La Juve soffre ma vince:
battuto 2-1 il Lione
raggiunta la semifinale
Decidono il gol di Pirlo e la rete fortunosa di Marchisio. A pag. 10
Il nuovo
eekend CANADA’S ITALIAN LANGUAGE DAILY
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$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 70
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Venerdi 11 Aprile 2014
No del Senato al giorno per Papa Wojtyla
Il progetto di legge è stato presentato nel 2011, la maggioranza conservatrice non riesce ad approvarlo
TORONTO - A circa tre anni dalla presentazione alla House of
Commons, la legge che prevede
di istituire a livello nazionale il 2
aprile come la giornata dedicata a
Giovanni Paolo II è ferma al Senato. E se in Ontario il parlamento
provinciale ha già approvato una
norma simile, a Ottawa le spaccature tra i conservatori ne hanno
bloccato la corsa.
f ARTICOLO A PAGINA 3
Cocaina
e minacce,
arrestato
Brazeau
f ARTICOLO A PAG. 3
L’aula del Senato vuota a Parliament Hill
IL LUTTO
L'EDITORE
Ottawa piange la scomparsa di Flaherty
«Le condoglianze
alla famiglia»
L’ex ministro delle Finanze muore a 64 anni in seguito a un attacco cardiaco
TORONTO - Jim Flaherty è morto ieri all’età di 64 anni. L’ex ministro si era dimesso da poco dopo
essere stato in carica nel più importante ministero del governo
Harper negli ultimi 8 anni.
Secondo le prime notizie iltrate da Ottawa Flaherty sarebbe
morto in seguito a un attacco cardiaco. Negli ultimi anni aveva sofferto di problemi di salute.
f ARTICOLO A PAG. 2
L’Onorevole Joe Volpe, Editore
S
ono rimasto personalmente
sorpreso e scioccato dalla notizia della scomparsa di un ex collega parlamentare, l’onorevole Jim
Flaherty. Si sapeva che non stava
bene, però chiaramente nessuno
tranne i suoi familiari più vicini erano al corrente di quale fosse il
suo stato di salute.
f SEGUE A PAG. 2
Il figlio morì
in un incidente,
genitori fanno
causa alla Gm
f ARTICOLO A PAG. 4
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
2
LA SCOMPARSA
Addio Flaherty, “ministro serio e uomo onesto”
La causa della sua morte
non è stata resa nota: negli
ultimi mesi aveva sofferto
di problemi alla pelle.
Un mese fa le dimissioni
dal dicastero delle Finanze
per ritornare nel settore
privato: lascia la moglie
Christine Elliott e tre figli
OTTAWA - È morto ieri nella sua
casa di Ottawa l’ex ministro alle
Finanze Jim Flaherty. La notizia
è poi rimbalzata subito negli ambienti governativi lasciando scosso tutto il mondo della politica canadese. La causa della sua morte
non è stata resa nota anche se ieri
erano parecchie le speculazioni,
soprattutto alla luce del suo addio
al dicastero di qualche settimana prima. A quanto pare Flaherty sarebbe morto per un arresto
cardiaco. Nel comunicato redatto
dalla famiglia è scritto che “se n’è
andato in pace”. Flaherty lascia
una moglie, l’mpp dei progressisti
conservatori dell’Ontario Christine Elliott e tre igli, John, Galen e
Quinn. “Ci ha fatto molto piacere
il fatto che sia stato sostenuto così
tanto nella sua attività pubblica
dai canadesi da Nord a Sud, da Est
a Ovest e persino dai suoi colleghi
internazionali” ha continuato il
comunicato.
La morte di Flaherty ha scosso
Sopra, il ministro Jim Flaherty; sotto, la moglie Christine Elliott
anche il mondo della politica: il
question period è stato sospeso e
lo stesso è avvenuto per l’assemblea dell’Ontario. E tutti si sono
stretti in cordoglio alla famiglia.
Il leader dell’Ndp Thomas Mulcair ha detto che lui e sua moglie
«sono molto dispiaciuti per la
perdita di un grande canadese». Il
leader ndippino, quasi in lacrime,
ha poi definito il suo rivale politico “uno straordinario servitore
dello Stato”.
Le reazioni degli altri mp non
sono mancate nemmeno su Twitter. “Sono davvero triste di sentire
che Jim Flaherty è morto: era un
tenace e un politico serio che ha
sempre fatto più di quanto era dovuto” ha twittato Bob Rae. Anche
l’ex premier dell’Ontario Mike
Harris ha ricordato Flaherty come
«un uomo onesto e sincero... Mi
piaceva proprio per questo». L’ex
ministro alle Finanze aveva fatto
un passo indietro e si era ritirato
dalla politica dando le dimissioni
dal dicastero lo scorso mese. Tra
le ragioni c’era il suo imminente
ritorno al settore pubblico. Il ministro non aveva precisato però la
sua eventuale rinuncia alla poltrona di mp da qui alle elezioni del
2015. Ma soprattutto aveva nega-
to che dietro alle sue dimissioni
ci fossero dei motivi di salute.
Flaherty però soffriva di un fastidiosissimo problema alla pelle, il
pemfigoide bolloso di Lever una
malattia dermatologica che si manifesta con la comparsa di bolle
sul corpo. Proprio a causa questa malattia, era stato necessario
somministrargli dei farmaci che
lo avevano indebolito alterando
anche il suo aspetto esteriore. Nel
comunicato delle sue dimissioni
da ministro però aveva aggiunto
di essere molto vicino alla completa guarigione. Jim Flaherty era
nato a Lachine, in Québec, il 30 di-
cembre del 1949: dopo essere cresciuto nella provincia francofona,
si era trasferito all’Università di
Princeton dove aveva ottenuto un
BA e una laurea in legge alla York
University’s Osgoode Hall Law
School. Era stato uno dei fondatori dello studio legale Flaherty
Dow Elliott prima di partecipare
alle elezioni politiche provinciali
del 1990.
Dopo una prima sconfitta, riuscì
ad entrare in parlamento
vincendo nel riding di Whitby-Ajax
nel 1995 occupando diverse posizioni di rilievo nei ministeri del
Lavoro, delle Finanze oltre al ruolo di vice premier. Come ministero delle Finanze federale Flaherty
fece dei tagli alle tasse il suo cavallo di battaglia, partendo dalla
riduzione dell1 per cento della Gst
a cui fece seguito un altro ribasso nel 2008. Nel 2007, presentò il
Registered Disability Savings Plan
per aiutare i canadesi con problemi di disabilità ad avere una pensione e l’anno successivo portò il
Tax-Free Saving Account. Flaherty non fu solo il ministro dei tagli: nel 2009, in piena recessione,
stanziò miliardi a sostegno dell’Economia attraverso l’Economic
Action Plan.
Al momento delle sue dimissioni da ministro, Flaherty ringraziò i
colleghi parlamentari, sua moglie
e i suoi figli. «Viviamo nel miglior
Paese del mondo - furono le sue
parole - Io voglio che i canadesi sappiano che è stato un onore
e un privilegio per me servirli e
rappresentarli».
IL SINDACO FORD
L’EMITTENTE
«Sono distrutto»
Cbc in crisi annuncia 657 licenziamenti
TORONTO - Dal sindaco di Toronto Rob
Ford, al primo ministro Stephen Harper il
mondo della politica si stringe intorno alla
famiglia Flaherty dopo la morte del loro caro. “Sono distrutto dopo aver sentito della
morte del mio caro amico Jim Flaherty - ha
detto il primo cittadino Ford - Le mie preghiere vanno a Christine Elliott e alla famiglia. La famiglia Ford è davvero triste”. Anche il presidente e Ceo del Canadian Council of Chief Executive John Manley ha parlato di una grave perdita per l’intero Paese: «Il Canada ha perso un grande servitore
del Paese - ha aggiunto - Un uomo che era
rispettato in tutto il Paese e in tutto il mondo». Anche il leader provinciale dell’Ndp
Andrea Horwath ha voluto ricordare il rivale politico: «L’impegno di Jim nel suo lavoro, con i suoi elettori gli hanno fatto guadagnare il rispetto da parte di tutti i colleghi politici di tutto il Canada sia al parlamento dell’Ontario sia alla House of Commons. Era un pregevole servitore dello Stato un buon uomo. Il mio cuore e i miei pensieri vanno a Christine Elliott e ai suoi tre
figli in questo difficile momento”. Anche
la rivale di Rob Ford alle prossime elezioni municipali si è unita al cordoglio. «Sono molto rattristata e scioccata dalla notizia della morte di Flaherty. I miei pensieri
e le mie preghiere vanno alla famiglia. Era
un uomo onesto».
Alison Redford, ex premier dell’Alberta:
«Sono davvero scossa per la morte di un
buon amico, Jim Flaherty. Una grande perdita per il Canada».
OTTAWA - Meno finanziamenti e perdite nelle entrate sono la causa dei tagli da
130 milioni do dollari decisi da Cbc/Radio
Canada nel budget di quest’anno. Una decisione che comporterà 657 licenziamenti nei prossimi due anni e che escluderà il
network dalla gara per aggiudicarsi i diritti per la trasmissione dei programmi sportivi. «Sono scelte molto difficile e tormentate che dovevano essere fatte e che sono state fatte» - ha detto il presidente e Ceo della Cbc Hubert T.
Lacroix durante un incontro con lo staff.
Lacroix ha dichiarato che la la Cbc non potrà più competere contro le reti private che
hanno canali sportivi specializzati e diverse
piattaforme. Ciò porterà a una «sostanziale
riduzione» del dipartimento sportivo e una
riduzione degli eventi di rilevanza nazionale, come per esempio le Olimpiadi. Tra i tagli, i servizi in inglese vedranno una riduzione nel budget da $82 milioni per un totale di 334 posti di lavoro in meno. Lacroix
ha detto che il canale sta cercando delle soluzioni per proteggere la programmazione
in prime time e per salvaguardare le regioni dai tagli. «Non siamo in grado di proteggere questi servizi primari come avremmo
voluto. E i canadesi ne risentiranno».
Anche la Radio sarà costretta a ridurre
alcune delle sue perfomance live e alcuni
show locali verranno cancellati o ridotti a
show regionali. La perdita dei diritti a trasmettere l’hockey in Canada a favore della Rogers è stata una perdita significativa
ma non è stata l’unica causa dei tagli an-
mi ha aiutato a sfruttare
“ Anna
quegli sconti di cui non conoscevo
nemmeno l’esistenza.” - Nancy R.
il fatto che Anna possa parlare
“ Amo
in italiano e sia più facile per me
capire.”- Paulino M.
una persona preparata
“ Finalmente
e amichevole che comprenda me
e le mie esigenze.” - Dante R.
Uomo di grande valore
al servizio del Canada
(segue dalla prima)
Ci dispiace, anche perché era relativamente giovane. Sì, dal punto di visto partitico, abbiamo avuto occasioni di presentare dei pareri spesso divergenti sulle problematiche del giorno. Questo non toglie
niente al fatto che si dedicava con tutte le
sue energie al servizio del pubblico. Un valore, quest’ultimo, che nutre il senso di appartenenza agli ideali collettivi.
Lui si è distinto sia a livello provinciale
nei governi di Harris e Eves, sia al livello
federale nei governi di Harper.
Noi del Corriere Canadese ci uniamo
per esprimere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia Flaherty.
L’Onorevole Joe Volpe
nunciati ieri. La Cbc deve fare i conti con
una perdita di $115 milioni di fondi federali negli ultimi tre anni: una cifra che è stata annunciata nel budget federale del 2012.
Nel frattempo, le minori entrate pubblicitarie e l’incapacità ad attirare la fascia compresa tra i 25 e i 54 anni nelle programmazioni di punta, hanno sensibilmente ridotto le entrate.
Le vendite pubblicitarie per Radio 2 e Espace Musique hanno fatto registrare delle
performance inferiori portando a una perdita di $13 milioni. Contemporaneamente, l’aumento dei costi fissi di $42 milioni
e i $30 milioni di fondi congelati dal governo federale hanno ulteriormente indebolito i conti dell’emittente. Tra gli altri cambiamenti va aggiunto che la televisione avrà soltanto una serie tv originale, che verrà sostituita con Best of the World. Il George Stroumboulopoulos Tonight, che sta
per concludere 10 anni di repliche, non verrà rimpiazzato. Verranno poi soppressi i telegiornali notturni nel Nord e saranno accantonati i servizi di espansione nel mercato di London.
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
3
CANADA
OTTAWA
Il no del Senato al giorno per Giovanni Paolo II
TORONTO - A quasi tre anni
dalla presentazione alla House of
Commons, la legge che prevede
di istituire a livello nazionale il 2
aprile come la giornata dedicata a
Giovanni Paolo II giace completamente dimenticata al Senato. La
situazione ha del paradossale, se
si pensa che a livello provinciale
un provvedimento del tutto simile presentato a Queen’s Park dalla
deputata Dipika Damerla nel 2013
- quindi due anni dopo - ha velocemente completato l’iter a marzo, e lo scorso 2 aprile l’Ontario
ha potuto celebrare il suo primo
“Pope John Paul II Day”. Ma non
solo. Le contraddizioni di fondo
di questa vicenda sono testimoniate dal fatto che il progetto di
legge privato venne presentato
dall’mp conservatore di Mississauga East-Cooksville, Wladyslaw
Lizon, e cofirmato dal tory Ted
Opitz, deputati di origine polacca
che con questa mossa intendevano celebrare una figura che poteva trovare un consenso bipartisan,
al di là degli steccati partitici.
Vale la pena ricostruire velocemente l’iter parlamentare della
legge. Il percorso del provvedimento alla Camera è abbastanza lento: basta pensare che dalla
prima lettura, la pura e semplice
presentazione avvenuta il 19 settembre del 2011, alla seconda lettura - quando cioè il documento è
stato affrontato per la prima volta
e inviato alla commissione della
House of Commons - passarono
quasi due anni, visto che la legge
arrivò in commissione il 30 aprile del 2013. E questo, vale la pena
ricordarlo, in una Camera dove il
Partito Conservatore - di cui Lizon faceva parte - poteva contare
su una schiacciante maggioranza
e avrebbe potuto, volendo, dare al
provvedimento una corsia preferenziale per una veloce approvazione.
Nel voto in aula, fatto ancora
più singolare, la legge ricevette un
supporto pressoché unanime anche dal Partito Liberale, dal Bloc
Québecois e da circa la metà dei
deputati dell’Ndp.
Il no alla legge, abbastanza
blando a dire la verità, arrivò da
Thomas Mulcair e altri 41 deputati del centrosinistra: il documento
venne quindi trasmesso al Senato
il 12 giugno 2013. La situazione a
questo punto assunse i contorni
della farsa quando nel luglio dello stesso anno l’allora ministro
dell’Immigrazione Jason Kenney
pensò bene di lanciare una petizione popolare a supporto della
legge all’esame del Senato.
