a ine agosto, per rivedere i
parenti nelle città di Lagos e Benincity, ma anche per sottoporsi
a un piccolo intervento chirurgico. Era tornata in Italia 6 giorni fa,
quindi da meno di 21 giorni, periodo massimo di incubazione, motivo per cui è scattato il protocollo
d’allerta. Lunedì aveva cominciato ad accusare i primi disturbi. Ai
sanitari che l’hanno presa in cura
ha detto di non aver avuto contatti
con persone malate, e al momento, ha detto il dirigente del Settore
prevenzione dell’Agenzia sanitaria regionale Giuliano Tagliavento, “appare in buona salute. Si saprà qualcosa di preciso - ha spiegato - quando avremo i risultati
delle analisi».
CONTRAFFAZIONE
GRAVINA
Falso Brunello, scatta il maxi-sequestro
Risarcito papà di Tore e Ciccio
Cristian Lamorte
Isabella Maselli
SIENA - «La più grande frode mai
realizzata nel settore agroalimentare». Così il comandante provinciale della Gdf di Siena, Luca
Albertario, ha deinito la trufa
che, se non fosse stata stroncata,
avrebbe portato in commercio e
«nei ristoranti di mezzo mondo»
oltre 220mila bottiglie di falso
Brunello di Montalcino. L’inchiesta è iniziata circa un anno fa da
una segnalazione del Consorzio
del vino Brunello di Montalcino
ed è stata coordinata dal Pm Aldo Natalini, con la collaborazione
dell’ispettorato repressione frodi
del ministero delle Politiche agricole di Firenze. Le iamme gialle
hanno sequestrato 165.467 litri di
vino, di cui 75.620 litri di Brunello di Montalcino e 89.847 litri di
Rosso di Montalcino.
Un quantitativo che, se venduto
al dettaglio, avrebbe prodotto un
guadagno illecito di circa 5 milioni di euro. Sequestrati anche 2.350
contrassegni di Stato e “copiosa
documentazione e materiale contrafatto”. Il consulente di una decina di piccole aziende produttrici è stato denunciato e i suoi conti
bancari, per un valore di 350.000
euro, sono stati sequestrati.
Secondo quanto ricostruito da-
BARI - Non vide per l’ultima volta i corpi dei suoi igli, morti in una cisterna abbandonata nel giugno 2006 e ritrovati 20 mesi dopo. Partecipò ai loro funerali, il 9
aprile 2008, dopo essere stato in
carcere e poi ai domiciliari con
l’accusa di averli sequestrati e poi
uccisi. Dopo essere stato completamente scagionato, e distanza di
più di otto anni da quella tragedia,
i giudici baresi hanno riconosciuto a Filippo Pappalardi, padre dei
fratellini di Gravina Ciccio e Tore, un risarcimento per ingiusta
detenzione pari a circa 65mila euro.
Accogliendo la richiesta del difensore di Pappalardi, l’avvocato
Angela Aliani, la seconda sezione
penale della Corte d’Appello ha riconosciuto all’uomo un’indennità pari a circa 20.500 euro per la
«privazione della libertà personale» (235 euro per 75 giorni in carcere e 117 euro per 25 giorni agli
arresti domiciliari), oltre a 45mila
euro complessivi per i «gravissimi danni morali dovuti al clamore mediatico della vicenda, per i
danni personali per non aver potuto vedere almeno per un’ultima
volta i corpi dei propri igli», per
i danni sul piano della salute, «a-
gli investigatori, l’uomo “vestiva”
da Brunello bottiglie di qualunque vino rosso, usando il materiale autentico che serve ad attestare
la Docg, tra cui i contrassegni da
applicare sulle bottiglie. Non solo:
“Grazie a sue straordinarie abilità
informatiche”, per poter vendere
il vino inseriva anche informazioni false nella banca dati dell’agenzia della Regione, l’Artea, su
dichiarazioni di produzione delle
vendemmie, giacenze contabili e
cessioni di vino sfuso.
Secondo quanto riferito dal
presidente del Consorzio del vino Brunello, Fabrizio Bindocci, il
consulente avrebbe lavorato alcuni anni fa per lo stesso Consorzio in qualità di «impiegato con
incarico esterno e con mansione
ai prelievi sul vino». Al momento,
il consulente, residente nel senese ma per il quale è stato emessa la misura di divieto di dimora
a Montalcino, è l’unico indagato.
Ma gli investigatori ritengono sia
stato «coadiuvato da collaboratori a vario titolo e con diverse
funzioni, nell’ambito dell’intera
iliera della produzione e messa
in vendita di uve e vino, in corso
di identiicazione». Il ministro
delle Politiche agricole e forestali,
Maurizio Martina, ha evidenziato
come l’operazione di oggi dimostri che l’Italia ha «i mezzi giusti
per difendere i nostri prodotti
d’eccellenza» e come «l’azione di
contrasto messa in campo testimoni che i livelli di presidio della
qualità ci sono e funzionano».
vendo soferto di depressione»,
ed economici, «essendo stato sospeso dal posto di lavoro».
Per la Corte d’Appello «grande è stato il danno morale patito» soprattutto per la «soferenza
psichica indotta dal sacriicio della libertà personale» e aggravata
dall’accusa infamante di aver ucciso i propri igli.
L’uomo fu arrestato il 27 novembre 2007 per i reati di sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere. È
rimasto in carcere ino all’11 marzo 2008 quando, dopo il ritrovamento dei igli, il gip gli concesse i
domiciliari derubricando le accuse in abbandono di minore seguito da morte. È libero dal 4 aprile 2008, dopo che le autopsie sui
corpi dei due bambini rivelarono
che la morte fu conseguenza di una caduta accidentale. Anche la
Corte di Cassazione annullò l’arresto di Pappalardi per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Dopo alcuni mesi, tramite l’avvocato Angela Aliani, l’uomo ha
chiesto un risarcimento da 516mila euro a cui, nell’udienza del 10
giugno scorso, l’avvocatura dello
Stato si è opposta ritenendo che
al momento dell’arresto la Procura avesse fondati sospetti per ritenere Pappalardi responsabile.
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MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
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ITALIA
ALFANO
«Allerta massima contro il terrorismo»
Massimo Nesticò
ROMA - L’Italia e Roma, simbolo della cristianità, possibili obiettivi dell’Isis, organizzazione che
rappresenta una minaccia «senza
precedenti» per l’Occidente. Non
ci sono, al momento, indicazioni
speciiche di progetti d’attentati
diretti contro il Paese: c’è comunque «massima vigilanza». A parlare, in un’informativa alle Camere, del pericolo del terrorismo internazionale di matrice religiosa,
è il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
La nuova minaccia si chiama
dunque Islamic State, «un’organizzazione - sottolinea Alfano che ha ambizioni, soldi (2 miliardi di dollari cash, secondo il vicepresidente del Copasir Giuseppe
Esposito), uomini pronti a combattere che nessun’altra aveva mai
avuto; un’organizzazione spietata, che inligge torture e commette crimini brutali contrari ad ogni
principio di umanità» e rappresenta, rispetto ad al Qaeda, «una
forma più aggressiva del pericolo
fondamentalista».
E l’Isis ha messo nel mirino l’Italia, come indicato nel recente discorso del leader al Baghdadi in cui si vagheggia la conquista
di Roma. Potrebbe essere una minaccia simbolica, perché l’Italia è
la culla della cristianità e la Capitale la sede del Papa, più che concreta.
Ma, avverte il ministro, «non
sarebbe prudente dare alle parole di al-Baghdadi un signiicato e-
Il ministro degli Interni Angelino Alfano
sclusivamente metaforico.
Questo perché dobbiamo sempre considerare la platea a cui egli si rivolge ed il rischio che menti deboli e facilmente inluenzabili possano lasciarsi suggestionare
dai messaggi del loro capo politico e spirituale, interpretandoli alla lettera».
Il pericolo, dunque, «richiede
la massima vigilanza e l’interesse
verso ogni segnale premonitore,
anche quello apparentemente più
tenue, che possa consentire la dia-
gnosi precoce di eventuali rischi
per la sicurezza interna o per gli
interessi italiani all’estero».
In cima alle preoccupazioni di
servizi e forze di polizia ci sono
senz’altro i “foreign ighters”, estremisti islamici, spesso appartenenti alla seconda generazione
di immigrati, che pur non avendo nazionalità siriana o irachena
decidono, generalmente dopo un
periodo di auto-indottrinamento,
di raggiungere i teatri bellici per
unirsi ai combattimenti. Tra que-
sti si stimano ben 2.300 europei
ed anche l’Italia è interessata dal
lusso.
«Allo stato attuale - dice il titolare del Viminale - nell’esodo verso la Siria risultano coinvolte inora 48 persone collegate a vario titolo al nostro Paese, di cui 2 di nazionalità italiana, una il genovese Giuliano Delnevo, convertitosi all’Islam e morto nei pressi di
Aleppo nel giugno dello scorso
anno, mentre l’altra persona è un
giovane marocchino naturalizzato
che si trova attualmente in un altro Paese europeo».
Il rischio è che queste persone,
appreso il know-how nei teatri di
guerra, poi tornino in Italia con
progetti ostili.
L’attenzione sul fenomeno, assicura Alfano, è massima, come sui
centri di aggregazione religiosa islamica: sono stati censiti nel territorio nazionale 514 associazioni e 396 luoghi di culto, tra cui le
quattro moschee di Roma, Milano, Colle Val d’Elsa e Ravenna.
Ma il ministro ritiene anche che
il contrasto più eicace al terrorismo passi per un adeguamento
normativo.
«Bisogna - sostiene - che sia
sempre possibile contestare il delitto di partecipazione a conlitti
armati o ad atti di terrorismo che
si svolgano fuori dai nostri conini: anche quando il responsabile sia un “lupo solitario”, cioè non
risulti appartenere ad alcuna associazione di stampo terroristico
né abbia svolto il ruolo di reclutatore».
ECONOMIA
Ecco il Pil “ritoccato”: nel 2011 era su del 3,7%
Marianna Berti
ROMA - Cambia la formula per
calcolare il Pil: l’Italia, come gli
altri Paesi europei, si adegua ai
nuovi standard che fanno lievitare, bocce ferme al 2011, il Prodotto
interno lordo di 59 miliardi di euro, il 3,7% in più. E ben 15,5 miliardi spuntano dalle attività illegali,
come la prostituzione, la droga e
il contrabbando di sigarette. Tra
criminalità e “nero” il Paese mette così insieme un patrimonio che
supera i 200 miliardi di euro. L’aggiornamento dei conti tocca quindi tanti aspetti che, a catena, si riversa su tutte le principali misure,
inclusi il deicit (-0,2 punti) e la
pressione iscale (-0,9 punti), entrambe in miglioramento.
A fornire numeri e spiegazioni
è l’Istat, che però ha appena iniziato il lavoro di revisione secondo le nuove regole di contabilità
(Sec 2010), rimpiazzando i criteri entrati in vigore ormai quindici anni fa. L’Istituto ha anche colto l’occasione per portare altre innovazioni per quello che è così diventato un “restyling totale”, con
in calendario altre tappe fondamentali. La prima è il 22 settembre quando l’Istat, rilascerà le stime anche per il 2012 e il 2013.
