8 Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale: dipendenze patologiche in provincia di Piacenza, dati, tendenze, riflessioni 8.1 Premessa Si è appena concluso il quadriennio che ha visto anche nella nostra provincia una prima attuazione dell’accordo regionale (L.R. 2360 del 2/12/2002) che prevede la valorizzazione delle risorse locali che si occupano di Dipendenze Patologiche (Enti Ausiliari), anche tramite la riconversione ed il miglior utilizzo delle attuali strutture di trattamento. L’Associazione “Ceis-La Ricerca” e la “Cooperativa Sociale Famiglia Nuova” sono gli Enti Ausiliari che gestiscono le Comunità Terapeutiche presenti sul territorio e che progressivamente stanno differenziando ulteriormente l’offerta di servizi, adeguandola alle mutate esigenze territoriali. Nello stesso periodo l’Azienda ha istituito formalmente un livello di coordinamento aziendale (Programma Dipendenze Patologiche) al fine di assicurare il collegamento tra il livello programmatorio in capo alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (Piani per la Salute), i Piani di Zona, e i Programmi delle Attività Territoriali (PAT) dei Distretti; di orientare, l’offerta delle prestazioni erogate dai soggetti pubblici e privati, anche attraverso gli accordi locali previsti dall’Accordo Regione Emilia Romagna – Coordinamento Enti Ausiliari, in coerenza con i programmi per le attività territoriali ; di assicurare la continuità dei programmi assistenziali che richiedano il coinvolgimento di altre strutture aziendali ed extra aziendali. Pertanto queste riflessioni assumono come base i dati relativi all’utenza afferita ai Ser.T aziendali dal 2004 al 2007. Questi ultimi anni hanno visto consolidarsi la capacità da un lato di specializzare gli interventi e dall’altro di aumentare il ventaglio delle offerte, tentando di rispondere efficacemente alla sempre più differenziata domanda. Come in più occasioni ribadito, la tipologia dell’utenza infatti è oggi ben più articolata rispetto ad un recente passato, sia per quanto riguarda le sostanze utilizzate (accanto alle sostanze illegali oltre il 40% dell’utenza è rappresentata da pazienti affetti da problemi alcol-tabacco correlati), sia per quanto riguarda le fasce d’età rappresentate (non più soltanto giovani). E’ poi opportuno rimarcare che una non irrilevante quota di utenza si rivolge ai Servizi per problematiche legate a disturbi comportamentali assimilabili alle dipendenze patologiche come i disturbi dell’alimentazione o il gioco d’azzardo patologico. I Ser.T hanno quindi dovuto adeguare i servizi offerti ai bisogni espressi dall’utenza, che nel tempo si è diversificata. Gli stessi trattamenti farmacologici che vengono garantiti tutti i giorni della settimana presso gli ambulatori, alla presenza di personale medico e infermieristico specializzato, prevedono un ampia gamma di presidi. Agli inizi degli anni novanta infatti la farmacoterapia dei SERT spesso si identificava come esclusiva somministrazione del metadone, con tutti i limiti che ciò comportava. Oggi le terapie sono molto differenziate, anche grazie alla disponibilità di nuovi farmaci che la ricerca scientifica, sviluppata nel settore, ha messo a disposizione. Fino a pochi anni fa la maggior parte dei pazienti con gravi problemi di abuso di alcol avrebbe avuto la necessità di un ricovero ospedaliero per la disintossicazione, mentre oggi l’assistenza in regime ambulatoriale permette di ridurre al minimo i ricoveri. Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 135 La professionalità degli operatori di diversa estrazione (medici, infermieri, assistenti sanitarie, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali) permette inoltre di offrire, oltre al trattamento farmacologico, anche il necessario supporto psicosociale sia ai pazienti che alle famiglie. Inoltre la collaborazione con numerose comunità terapeutiche sul territorio regionale che offrono percorsi differenziati, permette di poter più efficacemente indirizzare quanti intendono intraprendere un programma terapeutico residenziale più mirato sulle caratteristiche individuali. A questo proposito, anche grazie al miglioramento delle capacità di presa in carico da parte dei Ser.T aziendali, si è assistito negli anni alla riduzione del ricorso agli inserimenti in comunità terapeutica (passati dai 100 del 2004, ai 64 del 2007). A fronte di questo comunque un sempre maggiore ricorso alle comunità locali, che accolgono oltre il 50% degli utenti tossicodipendenti e quasi il 60% degli alcoldipendenti, e alle strutture regionali, annullando completamente il ricorso a strutture fuori regione. In questa sede pur prendendo in considerazione esclusivamente i dati relativi all’utenza tossicodipendente ed alcodipendente (tipologie di utenza ormai “consolidate”) è possibile sviluppare alcune riflessioni dalle quali trarre indicazioni utili alla programmazione futura. 8.2 Le sostanze più utilizzate I dati sembrano confermare anche a Piacenza la tendenza nazionale: oltre alla sostanziale prevalente presenza di pazienti affetti da disturbo da uso di eroina, si assiste negli ultimi anni ad un sempre crescente numero di persone che si rivolgono ai SERT per problemi legati all’uso di cocaina (vedi Figura 154). 400 350 2004 2005 2006 2007 300 250 200 150 100 50 o Al tr nt i In al a pi ac ei op Al tri M or fin a a M et ad on e ck Er oi n C ra ic i od ia ze pi ne C an na bi no id i C oc ai na Be nz rb itu r gh i e Ec st as y Ba an al o am fe t Am Al lu ci n og in e en i 0 Figura 154: trend sostanze uso primario Un dato degno di nota è la tendenza, in particolare nelle giovani generazioni, ad assumere eroina per via inalatoria (fumandola o “sniffandola”), per una percepita riduzione dei rischi legati all’uso della sostanza. In realtà, se da una parte una modalità meno cruenta ed invasiva di assunzione rispetto all’autosomministrazione endovenosa espone meno ai rischi infettivi, tuttavia non viene ridotto il potenziale intossicante e tossicomanico della sostanza. Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 136 In altre parole si sta assistendo ad un tentativo di “normalizzazione” dell’assunzione, proponendo modalità meno traumatiche, ma certamente non meno rischiose rispetto alla potenziale dipendenza. Eroina 70% Altro 2% Cocaina 16% Cannabinoidi 11% Benzodiazepine 1% Figura 155: composizione consumo primario 2007 E’ confermata dai dati la caratteristica del policonsumo (vedi Figura 156), con l’utilizzo contemporaneo di sostanze legali e illegali (eroina+cocaina+cannabinoidi+alcol...) in diverse combinazioni; è evidente una forte crescita dell’uso di cocaina come sostanza secondaria. 150 125 2004 2005 2006 2007 100 75 50 25 l o Al tr co o Al Al M or fin a tri op pi ac ei In al an ti a et ad on e M ck Er oi n C ra ic i od ia ze pi ne C an na bi no id i C oc ai na Be nz gh i rb itu r Ba in e am Ec st as y e fe t ci n og Am Al lu an al o en i 0 Figura 156: trend sostanze uso secondario Questo fatto certamente complica ulteriormente le cose quando si devono definire le strategie terapeutiche ed espone i consumatori a rischi ancora più elevati. L’effetto farmacologico delle sostanze viene infatti amplificato se l’assunzione è contemporanea con risultati nefasti e spesso purtroppo letali. Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 137 In relazione alla tipologia di bevande alcoliche più diffuse nella popolazione in carico ai Ser.T (vedi Figura 157 e seguenti), si evidenzia la prevalenza all’uso di vino e birra seguiti dai superalcolici. 