Coca, minacce
e aggressione:
arrestato Brazeau
Una legge proposta da un deputato conservatore, rallentata
alla Camera e poi approvata dallo
stesso partito e ora davanti al Senato dove i conservatori potevano
contare su una larghissima maggioranza. I senatori conservatori,
alzando le spalle alle richieste di
Kenney, non hanno sentito l’urgenza di affrontare la questione
e la legge continua a giacere nella Camera alta del parlamento
canadese. Nel frattempo è stata
lanciata una seconda petizione
popolare, sponsorizzata da alcune
associazioni laiche, questa volta
per opporsi all’approvazione della
legge.
Chris Korvin-Kuczynski, presidente della Toronto-Warsaw
Friendship Committee, ha nelle
scorse settimane inviato una lettera ai senatori chiedendo di approvare la legge al più presto.
Ottawa intanto si è fatta bruciare sui tempi da Queen’s Park,
dove va ricordato che chi aveva
presentato la legge faceva parte di
un partito che non aveva la maggioranza in parlamento. C’è chi
vorrebbe che l’approvazione arrivasse prima del 27 aprile, giorno
in cui Wojtyla verrà canonizzato.
Ma i tempi sono stretti e i conservatori sembrano avere altre
priorità.
f OPINIONE A PAGINA 5
IL SUPER-BUG
Heartbleed, al via test sulla sicurezza
OTTAWA - «È una catastrofe. In
una scala di gravità da uno a dieci, è classiicabile come 11. La vera domanda è se qualcuno deliberatamente abbia inserito questo
bug e abbia avuto due anni di libero accesso a tutto». È uno scenario da “Grande Fratello” quello che adombra Bruce Schneier,
esperto di sicurezza statunitense
che dal suo blog rilancia l’allerta
su Heartbleed. Il super-bug ha reso vulnerabile il software di sicurezza OpenSSL usato da circa due
terzi di siti al mondo per criptare le comunicazioni più delicate,
anche quelle bancarie. Mentre in
rete si moltiplicano i siti che permettono di veriicare se le piattaforme stanno provvedendo a rinforzare le proprie difese ma anche
quelli che consentono di fare un
check-up sicurezza in tempo reale. Anche in Canada la preoccupazione è alle stelle.
«Il bug Heartbleed ha compromesso le chiavi segrete usate per
crittografare il traico, i nomi e le
password degli utenti, ma anche il
contenuto delle comunicazioni spiega Bruce Schneier - Un utente malintenzionato può prendere anche 64 KB di memoria da un
server. L’attacco non lascia trac-
cia e può essere ripetuto. Qualsiasi cosa nella memoria è vulnerabile. Si deve presumere che tutto
è compromesso», spiega Schneier
che lancia poi una rilessione inquietante, soprattutto alla luce del
Datagate: «La vera domanda è se
qualcuno deliberatamente abbia
inserito questo bug nel software
OpenSSL e abbia avuto due anni di libero accesso a tutto. Penso
sia avvenuto accidentalmente, ma
non ne ho le prove».
In attesta che la situazione sia
più chiara, il consiglio degli esperti agli utenti è quello di cam-
biare le password dei propri account, purché i siti interessati si
siano già aggiornati mettendosi al
riparo dal pericoloso bug e non risultino più vulnerabili. In questo
senso un aiuto lo dà il blog americano Mashable.com che ha stilato
una lista dettagliata, in continuo
aggiornamento, delle piattaforme
web interessate. Si scopre, ad esempio, che è necessario cambiare la password su Facebook, Yahoo, Tumblr e Gmail di Google, aziende che hanno provveduto ad
aggiornare la sicurezza.
È possibile anche fare un checkup sicurezza immediato. C’è ad esempio, uno strumento messo a
disposizione da Filippo Valsorda,
un esperto di sicurezza informatica italiano: su http://filippo.io/Heartbleed/ basta inserire l’indirizzo
web di qualsiasi sito per vedere se
è a rischio o no.
Come riferisce lo stesso Valsorda, al momento le richieste di test
viaggiano sulle 12mila al minuto.
Invece, LastPass che normalmente aiuta gli utenti a memorizzare
le password, ha messo a disposizione uno strumento per veriicare se i siti siano stati afetti da Heartbleed e se sia il caso di aggiornare le password.
Il senatore conservatore Brazeau
TORONTO - Aggressione, possesso di cocaina, minacce e violazione delle libertà vigilata. Sono queste le accuse che hanno
portato all’arresto nella notte tra
mercoledì e giovedì di Patrick
Brazeau, il senatore conservatore
sospeso dopo essere stato rinviato
a giudizio lo scorso anno per un episodio analogo a quello dell’altra
sera, con l’aggravante dell’accusa
di molestie sessuali. Secondo la
ricostruzione fornita dagli inquirenti, intorno alle 4 di mattina è
arrivata una telefonata al 911 da
un vicino di casa preoccupato per
le grida che stavano giungendo
dall’appartamento del senatore
conservatore.
La polizia ha quindi fatto irruzione nella casa dell’esponente
tory e ha trovato Brazeau chiaramente sotto l’efetto di sostanze
stupefacenti mentre stava litigando violentemente con una donna.
«Si tratta chiaramente di un episodio di violenza domestica», ha
confermato un portavoce della
polizia. Paradossalmente, il senatore dovrà essere in tribunale oggi
per la prima seduta del processo
relativo ai fatti dello scorso anno.
Brazeau venne nominato al Senato da Stephen Harper nel 2008, il
più giovane di una lunga serie di
nomine efettuate dal primo ministro. Brazeau è anche coinvolto
nello scandalo del rimborso spese
al senato insieme ai compagni di
partito Mike Dufy e Pamela Wallin.
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
CORNWALL
Fredericton, chiude
la clinica del dottor
Morgentaler
Muore il figlio, fanno causa alla GM Canada
TORONTO - Il dolore per la perdita del iglio Nick di 22 anni è
stato enorme per due genitori di
Cornwall, una cittadina dell’Ontario. Il ragazzo è deceduto nel 2012
in uno scontro frontale mentre era alla guida della sua Saturn Ion
del 2006.
La coppia, che lo scorso 31 marzo ha ricevuto dalla Gm un avviso
di richiamo per il veicolo ha deciso ora di intentare una causa contro il colosso automobilistico.
La causa è in realtà una action
class, in quanto la Gm Canada ha
recentemente richiamato in tutto il mondo 1.6 milioni di veicoli,
235mila venduti in Canada: le auto hanno dei difetti all’interruttore di accensione e al servosterzo.
Ricevere la lettera dalla Gm, a 22
mesi dalla tragica morte del iglio,
è stato come riaprire una ferita
per i coniugi Baker.
Nella causa intentata contro la
casa automobilistica a nome della famiglia di Nick Baker, gli avvocati dello studio legale di Ottawa Delaney sostengono che gli
airbag della Saturn Ion non si sono aperti nel violento scontro e
la Gm è colpevole di non aver risolto il problema con tempestività dal momento che questo difetto era conosciuto dalla costruttri-
ce di veicoli molto prima dei richiami per correggere i difetti in
questione.
Lo studio Delaney sta lavoran-
do su questa importante causa assieme allo studio Rochon Genova LLP di Toronto che ha già avuto a che fare con numerose “class
action”. La causa deve essere ancora riconosciuta come “class
action”: la General Motors, d’altro
canto, ha afermato di non voler
ancora rilasciare alcun commento. Ma non sono solo i genitori di
Nick Baker a ritenere responsabile la Gm, numerose persone hanno intentato causa dopo il richiamo di 1.6 milioni di veicoli.
Quella dei coniugi Baker è la
terza “class action” che ha preso il via in Canada dopo il recente richiamo dei veicoli che è stato anche oggetto di una inchiesta
da parte del Congresso degli Stati Uniti che deve far luce sul modo
in cui i richiami sono stati gestiti.
Lo scorso mese il Merchant
Law group LLp ha intentato cause
contro la causa automobilistica di
Detroit in Ontario, in Quebec e in
Saskatchewan: la Gm, a parer loro, avrebbe fuorviato i clienti circa i problemi di sicurezza nascondendo la verità.
Già lo scorso 3 aprile lo studio
legale Sutts, Stroberg, che ha sede
a Windsor, ha intentato una causa
simile a nome di tutte le persone
che possedevano uno dei sette tipi
di veicoli costruiti dalla Gm negli
anni che vanno dal 2004 al 2007,
incluso il modello Saturn Ion .
TORONTO - La clinica Morgentaler di Fredericton chiude dopo 20 anni. La causa della chiusura della struttura sarebbe imputata a problemi economici: le donne che si rivolgono alla clinica per abortire non sono in grado di pagare per la procedura e i bilanci della clinica sono in rosso: non è più possibile fornire
servizi, si legge nel comunicato stampa, che non vengono inanziati dal denaro pubblico.
In New Brunswick l’aborto
non è coperto dal medicare a
meno che il medico non certiichi per iscritto che è necessario dal punto di vista medico: in questo caso viene eseguito da uno specialista in
una struttura pubblica. Un aborto presso la Morgentaler
Clinic costa dai 700 agli 850
dollari. Il fondatore della clinica, il dottor Morgentaler,
che a partire dal 1967 si è battuto per il diritto delle donne ad abortire nel caso in cui non desideravano portare avanti le gravidanze, è morto lo
scorso maggio.
CRONACA
“PROJECT WHEELER”
Tenta di spingere uno sconosciuto sui binari, arrestato
Raid della polizia nella Gta, 20 arresti
TORONTO - È stato arrestato dalla polizia di Toronto Leslie Perault, 64 anni, accusato di aggressione e di aver messo in pericolo la
vita di una persona. La scorsa domenica Perault avrebbe spinto un
uomo in attesa del treno sui binari della metropolitana alla stazione di Main Street. L’aggressore, mentre le persone che si trovavano nelle vicinanze aiutavano la
vittima a rialzarsi, è salito su un
vagone in direzione ovest. La polizia aveva chiesto aiuto ai cittadini
rendendo pubbliche le immagini
delle telecamere di sicurezza che
riprendevano Perault.
¬ Una persona è stata trasportata in ospedale per ricevere le cure necessarie dopo aver inalato fu-
mi tossici causati da un incendio
che è divampato in un edificio di
Emmett Avenue, nelle vicinanze
di Jane Street ed Eglinton Avenue
West. Le fiamme si sono sviluppate al quarto piano del palazzo ma
ancora non si conosce la causa.
¬La polizia di Chatham-Kent ha
arrestato un uomo di 24 anni con
l’accusa di aver aggredito un agente. L’intervento dei poliziotti è stato richiesto su Dufferin Avenue a Wallaceburg dai presenti, preoccupati dal giovane che era
visibilmente sconvolto: questo ha
poi sferrato un pugno ad uno degli
agenti che però è riuscito a schivare il colpo.
¬ Attila Podlovics, 34 anni, è stato tratto in arresto dalla polizia di
St. Thomas, in Ontario, in relazione al furto di apparecchi elettronici, giochi e film per un valore di
15mila dollari. Il furto della merce
è avvenuta in una abitazione sulla
Fifith Avenue.
¬ La polizia di Toronto chiede la
collaborazione dei cittadini per riuscire a localizzare un uomo sui
60 anni che mercoledì scorso ha
avvicinato un bambino di 8 anni nel cortile della scuola Duke of
Connaught Junior and Senior Public School che si trova al 70 Woodfiled Road. L’uomo ha afferrato il bambino per il polso ma questo è riuscito a liberarsi e a correre da una insegnante. Chiunque
abbia informazioni può telefonare
al 416-808-5500.
TORONTO - Una serie di raid
condotti ieri mattina dalla polizia
di Toronto in tutta la Gta hanno
portato all’arresto di Thanh Tung
Phan, 27 anni: l’accusa della quale
dovrà rispondere è quella di omicidio di primo grado. La vittima,
Peter Nguyen, 26 anni, è stata uccisa a colpi di pistola lo scorso 4
febbraio su Yonge Street.
I raid sono stati condotti con agenti armati di tutto punto e cani
poliziotto anche a Durham. La polizia di Durham ha afermato che
in questi raid, organizzati nell’ambito del “Project Wheeler”, una
indagine su un giro di armi, denaro e droga, le persone arrestate
sono state 20: sembra che tra questi sospettati vi sia anche un ra-
gazzo di 12 anni. Gli agenti hanno
sequestrato materiale importante
per le indagini su Flemingdon Park, nei pressi di Don Mills Road e
Overlea Boulevard.
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
5
OPINIONI
Un’avidità senza confini: a chi troppo e a chi niente
Torniamo sul tema della disparità
economica iniziato ieri
Odoardo Di Santo
N
el 2013 l’economia canadese è
cresciuta di uno scarso 1,7%, le
paghe del 2,5%, le esportazioni del
1,4%. Anche gli investitori hanno racimolato un modesto 6%. Le paghe
dei CEO (chief executive officer)
cioè i Capi delle corporazioni non
hanno sofferto molto. I 100 più pagati CEO canadesi, nel 2013, hanno
avuto aumentata la paga del 52% .
Le paghe dei CEO canadesi, in
media 7,9 milioni annui, sono 171
volte piu’ alte della media degli impiegati (Negli Stati Uniti - 354, in
Gran Bretagna- 131). Il Presidente
degli Stati Uniti, che presiede una
economia di $16 triliardi, se la cava con uno stipendio di $400mila,
mentre Thorsen Heins, ex -CEO
della Black Berry Inc, si è portato a
casa 22 milioni di dollari in un anno
nero per la corporazione.
Secondo una ricerca di William
Lazonick della University of Massachusetts Lowell, presentata questa
settimana a Toronto, alla conferenza dell’Institute of New Economy
Thinking, i 500 top executives americani sono stati pagati in media
$22.4 milioni nel 2012.
Per rendersi conto dell’assurdità
della situazione basti pensare che
negli anni 80 quanto Nortel inventò le fibre ottiche il rapporto tra
paga del CEO e dipendenti era di
20 a uno, un rapporto che secondo
il famoso finanziere Americano J.
Pierpont Morgan non doveva essere superato.
Ma mentre le retribuzioni degli
executives sono salite stratosfericamente le paghe dei dipendenti, lavoratori ed impiegati hanno subito
la parabola inversa. Dal 1948 al 1983,
quando ancora vigevano le famose
regulations che limitavano eccessive disparità, compensi orari e produttività tenevano il passo. Quando
le regulations furono cancellate,
dal 1983 fino al 2012 e nonostante
l’aumento del 100% di produttività,
le paghe sono aumentate solo del
60%. In parole povere, i salariati
sono diventati più poveri, con calo
del potere d’acquisto delle famiglie.
Il Canada è diventato un paese più
ricco, ma il grosso del malloppo è
finito nelle tasche dei famosi 86.
La situazione è talmente scandalosa che non solo Papa Francesco
solleva il tema continuamente, ma
persino il Presidente Obama visitando il Papa ha voluto parlare della
disuguaglianza tra ricchi e poveri e
l’Unione Europea, la più grande economia del mondo, obbligherà le
10 000 società quotate in borsa a rivelare il rapporto di paga tra CEO e
dipendenti.
We are returning to the theme of
economic disparity begun yesterday
I
n 2013, the Canadian economy grew by an anemic 1.7%;
payrolls by 2.5%, exports by
1.4%;even investors claimed only
a modest 6% increase. It seems
that contrary to the Harper government claims, the economy
was not managed that well.
