Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RM H 3 Comune capofila Ciampino Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 mobile 3407417337 PARTE PRIMA 1 Descrizione del territorio (geografica, urbanistica, produttiva, ecc.) Il Distretto RMH3 coincide con i territori dei due Comuni limitrofi di Marino e Ciampino. Le due città rappresentano due realtà ben diverse tra loro, per estensione, peculiarità geomorfologiche, origini storiche e vocazioni attuali. Il Comune di Marino può vantare un’origine antecedente all’epoca romana. Il suo territorio (superficie totale circa 25 Km2) è articolato in tre Circoscrizioni, in parte corrispondenti agli antichi nuclei storici che hanno dato vita alla città e più volte protagoniste di spinte autonomiste. Ognuna di esse può essere considerata come una realtà a se stante: Marino Centro si colloca territorialmente sulla parte più alta e rappresenta il nucleo originario della città; l’abitato risulta stratificato e presenta un’alta densità demografica rispetto alla superficie totale. Dagli anni ’60 in poi ha subito profonde alterazioni e addensamenti abitativi, in parte ancora in atto, che hanno decisamente trasformato la realtà della circoscrizione, un tempo indissolubilmente legata all’agricoltura. In quest’area sono siti i principali servizi a disposizione della cittadinanza (Sede Comunale, Centro per l’Impiego); Le località di Frattocchie, Castelluccia e Fontana Sala, nucleo storico delle Frazioni di Marino; territorialmente poste verso la direttrice Via Nettunense e sulle pendici del territorio collinare, queste hanno ancora una forte valenza agricola, ma sono anche sede della principale realtà economica marinese, un’Azienda Vinicola. Il rispetto della tradizione agricola nell’ambito del progresso economico non sembra aver comportato squilibri evidenti nella realtà socio produttiva locale. Le località di Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci, situate sulla direttrice Appia verso Roma, sempre sulle pendici del Vulcano Albano, hanno subito una grande modificazione negli ultimi 40 anni e costituiscono una realtà più vicina a quella della metropoli romana. La realtà lavorativa ed economica si è modificata a causa del forte inurbamento di cui la zona è stata protagonista; attualmente la sua vocazione appare prettamente residenziale, con una popolazione in gran parte composta da famiglie giovani. L’Amministrazione Comunale è impegnata a gestire queste tre diverse parti della città, tenendo conto anche della distanza fisica e della difficoltà di collegamento tra le stesse. In ogni circoscrizione vi è dunque un piccolo distaccamento di uffici comunali. Per quel che riguarda il panorama socioeconomico, le principali attività sono legate allo storico settore della vitivinificazione (in riduzione), e quello edilizio, emerso in tempi più recenti con lo sviluppo urbanistico cittadino. Il Comune di Ciampino è di costituzione molto recente, essendosi formato come autonomia locale solo nel giugno 1975, staccandosi dal comune di Marino. Nonostante la sua estensione territoriale limitata (un cuneo di circa 12 Km2 ), la sua collocazione geografica ne fa il crocevia tra l’area di Roma e i Castelli Romani, a livello di traffico su gomma, ma soprattutto relativamente alle infrastrutture ferroviarie. Diverse strade ferrate solcano il territorio comunale (ben 4 fermate sulle linee che collegano la Capitale a Cassino, Frascati, Albano Laziale e Velletri), portando spiacevoli ripercussioni sugli spostamenti interni, non sempre agevoli, e richiamando numerosi pendolari che eleggono quotidianamente la città come nodo di scambio. Il territorio comunale può essere, approssimativamente, suddiviso in zona centrale (dove sono situati il Municipio, la stazione, la piazza principale), Morena (Ciampino Vecchio), Folgarella (con la stazione dei Carabinieri, l’ufficio postale centrale e il Poliambulatorio di Via Calò), Mura dei Francesi (con lo stadio comunale, le case popolari e l’area adibita a mercato ambulante settimanale), Sassone e Acqua Acetosa 2 (zone a carattere agricolo, che però stanno progressivamente subendo processi di urbanizzazione residenziale). Entità inscindibile dalla città è inoltre l’Aeroporto “G.B.Pastine”, attorno al quale la città si è di fatto sviluppata. Negli ultimi anni l’importanza e il traffico dello scalo sono cresciute notevolmente, così come il suo impatto sulla vita dei cittadini dei comuni limitrofi, e per questo motivo le amministrazioni comunali si stanno impegnando per far ridurre il numero dei voli. Dal punto di vista socio-economico, Ciampino si configura come una città a vocazione commerciale e terziaria: appaiono numerosi i negozi e le attività artigianali, nonché i servizi di diversa natura. 2. Descrizione del territorio dal punto di vista demografico1 Nel presente paragrafo sono riportate una serie di informazioni demografiche che descrivono i mutamenti strutturali che hanno interessato, negli ultimi anni, la popolazione residente nei Comuni di Ciampino e di Marino. La prima tabella illustra l’andamento della popolazione residente nei comuni di Marino e Ciampino nell’ultimo ventennio. Totale popolazione totale maschi totale femmine Marino Ciampino Marino Ciampino Marino Ciampino Anno 1991 34.211 35.685 16.975 17.361 17.236 18.324 Anno 2001 36.000 36.469 17.619 17.743 18.381 18.726 Anno 2006 37.654 37.436 18.191 18.114 18.463 19.322 Anno 2012 40.931 38.745 19.560 18.588 21.258 20.157 Anno 2013 41.321 38.787 20.018 18.535 21.303 20.252 Anno 2014 41.942 38.820 20.277 18.562 21.684 20.258 Popolazione Distretto al 31/12/13 80.762 38.839 41.942 Entrambi i comuni hanno registrato un costante e significativo incremento di popolazione in questo periodo, ma con delle differenze sostanziali. La demografia di Marino si conferma come la più dinamica, con un incremento di abitanti molto più forte di quello ciampinese (anche se si può notare un rallentamento rispetto all’anno precedente), grazie all’inurbamento sempre maggiore di S.Maria delle Mole e Cava dei Selci. Ciampino ha invece una situazione demografica stabile, con un incremento di popolazione prossimo allo 0% corrispondente a sole 33 persone rispetto al 31/12/12. Incremento popolazione dal 1991 1 Ciampino Marino Distretto 8,79% 22,60% 15,55% Tutti i dati, se non diversamente specificato, si riferiscono al 31/12/2013; Fonti: uffici demografici e statistici dei Comuni di Ciampino e Marino 3 dal 2001 6,45% 16,51% 11,44% dal 2006 3,70% 11,39% 7,55% dal 2011 0,48% 4,09% 2,32% dal 2012 0,19% 2,47% 1,36% dal 2013 0,09% 1,50% 0,82% Nelle tabelle e nei grafici seguenti sono illustrati i dati relativi alla popolazione distribuiti per sesso, fasce d’età, comuni di residenza e Distretto, relativi all’anno 2012. Comune 0-14 anni 15-64 anni Oltre 65 TOTALE M F M F M F M F Ciampino 2.868 2.774 12.434 13.281 3.260 4.203 18.562 20.258 Marino 3.105 2.932 13.764 14.180 3.408 4.572 20.277 21.684 Totali 5.973 5.706 26.198 27.461 6.668 8.775 38.839 41.942 Mentre Marino conferma un trend di crescita in tutte le fasce di età ( + 6,68% per la fascia 0-15, + 1,40% nella fascia 15-64 e +3,43% nella fascia over 65) Ciampino, rispetto all’anno scorso “svecchia” leggermente la sua popolazione contando su un aumento del 4,97% dei minorenni e su una diminuzione di circa mezzo punto percentuale della fascia relativa alla popolazione attiva e degli anziani. Le famiglie residenti nei due comuni al 31/12/2013 sono: Ciampino 15.981 - Marino 17.781, per un totale di 33.762 famiglie. Le famiglie sono composte mediamente da 2,4 membri in entrambi i comuni. La densità abitativa nei due comuni è alta: Ciampino ha una densità di 3.529 abitanti per Km2, la tensione abitativa a Marino è invece di 1606 residenti per Km2. I due comuni sono rispettivamente al 1° ed al 4° posto nella classifica dei comuni con maggiore densità lavorativa del Lazio. Possiamo quindi stimare la densità abitativa del distretto (Superficie totale di circa 36.000 Km2) in circa 2.231 abitanti per Km2. Nella Tabella seguente sono riportati i dati relativi alle presenze ufficiali degli stranieri sul territorio distrettuale, in confronto con quelli rilevati nel 2006 e nel 2013. Comune Minori stranieri Stranieri Anno 2006 2013 2014 2006 2013 2014 Ciampino 275 504 502 1.550 2.679 2.694 Marino 371 734 703 1.700 4.810 3.481 Distretto 646 1.238 1.205 3.250 7.489 6.175 Un rapido colpo d’occhio permette subito di notare che, se a Ciampino la situazione è rimasta sostanzialmente immutata, a Marino le dinamiche della migrazione sono invece complesse e movimentate: riscontriamo una diminuzione degli stranieri sul territorio di ben 1.329 unità (pari a ben 3,34% in meno rispetto al 2013). L’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione è quindi di 6,40% per Ciampino e dell’8,30% per Marino. Questa tendenza, anche se probabilmente dovuta a diversi tipi di fattori (crisi economica, prezzi tutto sommato elevati per le abitazioni, ecc…) deve far comunque riflettere sulle possibilità di accoglienza ed integrazione nel nostro territorio. La 4 popolazione straniera più numerosa presente sul territorio si conferma quella romena (2.831 persone presenti al 31/12/2013), seguita con un ampio distacco in successione da quella albanese, quella ucraina e quella moldava. 3. Delineare il quadro territoriale dei bisogni (specificare i disagi più acuti e gli squilibri nelle varie zone del Distretto e, successivamente, articolare i bisogni per macroaree. Per ogni tipologia di disagio indicare l’utenza potenziale e l’utenza effettiva) Relativamente ai bisogni del territorio, dobbiamo confermare quanto rilevato negli anni precedenti, ma con un progressivo aggravamento dovuto alla condizione di generale crisi economica che sta imperversando nel nostro paese. Il peggioramento dell’economia sta coinvolgendo fasce di popolazione sempre più ampie, raggiungendo famiglie che fino a qualche anno fa riuscivano a vivere dignitosamente. Continua e si aggrava la situazione delle aziende e delle industrie locali, ma anche della capitale, che stanno riducendo il proprio personale o addirittura chiudendo per l’insostenibilità della crisi. Questo si traduce sempre più spesso in un’incapacità dei nuclei familiari di soddisfare le primarie esigenze di vita, quali cibo, vestiario, e soprattutto, una casa: le persone che non riescono più a far fronte al pagamento di un affitto o di un mutuo, diventando quindi protagoniste di procedure di sfratto e di trasferimento di proprietà, sono in aumento. Eventuali problematiche sanitarie, anche banali, possono rappresentare, per queste famiglie, vere e proprie calamità. Il numero di cittadini che trovandosi in questa situazione, si rivolge ai servizi sociali è in crescita, affiancandosi all’utenza tradizionale (portatrice di tradizionali “fragilità”) in cerca di risposte concrete alle proprie difficoltà. Se per il cibo ed il vestiario si può parzialmente risolvere il problema ricorrendo al circuito associazionistico, per le insolvenze (affitto, mutuo, finanziamenti, ma anche semplicemente utenze arretrate) la situazione è più complessa e le risorse – economiche e strategiche - a disposizione dei Servizi Sociali sono insufficienti. Anche la burocrazia, con i suoi tempi e meccanismi, può rappresentare un ostacolo nel fornire risposte in tempo utile. La scarsità di risorse e di opportunità che colpisce persone spesso qualificate e che fino a poco tempo fa avevano la prospettiva ragionevole di una vita “normale” innesca negli individui un processo di sfiducia e distima che può bloccarne lo spirito d’iniziativa, la capacità di azione e condurre la marginalità sociale. E’ opportuno ricordare che, in linea con la situazione nazionale, questa descrizione si adatta purtroppo alla situazione di molti giovani. Prendendo atto di questa situazione generale procediamo ora ad analizzare i bisogni emergenti nelle singole aree. 3.a. Area Minori e Famiglia Nonostante la differente situazione demografica, le problematiche che interessano il territorio dei due comuni sono abbastanza simili: la famiglia, nella attuale situazione di crisi, continua ad essere un importante ammortizzatore sociale, economico ed emotivo, ma rappresenta anche un sistema fragile, che sotto la pressione delle difficoltà quotidiane si spezza o innesca dinamiche rischiose per i propri membri. Proprio a causa della fragilità della famiglia, il numero di nuclei monoparentali è in continua crescita. Questi soffrono potenzialmente di una povertà di ritorno: i genitori conviventi fronteggiano quotidianamente le difficoltà nella crescita dei propri figli con risorse reddituali non sempre adeguate, mentre i genitori non conviventi a volte non riescono a ricrearsi una situazione economica stabile, a causa di assegni di mantenimento notevoli ma necessari a garantire le esigenze dei minori. Per evitare questo genere di situazione, le persone spesso sono costrette a rinunciare alla separazione. La situazione di crisi economica influisce negativamente anche sulle relazioni all’interno delle famiglie: la conflittualità all’interno delle coppie può aggravarsi a causa del logoramento quotidiano legato 5 alle difficoltà oggettive degenerando anche in situazioni di violenza. Lo stesso può accadere anche alle relazioni genitori-figli, soprattutto data la permanenza prolungata di questi ultimi nel nucleo familiare di origine. Emerge con forza la necessità di fornire alla famiglia più supporti in questo senso: sostegno psicologico, sostegno alla genitorialità, mediazione familiare possono servire a evitare il degenerare delle situazioni prevenendo il ricorso o l’intervento delle autorità giudiziarie. Anche senza arrivare a queste situazioni di criticità prossime al punto di rottura, le famiglie possono avere molte difficoltà, specie se nel nucleo sono presenti bambini in età scolare o pre-scolare. Ad esempio gli asili nido presenti sul territorio dei due comuni non sono sufficienti a supportare la domanda (oltre ad avere comunque costi elevati), e spingono i nuclei a rivolgersi al mercato privato. Anche particolari esigenze sanitarie (come la necessità di ricorrere al latte artificiale per un neonato, o il dover ricorrere privatamente alla logopedia per un disturbo del linguaggio del proprio figlio) possono avere un importante impatto sul bilancio familiare, portando gli individui a chiedere un sostegno economico ai servizi sociali. Le scuole rappresentano da sempre un importante interlocutore della famiglia e rilevano spesso situazioni di disagio relazionale e socio economico. Possono essere ambiti importanti nel quale implementare interventi di prevenzione e di ascolto, sia per problematiche socio-sanitarie che di devianza (bullismo), di cui si sente la necessità. In alcune aree di recente urbanizzazione (come segnalato dall’Istituto di S.Maria delle Mole a Marino) vi è inoltre bisogno di centri di aggregazione e di punti di riferimento sani per i giovani, e la scuola può proporsi in questo senso. 