400 350 2004 2005 2006 2007 300 250 200 150 100 50 0 Superalcolici Aperitivi, amari, digestivi Vini Birra Altro Figura 157: trend bevande alcoliche Disaggregando per sesso, è importante notare come il consumo di vino nei maschi in carico ai Ser.T sia stato stabile tra il 2004 e il 2006 per poi crescere nel 2007 (vedi Figura 158), il consumo nel genere femminile (vedi Figura 159) è in costante aumento, anche se presenta numeri assoluti decisamente inferiori. 300 2004 2005 2006 2007 250 200 150 100 50 0 Superalcolici Aperitivi, amari, digestivi Vini Birra Altro Figura 158: trend bevande alcoliche – uomini Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 138 150 125 2004 2005 2006 2007 100 75 50 25 0 Superalcolici Aperitivi, amari, digestivi Vini Birra Altro Figura 159: trend bevande alcoliche - donne Questi dati supportano due considerazioni: da un lato l’affermazione che l’influenza culturale sull’uso/abuso alcolico è particolarmente forte e trae la sua origine dal concetto di alcol come sostanza legale largamente consumata, e rispetto alla quale nella cultura media italiana non viene problematizzato l’uso della sostanza, ma solo il cosiddetto “uso scorretto” o “ incongruo”, sottovalutandone molto spesso i rischi. In seconda battuta il coinvolgimento, nel fenomeno d’abuso, di un crescente numero di persone, soprattutto donne, per le quali il problema della dipendenza emerge in età avanzata e relativamente alla “sostanza” vino. Vini 69% Aperitivi, amari, digestivi 3% Birra 17% Superalcolici 11% Altro 0% Figura 160: composizione consumo bevande alcoliche 2007 8.3 L’età dell’utenza in carico ai Ser.T In relazione all’utenza tossicodipendente, l’aumento dell’aspettativa di vita della cosiddetta utenza “storica” ha reso nel tempo sempre più consistente la fascia di utenti ultratrentanovenni (vedi Figura 161). L’altra fascia di età in crescita è quella compresa tra i Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 139 2 e i 29 anni, ancorché stabile tra il 2006 e il 2007, mentre tutte le altre sono tendenzialmente in calo. 180 160 2004 2005 2006 2007 140 120 100 80 60 40 20 0 <15 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 >39 Figura 161: distribuzione per età dell’utenza totale I dati in relazione all’utenza maschile, numericamente molto maggiore di quella femminile, sono perfettamente sovrapponibili al dato generale (vedi Figura 162). 150 125 2004 2005 2006 2007 100 75 50 25 0 <15 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 >39 Figura 162: distribuzione per età dell’utenza maschile L’utenza femminile è in cresciuta in termini sia assoluti che relativi, arrivando a rappresentare nel 2007 il 20% del totale (nel 2004 era il 15%). Oltre alle ultratrentanovenni spicca l’incremento della fascia 20-24. Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 140 100 75 2004 2005 2006 2007 50 25 0 <15 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 >39 Figura 163: distribuzione per età dell’utenza femminile In relazione all’utenza alcoldipendente, si assiste ad una crescita degli utenti di tutte le fasce di età superiori ai 30 anni. La fascia di età più rappresentata è quella tra i 40 e i 59 anni. 160 140 120 2004 2005 2006 2007 100 80 60 40 20 0 <19 20-29 30-39 40-49 50-59 >59 Figura 164: distribuzione per età dell’utenza alcoldipendente totale Anche in questo caso i dati in relazione all’utenza maschile, numericamente molto maggiore di quella femminile, sono perfettamente sovrapponibili al dato generale Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 141 150 125 2004 2005 2006 2007 100 75 50 25 0 <19 20-29 30-39 40-49 50-59 >59 Figura 165: distribuzione per età dell’utenza alcoldipendente maschile Per quanto riguarda l’utenza femminile, che varia negli anni tra il 21 e il 23 % del totale, la maggioranza delle utenti sono nelle fasce 40-49 e 50-59 anni, che raccolgono oltre il 60% del totale (vedi Figura 166). 