Still, the payrolls of Canadian
CEOs don’t appear to have suffered that much – quite the contrary. The highest paid Canadian
CEOs in 2013 saw salary increases of 52%. The salaries of these
CEOs, running at an average of
$7.9 million are 171 times higher than the average of their respective employees (in the USA
354 times higher; in Britain – 131
times higher).
Meanwhile, the President of
the United States, who presides
over an economy whose GDP is
valued at $16 trillion, struggled
along with a mere $400,000. By
comparison, Thorsen Heins, exCEO of Blackberry Inc, was paid
$22 million in a truly black year
for his company .
According to a research study
by William Lazonick of the University of Massachusetts Lowell
presented in Toronto, at the Conference sponsored by the Insti-
La Germania è una anomalia perché i consigli di supervisione delle
società sono formati da azionisti e
rappresentanti degli operai per cui
nel 2012 la Volkswagen, nonostante
un profitto stellare, ha ridotto del
20% la retribuzione del CEO.
Altre voci cominciano a levarsi
anche dai più avvertiti economisti
che si rendono conto dell’assurdità di una situazione senza sbocco
che se, per ora ha solo creato movimenti effimere tipo Occupy Wall
Street. L’economista francese Thomas Piketty nel Libro, Capital in
the Twenty First Century, sostiene
la necessità di aumentare le tasse
per i ricchi, preoccupato di salvare
il capitalismo da se stesso e dalla
bramosia che acceca chi è al sommo della piramide, distaccato dalla
realtà del resto di noi. L’uno per
cento, secondo Piketty, non può
continuare a sedere sulle ricchezze
accumulate.
Per il governo Harper, con la fissazione che lo sviluppo economico
equivale a vendere le risorse naturali senza tener conto dei danni
all’ambiente e allo sviluppo economico nel lungo termine,il problema della disuguaglianza tra ricchi
e poveri non sembra aver udienza.
Harper si diletta in insignificanti
ENGLISH VERSION
The Obscenity of Unrestrained Greed
tute of New Economy Thinking,
the top 500 American CEOs were
paid an average of $22.4 million in
2012.
To get a better grasp of the absurdity of the situation, one need
only recall that in the 1980s, when
Nortel invented iber optic technology, the diference in pay between
a chief executive and employees
was in the range of 20 to one - a
range that J.P. Morgan, an icon of
American inancial history declared should never be surpassed.
But while pays for executives have
risen stratospherically, those of
their employees have sufered an
inverse parabolic drop. From 1948
to 1983, when the regulations limiting excessive disparities were still
in efect, hourly pay and productivity kept pace. With the regulations annulled, between 1983 and
2012, and notwithstanding 100%
increase in productivity, hourly
pay increased by only 60%. Crudely put, purchasing power capacity
measured per family dropped. As
a country, Canada grew in wealth
but the greatest portion of the
goodies went into the accounts of
its famous 86 richest citizens.
The situation has reached such
scandalous proportions that Pope
Francis is not the only one who
continues to raise the problem
continuously. Even such a one as
President Obama, on visiting the
Pope, chose to address the issue of
inequality between rich and poor.
The European Union, the world’s
biggest economy, is demanding
that the 10 000 companies listed on
its various Stock Exchanges report
the diferences between its CEOs
and their employees. Germany is a
little bit of an anomaly because its
companies’ Boards represent both
shareholders and “workers”, as a
result, in 2012, Volkswagen, despite
stellar proits, reduced their CEO’s
salary by 20%, considering the pay
excessive.
Other respected voices among
economists are being raised
against an absurd situation that
with no solution in sight (even if
for now it has simply generated
passing movement like Occupy
Wall Street) could easily create
long term uncertainty and social
instability. The French economist,
Thomas Piketty, in his book, “Capital in the twenty First Century”
goes further. For him, it is necessary to raise taxes on the rich in or-
misure populiste che non costano
nulla, specialmente ai ”suoi”, come
la cosiddetta Fairness in Business
un pacchetto di chiacchiere che
suona bene ad un certo elettorato.
Harper, presente alla riunione dei G
7 non ha visitato Papa Francesco come Obama. Ha preferito Kiev, in Ucraina, perché in Canada ci sono un
milione di ucraini che votano. Papa
Francesco non vota e le sue parole
non sembrano essere benvenute su
questa sponda dell’Atlantico.
Odoardo Di Santo
è un opinionista del Corriere.
In passato è stato mpp dell’Ndp
der to save Capitalism from itself
and from that avaricious greed
that blinds those who sit atop
the pyramid so distant from the
reality the rest of us experience.
Piketty does not believe that the
One Percent can sit on its accumulated, idle wealth for much
longer, especially that which is
inherited. It must be invested to
develop the economy.
For the Harper government,
ixated as it is on the idea that
economic development means
selling of Natural Resources at
give away prices without factoring in long-term environmental damage and economic
sustainability, the argument of social inequality falls on deaf ears.
Harper meanders among populist
initiatives that cost nothing, especially to “his base”, such as the socalled “Fairness in Business” rhetoric, an empty drum that sounds
sweetly to his electorate and does
little else.
Like Obama, Harper was
present at the G7. Unlike Obama,
he chose not to visit Pope Francis. He preferred Kiev, in Ukraine,
because there are one million citizens of Ukrainian origin in Canada. They vote. Pope Francis only
uses words, and these don’t seem
to be welcome on this side of the
Atlantic.
La legge su Giovanni Paolo II snobbata da Harper e Senato
L’Onorevole Joe Volpe, Editore
A
chi vuole infastidire Stephen
Harper questa volta? Uno dei
suoi mp, quasi tre anni fa, ha presentato una legge (C-266) alla Camera per designare il aprile come
Pope John Paul II day. L’onore era
giustiicato. Un mp di origine polacca e un collega conservatore erano gli sponsor.
Non dovevano esserci intoppi. La personalità e la presenza
del Papa erano state presenti a livello mondiale per più di 20 anni. È stato un individuo unico capace di superare le differenze razziali, culturali e religiose. Più di 6
milioni di persone parteciparono
al suo funerale a Roma. Certo, era particolarmente speciale per il
suo Paese d’origine: in quell’occasione vennero milioni di polacchi.
Roma, una città grande quanto
Toronto, venne chiusa al traico.
La gente si spostava a piedi, senza
problemi, senza furti, senza danni alla proprietà. Tre ore dopo il
funerale, le strade erano già totalmente sgombrate.
Harper era lì e poté vedere in
prima persona. Grazie all’allora
primo ministro Paul Martin, ebbe anche un posto speciale nella
parte alta dell’altare eretto per la
cerimonia fuori da San Pietro: una messa semplice, con una bara
senza pretese.
Avrebbe visto migliaia di vip da
tutto il mondo assemblati di sotto tre ore prima l’inizio della mes-
sa. Senza preoccupazioni per la sicurezza. Si sarebbe meravigliato
delle migliaia di persone in Piazza
San Pietro quattro ore prima della messa, o dei milioni di persone
nelle piazze adiacenti che assistevano su schermi giganti.
Quanto meno, Harper avrebbe potuto accogliere o incoraggiare l’iniziativa legislativa del colle-
ga. Eppure, uno si chiede come
è possibile che la legge ci abbia
messo quasi 2 anni - dal settembre
2011 al giungo 2013 - per essere approvata alla Camera. La legge giace ora abbandonata e ignorata al
Senato. Una mpp di origine Hindu
dell’Ontario ha fatto approvare una legge simile in Ontario.
Giovanni Paolo II sarà canoniz-
zato il 27 aprile 2014. Volendo anche assicurare che la legge venisse approvata prima del 2 aprile, la
comunità cattolica polacca ha raccolto 50mila irme per spingere il
governo e il Senato ad agire.
Adesso c’è solo un partito uiciale al Senato, che può controllare il calendario. Si tratta di una
legge privata, che non obbliga il
governo e che non implica costi.
C’è solo un ostacolo potenziale.
Il Senato chiude le porte il 17 aprile, ma c’è ancora tempo per Harper per agire.
Uno è tentato di dire che se no è
in grado di gestire questa semplice cosa farà con le questioni più
complesse? Forse non gli interessa più.
ENGLISH VERSION
Pope John II Day, Harper no longer cares
The Honourable Joe Volpe, Publisher
W
hom does Stephen Harper want to poke in the eye
this time? One of his MPs, almost
three years ago, presented a Bill
(C-266) in the House of Commons
to designate April 2nd as Pope
John Paul II day. The honour was
earned. A backbench MP of Polish
origin, a Conservative caucus colleague, was the sponsor.
It should have been a proverbial
“no brainer”. The Pope’s personality and presence was omni-present
on the world stage for more than
two decades. He was a unique individual capable of transcending
racial, ethnic cultural and religious
diferences. More than six million
made the trek to Rome to attend
his funeral as a testament to the regard and esteem in which he was,
and is, held. Yes, he was also particularly special for his country of
origin. An estimated two million
came from Poland for the occasion. Rome, a city the size of Toronto, was closed to private vehicular traic. People made their
way to designated areas on foot.
No scules; no thefts; no violence;
no property damage, graiti or
gratuitous littering. Within three
hours of the funeral, the streets
were cleared of any temporary
infrastructure and resulting debris.
Harper was there to witness
everything irst hand. Thanks to
then Prime Minister Paul Martin, he even had special seating on
the upper levels of the “altar” outside St. Peter’s Basilica erected for
the ceremonies: a relatively simple
Mass over an unpretentious casket.
From his vantage point, he
would have seen the thousands of
VIPs from around the world who
had assembled just below and held
their places for three hours prior
to the start of the Mass. No spe-
cial security concerns. He would
have marvelled at the million or so
who had been fortunate enough to
crowd into St Peter’s Square four
hours preceding. Or indeed at the
millions of others accommodated in nearby squares in central
Rome who contented themselves
with viewing everything on giant
screens.
To be kind, Harper may have
welcomed, maybe even encouraged, his colleague’s legislative initiative. Politically it would have
been “big gain for no pain”. Still,
one wonders why the Bill took almost two years, from September
2011 to June 2013 to make its way
through the House of Commons
legislative process. The Bill now
sits almost abandoned and ignored
on the Senate order paper. A Hindu Canadian MPP from Ontario
presented and secured recognition
for a similar Bill in Ontario.
John Paul II will be canonized on
April 27, 2014. Driven in part by the
desire to secure the national designation for April 2nd before then,
Canada’s [Catholic] Polish community has submitted some 50 000
signatures through various writein campaigns to prompt the Government and Senate into action.
There is now only one oicial
party in the Senate and it has an absolute majority as well as control
of the agenda. To review, the Bill is
a Private Member’s Bill, so it imposes no burdens for the government. It’s a “feel good, at no cost”
legislative item. There is one potential calendar obstacle though.
The Senate is normally scheduled
to recess by April 17. But there is
still time for Harper to act…if he
has the will.
One is tempted to ask if he can’t
manage this one simple thing how
will he manage other more complex issues? Maybe he no longer
cares.
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ITALIA
IL TRIBUNALE
Berlusconi, entro due settimane la pena
MILANO - Si saprà al massimo
entro due settimane quale sarà il
“destino” di Silvio Berlusconi e in
che modo dovrà espiare quell’anno di pena che gli rimane dopo la
condanna deinitiva a quattro anni
di carcere, di cui tre condonati.
Il giudice del tribunale di Sorveglianza Beatrice Crosti, al termine dell’udienza per discutere
la richiesta di aidamento ai servizi sociali avanzata dal leader di
Forza Italia e nella quale il pg ha
dato parere favorevole alla proposta dell’uicio esecuzione penale
esterna di un’eventuale attività di
volontariato presso una struttura
per anziani disabili, si è preso da
un minimo di cinque giorni a un
massimo di quindici per depositare il provvedimento. Non si era
ancora vista un’udienza davanti
al tribunale di Sorveglianza su una richiesta di misura alternativa
alla detenzione che durasse circa
un’ora e mezza. Eppure è quel che
è accaduto nel pomeriggio quando, dopo aver trattato i casi di altri
58 “condannati”, tra cui quello di
un boss della ‘ndrangheta, il tribunale di Sorveglianza ha afrontato
il fascicolo intestato al leader di
Forza Italia.
Cominciata un poco prima
dell’orario previsto, le 5 pm, in aula, oltre al presidente Nobile De
Santis, al giudice Crosti e a Federica Brunelli e Silvia Guidali, i due
esperti esterni, c’erano il sostituto
procuratore generale Lamanna e i
due legali dell’ex premier, il prof.
Franco Coppi e l’avvocato Niccolò
Ghedini i quali arrivati prima del
tempo, alla ine della discussione,
per dribblare i giornalisti, sono usciti da una porta secondaria.
Il pg ha dato il parere favorevole - non è vincolante - all’afidamento in prova ma non nei
Giornalisti
e curiosi
davanti al
tribunale
di Milano
in attesa
della ine
della
seduta
termini proposti dall’ex Cavaliere,
bensì con le modalità del progetto di riparazione che, su input dei
magistrati di Sorveglianza, ha presentato nei giorni scorsi l’Uicio
esecuzione penale esterna: assistere gli anziani, anche disabili,
tata nei giorni scorsi con la quale,
oltre ad assicurare che gli attacchi
alla magistratura avrebbero solo
motivazioni politiche, si sarebbe
proposto come “motivatore” in
un “centro terapeutico ospedalizzato” ancora da costruire nel mi-
in una struttura dell’hinterland
milanese, non molto lontano da
Arcore, per mezza giornata una
volta alla settimana. Un’attività,
quindi, ben diversa da quella messa nero su bianco dall’ex capo del
governo in una memoria deposi-
lanese per disabili mentali e isici
con lo scopo di aiutarli a sviluppare “nuovi stimoli”.
Un piano riparatorio caldeggiato ieri dai suoi difensori assieme
a prescrizioni non troppo rigide,
per consentire al leader di Forza
Italia di essere in prima linea nella
campagna elettorale per le Europee. Certo è che, comunque vada,
per Berlusconi è fondamentale ottenere l’aidamento ai servizi sociali: in questo modo si vedrebbe
estinguere anche la pena accessoria dei due anni di interdizione dai
pubblici uici. Cosa che non accadrebbe se la decisione fosse la detenzione domiciliare. Dunque ora,
come ha detto a udienza conclusa
Nobile De Santis, «la decisione
verrà depositata tra un minimo di
cinque giorni a un massimo di 15
giorni», il tempo tecnico ainché
il giudice Crosti scriva il provvedimento. E, poi, dopo il deposito e
la notiica alle parti della decisione, per la stampa, «verrà fatto un
comunicato e lo farò io».
CORRUZIONE
Sequestrati a Formigoni beni per 49 milioni e una villa
centesimi, sull’altro un passivo di
75mila euro. Non ho mai posseduto, né posseggo una casa in Sardegna». Il sequestro arriva dopo
che lo stesso giudice, nelle scorse
settimane, ha rinviato a giudizio il
senatore, accusato di associazione
per delinquere e corruzione, Perego, i presunti intermediari Daccò
e Simone e altre persone imputate
per il caso Maugeri, ossia un giro
di presunte mazzette per favorire,
attraverso delibere della Giunta
all’epoca guidata dal “Celeste”, la
Fondazione pavese con stanzia-
condanna, è stato il gup di Milano Guidi, che ha accolto la richiesta dei pm Pedio, Pastore e Ruta,
individuando precisamente in
“49.883.208” euro il “prezzo” della
corruzione contestata al “Celeste”
e ad altri imputati, tra cui il faccendiere Daccò e l’ex assessore
lombardo Simone.
