Anno 2 ‐ N. 12 Dicembre 2013 Lettera del Priore Generale, fr. Gottfried M. Wolff, alla Famiglia dei Servi "Vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc: 2, 10-11) Via dei Bersaglieri, 1 - 40125 Bologna- tel.: 051 5870874 - e mail: [email protected] Dialogo on Line Provincia di Piemonte e Romagna & Francia Fiorenzo Gobbo Natività Cari fratelli e sorelle, Sant'Agostino, padre della Regola del nostro Ordine, ha detto in uno dei suoi sermoni di Natale: "Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventasse Dio" (Discorso 371, 1). Queste parole possono essere fraintese molto facilmente. Perché Sant'Agostino, con le sue parole, non vuole ricondurci al peccato originale, che consiste nella tendenza eterna delle persone a credere che Dio non sia accanto a loro, e così, loro stesse prendono il posto di Dio. Questo sarebbe un grande malinteso! Al contrario, Sant'Agostino riassume la spiritualità del Natale con le sue parole, qualcosa di molto comune nella Chiesa Antica, e molto viva ancora oggi soprattutto nella tradizione spirituale e teologica delle Chiese ortodosse, conosciuta come Teologia della “Theosis”: Dio si è fatto uomo per guarire noi e tutta l'umanità e per liberarci da tutti i falsi dei. Dio stesso si è fatto uomo per distruggere tutti i falsi dei, che hanno preso il suo posto e continueranno a prenderlo nel corso della storia. Dio è nato come uomo al fine di educare tutti gli esseri umani, attraverso la grazia e la parola del suo Figlio, generato perché loro crescano ogni giorno nell'amore, diventino uomini e donne di amore, nuovi discepoli di Dio, guadagnino un giorno il premio eterno e stiano insieme con Dio nel suo regno celeste di amore! Questo è il significato delle parole di Sant'Agostino: "... che l'uomo potesse diventare Dio", che è molto ben espresso, anche, nelle simili parole di sant’Atanasio: "Egli si è fatto uomo perché potessimo essere deificati" (Sulla incarnazione del Logos, 54). Se guardiamo al nostro mondo di oggi, dobbiamo ammettere che la teologia pagana dei falsi Dei vi è presente più che mai. Si tratta di uno degli equivoci del cosiddetto mondo moderno, dove l'uomo si ritiene buono in se stesso e da sé, e pretende di determinare ciò che è bene e male. Si tratta di uno degli equivoci del cosiddetto mondo moderno che crede che l'uomo sia intrinsecamente buono. Nonostante chiunque possa sentire e vedere ogni giorno il contrario, il concetto dell’uomo buono si mantiene infrangibile. Colpevoli sono sempre gli altri che impediscono l’uomo buono di essere un buon essere umano: il sistema politico, il governo, la situazione economica, la Chiesa, tutti coloro con i quali e sotto i quali lavoriamo, la nostra famiglia, i nostri vicini – e per ultimo ma non di meno, Dio stesso! Nel nostro mondo secolarizzato, si sta diffondendo, più che mai, l'idea che il fatto di credere in un Dio, cioè di praticare una religione, è ciò che impedisce agli esseri umani di essere buoni uomini e donne. Per noi cristiani, questa è un’impossibile - per non dire ridicola - visione del mondo! Semplicemente perché crediamo che tutte le cosiddette conquiste umane, i diritti umani dei nostri Stati moderni e tutte le Costituzioni abbiano la loro origine nella mangiatoia di Betlemme! Personalmente, sono convinto che tutto il bene che vediamo e sperimentiamo intorno a noi è frutto degli insegnamenti di Dio all’umanità intera nel corso della storia. È la grazia e la parola di Gesù che hanno insegnato e insegnano ancora agli esseri umani la virtù dell'amore; è la grazia e la parola di Gesù, che rafforza e permette a tutte le persone - noi tutti poveri esseri umani, poiché lo siamo – di vivere la virtù dell'amore. Questo è il nuovo messaggio del Natale, che ha cambiato e cambierà il mondo giorno per giorno! Ma c'è ancora di più! Perché Dio non ha buttato questo Nuovo Messaggio nel Ricordando in particolare le nostre sorelle e i fratelli ammalati, la Comunità di