Anno 2 ‐ N. 2 Figli di sette santi Febbraio 2013 Via dei Bersaglieri, 1 - 40125 Bologna- tel.: 051 5870874 - e mail: [email protected] Dialogo on Line Provincia di Piemonte e Romagna & Francia Pesaro B.V. delle Grazie Quando Gesù insegna a invocare Dio con il nome di “Padre” , o meglio di “Padre nostro” (Mt 6:12), voleva creare una nuova relazione tra Dio e gli uomini da Lui amati e di Lui amanti. Non più separazione e timore di Dio ma vicinanza famigliare, sorretta da amore reciproco e talmente vera da indurre Gesù a indicare il Padre suo e nostro come modello della nostra santità: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5:48), perché un figlio è tale quando riproduce le sembianze e le caratteristiche del padre. Li chiamiamo “Padri” i nostri 7 Santi Fondatori, e tali sono veramente perché ci hanno generati all’Ordine dei Servi di Santa Maria e tanto più saremo figli quanto più avremo incarnato nella nostra vita le perfezioni che essi hanno vissuto. Padri straordinari, perché non hanno ricusato la “follia” dell’innamoramento e dei sogni impossibili, essi che erano uomini maturi e ben inseriti nel contesto della vita cittadina, commerciale e politica. Si erano innamorati di Dio, ecco tutto; e nell’espressione del loro amore avevano scelto come modello Colei che più di ogni altra creatura aveva corrisposto all’amore di Dio con altrettanta pienezza di intensità: Santa Maria. Il loro fu un sogno talmente alto e radicale da far dimenticare le rispettive mogli, i figli, gli affari, le amicizie e chissà quante altre cose: insomma fu un sogno impossibile che si trasformò in realtà. Guidati dallo Spirito, si lasciarono trasportare alle vette altissime e sublimi dell’intimità con Dio, unico tesoro desiderato e cercato. Per questo amore della vita celeste, “avevano legato a Dio le loro persone, o meglio, bramavano di tenerle sempre unite a Dio in un vincolo indissolubile” (cfr. LdO 20). Per questo la Nostra Signora li ha chiamati a vivere insieme in una radicale unione per dare inizio al suo Ordine. “Se infatti questi sette non avessero già raggiunto la vetta della santità sopra tutti gli altri, e se non fossero stati più degli altri graditi alla Nostra Signora e a suo Figlio, senza dubbio nel tempo stabilito per dare inizio all'Ordine, Ella non avrebbe scelto questi uomini” (cfr. LdO 22). La santità ha reso fecondo il loro amore per Dio. È la fecondità del terzo giorno della creazione, quando Dio vide che ogni cosa era buona, allora associò la fecondità: "crescete e moltiplicatevi...". Questa logica divina avrà mai un insegnamento da dare a riguardo delle nostre vocazioni alla vita religiosa? Nel progetto di Dio perfezione e fecondità vanno di pari passo; quanto più le nostre comunità sapranno raggiungere le vette altissime che i nostri "Padri" hanno scalato, imitandone l'ardore, la perfezione e la costanza, il sogno che essi hanno nutrito nel loro cuore si dilaterà anche alle nostre generazioni. A distanza di quasi otto secoli il sogno dei sette Santi Padri continua nell’anima di tanti loro figli sia pure con modalità, lingue, culture differenti. Figli di Santi, dai cinque continenti si eleva verso il cielo l’anelito di cuori innamorati di Dio che si mettono alla scuola della Vergine per apprendere con maggiore eccellenza l’arte di amare Dio. Sette Santi Padri pregate per noi e rendeteci degni Servi di Santa Maria. Fr. Gino A tutta la Famiglia Servitana i più sinceri auguri di Buona Festa dei Sette Santi Fondatori Dialogo on Line Fr. Dante M. Andreoli, OSM Il 31 gennaio 2013 alle prime ore del mattino si concludeva nel proprio convento di Reggio Emilia, la vita terrena di fr. Dante M. Andreoli per entrare nell'eternità. Fu trovato esanime nel suo letto all'età di 70 anni, colpito da un improvviso ictus celebrale. Fr. Dante era frate solenne, presbitero appartenente alla Provincia di Piemonte