«Non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49
milioni di euro», ha commentato
l’ex governatore. «Su uno dei miei
due conti correnti - ha aggiunto
- igura un attivo di 18 euro e 20
MILANO - Una villa in Sardegna,
ad Arzachena, conti correnti e
proprietà immobiliari a Lecco e
Sanremo. Sono alcuni dei beni
sequestrati all’ex presidente della
Regione Lombardia Roberto Formigoni, senatore del Nuovo centrodestra, e al suo amico di vecchia data Alberto Perego nell’ambito del procedimento sul caso
Maugeri-San Rafaele. A ordinare
il sequestro preventivo per equivalente e per un valore di circa
49 milioni di euro, inalizzato alla
conisca nel caso di una eventuale
menti regionali.
Già nei mesi scorsi erano stati
eseguiti sequestri per un valore di
circa 53 milioni di euro a carico di
Daccò, dell’ex assessore Simone e
dell’ex direttore amministrativo
della struttura sanitaria, Costantino Passerino. Ieri, invece, sono
arrivati i sequestri da 49 milioni
di euro. In particolare, 39 milioni
rappresenterebbero la presunta
corruzione legata alla vicenda
Maugeri e 7,6 milioni sarebbero,
invece, le presunte mazzette per il
caso San Rafaele.
Grazie alla generosità
di un nostro benefattore,
ofriamo a tutti coloro
che si abbonano
per 1
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(da uomo o da donna, valore di $50)
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
7
ITALIA
IL CASO
Yara, il dna conferma l’identità del killer
Fabio Conti
BERGAMO - La compatibilità
è talmente elevata - si parla del
99,99999987% - da essere diventata una certezza: Giuseppe
Guerinoni è il padre biologico
dell’uomo che ha ucciso Yara
Gambirasio, il cosiddetto Ignoto 1,
che non è ancora stato trovato. Il
confronto del Dna - messo nero su
bianco nella relazione consegnata
in procura dall’anatomopatologa
Cristina Cattaneo - ha infatti confermato un’indiscrezione trapelata lo scorso ottobre e che toglie
ogni dubbio agli inquirenti che, da
tre anni e mezzo, indagano sull’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra rapita il 26 novembre
2010 e trovata senza vita tre mesi
più tardi in un campo di Chignolo
d’Isola.
La certezza della paternità di
Guerinoni si accompagna però
all’impossibilità, per il momento,
di stabilire l’identità dell’assassino di Yara: gli inquirenti continuano a non sapere chi possa essere, pur essendo in possesso del
suo proilo genetico, quello che ha
appunto consentito di accertare la
relazione padre-iglio. Il Dna del
killer era stato ritenuto da sempre
“altamente indiziario”, visto che
era stato ricavato da una traccia
di sangue ritrovata sui vestiti di
Yara: quasi certamente l’assassino si era ferito con un coltellino
tentando di tagliare gli slip alla
Yara Gambirasio, uccisa il 26 novembre 2010
tredicenne.
La certezza scientiica che “Ignoto 1” sia iglio illegittimo di
Guerinoni, l’autista di Gorno
scomparso a 61 anni nel 1999 e la
cui salma era stata riesumata nel
marzo dell’anno scorso, è data dal
fatto che due proili genetici non
possono coincidere in maniera
così ininitesimale tranne che nel
caso ci si trovi di fronte a un rapporto di parentela stretto come
quello tra padre e iglio.
I tre igli legittimi di Guerinoni,
due maschi e una femmina, erano
già stati sottoposti al confronto
del Dna, ma con esito negativo.
L’unica ipotesi plausibile è che
Guerinoni abbia avuto un iglio
illegittimo, che è l’omicida ricercato da ormai oltre tre anni.
Tra l’altro già un precedente
confronto del Dna aveva confermato la paternità di Guerinoni:
la traccia genetica trovata su Yara
era stata infatti confrontata dalla polizia scientiica di Roma e
dall’università di Tor Vergata con
il Dna dell’autista di Gorno ricavato da un vecchio francobollo sulla
patente di guida di Guerinoni.
In quel caso la compatibilità era risultata pari al 99,9999927%. Il
confronto con il proilo genetico
estratto da un femore del bergamasco dall’antropologa forense
Cattaneo ha dunque garantito lo
0,00000717% di compatibilità in
più. Un ulteriore scrupolo disposto dalla procura di Bergamo per
escludere la già remota eventualità che la saliva presente sul bollo
della patente non appartenesse a
Guerinoni.
All’autista di Gorno gli inquirenti erano arrivati attraverso un
suo nipote, un giovane che frequentava un locale situato vicino
al campo dove venne trovato il
corpo di Yara: gli inquirenti avevano deciso di prelevare il Dna a
tutti i frequentatori per rafrontarli con “Ignoto 1”. Ricostruendo il
suo albero genealogico si era arrivati a Guerinoni, il cui Dna era ancora più simile a quello di “Ignoto
1”. Per un’altra coincidenza la madre del giovane aveva tra l’altro
lavorato per un certo periodo di
tempo, in passato, come collaboratrice domestica proprio a casa
Gambirasio. Finora i confronti del
Dna sono stati 18 mila. Ma il killer
non ha ancora un nome.
L’ALLARME
Immigrazione, continuano gli sbarchi sulle coste
ROMA - Non si arresta l’ondata
di sbarchi sulle coste italiane: oltre un migliaio quelli tratti in salvo ieri dalle unità della Marina e
della Guardia costiera. Il totale
delle persone soccorse dall’inizio
dell’operazione Mare nostrum, a
metà ottobre, sale così a quasi 20
mila. Nel dettaglio, 300 migranti
sono giunti ieri all’alba nel porto
di Catania dopo essere stati salvati
da una petroliera. A Pozzallo (Ragusa) dopo i 261 migranti arrivati
ieri pomeriggio e altri 199 nella
notte, un’altra imbarcazione con
oltre 200 migranti è entrata in ra-
da nella tarda mattinata di ieri.
La Marina militare, solo ieri, è
stata impegnata in sei operazioni
di salvataggio: tra l’altro, la fregata
Euro ha soccorso un barcone con
circa 450 migranti, la fregata Zefiro ne ha assistito uno con 150, il
pattugliatore Foscari ne ha salvati
circa 220 e la corvetta Urania un
centinaio. E sono 361 i migranti
sbarcati la notte scorsa al molo
Colapesce di Messina. Una barca
a vela con a bordo circa 50 immigrati è stata invece intercettata da
due motovedette della Guardia costiera di Roccella Jonica al largo di
Riace, nel Reggino.
«Dal 18 ottobre, quando è cominciata Mare Nostrum, sono
stati soccorsi 18.546 migranti, in
117 interventi», ha detto il capo
di Stato maggiore della Marina
militare, l’ammiraglio Giuseppe
De Giorgi, secondo il quale l’operazione Mare Nostrum «non è la
causa dell’aumento del lusso di
migranti verso l’Italia: quel lusso
era aumentato già da molto prima,
a causa di fenomeni sociali e geopolitici che sono noti». Durante
l’operazione - che costa alla Difesa
“9 milioni al mese”: per questo De
Giorgi chiede all’Europa «non navi, ma fondi» - sono stati compiuti
otto abbordaggi, 66 scaisti sono
stati fermati e due navi madri catturate. E, a proposito di traicanti
di esseri umani, altri ne sono stati
bloccati ieri. Polizia e Gdf di Roccella Jonica hanno fermato due egiziani accusati di essere gli scaisti dell’imbarcazione soccorsa ieri
al largo delle coste calabresi dalla
guardia costiera con 236 immigrati
egiziani e siriani, tra i quali 146 uomini, 18 donne e 72 minori. L’imbarcazione era salpata da Alessandria d’Egitto.
Mafia,
cambiano
carcere
250 boss
PALERMO - Nelle ultime settimane circa 250 maiosi al carcere duro - in tutto sono 700 - sono stati prelevati dagli istituti di pena in
cui erano detenuti e trasferiti in
altre carceri di massima sicurezza. Una “rivoluzione” rimasta top
secret, progettata dal Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria nei mesi scorsi e comunicata al ministero della Giustizia, alla Direzione nazionale antimaia e
alle Dda di tutta Italia.
Imponenti le misure di sicurezza visto che in ballo c’erano personaggi di spicco di maia, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Il provvedimento è stato adottato per evitare lunghe permanenze dei detenuti negli stessi istituti di pena: il trasferimento ha riguardato, infatti, i maiosi
al 41 bis ristretti nello stesso carcere da oltre cinque anni. Lo spostamento dovrebbe evitare consolidamenti di rapporti tra i carcerati e il personale, amministrativo e
sanitario, degli istituti di pena.
Tra i nomi “eccellenti” toccati
dalla decisione del Dap boss del
calibro di Rafaele Cutolo, dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano,
di Leoluca Bagarella, Totò Riina e
Bernardo Provenzano.
Sia Bagarella che Riina hanno
“inaugurato” ieri il collegamento in videoconferenza nelle loro
nuove carceri all’udienza del processo sulla trattativa Stato-maia
in corso a Palermo. Riina da Milano è stato portato a Parma (istituto di pena in cui era ristretto Bernardo Provenzano, mandato a Opera e poi in ospedale a Milano per accertamenti) e Bagarella dall’Aquila è inito a Tolmezzo.
Sul banco dei testi al dibattimento, celebrato davanti alla corte d’assise, mentre i boss partecipano in videoconferenza, è salito il pentito Stefano Lo Verso, ex
uomo d’onore di Ficarazzi che avrebbe ospitato Provenzano, nel
2003, durante la latitanza. Nel periodo in cui si sarebbe occupato di
lui il padrino di Corleone avrebbe conidato a Lo Verso di godere della protezione di politici e alti funzionari dell’Arma e che Marcello Dell’Utri era diventato, dopo
la morte di Salvo Lima, il nuovo
referente politico di Cosa nostra.
IL RICORDO
Moby Prince, 23 anni dopo ancora nessuna verità
LIVORNO - Sono passati 23 anni
dalla tragedia del Moby Prince, da
quella notte del 10 aprile del 1991
in cui dopo la collisione del traghetto con la petroliera Agip Abruzzo alla fonda nella rada di Livorno persero la vita 140 persone,
ma la disperazione e le lacrime
dei familiari delle vittime sono le
stesse, come immutate rimangono
le richieste di verità, dignità e giustizia. «Le istituzioni e la società
civile hanno il dovere di rimanere al ianco dei familiari delle vit-
v
time, facendo chiarezza su quanto avvenuto», ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso in un
messaggio inviato ai familiari delle vittime, augurandosi «che anche il parlamento sappia dare il
proprio contributo, utilizzando
tutti gli strumenti a sua disposizione per poter accertare tutta la
verità su una strage che per molti
aspetti resta avvolta nel mistero».
Livorno non dimentica e ieri si
sono susseguite in città una serie di iniziative “Per non dimen-
ticare”. «Esigere che i colpevoli di
quei 140 omicidi che sono scritti tra le righe, siano puniti, questo dobbiamo fare», scandisce Loris Rispoli presidente dell’Associazione ‘141’ che nella tragedia
ha perso la sorella Liana e si batte
dal 1991 insieme agli altri familiari per avere risposte. La giornata
di commemorazioni è cominciata
con la proiezione del ilm “Centoquaranta la strage dimenticata” di
Manfredi Lucibello alla presenza
dei familiari delle vittime, arriva-
Pascale v Di Poce v Iadipaolo
Barristers v Solicitors v Notaries
Lawyers Practicing in Association
v
ti da tutta Italia. Il docuilm ripercorre la storia della tragedia, tramite immagini d’archivio, le registrazioni radio dei momenti concitati dei soccorsi.
Dopo la messa in Cattedrale,
nella sala consiliare del Palazzo
Comunale, il sindaco Alessandro
Cosimi ha salutato autorità e familiari delle vittime: «Dobbiamo
chiedere che si parta con l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare per evitare
un vulnus della democrazia», ha
detto. «Se la commissione viene
instaurata ci sono buone possibilità di arrivare alla verità storica»,
ha aggiunto Angelo Chessa, iglio
del comandante del Moby Prince, parlando in Comune alla cerimonia in ricordo delle vittime.
Un corteo è inine arrivato ino al
piazzale Moby Prince dove sono
stati deposti il cuscino di rose del
presidente della Repubblica ed una corona di alloro, per concludere con la lettura dei 141 nomi delle vittime e lancio di rose in mare.
v Telephone: (905) 850-8550
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v Toronto Line: (416) 746-7420
v Telefax: (905) 850-9998
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v
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
8
ESTERI
LA CRISI
Ucraina, tensione a Est e accuse Mosca-Nato
MOSCA - Sale la tensione a Donetsk e a Lugansk alla vigilia della scadenza dell’ultimatum di Kiev per sgomberare i palazzi del potere, nonostante il governo ucraino abbia teso la mano agli occupanti ilorussi promettendo un’amnistia a chi se ne andrà deponendo
le armi. Ma sale anche la tensione
tra Mosca e la Nato, con reciproci
scambi di accuse sui rispettivi movimenti di truppe. E tra la Russia e
l’Europa, dopo la minaccia di Putin
di sospendere le forniture di gas a
Kiev se non le paga anticipatamente, con il rischio di interruzioni anche per i consumatori del vecchio
continente, come nelle “guerre del
gas” del 2006 e del 2009.
Nella russofona Ucraina orientale le trattative per lo sgombero
del palazzo del governo di Donetsk e della sede dei servizi segreti a Lugansk sembrano in stallo e
per ora non c’è alcun segno di resa.
Anzi, intorno agli ediici sono state ulteriormente rinforzate le barricate con ogni sorta di materiale,
mentre i manifestanti, tra cui anche donne e anziani, hanno cominciato a bruciare qualche pneumatico per scaldarsi e a montare qualche cucina da campo, cantando
vecchie canzoni sovietiche e sventolando le bandiere russe.
Una protesta tuttavia non sostenuta da massicce manifestazioni di
piazza. Su Youtube intanto si moltiplicano i ilmati dell’avvicinarsi a
Donetsk di colonne di camion militari, blindati e anche carri armati leggeri, con i vani tentativi degli
abitanti locali di fermarli. Il fron-
Le
truppe
russe
sul
territorio
ucraino
riprese
dalla
Nato
te militare della crisi è stato arricchito dal Comando supremo della
Nato, che ha difuso un pacchetto
di cinque foto satellitari come prova della presenza di forze armate
russe, stimate in “35-40.000 soldati”, ai conini con l’Ucraina. Il ge-
nerale di brigata, Gary Deakin, direttore del Centro per le operazioni di crisi, ha spiegato che «i russi
hanno una gamma di capacità che
comprende aerei, elicotteri, forze
speciali, artiglieria, veicoli da combattimento di fanteria».