3.b. Area Anziani La popolazione anziana del territorio distrettuale presenta caratteristiche piuttosto omogenee. Gli anziani sono più soggetti a rischio di emarginazione sociale, ma in questo ultimo periodo, poiché spesso sono titolari di un reddito fisso (pensione o accompagno) sono meno a rischio di abbandono familiare rappresentando talvolta l’unica risorsa reddituale del nucleo. Restano comunque le problematiche tipiche dell’area anziani, prevalentemente legate a problemi di reddito e/o di abitazione, all’età e alle condizioni psico-fisiche. Si segnalano molte richieste di aiuto domiciliare per persone in età avanzata con riduzione dell’autonomia (il CAD di zona nel solo 2013 ha attivato cure per ben 633 nuovi pazienti, di il 76% con un’età superiore ai 75 anni), ma ugualmente importante appare il bisogno dell’anziano di essere coinvolto in iniziative di socializzazione e che ne valorizzino le capacità residue e le esperienze. L’associazionismo anziano può essere in questo senso considerato una risorsa. Abbiamo inoltre rilevato l’esigenza delle persone anziane di muoversi senza necessariamente far ricorso alle famiglie di origine, anche per raggiungere destinazioni non normalmente servite dai servizi di trasporto pubblico. Infine, riscontriamo l’aumento sul territorio di persone in età avanzata e affette da degenerazione cognitiva, bisognose di cure e accudimento a cui non sempre le famiglie di origine riescono a far fronte in maniera autonoma e che quindi necessitano di una risposta ad hoc. 3.c. Area Disabili L’area disabili può essere suddivisa in tipologia di utenza e fasce di età, per le quali esistono già delle risposte standardizzate e consolidate. Per i minori da 0-3 anni i servizi sanitari e sociali collaborano cercando le soluzioni più opportune per favorirne una crescita armoniosa secondo le esigenze individuali. Per i minori in età scolare, da 3-18 anni, i servizi preposti interagiscono per favorire da un lato l’inserimento presso la scuola (per la socializzazione opportuna e per la definizione del Progetto Educativo), dall’altro il dovuto sostegno alle famiglie. Attualmente la problematica maggiore è rappresentata dalla definizione di competenza per il sostegno dei disabili nell’inserimento scolastico. Nonostante le disposizioni 6 del Ministero della Pubblica Istruzione sono ancora i Comuni che si fanno carico della risposta sostenendo, con fondi propri, la spesa. Le criticità maggiori si presentano però soprattutto al momento dell’uscita del disabile dalla scuola che ha risposto fino a quel momento ai suoi bisogni di socializzazione e d’integrazione, nonché all’esigenza di sollievo della famiglia. Al di fuori del circuito scolastico, soddisfare queste necessità è più difficile e per questo si tende a lasciare il ragazzo diversamente abile a scuola più a lungo possibile. Al momento dell’uscita, la gravità della disabilità è potenzialmente una discriminante. Alcuni hanno infatti capacità sufficienti per un inserimento lavorativo ai sensi della L.68/99, ma, per mancanza di opportunità e sostegni adeguati, questi utenti rischiano di languire senza collocazione o di ritrovarsi in contesti poco stimolanti per le loro competenze residue. Per gli altri la soluzione migliore può essere il collocamento, anche in regime semiresidenziale, in una struttura; risulta pertanto fondamentale la collaborazione e la disponibilità delle associazioni del Terzo Settore, anche se raramente, sia nel circuito pubblico che in quello del privato sociale, si riscontra l’assenza di una lista d’attesa. Questa situazione si ripercuote inevitabilmente sulle famiglie di origine dei disabili, che chiedono un sostegno nell’accudimento e nella presenza diurna, specialmente nei casi in cui le risposte di inserimento lavorativo o presso centri diurni non possono essere portate avanti. A volte inoltre le famiglie possono avere un atteggiamento troppo stimolante o troppo protettivo nei confronti del loro congiunto in difficoltà, e vanno quindi aiutate a comprendere le reali risorse del disabile per comportarsi di conseguenza. In generale per le domande inerenti a quest’area la risposta è complessa: è necessaria un’alta flessibilità e personalizzazione, comprendendo ad esempio anche prestazioni domiciliari. 3.d. Area disagio ed esclusione sociale Le problematiche di disagio ed esclusione sociale, nel panorama di crisi descritto che riguarda l’intero Distretto, non possono che risultare aggravate e riguardare un numero crescente di persone. I nuovi disoccupati (ma anche persone a basso reddito) si aggiungono alle categorie tradizionalmente a rischio di marginalità: donne sole o maltrattate o vittime di tratta e violenza, ex-detenuti, senza fissa dimora, sfrattati, soggetti con disagio psichico e/o fisico, persone in cassa integrazione, immigrati, persone a rischio di dipendenza o dipendenti, ex tossicodipendenti. Inoltre è opportuno rilevare che la presenza di persone di questo tipo – soprattutto se maggiorenni - in un nucleo familiare espone al rischio di marginalità anche gli altri membri. E’ palese che un’occupazione lavorativa equa rappresenterebbe per molti utenti a rischio di esclusione sociale la soluzione migliore. Tuttavia la situazione attuale non fa ben presagire al riguardo e rende talvolta inefficaci anche le strategie volte all’integrazione lavorativa delle fasce deboli messe in atto dai servizi sociali (es: borse lavoro). Il clima di crisi si riflette anche sulle capacità solidali ed inclusive delle persone, che stanno sviluppando nuove diffidenze verso le tradizionali categorie fragili, viste addirittura come “privilegiate” perché beneficiarie di prestazioni ad hoc, in una sorta di “guerra tra poveri”. 3.e. Area Immigrati Come anticipato nella parte relativa ai dati demografici, le caratteristiche dei flussi migratori nella nostra zona di riferimento meritano una riflessione. Un migliaio di persone nel giro di un anno si sono trasferite qui ed hanno scelto di non restare: è solo dovuto a fattori strutturali? Quanto può essere dovuto ad una politica dell’accoglienza sicuramente perfettibile? Certamrente vi è una necessità di conoscere meglio il fenomeno migratorio, oltre che di lavorare sui seguenti ambiti a vantaggio della popolazione permanentemente presente: necessità di consulenza, orientamento, informazioni: anche la popolazione immigrata locale residente da tempo, incontra spesso difficoltà ad orientarsi nel sistema dei servizi e nel sistema normativo italiano; 7 necessità di integrazione linguistica e culturale, finalizzata anche alla fruizione dei diritti di cittadinanza. Tale esigenza sembra destinata ad aumentare data la recente normativa sulla carta di soggiorno. Risposte al Disagio economico-sociale, che nella crisi attuale stanno interessando ovviamente anche i nuclei familiari stranieri Risposte specifiche ai problemi di inserimento dei minori stranieri nella scuola, con particolare riguardo per le problematiche didattico-linguistiche. 4. Delineare il quadro generale dell’offerta dei servizi socio-assistenziali indicando dove e in che misura è stata operata un’integrazione tra i Comuni e le Asl (esporre sinteticamente e commentare i dati contenuti nella piattaforma informatica Anagrafica) In considerazione delle peculiarità territoriali e demografiche descritte, nonché dei bisogni rilevati nella realtà distrettuale, nel corso degli anni si è venuto a creare un sistema di servizi che, seppur perfettibile, fornisce un quadro di risposte di base ai più frequenti bisogni manifestati dall’utenza. Questo compito è svolto dai Comuni e dalla ASL sia in forma singola che in forma associata, attraverso i progetti distrettuali. Nel distretto Socio Sanitario RMH3 si può rilevare un buon livello di integrazione socio-sanitaria. I progetti previsti dal Piano di Zona rappresentano un terreno privilegiato per la sua espressione e per la collaborazione tra i Comuni e la ASL, tuttavia non ne sono l’unica manifestazione. La prassi operativa concreta che contraddistingue gli operatori del territorio distrettuale è infatti improntata alla collaborazione tra servizi, ad un’ottica di condivisione e al lavoro di equipe: gli interventi di servizio sociale sono quindi programmati attraverso un progetto che vede contributi di più professionalità, servizi e risorse, in modo da rispondere in maniera efficiente e quanto più olistica a quanto richiesto dall’utente, sia a livello sociale che sanitario. Il quadro di servizi che ne deriva ha indubbiamente il suo perno nel Servizio Sociale professionale che, attraverso la figura dell’Assistente Sociale, gestisce e coordina questo complesso sistema nella maniera più efficiente ed efficace possibile. Specificata l’ottica collaborativi ed interrelata che contraddistingue il lavoro socio-sanitario sul territorio distrettuale, per facilitare la loro comprensione, possiamo distinguere i servizi presenti nel territorio distrettuale nei seguenti ambiti. Servizi di ascolto e orientamento Sul territorio distrettuale sono presenti diversi servizi di ascolto, accoglienza ed orientamento, aperti a tutta la cittadinanza o diretti a specifiche categorie d’utenza. La loro funzione è quella di accogliere il cittadino, ascoltarne le richieste, effettuare una valutazione iniziale delle necessità e fornire informazioni e prime risposte a quanto riscontrato. Il Segretariato Sociale è il servizio che per antonomasia gestisce queste prestazioni: è possibile accedervi, senza appuntamento, 2 giorni la settimana (martedì e giovedì) presso le sedi del Comune di Ciampino e del Comune di Marino. Da quest’anno si è scelto di esternalizzare il servizio, in collaborazione con il Consorzio “il Melograno”. In sinergia con il Segretariato Sociale, a partire da settembre 2012, è stato attivato presso il poliambulatorio ASL di Ciampino, il Comune di Ciampino e la circoscrizione di Frattocchie il Punto Unico di Accesso integrato socio-sanitario (PUA), che ha lo scopo di orientare il cittadino nei servizi socio-sanitari ed eventualmente inviarlo agli uffici di competenza. Oltre ai servizi citati, Marino è sede del locale Centro per l’Impiego ( che ha come bacino d’utenza entrambi i comuni del distretto), che si occupa di fornire un orientamento specifico nel mercato del lavoro. 8 Sempre sul comune di Marino è da segnalare lo storico Sportello “Informa Immigrati” (gestito dall’associazione Philoxenia O.N.L.U.S. in collaborazione con l’Amministrazione Comunale) e lo Sportello Cortesia per il sostegno ai cittadini nel disbrigo delle pratiche. E’ opportuno inoltre ricordare la presenza sul territorio di alcuni sportelli gestiti dalla Caritas Diocesana di Albano, che fornisce ascolto, orientamento ai servizi caritas o sociali, ma anche supporto economico, alimentare e alla ricerca di un impiego. Servizi rivolti ai minori ed alla famiglia I servizi rivolti alle famiglie con minori presenti nel distretto rispondono a diversi tipi di esigenze, in base alle quali possono essere raggruppati. In primis possiamo individuare una serie di servizi di tipo scolastico o parascolastico, volti ad agevolare la gestione della cura dei minori da parte delle famiglie, a favorirne la socializzazione nonché ad espletare la loro fondamentale funzione educativa. Il primo servizio di questo tipo per rilevanza è senza dubbio l’Asilo Nido, essenziale per permettere alle donne della nostra comunità di conciliare maternità ed impiego. Sul territorio distrettuale sono presenti in totale 4 strutture comunali (2 sul territorio ciampinese, una a Marino Centro e una nella frazione di S.Maria delle Mole), che allo stato attuale non riescono a far fronte all’intera domanda. Altri servizi volti a conciliare tempi di vita familiare e lavorativa sono quelli di pre e post scuola. Una seconda tipologia di servizi comprende le prestazioni di sostegno economico a nuclei in situazione di difficoltà o comunque a basso reddito. Rientrano in questo insieme diversi tipi di contributi ed esoneri: Contributi economici continuativi o straordinari contributi alloggiativi buoni libri esoneri mensa e scuolabus contributi alle ragazze madri contributi ai nuclei con minori orfani assegno nucleo familiare numeroso assegno di maternità Alla terza tipologia di servizi possiamo ricondurre una serie di interventi educativi e di tutela, nei quali si esplicita l’attività dei Servizi Sociali comunali ed ASL (Consultorio e Servizio U.O.N.P.I.) sia in forma singola che associata. Scopo di questi interventi è l’ accoglienza, la presa in