100 2004 2005 2006 2007 75 50 25 0 <19 20-29 30-39 40-49 50-59 >59 Figura 166: distribuzione per età dell’utenza alcoldipendente femminile 8.4 Qualche approfondimento Di seguito sono riportati alcuni grafici (vedi da Figura 167 a Figura 182) che si riferiscono alle caratteristiche sociografiche di base riferite all’utenza in carico ai SerT nell’anno 2007. E’ importante premettere che i dati di cui si dispone sono stati raccolti dagli operatori del Servizio sulla base delle dichiarazioni rilasciate dall’utenza durante i colloqui: è plausibile pensare che una quota di tali informazioni possa presentare alcune lacune o comunque sia variata successivamente alla fase di raccolta. Il dato è sempre meno rappresentativo quanto più è consistente la quota di situazioni non note. La distribuzione dell’utenza tossicodipendente in relazione alla convivenza evidenzia come oltre il 40% degli utenti viva con i genitori e un altro 27% dal solo (vedi Figura 168). Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 142 250 M F 200 150 100 50 0 Altro Con amici Con i genitori Con partner e figlio/i Da solo Sconosciuto Solo con figlio/i Solo con partner Figura 167: situazione convivenza utenza tossicodipendente Con partner e figlio/i 3% Con i genitori 43% Con amici 1% Altro 6% Solo con partner 5% Solo con figlio/i 1% Da solo 27% Sconosciuto 14% Figura 168: composizione % situazione convivenza utenza tossicodipendente 300 M F 250 200 150 100 50 0 Nessuno Elementare Azienda USL di Piacenza Media inferiore Qualifica prof Media superiore Universitario Bilancio di Missione 2007 Non conosciuto pag. 143 Figura 169: titolo di studio utenza tossicodipendente La distribuzione dell’utenza tossicodipendente in relazione al titoloni studio evidenzia come oltre il 50% sia in possesso della licenza media inferiore, e quasi il 10% addirittura elementare (vedi Figura 173). 10% Media inferiore 52% Elementare 9% Nessuno 1% Non conosciuto 12% Media superiore 15% Universitario 1% Figura 170: composizione % titolo di studio utenza tossicodipendente La condizione lavorativa è stabile per circa il 50% degli utenti, ma evidenzia importanti quote di disoccupazione e precariato. Tra quelli con un lavoro stabile, oltre il 40% è operaio/a (vedi Figura 174). 300 M F 250 200 150 100 50 0 Casalinga Cassa Int Disoccupato Cerca lavoro Precario Occupato regolare Pensione anzianità Studente Espedienti Figura 171: utenza tossicodipendente per condizione lavorativa Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 144 Precario 13% Occupato regolare 51% Cerca lavoro 0% Disoccupato 26% Cassa Int Espedienti Studente 0% 6% Casalinga 1% 1% Pensione invalidità 2% Figura 172: composizione % condizione lavorativa utenza tossicodipendente 200 M F 150 100 50 tro Al O pe ra io /a eg at o Im pi nt e er ci a C om m ia no Ar tig st at o nd i pr e Ap la tro Al Al tro la v v di pe n au to n om o de nt e 0 Figura 173: utenza tossicodipendente per tipo di lavoro Operaio/a 41% Altro 27% Impiegato 5% Artigiano 5% Apprendistato Commerciante 1% 4% Altro lav dipendente 11% Altro lav autonomo 6% Figura 174: composizione % tipo do lavoro utenza tossicodipendente Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 145 La distribuzione dell’utenza alcoldipendente in relazione alla convivenza evidenzia come la maggior parte degli utenti viva solo o con i genitori, anche se in questo caso è molto alta la percentuale di situazioni non conosciute. 