e Romagna. Fra Dante nacque a Polinago (Modena) il 17/9/1943, da Lorenzo e Gentile Veneselli. Avrà una particolare devozione e stima per la propria mamma, laboriosa, semplice e profondamente religiosa. Con lei compì i primi passi verso la conoscenza del Signore, fatta di spiegazioni semplici, ma da tanta preghiera. Spesso ripeteva questo ritornello: "le nostre mamme sono tutte sante per la premurosa cura che hanno avuto per il nostro corpo e soprattutto per il nostro spirito." La famiglia si trasferì presto a Reggio Emilia in cerca di una migliore possibilità di lavoro e Dante seguì i genitori, i fratelli e le sorelle verso un nuovo quartiere della città, dove compì le scuole elementari. Intanto scaturiva in lui il desiderio di un impegno cristiano più fecondo e il desidero di essere Servo di Maria pian piano si fece sempre più imperioso. Il 3/10/1953 fu accolto nel seminario minore di Ronzano da fr. Luigi M. Barbieri, frate di tempra dura e severa, ma guida sicura alla vita religiosa e al sacerdozio. Qui fr. Dante frequentò le scuole medie a cui seguirono quelle ginnasiali a Reggio Emilia presso il convento della B.V. della Ghiara. Nel medesimo convento l'11 /3/1961 iniziò il noviziato sotto la guida di fr. Pietro M. Rizzi, emettendo i voti della sua prima professione il 1/10/1962, nelle mani del priore generale, fr. Alfonso M. Montà. Intanto una malattia ai polmoni lo portarono a cure intensive nel Sanatorio di Selva dei Pini, sulla montagna modenese, recuperando la salute. Dal 1961 al 1966 frequentò il Liceo classico e la Filosofia nel convento dei Sette Santi Fondatori di Firenze. Finalmente dal 1966 al 1970 frequentò la Pontificia Facoltà Teologica Marianum ottenendo il baccellierato e la Licenza in Teologia. Il 6/4/1970 al S. Alessio fece la sua professione solenne. Il 27/6/1970 fu ordinato sacerdote a Reggio Emilia. Durante tutto il periodo di formazione nutrì i suoi hobby preferiti, in particolare l'apprendimento della musica, divenendo un buon interprete di musica organistica. Il suo primo campo apostolico fu il santuario diocesano B. V. delle Grazie a Pesaro. Come in tutti i santuari mariani anche a Pesaro erano curati in modo particolare l’attenzione liturgica e il sacramento della riconciliazione. Fra Dante passava ore intere in confessionale, sia per amministrare il Sacramento della riconciliazione, che per offrire un servizio di direzione spirituale. Dopo due anni di permanenza a Pesaro dal 1972 al 1978 fr. Dante fu trasferito a Roma nel convento di S. Maria in Via, dove iniziò il suo tirocinio di studi biblici prima all’Istituto Biblico ottenendo la Licenza in Sacra scrittura e poi alla Pontificia facoltà teologica Gregoriana ottenendo il dottorato in Sacra scrittura. Oltre al servizio prestato nel Santuario di S. Maria in Via, e lo studio, fr. Dante, per perfezionare la lingua tedesca passava lunghi periodi di tempo in Germania, presso i nostri conventi. Nel 1978 fr. Dante fu chiamato a far parte del gruppo docenti della Pontificia Facoltà teologica Marianum, e si trasferì nella comunità di studio di Viale Trenta Aprile dove rimase per 34 anni. Questo fu il periodo più fecondo della sua vita, caratterizzato da studio intenso, ricerca biblica, insegnamento, accompagnamento di innumerevoli studenti nella stesura delle loro tesi accademiche. La facoltà per diversi anni gli affidò la cura del corso di scienze teologiche che si teneva il sabato pomeriggio, aperto soprattutto a suore e laici. Di notevole interesse fu anche la direzione di un sito web a carattere biblico, da lui creato e diretto, ottenendo apprezzamento per la qualità e l’attualità delle informazioni. Ugualmente apprezzate furono le molteplici “Lectio Divina” guidate soprattutto nella Parrocchia di S. Maria in Via a Roma: egli si preparava accuratamente cercando sempre piste nuove di interpretazione dei testi. Purtroppo