«Possono essere mobilizzati nel
giro di ore» ha aggiunto, sostenendo che tali forze «hanno un efetto
destabilizzante e comportano gravi conseguenze sulla stabilità della regione».
Mosca, che rivendica la legitti-
mità dei movimenti delle proprie
truppe sul territorio nazionale, ha
contrattaccato: l’Alleanza viola «i
principi dell’atto base della dichiarazione di Vienna» raforzando la
propria presenza ai conini con la
Russia, ha accusato il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov.
L’Alleanza, secondo Mosca, «sta
tentando di usare la crisi in Ucraina per “consolidare i suoi ranghi”
(in Europa orientale, ndr) di fronte a qualche minaccia esterna immaginaria».
Ma a dare scacco, come sempre,
è stato Putin, che ha scritto una lettera a 18 tra capi di Stato e di governo dei Paesi importatori del metano russo per proporre consultazioni immediate e su basi paritarie per salvare l’economia ucraina e le forniture di gas, minacciando di chiudere i rubinetti se Kiev non pagherà anticipatamente la
bolletta: inevitabili le conseguenze
anche sulle forniture europee, che
per il 50% transitano in Ucraina.
STATI UNITI
Il “Vangelo della moglie di Gesù” non è un falso moderno
Alessandra Baldini
NEW YORK - Il “Vangelo della
moglie di Gesù” non è un falso
moderno. La conferma è arrivata
ieri da test condotti nei laboratori di Columbia, Mit e Harvard sul
piccolo frammento di papiro che
riporta un brano in lingua copta
con le parole “Gesù ha detto loro: “mia moglie ..”” e, poco sotto,
“lei sarà in grado di essere mia
discepola”. L’esistenza del frammento, annunciata due anni fa da
una storica della Harvard Divinity
School, fece grande scalpore, tra
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KBytes
Dec Jan Feb Mar
scetticismo, accuse di falso e polemiche teologiche. Ieri gli scienziati che ne hanno analizzato l’inchiostro hanno puntato a una datazione tra quarto e ottavo secolo
dopo Cristo. «Non è la dimostrazione che Gesù ha avuto una moglie o che tra i discepoli ci fossero
donne», ha detto Karen King,
la storica della teologia che
ha dato al papiro il suo nome:
«Ma adesso si può concludere
con qualche certezza che tra i
primi cristiani c’erano discussioni attive su celibato, sesso,
matrimonio e discepolato».
L’esistenza del papiro era
stata annunciata dalla King nel
2012 a Roma. La studiosa ha
detto di aver iducia a questo
punto sull’antichità del frammento che all’epoca un editoriale dell’Osservatore Romano
deinì un falso.
«Quando tutte le prove puntano in una direzione non hai
la certezza al 100 per cento, ma
la storia non è un posto per il
100 per cento», ha replicato
ieri la studiosa, il cui lavoro è
stato pubblicato online, dopo
una serie di revisioni da parte di colleghi, dalla Harvard
Theological Review. Le nuove informazioni potrebbero
non convincere gli scettici. La
stessa rivista accompagna il
saggio della King con una replica
di Leo Depuydt, egittologo della
Brown University, secondo cui il
frammento è così manifestamente
falso da “sembrar pronto per uno
sketch dei Monty Python”.
Depuydt non ha analizzato il
papiro e ha detto di “non sentire
il bisogno di farlo”, convinto della sua tesi dai “grossolani errori
grammaticali” e dal fatto che ogni parola coincide con quelle del
Vangelo di Tommaso, un testo paleocristiano scoperto in Egitto nel
1945: “Non può essere una coincidenza”.
Il frammento è stato analizzato
da professori di ingegneria elettronica, chimica e biologia dei tre
atenei americani che hanno usato
diversi tipi di spettroscopia per
arrivare alla datazione. Timothy
Swager, chimico di Mit che ha impiegatola spettroscopia all’infrarosso per veriicare se l’inchiostro
mostrava variazioni o inconsistenze, ha osservato che «non c’è
prova che qualcuno abbia creato
un falso. Sarebbe stato estremamente diicile, se non impossibile», mentre per James Yardley, ingegnere elettronico di Columbia,
la spettroscopia a micro-Raman
ha dimostrato che l’inchiostro è
«perfettamente in linea con quello usato in altri 35-40 manoscritti
datati tra 400 e 800 dopo Cristo».
Summary by Month
Monthly Totals
Month
Pages
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38,305,962 52,222
552,131
643,678
1,079,569
Feb 2014
13,503,211 25,007
229,821
309,987
529,606
Totals
51,809,173 77,229
781,952
953,665 1,609,175
Mar 2014
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
9
COMUNITÀ
Allegra “festa della pentolaccia”
Quasi 500 persone alla serata organizzata dal Club Palazzo San Gervasio. Ospite l’on. Joe Volpe
TORONTO - La festa della pentolaccia è una tradizione cara
a tutti i palazzesi, che anche se
vivono lontani da Palazzo San
Gervasio, la organizzano anno
dopo anno. E così lo scorso sabato al Terrace Banquet Centre di
Vaughan quasi 500 persone si sono riunite per una serata di gala
straordinaria caratterizzata da una squisita cena, il ballo e tantissimi giochi per grandi e piccini.
Erano tantissimi i giovani presenti alla festa del club lucano
che si prefigge proprio lo scopo
di trasmettere loro le tradizioni del paese dal quale originano
i nonni: ragazzi desiderosi di conoscere le loro origini, di divertirsi assieme. Ospite della serata,
è stato l’editore e presidente del
Corriere Canadese Joe Volpe, che
ha ricevuto tante attestazioni di
affetto dai presenti e che ha parlato del quotidiano, dell’impegno
profuso per essere la voce della
comunità, per dare spazio a tutte le tematiche che interessano
gli italiani in Canada, piccole o
grandi che siano.
Non è mancata tanta musica
che ha fatto ballare i presenti: a
proporre canzoni intramontabili
è stata la Spotlight Band.
Pian piano la serata si è avviata verso la conclusione in una atmosfera di grande allegria e amicizia tra chiacchiere tra paesani, giochi per i bambini tra i quali quello caratteristico della pentolaccia.
Nella foto a sinistra
si riconoscono
Ken Cancellara,
ospite d’onore e
presidente della
sezione
dell’Ontario
del Congresso
degli italocanadesi,
mentre cerca di
rompere
a pignatta,
e Sam Primucci
Nella foto a sinistra
e nelle foto sotto
un gruppo di bambini impegnati con
i giochi organizzati
dal Club Palazzo
San Gervasio per
loro e Madeleine
Montesano mentre
prepara la pignatta
Nella foto sopra da sinistra Rocco Di Serio, Mike Di Serio, Vito Ramundi, Madeleine Montesano, l’editore del Corriere Canadese Joe Volpe, Dan Montesano,
Doreen Summa, Ken Cancellara, Tony Piarulli, Sam Primucci, Roberto Roberti e Pat Tremamurro
L.A. LOMBARDI
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Len Lombardi,
CPA, CA, LPA, BA
Tutto pronto
per la processione
del Venerdì Santo
di College
TORONTO - I club, le associazioni, il parroco della chiesa
San Francesco d’Assisi padre
Jimmy Zammit, padre Conrad
Ferdinandes, i componenti del
comitato laico guidati dal Cav.
uf. Giuseppe Simonetta hanno
portato a termine i preparativi
della 52esima processione del
Venerdì Santo di College che si
svolgerà il 18 aprile.
Un evento che è diventato
ormai parte della storia della
comunità italocanadese oltre
che una manifestazione religiosa molto attesa. «Nella riunione di martedì scorso abbiamo definito gli ultimi dettagli
- dice con soddisfazione Simonetta - siamo felici di portare
ancora una volta questa manifestazione di fede con la rappresentazione della Via Crucis
per le vie di College Street».
Una manifestazione nata
quasi in sordina oltre mezzo
secolo fa ma che con il tempo
è diventata sempre più imponente. «La partecipazione
della comunità tutta è stata
fondamentale per il successo
di questa Via Crucis durante la
quale vengono rappresentate
tutte le tappe del cammino di
Gesù verso la sua crocifissione - aggiunge il presidente del
Comitato laico - per i fedeli è il
modo più bello e più intenso di
vivere la Pasqua».
E così venerdì 18 aprile dopo la messa che sarà celebrata all’1.30 pm nella chiesa di
San Francesco d’Assisi che si
trova al 72 Mansfield Avenue,
i fedeli potranno assistere alla
processione che prenderà il
via alle 3 pm e sfilerà per le vie
del quartiere. «Dall’1 pm alle
8 di sera la polizia chiuderà al
traffico su College e non comminerà multe tranne che per
le infrazioni gravi - continua
Simonetta - ci auguriamo che
come sempre tutto si svolgerà
nel modo migliore e che il tempo sarà mite così tante persone
anziane potranno partecipare.
Per assistere a questa manifestazione ogni anno giungono
persone da tutto l’Ontario e
persino dai vicini Stati Uniti».
Le statue da portare in processione sono state assegnate,
i club conoscono già l’ordine
in base al quale sfileranno, tutto è pronto per questa rappresentazione della passione di
Gesù Cristo. «Siamo orgogliosi di riproporla a tutti i fedeli
che vivevano questa profonda
emozione nei loro paesi d’origine - conclude Simonetta - ci
auguriamo che i giovani si impegnino a ripeterla negli anni
futuri».
La processione del Venerdì
Santo si terrà il 18 aprile alle 3
pm: inizio dalla chiesa di San
Francesco d’Assisi al 72 Mansfield Avenue.
Per ulteriori informazioni
telefonare alla parrocchia al
416-536-8195.
500 Highway 7 East, Suite 200
Richmond Hill, Ontario L4B 1J1
Tel: 416.924-9559 ext. 342 Fax: 905-707-1322 - Email: [email protected]
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
10
Juve, Pirlo e Marchisio domano il Lione
I bianconeri vincono 2-1 e sono in semifinale di Europa League. Oggi si conoscerà il prossimo avversario
TORINO - Missione compiuta, la
Juventus è in semiinale di Europa League. Dopo sei anni riporta una squadra italiana tra le “inal four” di una coppa europea e
ci ritorna 11 anni dopo la semiinale giocata con il Real nella Champions che poi avrebbe perso ai rigori contro il Milan. Non è stato facile l’approdo: la Juventus da
tempo ha perso lo smalto migliore ed il Lione è stato da applausi, ha provato con umiltà ed impegno a capovolgere il pronostico.
Ne è venuta fuori una partita che
ha lasciato a lungo la qualiicazione in bilico, ed il pubblico di fede
bianconera in ansia. È stato provvidenziale due volte Bufon a salvare il pareggio, facendosi perdonare l’incertezza sul gol di Briand.
Altrettanto provvidenziale la deviazione di Umtiti sul tiro di Marchisio che ha fatto tirare a Conte e
ai 40mila dello Juventus Stadium
un bel sospirone di sollievo.
La Juventus credeva forse di
avere messo al sicuro il biglietto
grazie ad un’altra punizione magistrale di Pirlo, la terza dell’ultimo
periodo dopo quelle decisive per
le vittorie con il Genoa e la Fiorentina (in Europa League). Così
ha mollato un po’ la presa, mentre
i francesi, quasi che lo svantaggio
li avesse colpiti nell’onore, hanno rialzato la testa. Il Lione è cresciuto poco alla volta: il gran movimento, anche senza palla, dei
JUVENTUS-LIONE 2-1
Llorente e Pirlo festeggiano Marchisio dopo il gol che regala alla Juve la qualiicazione alle semiinali
suoi giocatori, ha confuso le idee
ai bianconeri. Anche questa volta Malbranque riusciva a limitare
Pirlo, mentre la prima punta Lacazette creava spazi per i compagnie le incursioni di Tolisso aprivano vuoti sulla fascia presidiata
da Asamoah.
Senza nessuno che riuscisse a
rimettere ordine, il pareggio del
Lione era nell’aria ed è arrivato al
18’ con Briand uomo-ovunque bravo a sorprendere Marchisio e Buffon su uno spiovente. La Juventus
ha protestato per un fallo di Bedimo su Tevez lanciato in area, ma
la migliore palla-gol è capitata ancora al Lione: la stailata di Gonalons respinta in tufo da Bufon è
stata l’ennesima conferma che la
partita si era fatta in salita.
Lione da applausi, Vucinic da i-
schi: tra una protesta e l’altra, un
passaggio sbagliato e un aggancio fallito, Conte è stato costretto
a far preparare Llorente. E quando il “Re Leone” ha cominciato a
riscaldarsi lo Juventus Stadium ha
caldeggiato un cambio rapido, ancora prima della ine del tempo.
Che invece è inito con la Juve ancora contratta. Ma quando Conte
si è deciso a fare il famoso cam-
Juventus (3-5-2): Bufon 6.5,
Caceres 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6.5, Isla 6, Vidal 6 (30’ st
Pogba sv), Pirlo 7, Marchisio
6, Asamoah 6.5, Tevez 6 (32’ st
Giovinco sv), Vucinic 5 (15’ st
Llorente). (30 Storari 5 Ogbonna 18 Osvaldo 26 Lichtsteiner).
All.: Conte 6.5.
Lione (4-3-1-2): Lopes 6, Tolisso 6, Konè 6, Umtiti 5.5,
Bedimo 5.5, Ferri 6, Gonalons
6, Mvuemba 6, Malbranque 6
(31’ st Danic sv), Briand 6.5 (25’
st Njiè sv), Lacazette 6 (25’ st
Gomis sv). (1 Vercoutre 2 Zeffane 5 Bisevac, 31 Fekir). All.:
Garde 6.5.
Arbitro: Undiano Mallenco
(Spagna) 6.
Reti: 4’ pt Pirlo, 18’ pt Briand;
23’ st Marchisio.
Note: spettatori 40.710, incasso
1.809.454.
bio gli applausi per lo spagnolo ed
i ischi per il montenegrino si sono mischiati. Poco dopo Tevez avrebbe rotto il suo lungo digiuno
europeo - cinque anni senza reti con uno splendido gol di testa in
torsione, ma il guardalinee ha colto un fuorigioco. Il tiro di Marchisio sporcato da Umtiti ha tolto il
pathos al inale. Juve avanti, Lione
fuori a testa alta.
LA GIORNATA
Tanti scontri in chiave Europa League, Napoli-Lazio il clou
TORONTO - La corsa scudetto questo ine settimana presenta due semitappe. La Roma, tornata a-8, anticipa sabato con l’Atalanta, mentre la Juve aspetta lunedì per andare nella tana della
sempre pericolosa Udinese. Il turno, come al solito spezzettato in
tre giorni, ofre molteplici intrecci per i posti in Europa League e
un paio di scontri “mortali” sulla strada della salvezza.Match in
ottica scudetto a parte, il big match della 33ª giornata va in scena
al San Paolo dove il Napoli siderà
la Lazio. La sconitta con il Parma
è rimasta indigesta e ha ridimensionato le ambizioni del Napoli: la
squadra di Benitez è troppo lontana dal secondo posto. L’unico obiettivo rimasto a portata di mano
è la inale di Coppa Italia. La Lazio
invece continua a sognare l’Europa dopo il successo di domenica
anche grazie al momento diicile
dell’Inter.