S. Maria dei Servi di Bologna augura a tutti BUON NATALE 1 mondo sotto forma di un volantino o di un libro. Questo Nuovo Messaggio è apparso nel mondo come il suo Figlio incarnato, carne dalla nostra carne, Gesù Cristo, Dio e uomo. Il Nuovo Messaggio è Gesù Cristo, come egli stesso ha ripetuto in molte occasioni: "Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me vivrà, anche se muore" (Giovanni 11, 25). Tuttavia, è qualcosa di più, perché questo Nuovo Messaggio, l’Incarnazione di Dio, non è stato solo un evento esclusivo che ha avuto luogo nel passato. È stato espresso come volontà di Gesù, ed era l'obiettivo di tutta la sua predicazione, chiamare le persone a seguirlo, per poi, loro stesse diventare questo "Nuovo Messaggio" per il mondo. Anche in questo senso, Gesù non ha lasciato opuscoli o libri (i Vangeli e i libri del Nuovo Testamento sono stati scritti dopo di lui). Gesù ha lasciato persone, ha lasciato discepoli, che a loro volta sono stati seguiti da altri discepoli, una folla innumerevole di uomini e donne nel corso dei secoli che hanno testimoniato con la loro vita e con la loro carne il Nuovo Messaggio di Dio nel mondo. La nostra fede è una fede di incarnazione. Questa incarnazione è iniziata con la nascita di Gesù Cristo nella mangiatoia di Betlemme e continua ad essere testimoniata in tutti i battezzati, che allineano la loro vita a Gesù e al suo messaggio di amore; quindi, sono portatori di un nuovo messaggio di Dio nel loro presente e preciso tempo e intorno a loro. Come Famiglia servitana troviamo questa Teologia de la Theosis, scritta nell'epilogo delle Costituzioni dei Frati - un testo che è un bene spirituale comune a tutta la Famiglia dei Servi di Maria e con il quale vorrei concludere: "Perseguendo, nella nostra vita, l’ideale di giungere alla perfetta statura di Cristo, avremo verso le creature solo rapporti di pace, di misericordia, di giustizia e di amore costruttivo. In questo impegno di servizio, la figura di Maria ai piedi della Croce sia la nostra immagine conduttrice. (…) La creazione è ancora nel dolore e nel travaglio. Ma la consapevolezza di essere portatori di quelle energie che la libereranno dalla schiavitù della corruzione per introdurla nella libertà dei figli di Dio, ci dia la gioia promessa da Cristo, che nessuno ci potrà mai togliere” (Cost. OSM, art. 319). Cari fratelli e sorelle, contempliamo il Natale nel presepe di Betlemme e quando Gesù Bambino ci ritornerà lo sguardo, allora potremmo essere incoraggiati e rafforzati nuovamente da quello sguardo all'interno della nostra vocazione per essere portatori del Nuovo Messaggio - per vivere e proclamare nella nostra vita quotidiana il messaggio di Gesù, il nuovo messaggio di amore! In questo senso, auguro a tutti voi - e anche a nome di tutti i fratelli della nostra comunità della Curia Generale di San Marcello a Roma - un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo! Fr. Gottfried M. Wolff, O.S.M. Priore generale Roma, 1˚ dicembre 2013 Dialogo on Line L’addio a fr. Giusppe M. Scattolini Alle ore 15,10 del 14 dicembre 2013, all'Ospedale di Iesi, è deceduto, affetto da tumore, fra Giuseppe Maria Scattolini, frate di voti solenni, presbitero, figlio della Provincia di Piemonte e Romagna, di famiglia nella comunità del Sacro Cuore di Ancona, Italia. Il fratello defunto aveva compiuto 77 anni di età e 58 di professione religiosa nell’Ordine dei Servi. Fr. Giuseppe nacque a Filottrano, diocesi di Osimo, il 14/6/1936 da Giovanni e da Annunziata Carbonari, persone semplici ma profondamente ricche di virtù religiose, che profusero nei figli. Nel 1949 fu accolto dal fr. Tarcisio M. Mascagni a Montefano, dove frequentò le scuole medie. Il ginnasio lo frequentò a Ronzano, poi a Montefano. Il Noviziato lo fece a Reggio Emilia nel 1954 sotto la guida del padre maestro, fr. Pietro M. Rizzi, mentre la prima professione la emise nelle mani di fr. Alfonso M. Montà, il 