con il passare degli anni anche la sua salute fisica e psichica cominciò a dare segni di deterioramento e dovette sottoporsi a frequenti visite mediche che lo costrinsero ad abbandonare l’insegnamento: questo fatto gli procurò notevole sofferenza. Nel settembre 2012, allo scoccare del suo 70° anno di età, data in cui i professori diventano emeriti, chiese di potere rientrare in Provincia e preferibilmente nel Santuario della B.V. della Ghiara a Reggio Emilia. Questo gli fu concesso, ma ormai la sua malattia aveva raggiunto il culmine e non ostante le cure specialistiche il 31 gennaio 2013 fu trovato senza vita nel suo letto, colpito da un ictus celebrale. Fr. Dante aveva la tempra sana e volitiva, tipica della gente delle montagne emiliane. Il senso della parola data, dell’onestà e della generosità erano parte del suo carattere aperto e gioviale; le sue risate fragorose e le sue possenti strette di mano erano una sua caratteristica. Anche il suo profilo spirituale era robusto, dove la preghiera e la celebrazione eucaristica erano il fondamento. Le esequie celebrate nel Santuario della Ghiara dal Priore provinciale, alla presenza di un notevole numero di confratelli, parenti ed amici, hanno chiuso l’itinerario terreno di fr. Dante aprendogli le porte dell’eternità beata. I suoi resti mortali riposano nel nuovo cimitero di Coviolo a Reggio Emilia. Consiglio plenario dei Priori SANTA MARIA DEI SERVI – BOLOGNA GIOVEDÌ 07 FEBBRAIO 2012 Dialogo on Line Il Consiglio Plenario dei Priori si riunisce a Bologna, Santa Maria dei Servi, convocato dal Priore provinciale, con il seguente ordine del giorno: 1. Vita comune e amministrazione dei beni; 2. Scambio di informazioni; 3. Varie. Il Priore provinciale, dopo la preghiera in onore dei nostri Santi Sette Padri, informa sulla salute dei frati e espone il tema dell’incontro. Ritiene di massima importanza e urgenza il dialogo sul tema in discussione oggi, perché essendo cambiate le condizioni socioeconomiche delle nostre comunità, ci stiamo trascinando una economia macchinosa, che necessita un cambiamento radicale. Le strutture a livello di gestione dell’Ordine, delle Province e anche conventuali sono macroscopiche e tali da richiedere frati numerosi, in salute e … chiese piene. Sempre meno sono i frati efficienti e sempre meno le nostre presenze che possano permettere un tranquillo servizio e una corrispondente risposta economica, frutto del nostro servizio o lavoro. Di fronte a questa situazione dobbiamo porci interrogativi seri e propositivi in tempo, prima di essere travolti dai fatti o dal problema che già annuncia la sua drammaticità. Sono da rivedere le spese a livello di Ordine, di Provincia e di comunità, è da rivedere la metodologia di tassazione ai differenti livelli nell’Ordine. Indica poi alcuni punti di riflessione a livello teologico, secondo i Documenti dell’Ordine e della Chiesa. La povertà è valore in se stesso a imitazione del Cristo povero. Non abbiamo fatto il voto di povertà per la miseria, ma per seguire il Cristo. Farlo secondo una dignitosa sequela di Cristo. Cita il documento sulla Vita Consacrata al n.90. Viene poi citato il Capitolo generale del 2007 e vari documenti del CIC. Infine le nostre Costituzioni. Dopo la presentazione del Priore provinciale, ogni Priore espone quanto è stato riflettuto nei rispettivi Capitoli conventuali. Di seguito alcune considerazioni esposte: ● le comunità vivono un tenore di vita modesto, essenziale, sobrio e si mantengono con il proprio lavoro, riescono anche a dare il proprio contributo alla Provincia, non ci sono sprechi; ● non ci sono spese esagerate, vita sobria e spesso anche segno di povertà; ● una particolare attenzione ai nostri ammalati. Situazione che dovrà essere ben monitorata, perché sono in aumento i frati che hanno bisogno di una particolare attenzione medica; ● il servizio