carico e il sostegno, nonché l’accompagnamento della famiglia e del minore nelle varie situazioni problematiche che si possono rilevare. A questo ordine appartengono innanzitutto i servizi istituiti in collaborazione tra la ASL e i Comuni: GIL minori ( Gruppo Integrato di Lavoro ) sulle problematiche psico – sociali dei minori anche su richiesta del Tribunale dei Minorenni GIL adozioni (Gruppo Integrato di Lavoro)di cui fanno parte tutti i distretti della ASL RM H e i relativi Comuni Centro di ascolto C.I.C. giovani presso le scuole medie inferiori e superiori, gestito dai Consultori familiari di zona L’offerta dei servizi distrettuali vuole completare ed integrare i servizi sul territorio e nell’ultimo anno ha subito alcune variazioni. Resta attivo, con i dovuti aggiornamenti, il Piano Affido Familiare (prevede l’erogazione di misure economiche trimestrali e la predisposizione di interventi di sostegno alle 9 famiglie affidatarie di minori in situazione di difficoltà o di rischio), mentre, rispetto al 2012, è giunto a conclusione il progetto “Diritti dei bambini e Doveri degli Adulti”. Questo prevedeva assistenza domiciliare educativa per 12 minori e l’apertura di un Centro Aggregativo per bambini e ragazzi in ciascun Comune del Distretto. Per l’annualità 2013 si è scelto però di privilegiare le azioni a domicilio, predisponendo il progetto “Assistenza Domiciliare Educativa per i minori e le loro famiglie” a cui si rinvia per i dettagli. Si segnala inoltre la presenza sul territorio distrettuale di strutture residenziali, gestite da associazioni di terzo settore (Casa Famiglia e Gruppi appartamento “In Famiglia”, rivolta a minori, di fatto prevalentemente stranieri) Servizi rivolti agli anziani In relazione alle problematiche riguardanti questo target di popolazione descritte in precedenza, le risposte offerte sono omogenee in quanto sia il Comune di Ciampino che quello di Marino, già da vari anni, hanno avviato una forma di sostegno economico rivolto agli anziani autosufficienti, attraverso il Progetti di volontariato con una forte valenza di socializzazione e un parziale rimborso economico. I Comuni sono chiamati inoltre a sostenere economicamente i ricoveri in RSA effettuati con un protocollo d’intesa con i servizi ASL preposti. Tali interventi sono principalmente rivolti alle persone anziane che necessitano di cure costanti. Sono inoltre previsti anche contributi di integrazione alle rette per gli anziani in casa di riposo. In entrambi i Comuni, in collaborazione con il CAD è attivo il servizio di Assistenza Domiciliare, che garantisce l’accudimento dell’anziano nel suo ambiente di vita. Per agevolare la persona anziana nei suoi spostamenti è inoltre previsto un servizio di Trasporto per ultra 75enni. Le altre attività ricreativo-culturali presenti nel distretto sono costituite dai Centri Anziani, centri diurni autogestiti che favoriscono la socializzazione anche attraverso convenzioni con palestre per la “Ginnastica Dolce”; inoltre, ha registrato interesse da parte dei cittadini la partecipazione alle attività dell’ Università della Terza Età. Un ultimo rilevante servizio è il Centro per Anziani Fragili del Comune di Ciampino, rivolto a persone dai 55 anni in su con degenerazione cognitiva. Servizi rivolti ai disabili Come descritto sopra, le risorse per persone con disabilità variano molto a seconda della loro età anagrafica. I servizi sociali e sanitari in primo luogo lavorano per l’integrazione del minore disabile: dai 0 ai 3 anni, come già riportato, una possibile risorsa può essere l’inserimento in asilo nido, mentre per la scuola materna e primaria la situazione è più complessa Infatti, per i minori in età scolare (da 3-18 anni) si cerca di favorire l’inserimento presso la scuola dell’obbligo sia per la socializzazione opportuna e per la definizione del Progetto Educativo, sia per il dovuto sostegno alle famiglie. I Comuni si fanno carico della risposta sostenendo, con fondi propri, la spesa per la gestione mediante affidamento a terzi del Servizio di Assistenza Educativo-Culturale per l’integrazione dei disabili psico-fisici nelle scuole del territorio. 10 Per quel che riguarda i disabili maggiorenni, ed in particolar modo i giovani in uscita dal circuito scolare le risposte possibili, in base alla tipologia e alla gravita della disabilità, sono attualmente: formazione lavorativa specifica, inserimento lavorativo protetto, inserimento in centri semiresidenziali socio-sanitari, inserimento in centri diurni sanitari, inserimento in strutture residenziali (24 ore). Per quanto riguarda il percorso di inserimento lavorativo esistono sul territorio alcune possibilità di formazione specifica ed individuale che consentono dettagliata formazione formazione ed eventuali inserimenti mirati. Le richieste delle famiglie con disabili che chiedono un sostegno nell’accudimento e nella presenza diurna, specialmente nei casi in cui le risposte di inserimento lavorativo non possono essere portate avanti, sono di difficile soluzione. Nel nostro territorio sono stati attivati diversi interventi di sostegno, in parte presenti nei Piani di Zona precedenti: Progetto “Interventi in favore di minori, adulti ed anziani non autosufficienti”: il progetto è indirizzato a tutti quei soggetti che versino in una situazione di non autosufficienza, certificata dal medico di base. Ai beneficiari del progetto è garantito un contributo monetario mensile, per il rimborso, totale o parziale, delle spese che l’utente deve sostenere per interventi in suo favore quali assistenza domiciliare, sostegno psicologico, attività riabilitative, ecc. calcolato in relazione alla situazione economica e patrimoniale del nucleo attestata dal modello Ise/Isee. A partire da quest’anno nel progetto confluiranno anche gli utenti del progetto “Legge 162/98”, che forniva contributi ai portatori di handicap gravi. Progetto “Assistenza Domiciliare per persone affette da patologie oncologiche e patologie complesse, gravemente invalidanti e/o progressive”: questo progetto si propone l’obiettivo di supportare l’utente nello svolgimento delle normali attività della sua vita quotidiana, stimolandolo al mantenimento della sua autonomia di offrire sostegno alla famiglia, sollevandola dal carico assistenziale. Si rivolge a persone che abbiano una patologia oncologica, o a coloro che si trovino in uno stato patologico cronico, complesso e gravemente invalidante. Il Servizio garantisce l’erogazione di interventi a domicilio dell’utente, quali l’igiene della persona, l’aiuto nella vestizione, l’accompagno presso strutture mediche, lo stimolo nella socializzazione, compagnia, l’acquisto di generi vari o il disbrigo pratiche burocratiche (con e per l’utente). Progetto Centri Semiresidenziali per Disabili Adulti: il Distretto è convenzionato con alcuni Centri gestiti da Associazioni di Terzo settore per l’accudimento diurno di persone affette da disabilità, nel quale si svolgono attività terapeutico riabilitative a livello motorio e psichico. Il Distretto gestisce anche i recenti contributi mirati stanziati per assistenza a persone affette da SLA (in forma singola) e per assistenza ai malati di Alzheimer (in collaborazione con gli altri distretti ASL RMH, Capofila Albano Laziale). Inoltre l’ente si occupa anche del progetto “Home Care Premium” promosso dall’INPS. I Comuni gestiscono inoltre in forma singola l’erogazione di Contributi della Regione Lazio per l’abbattimento delle barriere architettoniche (L.13/89) e una forma di Assistenza domiciliare diretta e di trasporto specifica per minori, anziani e portatori di Handicap. I servizi sociali comunali lavorano inoltre in integrazione multidisciplinare (e talvolta economica) con la ASL RMH3 – U.O. Handicap Adulti e con il C.A.D., portando a progetti di intervento che in un’ottica sociale e sanitaria possono comprendere anche l’Inserimento in Strutture residenziali specifiche (si ricorda la presenza sul territorio di quelle gestite dalle associazioni “il Chicco” e “Assohandicap”) o prestazioni di Assistenza Domiciliare di tipo sanitario (Servizio C.A.D. ASL RMH3, sito a Frattocchie di Marino). 11 Servizi rivolti a fronteggiare l’esclusione ed il disagio socio-economico L’esclusione sociale e il disagio socio-economico rappresentano problemi trasversali a tutte le categorie d’utenza, e ne creano contestualmente una propria a cui è necessario fornire opportune risposte. Questa è come detto, potenzialmente composta da alcune fasce sociali a maggior rischio di emarginazione. Tutti i servizi del territorio agiscono in rete per contrastare le problematiche inerenti a questa tipo di popolazione, attraverso tre tipologie di interventi. La prima tipologia è costituita da una serie di Contributi economici, concessi a vario titolo dai Comuni a persone in situazioni di disagio: contributi economici continuativi o straordinari contributi alloggiativi (fondi regionali; ad oggi non vi sono notizie di un rinnovo dell’iniziativa per l’anno 2012) contributi per urgenze abitative (“tre mensilità”) contributi per il pagamento di una soluzione abitativa provvisoria (collocamento in ostello) Seguono poi una serie di servizi volti all’inserimento o al reinserimento socio lavorativo, attraverso percorsi occupazionali: Percorsi di inclusione sociale per persone fragili: percorsi di esperienze lavorative svolte in collaborazione con gli uffici comunali e con le locali attività produttive, realizzate singolarmente dal Comune di Marino. Progetto distrettuale “Passo dopo Passo”(in fase di implementazione): il progetto prevede l’avvio di tre diversi percorsi di attività occupazionale, con fini differenti (ergoterapia, riqualificazione/formazione e stage, inserimento lavorativo) per un totale di n. 32 borse lavoro. Per ciascun utente verrà concordato uno specifico progetto di intervento in base alle sue potenzialità e caratteristiche. Ed infine vi sono una serie di servizi diretti a specifiche categorie di utenza a rischio di esclusione sociale. Sono risposte rivolte a persone con forti problematiche socio-sanitarie quali gli utenti dei servizi ASL DSM. Per quel che riguarda i servizi rivolti alle persone con problematiche psicosociale, si evidenziano diversi interventi ad integrazione sociosanitaria tra Comuni e Dipartimento di Salute Mentale: 12 Progetti di Reinserimento per utenti psichiatrici ai sensi del Regolamento Regionale del Lazio N.1/2000; Laboratorio teatrale del Centro Diurno DSM di via F. Baracca, Ciampino Attività Ludico Ricreative in favore dei disagiati psichici finanziate con Fondi Distrettuali: “Blufox calcetto”, “Sapere Divertente” (soggiorni estivi) e Attività Corale; “Sostegno all’Abitare per persone con disagio psichico”: gruppi appartamento gestiti dal DSM in collaborazione con il distretto e con l’associazione “la Rosa Bianca” Servizi rivolti agli immigrati La politica socio assistenziale di questo territorio è quella di trattare i cittadini stranieri al pari di tutti gli altri cittadini, promuovendo quindi il loro accesso ai servizi offerti a carattere generale. Inoltre si ricorda che la posizione strategica dei due comuni del distretto rende possibile alla popolazione immigrata di avvalersi sia dei servizi siti sul territorio, sia di quelli ubicati nella capitale e nelle zone limitrofe. Restringendo la rete di servizi sulla sola realtà distrettuale, i servizi socio-assistenziali presenti sono: Sportello “Informa Immigrati”: esperienza storica del territorio, attiva da 10 anni circa nel Comune di Marino e gestita dall’Associazione Philoxenia. Offre servizi di Mediazione linguisticoculturale, attività di sensibilizzazione e informazione per la regolarizzazione della permanenza in Italia da parte degli immigrati, promuove corsi e laboratori di lingua italiana certificati, ricerche sul fenomeno migratorio, iniziative di socializzazione e partecipazione tra immigrati ed enti che se ne occupano; Ambulatorio ASL RMH3 per Cittadini Stranieri Temporaneamente presenti: garantisce anche agli stranieri irregolari presenti sul territorio le cure essenziali di pronto soccorso ed un’assistenza medica di base; Casa Famiglia e Gruppi appartamento per minori “in Famiglia”: questo complesso di strutture residenziali si è specializzato col tempo ospitando prevalentemente minori stranieri non accompagnati; è gestita dall’associazione omonima ed è sita a Ciampino. CTP 26 di Ciampino, sito presso la SMS “U.Nobile”, organizza corsi di italiano per stranieri certificati e riconosciuti anche al fine della normativa sulla permanenza nel nostro paese (carta di soggiorno), in collaborazione con l’Università di Perugia. Relativamente ai minori stranieri si evidenzia la necessità delle scuole di strumenti a supporto della loro integrazione; per questo motivo il Distretto ha deciso di realizzare il progetto “Mondo di Babele 2”, finanziato con fondi del 2010 Tra i servizi siti fuori territorio, ma abitualmente fruiti dalla popolazione immigrata del distretto, si segnalano il CSI di riferimento (Frascati) e l’ambulatorio per stranieri “Casa Verde”, sito a Morena (Roma), ai confini con la realtà ciampinese. 