Il colore è anatomia
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Premessa
Che cosa contiene normalmente un libro?
Molte parole e poche immagini. Vorrei fare il
contrario iniziando come se presentassi una
mia conferenza dove non ci sono le parole
scritte, ma soltanto le immagini. Spero di fare
una cosa utile e che produca valore e aiuto
nella vita lavorativa sia dell’odontoiatra che
dell’odontotecnico. Ho già scritto un libro sul
colore nel lontanissimo 1980. Perché scriverne
un altro? Troppe cose sono successe in tutti
questi anni, io sono diverso da quel tempo e
questa diversità la si può notare mettendo a
confronto quel vecchio libro con quello sulla
tessitura superficiale uscito nel 2005.
Il titolo di questa mia ultima pubblicazione rappresenta in modo veritiero quello che penso:
“Il Colore è Anatomia”, essendo una parte inscindibile del dente che, insieme alla materia –
forma – funzione – superficie forma quel tuttodente che possiamo chiamare anatomia. Ho
volutamente omesso tutta la parte scientifica
del colore e ho cercato di tenere fede a quello che ho scritto sopra: poco scritto e molte
immagini!
Dott. Cattaruzza
Sistema Sottrattivo
Il sistema sottrattivo è così chiamato perché sottrae il colore alla totalità della luce. La luce ci fa vedere il colore e lo condiziona, quindi non si può parlare di colore senza parlare di luce. Un materiale trasparente o traslucente è determinato dal comportamento della luce: l’interazione della luce con la materia. Il sistema sottrattivo del colore si modifica a seconda della sua
applicazione pratica nei vari settori. In questo centrale possiamo notare: 1) Il colore del colletto è un miscuglio di colori come:
dominante del dente + colore della gengiva + marrone neutro. 2) Una dentina monocromatica che, quando viene colpita dalla
luce, si appiattisce diminuendo la percezione di tridimensionalità. 3) Il bordo incisale è composto da svariati materiali che si
differiscono in trasparenze, opacità, cromatismi e traslucenza (contrasti e contrasti simultanei).
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Il colore è anatomia
Ruota Prismatica
Finalmente abbiamo un campionario basato sul sistema sottrattivo del colore: il valore (quantità di grigio in un dente) è
l’elemento più importante nel colore. La tinta (caratteristica più ovvia di un colore) comprende le tre dominanti presenti nella
dentizione umana: giallo – arancione – rosso. Il croma (intensità di una tinta) è la forza di queste tre tinte. Tutti i canini hanno il
croma più forte rispetto agli altri denti. Ruota prismatica dove sono evidenziati: primari – secondari – terziari – complementari
ecc.
Visione - Luce
La visione: l’80% delle informazioni che riceviamo dal mondo esterno le abbiamo attraverso la vista e il 40% di questo 80%,
lo impieghiamo per rilevare un colore. La visione umana è intellettuale e quindi relegata alla nostra intelligenza e al nostro
sapere: più conosciamo e più vediamo, nulla ci è dato in omaggio. Questo insetto si è mimetizzato da foglia per non farsi
vedere altrimenti verrebbe mangiato; ma questo insetto non è una foglia e non lo sarà mai, tutti i trucchi sono validi per apparire foglia. Come si può vedere, ha anche fatto l’invecchiamento e, sicuramente, nella stagione sbagliata. Gli odontotecnici
dovrebbero imparare da questo esempio.
Il colore è anatomia
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La Trasparenza
Carrellata di immagini dentali: solo attraverso l’osservazione dei denti naturali possiamo migliorare il nostro bagaglio culturale
– tecnico professionale. Questa carrellata ne è la dimostrazione: i denti naturali sono difficilissimi da imitare per moltissimi
motivi, di cui il più importante risiede sicuramente nella differenza dei materiali. Il dente naturale non è fatto di porcellana,
non ha l’opaco e neanche il metallo.
Se guardiamo l’immagine di destra, la prima cosa che notiamo è la trasparenza. La trasparenza è grigia, non esiste una trasparenza non grigia, basta guardare attraverso il vetro di una finestra per rendersene conto. L’occhio umano non percepisce
la trasparenza senza un contrasto, solo attraverso il contrasto possiamo imitare il dente naturale. Quando diciamo che le dentine sono differenziate stiamo parlando di spessori diversi della materia. Un materiale traslucente colorato con lo spessore di
un millimetro è cromaticamente diverso da uno con lo stesso colore, ma con uno spessore di mezzo millimetro.
Contrasti
Molte volte, con un dente
molto trasparente (vitreo)
e con valore basso, siamo costretti ad usare una
diversa tecnica da quella
usuale. Questo dente lo
possiamo fare soltanto con
un materiale integrale, cioè
senza metallo. I denti sono
colorati… basta, per esempio, vedere questa bocca,
alla nostra destra, per comprendere tutti i vari contrasti
esistenti nei denti naturali.
Contrasti di valore e croma,
contrasti di trasparenza e
opaco ecc.
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Il colore è anatomia
Colletto-Bordo Incisale
In questo dente si nota, nel bordo incisale, una grande
trasparenza grigio-blu contrastata da una dentina tipo
A1 della Vita.
Il colletto ripete il concetto espresso sino ad ora: la
Dott. Cattaruzza
dominante del dente in miscelazione con il rosso della
gengiva + una piccolissima aggiunta di marrone neutro.
La superficie del dente è molto complessa, i segni materici sono molto elaborati, e la depressione a doppia V (W) ci permette di far apparire un dente più grande o più piccolo a secondo
se la allarghiamo o la restringiamo (vedi il libro “La Tessitura Superficiale” di Giuseppe Spina
- teamwork media srl ).
Il Cavo Orale
La trasparenza, in alcuni denti, è una parte molto importante, ma in altre bocche, dove non ci sono tracce di una
apparente trasparenza, diventa un disastro. In queste bocche vediamo il trasparente, lasciato da solo sul bordo
incisale e in contrasto con il cavo orale che è buio.
Il trasparente si lascia attraversare dalla luce mostrando quello che c’è dietro, in questo caso il nero del cavo orale.
Per ovviare a questo disastro cromatico basta frenare la luce, non permettendole di andare oltre, con materiali riflettenti posizionati davanti, dentro, dietro. Ognuno sceglierà la tecnica che gli farà più comodo.
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