alla parrocchia, al santuario e la nostra presenza è realizzata con attenzione e dignitosamente; ● esistono ancora situazioni di conti e pensioni personali, ma sono casi isolati; ● si chiede una maggiore e attenta collaborazione economica da parte dei parroci e un maggiore senso di partecipazione alle spese della comunità. Su questo problema è bene insistere perché la Parrocchia è affidata alla comunità dei frati e non è una proprietà riservata al parroco, anche lui è un membro della comunità; ● esiste nelle nostre comunità un senso attivo per testimoniare una povertà evangelica, un uso oculato dei beni materiali, anche perché quello che abbiamo e come lo usiamo manifesta quello che noi siamo e cerchiamo di testimoniare; ● varie comunità sono attente a rispondere a situazioni di povertà che si trovano attorno ai nostri conventi, attenti al sociale ( banco alimentare, distribuzione di pasti e indumenti) e a esprimere una accoglienza dignitosa e semplice che manifesta il nostro senso di comunità e di povertà; ● la diminuzione delle entrate che coinvolge tutte le nostre comunità ha provocato un oculato uso dei beni e un coinvolgimento di coloro che frequentano le nostre comunità; ● dobbiamo anche avere un atteggiamento di fiducia e di fede. Il Signore ci aiuterà se lavoriamo perché venga il suo Regno. Il momento di crisi e di difficoltà può così manifestarsi come momento di grazia. Avere un ottimismo di fondo; ● si chiede che l’economia sia al servizio della comunità e non il contrario, questo richiede la centralità della comunità. Liberarsi di strutture che ci costano, farlo velocemente. Puntare a una maggiore condivisione fra comunità ricche e povere. Avere una particolare attenzione a situazioni di povertà anche fuori della nostra Provincia. Rivedere con una attenzione etica ed evangelica i nostri investimenti. Il resoconto economico della Provincia sia conosciuto dai frati ogni anno. Rafforzare le comunità di proprietà come Montefano e Ronzano, privilegiarle in relazione ad altre. L’economo sia più presente nelle comunità; ● prevedere un fondo per le attività culturali, evidenziare chi siamo e cosa vogliamo essere anche attraverso le nostre scelte culturali, mostrare quello che i frati e le comunità vogliono dire e testimoniare; ● accelerare, di fronte alle emergenze che stiamo evidenziando, i processi magari con un Capitolo provinciale straordinario. Ripensiamo le nostre presenze, rivediamo i punti che vogliamo seguire. Forse si rende urgente una diversa e nuova ricomposizione delle nostre presenze; ● vengono presentate le attività e i servizi delle due comunità in Francia; si chiede una soluzione veloce della proprietà del convento di Saint-Ortaire; non ci sono problemi economici; Il prossimo Consiglio plenario dei Priori il 23 ottobre 2013 a Bologna – Santa Maria dei Servi, alle 9,30. INCONTRO ECONOMI E PRIORI PROVINCIALI Presso il convento della SS. Annunziata di Firenze si sono incontrati martedì 12 febbraio u.s. i Priori provinciali delle tre Province italiane fr. Sergio M. Ziliani, fr. Gino M. Leonardi e fr. Lino M. Pacchin e gli economi provinciali fr. Attilio M. Carrella, fr. Bruno M. Zanirato e fr. Stelio M. Pellegrinelli per confrontarsi sui problemi comuni, per studiare possibili ambiti e forme di collaborazione e individuare iniziative comuni sulle quali costruire una maggiore unione tra i Servi in Italia. Fra i temi di confronto, affrontati in questa riunione enumero i seguenti: Sistema di registrazione della contabilità conventuale. Ovunque ci si sta ormai evolvendo verso forme di amministrazione computerizzata, così che ci sia maggiore comunicazione tra i singoli conventi e l’amministrazione provinciale. Collaborazione per le assicurazioni. Si è riscontrato che la compagnia unica di assicurazione (Cattolica assicurazioni) è affidabile e offre sistemi di protezione