5. Specificare gli obiettivi strategici del Piano sociale di Zona e, successivamente, articolarli per misure. Migliorare la rete dei servizi sociali e socio-sanitari creata in questi anni, aumentando le possibilità dei cittadini di fruire di un sistema ottimizzato di risorse per le proprie problematiche Superare la settorializzazione degli interventi, al fine di creare una rete tra tutti i servizi territoriali che intervengano sui disagi delle famiglie in maniera congrua ed unitaria Dare risposte per risolvere nuovi problemi e necessità emersi in una società in trasformazione quale quella distrettuale. Tutelare le persone portatrici di particolari fragilità (disabili, anziani, minori, ecc…) dando voce alle loro esigenze. Misura I: Servizi Essenziali/ Altri Servizi Implementare e portare a regime i servizi LIVEAS, conformandoli alle esigenze territoriali Offrire al cittadino un’informazione ed un orientamento efficace riguardo l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie presenti a livello territoriale, semplificando prassi e procedure Raccogliere informazioni sui bisogni del territorio e sulle sue risorse Sostenere tempestivamente il cittadino in momenti di criticità ed emergenza sociale 13 Tutelare l’infanzia e l’adolescenza, prevenendo dinamiche di abbandono ed incuria che portino all’istituzionalizzazione del minore Arginare e prevenire le dinamiche di esclusione e marginalizzazione sociale attraverso strumenti di reinserimento lavorativo Prevenire le dinamiche di esclusione sociale verso le persone con disagio psichico, attraverso strumenti che ne promuovano l’autonomia abitativa e personale Mantenere la persona disabile, malata o non autosufficiente all’interno del proprio contesto di vita il più al lungo possibile, sostenendo i familiari e garantendo una qualità della vita accettabile sia per l’utente che per i care giver. Mantenere le capacità residue e promuovere l’autonomia dei disabili, attraverso progetti individualizzati che possano anche eventualmente avvicinare la persona svantaggiata al mondo del lavoro, sostenendo contemporaneamente il nucleo familiare d’origine Misura III: Non Autosufficienza Garantire aiuto personale all’utente che, in particolari situazioni di gravità, in mancanza di autonomia propria e con disagio socio-economico, è impossibilitato ad espletare anche i più consueti gesti legati alla quotidianità, cercando di migliorarne la qualità della vita. Garantire opportuno sostegno ai familiari ed ai care giver della persona non autosufficiente, permettendo loro di ritagliarsi spazi personali ed avere del tempo libero da dedicare a loro stessi Offrire agli utenti in età evolutiva interventi finalizzati a favorire una crescita quanto più possibile armoniosa, nonché un aumento di capacità ed autonomie. Misura IV: Famiglia e Minori Favorire la normale crescita psicofisica e psicologica del minore, promuovendo azioni volte a rimuovere quelle condizioni che possono pregiudicarne l’equilibrio Tutelare il minore in famiglie multiproblematiche o in disgregazione, fornendo un sostegno alla genitorialità che eviti atteggiamenti di incuria e prevenendo dinamiche che portino all’istituzionalizzazione Tutelare il minore in situazione, di maltrattamento, abusi sessuali, delinquenza minorile, patologie sociali; Dare un sostegno educativo individuale al minore vittima di violenza e/o abuso e/o maltrattamento; Prevenire la devianza giovanile; Misura V: Contrasto alle Dipendenze Attuare interventi di prevenzione informando sui rischi dell’uso e abuso di sostanze, nonché sui comportamenti che possono portare allo sviluppo di una dipendenza, rivolgendosi in special modo alle fasce di popolazioni più giovani Attuare interventi di prevenzione mirati su alcune tipologie di popolazione: abuso di sostanze legato allo sport ed all’agonismo, gioco d’azzardo patologico, internet, ecc… Prevenire e ridurre i rischi sociali correlati all’uso di sostanze, con particolare riguardo alla perdita del lavoro e della capacità produttiva. Riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale del soggetto dipendente. Misura VI: Inclusione Sociale 14 Prevenire dinamiche di marginalizzazione ed esclusione sociale attraverso iniziative di contrasto alla povertà Offrire alle famiglie ed agli individui con maggiori difficoltà economiche la possibilità di soddisfare i bisogni primari, quali vitto ed alloggio Sostenere le persone portatrici di un disagio psichico, favorendo occasioni di reinserimento sociale e garantendo loro una vita dignitosa nonostante la malattia. 6. Quali sono le iniziative adottate per realizzare l’integrazione socio-sanitaria dei servizi Per garantire l’integrazione socio-sanitaria è prevista la partecipazione di operatori ASL a tutti i livelli di organizzazione e gestione dei progetti: ciascuno di essi è implementato o monitorato da un apposito gruppo di lavoro che comprende un assistente sociale del servizio sanitario. Analogamente vi è un referente ASL all’interno dell’Ufficio di Piano e del Comitato Tecnico. Il direttore del Distretto RMH3 partecipa invece al comitato istituzionale. Per alcuni progetti di particolare rilevanza sanitaria (es: centri semiresidenziali per persone adulte disabili, assistenza domiciliare per persone affette da patologie oncologiche, invalidanti e/o progressive) è previsto un intervento valutativo/diagnostico da parte dei servizi ASL (CAD o UO handicap Adulti). 7. Quali sono le modalità adottate per realizzare il coordinamento con gli altri organi dello Stato (ad esempio l’amministrazione penitenziaria e della giustizia e le istituzioni scolastiche) e con la pluralità dei soggetti locali Tutte gli enti e le associazioni sono invitati a partecipare alla redazione del piano di zona partecipando ai tavoli tematici del Distretto Socio Sanitario RMH3. Analogo spazio viene dato nelle opportune riunioni alle Organizzazioni Sindacali. Esiste un interscambio maggiore e proficuo con gli organismi di terzo settore che gestiscono per conto del Distretto Servizi specifici (APPHA ONLUS, Consorzio Valcomino, Associazione Capodarco Roma Formazione, Associazione La Rosa Bianca, ecc…). Nella quotidianità operativa gli operatori dei servizi coinvolti nel piano di zona si occupano dei loro utenti collaborando di volta in volta con le varie istituzioni (USSM, UEPE, Scuole del territorio), nonché avvalendosi di associazioni ed altri organismi locali (es: caritas). 8. Esplicitare gli strumenti di valutazione dei risultati raggiunti (sistema di controllo, monitoraggio e verifica dei risultati) Ciascun progetto ricompreso nel Piano di Zona e nei piani specifici avrà un proprio sistema di valutazione specifica, comprendente indicatori quantitativi (quali ad esempio numero degli utenti, numero dei contatti, ecc…) e qualitativi (valutazioni degli utenti rispetto alla situazione iniziale, modifiche alla rilevanza del problema dopo gli interventi). L’Ufficio di Piano ha la responsabilità della valutazione generale e dell’attuazione dei Piani stessi, nonché della raccolta di tutti i dati necessari ad effettuarle. Proprio per migliorare tali prassi valutative e per aggiornare in maniera sistematica le conoscenze sui bisogni territoriali è in corso di svolgimento il progetto “Conoscere per Crescere” (finanziato con i fondi del Piano di Zona 2013), in collaborazione con il CNR - ISTITUTO DI RICERCHE SULLA POPOLAZIONE E POLITICHE SOCIALI. 9. Indicare le innovazioni organizzative, operative, gestionali e di sistema del Distretto Le modalità organizzative dovranno essere riviste secondo le indicazioni in elaborazione in sede regionale. 15 Quadro finanziario ( budget unico distrettuale) del Piano Sociale di Zona articolato per misura e fonte di finanziamento come da schema scaricabile da piattaforma Massimale D.G.R. n. Compartecipazione MISURE/SOTTOMISURE 136/2014 Totale Misura 1 - Servizi Essenziali (include Ufficio di Piano e Altri Servizi) € 930.106,67 € 261.472,00 € 1.191.578,67 1.3 - Insieme dopo di noi € 0,00 € 0,00 € 0,00 2 - Piani Piccoli Comuni € 0,00 € 0,00 € 0,00 3.1 - interventi l.r. 20/2006 € 449.294,06 € 5.200,00 € 454.494,06 3.2 - Interventi a favore di soggetti affetti da SLA e loro familiari € 0,00 € 0,00 € 0,00 3.3 - Interventi sovradistrettuali a favore di soggetti affetti da Alzheimer € 0,00 € 0,00 € 0,00 4.1 - Affidamento familiare € 42.751,00 € 2.850,00 € 45.601,00 4.2 - Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare € 74.814,00 € 7.500,00 € 82.314,00 4.3 - Interventi per la tutela dei minori € 37.441,00 € 2.850,00 € 40.291,00 5 - Contrasto alle dipendenze € 54.449,17 € 11.700,00 € 66.149,17 6.1 - Contrasto alle povertà € 110.769,00 € 3.550,00 € 114.319,00 6.2 - Contrasto al disagio abitativo € 352.135,00 € 3.550,00 € 355.685,00 6.3 - Interventi per disagiati psichici € 81.786,48 € 2.500,00 € 84.286,48 TOTALI 16 € 2.133.546,38 € 301.172,00 € 2.434.718,38 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA MISURA/SOTTOMISURA “SERVIZI ESSENZIALI” Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] ASL RM H Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 tel. Fisso 06/79097309 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Misura/Sottomisura individuato nello schema di Piano Sociale di Zona SERVIZI ESSENZIALI 2. Tipologie di spese finanziate desunte dalla scheda regionale: Gestione di servizi Rimborsi per borse lavoro in favore di categorie protette Costi per la struttura operativa di Distretto/Ufficio di Piano 3. Beneficiari finali: popolazione del Distretto Socio-Sanitario RMH3 4. Elenco dei servizi programmati : Segretariato sociale e P.U.A. - Punto unico di accesso integrato Servizio di pronto intervento sociale e pronta accoglienza Assistenza Domiciliare Educativa ai Minori e alle loro famiglie Assistenza Domiciliare per persone affette da patologie oncologiche,gravemente invalidanti e/o progressive Centri semiresidenziali per persone adulte disbili Sostegno all'abitare per persone con disagio Psichico Passo dopo passo Struttura operativa di Distretto Ufficio di Piano Centro per minori 5. Massimale di spesa 2014 attribuito per la misura/sottomisura dalla D.G.R. n. 136/2014: € 930.106.67 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31.12.2013 relativo alla tipologia di finanziamento regionale: € 3.457.997,28 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Misura 1.1 e 1.2 - Altri servizi e Ufficio di piano Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Elenco Interventi Quota regionale in € Segretariato sociale e P.U.A. Punto unico di accesso integrato Servizio di pronto intervento sociale e pronta accoglienza Assistenza Domiciliare Educativa ai Minori e alle loro famiglie Assistenza Domiciliare per persone affette da patologie oncologiche,gravemente invalidanti e/o progressive Centri semiresidenziali per persone adulte disabili Sostegno all'abitare per persone con disagio Psichico Passo dopo passo Struttura operativa di Distretto Ufficio di Piano Centro per minori TOTALE di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € 112.500,00 € 112.500,00 € 70.000,00 € 45.000,00 €- € 300.000,00 € 150.000,00 € 300.000,00 €- € 40.000,00 € 107.000,00 € € € 15.000,00 90.606,67 930.106,67 € 412.500,00 Cofinaziamento in € Costo Totale in € € 62.722,00 € 175.222,00 15% € 6.000,00 € 76.000,00 6% € 2.850,00 € 47.850,00 4% € 2.850,00 € 302.850,00 25% € 153.100,00 € 303.100,00 25% € € 8.150,00 2.850,00 € € 48.150,00 109.850,00 4% 9% € € € 20.100,00 2.850,00 261.472,00 € € € 35.100,00 93.456,67 1.191.578,67 3% 8% % sul Totale Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il Segretariato Sociale è attivo da diversi anni in entrambi i Comuni del Distretto Socio-Sanitario, e storicamente è stato svolto dalle Assistenti Sociali dell’Ufficio di Piano in stretta collaborazione con le Assistenti Sociali Comunali. Il Servizio PUA è stato invece attivato nel settembre 2012 dalla ASL RM H3, con l’intento di fornire grazie al suo personale sanitario e sociale un’efficace orientamento nella rete dei servizi sociosanitari. La necessità di uniformare e migliorare le procedure ha spinto però nel 2014 ad affrontare la problematica dell’accoglienza con un’ottica diversa, spingendo il Distretto ad un’esternalizzazione di entrambi i servizi. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Nel rispetto del dettame della legge 328/2000, il Segretariato Sociale ha funzione di informazione, orientamento e consulenza al singolo e al nucleo familiare in modo da facilitare l’accesso da parte del cittadino al sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e l’individuazione (o la costruzione) della risposta più adeguata alla sua domanda. Svolge inoltre un’essenziale funzione di monitoraggio sul territorio e di rilevazione dei bisogni propedeutiche alla progettazione del Piano di Zona. Il Servizio è svolto dalle assistenti sociali del Distretto Socio Sanitario in collaborazione con le colleghe dei Servizi Sociali Comunali, alle Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 quali il potenziale utente può essere inviato in maniera diretta dopo il primo colloquio di orientamento. Il Servizio P.U.A., attivato ai sensi D.G.R. n. 315 del 8/07/2011, è attivo attivato presso 2 sedi territoriali ASL, e può contare su un’equipe di Front-office composta da un assistente sociale distrettuale e da un infermiere professionale. Fornisce risposte integrate complete e appropriate sia a bisogni semplici, che a bisogni complessi, razionalizzando processi e risorse e facilitando all’utenza l’orientamento nel sistema di servizi integrati sociali e sanitari. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza In quanto servizi di ascolto e orientamento, il Segretariato Sociale ed il P.U.A. sono diretti ad un’utenza generale, a tutte le persone che vi accedono. Il P.U.A., nel rispetto delle proprie linee guida, offre particolari attenzioni alle categorie di utenza di fragilità socio-sanitaria 8. Obiettivi dell’intervento superamento della frammentarietà dell’accesso alle prestazioni socio-assistenziali e sociosanitarie presenti a livello territoriale, semplificando le procedure; assicurare a regime adeguate informazioni sull’offerta dei servizi e sui relativi costi anche a sostegno di una scelta consapevole dell’utente e/o della sua famiglia; mappatura delle risorse e monitoraggio dei reali bisogni socio-assistenziali e sanitari e programmazione delle prestazioni; elaborazione di strumenti comuni e percorsi condivisi tra ASL ed Enti locali finalizzati all’ottimizzazione dei servizi. promozione di reti solidali, anche ai fini della prevenzione dei rischi del disagio sociale; 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ________________________) Altro: n.4 Sportelli di front office 9.1 / Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non necessaria 10. Sede della struttura e/o dell’attività Il servizio viene svolto in n. 4 sedi: • Segretariato Sociale 1. Comune di Ciampino – L.go F. Armati 1 2. Comune di Marino – Via Palazzo Colonna, 1 • Sportelli PUA 1. Ciampino – Sede ASl di Via Calò 5 2. Marino – Circoscrizione comunale di Frattocchie, via Nettunense Vecchia 1 11. Numero utenti nel 2013 |1|2|0|0| 12. Utenza annuale prevista |1|5|0|0| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Trattandosi di un servizio di accoglienza ed orientamento, possiamo considerare l’utenza servita. 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO Altri criteri di individuazione dell’utenza Al servizio possono accedere tutti. 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Consorzio “Il Melograno” 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Affidamento diretto a mezzo procedura ristretta per 12 mesi 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|2| - Assistenti sociali |_|_|5| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare: Infermiere professionale) |_|_|1| - Altre figure (specificare: Medico) |_|_|1| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Rilevazioni di tipo statistico-sociale sui dati raccolti per l’individuazione di informazioni da utilizzare a fini programmatori e decisionali, nonché nell’ambito del sistema informativo regionale in predisposizione. Report mensili sull’andamento del progetto. Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il riscontro da parte dell’utenza è generalmente positivo 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 21. Annualità 2014 No Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. In entrambi i servizi è prevista la collaborazione con gli operatori ASL; tale aspetto è ovviamente maggiore per il servizio P.U.A., che prevede personale ASL a tutti i livelli, sia nell’organizzazione del servizio, che del front-office, nonché nell’equipe di valutazione multidimensionale e nel lavoro di back office. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 21.060,00 € 41.662,00 € 112.500,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 62.722,00 € 112.500,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 112.500,00 € 21.060,00 € 41.662,00 € 175.722,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO PRONTO INTERVENTO SOCIALE E PRONTA ACCOGLIENZA 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Servizio da avviarsi nell’anno 2014 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Nel rispetto delle prescrizioni regionali e della legge 328/00, il Distretto RMH3 ha intenzione di avviare un servizio di pronto intervento sociale e di pronta accoglienza residenziale. Il servizio prevede un periodo di rodaggio in cui valutare le possibilità di articolazione in base alla domanda e alle necessità del territorio. In questa prima fase si prevede di: istituire un numero telefonico attivo nella fascia oraria 8.00 – 22.00 per 7 giorni su 7, che, contattato dai cittadini, possa fornire tempestivamente ascolto, valutazione ed accoglienza della domanda socio-sanitaria. creare, attraverso la stipula di convenzioni e protocolli, una serie di prassi codificate per le situazioni di emergenza con organismi quali Protezione Civile, Forze dell’ordine, Istituzioni sanitarie, AA.GG. che possano essere attivate dagli operatori del Pronto intervento censire e catalogare in una banca dati le risorse territoriali attivabili in caso di emergenza fornire, attraverso uno o più organismi terzi da individuarsi, n. 6 posti letto in caso di emergenza notturna, comprensivi di pasti (cena e/o colazione), utilizzabili dalla persona per un massimo di 7 giorni consecutivi accompagnare l’utente nella presa in carico da parte dei servizi sociali comunali ed ASL nella fase successiva all’emergenza (24/48H) Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 6. Annualità 2014 Attività di back office; raccogliere informazioni sulle esigenze e sui bisogni territoriali aventi caratteristiche di urgenza ed ottenere un feedback per una adeguata programmazione futura del servizio. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Il servizio è rivolto a chiunque versi in una situazione di emergenza sociale sul territorio, o che comunque contatti il numero telefonico istituito; si prevede che possa essere una risorsa soprattutto per le persone a rischio di esclusione e marginalità sociale. 8. Obiettivi dell’intervento Il progetto si propone di: assicurare interventi sociali in situazioni di emergenza nelle prime 24/48H, fronteggiando i potenziali aggravamenti e ove possibile risolvendo i problemi, in attesa dell’intervento del servizio sociale territoriale in caso di situazioni di emergenza residenziale notturna, offrire una soluzione tempestiva alla persona in difficoltà raccogliere dati e informazioni sui bisogni territoriali per una migliore attuazione del servizio. 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza 6 Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ________________________) Altro (specificare ________________________________________) Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 9.1 Annualità 2014 Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 da definire 10. Sede della struttura e/o dell’attività Da individuarsi a cura del soggetto gestore sul territorio distrettuale 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|_|0| 12. Utenza annuale prevista |_|_|5|0| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Non disponibile 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza Valutazione dell’operatore telefonico rispetto all’urgenza dichiarata; servizio potenzialmente aperto a tutti 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Da individuare a mezzo gara di appalto 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Gara di appalto 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|5| Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|1| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare ____________________________________) |_|_|_| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Monitoraggio e valutazione da programmare con il soggetto attuatore tenuto a presentare un report finale sulla sperimentazione del progetto, contenente indicazioni per la riprogrammazione futura. 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? non rilevabile 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. E’ prevista la partecipazione della ASL a tutti i livelli, sia programmativi, che attuativi che di monitoraggio e valutazione. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl 4.000,00 2.000,00 70.000,00 Totale finanziamento Altro (specificare) 6.000,00 70.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) 70.000,00 Totale 4.000,00 2.000,00 76.000,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto incrementa l’attuale offerta dei Servizi afferenti al Distretto per i minori e le famiglie che presentano difficoltà relative alla costruzione e rafforzamento di una sana genitorialità, attraverso l’erogazione di interventi specifici di assistenza domiciliare educativa. Si prevede di potenziare il servizio e di aumentare il numero di utenti. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni La prestazione principale è caratterizzata da attività svolte a domicilio del minore. Nello specifico le attività previste sono: Attività di sostegno al nucleo familiare dei compiti genitoriali; Attività di recupero e sostegno scolastico; Attività di sviluppo dell’autonomia personale del minore, anche nell’autonoma gestione del tempo; Definizione di un progetto specifico per il nucleo familiare attraverso un lavoro di rete con i servizi coinvolti. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Il progetto è rivolto ai minori dai 6 ai 18 anni e alle loro famiglie residenti nel territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino o Comune di Marino), presi in carico dai Servizi Sociali Comunali e ASL competenti per territorio. I destinatari del progetto sono: Famiglie con figli minori che versino in particolari situazioni di disagio relazionale e affettivo; Famiglie che versino in una condizione di emarginazione psico- sociale e/o in situazioni di profondo disagio; Famiglie multiproblematiche. 8. Obiettivi dell’intervento Gli obiettivi generali che il progetto intende perseguire sono i seguenti: Tutelare l’infanzia e l’adolescenza; Evitare l’istituzionalizzazione del minore; Prevenire la devianza giovanile; Superare la settorializzazione degli interventi, al fine di creare una i servizi territoriali che intervengano sui disagi delle famiglie e dei minori. rete tra tutti Gli obiettivi specifici si configurano nel: Mantenere il minore nella propria famiglia di origine; Sostenere le famiglie nel compito genitoriale; Prevenire il disagio dei minori coinvolti nei fenomeni di disgregazione familiare; Prevenire l’abbandono scolastico; Proteggere il minore da rischi contingenti alle problematiche relative all’abbandono e/o trascuratezza e/o incuria. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ____________________) __ Altro (specificare ___________________________________) __ Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non necessaria 10. Sede della struttura e/o dell’attività Presso il domicilio dell’Utente. 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|9| 12. Utenza annuale prevista |_|_|2|0| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno dell’utenza è elevato. E’ possibile il crearsi di una breve lista di attesa per l’attivazione. 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza L’accesso al Progetto Distrettuale “Assistenza Domiciliare Educativa ai minori e alle loro famiglie” è gratuito e non diretto; avviene tramite la richiesta da parte dell’Operatore che segue il caso e la valutazione dell’inserimento viene effettuata dal Gruppo di Lavoro di riferimento. Il Gruppo di Lavoro valuta la congruenza tra gli obiettivi generali del progetto e gli obiettivi specifici del progetto familiare, in vista del miglioramento della condizione sul medio periodo. 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _____________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Consorzio Valcomino 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Affidamento a mezzo gara di appalto per 12 mesi 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|2| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|4| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _______________________________) |_|_|_| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? In termini generici i progetti individuali degli utenti sono rivisti periodicamente e modificati in base alle esigenze, con una riformulazione degli obiettivi a medio e lungo termine. Nello specifico gli indicatori attraverso i quali avviene la verifica e la valutazione del servizio sono i seguenti: Tempistica di avviamento del PEI e presa in carico della famiglia; Durata complessiva dell’intervento; Accrescimento e/o rinforzo delle competenze genitoriali residue; Rinforzo della relazione genitore-figlio; Avvio e tempistica relativa della supervisione su casi particolarmente problematici; Monitoraggio progettuale attraverso una riunione trimestrale con la ditta appaltante; Monitoraggio sul caso anche attraverso riunioni mensili con gli operatori e le famiglie. Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il riscontro dell’utenza è generalmente positivo. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed ASL. Viste le peculiarità del progetto, vi è un’intensa collaborazione con il servizio Consultorio competente per territorio. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Altro (specificare) Totale finanziamento Comunale Asl 1.900,00 950,00 2.850,00 1.900,00 950,00 47.850,00 45.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale 45.000,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 1. TITOLO DELL’INTERVENTO ASSISTENZA DOMICILIARE PER PERSONE AFFETTE DA PATOLOGIE ONCOLOGICHE,GRAVEMENTE INVALIDANTI E/O PROGRESSIVE 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto incrementa l’attuale offerta dei Servizi afferenti al Distretto per i soggetti affetti da patologie oncologiche e patologie complesse, gravemente invalidanti e/o progressive, attraverso l’erogazione di interventi specifici per la tipologia di patologie contemplate nel progetto. Si prevede di potenziare il servizio e di aumentare il numero di utenti. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Si tratta di un servizio a forte integrazione sanitaria gestita come assistenza domiciliare integrata con l’obiettivo di garantire sostegno al malato e alla sua famiglia. Rientrano tra gli interventi previsti: attività di aiuto nella cura dell’igiene personale, aiuto nella preparazione e/o somministrazione dei pasti, disbrigo pratiche burocratiche con e/o per l’utente, acquisto generi vari con e/o per l’utente, accompagno presso centri socio-sanitari e/o di riabilitazione, attività di compagnia e socializzazione, attività di stimolazione cognitiva, sostegno emotivo ai familiari dell’utente. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Persone affette da patologie oncologiche e patologie complesse, gravemente invalidanti e/o progressive. 