25/9/1955. Compì gli studi di Liceo, Filosofia e Teologia a Monte Berico, Vicenza, preparandosi così alla Professione solenne accolta da fr. Andrea M. Cecchin, Priore provinciale veneto, il 28/12/1958. S.E. mons. Carlo Zinato, vescovo di Vicenza lo consacrò presbitero il 30/3/1963. La vita religiosa e sacerdotale di fr. Giuseppe è caratterizzata da tre periodi vissuti in tre ambienti diversi. Il primo periodo è quello emiliano o vocazionale e formativo. Giovane frate, di indole mite, preciso e suadente nei suoi servizi, fu scelto dai superiori a lavorare prima nell’ambito delle vocazioni, come delegato provinciale, che, sebbene in due conventi diversi, Bologna e Ronzano, svolse dal 1963 al 1969. Nei tre anni successivi fu trasferito a nuovo incarico a Dinazzano (provincia di Reggio Emilia), dove i Servi di Maria svolgevano una attività formativa e scolare per ragazzi delle scuole medie; fu vice direttore fino al 1972, quando fu chiamato, per poco più di un anno, a svolgere l’ufficio di Maestro dei giovani candidati alla vita religiosa presso il Collegio S. Filippo di Montefano. Il secondo periodo fu quello romano e curiale. Nel 1973 fu chiamato a Roma presso la curia generali2 zia di S. Marcello, dove rimase fino al 1974. Era archivista della Curia generalizia e per poter svolgere accuratamente il suo lavoro fu uno dei pochi frati che aveva ottenuto il diploma di Archivista presso l'Archivio Segreto dello Stato Vaticano. La sua attività non si limitò a registrare e conservare documenti antichi, ma si adoperò in vari servizi nella segreteria generalizia e nell’assistenza alla Chiesa di S. Marcello al Corso. Fu anche economo della comunità e tutti lo ricordano come frate attento e parsimonioso. Dal 1974 al 2003 passò al convento e santuario di S. Maria in Via, sempre in Roma, prima come priore poi come parroco. L’ultimo periodo fu quello marchigiano e apostolico. Dal 2003 al 2009 fu trasferito a Pesaro presso il Santuario diocesano della Madonna delle Grazie ricoprendo principalmente l’incarico di sacrista e in seguito di priore. Passava molte ore in confessionale ed era conosciuto come sapiente guida spirituale. Nel 2010 fu nominato vice parroco nella parrocchia del S. Cuore, Ancona, dove rimase fino alla morte. Proprio ad Ancona il suo male progressivamente ed inesorabilmente stava minando la forte tempra di fr. Giuseppe, obbligandolo a lunghi periodi di degenza ospedaliera. Il campo apostolico da lui maggiormente esercitato fu quello della riconciliazione. Non solo fu nominato dai rispettivi vescovi confessore ordinario di due diversi monasteri di claustrali a Roma e Pesaro, ma per ben 25 anni, cioè nel periodo romano, fu “penitenziere minore straordinario” nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, divenendone poi Decano dal 1983 al 1995. Grazie fr. Giuseppe per averci dato un esempio di laboriosità, di umiltà e spirito di preghiera. Il Signore dia riposo al tuo spirito e pace gloriosa alla tua anima. Conferenza Regionale Europea Dialogo on Line La Conferenza Regionale Europea si è riunita presso la Comunità di formazione S. Alessio a Roma dal 3 al 4 dicembre 2013. Erano presenti i frati: Hubert M. Moons (Monte Senario), Lino M. Pacchin (VEN), Sergio M. Ziliani (ANN), Gino M. Leonardi (PRG), Xavier M. Badillo (ESP), Paolo M. Orlandini (Consiglio generalizio), Fero M. Bachorik (TIR), Colm M. McGlynn (ISL). 1- Dopo il benvenuto e ringraziamenti di fr. Sergio, presidente uscente della Conferenza, i frati si sono scambiato notizie delle singole giurisdizioni. In questa prima mattinata ha partecipato anche il Priore Generale, fr. Gottfried M. Wolff. Sono state messe in evidenza le luci e le ombre delle Provincie e Delegazioni (Spagna e East Africa): da una parte il grande lavoro che con spirito di fede viene ancora portato avanti, dall’altro le sfide che si profilano dal punto di vista comunitario, economico, vocazionale. Da qui si innesta la necessità di ripensare alle nostre presenze e a una più stretta collaborazione tra le giurisdizioni e con la Famiglia servitana. 