Roma-Atalanta: Blindato il secondo posto con il successo di
Cagliari, il prossimo avversario
dei giallorossi - nell’anticipo di
domani - è l’Atalanta, che dopo sei
vittorie consecutive domenica si
Il tecnico del Napoli Benitez
è fatta battere in casa da un sorprendente Sassuolo. Grossa tegola
per Rudi Garcia che oltre a Mattia Destro, squaliicato per quattro turni dopo il pugno ad Astori,
dovrà rinunciare anche a Benatia,
infortunato. Per il difensore marocchino si teme un lungo stop.
Sassuolo-Cagliari: Il successo
di Bergamo ha fatto tornare l’en-
tusiasmo nell’ambiente del Sassuolo, al momento tra le squadre
più in forma del campionato. Una
vittoria importante, che fa sperare un’intera città. Domenico Berardi sta tornando su ottimi livelli
e domani potrebbe risultare decisivo. Situazione opposta a Cagliari, dove si vivono settimane diicili. L’impressione è che, complici i 32 punti che dovrebbero consentire la salvezza, i rossoblù siano già demotivati. Il cammino recente dei sardi, con una sola vittoria nelle ultime sei gare, ha indotto il presidente Cellino a esonerare Diego Lopez: al suo posto ritorna Ivo Pulga.
Sampdoria-Inter: Partita decisiva per l’Inter dopo l’ennesimo pareggio. Una pareggite cronica per
la squadra di Walter Mazzarri, la
cui popolarità è ai minimi storici,
che potrebbe anche costare l’Europa. Di fronte si troveranno una
Samp reduce da due brutte sconitte e vogliosa di riscatto. Sarà una partita speciale soprattutto per
Mihajlovic, che afronterà la squadra in cui ha chiuso la carriera di
calciatore e iniziato quella da allenatore come vice di Mancini.
Milan-Catania: A San Siro, il
Milan attende il Catania ultimo
in classiica. I rossoneri devono
sfruttare il turno casalingo per
conquistare al quarta vittoria consecutiva e cercare di raggiungere un posto in Europa League, anche se l’impresa appare proibitiva.
Totalmente opposta la situazione
in casa Catania, ultimo in classiica e mai vittorioso in trasferta. La
sconitta interna con il Torino di
domenica scorsa ha indotto il club
rossoblù a esonerare per la seconda volta il tecnico Rolando Maran:
al suo posto è subentra Maurizio
Pellegrino.
Verona-Fiorentina: Al Bentegodi arriva la Fiorentina, reduce
dalla vittoria per 2-1 sull’Udinese e in cerca di punti per rendere più solido il quarto posto. Che
tipo di campionato avrebbero potuto fare i viola senza gli infortuni di Giuseppe Rossi e Mario Gomez? Di fornte a loro un Verona
esaltato dal tecnico Mandorlini e
da un Toni sempre più protagonista. Proprio l’ex viola potrebbe fare uno scherzetto agli ex compagni.
Livorno-Chievo: Scontro diretto
per la salvezza con i toscani in situazione di classiica drammatica
che ospitano il Chievo nel match
crocevia della stagione. Anche la
squadra di Corini è coinvolta nella
lotta per non retrocedere: i gialloblù si trovano a due sole lunghezze dalla zona rossa e non possono perdere.
Bologna-Parma: I rossoblù rilanciati dal pari di San Siro cercano punti in chiave salvezza. Davanti a loro i ragazzi di Donadoni, la vera sorpresa della stagione,
che sono ancora esaltati per la vittoria di domenica contro il Napoli e puntano decisi ad un posto in
Europa.
Torino-Genoa: Sarà lo scontro
diretto tra due aspiranti al Mondiale: Immobile e Gilardino. Il
granata si sta facendo spazio a forza di gol e vuole rubare al genoano il posto nella lista dei 23 per il
Brasile.
Udinese-Juventus: La Juventus
capolista va al Friuli forte degli otto punti di vantaggio sulla Roma e
dopo lo scontro europeo col Lione. I friulani cercheranno l’impresa contro Bufon e compagni pur
senza i loro uomini migliori.
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
11
SPORT
Mou, Pep, Cholo e Carletto: è grande Champions
In semifinale sfida tra i quattro tecnici migliori: così uguali e così diversi. Oggi a Nyon il sorteggio
ROMA - Il bello (Guardiola), il
buono (Ancelotti), il brutto (Simeone), il cattivo (Mourinho).
Forse non c’è bisogno di scomodare Sergio Leone per celebrare i
quattro tecnici che hanno portato
Bayern, Real, Atletico e Chelsea in
semiinale di Champions League,
ma va da sé che mai come questa volta il rush inale della coppa
più prestigiosa porta il timbro dei
suoi quattro allenatori.
Tre hanno già vinto e tanto, uno
(Simeone) sta studiando come
vincere, tanto diversi tra loro ma
con qualcosa in comune: un po’
d’Italia. Uno per nascita e curriculum, gli altri per averci giocato
o allenato. Tutti e quattro si sono
già incontrati e incrociati più volte tra Serie A, Liga, Premier, anche se Pep Guardiola negli ultimi due anni ha limitato i suoi faccia-a-faccia solo in coppa, dopo
l’anno sabbatico e la scelta della
Bundesliga.
Mourinho e Ancelotti i più itineranti con un punto in comune:
il Real Madrid. Lo special One ci
aveva scommesso su sperando di
vincere portare a casa la “decima” che a Madrid sta diventando
una sorta di incubo. L’anno scorso la siorò (semiinali), quest’an-
no il testimone è passato ad Ancelotti che di Champions se ne intende. L’ha vinta per due volte col
Milan, ci ha provato timidamente
col Chelsea e il Psg.
Quest’anno ha tutte le carte in
regola (infortunio di Cristiano
Ronaldo permettendo) per centrare uno storico tris. Intanto mette in cassaforte la sesta semiinale, due in meno dello Special One (otto tra Porto, Chelsea, Inter e
Real) che zittisce i critici che non
vedevano il suo Chelsea tra i “fab
four” quest’anno.
Polemico, accentratore, caustico, provocatore, ma anche grande motivatore, il tecnico portoghese viene considerato l’antitesi e il grande nemico di Guardiola. I loro duetti nei memorabili Real-Barça sono rimasti storici,
anche per la loro idea del calcio,
esattamente agli antipodi: fantasioso e spumeggiante l’uno, solido
e coriaceo l’altro.
FIGURINE
Il tecnico catalano guida il suo
Bayern come fosse una corazzata,
unendo la tecnica sopraina (Robben, Ribery) ai muscoli e alla sostanza (Schweinsteiger). L’uno è
approdato alle semiinali strapazzando il Manchester United mentre l’altro ha compiuto un’impresa superando il Psg anche grazie a
un po’ di fortuna (parole sue).
Per il portoghese, a prescindere dell’esito del sorteggio, le semiinali saranno comunque l’oc-
casione per vendicarsi di qualcosa: del Real, dopo tre anni di odio
e amore, del Bayern del suo nemico catalano, che con le sue vittorie in Liga ha avvelenato i suoi anni spagnoli, o dell’Atletico Madrid
che l’anno scorso vinse la Coppa
del Re proprio in inale contro il
suo Real.
In questo parterre de roi (16
scudetti e sei Champions per
Mou, Guardiola e Ancelotti), la
vera sorpresa è però Diego Pablo
Simeone. Ha fatto fuori prima il
Milan e poi il Barcellona e adesso nulla sembra essergli precluso.
In Italia ha giocato col Pisa, l’Inter, la Lazio e passando dal campo
alla panchina ha trasmesso le sue
doti principali: grinta, determinazione, aggressività, soprattutto la
personalità del leader. È riuscito a
trasmettere la fame di vittoria ai
suoi semisconosciuti giocatori, facendoli diventare delle star (l’anno scorso Falcao, quest’anno Diego Costa, su tutti). Poche squadre
in Europa hanno il Dna del proprio allenatore come i “colchoneros”, plasmati a immagine del
“Cholo”, classe 1970, da quest’anno tra i grandi tecnici europei, al
pari dei Mourinho, Ancelotti e
Guardiola a cui, guarda caso, con-
DOPO L’ELIMINAZIONE
Mondiali, Cassano fuori dall’album In Spagna è finita l’era del Barça
ROMA - Rossi e Gilardino sì, Cassano e
Destro no. Per sfortuna dei primi due - e
soprattutto per fortuna dei secondi - la
convocazione del Mondiale che fa le prime esclusioni è solo quella dell’album
della igurine. E con soli 17 azzurri inclusi
nella collezione Panini. Ma da oggi, con la
maxi-lista di giocatori chiamati da Cesare
Prandelli per i test isici in programma a
Coverciano il 13 e 14 aprile, si fa sul serio.
E Cassano davvero aspetta la sua chance
azzurra. Le quotazioni di Fantantonio, che
manca dalla Nazionale dal giorno della inale di Euro 2012 a Kiev, sono in netta risalita nel borsino del commissario tecnico:
aveva già un piede dentro il gruppo di oggi
nei giorni scorsi, ora Prandelli dovrebbe
aver sciolto la riserva e prendere sul serio in considerazione la sua candidatura a
due mesi dal Mondiale. Così il passaggio
per i test, con la valutazione isica anche
in simulazione di clima brasiliano, diventa
un passaggio importante. D’altra parte, i
riscontri che arrivano da Parma - dove tra
l’altro lavora il iglio di Prandelli, Niccolò
- parlano di un Cassano più in tiro di due
anni fa, quando all’Europeo arrivò dopo
aver recuperato dall’operazione al cuore.
Ma il ct vuole riscontri scientiici precisi, e
lega la decisione inale sull’attaccante del
Parma anche alle scelte su Rossi. Che in
Brasile servano “atleti” oltre che calciatori, Prandelli lo ha ribadito anche ieri durante la consegna del premio “Ceravolo”
a Catanzaro, una indicazione più che altro
rivolta all’assenza di Toni e Totti dallo stage di oggi. Quanto a Cassano, c’è però un
piccolo intoppo: il giocatore è fermo dal
match con la Lazio per una distorsione alla
caviglia, anche ieri non si è allenato con
i compagni del Parma ma a parte. La volontà di recuperare per domenica ha una
doppia valenza.
Diverso il discorso tecnico-disciplinare:
a Cassano Prandelli non può garantire un
ROMA - C’era una volta il Barcellona:
con l’eliminazione di mercoledì per mano
dell’Atletico Madrid, i blaugrana per la prima volta dopo sei stagioni di ila non sono
tra le semiinaliste di Champions league. Una disfatta, quella contro i “colchoneros” di
Simeone che sa quasi di passaggio del testimone con l’Atletico che guida la Liga avanti
di un punto e ha conquistato la semiinale
di Champions dopo 40 anni. “Adios” titolava ieri Mundo deportivo.
L’eliminazione dalla Champions, nonostante i blaugrana siano ancora in corsa
per campionato e Coppa del Re, ha infatti
il sapore della ine di un’era. Segnali di declino, in realtà si erano già visti. Le prime
diicoltà sono arrivate dopo la partenza di
Guardiola, con la transizione aidata a Tito
Vilanova e poi la scelta di aidare la squadra a Tata Martino.
L’eliminazione in semiinale dell’anno
posto da titolare, come fu a Euro 2012, e
il primo obiettivo in caso di convocazione sarà “rinchiudere” il bizzoso talento
dell’attaccante entro questo conine, per
evitare ripercussioni dentro lo spogliatoio.
Il capitolo Cassano si lega a quello Giuseppe Rossi. “Pepito” sarà da lunedì sotto
i rilettori dello staf di Prandelli e del professor Enrico Castellacci: segnali positivi
arrivavano ieri dalla Fiorentina, che conta
di poter schierare in partita l’attaccante
fermo da inizio anno già prima della inale
di Coppa Italia del 3 maggio. Tre o quattro
partite giocate sono quel che servono al ct
azzurro per capire se Rossi davvero è arruolabile per Brasile 2014.
Un altro dei nodi da sciogliere sarà quello del terzo portiere, dietro Bufon e Sirigu. «Ho lasciato la Nazionale un anno fa,
e in buone mani», le parole di Morgan De
Sanctis che sanno di chiusura all’oferta di
partire come n.23. Per Prandelli il romanista è la prima scelta nel ruolo e proverà
ino all’ultimo a convincerlo.
scorso per mano del Bayern, era solo l’avvisaglia della ine di un ciclo. Una ine isiologica se si pensa che tanti dei giocatori
che hanno contribuito a costruire la leggenda Barcellona, sono ormai a ine carriera,
da Puyol a Xavi, tanto per fare un esempio.
E altri stanno tirando il iato: Lionel Messi, ad esempio, non è più devastante come
nelle passate stagioni ed è tentato dalle sirene del Psg con gli sceicchi proprietari del
club parigini pronti a sborsare 300 milioni
di euro per assicurarsi le giocate dell’argentino. Lo stesso Neymar, arrivato a suon di
miliardi, non ha dato quel salto di qualità
che si sperava. Il futuro del Barcellona ora
è un’incognita: Martino ha un contratto ino
al 2015 ma la sua riconferma non è certa e
sulla testa del club catalano pende la scure
della sanzione della Fifa che ha bloccato per
un anno il mercato in entrata, rendendo più
complicata una rifondazione.
CALCIO IN TV
Tutte le partite del campionato
da seguire in diretta
TORONTO - Tre giorni di calcio italiano
con sette partite in diretta su Rai Italia, sei
della 33ª giornata di Serie A e una della
35ª di B, oltre al consueto appuntamento
della domenica con la Giostra del gol.
Sabato 12 aprile - Ore 9 am, Trapani-Palermo; Ore 12 pm, Sassuolo-Cagliari; Ore
2.45 pm, Roma-Atalanta.
Domenica 13 aprile - Ore 6.30 am, Bologna-Parma; Ore 9 am, Napoli-Lazio; Ore
2.45 pm, Milan-Catania.
Lunedì 14 aprile - Ore 2.45 pm, Udinese-Juventus.
Arbitri Serie A - Bologna-Parma (ore
6.30 am): Doveri di Roma 1; Livorno-Chievo: Damato di Barletta; Milan-Catania (o-
re 2,45 pm): De Marco di Chiavari; Napoli-Lazio: Banti di Livorno; Roma-Atalanta
(sabato ore 2.45 pm): Guida di Torre Annunziata; Sampdoria-Inter: Valeri di Roma
2; Sassuolo-Cagliari (sabato ore 12 pm):
Russo di Nola; Torino-Genoa: Mariani di
Aprilia; Udinese-Juventus (lunedì ore 2.45
pm): Rizzoli di Bologna; Verona-Fiorentina: Peruzzo di Schio.
Serie B - Le partite di domani alle 9 am:
Avellino-Brescia; Cesena-Spezia (oggi); Crotone-Carpi; Empoli-Ternana; Latina-Novara; Modena-Juve Stabia; Padova-Reggina (domenica); Pescara-Cittadella; Siena-Lanciano; Trapani-Palermo; Varese-Bari.