vantaggiosi. Ovunque occorre raccomandare ai singoli conventi di denunciare il più possibile i danni e gli infortuni subiti, trasmettendo le dovute informazioni e la necessaria documentazione all’economo provinciale, al fine di chiedere i premi previsti, come rimborso delle somme versate. Gli economi si sono confrontati pure sul sistema di investimenti finanziari del patrimonio mobile delle singole Province. Anche i patrimoni immobiliari delle comunità e delle Province potrebbero esser gestiti meglio. Interessante appare la soluzione adottata dalla Provincia dell’Annunziata che ha trasmesso la gestione di tutti questi beni all’amministrazione provinciale in base all’art. 289/a delle nostre Costituzioni. Si constata che nei conventi c’è carenza di frati economi preparati. Si suggerisce pertanto che i giovani frati vengano orientati non solo agli studi teologici o storici, ma anche a quelli giuridico-economici. I Priori provinciali hanno constatato che sono esauriti i testi liturgici propri dell’Ordine sia per l’Ufficio divino che per la celebrazione dell’Eucaristia. Si è pertanto deciso di costituire una commissione nazionale comprendete tre frati, uno per ogni Provincia, due suore indicate dall’UNICISS e un laico dell’OSSM, perché propongano dei testi liturgici aggiornati per uso sia in chiesa che personale. Dovrebbero venir ristampati un messale per l’altare (comprendente il lezionario e il Rituale dei defunti OSM) e un libretto ad uso personale, comprendente le parti proprie dell’Ufficio divino e i testi della messa secondo il rituale OSM. I Priori provinciali e gli economi, soddisfatti dei risultati raggiunti con questo incontro, hanno deciso di incontrasi di nuovo insieme entro tre mesi. Dai nostri conventi Dialogo on Line BOLOGNA, S. MARIA DEI SERVI Martedì 5 Febbraio 2013, alla presenza di un centinaio di persone si è svolto il consueto incontro di preghiera e cultura in onore di fr. Venanzio M. Quadri, professo solenne della nostra Provincia, prematuramente scomparso prima di poter accedere all'Ordinazione sacerdotale. È incredibile come il connubio tra arte e preghiera affascini il popolo bolognese, forse perché la via puchritudinis è percepita come una espressione purissima dello spirito e induttiva alla preghiera. Questa volta é toccato alla pittura impressionista di Paul Cézanne e, magnificamente spiegata dalla prof.sa Beatrice Buscaroli, docente di arte moderna all'Università di Bologna, il compito di cogliere le sfumature spirituali dell'animo umano, che a contatto con la natura si trasfigurano in un canto di lode al creatore. L'iniziativa é stata patrocinata dal gruppo "Orizzonti di Speranza", che si prefigge di diffondere la conoscenza e la devozione a fra Venanzio. BOLOGNA, S. MARIA DEI SERVI Inizio del periodo di prenoviziato Domenica 20 Gennaio, durante la messa delle 11:00, una piccola cerimonia ha segnato in maniera ufficiale l’accoglienza nel prenoviziato di Giovanni Ponzelli, Cornelius Uzoma e Giacomo Malaguti. Ai prenovizi il maestro, p. Gino Leonardi, ha consegnato la Ratio Institutionis, nella sua parte relativa al prenoviziato, e la coroncina del Rosario, segno del carisma mariano dell’Ordine. Nonostante la sobrietà, la comunità ha accolto con grande gioia i tre candidati che stanno svolgendo il cammino di discernimento, per decidere se consacrare la vita alla sequela Christi. REGGIO EMILIA: VII CENTENARIO DELLA PRESENZA DEI SERVI DI MARIA Domenica 10 di febbraio la comunità della Ghiara ha dato il via ai numerosi eventi relativi alla celebrazione del VII centenario dell’arrivo dei Servi di Maria a Reggio Emilia (Giugno 1313). La celebrazione, che prevede un ricco calendario, che sarà comunicato di volta in volta, terminerà in novembre con un convegno molto importante ed un grande concerto che si terrà appunto nella basilica stessa. Il 10 febbraio Sua eccellenza il Vescovo di