2- Il secondo tema affrontato è stato quello del Noviziato a Monte Senario. I frati Sergio M. Ziliani e Gino M. Leonardi hanno fatto una relazione a seguito di una visita alla Comunità di Monte Senario e ad un incontro coi Novizi, sottolineando il buon andamento del programma di formazione e il clima fraterno e gioioso vissuti a Monte Senario. Sono poi stati fatti dei suggerimenti per sostituire fr. Hubert, neoeletto procuratore dell’Ordine, nel suo compito di Vice maestro. 3- L’assemblea ha poi indicato le iniziative di interesse comune di ciascuna giurisdizione tra cui: la Marcia notturna dei Servi, sabato 10-11 maggio 2014, a Venezia per celebrare il 750' anniversario della presenza dei Servi a Venezia; il Convegno UNIFAS internazionale, 4-11 agosto 2014; la pubblicazione delle Costituzioni e relativo Direttorio generale, nonché i testi del Capitolo generale di Pietralba; l'incontro del Consiglio generalizio con i Priori, Vicari e Delegati provinciali ai primi di Ottobre o fine Settembre, le date approssimative degli esercizi spirituali offerti da alcune Province; la programmazione di una riunione dei Priori provinciali con i loro rispettivi economi provinciali per approfondire un qualche aspetto particolare, ma su cose concrete. 4- Elezioni: Fr. Sergio M. Ziliani è stato rieletto Coordinatore della Conferenza Regionale Europea. Fr. Gino M. Leonardi, segretario. Fr. Sergio M. Ziliani, economo 5- Incontro con l'architetto Gaetano Cecchini che ha minuziosamente illustrato il Progetto Viale XXX Aprile e cioè la costruzione della biblioteca, archivio e aula magna, su terreno del Collegio S. Alessio. L’architetto afferma che il preventivo sarà rigorosamente rispettato, e che, nonostante la crisi economica, non ci saranno sorprese. 6- Suggerimenti per il prossimo incontro della Conferenza regionale Europea. Si suggerisce di incontrare gli economi provinciali, focalizzando solo alcuni aspetti di rilevanza economica. Si indica Fr. Martin M. Lintner, come esperto, a offrire suggerimenti a livello di etica bancaria e di etica degli investimenti. Si propone Milano come sede della prossima Conferenza Regionale Europea in data da definire. 3 Dal Consiglio Provinciale e Segretariati CONSIGLIO PROVINCIALE Il 9-10 dicembre 2013 si è tenuto nel recentemente ristrutturato convento di S. Pellegrino, Torino, il Consiglio Provinciale, presentetutto il Consiglio. Dopo la preghiera iniziale e l’approvazione del precedente Consiglio si passa all’esame dei singoli punti dell’Ordine del giorno. 1– Rilancio dei Segretariati provinciali. Si nota una certa stanchezza in alcuni segretariati provinciali, dovuta probabilmente a un ritmo di lavoro incalzante delle nostre comunità. In particolare ci si sofferma sul problema delle Vocazioni, riaffermando quanto il Capitolo generale di Pietralba ha indicato, cioè l’importanza che ogni frate sia promotore vocazionale dove vive. Infine si raccomanda la cura e custodia degli archivi conventuali, facendone oggetto di revisione durante la visita canonica. 2– Relazione e commenti sulla Conferenza Europea, come sopra esposto. 3- Riunione Provinciale (dove, che cosa e quando). Il Consiglio si sofferma a considerare se sia opportuno o no ritornare alla celebrazione di un Capitolo o continuare con la riunione, essendoci vantaggi e svantaggi da entrambe le possibilità. Non si giunge, per ora, ad una conclusione definitiva. Si passa poi a considerare la data della prossima Riunione provinciale e ci si orienta verso la settimana del 9 al 12 giugno 2014, avendo un solo tema da approfondire, quello della ristrutturazione delle nostre presenze. Riguardo al luogo si sono fatte alcune proposte, che sono da valutare nella concretezza. 