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
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TORO
22 APR - 21 MAG
Mettetevi in cammino con un certo
anticipo, oggi, in modo tale che se ci
saranno dei contrattempi riuscirete
comunque a rispettare un appuntamento.
Ciò che avverrà a vostra insaputa
potrebbe avere un forte impatto sulla
vostra giornata. Siate pronti a reagire
GEMELLI in modo adeguato.
22 MAG - 21 GIU
Oggi vi chiederete come sia possibile
prepararvi per un evento di cui non
sapete nulla: potrebbe esservi d'aiuto
osservare e imitare quello che fanno
CANCRO gli altri.
22 GIU-21 LUG
Non è proprio il caso di sprecare
tempo ed energie per lamentarsi di ciò
che non dipende dalla vostra volontà :
LEONE piuttosto concentratevi su quelle cose
22 LUG-21 AGO che potete controllare e modiicare.
Siete competenti su una quantità di
cose ma non potete pretendere di
sapere tutto. Abbiate la modestia di
VERGINE imparare dagli altri.
22 AGO-21 SETT
Il naturale interesse che provate per
gli altri vi sarà molto utile, oggi, in
particolare se avvierete un progetto
BILANCIA che coinvolge altre persone.
22 SET-21 OTT
Solo mettendovi nei panni di un altro
e sforzandovi di vedere le cose in una
prospettiva diferente riuscirete, oggi,
SCORPIONE a dare una risposta alle domande più
22 OTT-21 NOV diicili.
Potreste avventurarvi su un territorio
piuttosto insidioso: potreste diminuire i rischi limitando la vostra sfera di
SAGITTARIO responsabilità.
22 NOV-21 DIC
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CAPRICORNO
22 DIC-21 GEN
In genere non disdegnate i cambiamenti ma oggi preferirete non allontanarvi dai sentieri battuti: avrete bisogno di sentirvi al sicuro.
Cambiare aria non può che giovarvi.
Poter osservare scenari diferenti riaccenderà il vostro entusiasmo e sarà
ACQUARIO fonte di ispirazione.
22 GEN-21 FEB
PESCI
22 FEB-21 MAR
Dovrete procedere coi piedi di piombo, oggi, dopo aver ofeso involontariamente una persona che può decidere
del vostro destino lavorativo.
La soluzione di ieri
CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
13
Chiesa 2000
A CURA DELLA COMMISSIONE PASTORALE ITALIANA DELL’ARCIDIOCESI DI TORONTO IN COLLABORAZIONE CON IL CORRIERE CANADESE
RESPONSABILE: P. AMEDEO NARDONE O.F.M.
Papa Francesco ci guida al Sacramento della Riconciliazione
La grazia della vergogna e la confessione
U
no concreti, eh? Hanno quella semplicità
della verità».
Al contrario, noi «grandi» sempre cerchiamo una via di fuga, «tendiamo a nascondere la realtà delle nostre miserie».
«Ma c’è una cosa bella» conclude il Papa:
«Quando noi confessiamo i nostri peccati come sono alla presenza di Dio, sempre
sentiamo quella grazia della vergogna».
Pensiamo a san Pietro, che dopo il miracolo di Gesù nel lago, dice: «Signore, allontanati da me, io sono peccatore».
«Si vergognava del suo peccato davanti alla santità di Gesù Cristo», e «vergognarsi davanti a Dio è una grazia». Quindi, poter dire «io mi vergogno» nel sacramento della riconciliazione, apre davvero il nostro cuore ad accogliere il perdono del Signore.
n sacramento che per molti
credenti adulti rappresenta uno sforzo insostenibile o un
motivo di imbarazzo, tanto che
il più delle volte viene evitato o afrontato
supericialmente: è la confessione. Confessarsi, invece, è andare incontro all’amore di Gesù Cristo con «sincerità di cuore» e con la «trasparenza dei bambini», afferma papa Francesco, accogliendo quella
«grazia della vergogna» che fa vivere la riconciliazione come un dono di Dio.
Per ottenere questo, bisogna avere però il coraggio di non nascondere davanti al confessore i
propri peccati, ma chiamarli con il
loro nome. Come san Paolo che –
ricorda il Santo Padre – nella Lettera ai Romani ammette pubblicamente che nella «sua carne non
abita il bene», che si sente uno
«schiavo» costretto a compiere il
male che non vuole, invece del bene che vorrebbe.
La schiavitù dell’Apostolo è la stessa
che incatena quotidianamente ogni cristiano, osserva il Papa: «Quando voglio
fare il bene, il male è accanto a me». «E
questa è la lotta di cristiani – prosegue –,
è la nostra lotta di tutti i giorni. E noi non
sempre abbiamo il coraggio di parlare come parla Paolo su questa lotta. Sempre
cerchiamo una via di giustiicazione».
Se noi non riconosciamo la nostra debolezza e, come Paolo, afermiamo: «Ma
sì, siamo tutti peccatori», mai possiamo avere il perdono di Dio. Perché «se l’essere peccatore è una parola, un modo di dire,
una maniera di dire, non abbiamo bisogno
del perdono di Dio». Se, invece, «è una realtà, che ci fa schiavi», allora abbiamo bisogno «di questa liberazione interiore del
Signore».
La Chiesa chiede a tutti noi di confessare i peccati con umiltà, aggiunge il Papa.
Come esortava anche san Giacomo che di-
EDITORIALE
C
Sii la nostra forza
ceva: «Confessate tra voi i peccati», «non
per fare pubblicità», ma «per dare gloria a
Dio» e riconoscere che è «Lui che mi salva». E tutto questo va fatto con concretezza. Ecco perché per confessarsi si va dal
«fratello prete». Spiega il papa: «Alcuni dicono: “Ah, io mi confesso con Dio”.
Ma è facile, è come confessarti per email,
no? Dio è là lontano, io dico le cose e non
c’è una faccia a faccia, non c’è un quattrocchi». San Paolo confessa invece la sua debolezza «ai fratelli faccia a faccia».
C’è poi un’altra fetta di cristiani
che – riferisce il Papa – dice: «No,
no, io vado a confessarmi», ma poi
«si confessano di cose tanto eteree, tanto nell’aria, che non han-
no nessuna concretezza. E quello
è lo stesso che non farlo». «Confessare i nostri peccati – sottolinea
Francesco – non è andare a una seduta di psichiatria, neppure andare in una sala di tortura: è dire al
Signore “Signore sono peccatore”,
ma dirlo tramite il fratello, perché
questo dire sia anche concreto».
L’esempio, secondo il Santo Padre, sono
i bambini, che hanno una «saggezza» che
batte di gran lunga quella vantata dagli adulti. «Quando un bambino viene a confessarsi mai dice una cosa generale – ammette – “Ma, padre ho fatto questo e ho
fatto questo a mia zia, all’altro ho detto
questa parola” e dicono la parola. Ma so-
Signore, non permettere che in presenza
della miseria e delle soferenze che
ci attorniano
nessuno di noi resti schiavo
dell’egoismo e della mondanità.
Sii la forza del debole,
la ricchezza del povero,
la consolazione dell’alitto,
sii pure il vero tesoro
di coloro ai quali tu accordi la
prosperità sulla terra,
custodisci il loro cuore
da ogni idolatria,
e fa’ che essi non mettano la loro
iducia che in te.
O Padre, abbi pietà dei peccatori
che si perdono;
apri i loro occhi, tocca il loro cuore.
Vieni in aiuto a coloro che sono
nell’angoscia
e dirigi gli sguardi dei morenti
verso il Salvatore
che ha dato la sua vita per noi
sulla croce. Amen.
Entriamo nella Settimana Santa
on la domenica delle Palme inizia la settimana deinita la più
“autentica e grande”, la più santa
dell’anno liturgico, perché introduce ai grandi misteri della fede, perché
«in essa si sono veriicati per noi beni infallibili: si è conclusa la lunga guerra, è stata
estinta la morte, cancellata la maledizione,
rimossa ogni barriera, soppressa la schiavitù del peccato. In essa il Dio della pace
ha paciicato ogni cosa, sia in cielo che in
terra» (Giovanni Crisostomo). Questa è la
settimana in cui gli occhi del credente e
degli uomini di buona volontà devono issare Lui, il Signore che è l’unico ed assoluto
protagonista degli avvenimenti pasquali:
dall’ ingresso in Gerusalemme, alla cena
del Cenacolo, alla passione, alla scena del
Calvario ed al sepolcro vuoto.
Guardando l’ingresso trionfante del
Maestro in Gerusalemme, al suo cammino
verso la morte e la risurrezione dobbiamo
anche noi impegnarci a camminare, a seguire il Signore che per amore va a morire,
per amore muove i passi verso il monte della salvezza. Con il Messia, osannato prima
e crociisso dopo, percorriamo anche noi la
via dell’amore, dell’oferta, del farci dono.
Seguiamo quell’Uomo, quel Dio soferente solo e soltanto per amore, scrutiamo il
suo volto, i suoi gesti, ascoltiamo i silenzi
d’amore e di obbedienza, penetriamo la sua
soferenza per vivere in pienezza il mistero
pasquale.
Il nostro cammino dietro l’Uomo della
croce deve essere mosso dalla consapevolezza che l’entrata di Cristo nella Città Santa
è l’inizio dell’ ora di Dio, il compimento
dell’oggi del Signore, tempo di salvezza, di
conforto e di speranza:«È venuta l’ora in
cui sarà gloriicato il Figlio dell’uomo» (Gv
12,23). Chi è questo Gesù, che qualche giorno prima, in quel di Betania, aveva ridato
la vita all’amico Lazzaro (cf Gv 11,1-45) ed
ora è osannato ed accolto come un re, un
potente? Sì, è vero Gesù è re non secondo
l’uomo ma secondo Dio: è un re «giusto,
vittorioso e umile» le cui armi sono la mitezza, il cui programma è la pace, la giustizia e la riconciliazione per tutta la terra ed
ogni popolo (cf 9,9-IO). A Gerusalemme,
dinanzi alle lodi e gloriicazioni, come si
comporta Gesù? Non pronuncia parola, fa
silenzio, monta su di un asino così come
fecero Davide e Salomone, primi re d’Israele, perché volevano essere portatori di
pace e di mitezza. Gesù non sale su un destriero o un cocchio usati dai re nei tempi
di guerra ma su di un asino perché lui è il
re della pace, della giustizia, della mitezza.
— Spiega Papa Ratzinger:« [...J In Zaccaria
Gesù non aveva trovato soltanto l’immagine del re della pace che arriva sull’asino,
ma anche la visione del pastore ucciso che
mediante la sua morte porta la salvezza, e
ancora l’immagine del traitto al quale tutti avrebbero rivolto lo sguardo» (Gesù di
Nazaret, Dall’ingresso in Gerusalemme ino
alla risurrezione, LEV 2011, p. 26). E questo
è l’inizio di una serie di gesti miti, nonviolenti, umili, di pazienza che Gesù farà durante i fatti della settimana santa.
A Gerusalemme, Gesù compie ancora
un gesto signiicativo: entra nella città, cioè
nella vita dell’uomo, in ciascuno di noi. E
lo fa in punta di piedi, con amore perché
vuole donarci la felicità, l’amore, la mitezza, non intende condannarci ma consolarci e guarirci. Vivere la settimana santa
signiica lasciare che il mistero del Figlio
dell’uomo penetri nella mia vita, ferita dal
peccato, dall’infedeltà, dal disorientamento
ma desiderosa di guarigione, di salvezza, di
incontrare il Signore che muore per me, per
tutti. Entrare con Cristo a Gerusalemme
dice anche la capacità di farci plasmare dai
suoi stessi sentimenti di amicizia, umil-
tà, mansuetudine, di amore per il Padre e
per l’uomo. Accogliere Cristo nelle “nostre città”, nella nostra esistenza signiica
fare entrare l’amore fraterno per l’altro, lo
straniero, il pellegrino, il povero nella nostra quotidianità, far diventare l’amore stile esistenziale, di vita, contagiare i luoghi
del potere economico, politico, inanziario
di mitezza ed altruismo. Muovere i passi
verso Gerusalemme vuol dire incontrare
la Parola crociissa e risorta che ci dice:«
Accoglietevi gli uni gli altri. [...] Il Dio della speranza, vi riempia di ogni gioia e pace
nella fede perchè abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito santo»(Rm 15,
7.13).
Il vescovo sant’Andrea di Creta in un discorso sulle Palme scrive:«Cerchiamo anche noi insieme a colui che si afretta verso
la passione, e imitiamo coloro che gli andarono incontro. Non però per stendere davanti a lui lungo il suo cammino rami d’olivo o di palme, tappeti o altre cose del genere, ma come per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai
suoi piedi le nostre persone. […] Stendiamo
noi stessi rivestiti della sua grazia e meglio
di tutto lui stesso poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di
Cristo (Gal 3,27) e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese» (Discorso 9 sulle
Palme, PG 97, 990-994).
Don Francesco Armenti
VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
14
Chiesa 2000
A CURA DELLA COMMISSIONE PASTORALE ITALIANA DELL’ARCIDIOCESI DI TORONTO IN COLLABORAZIONE CON IL CORRIERE CANADESE
COMMENTO
«Benedetto colui
che viene nel nome
del Signore»
La Domenica delle Palme ricorda l'ingresso solenne
di Gesù in Gerusalemme, ma nella liturgia dominata
dalla sua Passione, raccontata dall'evangelista Matteo. Raccogliamoci nel ricordo delle terribili sofferenze del nostro Salvatore e nella domanda di perdono per i dispiaceri che gli abbiamo arrecato nella
nostra vita condizionata dal peccato. Chiunque
desidera vivere il clima vero di questa settimana
Santa, prenda il Vangelo e segua, versetto dopo versetto, la narrazione delle ultime ore di Gesù (tutti e
quattro gli evangelisti le raccontano), fermandosi ad
ogni frase che muove il suo cuore. Non si preoccupi
di questi poveri spunti.
Per noi credenti queste pagine sono la rivelazione:
•
del senso dell'uomo;
•
del disegno di salvezza di Dio;
•
della condizione per entrare nel mistero di
Dio e della sua gloria.
Senso dell'uomo. Per il credente e vivere e morire
per amore! Che senso può avere una vita, cosi circoscritta nel tempo, continuamente logorata dalla
sofferenza e dalla morte, che ci invade giorno dopo
giorno? Non dobbiamo far finta che il mondo abbia
senso, perche non pensiamo alla morte! Siamo
sospesi sull'abisso sopra una passerella di ragnatele
e tutto ciò che siamo, diciamo, pensiamo, tutto terminerà con la morte. Solo 1'amore da il senso alla
vita. Amore per il Signore e per gli altri. Nessun'altra risposta ha pieno senso al di fuori di questa
donazione di se. Chi lo fa, avrà aperte le porte della
Risurrezione.
Disegno di salvezza di Dio. Dio ha voluto che il
mondo fosse salvato attraverso 1'amore, non attraverso il potere e la violenza oppressiva («Rimetti la
tua Spada al suo posto» , Mt 26,52a) dei vari Caifa
(potere religioso), Pilato (potere politico), Erode
(potere d'intrallazzo). L'amore e quell'umile potere
che oggi non ha un gran peso sulle bilance della
società violenta, che non fa storia nei documenti
ufficiali, che non abbatte per ora gli eserciti, ma che
può abbattere le resistenze blindate dell'egoismo!