Per ora, infatti, tutto si ferma al
2011, scelto come benchmark, una
sorta di anno zero, per riponderare le singole voci. Allora se da una parte l’economia cresceva dello 0,4%, il deicit restava ben oltre
la fatidica soglia del 3%. Insomma
il Paese mostrava altre dinamiche,
ecco anche perché è diicile fare
“copia e incolla” dei numeri diffusi ieri dall’Istat per il 2011 sugli anni successivi. Di certo, l’effetto “rimbalzo” sul Pil, generato
dalle nuove regole, si neutralizzerà passando da un anno all’altro. Quanto al rapporto tra indebitamento netto e Pil, sul 2011 il beneicio è stato di 0,2 punti percentuali (dal 3,7% al 3,5%), con la fuoriuscita dal conteggio, valido ai ini Ue, degli efetti sulle operazioni di swap, relative ai derivati (1,8
mld). Tradotto in euro uno “sconto” di 0,2 punti percentuali corrisponderebbe a circa 3 miliardi,
ma, appunto, stiamo parlando del
2011 ed l’Istat ammonisce a trascinare il dato agli anni successivi.
Lo stesso vale per la pressione iscale (-0,9 punti).
A frenare su possibili slanci è lo
stesso premier, Matteo Renzi, che
mostra cautela sulla revisione,
sottolineando come «non cambierà sostanzialmente niente».
Guardando ai singoli capitoli, la
spinta più forte alla rivalutazione
del Pil è arrivata dalle spese per
ricerca e sviluppo, passate da costo a investimento.
Una modiica che da sola vale 20,6 miliardi di euro (+1,3 punti percentuali), superando i proitti (15,5 mld) derivanti dalle attività
illegali, limitate da Eurostat a trafici di stupefacenti (10,5 mld), prostituzione (3,5 mld) e contrabbando di sigarette (0,3 mld), più il relativo indotto. L’Istituto di statistica infatti ha approittato dell’ammodernamento della base dati anche per rideinire l’economia
sommersa.
Da Imu a Tasi,
ecco cosa cambia
nelle città italiane
ROMA - Se a Verbania pagheranno 200 euro in più, a Siena con la
Tasi i proprietari di prima casa avranno un risparmio di 374 euro
rispetto a quanto pagato nel 2012
con l’Imu. A fare i conti in tasca ai
proprietari di prima casa nei capoluoghi italiani è la Cgia di Mestre, alla luce dei dati disponibili,
che ha comparato l’importo che
pagheranno quest’anno con la Tasi rispetto a quanto hanno versato nel 2012. Il calcolo ovviamente
interessa anche i tanti italiani che
risiedono in Canada e che hanno
una casa in Italia. Sui 76 Comuni presi in esame, sul piano statistico emerge che in 2 Comuni su
tre l’importo Tasi sarà più leggero dell’Imu.
Quelli con il segno più, dove la
Tasi è superiore all’Imu pagata,
sono 27, tra cui Mantova (+120 euro) Trieste (+100), Ascoli Piceno
(+85), Lucca (+83). A Firenze (+24)
e a Venezia (+5). A Chiudere Lodi
con +1 euro.
Primo capoluogo, invece, a beneiciare del confronto Pistoia
con il risparmio di un euro, a seguire Bologna (2) e Brescia (3),
Ferrara (5) e Varese (9). Sul fronte dei risparmi più elevati, dopo
Siena c’è Torino con 332 euro, terza Roma (319), poi Livorno (277)
e Brindisi (260). Fuori di un sofio dalla top ten dei comuni del risparmio Milano e Genova (174) e
Napoli (165).
«Ovviamente - precisa il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - il risultato che emerge da
questo confronto è ancora parziale, perché non hanno ancora deliberato l’aliquota Tasi, o pubblicato la medesima sul sito del Dipartimento delle Finanze, almeno altri 25 Comuni capoluogo di provincia: tra i quali, realtà importanti come Bari e Palermo. Tuttavia,
stando ai 76 Comuni dove è stato
possibile efettuare il confronto, il
nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno
oneroso della vecchia Imu versata dai proprietari delle abitazioni
principali nel 2012».
I calcoli della Cgia sono stati effettuati sulla rendita catastale media di ciascun capoluogo di Provincia. Inoltre, si è presa in considerazione un’abitazione di tipo
civile (categoria catastale A2 che
comunemente è la più difusa) e
sono state rilevate le aliquote e le
detrazioni presenti nelle delibere
comunali pubblicate entro l’8 settembre 2014 sul sito del Dipartimento delle Finanze. Ovviamente
- precisa l’associazione -, i risparmi o gli aumenti di imposta sono
importi medi.
IL VERTICE
Faccia a faccia tra Marchionne e Montezemolo, per ora fumata grigia
Amalia Angotti
TORINO - Il faccia a faccia tra
Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne c’è stato. Nell’incontro a Maranello, dove l’amministratore delegato della
Fiat ha partecipato alla kermesse
di due giorni della Philip Morris,
sponsor del Cavallino, potrebbero essere stati concordati i tempi
del divorzio tra Montezemolo e la
Ferrari. Niente trapela né dal Lingotto né da Maranello. Le prossime ore sono decisive. In agenda
c’è, giovedì pomeriggio, il consiglio di amministrazione della Ferrari convocato già da tempo per esaminare i conti del semestre: se
non succederà nulla prima, Montezemolo, che è alla guida del Cavallino da 23 anni, potrebbe pre-
sentare al board le dimissioni.
Tra le questioni da deinire l’entità della buonuscita che qualcuno ipotizza milionaria. «Un dibattito non appassionante, la vera no-
tizia sarebbe darla ai lavoratori»,
ironizza Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim.
In ogni caso i tempi per formalizzare il divorzio sono stretti: bi-
sogna fare chiarezza prima dello
sbarco di Fiat Chrysler Automobiles a Wall Street, prevista per il 13
ottobre. Uscito di scena Montezemolo bisognerà procedere altrettanto rapidamente alla nomina
del suo successore: molto probabilmente sarà lo stesso Marchionne ad assumere la presidenza della Ferrari, forse aiancato come
amministratore delegato da Harald Wester, numero uno dell’Alfa
Romeo e della Maserati. Per Montezemolo, che ha avuto un ruolo centrale al tavolo con Etihad, è
sempre più probabile la candidatura al vertice della nuova Alitalia.
Lo scontro tra Marchionne e
Montezemolo, che si è acutizzato,
negli ultimi giorni, anche se i rumors su un possibile divorzio non
sono una novità, cela una diver-
genza sulla strategia da dare alla Ferrari. Diicilmente cambieranno alcuni elementi portanti,
peraltro indicati anche nel piano
presentato a maggio a Detroit: una produzione limitata a non più
di 7.000 auto all’anno e nessuna
scissione con relativa quotazione
del Cavallino. Le posizioni sono
però distanti sul ruolo della Ferrari all’interno del gruppo.
Montezemolo ha sempre interpretato la società come un’entità autonoma con proprie logiche. Marchionne invece la considera una delle società del gruppo
e, con la Maserati, un tassello del
brand del lusso che ha un ruolo
centrale nella strategia di Fca. Dare a Wester le redini di Alfa, Maserati e Ferrari rientrerebbe perfettamente in questo progetto.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
9
DONNA
Elisabetta Stefanelli
ROMA - “Ieri, oggi, domani. La
mia vita”, è l’autobiograia nella quale Sophia Loren, mentre
compie 80 anni (il 20 settembre)
ha deciso di raccontare la sua vita «senza iltri». Il libro uscirà oggi, edito da Rizzoli (336 pagine
più altre 64 pagine di inserto fotograico a colori). In Canada invece, per la versione in inglese, dovremo aspettare ino al 4 dicembre. L’attrice spiega così la sua decisione di scrivere la sua storia solo oggi al traguardo degli 80 anni: «Esistono molte mie biograie non autorizzate, a volte piene
di cose non vere», dice Sophia Loren.
«Arrivata a questo importante
compleanno ho pensato che potesse valere la pena fare il punto,
e raccontarmi al pubblico direttamente, senza iltri. Sono inalmente io in prima persona - spiega ancora - a raccontare la mia vita».
Come festeggerà? «Il compleanno lo festeggerò come sempre
con i miei cari, con la mia famiglia», dice ancora l’attrice durante un’intervista rilasciata alla vigilia della pubblicazione del libro.
In anteprima, per gentile concessione della casa editrice Rizzoli, ecco un estratto del libro che uscirà in contemporanea il 10 settembre in Italia, Brasile, Bulgaria,
Francia, Germania, Olanda, Russia, Spagna e poi Repubblica Ceca, il 4 dicembre in Usa, Canada,
GB e a inizio 2015 in Polonia. È il
capitolo in cui Sophia Loren, che
si chiamava ancora Soia Scicolone, racconta la sua prima volta a
Cinecittà.
L’estratto in anteprima esclusiva.
Sophia Loren. Nel riquadro la sua biograia “Ieri, oggi, domani. La mia vita”
Sophia Loren: la mia vita senza filtri
Biografia in vendita anche in Canada
«Is it your irst time in Cinecittà?» «Yes.» «Have you read Quo
vadis?» «Yes.» «What’s your name?» «Yes.» «How old are you?»
«Yes!». LeRoy scoppiò a ridere e,
forse intenerito dalla mia ingenuità, mi aidò lo stesso una piccola
parte, che non prevedeva battute.
Avrei interpretato una semplice ancella, che lanciava iori sul
trionfante Marco Vinicio, un bellissimo Robert Taylor.
Mammina, invece, se ne stette
tutto il giorno con una grossa cesta di bronzo sulla testa, e la sera
non sentiva più il collo. Scoprimmo dopo che le altre comparse,
molto più esperte di lei, si erano
tirate indietro all’ultimo momento lasciando alla novellina questo
pesante onere. Ricordo ancora il
frastuono, le luci e le grida, il caldo sofocante, centinaia e centinaia di persone in piedi per ore spostate da un lato all’altro del set come pacchi postali.
Le comparse erano le ultime
ruote del carro e non sempre venivano trattate bene, specie se, loro malgrado, rovinavano una sce-
na e costringevano a girare tutto
da capo.
Quando ero in prima ila, davanti alle camere, mi illudevo che
inquadrassero anche me. In realtà,
ero fuori fuoco, un dettaglio marginale in un quadro maestoso.
Il più delle volte mi sentivo piccola piccola, ma sapevo di essere nel posto giusto e dentro di me
covavo la certezza che, con molta pazienza e molta tenacia, ce
l’avrei fatta. Tra le comparse, anche se non potevamo saperlo, c’era il giovane Carlo Pedersoli, futuro Bud Spencer, a quell’epoca
campione italiano di nuoto.
Grazie al suo isico da atleta, aveva ottenuto il prestigioso ruolo di legionario. Giovanissima, ma
già famosa, igurava in una parte minore anche Elizabeth Taylor,
che aveva solo qualche anno più
di me ma che si era già conquistata fama mondiale con Torna a
casa Lassie!. Con occhi inebetiti issavo Robert Taylor e Deborah Kerr, che avevo ammirato tante volte al cinema teatro Sacchini.
Mi sembrava un sogno anche
solo poter respirare la loro stessa
aria. Ma ogni rosa ha le sue spine,
e il brutto doveva ancora arrivare.
Una volta passato il vaglio del regista, chiamavano all’altoparlante le comparse prescelte per registrarle sul libro paga. Dopo «Villani» fu la volta di «Scicolone»,
ma a presentarci davanti al tavolo della produzione ci trovammo
in due. Una ero io. L’altra, la moglie di mio padre».