Reggio Emilia, Mons. Massimo Camisasca, ha celebrato una Santa Messa solenne alle ore 11, al termine della quale è seguito un incontro fraterno della famiglia servitana composta da frati, suore, monache, ordine secolare, Istituti secolari e diaconie che hanno celebrato anche la ricorrenza dei Sette Santi Fondatori. I Servi di Maria furono forse tra gli ultimi religiosi ad essere chiamati a Reggio dove erano già presenti i Francescani, gli Agostiniani e i Domenicani, che si erano insediati nelle zone centrali della città. Rimaneva scoperta la zona periferica della città lungo il fiume Crostolo, che allora lambiva la cinta esterna delle mura e il cui greto era particolarmente ricco di ghiaia donde il nome attribuito poi alla zona stessa, prima di “ara” poi “giara” e infine di “Ghiara”. I Servi di Maria scelsero questa zona e, dopo aver ricevuto dalla Municipalità, la somma di 59 lire reggiane, comprarono il pezzo di terra sul quale sorge ora la Basilica, per la cui edificazione finale trascorsero circa 300 anni durante i quali vennero costruiti e poi demoliti diversi oratori . MANILA - FILIPPINE: DA UNA LETTERA AL PRIORE PROVINCIALE “Buon giorno, P. Gino, come stai? Grazie mille per la lettera. Abbiamo iniziato bene l'anno 2013. Durante il raduno della famiglia dei Servi che regolarmente facevamo il giorno dell’Epifania, abbiamo cambiato modalità: invece di fare la solita festa conviviale e ricreativa abbiamo pensato ad una nuova iniziativa: piantare alberi nel terreno del Noviziato. L’intento era di promuovere l’amore all’ambiente. Tu sai che ho un programma radiofonico a Radio Veritas ogni martedì dalle ore 18 alle 19. Parliamo su argomenti socio-politici, economici e culturali in linea con l’insegnamento sociale della Chiesa. È un nuovo programma per creare consapevolezza riguardo ai problemi sociali della povertà, corruzione, ecc., e riguardo alla dimensione sociale della Chiesa. Adesso vivo qualche tempo a Payatas come parte del mio anno sabbatico di inserimento con la gente povera ed emarginata. Ti ricordi Smokey Mountain (montagna fumante di Manila)? sono qui con i padri Vincenziani. Sto facendo ancora mio Masters in sociologia all’Asian Social Institute. Spero che tu stia bene. Ave Maria. Fraternally.” Fr. Gregorio M. Obejas Diaologo on Line Testimonianza di un prenovizio ...una breve presentazione: mi chiamo Giovanni Ponzelli, ho trentacinque anni; nato nelle Marche, dopo varie esperienze ho scelto infine di seguire quella voce che da tanto, tanto tempo cercava di farsi udire dentro di me ma che io non ero stato mai capace di ascoltare veramente: ed ora ho intrapreso il cammino per diventare un confratello dell'Ordine. Proprio di questo vorrei parlare, continuando il discorso iniziato il mese scorso dal mio compagno di prenoviziato Giacomo, per sottolineare quanto possano essere diverse le vie attraverso le quali Dio può farsi strada dentro di noi per chiamarci ad una vita, quella religiosa, dedicata al servizio del nostro prossimo. Infatti nel mio caso personale sono state determinate esperienze, non un'attrazione spontanea, a farmi scoprire l'infinita ricchezza che questo genere di vita offre: attraverso il servizio prestato in una residenza per disabili psico-fisici, attraverso l'attività che ho svolto per anni in India fondando – insieme a molti altri – un'associazione non governativa, attraverso tutto questo ho compreso come sia umanamente gratificante condividere ciò che la vita quotidianamente ci offre, di bello e di brutto, con gli altri; e quanta gioia questa comunione possa portare nelle esistenze di tutti coloro che sono uniti attraverso di essa. Ora, dopo aver esperito questa conoscenza, spero di essere in grado attraverso il cammino di discernimento intrapreso di indirizzare i miei sforzi all'obiettivo verso cui il Signore vorrà guidarmi, e prego con tutti voi la nostra