LA DEGENERAZIONE MACULARE SENILE:
ATTUALITA’ E PROSPETTIVE TERAPEUTICHE
Sempre più spesso, negli ultimi anni, troviamo pazienti che si presentano dal proprio
Oculista o al Pronto Soccorso lamentando in un occhio la comparsa improvvisa di
visione offuscata, di una nebbia che si colloca al centro dello spazio visivo e rende
molto difficile se non impossibile compiere atti molto importanti come leggere,
scrivere o guardare nitidamente la televisione.
Questo non si tratta di un disturbo passeggero, ma è una patologia che colpisce
l’anziano. Si chiama “degenerazione maculare senile” e chi ne è affetto vede
progressivamente ridursi la propria autonomia in modo drastico.
In Italia, ogni anno vengono diagnosticati circa 20.000 nuovi casi di questo tipo, che
rappresentano la più frequente causa di cecità nel mondo occidentale dopo i 60 anni.
Questo è facilmente comprensibile perchè nei paesi in via di sviluppo, con
prospettive di vita media molto più basse la malattia è molto meno diffusa.
La degenerazione maculare senile è una malattia che colpisce la zona di massima
acuità visiva della retina cioè la macula. Questa piccola zona posta praticamente al
centro della retina ci permette infatti di leggere, di guardare la televisione, di guidare;
ogni minimo problema che la interessi porta gravi conseguenze per la vista.
I primi sintomi sono sempre monolaterali e possono andare da un lieve
annebbiamento visivo con visione distorta degli oggetti a un grave calo del visus che
immediatamente impedisce la lettura anche di lettere piuttosto grandi.
La degenerazione maculare senile di tipo siero emorragico (la più frequente) vede la
sua origine dal formazione in una zona anomala di vasellini sottoretinici
estremamente fragili che per questo motivo possono dare facilmente luogo ad
emorragie (a causa di rialzi pressori, piccoli sforzi, lievi traumi) in sede maculare
causando l’immediato offuscamento visivo.
Nelle fasi iniziali la presenza di questi vasellini sotto la macula può causare una
distorsione dell’immagine che però talvolta passa inosservata per cui il paziente si
presenta dallo specialista quando ormai la patologia è evoluta.
Quali sono le possibilità di cura per questa patologia? Dal punto di vista medico
negli ultimi anni molte ditte farmaceutiche hanno commercializzato integratori
contenenti Selenio, Vitamina E ed altre sostanze che aiutano diciamo così “a nutrire “
le cellule retiniche. Queste sostanze possono essere utili per cercare di rallentare
l’evoluzione della malattia o ad impedire che venga colpito l’altro occhio (eventualità
che avviene con una certa frequenza). Diverso è il discorso per quanto riguarda la
laser terapia. Fino a pochi anni fa l’unico sistema si basava sul trattamento
fotocoagulativo diretto sui neovasi precedentemente visualizzati con uno specifico
esame chiamato fluorangiografia. In pratica i vasellini venivano così bruciati e
venivano di conseguenza impedite le emorragie.
Questo però portava a bruciare ed a creare cicatrici in zone estremamente delicate
della retina, quindi il recupero visivo era molto spesso poco o nullo. Negli ultimi anni
si è invece sviluppata una tecniche più selettive, che ci hanno permesso di affrontare
con maggiori speranze questa grave malattia. Il trattamento con Verteporfina infatti si
basa sul fatto che questa sostanza iniettata per via endovenosa si va ad insediare nei
vasi anomali, dove viene attivata tramite un irraggiamento con luce speciale.
Questa attivazione fa sì che venga chiusa questa neovascolarizzazione patologica
senza peraltro distruggere le altre zone retiniche. Il trattamento può essere ripetuto
più volte. Nel nostro Reparto dell’Ospedale Versilia abbiamo usato la Verteporfina su
diversi pazienti ed in alcuni casi ha prodotto notevoli miglioramenti della situazione
visiva; purtroppo va affermato che anche questa terapia non è perfetta per cui non
tutte le degenerazioni maculari rispondono alla stessa maniera ed alcune non
rispondono affatto.
Negli ultimi 2 anni la ricerca farmacologica ha prodotto poi i cosiddetti “farmaci
antiangiogenici” che vengono utilizzati da pochi mesi con lusinghieri risultati.
Questi farmaci hanno come dice il loro nome una azione che inibisce la crescita
vasale. Necessitano quindi di essere iniettati dentro la camera vitrea oculare e nella
maggior parte dei casi questo tipo di terapia deve essere ripetuta più volte. Ad ogni
modo questa grave patologia , che fino a qualche tempo fa era praticamente una
condanna alla cecità legale, grazie a queste nuove tecniche di cura è ora più
aggredibile e lascia qualche speranza di guarigione.
Retina normale
Degenerazione maculare essudativa
Degenerazione maculare emorragica
Fluorangiografia di degenerazione maculare
Scarica

LA DEGENERAZIONE MACULARE SENILE