4- Visite Canoniche. Nel 2014 il Priore provinciale assieme al socio, dal 3 al 18 febbraio si recheranno nelle Filippine per effettuare - a norma delle Costituzioni, art. 230 - la Visita canonica al Vicariato. La comunità di Forlì sarà visitata al rientro. A partire dal mese di marzo inizieranno le visite canoniche nei conventi della provincia, precedute dalla visita economica. Nel Consiglio sono emersi alcune indicazioni sul metodo e sui contenuti della Visita: dilazionare maggiormente il tempo della visita per meglio rendersi conto delle necessità dei frati, e della reale situazione della comunità. Un calendario preciso sarà discusso nel prossimo consiglio e diramato nelle comunità. 5– Si parla poi di alcune situazioni particolari di frati e comunità. 6– Proposta di incontro dei Consigli delle Province VEN e PRG. Il Consiglio, prendendo spunto da una riflessione della Conferenza Regionale europea si esprime favorevolmente ad incontrare il Consiglio VEN e propone un possibile o.d.g. che, oltre al reciproco scambio di notizie e conoscenza includa: un chiarimento sugli studenti togolesi in Francia, una possibile collaborazione a livello di segretariati (quali e come?), problemi di economia, …. Parlando poi con il Priore provinciale veneto, fr. Lino M. Pacchin, è stato concordato che la riunione dei due Consigli provinciali si svolga a Milano, Convento di San Caro, martedì 28 gennaio 2014, con inizio alle ore 9,30. 7– Per evitare spese inutili il Consiglio chiede ai priori di prenotare presso il priore provinciale il numero delle copie della Liturgia delle Ore OSM, del Lezionario e Sacramentario OSM che necessitano in ogni comunità. Si prega di far pervenire quanto prima le richieste. Dalle nostre comunità e conventi REGGIO EMILIA Con la celebrazione nella Basilica della Ghiara della S. Eucaristia delle ore 12, si sono conclusi il 1 Dicembre 2013 i festeggiamenti per il VII centenario della presenza dei Servi di Maria a Reggio Emilia. Il Consiglio di Fabbriceria, in accordo con i Servi di Maria, ha organizzato un convegno di tre giorni - 28-30 novembre - dal titolo “1313-2013: I Servi di Maria, la strategia delle immagini e il fenomeno Ghiara”, che sottolineasse, con interventi specialistici l’importanza che i Servi di Maria e soprattutto l’immagine della Vergine, hanno avuto nel territorio. Molto apprezzate sono state le conferenze di fr. Franco M. Azzalli sulle fonti spirituali dei Servi e di fr. Paolo M. Orlandini sulle icone dei Servi di Maria. Il Convegno si è poi concluso con un concerto di laudi Mariane dal Medioevo al Rinascimento, eseguito dal Coro “Voci dell’Annunciata” di Rovato. Dialogo on Line MARINA DI MASSA Da una lettera di fr. Angelo M. Gila: “Sabato 7 Dicembre 2013, sono stato chiamato a tenere una lezione di carattere mariano ai docenti di religione cattolica della Diocesi. Ho presentato il tema della regalità di Maria nelle fonti bibliche, patristiche, liturgiche e teologiche dal momento che i docenti saranno prossimamente impegnati ad illustrare ai loro allievi un dipinto del Pinturicchio presente nel Duomo di Massa: "La Madonna in trono con il Bambino". Ed infine una buona informazione: Durante la santa messa delle ore 9 al Bondano. 4 dove io svolgo la maggior parte della mia attività pastorale, ho avuto la gioia di accogliere nella fraternità OSSM la signora Franca Signorelli e di presenziare alla personale promessa nell'OSSM della nostra sorella Antonia Campanini. E' stata una suggestiva celebrazione partecipata con il canto del piccolo coro, dalle consorelle della fraternità S. Antonio M. Pucci e da parecchi fedeli. E' stata una felice occasione per fare conoscere l'Ordine secolare OSSM con la distribuzione di volantini pubblicitari. Con il nuovo anno avremo la gioia di accogliere nella fraternità S. Antonio M. Pucci per la prima volta un fratello: il signor Nando Sacchetti.” Fr. Angelo M. Gila TORINO S. PELLEGRINO Il 10 dicembre 2013, fr. Benedetto M. Marengo, con ammirevole spirito di sacrificio, fede e obbedienza, ha lasciato il convento di Superga per