IL MAESTRO DELL’ORDINE A BOLOGNA 14-14.05.2011 - 1
Fra Bruno
Cadoré
Maestro
dell’Ordine
a Bologna
il 14-15 maggio 2011
Sabato 14
10,30:
11,45:
12,30:
13,00:
16,00:
17,30:
19,10:
Arrivo.
Eucaristia all’Arca di S. Domenico.
Ufficio delle Letture e Ora media.
Pranzo.
Incontro con i frati “stabili”
del convento.
Incontro con i frati studenti.
Vespri.
Domenica 15
07,30:
09,30:
10,45:
12,00:
15,40:
Al Monastero di S. Agnese.
Colloquio con il priore provinciale.
Incontro con: le due fraternite bolognesi, rappresentanti delle fraternite di Modena e Campeggio, Gioventù domenicana, Caterinati, Suore di S. Caterina,
Missionarie della Scuola ecc.
Eucaristia.
Il MO lascia il convento ed è accompagnato alla stazione ferroviaria.
MO = Maestro dell’Ordine
F
ra Bruno Cadoré O.P., a otto mesi dalla sua elezione a Maestro dell’Ordine, è venuto
pellegrino a Bologna il 14 e il 15 di maggio 2011. Era accompagnato dal socio per
l’Italia fra Bernardino Prella.
Nella mattinata del sabato ha celebrato la messa in forma del tutto privata alla tomba di san
Domenico, del quale è l’87° successore.
DAL POMERIGGIO DEL SABATO è iniziata una serie di incontri con la comunità e con le principali realtà domenicane presenti nel capoluogo emiliano.
 Alle ore 16 il MO ha incontrato i 24 frati assegnati al convento patriarcale. Terminata
la breve presentazione della comunità e delle sue numerose attività interne ed apostoliche, è
seguito un dialogo abbastanza nutrito circa l’eventuale orientamento da adottare per annunciare oggi la buona novella.
L’essenziale del discorso e
delle risposte del MO si può
ridurre a questo: una volta
completata la fase della
strutturazione delle nostre
istituzioni, bisogna evitare
di lasciarci intrappolare dal
loro peso amministrativo e
organizzativo, cercando di
andare oltre l’esistente pur
continuando a sfruttarlo,
cercando di approfondire la
ricerca comunitaria della verità e conferendole una valenza praticamente sacramentale, cercando di non
perdere troppo tempo a
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piangere sulle difficoltà attuali della Chiesa, incluse quelle vocazionali, incentrando piuttosto
la nostra attenzione sul messaggio di speranza che essa veicola ed è chiamata ad incarnare,
soprattutto a livello di comunione.
 In un clima sempre fraterno e informale, alle 17,30 è seguito l’incontro con i frati studenti ed il loro maestro. I frati studenti si sono presentati, descrivendo la loro provenienza, gli
studi o lavori svolti prima di entrare nell’Ordine e infine le attività extrascolastiche svolte
nella Chiesa in Bologna; attività verso le quali fra Bruno ha dimostrato molto interesse. Il
MO ha poi manifestato il suo intento di visitare, nel suo primo anno in carica, il maggior numero possibile di comunità formative all’interno dell’Ordine. Si è poi soffermato a descrivere
alcune sue impressioni sulle visite già svolte, in particolare negli USA, in Asia e in Africa.
Ha augurato che la formazione sappia rispondere alle esigenze del mondo così da poter portare il lieto annuncio di Cristo laddove non è ancora arrivato o dove è purtroppo andato perduto. Questa visita, se pur breve, è stata occasione di conoscenza reciproca e di scambio di opinioni, per cui il MO ha potuto conoscere la realtà dello studentato italiano e i frati studenti
hanno potuto assaporare altri orizzonti che lo Spirito sta suscitando nell’Ordine.
 DOMENICA MATTINA alle ore 7,30 il MO si è recato al Monastero di S. Agnese, presente
anche il priore provinciale, ma non la priora del monastero assente per esami clinici.