Il libro sarà disponibile in Canada nella sua traduzione in inglese a partire dal 4 dicembre. Si
potrà sempre comprare la versione originale in italiano visitando
il sito internet della Rizzoli, www.
rizzoli.eu.
L'ATTRICE
Gli 80 anni di Brigitte Bardot
Aurora Bergamini
PARIGI - Bellissima, seducente e scandalosa, coi lunghi capelli biondi e il isico mozzaiato, fu l’icona sexy del cinema francese
negli anni Sessanta, per poi dedicarsi anima e corpo alla causa animalista. Brigitte
Bardot compirà 80 anni il prossimo 28 settembre, e la Francia già la celebra con mostre, libri e interviste. «Il regalo più bello
che potrei ricevere? - ammette l’ex attrice - Che il governo approvi una legge contro la macellazione rituale. E che il cavallo
sia considerato un animale da compagnia».
E aggiunge: «Se non avrò ottenuto queste
due cose prima di morire avrò fallito la mia
vita».
La carriera d’attrice ormai è alle sue spalle: «Ho dato la mia giovinezza e la mia bellezza agli uomini - aferma - riservo ora la
mia saggezza e la mia esperienza, il meglio
di me stessa, agli animali».
Nel 1972, B.B. lascia il cinema, riiutando uno dietro l’altro contratti da milioni di
dollari tra cui uno per James Bond. Tutte le
energie vanno alla sua fondazione in difesa degli animali, vicino a Saint Tropez, dove vive circondata da asini, cani, gatti, pecore, galline. Tra le sue battaglie si ricordano quella per l’abolizione della corrida,
l’appello per vietare le bestie nei circhi e
quando distesa nuda su una banchisa canadese militava in difesa dei cuccioli di foca.
«Gli omaggi, le esposizioni, i regali... tutto questo è carino - dice B.B - Ma io compio 80 anni. Non ho più la vita davanti a
me».
Intanto è uscita una biograia di Yves Bigot, dal titolo “Brigitte Bardot la femme la
plus belle et la plus scandaleuse au monde”, ed è in corso una mostra fotograica a
Saint-Tropez ino al 2 settembre con scatti inediti di Gerard Schachmes, fotografo
di Paris Match, Elle e Vanity Fair, tra ritratti della star, sola o in compagnia dei suoi
mariti, o ancora con personalità politiche e
del mondo dello spettacolo per difendere le
sue battaglie animaliste.
Le foto sono raccolte in un libro, in uscita
il 4 settembre. Inoltre dal 29 agosto al Chateau de La Messardiere, sempre nel sud, l’e-
Verso il voto
PROGRAMMI, CONFRONTO E IDEE
sposizione di oggetti su BB della collezione di Bruno Ricard intitolata ‘Best of Brigitte’.
Il mito Brigitte Bardot nasce con “Et
Dieu... crea la femme”, ilm scandalo nella
Francia del 1956 di Roger Vadim (che poi
divenne suo marito). Ne seguirono una cinquantina tra cui “Il dispezzo” di Jean-Luc
Godard, “La ragazza del peccato” di Claude
Autant-Lara, “La verità” di Henri-Georges
Clouzot, “Vita privata” di Louis Malle. Tra
i suoi rimpianti, non aver girato con Fellini
e Bergman. Fu la musa di grandi artisti come Andy Warhol, Richard Avedon e Robert
Doinseau. Eletta Marianna di Francia, il suo
stile dettava mode e tendenze. Fu la sola
donna dell’epoca nel 1967 a essere ricevuta
all’Eliseo dal generale Charles-de-Gaulle in
pantaloni.
La sua vita sentimentale fu movimentata
tra numerosi lirt, tra cui Jean-Louis Trintignant, Serge Gainsbourg e Jimi Hendrix, e
quattro matrimoni. Dopo Vadim, ci fu l’attore Jacques Charrier, nel 1959 da cui ha avuto il suo unico iglio, Nicolas-Jacques
Charrier, poi il ricco playboy tedesco Gunter Sachs nel 1969 e oggi il politico di estrema destra Bernard d’Ormale.
Negli ultimi anni è diventata bisnonna,
a causa dell’artrosi fatica a muoversi e sono rare le apparizioni in pubblico. Ma è
sempre agguerrita per la causa animalista:
«Tutto quello che ho l’ho lasciato alla mia
fondazione - ha concluso - Spero che questo compleanno non serva a inutili festeggiamenti ma a far conoscere le mie battaglie».
I
l Corriere Canadese potrebbe essere la vostra vetrina, il modo di pubblicizzare per iscritto, in italiano e
in inglese, le vostre piattaforme elettorali, i vostri progetti, le vostre iniziative.
Il Corriere Canadese è a vostra disposizione giornalmente, gratuitamente. Approfittatene.
Siamo ormai in piena campagna elettorale per le elezioni Comunali, le cosiddette amministrative.
Quelle federali, che per legge dovrebbero tenersi il 19 ottobre del 2015,
potrebbero avvenire anche prima se il
governo decidesse di forzare la mano,
anticipando la consultazione.
Vogliamo presentare questo invito per iscritto per dare ai nostri lettori la possibilità di conoscere la ragion
d’essere – le piattaforme – dei candidati, ma soprattutto, come si adeguano alle esigenze nostre comunitarie (se in effetti ci siano delle divergenze da quelle
“mainstream”), o perché dovrebbero interessarci certi temi come cittadini.
Vorremmo far conoscere chi siete e
cosa fate, oppure cosa intendete fare,
per la comunità.
Vale anche per i candidati ed eletti alle amministrative (City/Regional
Councils), e ai provveditorati agli studi (Boards of Education).
Per piacere non inviateci i soliti testi
preparati e precotti – i “talking points”.
Inoltre, vi preghiamo di limitarvi a 400
parole. Intendiamo pubblicare in inglese e in italiano; quindi, sulle 400 battute per l’uno e 400 per l’altro.
Non pubblicheremo dei pareri considerati attacchi ad personam verso un
rivale.
La nostra redazione si manterrà sempre il diritto di commentare: in questo
caso i commenti, come posizione del
giornale, non avranno firme; come parere personale saranno firmati dall’autore.
Sono ben accette anche lettere da
parte dei lettori che potrebbero dare il
via e alimentare il dibattito. Saranno
ovviamente pubblicate solamente le lettere firmate.
MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
10
L’Italia di Conte parte subito forte
Inizia bene il cammino verso Euro 2016 con il 2-0 alla Norvegia. Zaza e Bonucci in gol, Immobile esce in barella
Piercarlo Presutti
OSLO - Dal caldo di Natal al fresco
di Oslo le condizioni per il calcio
italiano cambiano, e non solo sul
piano climatico: il 24 giugno gli
azzurri perdevano con l’Uruguay
e toccavano uno dei punti più bassi della loro storia, ieri sera battendo 2-0 a domicilio la Norvegia
con gol di Zaza e Bonucci sembrano già avere invertito la tendenza.
Riscopre il piacevole sapore della vittoria in una gara uiciale, la
nazionale italiana che aveva fatto l’antipasto, sempre con un 20, nella partita molto amichevole
con l’Olanda la settimana scorsa:
e anche fatta la tara del modesto
valore dell’avversario di ieri (ma
da queste parti avevano vinto solo gli azzurri di Pozzo e quelli di
Vicini, Sacchi e Lippi avevano sofferto assai) il fatto deve essere rimarcato. Anche perché questa pare essere da subito una squadra di
Conte, vincente e ossessiva come
il suo tecnico.
Impostata con un giro palla intelligente, mai in calo di concentrazione: e sicuramente impreziosita, rispetto alla triste avventura del mondiale brasiliano, dalle presenze di Giaccherini e Zaza
oltre che dall’inaspettato ruolo di
leader in campo assegnato dal ct
a Bonucci. Il risultato di tutto ciò
è che l’Italia è in testa al girone di
qualiicazione europea, sebbene a
pari punti con Croazia (che però a
vinto in casa contro Malta) e Bulgaria (2-1 in Azerbaigian). Viste
le premesse estive, crisi federale
compresa, non era scontato.
Conte ha scelto in avvio di replicare in pratica la formazione vittoriosa in amichevole con
l’Olanda, con l’innesto di Florenzi al posto dello squaliicato Marchisio e il rientro del titolare Buffon in porta. Trio difensivo formato da Ranocchia-Bonucci-Astori,
a centrocampo De Rossi metronomo a dettare i tempi delle incursioni di Florenzi e Giaccherini ai suoi ianchi e di Darmian e
De Sciglio sulle fasce laterali. In
avanti gli attesissimi Immobile e
Zaza, dirompenti giovedì scorso a
Bari. Il ct norvegese Hoegmo rispondeva con un prudente 4-5-1,
con King unica punta. Pressavano
molto, i padroni di casa: e sicuramente più dell’arrendevole Olanda di Bari.
Lo scopo evidente era quello di
mettere in diicoltà Bonucci, abituato a fare da quarterback nelle
squadre di Conte con le sue sventagliate in avanti. Agiva da vero e
proprio regista arretrato, lo juventino: lanci a destra e sinistra, dove
NORVEGIA-ITALIA 0-2
Zaza festeggiato dopo il primo gol alla Norvegia
trovava puntuali i compagni per
sviluppare la manovra.
Così l’Italia faceva la prova generale del gol già al 3’ (Bonucci lungo per Darmian che al volo
metteva al centro, Immobile e Zaza non sfruttavano per un pelo).
Rete del vantaggio che poi trovava poco dopo, al 16’: Bonucci innescava De Sciglio sulla sinistra,
tocco in mezzo sul quale facevano
velo sia Giaccherini sia Immobile: sulla palla si buttava Zaza, che
batteva Nyland con un sinistro
deviato da Nortdveit. La reazione
della Novegia regalava una lunga fase di possesso palla e solo un
paio di brividi: una girata di King,
fuori di poco al 20’, e una mischia
gigante in area azzurra al 27’. Ma
in realtà a rendersi pericolosa era
ancora l’Italia: a 31’ con una gran
botta di Giaccherini, autentico
uomo ovunque, respinta con fatica dal portiere (e Immobile falliva il tap in). E in chiusura di tempo con un contropiede che portava gli azzurri in superiorità numerica davanti alla porta avversaria, vaniicato però da un passaggio impreciso di De Sciglio e da
un conseguente tiro afrettato di
Giaccherini.
Nella ripresa, dopo lunghe fasi di confusa ofensiva norvegese,
Conte sostituiva Darmian con Pasqual, invertendo le fasce di competenza con De Sciglio: e alla prima palla giocata l’esterno della
Fiorentina da sinistra confezionava un cross al bacio per Bonucci,
bravo a celebrare la propria gran-
Norvegia (4-5-1): Nyland 5,
Elabdellaoui 5.5, Nordtveit 5,
Forren 5, Flo 5, Dhaeli 6, Skjelbred 5.5 (35’ st Pedersen sv),
Johansen 6, Jensen 5.5 (25’ st
Tettey sv), Nielsen 5.5 (5’ st
Elyounoyssi 5.5), King 6.5. All.
Hoegmo 5.5.
Italia (3-5-2): Bufon sv, Ranocchia 6.5, Bonucci 7.5, Astori 6, Darmian 6 (16’ st Pasqual
6.5), Florenzi 6.5 (41’ st Poli
sv), De Rossi 6.5, Giaccherini
7.5, De Sciglio 6, Zaza 7. All.