trasferirsi nel Convento di S. Pellegrino di Torino. Ora tutti i frati di Superga sono scesi a Torino, sebbene fr. Venanzio M. Ramasso, ancora per qualche giorno introduca il nuovo gestore nella custodia della Basilica reale. I lavori di ristrutturazione del Convento di S. Pellegrino sono del tutto terminati consentendo una vita più confortevole e serena ai frati che vi abitano. Dialogo on Line BOLOGNA: 13 DICEMBRE, S. LUCIA La festa di S. Lucia è uno dei momenti più impegnativi dell’anno per la comunità S. Maria dei Servi di Bologna. Il giorno memoriale della martire siracusana, infatti, la chiesa viene visitata da un fiume in piena di fedeli, desiderosi di affidarsi alla sua intercessione e di comprendere l’attualità della sua testimonianza di fede, scegliendo anche di manifestare concretamente la propria preghiera attraverso l’accensione di uno o più ceri. Accanto alla devozione per la santa, i fedeli trovano anche la possibilità di confessarsi: l’abside della Basilica, infatti, si trasforma in un confessionale perpetuo, dove chi vuole trova la possibilità di riconciliarsi col Padre e di essere vivificato dalla sua misericordia. Quello che stupisce considerevolmente le persone più attente, è che s. Lucia non è legata in alcun modo a Bologna, e neppure ai Servi di Maria. Nonostante questo, da secoli i bolognesi la onorano e la festeggiano, tanto che il 13 Dicembre è uno dei giorni più importanti per i fedeli della città felsinea. Quest’anno, a noi novizi è stato chiesto di aiutare la comunità nella preparazione e celebrazione della festa. Per me, come per i novizi Cornelio e Luis, questo fatto ha avuto il sapore di un piacevole ritorno a casa, poiché siamo vissuti tutti e tre insieme in questo convento. Per me e Cornelio, poi, questa è stata la seconda “Festa di S. Lucia”, avendo noi già partecipato a quella dello scorso anno. È stata una gioia poter incontrare di nuovo i fratelli con cui abbiamo vissuto durante il prenoviziato, conoscere il nuovo membro della comunità, fra Quinto M. Serantoni, salutare i diversi frequentatori abituali della Basilica e gli amici della comunità. Sono state tre giornate intense e ricche di soddisfazione: Giovedì 12, infatti, è stato speso a preparare la Basilica per il giorno seguente. Il 13 abbiamo aperto i battenti alle 06:30, e la prima messa è stata celebrata alle 07:00, seguita da una celebrazione all’ora per tutta la mattinata e nel pomeriggio, per un totale di 11 S. Messe. Alle 10:00, la celebrazione era rivolta particolarmente ai fratelli e alle sorelle ciechi: ha celebrato, infatti, don Giuseppe Grigolon, cappellano della caserma dei carabinieri a noi attigua, ed assistente del Movimento Apostolico Ciechi. Proprio i fratelli non vedenti hanno letto le letture della S. Messa, preparate in alfabeto braille per loro. Questa celebrazione, ricorda a me e a quelli che hanno una buona vista, quale grande dono sia la salute degli occhi, per i quali S. Lucia viene invocata come protettrice. Ma c’è una vista ancora più importante, e questa è stata un po’ il filo conduttore di tutte le 11 omelie della giornata: la vista del cuore, cioè la capacità di saper discernere gli stimoli e i fatti della nostra vita, saper riconoscere la volontà divina e saperla scegliere, proprio come fece Lucia. Per questo, la giornata che abbiamo celebrato con amore, nonostante il suo odore antico (quello del fumo delle centinaia di candele accese dai fedeli), ha un senso sempre attuale. Dopo ogni celebrazione, chi lo desiderava poteva ricevere l’unzione con l’olio benedetto e baciare la reliquia della Santa, un gesto affettuoso pieno di significato: quella reliquia, ci dice che la santità non è fatta di aria, ma di carne, e che Lucia era un essere umano come siamo noi. novizio Giacomo Malaguti 5 REGGIO EMILIA: CHICO MENDES In occasione del 25° della morte di Chico Mendes, a Reggio Emilia, nella sala del tricolore, l’11 dicembre 2013, si è tenuto un simposio