All’inizio il MO dopo un breve
saluto ha relazionato sul recente
incontro con le priore dei monasteri italiani esponendo in breve
le conclusioni: istituzione di una
commissione per la formazione
permanente e di un gruppo di
lavoro per fotografare la situazione dei monasteri in funzione
dell’eventuale aiuto che il MO
può offrire loro. Su tale aiuto il
MO ha formulato una domanda:
«Quando e come volete che cerchi di aiutarvi? adesso? tra un
anno? verso la fine del mio mandato?». È seguita la visita al monastero e soprattutto alle due
monache degenti e non ambulanti nelle rispettive celle.Poi il priore provinciale si è ritirato,
lasciando il MO (e fra Bernardino Prella) solo con le monache. In sintesi, S. Agnese è una
comunità in difficoltà, che chiede un aiuto per svincolarsi dall’ambiente fisico nel quale hanno sinora vissuto, senza tuttavia dover rinunciare alla loro vita monastica.
 Dalle ore 9,30 alle 10,15 il MO si è intrattenuto a colloquio da
solo con il priore provinciale e qui basti darne notizia.
 Dalle 10,45 alle 11,45, presente anche il priore provinciale e il
priore del convento, il MO ha preso contatto con le varie espressioni di vita domenicana presenti in Bologna.
Fra Bruno ha ascoltato le esperienze riferite dagli Assistenti della
Fraternita Beato Giordano di Sassonia e della Gioventù Domenicana: esperienze formative, certo, ma anche apostoliche, come per
esempio le missioni svolte in molte parrocchie della zona. Anche
le consorelle religiose presenti nella scuola hanno parlato delle
molteplici occasioni loro offerte di coinvolgimento nelle vicende
personali e familiari degli studenti.
Poi il MO si è soffermato sul ruolo dei laici domenicani, sottolineando l’importanza della loro collaborazione con i frati, di particolare efficacia ai fini della predicazione, e ha invitato i laici ad essere
consapevoli testimoni di gioia, di modo che il Vangelo sia annunciato al mondo come una
“Buona novella”. Ha inoltre manifestato grande contentezza per il movimento della Gioventù
domenicana, evidenziando come nell’ambito dell’Ordine sia qualche volta riscontrabile una
certa “timidezza” nel proporre nuovi tipi di movimenti all’interno della Chiesa.
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Infine ha ricordato la sua esperienza di professore universitario nella Facoltà di Medicina, che
gli ha consentito di incontrare molti giovani soprattutto nei primi anni di corso, e di riscontrare come i giovani attuali non siano più instabili o più carenti di riferimenti rispetto a quelli delle altre generazioni e come abbiano
una viva sete di conoscenza, un grande bisogno di essere “presi sul
serio” e di essere protagonisti nella costruzione di un mondo in cui
la gioia abbia senso.
A modo di conclusione, anche qui è stato ribadito come attualmente la nostra consapevolezza della fragilità della Chiesa ci renda a volte timidi nel portare al mondo la sua bellezza e la gioia
della fede, augurando a tutti la forza di esserne autentici portatori.
Per contro ciò che importa è di far incontrare anzitutto Gesù Cristo
come persona e nella gioia, venendo solo dopo quest’incontro la
preoccupazione delle leggi e dell’istituzione.
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 L’ultimo atto importante di fra Bruno è stata la messa solenne da lui presieduta a mezzogiorno. L’altare, come dalla foto sottostante, è stato preparato more papa Benedicto decimosexto feliciter regnante.
Commentando il vangelo del buon pastore che è la porta attraverso la quale entrano le pecore,
egli ha rievocato con commozione la figura di fra Pierre Claverie, vescovo della diocesi algerina di Oran - che a suo tempo l’ordinò presbitero a Lille -, protagonista del dialogo interreligioso soprattutto con i musulmani e fatto saltare, mentre rincasava con il suo autista, da una
bomba piazzata da estremisti islamici sulla porta d’ingresso dell’abitazione: il suo corpo fu a
tal punto schiacciato sulla porta da “diventare porta”. Come il Cristo, porta schiacciata dal
peccato dell’umanità, ma luogo di accesso alla vita.
Al MO va tutta la nostra riconoscenza per la
sua visita e per quanto sta facendo per l’Ordine,
come va pure il sostegno della nostra preghiera.
Fra François-Marie Dermine o.p.
priore del convento patriarcale di Bologna
con integrazioni di
fra Riccardo Barile o.p. priore provinciale
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MO a Bologna 2011 - Ordine dei Predicatori