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MERCOLEDI 11 FEBBRAIO 2015 • CORRIERE CANADESE
ITALIA
GIORNO DEL RICORDO
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Mattarella: Foibe, sanata una ferita
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ne nordorientale
dell’Italia,
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ni, donne e bambini». E ancora:
non tacere sui massacri delle foi«Il 10 Febbraio è una giornata di
be e sull’esodo di istriani, fiumaricordo. Ma è soprattutto un moni e dalmati dalle loro terre. Un
nito, per il presente e per il futuappuntamento annuale, quello
ro. Un monito contro l’intollerandel 10 febbraio, istituito nel 2004
za, contro tutte le guerre, contro
dal Parlamento, e che, osserva il
le dittature e contro ogni tentatiPresidente della Repubblica, Servo di nascondere la verità».
gio Mattarella, «ha contribuito a
Presenti per il Governo, nelsanare una ferita profonda nella
la Sala della Regina, anche il sotmemoria e nella coscienza naziotosegretario alla Presidenza del
nale», perché «per troppo tempo
Consiglio, Graziano Delrio, e il
le sofferenze patite dagli italiani
Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ministro Giannini, secondo la
giuliano-dalmati con la tragedia
con il presidente della Camera Laura Boldrini quale «la scuola, l’università e il
delle foibe e dell’esodo hanno comondo della ricerca sono in pristituito una pagina strappata nel lezione, sia la partecipazione, ieri do che toccò a tanti nostri conna- ma linea per dire che le tragedie»libro della nostra storia». Una pomeriggio, alla cerimonia orga- zionali”.
vissute anche da una sola parte
memoria ritrovata, dunque, di cui nizzata a Montecitorio, durante
Il Presidente del Senato, Pie- del nostro Paese «sono tragedie
bisogna fare tesoro perché nulla la quale ha premiato, assieme alla tro Grasso, su Facebook, ha “pre- di tutti» e che «tutti ne portiamo
si ripeta: «Oggi - aggiunge il Capo Presidente della Camera, Laura so in prestito” le parole di Carlo la responsabilità grande di conodello Stato - la comune casa eu- Boldrini, e al ministro dell’Istru- Azeglio Ciampi secondo cui non scenza e memoria».
ropea permette a popoli diversi di zione, Stefania Giannini, gli stu- c’è nessun futuro se si dimentica
Il sottosegretario agli Esteri,
sentirsi parte di un unico destino denti vincitori, visibilmente emo- il proprio passato. Mentre la Pre- Benedetto Della Vedova, ha ricordi fratellanza e di pace. Un oriz- zionati, del concorso “La Grande sidente Boldrini, durante la ceri- dato che «dopodomani (domazonte di speranza nel quale non Guerra e le terre irredente dell’A- monia alla Camera, non ha usa- ni, ndr), presso la Presidenza del
c’è posto per l’estremismo nazio- driatico orientale nella memoria to mezzi termini e rivolgendosi Consiglio, si terrà un primo innalista, gli odi razziali e le pulizie degli italiani”, promosso dal Miur. alle associazioni degli esuli rap- contro a livello tecnico, dopo vari
etniche». È alta l’attenzione che il L’appello a non dimenticare, ieri, presentate da Antonio Ballarin ha anni, tra il Governo, la Regione
neo Presidente della Repubblica è arrivato da tutte le più alte cari- detto: «Un Paese che nasconde la Friuli Venezia Giulia e le Associarivolge alla memoria storica del che di Stato e Governo. Su Twitter verità non può mai essere un Pae- zioni degli Esuli. Uno dei risultati
nostro Paese e alle pagine dram- il premier Matteo Renzi, ha invita- se libero e democratico». «L’Italia che sarà possibile conseguire è la
matiche del passato. Lo dimostra- to a “onorare” il giorno del ricor- vi deve molto - ha aggiunto - per- realizzazione di una sezione dedino sia la visita privata alle Fosse do, “per non dimenticare l’orrore ché con il vostro instancabile im- cata all’Esodo all’interno del MuArdeatine, fatta subito dopo l’e- delle Foibe e il dramma dell’eso- pegno avete impedito che venis- seo del Vittoriano».
IL PROCESSO
Concordia: sentenza vicina, chiesti 26 anni per Schettino
GROSSETO - Conto alla rovescia
per Francesco Schettino. Il verdetto del tribunale di Grosseto si
sta avvicinando, ormai è questione di ore. La procura non ha cambiato di una virgola la sua impostazione. Ieri i pm hanno ribadito
la stessa richiesta: 26 anni e tre
mesi di carcere, più l’arresto immediato perché temono che fugga all’estero. L’hanno detto nel
giorno dedicato alle repliche delle parti che oggi hanno una coda,
dedicata alla difesa. Poi i giudici entreranno in camera di consiglio. Questa sera, giovedì al massimo, è prevista la sentenza sul
naufragio della Costa Concordia.
E l’imputato conoscerà il giudizio
che lo riguarda. Ieri in serata l’udienza è stata interrotta a causa
di un malessere accusato dall’avvocato di Costa Crociere Marco
De Luca mentre interveniva. Il legale è stato trasferito in ospedale
dal 118. «Sarò presente in aula ad
ascoltare» la decisione dei giudici, ha detto ieri mattina Schettino
in una pausa dell’udienza. L’imputato, ora, non vuole fare commenti. Ma annuncia: «Parlerò dopo
la sentenza». Schettino è in aula
questi giorni, nonostante una forte influenza. Tradisce calma, sta
seduto accanto ai suoi avvocati e
agisce sul computer erogando lui
stesso sul monitor dell’aula i contributi (video, grafici, testi, immagini) preparati dalla sua difesa.