Conte 7.
Arbitro: Mazic (Ser) 6.5.
Reti: nel pt 16’ Zaza, nel st 17’
Bonucci
de estazione con una schiacciata di testa vincente. Il gol del raddoppio azzurro chiudeva di fatto la gara: ci provava con un sinistro rugbystico (palla altissima)
Elyounoussi. L’arbitro ritardava
la sostituzione di Zaza con Poli al
32’ e l’attaccante per poco non si
prendeva lo sizio di andare a segnare un altro gol in contropiede
(traversa piena, con il successivo
colpo di testa di Florenzi neutralizzata dal portiere) e poi costringendo qualche minuto dopo un
difensore al salvataggio disperato.
Così Conte ci ripensava e al posto di Zaza inseriva Destro, poco
dopo Poli rilevava Florenzi mentre Immobile lasciava il campo in
barella per infortunio, unica nota
stonata della giornata.
IL COMMENTO
Norvegia,
tante takk
Nicola Sparano
G
razie in norvegese di dice
takk. Doppio takk, dunque.
Il primo lo dice Conte, il
secondo tutti noi in giro per il
mondo. In Brasile il gol lo vedevamo fare agli altri.
Nell’era Conte - aspettiamo,
please, a santiicarlo - in due partite ne sono stati fatti quattro gol,
zero incassati.
Vincere fuori casa non è mai
facile, stavolta è andata bene. Anche la sorte ci ha dato una mano,
ma la fortuna ci era debitrice per
le carognate che si riilò in Brasile. Gol iniziale fortunoso a parte,
poi gli azzurri hanno stradominato. Lo hanno fatto all’antica, difesa
chiusa e contropiede, ripartenze
come si dice ora.
Paradossalmente, nonostante
le tante occasioni create, va detto
che il centrocampo azzurro non
ha brillato. Visto che Conte sta facendo giocare con la palla a terra
e senza i lanci lunghi, c’è da chiedersi il non utilizzo di Verratti.
Il discorso Verratti ora come
ora è un po’ come cercare il pelo
nell'uovo. Ma il problema a centrocampo resta e Pirlo non potrà
risolverlo.
In attesa di impegni più tosti,
bene così, anzi benissimo.
EURO 2016, SORPRESE E CONFERME
Vincono Croazia e Bulgaria, male Olanda e Turchia
ROMA - È la serata delle “cenerentole” del pallone in Europa,
con Cipro e Islanda che portano
a casa sei incredibili punti, frutto
del 3-0 degli islandesi sulla Turchia e della sorprendente vittoria
di Cipro in Bosnia (1-2). E poco
c’è mancato che anche Andorra
non facesse il colpaccio contro il
Galles: andata in vantaggio è stata
ripresa e superata da super Bale
autore di una doppietta (1-2).
Per il resto la serata di Euro2016
regala due vittorie per Bulgaria e Croazia, i due “condomini”
dell’Italia nel Gruppo H.
La Bulgaria fatica più del previsto per battere l’Azerbaijan. A
Baku, l’undici di Penev è riuscita
a prendere l’intera posta in palio
solo grazie a un gol di Hristov
maturato nel inale (87’). Passati
in vantaggio con Micanski (14’), i
bulgari si erano poi fatti riprendere dai padroni di casa con Nazarov (54’). partita non agevole nemmeno per la Croazia che impiega
più di un tempo per avere la meglio di Malta, superata grazie ai
gol di Modric (46’) e Kramari (81’)
e questo nonostante gli ospiti abbiamo giocato per più di un’ora
in inferiorità numerica (espulso
Borg). Una grossa sorpresa la regala forse la piccola Islanda che
annienta la Turchia (3-0) grazie ai
gol di Bödvarsson e alla doppietta
di Sigurdsson. Si decide invece al
90’ la partita di cartello della se-
rata di ieri tra Repubblica ceca e
Olanda (2-1), con i padroni di casa che trovano il gol della vittoria
all’ultimo minuto grazie a Pilar.
In precedenza avevano segnato
prima Doka per i padroni di casa
e poi il laziale De Vrij (55’) per il
momentaneo pareggio. C’è invece
bisogno di un super Bale al Galles
per superare in rimonta Andorra
andato inaspettatamente in vantaggio nel primo tempo.
Inattesa e sorprendente invece la sconitta della Bosnia in
casa con Cipro. Al vantaggio di
Ibisevic ha risposto la doppietta
Christoi e al 90’ Pjanic si è anche
fatto parare il rigore del possibile
pareggio. A reti inviolate è inine terminata Kazakista-Lettonia
(Gruppo A).
UNDER 21
Azzurrini agli spareggi per Euro 2015, con Cipro finisce 7-1
ROMA - L’obiettivo è centrato:
l’Under 21 di Luigi Di Biagio si
qualiica per gli spareggi per le
qualiicazioni alla fase inale degli
Europei 2015 battendo, in rimonta,
Cipro per 7-1 a Castel di Sangro e
vincendo il gruppo 9.
Venerdì gli Azzurrini (che saranno testa di serie) conosceranno il nome degli avversari degli
spareggi (in programma ad ottobre), nel frattempo però Di Biagio
e suoi ragazzi si godono la vittoria
e il primo obiettivo centrato.
«Hanno compiuto una piccola
impresa - commenta a ine parti-
ta il tecnico - sono stati fantastici in dal primo giorno. Ci piace
complicarci la vita - dice il tecnico commentando lo svantaggio
iniziale della sua squadra - alla
prima disattenzione prendiamo
gol. Bene la reazione ma dobbiamo migliorare e provare a passare
in vantaggio. Il top deve essere il
nostro obiettivo, quando afronteremo grandi squadre servirà qualcosa in più».
Contro Cipro Di Biagio torna
al 4-2-3-1 e cambia per quattro
undicesimi la formazione che
venerdì aveva superato in rimon-
ta a Pescara la Serbia: in difesa
Daniele Rugani e Stefano Sabelli
prendono il posto di Luca Antei e
Cristiano Biraghi, a centrocampo
torna Federico Viviani al posto di
Lorenzo Crisetig; in attacco c’è
Federico Bernardeschi e non Samuele Longo mentre il tecnico di
Cipro, Hadjiloukas risponde con
un 4-3-3 con Roushias, Kyprianou e Sotiriou. Arbitra lo svizzero
Amhof.
L’Italia parte con ritmi alti, e va
più volte vicina al gol.
Gli azzurrini pressano ma al 29’
a sorpresa, Cipro passa in van-
taggio alla sua prima vera azione.
Cross dalla sinistra e stacco di testa di Sotiriou .
L’Under 21 si trova in svantaggio ed è costretta alla rimonta. Rimonta che si compie già nel inale
della prima frazione. Al 42’ Bernardeschi riporta il risultato in
parità: lancio di Sturaro e colpo di
testa di Bernardeschi che supera
Mytidis in uscita.
In pieno recupero l’Under 21 si
porta in vantaggio: discesa sulla
destra di Zappacosta, che salta
due avversari in velocità e crossa:
Antreas Panayiotou tocca malde-
stramente e il pallone rotola inesorabilmente in rete.
Nella ripresa gli azzurrini di
Di Biagio dilagano: all’11’ Sturaro
trova il gol del 3-1 (gran destro da
fuori del centrocampista del Genoa, servito da Berardi).
Il poker azzurro arriva al 16’ ad
opera di Belotti che con una inta
rientra sul destro e lascia partire
un tiro che non lascia scampo al
portiere avversario.
L’Under 21 dilaga, complice anche l’evidente calo dei ciprioti. Al
24’ va in gol Dezi, al 30’ Longo e al
35’ Rugani.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
11
SPORT
Maicon a rapporto da Garcia
Il terzino è rientrato a Roma dopo l’esclusione dalla Seleçao. Sabato in panchina
ROMA - È stato il mancato rispetto dell’orario di rientro in albergo
issato da Dunga nel giorno libero
della Seleçao a causare il taglio
di Maicon dal Brasile. La motivazione del provvedimento disciplinare è stata spiegata al ds della
Roma, Walter Sabatini, nel corso
di una telefonata avuta col coordinatore verdeoro Gilmar Rinaldi. Il
giocatore giallorosso, proveniente
da Miami, è intanto sbarcato verso l’ora di pranzo a Fiumicino (in
ritardo anche qui, ma per colpa
dell’aereo) e nel pomeriggio si è
recato a Trigoria per parlare con
Rudi Garcia e ritrovare i compagni di squadra.
Il grave ritardo alla base dell’addio alla nazionale, che in Brasile
ha generato anche dell’ironia per
il personale “fuso orario” del giocatore (invece di tornare in hotel
alle 8 di sera per la cena, si sarebbe presentato alle 8 del mattino),
è stato confermato dallo stesso
Maicon (nella foto) sia ai dirigenti
sia a Garcia nel colloquio andato
in scena prima della seconda sessione d’allenamento a cui il brasiliano non ha preso parte svolgendo esclusivamente un lavoro di
scarico.
Il tecnico, oltre a chiedere chiarimenti su quanto accaduto a Miami (vicenda che tutto sommato
rappresenta un vantaggio per la
Roma che non dovrà più dividere il giocatore con la Seleçao) è
andato oltre volendo assicurarsi
della tenuta psicoisica del brasiliano, il quale si è detto pronto e
subito disponibile per giocare.
Non è escluso quindi che Maicon possa tornare in campo già
a Empoli o nella prima gara di
Champions League mercoledì
sera all’Olimpico contro il Cska
Mosca.
Di certo, sabato a Empoli ci sarà
Iturbe dal primo minuto.
«È stato importante vincere
all’esordio in campionato, la Fiorentina è forte e iniziare col piede
giusto è importante per la stagione - le parole dell’argentino ex
Verona a Roma Tv - La Juventus
è forte, ma lavoriamo per fare bene. Penso che la Roma è cresciuta
tanto e possiamo fare tante cose
belle».
Prima di pensare allo scontro
diretto con i bianconeri (in programma il 5 ottobre a Torino al
termine di un vero e proprio tour
de force tra campionato e Champions), però i giallorossi dovranno fare punti in Toscana.
«Tutte le partite saranno diicili, l’Empoli adesso che è in Serie
A farà di tutto per restarci come
ha fatto lo scorso anno il Verona
- ammette Iturbe -. Il mio punto
forte? Le punizioni, mi piace batterle e fare gol. La mia rete più
bella è stata proprio alla Lazio
su punizione. Il derby? Sarà bello
giocarlo e vincerlo».
LEGA PRO
Reggina-Messina
rinviata per
la processione
REGGIO CALABRIA - Il prefetto di Reggio Calabria Claudio
Sammartino, “per la preminente
tutela dell’ordine, della sicurezza
e dell’incolumità pubblica”, ha disposto il diferimento della partita
di campionato di Lega Pro Reggina-Messina in programma domenica prossima.
L’incontro, qualiicato con “proili di rischio massimo” dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive presso il ministero
dell’Interno, era issato, è scritto
in una nota della Prefettura, “in
concomitanza con i festeggiamenti per la festa patronale della
Madonna della Consolazione che
richiama un notevole numero di
partecipanti anche nella zona prospiciente l’impianto sportivo, ove
verranno installate diverse centinaia di bancarelle”.
