posta&risposta Chiedial nostro veterinario Autolesionismo dei gatti? Ho da poco adottato un gatto adulto, abbandonato in una SPA. Dopo qualche settimana ha cominciato a mostrare reazioni autolesionistiche, cioè si lecca fino a togliersi letteralmente il pelo dalle zampe e dalla pancia. Continua a leccarsi freneticamente, tanto da procurarsi delle piaghe sempre più estese! Cosa posso fare? Come mi posso comportare? I motivi che portano il suo gatto all’ipertrofia del normale comportamento di pulizia possono essere diversi. Nella diagnosi differenziale vanno presi in considerazione problemi di natura comportamentale, neurologica e dermatologica. Per questo le consiglio di rivolgersi subito ad uno specialista per indagare a fondo sul problema. In prima istanza si dovranno escludere eventuali patologie organiche e solo a quel punto andrà fatta un’indagine comportamentale. Molti animali tenuti in cattività, come i nostri cani e gatti, possono sviluppare dei comportamenti anomali che si esprimono fuori contesto e sono spesso ripetitivi, esagerati e prolungati nel tempo. Questi comportamenti sono detti comportamenti compulsivi e sono sempre considerati espressione di stress, frustrazione o conflitto. Possiamo individuare almeno due classi di comportamenti compulsivi: quelli locomotori (come rincorrersi la coda, camminare avanti e indietro, inseguire riflessi di luce) e quelli orali auto-diretti (come mordersi le zampe, grattarsi, succhiarsi il fianco, toelettatura eccessiva). Mentre i comportamenti compulsivi locomotori si sviluppano partendo da un singolo contesto e generalizzano poi a tutte le situazioni dove l’animale è agitato, sembra che quelli orali si manifestino spontaneamente, senza un conflitto iniziale identificabile e si manifestano anche quando l’animale sembra tranquillo. In ogni caso l’animale tenderà a comportarsi compulsivamente per periodi sempre più lunghi ed in modo sempre più intenso, fino ad arrivare, nei casi estremi, ad interrompere il comportamento solo per mangiare, bere o dormire. Anche il legame tra l’uomo e l’animale ne viene influenzato. Il trattamento consiste nel provocare un cambiamento ambientale e delle interazioni sociali dell’animale, a questo va sempre associata una modificazione comportamentale e, nella maggior parte dei casi, un intervento farmacologico. Nel suo caso consiglierei di creare al gatto un ambiente ricco di stimoli e di organizzare delle sessioni di gioco regolari all’interno della giornata, meglio se sempre alla stessa ora. È importante, quando il gatto mostra il comportamento di cui sopra, interromperlo senza dargli particolare attenzione: si dovrà pertanto distrarlo con un rumore secco (ad esempio battendo le mani). Se lo chiamiamo o lo tocchiamo rinforziamo involontariamente il suo comportamento. Una volta distratto dobbiamo subito indirizzare l’attenzione del gatto in un’altra attività, per esempio lanciandogli un giochino. Dr. med. vet. Sandra Greco Veterinario comportamentalista Il porcellino d’India con il dente rotto A Trudy, il mio porcellino d'India di 2 anni, si è rotto un dente superiore mentre mangiava un pezzo di pane secco. Adesso il dente sta ricrescendo, ma ho paura che gli stia dando un’alimentazione sbagliata, sia per la sua salute che per i suoi denti, che sembrano fragili. Cosa devo fare? Tanti saluti - Stefania Può succedere che un dente si rompa, il rischio nasce quando la sua crescita non è più simmetrica con gli altri denti. I porcellini d’India, come i conigli, hanno i denti che crescono in continuazione ma attraverso l’abrasione degli uni contro gli altri restano ad una lunghezza ottimale. Quando questa simmetria di crescita subisce delle deviazioni viene a mancare il blocco della crescita e il dente continua a svilupparsi andando ad invadere la bocca. Di conseguenza, se il dente va all’interno oppure all’esterno della bocca, l’animaletto avrà grosse difficoltà nel mangiare e bisognerà ricorrere regolarmente al veterinario per tagliare e correggere i denti alle giuste lunghezze. Questi problemi sono spesso dovuti a malformazioni genetiche, ma vengono anche favoriti da un’alimentazione sbagliata. I porcellini d’India sono degli erbivori veri e propri, dunque si nutrono esclusivamente di alimenti vegetali, la loro digestione è estremamente sensibile alle variazioni, per cui è bene fare molta attenzione con i nuovi alimenti: bisogna sempre aggiungere o cambiare una dieta in modo molto lento e graduale. I porcellini sono gli unici roditori che necessitano un apporto quotidiano di vitamina C! L’alimentazione deve essere molto equilibrata: alla base deve esserci una costante presenza di fieno di ottima qualità, erbe di campo, verdure (carote, bietole, broccoli, spinaci, cicoria, finocchio, pomodori, …) e piccole quantità di frutta (ad es. mele). In commercio si trovano diversi alimenti specifici in forma di pellets o granaglie adatti ai nostri animaletti, che possono venir aggiunti alla dieta ma devono essere un complemento. Specialmente le granaglie, se date in abbondanza, possono portare a dei problemi di salute. Dr.med.vet. Aaron Balli 26