alla presenza delle autorità civili della città, del vice presidente della Camera dei Deputati del Brasile, di numerosi studenti della città, di missionari Servi di Maria e del nostro vescovo emerito Dom Moacyr Grechi. Reggio Emilia è legata alla nostra Missione dell’Acre: diversi sacerdoti reggiani, diocesani e Servi di Maria, hanno operato e lavorano tuttora in questa terra di Missione. Diversi di loro presenti all’incontro hanno testimoniano con entusiasmo e con canti brasiliani il loro attaccamento alla gente dell’Acre e al territorio della foresta amazzonica. Chico Mendes, per chi non ricordasse, è stato un leader ecologista, impegnato nella lotta e difesa dei diritti dei popoli della foresta amazonica. Venne assassinato a Xapurì nello stato brasiliano dell’Acre, dal sicario di un latifondista. Era un grande amico dei Servi di Maria e fu battezzato dai nostri Padri dell’Acre. Fr. Quinto M. Serantoni BASILICA DEI SERVI - BOLOGNA Anche quest’anno la Basilica dei Servi si è letteralmente riempita di persone, lunedì 16 dicembre, per assistere al tradizionale Concerto di Natale eseguito dal Coro e Orchestra della Cappella arcivescovile di S. Maria dei Servi. Dirigeva il Maestro Lorenzo Bizzarri, che alla tradizionale antologia tratta dal Messia di Handel, ha aggiunto numerosi brani musicali di fr. Pellegrino M. Santucci - incantevole e accattivante la Pastorale in Fa magg. per oboe ed orchestra - e brani tradizionali rielaborati e concertati dallo stesso fr. Pellegrino. Come sempre al suono dello strepitoso Alleluia di Handel, tutte le luci della Basilica si sono accese e il pubblico ha ascoltato in piedi, in profondo silenzio, questa perla musicale che ha chiuso la serata. Il Prof. Piero Mioli, presidente della Cappella Arcivescovile S. Maria dei Servi così aveva introdotto questo spettacolare concerto: “Cantare a Natale: si fa da sempre, per la doppia ragione che la nascita di Gesù Cristo è un evento fondamentale per la storia dell'umanità intera e che nella ricorrenza di quel giorno, il Giorno dei giorni, la Cristianità si sente sempre più leggera e contenta, più sollecita e sensibile verso il prossimo. Dunque è giusto che a un fenomeno del genere spetti tanta musica quanta poesia, quanta pittura, quanta riflessione storica e teologica. Che musica sia quella che invoca, esalta, corona, commenta il Natale lo chiarisce a meraviglia il concerto odierno della Cappella dei Servi, che dimostra così di voler continuare una vecchia tradizione facente parte della sua antichissima e più larga tradizione celebrativa e artistica. Ed ecco anche padre Pellegrino L’angolo Santucci, diuturno mentore e animatore della cappella che apre il concerto come revisore e poi torna e ritorna come del buon umore fecondo compositore sempre caro alla riconoscente cappella.” In un grande ma‐ Dialogo on Line FIORANO MODENESE: LUTTO NELL’OSSM gazzino il 24 dicem‐ Mercoledì 23 Ottobre 2013 ha raggiunto la casa del Padre bre una bambina si avvicina a Babbo Na‐ Don Adriano Fornari, sacerdote della diocesi di Modena e tale che la invita a montare sulle sue gi‐ Servo di Maria Secolare. Piazza Giovanni Paolo II e la Basi- nocchia e le domanda: “Buongiorno, mia lica della Beata Vergine del Castello di Fiorano hanno costituito la giusta cornice per l’ultimo saluto a Don Adriano piccola. Allora dimmi, che cosa vorres Fornari, che nel suo ministero sacerdotale è stato parroco da Babbo Natale?” La piccola allora lo a Saliceta San Giuliano e a Fiorano e impegnato da qua- fissa con due grossi occhioni pieni di di‐ rant’anni nella Caritas Diocesana. L’arcivescovo di Mode- sperazione, grosse lacrime cominciano a na Mons. Antonio Lanfranchi, il vescovo Mons. Giusepscendere sulle sue guance: “Vuol dire pe Verucchi, sessanta sacerdoti, più di mille persone hanno gremito la piazza per l’ultimo saluto. Lo affidiamo all’ab- che non hai ricevuto la mia e‐mail?” braccio amorevole di Maria da lui tanto amata. 6