Il provvedimento, prosegue la
nota, “è stato assunto in via cautelativa, atteso il rischio di eventuali
criticità fra le tifoserie rivali”.
L’argomento è stato al centro
della riunione tecnica delle forze
di polizia alla quale ha preso parte
anche l’Amministratore unico della società calcistica reggina.
L'AGENTE DEL TECNICO
D'AMBROSIO
«Benitez rifiutò due volte il Real Madrid»
«Inter, tutto cambiato in nove mesi»
ROMA - Rafa Benitez ha per ben
due volte respinto le avances del
Real Madrid che lo contattò ai
tempi del Liverpool (2008).
“Rafa ha avuto per due anni
consecutivi l’opportunità di diventare allenatore del Real Madrid. Abbiamo ricevuto una interessante proposta dei Blancos
nel 2008 e 2009”, ha reso noto
l’agente dell’attuale allenatore
del Napoli, Manuel Garcia Quilon, parlando al tabloid britannico The Sun.
In quegli anni, ha aggiunto
Quilon, Florentino Perez andò
personalmente a Liverpool per
cercare di convincere il tecnico
spagnolo a trasferirsi a Madrid,
ma l’allenatore rimase fermo al
contratto che aveva irmato con
i Reds.
“Rafa aveva appena rinnovato
con il Liverpool e lui è un uomo
di parola, ha riiutato l’oferta del
suo amato Real Madrid, anche se
era la migliore proposta economica e sportiva mai ricevuto”, ha
concluso Quilon.
Benitez, intanto, arriverà oggi
a Napoli da Liverpool dove sta
trascorrendo alcuni giorni con la
sua famiglia: i giocatori (che oggi avranno una giornata libera)
ritroveranno il tecnico domani
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5 yrs. running
mattina per la ripresa degli allenamenti. Dall’entourage di Benitez arrivano notizie di un Rafa
tranquillo, che sta preparando
tatticamente a Liverpool la partita col Chievo. Non dovrebbe
esserci, invece, l’incontro tra il
tecnico spagnolo e il presidente
azzurro De Laurentiis che dopo
avere visto i giocatori lunedì a
Castel Volturno, è ripartito per
Roma dove dovrebbe restare ino
al week-end per poi tornare in
vista della partita di domenica.
La tifoseria napolenata non ha
ancora digerito l'eliminazione
dalla Champions e l'operato del
tecnico spagnolo è stato messo
in discussione anche nella vittoria in extremis in casa del Genoa
nella prima di campionato.
MILANO - «È cambiato quasi tutto qui all’Inter, non solo per quanto riguarda i giocatori»: Danilo
D’Ambrosio descrive così i suoi
primi nove mesi in nerazzurro,
sottolineando che «tutti insieme
dobbiamo remare nella stessa direzione per poterci togliere grandi soddisfazioni».
Intervistato da Inter Channel
nel giorno del suo 26º compleanno, D’Ambrosio si è proiettato alla sida di domenica contro il Sassuolo.
«Ha un allenatore bravo e capace e ha giocatori che fanno la differenza, come Zaza. Ma noi vogliamo cominciare bene la stagione in casa e puntiamo ai tre punti», ha spiegato l’esterno arrivato
a gennaio dal Torino, che ha par-
lato anche della sua carriera e delle persone che più hanno inluito
nel suo sviluppo.
«Sicuramente sono stati Ventura e Petrachi, che al Torino mi
hanno dato iducia e consapevolezza. Poi questo cammino lo
stanno completando Mazzarri e
Ausilio e ringrazio anche loro per
quello che stanno facendo - ha dichiarato -. Io cerco di dare tutto
quello che ho per la maglia che indosso. L’ho fatto per il Torino, l’ho
fatto per le squadre precedenti e
cercherò di dare il massimo sempre anche qui all’Inter e spero che
basti ai tifosi per essere orgogliosi. Intanto li ringrazio per gli auguri anche perché non tutti quelli
che me li hanno fatti sui social sono tifosi dell’Inter».
Rocco Piccininno
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MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
12
SERIE A
Milan, migliora la difesa e sogno Champions
Inzaghi ottimista sul futuro: «Poste le basi per un gruppo forte ma pensiamo giorno per giorno»
MILANO - “Chiaramente non è
bella una stagione con il Milan
senza Champions League, ma io
spero che noi si possa rientrare
il prima possibile”: è l’auspicio
dell’allenatore rossonero Filippo
Inzaghi, che però non si sbilancia
sulle chance della propria squadra di tornare già nella prossima
stagione nella più importante
competizione europea. “Io penso
che il nostro segreto debba essere
pensare giorno per giorno, senza
obiettivi di medio-lungo termine
- ha detto Inzaghi durante l’Elite
Forum della Uefa che nei giorni
scorsi ha riunito gli allenatori dei
principali club europei -. Siamo
partiti bene, ma non abbiamo ancora fatto niente. Abbiamo vinto
solo una partita, dobbiamo crescere partita per partita”.
Davanti ai colleghi Inzaghi ha
spiegato che l’obiettivo all’inizio
della nuova esperienza in panchina era “innanzitutto creare un
gruppo forte, con il dna del Milan che ultimamente si era forse
un po’ perso. E sono felice di dire che, dopo due mesi di lavoro,
siamo riusciti a porre queste basi.
Questa - ha notato, come si legge sul sito del club rossonero - è
una squadra arrivata ottava nella scorsa stagione, una squadra
che aveva bisogno di essere rassicurata. La cosa più importante
all’inizio è stata lavorare duro ed
essere professionali negli atteggiamenti. Direi che siamo entrati
in quest’ottica”.
C’erano giorni, nemmeno tanto
lontani, in cui la situazione della
Inzaghi con l'ultima Champions vinta dal Milan nel 2007
difesa del Milan sembrava più intricata di un gomitolo di lana tra
le zampe di un gatto. Durante l’estate la squadra rossonera imbarcava acqua e prendeva gol senza
soluzione di continuità: la facilità
con la quale gli avversari arrivavano al tiro era irrisoria e ci si chiedeva come Pippo Inzaghi avrebbe
risolto il problema.
O come avrebbe limitato i danni, visto che questo Milan deve
pensare a segnare un gol in più
degli avversari piuttosto che a subirne uno in meno. Al Trofeo Tim
contro Juve e Sassuolo ci fu la prima inversione di rotta: zero gol incassati e un numero di occasioni
lasciate agli avversari che rientra
nella logica.
Contro la Lazio, nel debutto in
campionato, Diego Lopez è stato
battuto una volta (paradossalmente da un compagno), ha parato un
rigore e fatto un altro grande intervento. Però, rispetto ad alcune
tremende esibizioni estive, la difesa è sembrata meno fragile. Il
cammino è ancora lungo, ma il lavoro in allenamento sta portando
i primi frutti.
Nella tournée americana il Milan era spaccato in tre reparti,
lungo, abbandonato a se stesso.
Quindi indifendibile. Adesso difende di squadra, ossia non aidandosi solo a terzini e marcatori,
ma a tutto il gruppo. La ricetta di
Inzaghi è semplice: linee vicine,
raddoppi appena si può. È l’applicazione pratica del principio
“aiutare il compagno”: davvero in
campo si danno tutti una mano,
squadra corta e stretta, attaccanti in pressione quando gli avversari cominciano a impostare il
gioco. Applicazione e intensità:
non basta, ma aiuta. Inzaghi, naturalmente, deve aidarsi anche
alle individualità. L’allenatore rossonero, comunque, può scegliere due soluzioni diverse in base
all’avversario e al tipo di partita
che vuole impostare. Se serve
molta spinta sulle fasce può schierare contemporaneamente due
terzini d’assalto (Abate-De Sciglio
o De Sciglio-Armero; più diicile
Abate-Armero) se invece, come
contro la Lazio, il pericolo può arrivare proprio dalle corsie laterali
basta allargare Bonera per avere
tre centrali sempre pronti a intervenire e un solo terzino abilitato a
spingere in avanti alla ricerca del
cross. Ricordando sempre quello
che predica Inzaghi: l’equilibrio è
fondamentale e gli attaccanti sono
i primi difensori.
PALLAVOLO
Mondiali, con la Serbia l’imperativo è vincere
ha l’occasione di riproporsi titolare ad alto livello.
Dopo l’ottima estate 2013, il neo
acquisto di Modena, non ha trovato quest’anno troppo spazio in
azzurro, ma rimane un attaccante
di grande valore a cui aidarsi. Domani in campo dovrebbe scendere
una diagonale nuova rispetto alle
ultime uscite.
I buoni segnali lanciati da Dragan Travica nella seconda parte
del match contro gli Stati Uniti,
sono stati recepiti dal ct italiano,
che sembra orientato a restituirgli
la regia della squadra.
«In questo momento abbiamo
meno punti degli altri - le parole
del ct Mauro Berruto - basta guardare la classiica, e siamo circondati da molto scetticismo, non sono molti a credere che possiamo
ribaltare la situazione».
«Questo per noi deve essere uno stimolo, per cercare di ribaltare
una situazione che ci vede partire
con un distacco di quattro punti
dall’ultimo posto utile per entrare
nelle inali», ha concluso il commissario tecnico.
FIORENTINA
Badelj: imparerò
da David Pizarro
FIRENZE - «Sarebbe presuntuoso
se mi paragonassi a David Pizarro, è uno che al calcio ha dato tantissimo. Io devo imparare da lui, è
un onore lavorare con lui. Per me
non sarebbe un problema giocare
insieme a David».
Così il centrocampista croato
Milan Badelj, presentato oggi dalla Fiorentina che lo preso proprio
per essere un’alternativa al cileno
durante la stagione. «È un onore essere arrivato in questa città.
Spero di aiutare i miei compagni
di squadra a vincere qualcosa, vogliamo arrivare in alto - ha sottolineato il neo centrocampista viola - È stato sempre un mio desiderio quello di venire a giocare in Italia e alla Fiorentina. È stata una
scelta bilaterale, perché anche la
Fiorentina ha dimostrato di volermi molto».
Una trattativa, quella per Badelj, iniziata molto tempo fa anche se il giocatore spiega: «Non
so quando siano iniziati i contatti con la Fiorentina, non ne sono mai stato a conoscenza ino a
quando non mi hanno detto che
c’era davvero la società viola su di
me. Da quel momento ci ho messo solo 24 ore per decidere».
Giocherà con il numero 5 sulle spalle - anche se Badelj ricorda
che non è legato a nessun numero
in particolare - e quando gli viene
chiesto se ha avuto problemi con
l’Amburgo (squadra dalla quale la
Fiorentina ha prelevato il giocatore negli ultimi giorni di mercato), il croato dice: «In Germania
ho fatto due anni, il primo è stato eccellente. Nel secondo ci sono
stati dei cambiamenti che mi hanno portato a non giocare benissimo. Io bravo ma lento? Cercherò
di rimanere bravo e di essere un
po’ meno lento. Nella Fiorentina ho trovato molti giocatori serbi, montenegrini e sloveni. Senza
dubbio per me è un vantaggio che
ci siano tanti giocatori che parlano la mia lingua. In ogni caso la
prossima conferenza stampa la
farò nella vostra lingua».
ROMA - Si comincia con Italia-Serbia (oggi alle ore 16.40 italiane,
10.40 a Toronto), poi si prosegue
contro la Polonia domani, l’Argentina sabato e l’Australia domenica.