Una volta cadute, prorompono nell'uomo ondate
di energie nuove che eliminano eserciti, violenze,
ingiustizie e cambiano direzione alla storia.
Condizione per entrare nel mistero di Dio e
della sua gloria. Chi ama davvero, dovrà passare
attraverso la solitudine e il dolore del Venerdì Santo.
Non e possibile oggi un vero amore dell'uomo, che
non porti con se il rifiuto, la menzogna, la resistenza
di chi non ama. Chi più ama, sente di più la falsità
della « verità» costituita e proclamata dalla società
ufficiale. Reagirà. Sara colpito! Si è crocifissi, perche si vive in un certo modo! Appena morto, Gesù è
proclamato dal centurione romano «Figlio di Dio»
(Mt 27,54). La prima confessione cristiana avviene
davanti ad un morto, ad uno tragicamente sconfitto.
Non era facile! Giuda, un prescelto, che ha vissuto
tre anni con Gesù, lo tradisce. Pietro, un amico
amato da Gesù, lo rinnega. Gli altri discepoli fuggono. Solo questo estraneo lo crede Dio. Pilato, alla
fine del primo Venerdì Santo della storia, avrà scritto nei suoi registri: « Condannato un delinquente di
nome Gesù» . Ma li comincia un'altra storia, quella
che ancora noi viviamo, ma senza averne compreso
il significato profondo, dirompente, alternativo. O
la parola dell'amore sarà l'ultima e basilare parola
della storia o è vero che la nostra vita sarà una
tragica favola raccontata da un inutile idiota (F. M.
Dostoevskij).
Padre buono, il racconto della passione di tuo Figlio
Gesù non è un racconto antico. È il nostro racconto.
Da quell'ingiustizia perpetrata sotto i tuoi occhi
sul Calvario, da quel tuo silenzio che non interviene
davanti alle atroci sofferenze di tuo Figlio, aiutaci
a superare tante incertezze e tanti dubbi che
ci assalgono quando i1 dolore colpisce noi o
si accanisce sui crocifissi della terra. Se un Padre,
come te, non libera 1'amatissimo suo Figlio,
vuol dire che le croci devono avere un grande
significato, anche se noi non to comprendiamo.
Aiutaci ad accettare l'apparente impotenza
del tuo Amore per noi, o Padre Onnipotente in amore,
che col Figlio e con to Spirito Santo vivi e regni
per tutti i secoli dei secoli.
Rolando Palazzeschi, sj
RESPONSABILE: P. AMEDEO NARDONE O.F.M.
Domenica delle Palme e della Passione del Signore
ANNO A - Colore rosso - 13 aprile 2014
PRIMA LETTURA
L’obbedienza a Dio consente al Servo di
sostenere la dolorosa sottomissione agli
uomini e alla loro violenza.
Dal libro del profeta Isaia (50, 4-7)
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da
discepolo, perché io sappia indirizzare
una parola allo siduciato. Ogni mattina
fa attento il mio orecchio perché io
ascolti come i discepoli. Il Signore
Dio mi ha aperto l’orecchio e io non
ho opposto resistenza, non mi sono
tirato indietro. Ho presentato il mio
dorso ai flagellatori, le mie guance a
coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia agli insulti
e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato, per
questo rendo la mia faccia dura come
pietra, sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (21/22)
Con le parole di questo salmo Gesù
pregava sulla croce portando al Padre
tutte le voci dell’umanità.
Rit. Mio Dio, mio Dio, perché mi hai
abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi
vedono, / storcono le labbra, scuotono
il capo: / «Si rivolga al Signore; lui lo
liberi, / lo porti in salvo, se davvero lo
ama!». Rit.
Un branco di cani mi circonda, / mi
accerchia una banda di malfattori; /
hanno scavato le mie mani e i miei
piedi. / Posso contare tutte le mie ossa.
Rit.
Si dividono le mie vesti, / sulla mia
tunica gettano la sorte. / Ma tu, Signore,
non stare lontano, / mia forza, vieni
presto in mio aiuto. Rit.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
/ ti loderò in mezzo all’assemblea. /
Lodate il Signore, voi suoi fedeli, /
gli dia gloria tutta la discendenza di
Giacobbe, / lo tema tutta la discendenza
d’Israele. Rit.
SECONDA LETTURA
L’obbedienza a Dio consente a Gesù di
sostenere la dolorosa sottomissione agli
uomini e alla loro violenza. La fede del
servo Gesù appare così fedeltà radicale
a Dio e solidarietà con gli uomini che
riscatta il male con il bene.
Dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Filippesi ( 2, 6-11 )
Cristo Gesù, pur essendo nella
condizione di Dio, non ritenne un
privilegio l’essere come Dio, ma svuotò
se stesso assumendo una condizione di
servo, diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso facendosi obbediente
fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il
nome che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio
si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto
terra, e ogni lingua proclami: «Gesù
Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO (Eb 4,12)
Rit. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino
alla morte e a una morte di croce. Per
questo Dio lo esaltò e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome.
Rit. Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO
Gesù sa ciò cui va incontro e lo dice. La
signoria che Gesù mostra (in particolare
con le azioni con cui interviene per dare
il senso degli eventi, per ammonire e
correggere) si accompagna alla sua
obbedienza: egli è il Servo del Signore,il
Giusto cioè colui che non persegue la
propria volontà, ma compie quella del
Padre. Gesù è il Figlio di Dio espressione
che non indica un’identità di natura, ma
una totale comunione di volere e di agire.
Dal Vangelo secondo Matteo forma
breve (27, 11-54) (26,14-27)
A -Gloria a te, o Signore.
Gesù intanto comparve davanti
al governatore, e il governatore lo
interrogò dicendo: «Sei tu il re dei
Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici».
E mentre i capi dei sacerdoti e gli
anziani lo accusavano, non rispose
nulla. Allora Pilato gli disse: «Non
senti quante testimonianze portano
contro di te?». Ma non gli rispose
neanche una parola, tanto che il
governatore rimase assai stupito. A
ogni festa, il governatore era solito
rimettere in libertà per la folla un
carcerato, a loro scelta. In quel
momento avevano un carcerato
famoso, di nome Barabba. Perciò,
alla gente che si era radunata, Pilato
disse: «Chi volete che io rimetta
in libertà per voi: Barabba o Gesù,
chiamato Cristo?». Sapeva bene
infatti che glielo avevano consegnato
per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua
moglie gli mandò a dire: «Non avere
a che fare con quel giusto, perché
oggi, in sogno, sono stata molto
turbata per causa sua». Ma i capi dei
sacerdoti e gli anziani persuasero
la folla a chiedere Barabba e a far
morire Gesù. Allora il governatore
domandò loro: «Di questi due, chi
volete che io rimetta in libertà per
voi?». Quelli risposero: «Barabba!».
Chiese loro Pilato: «Ma allora, che
farò di Gesù, chiamato Cristo?».
Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed
egli disse: «Ma che male ha fatto?».
Essi allora gridavano più forte: «Sia
crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla,
anzi che il tumulto aumentava,
prese dell'acqua e si lavò le mani
davanti alla folla, dicendo: «Non
sono responsabile di questo sangue.
Pensateci voi!». E tutto il popolo
rispose: «Il suo sangue ricada su di
noi e sui nostri figli». Allora rimise in
libertà per loro Barabba e, dopo aver
fatto flagellare Gesù, lo consegnò
perché fosse crocifisso.
Allora i soldati del governatore
condussero Gesù nel pretorio e gli
radunarono attorno tutta la truppa.
Lo spogliarono, gli fecero indossare
un mantello scarlatto, intrecciarono
una corona di spine, gliela posero
sul capo e gli misero una canna nella
mano destra. Poi, inginocchiandosi
davanti a lui, lo deridevano: «Salve,
re dei Giudei!». Sputandogli addosso,
gli tolsero di mano la canna e lo
percuotevano sul capo. Dopo averlo
deriso, lo spogliarono del mantello
e gli rimisero le sue vesti, poi lo
condussero via per crocifiggerlo.
Mentre uscivano, incontrarono un
uomo di Cirene, chiamato Simone,
e lo costrinsero a portare la sua
croce. Giunti al luogo detto Golgota,
che significa “Luogo del cranio”, gli
diedero da bere vino mescolato con
fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne
volle bere. Dopo averlo crocifisso, si
divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al
di sopra del suo capo posero il motivo
scritto della sua condanna: «Costui è
Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui
vennero crocifissi due ladroni, uno a
destra e uno a sinistra.
Quelli che passavano di lì lo
insultavano, scuotendo il capo e
dicendo: «Tu, che distruggi il tempio
e in tre giorni lo ricostruisci, salva te
stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi
dalla croce!». Così anche i capi dei
sacerdoti, con gli scribi e gli anziani,
facendosi beffe di lui dicevano: «Ha
salvato altri e non può salvare se
stesso! È il re d'Israele; scenda ora
dalla croce e crederemo in lui. Ha
confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se
gli vuol bene. Ha detto infatti: "Sono
Figlio di Dio"!». Anche i ladroni
crocifissi con lui lo insultavano allo
stesso modo.
A mezzogiorno si fece buio su tutta
la terra, fino alle tre del pomeriggio.
Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:
«Elì, Elì, lemà sabactàni?», che
significa: «Dio mio, Dio mio, perché
mi hai abbandonato?». Udendo
questo, alcuni dei presenti dicevano:
«Costui chiama Elia». E subito uno
di loro corse a prendere una spugna,
la inzuppò di aceto, la fissò su una
canna e gli dava da bere. Gli altri
dicevano: «Lascia! Vediamo se viene
Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo
gridò a gran voce ed emise lo spirito.
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò
in due, da cima a fondo, la terra tremò,
le rocce si spezzarono, i sepolcri si
aprirono e molti corpi di santi, che
erano morti, risuscitarono. Uscendo
dai sepolcri, dopo la sua risurrezione,
entrarono nella città santa e
apparvero a molti. Il centurione, e
quelli che con lui facevano la guardia
a Gesù, alla vista del terremoto e di
quello che succedeva, furono presi
da grande timore e dicevano: P
«Davvero costui era Figlio di Dio!».
Parola del Signore.
A – Lode a te, o Cristo.
CORRIERE CANADESE • VENERDI 11 APRILE 2014
15
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TORONTO - Ha parlato del padre, protagonista del libro da lei
Sa
scritto
“Vittorio’s Journey - An italian immigrant story”, con una
grande emozione nella voce Ruth.
A. Rappini.
Un libro, questo presentato nella sede del Corriere Canadese di
fronte a un folto pubblico, che per
la Rappini ha un valore affettivo
molto grande. «È la storia di mio
padre, dall’infanzia a Bologna, agli anni durante la guerra fino alla
sua vita in Canada dove è giunto
in cerca di un futuro migliore - dice l’autrice che risiede ad Halifax - è stato l’arrivo di un pacco del
tutto inaspettato mandato da mia
zia Francesca da Bologna a far nascere in me un forte desiderio di
NHL
raccontare la vita di mio padre, le
difficoltà ma anche le gioie. Il pacco conteneva le lettere scritte da
mio padre durante la guerra».
“Vittorio’s Journey” è molto più
di una storia di vita: «Attraverso
la storia personale di mio padre si
può capire tanti aspetti del tempo,
gli eventi storici che hanno cambiato il mondo ed anche il fenomeno dell’immigrazione - conclude la Rappini - l’inizio in Canada,
come tutti gli emigrati hanno constatato, non è stato facile a causa
della lingua, del freddo. Poi con il
tempo le cose sono cambiate».
Il libro è in vendita nelle maggiori librerie o sul sito www.vittoriosjourney.ca
VERSO I PLAYOFFS
EASTERN CONFERENCE
WESTERN CONFERENCE
GIOCATE PUNTI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
x Boston
79
x Pittsburgh 80
x Montréal
80
x Tampa Bay 79
x Rangers
80
x Philadelphia 79
x Columbus 80
x Detroit
80
Washington 79
New Jersey 79
Toronto
80
Ottawa
79
Carolina
79
NY Islanders 79
Florida
80
Bufalo
79
114
107
98
95
93
91
91
91
85
84
84
82
79
73
64
51
GIOCATE PUNTI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
x Anaheim
80
x St. Louis
79
x Colorado
79
x Chicago
80
x San Jose 80
x Los Angeles 80
x Minnesota 80
Dallas
80
Phoenix
79
Nashville
79
Vancouver
79
Winnipeg
80
Calgary
80
Edmonton
80
112
111
109
107
107
97
96
89
87
82
81
80
77
65
Vanno ai playoff le prime otto di ogni Conference.
*Classiica - Due punti a chi vince anche in overtime o ai rigori, un
punto a chi perde in overtime o ai rigori.
*Sopra la classiica uniicata delle due Conference. Accedono al playof e
prime otto classiicate di ogni Conference.
RISULTATI
Mercoledì: Chicago-Montreal 3-2 (Ot), Pittsburgh-Detroit 4-3 (rigori),
Dallas-Columbus 1-3, Calgary-Los Angeles 4-3,
Anaheim-San Jose 5-2.
Martedì: Tampa Bay-Toronto 3-0; Columbus-Phoenix 4-3 0t; Islanders-Ottawa 1-4; Buffalo-Detroit 2-4; Rangers-Carolina 4-1, FloridaPhiladelphia 2-5; Minnesota-Boston 4-3 rigori, St. Louis-Washington
1-4, Dallas-Nashville 3-2 rigori, Edmonton-Colorado1-4.
Lunedì: New Jersey-Calgary 0-1, Winnipeg-Minnesota 0-1,
Vancouver-Anaheim 0-3.
PROSSIME PARTITE
Giovedì: Rangers-Buffalo, Carolina-Washington,
Montreal-Islanders, Ottawa-New Jersey, Tampa Bay-Philadelphia,
Florida-Toronto, Nashville-Phoenix,Minnesota-St. Louis,
Winnipeg-Boston, Edmonton-Los Angeles, Vancouver-Colorado.
Venerdì: Washington-Chicago, Detroit-Carolina,
Tampa Bay-Columbus, New Jersey-Islanders, Dallas-St. Louis,
Calgary-Winnipeg, San Jose-Colorado.
Sabato: Boston-Buffalo, Pittsburgh-Philadeklphia, Montreal-Rangers,
Ottawa-Toronto,Florida-Columbus, Nashville-Chicago,
Phoenix-San Jose, Edmonton-Vancouver, Los Angeles-Anaheim.
Domenica, ine regular season: St. Louis-Detroit,
New Jersey-Boston, Philadelphia-Carolina, Washington-Tampa-Bay,
Buffalo-Islanders, Pittsburgh-Ottawa, Minnesota-Nashville,
Anaheim-Colorado, Vancouver-Calgary, Phoenix-Dallas.
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VENERDI 11 APRILE 2014 • CORRIERE CANADESE
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No del Senato al giorno per Papa Wojtyla Il