CENTRO DI EMERGENZA SOCIALE “PUNTO DI INCONTRO”
2. Progetto già avviato
X Sì
3. Tipologia di servizio
X Servizi Essenziali
4. Area tematica
Esclusione Sociale.
5. Macrotipologia
Esclusione Sociale.
6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa
riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Si.
7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio
Accoglienza di persone ad alto rischio di esclusione sociale(P.A.R.E.S.) del territorio. Presa in carico
delle P.A.R.E.S. che si rivolgono al Servizio. Invio ai servizi competenti per bisogni e necessità.
Promozione del sistema integrato dei servizi socio-sanitari a bassa-media ed alta soglia del
pubblico e del privato sociale.
8. Costo del servizio (totale)
€ 132.368,00
8.1. Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio
€ 100.000,00
9. Bacino di utenza
- Distrettuale X
- Sub –
- Comunale (specifica
10. Tipologia di utenza
Persone ad alto rischio di esclusione sociale (p.a.r.e.s.)
11. Obiettivi del progetto
Il Punto di Incontro è un Centro di Accoglienza Diurno finalizzato a proteggere la vita e migliorare
la condizione sociale e sanitaria delle persone ad alto rischio di esclusione sociale (con particolare
attenzione alla popolazione immigrata), che gravitano nel territorio, per fare in modo che tutti i
trattamenti di cura, recupero e sostegno sociale, efficaci e disponibili, possano essere pienamente
utilizzati.
Obiettivi generali
1. Accogliere e sostenere le persone ad altro rischio sociale (p.a.r.e.s.) del territorio;
2. Individuare i bisogni emergenti delle p.a.r.e.s. del territorio;
3. Favorire l'integrazione sociale delle p.a.r.e.s. del territorio;
4. Promuovere e potenziare il sistema dei servizi socio-sanitari ad alta facilità di accesso per la
risposta ai bisogni necessari alle pares del territorio;
5. Promuovere una sensibilità interculturale sia nell'utenza afferente che nella popolazione
interessata.
Obiettivi specifici
1 a. Offrire un luogo di riparo accessibile in alternativa alla strada alle p.a.r.e.s. del territorio;
1 b. Offrire un occasione di ascolto alle p.a.r.e.s. del territorio;
1 c. Favorire la socializzazione tra i fruitori del Centro;
2 a. Favorire la consapevolezza dei bisogni sanitari;
2 b. Fornire informazioni e orientamento in merito ai servizi sanitari del territorio ( Pronto
soccorso, medici di base, ambulatorio immigrati, poliambulatori, servizi territoriali, ospedali, CUP,
distretti );
2 c. Favorire l'acquisizione di strumenti per una migliore gestione dei bisogni sociali;
2 d. Fornire informazioni e orientamento in merito ai servizi sociali del territorio ( di bassa, media e
alta soglia, del pubblico, del privato sociale e delle associazioni );
2 e. Favorire l'acquisizione di strumenti per una migliore gestione dei bisogni di difesa legale;
2 f.. Fornire informazioni e orientamento in merito ai servizi di consulenza ed assistenza legale del
territorio ( centri ascolto, sportelli legali, avvocati );
3 a. Valorizzare le risorse e le capacità delle pares all'interno delle proposte culturali del Centro;
3 b. Stimolare la partecipazione ed il coinvolgimento alle attività socio-culturali organizzate nel
territorio;
3 c. Sostenere l'inserimento lavorativo delle p.a.r.e.s. che afferiscono al Centro;
3 d. Facilitare la ricerca e l'ottenimento di soluzioni abitative per le p.a.r.e.s. che afferiscono al
Centro;
4 a. Favorire la creazione di servizi legati ai nuovi bisogni emergenti;
4 b. Potenziare i servizi già esistenti rispetto all'aumento delle richieste;
5 a. Favorire lo scambio e il confronto tra gruppi di diversa nazionalità all'interno del Centro;
5 b. Favorire lo scambio e il confronto tra gruppi di diversa nazionalità all'interno del territorio;
5 c. Favorire lo scambio e il confronto tra italiani e stranieri;
5 d. Favorire la conoscenza e l'accettazione del Girasole all'interno del contesto territoriale in cui
inserito.
13. Tempi di attuazione (data inizio – data fine)
12 mesi, a partire dalla data di trasferimento dei fondi da parte della Regione Lazio.
14. Tipologia di strutture
Numero strutture 0
Tipologia struttura
- Altro (Centro di prima accoglienza diurno) X
14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003
___________________________________________________________________
15. Numero utenti nel 2012 27
16. Utenza annuale prevista 30
17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato 90%
18. Criteri di individuazione dell’utenza
Analisi del Bisogno
19. Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto X
- Altro Comune del Distretto (comune di Frascati) X
- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________)
20. Soggetto erogatore del servizio
Comune e convenzione con Cooperative
21. Personale coinvolto
- Amministrativi 1 del Comune referente
- Assistenti sociali |_|_|_|
- Sociologi |_|_|_|
57
- Psicologi 1 psicologo per 28 ore/settimana
- Pedagogisti |_|_|_|
- Educatori professionali 1 educatore per 28 ore/settimana
- Operatori socio-sanitari |_|_|_|
- Mediatori culturali 1 Mediatore culturale per 28 ore/settimana
- Altre figure 1 Coordinatore per 26 ore/settimana
1 Responsabile del progetto
22. Sede della struttura e/o dell’attività
Le attività vengono svolte nella sede del centro che è sita in Piazza Mazzini n. 8 - Frascati.
21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali
riscontri si sono avuti da parte dell’utenza?
Riunioni di equipe periodiche con assistenti sociali dei Comuni e della ASL.
Questionari per la valutazione del servizio. Redazione di relazioni.
22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- No X
23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL?
Relazioni e riunioni periodiche
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centro di emergenza sociale - Dip. IX - Serv. 1