Quattro partite da afrontare come se fossero delle inali, perché
all’Italia che è arrivata da Cracovia
con soli due punti all’attivo, ne servono il più possibile per inseguire
ancora la qualiicazione tra le migliori sei del Mondiale.
La sida con la Serbia è un classico delle ultime stagioni. Partita
sempre complicata da interpretare
perché nel sestetto di Kolakovic ci
sono tanti atleti che per anni hanno giocato o giocano nel campionato italiano.
Poco più di due settimane fa,
alla vigilia della partenza per la
rassegna iridata, gli azzurri hanno
afrontato e battuto Atanasijevic e
compagni, un precedente che da
iducia al gruppo di Berruto, che
dovrà fare a meno di Zaytsev, che
è rientrato a Roma per curarsi meglio.
A rilevare l’opposto tricolore
dovrebbe essere Luca Vettori, che
VUELTA
MOTOGP
Niente Mondiale
per Contador
Tappa a Misano sulla pista dedicata a Simoncelli
MADRID - Lo spagnolo Alberto Contador, attuale leader della
Vuelta, nel giorno di riposo della
corsa ha annunciato che non parteciperà al Mondiale su strada, in
programma nella spagnola Ponferrada il 28 settembre prossimo.
In una conferenza stampa, Contador ha sostenuto che «il percorso non è adatto alle mie caratteristiche e per questo preferisco
lasciare il mio posto ad un altro».
«Ho bisogno di riiatare e di
risparmiarmi in vista della prossima stagione - ha proseguito - e
il Mondiale non fa parte delle mie
priorità».
Oggi lo spagnolo tornerà in sella per la 17ª tappa della Vuelta con
l’intenzione di conservare la maglia rossa di leader ino all’arrivo,
domenica, a Santiago di Compostela.
Attualmente ha un vantaggio di
circa un minuto e mezzo sul suo
più immediato inseguitore, il connazionale Alejandro Valverde.
ROMA - La tredicesima gara della
stagione 2014 della MotoGp sarà
un appuntamento importante per
Marc Marquez. Il pilota della Honda si presenta forte della vittoria
di Silverstone che ha signiicato
anche l’11ª afermazione ed il ritorno sul podio dopo il “passo falso”
di Brno, sulla strada verso la conquista anticipata del suo secondo
mondiale consecutivo.
A fare da cornice a questa nuova
sida del talento spagnolo contro i
colleghi della classe regina, sarà il
circuito di Misano “Marco Simoncelli”, che nel ine settimana ospiterà il Gp di San Marino e della Riviera di Rimini, seconda tappa del
mondiale in Italia dopo il Mugello
a giugno.
La pista nel cuore della riviera
romagnola, è a due passi dal quartier generale di Valentino Rossi. Il
pilota della Yamaha, che risiede a
Tavullia a meno di 15 km dalla pista, avrà dalla sua parte tutto il tifo
possibile del suo “popolo giallo”
già allertato per l’occasione.
La sida è di quelle interessanti, ma c’è da ricordare che ino ad
oggi, su 12 gare sin qui disputate,
Rossi ha battuto Marquez solo in
una occasione, a Brno, mentre l’asso spagnolo ha vinto tutte le altre
corse.
«È stato bello essere di nuovo
sul gradino più alto del podio a
Silverstone - ha detto Marquez - il
team ha fatto un ottimo lavoro per
tutto il weekend. Ora ci dirigiamo
a Misano che è una pista più piccola e più lenta rispetto ad altre in
calendario. Dovremo lavorare sodo da venerdì per trovare il giusto
set up della moto, soprattutto per
soddisfare le esigenze di frenata su
questo tracciato tortuoso, e speriamo che il tempo sia anche bello».
Marquez ha già qualcosa su cui lavorare per mettere a punto la
sua moto: il secondo posto dello
scorso anno. Lo spagnolo, dunque,
partirà tra i favoriti come sempre
in questa stagione, ma a braccarlo
troverà, oltre a Rossi, anche Lorenzo e Pedrosa. Mentre Rossi potrà
sfruttare il fattore campo, oltre alla
sua grande esperienza sulla pista
romagnola, gli altri due iberici dovranno impegnarsi per non lasciare Marquez a fare ancora la parte
del leone. Lorenzo potrebbe dire
la sua, forte della vittoria di Misano nel 2013, ma la storia di questa
stagione parla di un Marquez implacabile nelle piste nelle quali lo
scorso anno non riuscì ad imporsi.
Pedrosa, invece, da secondo in
classiica, è il vero ago della bilancia tra il suo compagno di squadra
e il titolo. Dipenderà infatti dalla
sua posizione in gara a Misano, se
Marquez potrà pensare di diventare campione nella prossima gara di
Aragon (in caso di vittoria in entrambe le corse).
Dipenderà anche dall’atteggiamento della Honda, che sino ad
oggi non ha imposto ordini di scuderia, ma potrebbe cambiare idea
per festeggiare il suo secondo titolo consecutivo con Marquez in
Spagna e in casa del suo sponsor
principale.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
13
SPORT
Schumi a casa “ma la strada è ancora lunga”
Michael nell’abitazione di famiglia per la riabilitazione che sarà difficile e lenta
ROMA - La fine del tunnel è ancora lontana, ma intanto Michael
Schumacher può tornare a casa.
Dopo quasi nove mesi dal tragico
incidente con gli sci sulle montagne dell’Alta Savoia francese, il
sette volte campione del mondo
di Formula 1 lascia la clinica di
Losanna dove era ricoverato per il
difficile recupero dal grave trauma
cranico: una notizia che circolava
da settimana e che ora ha l’ufficialità che i tanti tifosi aspettavano
con ansia.
«La riabilitazione di Michael continuerà a casa, ma la strada
da percorrere resta ancora lunga
e difficile» le parole della manager dell’ex pilota tedesco, Sabine
Kehm. La clinica di Losanna, dove
Schumi aveva cominciato la riabilitazione dopo il trasferimento
dall’ospedale di Grenoble, ha confermato, secondo quanto riportano
i media svizzeri, che l’ex campione
sarebbe uscito già ieri per tornare
a Gland, vicino Ginevra, dove risiede con la famiglia.
E naturalmente la moglie Corinna, presenza inamovibile al
fianco di Schumi in questi mesi di
calvario, lei che non ha mai perso
la speranza nemmeno nei giorni
più bui.
Ora il ritorno a casa rappresenta l’inizio di una nuova fase, non facile, comunque lunga: ma fa tirare
un sospiro di sollievo e sorridere
quanti in questi lunghi mesi hanno
pregato perché il fuoriclasse della
Formula 1 continuasse a lottare.
Schumi dovrà combattere ancora
perché come fa sapere il suo entourage l’uscita dalla clinica non
equivale alla guarigione: «Affermare che il suo stato di salute sia
fortemente cambiato sarebbe falso» precisa infatti la Kehm.
Nonostante i progressi registrati
nelle ultime settimane, quindi, le
condizioni fisiche del campione
restano stabili, ma tali da convincere i medici al via libera al trasferimento. La manager, che ha
voluto ringraziare lo staff medico
per l’impegno e la competenza, ha
chiesto rispetto per la privacy del
pilota ma, soprattutto, che “si evitino speculazioni sul suo stato di
salute”.
I miglioramenti riportati da
CONTRO
SPORT
Schumacher in questi mesi, infatti,
hanno spesso fatto da contraltare
agli allarmi e alle voci incontrollate
sulle sue condizioni. Dal 29 dicem-
bre, giorno della caduta, l’ospedale
di Grenoble, dove era stato subito
ricoverato, e la famiglia del pilota
si sono trovati più volte costretti
a smentire le voci della morte del
campione. A febbraio la grande
paura dopo la notizia di un’infezione polmonare che aveva minato
ulteriormente la salute del pilota,
la cui vita restava appesa a un filo.
Il cuore si è riaperto alla speranza
il 16 giugno scorso quando Schumi
è uscito dal coma.
Trasferito da Grenoble alla
clinica universitaria di Losanna,
Schumi ha continuato il percorso
riabilitativo lontano dai riflettori.
La moglie Corinna, intanto, decide di rompere il muro di silenzio
alzato da mesi per preservare la riservatezza e rivela che il pilota ha
“momenti di coscienza e di veglia”
che aprono per la prima volta uno
spiraglio.
Ad agosto il furto delle cartelle cliniche date in pasto ai media:
in seguito alle indagini l’uomo sospettato di aver rubato il materiale
clinico contenente le condizioni di
Schumacher si suicida impiccandosi in carcere. Il caso viene ufficialmente chiuso e, tra speranze e
nuove smentite, si arriva alla notizia che tanti aspettavano: Schumi
torna a casa dove “non sarà necessario realizzare nessun impianto o
costruzione” per accoglierlo. È un
altro passo verso la speranza.
Michael Schumacher
(Hermülheim, 3
gennaio 1969) è un
pilota automobilistico
tedesco, il più vincente
campione della Formula 1
e in generale uno dei più
grandi dell'automobilismo
sportivo di tutti i tempi.
Ha conquistato 7 titoli
mondiali: i primi due con
la Benetton (1994 e 1995)
e successivamente cinque
consecutivi con la Ferrari
(2000, 2001, 2002, 2003,
2004).
Il 4 ottobre 2012, a quasi
44 anni di età, annunciò
il suo secondo ritiro dalle
competizioni uiciali.
LA CADUTA IL 29 DICEMBRE
Dalla paura alla speranza, un calvario di nove mesi
ROMA - A quasi nove mesi dalla rovinosa caduta con gli sci del 29 dicembre, Michael Schumacher sta per tornare a casa, nella sua grande
proprietà svizzera a Gland, sul lago di Ginevra.
Dopo oltre mezzo anno in ospedale a Grenoble, l’ex campione della Ferrari da metà giugno
si trovava in un Centro ospedaliero di Losanna
per cominciare la riabilitazione.
Queste le tappe principali della vicenda:
- 29 dicembre: l’ex pilota cade e batte la testa su
una roccia durante una giornata di sci a Meribel, Francia. Riporta un grave trauma cranico.
Ricoverato in coma, è operato più volte.
- 30 dicembre: è aperto un fascicolo sull’incidente. Il procuratore informa che Schumacher
ha “scelto deliberatamente di andare nella zona” della caduta.
- 17 gennaio: le condizioni restano “stabili”, scrive la manager del pluricampione di F1, Sabine
Kehm.
- 30 gennaio: la Kehm fa sapere che “i sedativi somministrati a Michael sono in diminuzione per iniziare un processo di risveglio che potrebbe durare a lungo”.
- 6 febbraio: “Schumacher non è morto”: l’ospedale di Grenoble smentisce le voci circolate su
twitter sul decesso del pilota.
- 17 febbraio: la magistratura chiude l’inchiesta:
“Non è stata rilevata alcuna infrazione a carico
di chicchessia”.
- 12 marzo: la Kehm parla di “piccoli segnali incoraggianti. Siamo e restiamo fiduciosi che Michael si risvegliera’”.
- 4 aprile: Schumacher “ha momenti di coscienza e di veglia”, fa sapere la Kehm.
- 14 giugno: il settimanale tedesco Bunde scrive
che Schumacher è stato trasferito al reparto riabilitativo dell’ospedale di Grenoble per prepararlo ad un trasferimento in una clinica specializzata nella riabilitazione.