Madre comune perchè aiuti ciascuno di noi a saper ascoltare ciò che Cristo ci chiama a realizzare ed a metterlo in pratica al meglio delle nostre possibilità. Giovanni Ponzelli Dalla Famiglia dei Servi GENOVA: DOMENICA 10 FEBBRAIO, ORE 11:45, PARROCCHIA DI SANTA MARIA DEI SERVI . Emozionate come bimbe della Prima Comunione, le due future sorelle Elisabetta e Marisa si aggirano un po’ frastornate in Sacrestia, attorniate dai priori padre Stefano M. Pullini e padre Sergio M. Sassatelli e dalle priore Bruna e Chiara, tutti indaffarati nei preparativi del Sacro Rito di professione nell’Ordine Secolare OSM. C’è da pensare alle letture, alle offerte, alle candele,…e anche alle fotografie. Finalmente incomincia la Santa Messa, particolarmente sentita, perché si celebra anche il trigesimo del ritorno del caro padre Giovanni M. Mercurio alla Casa del Padre. Alla celebrazione, seguita e vissuta con viva partecipazione da tutti i presenti, familiari delle “novizie” in testa, hanno donato una nota di fresco entusiasmo le testimonianze dei giovani seminaristi OSM Carlos ed Ezechiele, che hanno condiviso dall’altare la storia della loro preziosa vocazione. Davanti all’immagine dei nostri sette Santi Padri Fondatori, dei quali padre Stefano ha ben tratteggiato la vicenda terrena e l’esempio da seguire, le “neonate” sorelle hanno promesso di vivere la loro esperienza quotidiana di sposa, mamma e nonna alla luce degli ideali servitani, ed essere sempre disponibili alle necessità materiali e spirituali dei fratelli, avendo come esempio Maria, autentica discepola di Gesù, Via, Verità e Vita. Sostenute dalla fraternità di Genova, con un’amicizia rafforzata dalla indimenticabile comune esperienza della beatificazione di Cecilia Eusepi, Marisa ed Elisabetta hanno vissuto con gioioso impegno l’anno di noviziato. La vigilia della Promessa, grazie ad un intenso incontro con Padre Sergio e Chiara, veri fratello e sorella per loro, hanno chiesto ai Santi Padri l’aiuto per essere vere Serve di Maria, nostro faro luminoso di fede, obbedienza al Padre e alla Chiesa, servizio al prossimo, completa dedizione a Gesù nella sua opera di Redenzione. Con queste emozioni nel cuore, le nuove L’angolo del buon umore sorelle offrono il loro lumino acceso, (simbolo del loro “Eccomi” e del loro affidarsi a Santa Un vescovo vuole controllare se Maria ) ai Sette Santi Patroni, un cuor solo e le lezioni di religione funzionano un’anima sola, otto secoli fa, qua sulla terra bene. Avverte quindi la catechi‐ e, per sempre, lassù in Paradiso. Una giornata così importante ha avuto sta che sarà presente al prossimo come degno epilogo una calorosa e saporita incontro. Così è. Il vescovo do‐ agape fraterna, curata con maestria e passione dalla signora responsabile della manda ai bambini: "Chi ha fa o cucina. cadere le mura di Gerico?" I bambini non rispondono. Al‐ Atmosfera spensierata, resa ancor più lora il vescovo insiste fino a che un piccole o si alza dicen‐ familiare dalla presenza degli sposi delle nuove sorelle, sempre premurosi nel sostenere la do di non saperlo, ma che in ogni caso non era stato lui. Il scelta servitana delle loro dilette consorti. vescovo scandalizzato parla dell'incidente alla catechista. Dialogo on Line Attenzione, prendere nota!!! La Curia provinciale, oltre a quella conventua‐ le, ha una linea telefonica sua propria: Telefono: 051 5870874 Fax: 051 5871556 La maestra gli risponde: "Conosco bene quel bambino. E' molto bravo ed è onesto, e se dice che non è stato lui é sicuramente vero". Ancor più scandalizzato il vescovo de‐ cide di portare l'accaduto davan al consiglio pastorale. Dopo una riunione supplementare il consiglio pastorale risponde con una le era alla reazione del vescovo: "Non vediamo la necessità di fare un dramma per l'accaduto. Pagheremo i danni e la fa ura sarà calcolata so o "spese per vandalismo".