150 M F 125 100 75 50 25 0 Altro Con amici Con i genitori Con partner e figlio/i Da solo Sconosciuto Solo con figlio/i Solo con partner Figura 175: situazione convivenza utenza alcoldipendente Da solo 25% Con partner e figlio/i 13% Con i genitori 21% Con amici 1% Altro 6% Sconosciuto 25% Solo con partner 8% Solo con figlio/i 1% Figura 176: situazione convivenza utenza alcoldipendente In relazione al titolo di studio la categoria più rappresentata è quella della licenza media inferiore, ma con una componente consistente di utenti col titolo elementare (20%), forse dovuto all’età mediamente più alta. Mediamente meno rappresentati rispetto all’utenza tossicodipendente i livelli intermedi. Qualche utente in più è invece laureato. In merito alla condizione lavorativa oltre il 50% degli utenti ha un’occupazione stabile, o percepisce una pensione. Precari e disoccupati assommano a poco più del 20% (vedi Figura 178). Anche in questo caso tra quelli con un lavoro stabile, oltre il 40% è operaio/a (vedi Figura 174). Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 146 200 M F 150 100 50 0 Non conosciuto Nessuno Elementare Media inferiore Qualifica prof Media superiore Università Figura 177: titolo di studio utenza alcoldipendente Media inferiore 41% Elementare 20% Nessuno 1% Qualifica prof 8% Non conosciuto 14% Università 2% Media superiore 14% Figura 178 composizione % titolo di studio utenza alcoldipendente 300 M F 250 200 150 100 50 0 Casalinga Disoccupato Precario Occupato regolare Pensione anzianità Pensione inv civ Altro Figura 179 condizione lavorativa utenza alcoldipendente Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 147 Occupato regolare 54% Precario 11% Casalinga 4% Disoccupato 13% Pensione inv civ 7% Altro 1% Pensione anzianità 10% Figura 180 composizione % condizione lavorativa utenza alcoldipendente 200 M F 150 100 50 Im pi O pe ra io /a eg at o ol to re Ag ric nt e er ci a C om m Ar tig ia no de nt e la tro Al Al tro la v v di pe n au to n Al om o tro 0 Figura 181 tipo di lavoro utenza alcoldipendente Altro 20% Operaio/a 41% Impiegato 5% Agricoltore 4% Commerciante 4% Artigiano 6% Altro lav dipendente 13% Altro lav utonomo 7% Figura 182 composizione % tipo di lavoro utenza alcoldipendente Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 148 8.5 Qualche riflessione Anche nel settore delle dipendenze patologiche qualunque intervento non può prescindere dalle specificità delle persone e delle situazioni. Considerare la tossicodipendenza come un concetto astratto è un errore scientifico, considerata una patologia che prende le forme e le caratteristiche di ciascun soggetto, come ogni altra che coinvolga l’intera persona, il suo contesto familiare e sociale. L’integrazione degli aspetti più direttamente sanitari con quelli psicologici, educativi e di riabilitazione sociale resta quindi l’unica formula possibile per cercare di affrontare problemi complessi come la dipendenza. Anche gli aspetti legati alla marginalità sociale connessi agli stati di tossicodipendenza e alcolismo devono essere affrontati in quanto spesso sono un elemento determinante, superata la fase iniziale, della riabilitazione. Per questo, per esempio, sono stati strutturati percorsi che propone inserimenti graduali nel mondo del lavoro. Il soddisfacimento dei bisogni primari (cibo, alloggio, occupazione ecc.) diventa un fattore essenziale per tentare di restituire identità a quanti, per lo stile di vita legato alla dipendenza, cercano un nuovo diritto di cittadinanza. E’ ovvio che ciò è possibile solo attraverso la confluenza di energie diverse, creando reti tra operatori di diversi enti e associazioni. Nel 2007 l’intero Sistema dei Servizi integrato pubblico-privato è stato accreditato secondo i criteri regionali, e ha rappresentato un’ulteriore occasione per la reciproca conoscenza e condivisione degli obiettivi. Azienda USL di Piacenza Bilancio di Missione 2007 pag. 149