- 16 giugno: «Schumacher non è più in coma e
si appresta a lasciare l’ospedale di Grenoble»,
riferisce la portavoce. L’ex pilota è trasferito in
ambulanza al centro di riabilitazione dell’ospedale universitario del Vaud a Losanna (Svizzera).
- 25 giugno: un anonimo offre ai media dati contenuti nella cartella clinica di Schumacher in
cambio di 50mila euro.
- 6 agosto: si impicca in cella a Zurigo un uomo arrestato perché sospettato del furto dei dati clinici. Lavorava per la società che aveva trasferito Schumi a Losanna
- 3 settembre: Schumacher potrebbe tornare a
casa per Natale a circa un anno dall’incidente,
annunciano alcuni media tedeschi.
- 9 settembre: il pilota può tornare a casa. Dopo le voci arriva l’annuncio da parte dell’entourage del pilota, che dovrà sottoporsi alla lunga
riabilitazione.
Nicola
SPARANO Spaghetti al dente, naturalmente e veramente
S
paghetti al dente, naturalmente. Mi
scusassero, dovevo scrivere: spaghetti al dente, veramente.
Veramente al dente perché circa un
mese fa mi è capitato di trovare nel piatto di pasta un ingrediente estreneo alle pummarole, basilico, prezzemolo,
cipollina selvatica e peperoncino, tutta
roba dell’orticello dietro casa. Il corpo
estraneo era, lo avrete capito, un pezzo
di molare che si era staccato dalla parte superiore di quell’osso che Sansone
utilizzò per spaccare la capoccia ad una
migliarata di fetenti che pregavano un
Dio diverso dal suo. Poi Sansone si fece
rincitrullire da Dalila diventando il primo kamikaze della storia, il primo che si
uccise per uccidere. Ma questa è un’altra storia, quindi torniamo a bomba, mi
scusassero, all’osso, pardon di nuovo,
volevo dire: torniamo al dente.
Insomma, ricomincio dal principio.
Nell’orticello coltivo, tra le altre cusarelle (cosette) sei piante di san marzano lungo e sei di pomodorini siciliani. I cui frutti utilizzo alternativamente, par condicio
gastronomica, in onore di Napoli e di Pachino. Un giorno sì, e l’altro pure, dall’inizio di agosto, io di persona, ma soprattutto la padrona di casa, mettiamo amorevolmente insieme la migliore pietanza di
sempre, spaghetti al pomodoro.
Pummarola e basilico che odorino,
meglio di Chanel 5. Sulle ali del celestiale profumino manovro la forchetta con destrezza e delicatezza: una arrotolata, due,
tre. È il foreplay d’obbligo, il preludio
dell’atto pappatorio.
La prima forchettata è un inno all'appetito, una sinfonia di sapori, un’orchestra
da tavola i cui musicanti sono le papille gustative. Panza mia fatti capanna.
Sul più bello strillo: machecazz! La mugliera mi guarda storto per la parolaccia ed
io mi correggo anche se i nipotini non sono presenti: vottdiell (per chi non capis-
se l’italiese, What the Hell). «Vottdiell è
questo coso», grido di nuovo mostrando
il corpo estraneo. Dopo un attento esame risulta essere un pezzo del mio molare superiore. Il resto del dente, restato
in loco, è scheggiato e tagliuzza la guancia, quindi il giorno dopo vado a trovare
il cavadenti. Lui guarda, osserva e ixraggia (italiese per radiograia): «Hai bisogno di una crown - mi dice -, una capsula per riattaccare il pezzo caduto. Devi venire due volte, il costo si aggira sulla migliarata di dollari, poi potrai manducare (latino per masticare) come prima. Visto che ci sei, cominciamo ora».
Il cavadenti in questione è giovane, alto e secco come 'nu spruocculo (un rametto). Io sono sempre sospettoso di chi
è molto magro (chi ha panza ha creaza, dicevano gli antichi), poi lui ha un
sorrisetto che assominglia a quello di Sir
Lawrence Olivier nel ilm in cui interpretava la parte di un femigerato medico nazista. Alla ine chiudo gli occhi, mi raccomando al santo di casa mia, San Padre Pio, e gli dico rassegnato: «Fai tu».
Lui non si fa pregare, zacchete, mi riila
la prima siringata, poi a seguire la seconda. Quindi si mette al lavoro con lo strumento di tortura, il trapano. Per un po’ tutto ok, poi tocca un nervo ed io vedo le stelle, i pianeti ed anche il buco nero, quel-
lo dello spazio, naturalmente. «Hoi mamma», allucco (grido in napoletano). Lui si
ferma, mi guarda, sghignazza come il medico nazista e ripende la tortura. Ogni tanto sbaglia mira, il trapano gli scappa, tocca
i nervi ed io sacramento. Un’orata dopo,
il trapanista ripone i ferri. Mi dice: «Torna quando sarà pronto l’impianto isso». Io annuisco stralunato, perché ho ancora la lingua addobbiata (napolitano, da
addobbio cioè oppio), e perché se parlo
lo mando nel paese dei vafa. La seconda
stazione della via crucis non tanto è dolorosa come la prima perché alle siringate
non seguono le trapanate. Alla ine il cavadenti senza panza e creanza fa un giochetto con il televisore e mi dice, in italiano: «Guarda che bella corona».
A me frega poco che la corona sia bella
ma mi auguro che funzioni. Poi gli chiedo
come mai all'improvviso si è messo a parlare italiano.
«Per chiedere il contro serve parlare la
stessa lingua del cliente, io so chiedere
il conto in una decina di lingue. Il tuo è
940 dollari», risponde il cavadenti.
Io gli vorrei riilare una mozzicata (morso) alla Suarez, per vedere se la corona
regge. Ma mi trattengo. Perché mi sa che
prima o dopo i denti mi tradiranno ancora.
Così esco la cucuzza, pago e me ne vado.
Con la coda tra le gambe.
MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
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DI OGGI
Lavoro. Nella professione c’è ancora qualcosa che non ingrana come voi vorreste,
ma niente paura: sono solo piccoli e trascurabili dettagli.
ARIETE Salute. Un piccolo fastidio che speravate
di aver superato definitivamente, potrebbe
22 MAR - 21 APR tornare a farsi sentire. Stavolta affrontatelo
seriamente.
TORO
22 APR - 21 MAG
Lavoro. Sul lavoro si prevedono momenti
di difficoltà e anche di confusione. Oggi
non vi riesce di mettere bene a fuoco le
varie situazioni.
Salute. Vi sentite molto stressati e anche
stanchi, insomma tutt’altro che in forma.
Ma niente di cui preoccuparsi: rilassatevi
con un po’ di yoga.
Lavoro. Un’amicizia importante potrebbe
tornarvi utile per sostenere un progetto al
quale tenete moltissimo e decisivo per il
vostro futuro.
GEMELLI Salute. Energia e voglia di fare non vi fan22 MAG - 21 GIU no difetto. Il guaio è che spesso disperdete
questo patrimonio in attività inutili e pericolose.
Lavoro. I vostri criteri di giudizio, già molto
severi e inflessibili, oggi diventano ancora
più assolutisti. I colleghi non concorderanno.
CANCRO Salute. Cercate di non mettere in discusanche le parole del vostro medico
22 GIU-21 LUG sione
curante e seguite i suoi consigli senza fare
troppe storie.
LEONE
22 LUG-21 AGO
Lavoro. Alcuni contatti che coltivavate da
tempo, certi che presto o tardi vi sarebbero
tornati utili, potrebbero fornirvi l’opportunità
che cercavate.
Salute. Non lasciatevi demoralizzare se i
risultati tardano a farsi vedere. Non esistono diete miracolose, perciò continuate ad
avere pazienza.
Lavoro. Forse ultimamente avete trascurato dei dettagli che invece potrebbero fare
la fortuna del vostro futuro professionale.
Occhi bene aperti.
VERGINE Salute. Vi sentite sereni e rilassati e questo
stato d’animo vi consente
22 AGO-21 SETT favorevolissimo
di trovarvi in pace con voi stessi e con il
mondo.
BILANCIA
22 SET-21 OTT
SCORPIONE
22 OTT-21 NOV
Lavoro. Sotto questo profilo, non avete
niente da temere. Tutto procede secondo
i vostri piani e non s’intravedono difficoltà
di alcun genere.
Salute. Un gesto troppo brusco potrebbe
costarvi un doloroso e fastidioso strappo
muscolare. Non sottovalutatelo e fatevi vedere dal medico.
Lavoro. Per quanto vi diate da fare, ultimamente sul fronte professionale non vi
riesce proprio d’imprimere alle cose l’andamento che vorreste.
Salute. State bene, ma se dedicaste alla
vostra salute una minima parte delle cure
che merita, potreste sentirvi addirittura benissimo!
Lavoro. Ci sono tante questioni da seguire
e tutte vanno portate avanti con la necessaria cura. Non ce la fate? Un collega vi viene
in aiuto.
SAGITTARIO Salute. Un pizzico di energia in meno, ma
22 NOV-21 DIC tanta serenità in più. Inutile sottolinearlo: lo
capite anche voi che nel cambio ci guadagnate!
Lavoro. Pessimisti, scontrosi, poco socievoli e molto probabilmente anche ansiosi.
Non proprio l’ideale, specie se lavorate al
pubblico.
CAPRICORNO Salute. Niente di particolare da segnalare.
22 DIC-21 GEN e benessere non vi mancano e infatti vi
sentite molto bene e siete anche in buona
forma.
Lavoro. Emozioni e soddisfazioni, almeno
per ciò che riguarda la vostra professione,
anche per oggi non dovrebbero mancarvi.
Molto bene!
ACQUARIO Salute. Anche per ciò che riguarda la salu22 GEN-21 FEB te, non avete niente di che preoccuparvi. Vi
sentite in discreta forma e per oggi vi accontentate.
Lavoro. Inutile nascondere che vi aspetta
una giornata lavorativa faticosa e impegnativa. Ma i risultati, alla fine, vi ripagano degli
sforzi.
Salute. Nervosismo e stanchezza oggi poPESCI trebbero farla da padroni. Potreste avere
22 FEB-21 MAR l’impressione, del tutto infondata, di non
sentirvi bene.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014
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mostrati scettici
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Fitch non ha nascosto
la sua valutazione negativa.
 ARTICOLO A PAGINA
2
L'EDITORIALE
Pagata
dai contribuenti,
ma a chi deve
rendere conto?
Q
ui qualcosa è sbagliato.
da dell’Archaeology La guiHeritage Preservation Services
della città
di Toronto ha già
preso la sua decisione: è giunto il
tempo
ire. Gli scavi archeologicidi costruHill, una scuola risalente su Briar
a 151 anni
fa e riferibile ai
primi
ri, non porterebbero colonizzatoa nessun ritrovamento significativo.
 SEGUE A PAG. 5
Bologna, Livorno e
Catania
La Juve vince all’Olimpico,
il Milan dice addio
VERSO IL VOTO
Hudak accumula vantaggio
 ARTICOLO A PAG.
all’Europa. Banana
in B
in campo contro Costant
 ARTICOLI NELLO
sul fronte lavoro
Il leader conservatore
con il piano occupazionale
monopolizza la campagna
TORONTO - Mentre
la battaglia
per Queen’s Park
entra nel vivo, è Tim Hudak
a monopolizzare la campagna
elettorale con le
sue proposte sul
fronte del lavoro. Nel bene e nel
male, il piano
di sviluppo che
dovrebbe portare
a un milione di
nuovi posti di lavoro in otto anni
è diventato il tema di confronto
e di scontro con
gli altri partiti.
