24/02/12
Concordia. Nuove accuse a Schettino nascose l-urtonbsp - Cronaca - il Tirreno
Concordia. Nuove accuse a Schettino: nascose l
Le ipotesi di colpa per il comandante secondo gli inquirenti: rotta sbagliata, ritardo n
l'allarme e nel far evacuare la nave. Recuperati altri quattro corpi dalla nave
Ancora accuse al comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino. Ora la procura di
Grosseto gli imputa di non aver fatto immediatamente rapporto alla Direzione marittima di Livorno:
aveva il dovere di dire subito che c'era stato un grave incidente davanti all'isola del Giglio. Un fatto già emers
testimonianze, ma ora qualificato da un'ipotesi di reato nuova che si aggiunge alle accuse di omicidio plurim
naufragio, abbandono di persone incapaci e abbandono di nave. Non aver fatto subito quel rapporto, spiega
ritardò le procedure di emergenza e soccorso da terra verso la Concordia. Oggi gli inquirenti tracciano nume
ipotesi di colpa per Schettino, oltre alla rotta sbagliata, al ritardo nel dare l'allarme - tra cui l'emissione dei se
pan', prima, e di 'distress' poi - e nel far evacuare la nave.
Negli atti scrivono che Schettino usava, e faceva usare al cartografo Simone Canessa, carte nautiche inadeg
grande scala, tali da non evidenziare nel dettaglio gli scogli. Per legge se ne sarebbe dovute procurare di ad
sarebbe stato suo compito, e non della compagnia come, invece, sostiene il suo difensore Bruno Leporatti.
scrivono anche che tenne la rotta a 16 nodi, quindi alta, per recuperare la media di crociera dopo aver fatto r
velocità per cenare con calma. E ancora, tra le colpe di Schettino, quella di aver permesso che ci fossero e
plancia di comando - il maitre Antonello Tievoli, il commissario Manrico Giampredoni, Ciro Onorato e la mold
Domnica Cermotan -, circostanza tale da farlo distrarre e creare confusione durante la navigazione. Anche l'
partecipato alla telefonata con l'ex comandante di Costa, Mario Palombo, per sapere quale distanza tenere
non deporrebbe a suo favore: un'altra distrazione secondo i pm. Accuse dettagliate, tra cui l'aver comunicat
passeggeri ed equipaggio che c'era un black out quando invece già 15 minuti dopo l'impatto la catena di co
sapeva che la nave non poteva più galleggiare e imbarcava acqua. Il naufragio e l'omicidio colposo sono co
anche agli ufficiali in plancia Salvatore Ursino, Silvia Coronica e Ciro Ambrosio, tutti indagati.
Assecondarono Schettino, anzichè contrastarlo. Ne furono 'imbambolati', si commenta tra gli investigatori, e
seppero dirgli che la rotta troppo ravvicinata e la velocità di 16 nodi erano un pericolo. Anche il comandante
Roberto Bosio, è finito nel mirino: lo indagano 'solo' per omicidio plurimo colposo, e non per naufragio visto
cabina quando la nave ha urtato gli scogli. Ma in due-tre minuti andò in plancia e seguì tutte le fasi successiv
sapeva, dicono i pm, ma subì l'inerzia di Schettino e non agì per superarla. Avrebbe potuto farlo secondo i p
marittimi, e non sarebbe stato ammutinamento. Anche se ha collaborato con i pm - è stato sentito tre volte indagato: la 'scatola nera' dirà come agì effettivamente. Coi nuovi indagati Schettino non sembra più 'solo'.
Emergono altre responsabilità. Non solo degli ufficiali in plancia ma anche del personale di Costa spa - per
crisi che sovrintende alle operazioni della flotta - come ha fatto implicitamente rilevare il difensore di Schettin
Leporatti: «Valuteremo se farlo risentire dalla procura - ha detto - la quale ha espresso apertamente nuovi p
responsabilità». Il riferimento è ai neo-indagati Manfred Ursprunger, Roberto Ferrarini e Paolo Parodi, respo
terra che, secondo i pm, limitarono l'unità di crisi a meri compiti logistici senza attivarsi per sapere cosa succ
davvero e senza avvisare le autorità. Sempre oggi emerge che la procura ha respinto un'istanza di Schettino
copia del video trasmesso dal Tg5 su cosa avveniva in plancia. Tutto è rimandato all'incidente probatorio de
sulla 'scatola nera' che la procura ha chiesto al gip di estendere ai nuovi indagati. Identificate come persone
ministeri dell'Interno e delle Infrastrutture e Trasporti mentre quello dell'Ambiente si è costituito già parte les
la procura presenta il ricorso alla Cassazione contro la decisione del riesame di mantenere i domiciliari a Sc
anzichè ripristinare l'arresto in carcere.
Con iglia
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