Si confronta coi suoi legali, anche durante l’udienza. Ieri a un
certo punto lo hanno visto alzarsi di scatto quando il pm Alessandro Leopizzi stava ribattendo all’accusa di accanimento fatta
alla procura dalla difesa. Ad alcuni cronisti, presenti nel teatro, è
sembrato un gesto di stizza verso il pubblico ministero, però poi
Schettino, tramite i suoi legali, ha
fornito l’interpretazione autentica
dell’episodio: si è dovuto allontanare momentaneamente - ha fatto riferire - perché un’infermiera
è venuta per effettuare un’iniezione di antibiotici per combattere la
febbre, prescritti due giorni fa dalla guardia medica di Grosseto. Era
successo anche lunedì.
E ciò ha comportato un’assenza
breve, di minuti. Schettino quindi è rientrato in aula. E ha ripre-
so il suo posto. C’era quando Leopizzi ha spiegato che «non ci sono
altri imputati in questo processo.
Schettino è qui da solo perché gli
altri» che patteggiarono nel 2013
«hanno scelto un’altra strada processuale. L’unicità dell’imputato è
dovuta a scelte sue. La sua condotta ha una peculiarità che lo mette
al centro. Gli altri erano suoi subordinati, Schettino era il dominus dell’emergenza». «Schettino
ha preso decisioni sbagliate», ha
detto ancora Leopizzi e comunque «quale sarebbe la sua quota
di responsabilità?».
Un altro pm, Stefano Pizza,
concludendo la replica dell’accusa, ha sottolineato: «Ribadiamo la piena affermazione di colpevolezza di Francesco Schettino
per i reati ascritti», confermando
la richiesta di 26 anni e tre mesi
di condanna e l’arresto immediato. «Chiediamo - ha aggiunto Pizza - a voi giudici che Schettino abbia la pena giusta. Inoltre tramite
voi giudici Schettino impari a rispondere delle sue responsabilità». Pizza ha anche riferito una
frase presa in aula che, ha detto,
«rende bene cosa è questo processo. Un legale, infatti, ebbe a dire
che «è più facile per un avvocato volare che difendere Schettino. Tutto è contro Schettino, anche lui stesso».
Nelle repliche delle parti civili
è tornato in luce il ruolo di Costa
Crociere, responsabile civile che,
“in solido”, con Schettino è destinataria delle richieste di risarcimento di enti pubblici e naufraghi.
Per il danno ambientale all’isola, l’avvocatura dello Stato ha stimato 200 milioni di euro di danni
solo per il ministero dell’Ambiente. Il Comune del Giglio ha parlato di una provvisionale di 20 milioni. I legali dei naufraghi hanno
ribadito la fondatezza dei risarcimenti per i propri assistiti. «È difficile quantificare i danni», ha replicato, prima di sentirsi male,
l’avvocato Marco De Luca per Costa spa. Riguardo agli enti pubblici, ha criticato De Luca, «essi non
hanno portato la prova, non hanno provato il danno. Non basta affermare la natura di ente pubblico
per chiedere il risarcimento, ma
va portata la prova».
L’OPERAZIONE
Le mani della Camorra su Roma: 61 arresti, 10 milioni sequestrati
ROMA - Un connubio tra noti associazione di tipo mafioso, traf- co di una famiglia camorristica di riciclaggio e reinvestimento
criminali romani e affiliati alla fico illecito di stupefacenti, usura, e noto negli ambienti malavitosi nell’economia legale dei proventi
camorra napoletana che in pochi riciclaggio, fittizia intestazione di come “Mimì o’ ‘professore” e “Ice delle attività illecite. Tra i luoghi
di incontri dell’organizzazione il
anni ha permesso all’organizza- beni e illecita concorrenza con occhi di ghiaccio”.
Trasferito nella Capitale nel bar “Tulipano” di Colagrande, tra
zione di “conquistare” diverse violenza e minacce.
Sequestrati beni per un valore 2005, Pagnozzi avrebbe creato un’ gli arrestati di ieri, da cui trae il
piazze dello spaccio nella Capitale, di guadagnarsi il rispetto di stimato di 10 milioni di euro tra organizzazione gerarchica ben de- nome l’operazione.
Si tratta di un locale, posto sotaltri gruppi come quello guidato cui 12 esercizi commerciali, 30 finita con una rete di sodali. Tanto
da Massimo Carminati e di rici- immobili, 20 società, 72 veicoli e che non tutti gli affiliati avevano to sequestro, che si trova in via
clare denaro sporco in ristoranti e oltre 200 rapporti bancari. Le in- la possibilità di parlare con “il del Boschetto, nel centralissimo
bar del centro storico. Una realtà dagini, condotte dal Nucleo inve- capo supremo” ma dovevano in- Rione Monti, a pochi passi dall’aWe
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terfacciarsimaking
con i suoi
uomini
di bitazione
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riguarcriminale
“autoctona”
si avvaleva della connotazione camorri- dato il periodo dal 2009 all’inizio fiducia. Tra questi Massimiliano Repubblica, Giorgio Napolitano.
stica del suo capo. Il sodalizio è del 2013. Per gli inquirenti a capo Colagrande, vicino agli ambienti Dalle indagini è emerso che il
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fino al suo arstato smantellato all’alba
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del Comando provinciale di Roma Carlino commesso nel 2001 a Tor- avrebbe ricoperto il ruolo di cas- periferia: da Centocelle e Borghefavourite
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e il com- siana, dal Pigneto a Torpignattara
vajanica,
Domenico
che ha portatoYour
all’arresto
di 61Santa
persone indagate a vario titolo per zi, considerato elemento di spic- pito di curare parte delle attività e che mirava ad espandersi.
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