UCRAINA
SPORT
OTTAWA
Referendum tra
accuse e veleni
Le suppletive
il 30 giugno
 A PAG. 4
PENSIERINI QUOTIDIANI
 A PAG. 5
6
 ARTICOLO A PAG.
3
Avete
A lavorato
c’era rumore? dove
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Potreste aver diritto
Operaio edile? Operaio in
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Operatore di macchine da
cucire etc.?
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Etimologia: Deriva dal greco "Nikòlaos",
personale composto da "nikAv", "vincere",
aggiunto a "laòs", "popolo", con il signiicato di "vincitore fra il popolo".
Carattere: Dignitosa e signorile anche nelle
maggiori diicoltà, sa sempre come mantenere il contegno in qualsiasi situazione.
E' tenace, determinata e coraggiosa, non
si arrende di fronte a nulla, ed è capace di
sopportare in silenzio qualsiasi tipo di angheria, senza comunque dimenticare nulla,
al momento della resa dei conti. Dotata
di una singolare vena artistica e creativa,
deve necessariamente esprimersi, pena la
comparsa di inutili stress.
Numero fortunato: 9
Sei nato oggi?
Sei sincero, leale e hai un modo di fare così
franco da risultare, a volte, un po' brusco e
ruvido. Le moine non fanno per te e questo
potrà attirarti qualche antipatia, ma chi ti
conosce davvero ti sarà vicino per sempre.
In amore potrai dunque contare su un partner devoto. Nel lavoro riveli ottime doti
organizzative e un gran iuto per gli afari.
2848 A accadde
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Medicina:
Grazie alla penicillina è stato possibile
curare infezioni e malattie prima mortali,
come ferite infette, polmoniti, meningiti.
A fare la sensazionale scoperta nel settembre 1928, il batteriologo inglese Alexander
Fleming, il quale si accorge di un fenomeno singolare: una colonia di batteri
coltivati su una piastra viene annientata
da un particolare tipo di mufa di color
verdastro che si era formata casualmente.
É la chiave di volta per la nascita della
penicillina, il primo antibiotico, cioè la
sostanza medicinale che debella in modo
selettivo i germi portatori di malattie, in
concentrazioni tali da non essere tossica
per l'uomo. Trasformata dallo scienziato
Howard Florey la mufa in un farmaco, la
penicillina appunto, questa viene somministrata per la prima volta nel 1941 ad un
vigile urbano di Oxford.
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MERCOLEDI 10 SETTEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
16
LA RUBRICA
LE MASSIME
La vita, l’arte e la sapienza nella saggezza dei romani
Renzo Carbone
L
a vita umana è un’entità molto
complessa, costituita da: corpo, (un gran numero di parti, organi e funzioni); mente, (pensieri, sentimenti, personalità e controllo del funzionamento del corpo e del modo di vivere); comportamento isico e mentale; condotta morale. Considerando questa grande moltitudine di elementi, si può afermare che: la vita di
ogni individuo è molto complessa e diferente da quella di un altro.
Una condizione comune per
tutte le persone, però, è la seguente: La vita è una continua lotta,
contro nemici di ogni genere: avversità, malanni , amarezza, malattie, disgrazie, problemi, diicoltà, ecc.. Quest’aspetto negativo della vita, e’ brillantemente illustrato in due frasi Latine. Una
di Seneca: *Vivere è combattere.
L’altra di Prisciano: *È impossibile trovare una vita esente da malanni.
Durata della Vita.
Nei tempi antichi la durata media
della vita era molto breve, (30-35
anni). Oggi è molto più lunga, (7580). Il gran Poeta, Virgilio afermò questo concetto nel modo seguente: *La durata della vita è irreparabilmente breve.
In certe circostanze, la lunghezza della vita può sembrare diversa. Una frase che esprime uno di
questi concetti, molto valido anche oggi, è una“sentenza” di Publilio Siro, un ilosofo, ma anche
un attore molto famoso, che presentava al publico le sue famose “sentenze”, di cui ne esistono
varie centinaia: *Oh vita! Lunga
per chi è triste, breve per chi è felice. Secondo un detto popolare, un
buon modo di vivere allunga la vita: * Chi vive bene, vive due volte.
Seneca afermò che il ricordo di
un grande Artista e le sue opere
d’arte non muoiono mai: *L’Arte è
lunga, la Vita è breve. “ (Ars longa,
vita brevis)”. Anche Orazio, uno
dei più grandi poeti Romani, con
questa frase: *Non morirò completamente, vuole indicare, che, in acconto della sua arte poetica, egli
sarà ricordato in eterno. Le sue poesie e la sua persona, infatti, sono
ricordate e apprezzate ancora oggi, 2000 anni dopo.
ARTE E SAPIENZA
Arte, (singolare), è una parola astratta, che signiica: creativi-
tà, stile, immaginazione, fantasia,
espressione, ecc. Arti, (plurale),
fa riferimento alle varie attività e
discipline, che riguardano l’arte:
Letteratura, Pittura, Scultura, Architettura, Musica, Cinema, ecc..
Sapienza è una parola molto complessa. La parola Latina, da cui deriva la parola italiana: Sapienza,
è: “Sapientia”, che secondo i dotti Romani, era la combinazione di
“Scentia”, (conoscenza, cultura, educazione e scienza in generale) e
“Virtus”, (senno, saggezza, giudizio, buon senso, onestà e tutti gli
attributi positivi di una persona).
Le arti, oltre a prolungare il ricordo dell’artista, secondo questo
detto popolare , ha un’altra grande importanza: *Le arti aiutano a
migliorare la vita. Seneca, però, affermò: è vero che le arti aiutano la
vita, ma è la sapienza che la governa: *Le arti sono le serve della vita,
la sapienza la governa.
Scopo della vita.
Seneca, con una frase molto artistica e famosa, esprime le opinioni sue e della maggior parte dei
colti e saggi ilosoi Greco-Romani. Lo scopo della vita, per ogni
persona, è: possedere moltissimi
attributi e valori buoni e positivi,
in altre parole, “Conoscenza e Virtu’”.* La vita non è solo vivere, ma
valere. (“Non est vivere, sed valere vita”).
Abbiamo, già incontrato alcune
massime di Seneca. Chi era costui? Seneca fu un famoso scrittore,
poeta, ilosofo ed educatore Romano, di cui esistono molte opere e moltissime frasi e massime,
di cui tante saranno incontrate
in seguito. Seneca è anche famoso, perché fu il tutore di Nerone,
quando Nerone era adolescente e
poi il consigliere più importante,
quando Nerone divenne Imperatore. Nerone, però, non seguì gli
insegnamenti e i consigli di Seneca e, come tutti sanno, fu uno dei
peggiori Imperatori Romani. Nerone, inoltre, divenne spietato nemico di Seneca e, alla ine, lo condannò a morte, costringendolo a
commettere suicidio. Seneca, infatti, morì tagliandosi le vene nella vasca da bagno.
Il concetto di Seneca, espresso nell’ultima massima, venne poi
rinforzato da Dante Alighieri, dopo oltre 1000 anni, in 3 famosi versi della Divina Commedia: *Considerate la vostra semenza--- fatti
non foste a viver come bruti—ma
per seguir virtude e conoscenza.
(Inferno, XXVI, 118-1200).
INSEGNAMENTI E CONSIGLI
*Cerca sempre di essere forte e
coraggioso. Così vincerai avversità, malanni e problemi.
*La vita è breve, ma con le tue
opere buone e un po’ di successo la farai più lunga.
*Ricordati che le Arti aiutano la
Vita, ma è la Sapienza che la comanda.
* Diminuisci o elimina le tue
qualità negative e rinforza e migliora i tuoi attributi positivi.
*Sapere, virtù, saggezza e moralità migliorano la qualità della tua vita.
*Segui i consigli di Seneca e Dante: Adotta Virtù e Conoscenza,
come scopo della tua vita.
La Cucina di
L’autunno è dietro l’angolo ed i club e le associazioni
sono già al lavoro per organizzare serate danzanti,
incontri, eventi di ogni genere. Lo scopo è sempre
quello di divertirsi assieme.
Il Corriere Canadese
sarà felice di pubblicare i vostri eventi: dovete solo mandare
gli annunci all’indirizzo di posta elettronica
[email protected]
oppure via fax al (416) 782-9333
Teresina
Il Piatto di OGGI
Il Corriere Canadese invita le sue afezionate lettrici a inviare le ricette a loro più care, quelle che fanno leccare i bai a tutta la famiglia, che magari vengono preparate per celebrare
Piatto
di OGGI
una occasione specialeIl
oppure
che sono
semplici da eseguire, ideali quando si rientra a
casa dal lavoro. La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione: condividete le vostre ricette con noi: le pubblicheremo in italiano e in inglese! L’indirizzo è: [email protected]
PRIMO PIATTO
DITALINI CON FAGIOLI
Calorie per porzione: 470 Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si
Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone: 300 gr. di fagioli freschi - 500 gr. di pomodori pelati - 400 gr. di
ditalini - 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva - un mazzetto di basilico - sale e pepe nero.
Preparazione: Cuocere nell’olio i pomodori con il basilico. Unire sale e pepe, i fagioli
precedentemente lessati, e quando la salsa si sarà addensata insaporire per altri dieci minuti. Lessare e scolare al dente la pasta e versarla nella pentola dove è stata preparata la salsa,
mescolare ed insaporire per pochi minuti. Prima di servire completare con qualche foglia di
basilico e pepe.
SECONDO PIATTO
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FAGOTTINI GUSTOSI
Calorie per porzione: 705
Tempo di preparazione: un’ora e 40 min.
Economico: no
Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone: 8 fettine di vitello - 8 fette di prosciutto cotto - 8 foglie di lattuga
- 100 gr. di fontina - 150 gr. di patè di fegato - pasta sfoglia - farina - una cipolla - 2 bicchieri di
brodo - un bicchierino di Brandy - un uovo - 40 gr. di burro - sale.
Preparazione: Porre su ogni fettina, lattuga, prosciutto, fontina. Arrotolare, fermare, infarinare, rosolare con burro e cipolla tritata, unire il brodo salare e cuocere 30 minuti. Spalmare
metà patè sugli involtini, avvolgerli di pasta sfoglia, spennellarli con uovo e infornare a 220°C
per 30 minuti. Unire il fondo di cottura con il patè rimasto, il Brandy e servire la salsa a parte.
DOLCE
CIAMBELLINE AL LIMONE
Calorie per porzione: 785 Tempo di preparazione: 50 min.
Economico: si
Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone : 400 gr. di farina - 3 uova - 150 gr. di zucchero - 100 gr. burro
fuso - un cucchiaino di buccia di limone grattugiata - un cucchiaio di lievito in polvere
- 2 bicchieri di vino bianco - un pizzico di sale - un tuorlo.
Preparazione: Sbattere le uova con lo zucchero, unire il burro e la buccia di limone.
Aggiungere farina, lievito, vino e sale ino ad ottenere un impasto morbido. Formare con
l’impasto delle ciambelline ed immergerle in acqua bollente. Scolarle, adagiarle in una teglia
imburrata, spennellarle con il tuorlo e cuocere in forno a 120°C, inché non saranno dorate.
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Criminalità, un accordo solo sulla carta