8. Obiettivi dell’intervento Mantenimento della persona all’interno del proprio ambiente di vita, garantendo la migliore qualità della vita possibile. Evitamento di ospedalizzazioni o istituzionalizzazioni. Sostegno e supporto alla famiglia dell’utente. Accompagnamento dell’utente e della sua famiglia nelle le ultime fasi della sua vita. 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ________________________) __ Altro (specificare ________________________________________) __ 9.1 Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non necessaria 10. Sede della struttura e/o dell’attività Presso il domicilio dell’Utente 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|5|0| Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 ___________________________________________________________________ 12. Utenza annuale prevista |_|_|6|0| ___________________________________________________________________ 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno dell’utenza è elevato, ma attualmente il servizio riesce a coprire tutte le domande presentate. E’ possibile il crearsi di una breve lista di attesa per l’attivazione. 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza Al servizio si accede presentando apposita domanda all’Ufficio di Piano; trattandosi di un servizio ad elevata integrazione socio-sanitaria, l’utente deve essere al contempo assistito, o quantomeno, la sua condizione sanitaria valutata dal servizio CAD della ASL RM H3. Gli operatori dei servizi sociali di residenza dell’utente, in collaborazione con gli operatori del CAD, provvederanno ad una valutazione della condizione socio-sanitaria del soggetto, e quindi all’elaborazione di un piano individuale personalizzato di intervento. 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Consorzio Valcomino 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Affidamento a mezzo gara di appalto per 24 mesi 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Psicologi |_|_|2| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|5| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare ____________________________________) |_|_|_| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? I progetti individuali degli utenti sono rivisti periodicamente e modificati in base alle esigenze, con una riformulazione degli obiettivi a medio e lungo termine. Poiché lo scopo del progetto è il mantenimento dell’utente a casa propria e la sua qualità della vita si tengono in considerazione fattori inerenti queste aree. 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il riscontro dell’utenza è generalmente positivo e continua ad esserci una forte domanda. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed ASL. Trattandosi di un servizio con peculiarità sanitarie particolarmente forti, vi è un’intensa collaborazione con il servizio C.A.D., che effettua una valutazione della condizione clinica dell’utente e partecipa alla fase di progettazione e nel monitoraggio dei servizi offerti. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 1.900.00 € 950,00 € 300.000,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 2.850,00 € 300.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 300.000,00 € 1.900.00 € 950,00 € 302.850,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE ADULTE DISABILI 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto dà proseguimento alle iniziative attive da oltre un decennio sul territorio distrettuale nel campo dell’integrazione dei disabili rese possibili dalla collaborazione con alcune associazioni locali. La domanda per questo tipo di servizio è presente e al momento c’è una lista di attesa, ma i due centri attivi sul territorio potrebbero potenzialmente essere sufficienti quanto a capacità. L’utenza di riferimento, i disabili e le loro famiglie, hanno sostanzialmente beneficiato del progetto nella loro quotidianità 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Le attività dei Centri sono articolate dagli operatori in base a progetti individuali (i Piani Educativi Individuali - P.E.I.), così come descritto in un apposito disciplinare distrettuale. Tra queste sono sicuramente comprese: Attività riabilitative cognitive e motorie, eventualmente propedeutiche all’inserimento lavorativo, per il mantenimento delle capacità residue degli utenti Attività espressive, anche di carattere ludico e artistico Attività socializzanti e culturali, da svolgersi anche fuori dalla sede del centro, Orientamento, sostegno e ascolto della famiglia Iniziative rivolte al territorio per la sensibilizzazione sul tema della disabilità Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 6. Annualità 2014 Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Persone di età compresa tra i 18 ed 65 anni di età, residenti nei Comuni di Ciampino e Marino che hanno nella problematica del disagio cognitivo la caratteristica principale e predominante della loro invalidità; devono tuttavia risultare autonomi nel controllo sfinterico e negli spostamenti, eventualmente anche con l’utilizzo di ausili. L’utente deve essere inoltre in possesso della certificazione ai sensi della legge 104/92. 8. Obiettivi dell’intervento Mantenere le capacità residue e promuovere l’autonomia dei disabili, attraverso progetti individualizzati che possano anche eventualmente avvicinare la persona svantaggiata al mondo del lavoro. Sostenere la famiglia nella gestione del disagio. Offrire opportunità per una partecipazione attiva al sistema socio–culturale del territorio distrettuale. 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali per disabili adulti (n. 2 strutture) 30 Altro (specificare ____________________________________) __ Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 10. Autorizzazione prot.n. 11558 del 27/03/2012 Comune di Ciampino: Centro “A.P.P.HA”, gestito dall’Associazione A.P.P.HA. Onlus sito in via di colle Oliva 2. Autorizzazione prot.n. 41218 del 25/11/2013 Comune di Ciampino: Centro “Casa Solidale”, gestito dal Consorzio Valcomino, sito in via Pantanelle 10. Sede della struttura e/o dell’attività Entrambe le strutture sono site nel comune di Ciampino: Centro “A.P.P.HA”, sito in via di colle Oliva 2 Centro “Casa Solidale”, sito in via Pantanelle 10 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|1|5| 12. Utenza annuale prevista |_|_|1|6| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato E’ presente una lista di attesa: l’utenza servita è inferiore al fabbisogno rilevato 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale SI 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza Per accedere al servizio l’utente o un suo familiare devono presentare apposita domanda all’Ufficio di Piano, che ne verifica la completezza e la congruità; segnala poi la richiesta all’Unità Valutativa Multidisciplinare del Servizio Handicap Adulti ASL. Questa, integrata dagli operatori territoriali del Distretto Socio Sanitario, provvede ad una valutazione dell’utente, che deve essere comunque in possesso dei requisiti descritti al punto 10, e gli assegna un punteggio per l’inserimento in graduatoria attraverso un’apposita scheda che tiene conto sia della situazione sanitaria che della situazione sociale. 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Associazione A.P.P.HA. Onlus e Consorzio Valcomino 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Convenzione per 24 mesi 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|2| - Assistenti sociali |_|_|5| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|2| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|6| - Operatori socio-sanitari |_|_|4| - Volontari |_|_|2| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare maestri d’arte) |_|_|5| - Altre figure (specificare autisti e manutenzione struttura) |_|_|4| - Altre figure (specificare medico) |_|_|1| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Incontri di monitoraggio trimestrali sul progetto e sui singoli utenti Revisione annuale dei PEI Colloqui con i familiari degli utenti 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il riscontro dell’utenza è molto positivo: molti di loro frequentano le strutture da diversi anni e si sentono particolarmente accolti in questi ambienti, considerandoli parte integrante della loro quotidianità. I familiari esprimono ugualmente un forte apprezzamento del progetto per la sua funzione di sollievo, per il benessere garantito ai loro cari in difficoltà e per il rapporto di fiducia che in molti casi si è creato con gli operatori. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Sì, parzialmente - No* *si prevede la compartecipazione delle famiglie a partire dall’anno corrente con modalità ancora da definire 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. La ASL partecipa attraverso i propri operatori a tutte le fasi del Progetto: L’UVM dell’U.O. Handicap Adulti ha un ruolo fondamentale nella valutazione degli utenti e nella predisposizione dei PEI. Il servizio è stato sempre gestito in convenzione con realtà storiche del territorio, in particolare con l’Associazione A.P.P.H.A. Onlus. Il Consorzio Valcomino è anch’esso attivo da un decennio sul territorio distrettuale. E’ invece terminata la collaborazione con l’Associazione Ottantanove (Centro Semiresidenziale “Ciampetto”) poiché è stata trovata mancante rispetto ai criteri di autorizzazione ai sensi della L.R. 41/03. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 1.900,00 € 2.200,00 € 150.000,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 4.100,00 € 150.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 150.000,00 € 1.900,00 € 2.200,00 € 154.100,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO SOSTEGNO ALL’ABITARE PER PERSONE ADULTE CON PROBLEMATICHE PSICO SOCIALI 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto sostiene l’attuale offerta dei Servizi afferenti al Distretto per le persone con problematiche di tipo psichiatrico e abitativo, attraverso l’erogazione di un contributo economico mensile destinato al pagamento dell’affitto di un appartamento condiviso. Si prevede di potenziare il servizio e di aumentare il numero di utenti inseriti. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Il progetto Distrettuale “Sostegno all’abitare per persone adulte con problematiche psico sociali”, prevede la costituzione di esperienze di coabitazione per permettere a persone adulte con problematiche psico sociali, di essere reinserite all’interno del tessuto sociale, riconoscendo nella condizione abitativa una componente necessaria per garantire l’autonomia dei soggetti. Il progetto prevede la formazione di gruppi che dovranno essere costituiti da un numero di persone non inferiore a due e non superiore a cinque. Al fine di potenziare le autonomie sociali e quotidiane e tutelare il radicamento nel contesto territoriale di appartenenza, il progetto prevede un sostegno economico mensile, erogato a copertura parziale delle spese per l’affitto di un’abitazione situata nel territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino o Comune di Marino), tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 6. Annualità 2014 Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Il progetto è rivolto a persone adulte con problematiche psico sociali, residenti nei Comuni afferenti al territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino e Comune di Marino), che presentano una difficoltà ed esigenze di tipo alloggiativo, trovandosi impossibilitate a sostenere per intero le spese di un affitto. 8. Obiettivi dell’intervento Il progetto Distrettuale “Sostegno all’abitare per persone adulte con problematiche psico sociali” si pone come obiettivo fondamentale il diritto all’abitare garantendo, attraverso un sostegno economico, la possibilità di vivere in un ambiente dignitoso e idoneo alle esigenze e alle aspettative di vita. Tra gli obiettivi generali del progetto troviamo: Garantire l’autonomia della persona e il reinserimento all’interno del tessuto sociale; Evitare l’istituzionalizzazione; Garantire la personalizzazione degli interventi; Evitare la tendenza all’assistenzialismo; Garantire il diritto di libertà di scelta; Evitare la settorializzazione degli interventi. 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare _______________________ Altro (specificare ________________________________________) Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 9.1 Annualità 2014 Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non necessaria 10. Sede della struttura e/o dell’attività Presso il domicilio dell’Utente 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|6| 12. Utenza annuale prevista |_|_|1|2| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno dell’utenza è elevato. E’ possibile il crearsi di una breve lista di attesa per l’attivazione. 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza L’inserimento dell’utente all’interno dei gruppi appartamento è strettamente correlato ad un progetto terapeutico più ampio che preveda tra gli obiettivi, l’autonomia dei soggetti e il potenziamento delle abilità e competenze di vita quotidiana. L’inserimento nel progetto è indipendente dal beneficio del contributo economico. Quest’ultimo verrà calcolato e proporzionato sulla base di condizioni personali ed erogato individualmente agli utenti che presentano i seguenti requisiti: 15. Essere residenti nei Comuni afferenti al territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino e Comune di Marino); Essere in possesso di un’attestazione ISEE individuale non superiore a € 9.000,00; Avere intrapreso un percorso residenziale assistito (Casa famiglia e/o Comunità terapeutica) ed aver raggiunto un grado di autonomia tale, da garantire l’idoneità all’inserimento nel progetto, o comunque persone prese in carico dal CSM competente per territorio. La relativa valutazione è di competenza dell’équipe curante del CSM competente per territorio; Presenza di un contratto di affitto registrato in corso di validità, relativo ad un’abitazione sita nel territorio Distrettuale (Comune di Ciampino e Comune di Marino). Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Distretto Socio Sanitario RM H3 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Non necessario. 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|4| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali - Altre figure (Medico Psichiatra) |_|_|2| - Altre figure (infermiere) |_|_|1| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Gli indicatori di qualità sono: Grado di autonomia raggiunto dagli utenti inseriti; Grado di integrazione tra gli utenti costituenti i gruppi di coabitazione; Numero e durata dei ricoveri in strutture per il disagio psichico. 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il riscontro dell’utenza è generalmente positivo. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 21. Annualità 2014 Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed ASL. Vista la peculiarità del progetto, vi è un’intensa collaborazione con il CSM che individua e valuta gli utenti da inserire nei gruppi di coabitazione e monitora l’andamento dei gruppi, prevedendo ed attuando eventuali sostituzioni. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 1.900,00 € 6.250,00 € 40.000,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 8.150,00 € 40.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 40.000,00 € 1.900,00 € 6.250,00 € 48.150,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO PASSO DOPO PASSO 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi: reinserimento lavorativo per categorie fragili 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto, partito nel 2011, ha avuto un complesso iter di realizzazione. Si rivolge a persone appartenenti a categorie a rischio di esclusione sociale, promuovendo, attraverso percorsi personalizzati, una dinamica di reinserimento. Attualmente il progetto è all’incirca a metà del suo percorso temporale: le persone coinvolte sembra stiano sperimentando un’esperienza positiva per la propria autostima e crescita personale. Data la particolare situazione economica corrente, che si ripercuote sulle categorie fragili con maggiore veemenza delle altre, si stima che il fabbisogno di questo tipo di interventi sia ben superiore rispetto all’utenza inserita nel progetto. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Il progetto si propone di favorire l’inclusione sociale di persone appartenenti a categorie “fragili”, attraverso interventi personalizzati di inserimento lavorativo (borse lavoro), riconducibili sostanzialmente a 3 percorsi: Percorso A - Sostegno alla socializzazione e all’inclusione sociale svolto attraverso attività di tipo occupazionale (ergoterapia). Durata 12 mesi Percorso a valenza riabilitativa, proposto per persone con disabilità le cui abilità e capacità residue risulterebbero penalizzate se inserite solo in contesti protetti, quali per es. i centrisemiresidenziali. Percorso B - Accompagnamento con formazione e tirocinio. Durata 12 mesi. Si tratta di una azione di accompagnamento, indicata per le persone per le quali si intravede la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Prevede una fase formativa ed una di stage. La formazione avrebbe lo scopo di ri-qualificare mentre il tirocinio consentirebbe il recupero e la sperimentazione nell’attività lavorativa. Percorso C - Inserimento lavorativo in un contesto non protetto. Durata 6 mesi. E’ destinato a persone che hanno caratteristiche e capacità spendibili nel mercato del Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 lavoro, ma che al momento ne sono esclusi per motivi derivanti dalla loro storia personale 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Il progetto si rivolge a persone che abbiano compiuto i 25 anni e non abbiano superato i 55 anni, appartenenti alle seguenti categorie a rischio di esclusione sociale: 8. Persone con invalidità civile pari o superiore al 46% Soggetti in trattamento psichiatrico con certificazione di struttura pubblica Tossicodipendenti e alcoolisti in trattamento con certificazione di struttura pubblica. Ex detenuti, persone con misure alternative alla detenzione o in esecuzione penale esterna Persona adulta in situazione di disagio socio-economico che vive sola con uno o più figli a carico Obiettivi dell’intervento Obiettivo del progetto è tentare di offrire una risposta alle problematiche occupazionali presenti nel territorio che riguardano fasce deboli, favorendo l’incontro tra domanda e offerta, quando vi siano condizioni di svantaggio, attraverso un ruolo di mediazione istituzionale e sociale tra pubblico e privato. L’inserimento in un percorso protetto, ma che permetta all’utente di potersi sperimentare in un contesto diverso, di acquisire nuove competenze, di stimolare le capacità residue e di avere un’occasione di valicare i pregiudizi sociali rappresenta un’opportunità importante per queste tipologie di persone. Inoltre, la possibilità di poter provare un senso di autoefficacia e di efficienza in un ambito lavorativo appositamente strutturato, può portare a un miglioramento dell’autostima dell’utente, favorendo una maggiore autonomia e capacità di orientarsi in campo occupazionale. 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ________________________) Altro (specificare ________________________________________) 9.1 __ Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 non previsto 10. Sede della struttura e/o dell’attività La sede di riferimento per il coordinamento del progetto è la sede dell’ Associazione Capodarco Roma Formazione Onlus presso Via del Grottino snc, Grottaferrata. Le attività ergoterapiche, di formazione e di inserimento lavorativo sono personalizzate per ogni utente 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|3|2| 12. Utenza annuale prevista |_|_|3|2| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno rilevato è certamente superiore alla domanda servita: nel 2011 ci sono state oltre 120 domande per 32 posti; 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale Sono state redatte 3 graduatorie, una per ciascun percorso, ancora in corso di validità, redatte in base ad indicatori economici (ISEE, alloggio) e sociali (situazione familiare, capacità residue). 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza Nessuno 15. Ente attuatore Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Associazione Capodarco Roma Formazione Onlus 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Affidamento a mezzo gara di appalto pubblico per 15 mesi 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|2| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|0| - Psicologi |_|_|2| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|1| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare: maestri d’arte, insegnanti professionali ) |_|_|5| - Altre figure (specificare: tutor tirocinio ) |_|1|0| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Sull’andamento generale del progetto sono previste riunioni mensili e la redazione di report trimestrali. Il monitoraggio sull’utenza sarà continuo, e comprenderà anche uno specifico questionario di Customer satisfaction. 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il riscontro dell’utenza è stato generalmente positivo, anche il forte ritardo per l’attivazione del progetto ha prodotto frustrazione. Diversi hanno rilevato come punti deboli del progetto Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 l’esiguità del rimborso spese o la distanza delle sedi dalla propria abitazione, rinunciando alla fine a partecipare al progetto: è stato necessario far scorrere le graduatorie più volte 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Gli Operatori ASL sono stati coinvolti e partecipano attivamente a tutte le fasi del progetto, dalla selezione degli utenti alla valutazione finale. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 22. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl 1.900,00 950,00 Totale finanziamento Altro (specificare) 2.850,00 € 19.500,00 € 19.500,00 Bonus/Assegni/Altro: Contributi per borsisti € 87.500,00 € 87.500,00 Totale €107.000,00 Costo di struttura e di mantenimento 1.900,00 950,00 109.850,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO UFFICIO DI PIANO 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento L’Ufficio di Piano prosegue la sua azione di programmazione e coordinamento territoriale attraverso i propri organi ed il proprio personale, gestendo anche progetti esterni al Piano di Zona. L’utenza di riferimento è l’intera popolazione del Distretto Socio sanitario RMH3, che da anni beneficia dei servizi attivati con i fondi del Pdz. Per il fabbisogno di riferimento, si rimanda alla parte generale del Piano. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Durante l’annualità 2014 si prevede il mantenimento della struttura esistente con le funzioni previste dal Piano socio assistenziale regionale, ma si prevede uno snellimento dei costi derivante dal trasferimento di competenze al personale assunto attraverso il progetto “Segretariato Sociale e PUA”. L’Ufficio di Piano continuerà comunque a occuparsi di: 6. comunicazione e relazione con altri operatori e soggetti, promozione e sensibilizzazione del territorio, analisi delle welfare policies e rapporto con i cittadini al di là delle funzioni assistenziali; statistica, analisi ed organizzazione dei dati, elaborazione degli indicatori; amministrazione, gestione finanziaria, budgeting, rendicontazione, previsione dei flussi finanziari; gestione progettuale, coordinamento multi-progettuale, reporting e stato di avanzamento tecnico, valutazione dei progetti. Bacino di utenza - Sovradistrettuale Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Tutte 8. Obiettivi dell’intervento Realizzazione degli obiettivi previsti dalla legge 328/2000 e dall’ultimo Piano Socio– Assistenziale regionale; Mantenimento e sviluppo di una struttura idonea ad assicurare la risposta unitaria degli interventi e dei servizi con una capacità operativa e informativa adeguata; Integrazione dei servizi socio sanitari, tutela dei diritti del cittadino-utente; Omogeneità dei servizi sull’intero distretto; Possibilità di garantire i liveas; Migliore utilizzo delle risorse e qualificazione della spesa; Migliore comunicazione e patto sociale con i cittadini; Applicazione del principio di sussidiarietà; Conoscenza dei bisogni, verifica dei risultati. 9. Tipologia struttura capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ___________________) __ Altro (specificare ____________________________________) __ 9.1 Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non necessaria Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 10. Annualità 2014 Sede della struttura e/o dell’attività L’Ufficio di Piano ha sede c/o il Comune di Ciampino, L.go F.Armati 1 11. Numero utenti nel 2013* |_|_|_|0| * Gli utenti serviti in totale dall’ufficio di piano corrispondono alla somma degli utenti dei singoli progetti 12. Utenza annuale prevista 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato |_|_|_|0| Si rimanda al dettaglio dei singoli Progetti: per alcuni c’è una lista di attesa 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza NESSUNO 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Il Comune di Ciampino, in quanto comune capofila, ha la responsabilità principale dell’attuazione del servizio, a cui concorrono però anche il comune di Marino e la ASL. 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio NESSUNO 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|2| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2 Annualità 2014 - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Gruppi di lavoro sui singoli progetti, incaricati di monitorarne l’andamento in maniera costante, verificarne i risultati raggiunti ed eventualmente riformularne gli obiettivi a medio e lungo termine. Incontri settimanali dell’Ufficio di Piano per verificare l’andamento generale del Distretto. Relazione periodica al Comitato Tecnico ed al Comitato Politico sull’andamento del Distretto e dei singoli progetti, per la verifica delle linee programmatiche e dell’efficacia dei servizi. Rilevazioni di tipo statistico-sociale sui dati raccolti per l’individuazione di informazioni utilizzare a fini programmatori e decisionali. da 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? I riscontri dell’utenza, più che rispetto all’Ufficio di Piano, riguardano i servizi di cui usufruisce; questo è globalmente positivo. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. La collaborazione tra i due comuni e la ASL è attuata sia a livello di Coordinamento che a livello dei singoli progetti, in quanto su ciascuno di essi vi è personale di tutti e tre gli enti. Nel rispetto del dettame della 328/00 l’ufficio di piano ha cercato di favorire le modalità consultive e collaborative con la realtà locale, promuovendo incontri plenari e tavoli tematici, senza però riscontrare una particolare adesione da parte dei suoi attori. E’ presente a livello distrettuale un albo degli organismi di terzo settore. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 17.200,00 € 2.900,00 € 15.000,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 20.100,00 € 15.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 15.000,00 € 17.200,00 € 2.900,00 € 35.100,00 MISURE 1.1 E 1.2 TITOLO DELL’INTERVENTO CENTRO DIURNO PER MINORI A RISCHIO 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il Servizio non dà continuità. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Il progetto prevede la creazione di una struttura destinata all’osservazione e alla valutazione della relazione genitori-figli, con la creazione di un servizio volto a sostenere e rinforzare le relazioni familiari. Le attività previste presso il Centro sono le seguenti: Attività di accoglienza e consulenza, il cui obiettivo primario deve essere quello di accogliere le famiglie con minori, ascoltandone i bisogni e le difficoltà, per consentire la formulazione del Piano di intervento; Sostegno al processo di crescita del minore, al fine di sostenere la prevenzione e il recupero del disagio minorile, integrando la funzione educativa della famiglia con interventi individuali e di gruppo, con attività volte allo sviluppo delle capacità educative dei genitori; Colloqui di sostegno alla genitorialità mirati all’acquisizione da parte dei genitori, di capacità di lettura più adeguata dei bisogni dei propri figli e l’assunzione di una maggiore responsabilità nello svolgimento dei compiti di cura e di accudimento; Consulenza psico educativa rivolta ai genitori con figli minori; Osservazione-intervento della relazione genitore/i-figlio, all’interno del contesto abitativo con l’obiettivo di facilitare la scoperta di comportamenti comunicativi che aprano lo spazio al dialogo, attraverso attività a domicilio; Uno spazio di riflessione per una comunicazione efficacie nella gestione dei conflitti e separazione della coppia genitoriale; Interventi psicologici orientati al recupero delle competenze genitoriali in situazioni di rischio; Interventi di sostegno psicologico del minore e dell’intero sistema familiare; 6. Definizione di un progetto specifico per la persona attraverso un lavoro di rete con i servizi coinvolti. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Il Centro Diurno per minori è destinato alle famiglie residenti nel territorio del Distretto RMH3, rispettivamente nei comuni di Ciampino e di Marino, che presentano difficoltà nelle competenze genitoriali. In particolare il progetto è rivolto a: Minori con genitori a cui il Tribunale abbia disposto limitazione o sospensione della potestà genitoriale per i quali è necessario garantire il mantenimento della relazione genitoriale; Minori con genitori separati o divorziati che, a causa dell’alta conflittualità, rischiano di compromettere la relazione con i figli; Famiglie multiproblematiche. 8. Obiettivi dell’intervento Gli obiettivi perseguiti dalle attività previste sopra sono i seguenti: promuovere misure di prevenzione al fine di ridurre, nel medio e lungo collocamento dei minori in istituti educativo-assistenziali, riservando particolare famiglie multiproblematiche; sostenere le famiglie nel compito genitoriale; prevenire il disagio dei minori coinvolti nei fenomeni di disgregazione seguito di separazione e/o divorzio dei genitori; mantenere il minore nella propria famiglia; mantenere o ristabilire la relazione con il genitore non affidatario; ricostruire il senso di responsabilità genitoriale auspicando la graduale organizzare la gestione degli incontri autonomamente; protezione del minore da rischi contingenti; recuperare le capacità genitoriali residue; individuare il legame familiare disfunzionale alla crescita del minore; realizzare uno spazio rassicurante, accogliente e sicuro, per gli incontri del genitori; ri-definire i ruoli genitoriali; tutelare il sano sviluppo psico-fisico del minore. Tipologia struttura periodo, il attenzione alle familiare a possibilità di bambino con i capacità di accoglienza Gruppo appartamento __ Casa famiglia __ Comunità alloggio __ Comunità di pronta accoglienza __ Casa di riposo __ Casa albergo __ Strutture semiresidenziali (specificare ________________________) Altro Centro Diurno per Minori a rischio Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non ancora in essere 10. Sede della struttura e/o dell’attività Ancora da destinare 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|4|0| 12. Utenza annuale prevista |_|_|5|0| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno dell’utenza è elevato, ma allo stato attuale non è possibile valutare il rapporto tra utenza servita e fabbisogno. 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza L’invio e la scelta dei nuclei familiari avverrà attraverso un’équipe distrettuale integrata, la quale stabilirà le modalità di invio degli utenti. Sarà cura dell’équipe quindi: 15. valutare la priorità di accesso; Individuare e valutare gli utenti da inserire; Monitorare, verificare e valutare l’andamento del progetto individuale e/o del nucleo familiare; Realizzare i Piani di inserimento con il personale della Ditta Appaltatrice. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Ancora da destinare 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Ancora da destinare 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare ____________________________________) |_|_|_| 19. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Gli indicatori con i quali viene verificata e valutata la qualità del servizio sono di natura quantitativa e qualitativa. Con i primi si fa riferimento alla tempistica impiegata dalla valutazione di inserimento da parte dell’équipe distrettuale integrata al tempo di attivazione del servizio; al numero degli incontri attraverso i quali si determina l’intervento e il rapporto tra la tempistica stabilita ex ante e la conclusione effettiva della presa in carico. Gli indicatori di natura qualitativa attingono al sostegno delle competenze genitoriali, in modo particolare al raggiungimento di una maggiore consapevolezza al ruolo genitoriale, all’attenuazione della conflittualità di coppia, nel riconoscimento di uno spazio volto alla garanzia e alla tutela dei diritti del minore. Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Allo stato attuale non è possibile valutare un riscontro da parte dell’utenza. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed ASL. Vista le peculiarità del Servizio da avviare vi è un’intensa collaborazione con il servizio Consultoriale e di Neuropsichiatria Infantile, che partecipa alla fase di progettazione e nel monitoraggio degli interventi. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl 1.900,00 950,00 € 90.606,67 Totale finanziamento Altro (specificare) € 2.850,00 € 90.606,67 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 90.606,67 1.900,00 950,00 € 93.456,67 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 3.1 Interventi L.R. 20 / 2006 Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Sottomisura: Interventi L.R. 20 / 2006 2. Tipologie di spese finanziate: assegni per prestazioni di assistenza domiciliare indiretta 3. Beneficiari finali: utenti non autosufficienti. 4. Elenco dei servizi programmati: Interventi Legge Regionale 20/2006 (vedi allegato) 5. Massimale di spesa 2014: € 449.294,06. 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento Regionale: € 641.311,64 (Vedi allegato). 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura: vedi allegato Misura 3.1 - Interventi legge regionale 20/2006 Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi € 449.294,06 Contributi non autosufficienza TOTALE di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € 449.294,06 € - Cofinaziamento in € Costo Totale in € % sul Totale € 5.200,00 € 5.200,00 € € € € € € € € € 454.494,06 454.494,06 100% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% MISURA/SOTTOMISURA 3.1 TITOLO DELL’INTERVENTO Interventi Legge Regionale 20/2006 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto dà continuità al servizio già avviato con fondi regionali. L’utenza di riferimento è costituita da coloro la cui disabilità grave è manifestata: 5. nell’area della senescenza con patologie gravi, progressive ed invalidanti; nell’area della disabilità di persone adulte, in presenza di condizioni di non autosufficienza; nell’area dell’età evolutiva, per minori in condizioni di non autosufficienza, permanente o temporanea. Descrizione delle attività e delle prestazioni come da L.R: 20/2006, art. 3 Le attività principali vertono sulla prosecuzione o avvio di interventi di aiuto alla persona e alla famiglia, gestiti in forma indiretta in base a progetti individuali concordati con l’utente e con il gruppo di lavoro integrato, formato dalle assistenti sociali dei due comuni, dall’assistente sociale del Distretto e dal referente del CAD. E’ prevista la verifica periodica delle prestazioni e del grado di soddisfazione dell’utente, nonché l’eventuale riformulazione del progetto. Gli interventi saranno assicurati prioritariamente ai soggetti aventi maggiori necessità in relazione alla situazione di gravità e alla condizione socio-economica. Il progetto garantisce aiuto personale all’utente (anziani non autosufficienti, disabili adulti e minori in età evolutiva con disabilità grave) che, in particolari situazioni di gravità, in mancanza di autonomia propria e con disagio socio-economico, è impossibilitato ad espletare anche i più consueti gesti legati alla quotidianità, e sostegno alla sua famiglia. Sperimenta un modo di porsi di fronte a patologie gravi non improntato all’accanimento terapeutico, ma ad un’esperienza dignitosa da poter vivere all’interno dei propri affetti familiari con il supporto delle istituzioni e di una adeguata rete di solidarietà. In particolare offre all’utente una presenza preziosa per provvedere allo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, per stimolare il recupero e/o il mantenimento della sua autonomia, per stare in compagnia e provare il risveglio o il mantenimento di interessi vitali, dando, contemporaneamente, la possibilità ai familiari, di solito notevolmente provati, di riposarsi, di uscire, di lavorare, di ritagliarsi spazi personali ed avere del tempo libero da dedicare a loro stessi. Nell’area dell’età evolutiva gli interventi sono finalizzati alla riattivazione delle autonomie perse e alla riabilitazione delle capacità proprie della vita quotidiana. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. 8. Tipologia di utenza Utenti uomini donne totale 0-17 3 1 4 18-64 12 9 21 over 65 1 10 11 Obiettivi dell’intervento Il progetto garantisce aiuto personale all’utente (anziani non autosufficienti, disabili adulti e minori in età evolutiva con disabilità grave) che, in particolari situazioni di gravità, in mancanza di autonomia propria e con disagio socio-economico, è impossibilitato ad espletare anche i più consueti gesti legati alla quotidianità, e sostegno alla sua famiglia. Sperimenta un modo di porsi di fronte a patologie gravi non improntato all’accanimento terapeutico, ma ad un’esperienza dignitosa da poter vivere all’interno dei propri affetti familiari con il supporto delle istituzioni e di una adeguata rete di solidarietà. In particolare offre all’utente una presenza preziosa per provvedere allo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, per stimolare il recupero e/o il mantenimento della sua autonomia, per stare in compagnia e provare il risveglio o il mantenimento di interessi vitali, dando, contemporaneamente, la possibilità ai familiari, di solito notevolmente provati, di riposarsi, di uscire, di lavorare, di ritagliarsi spazi personali ed avere del tempo libero da dedicare a loro stessi. Nell’area dell’età evolutiva gli interventi sono finalizzati alla riattivazione delle autonomie perse e alla riabilitazione delle capacità proprie della vita quotidiana. 9. Numero utenti nel 2013 |_|_|3|6| 10. Utenza annuale prevista 2014 11. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato |_|1|0|0| Come evidenziato dal punto precedente, il fabbisogno risulta maggiore rispetto all’utenza assistita dal progetto. 12. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale Esiste una Graduatoria distrettuale che andrà aggiornata con Bando Pubblico. 12.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza Attraverso: 13. altri servizi ASL; Servizio PUA/Segretariato Sociale. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 14. Soggetto erogatore del servizio Distretto Socio Sanitario RM H3. 14.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Nessuno. 15. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|2| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|2| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 16. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Il Feed back positivo dell’utente e/o dei familiari; Continuità dell’erogazione del servizio; Puntualità nei pagamenti dei contributi destinati alle famiglie. 16.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? I riscontri da parte degli utenti sono positivi e l’area problematica relativa al progetto è legata alla lista d’attesa e alla difficoltà di procedere con nuove attivazioni. 17. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 18. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Nessuna 19. Complementarietà/accessorietà degli interventi rispetto a quelli previsti nella misura 1.1 Non esiste complementarietà e/o accessorietà degli interventi. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Comunale Asl € 4.200,00 € 1.000,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 5.200,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) € 449.294,06 € 449.294,06 Totale € 449.294,06 € 454.494,06 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.1: Affidamento Familiare Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Sottomisura: Affidamento Familiare 2. Tipologie di spese finanziate: Assegni di base Sussidi integrativi Attività e servizi per la diffusione dell’affidamento familiare 3. Beneficiari finali: minori in affidamento e famiglie affidatarie 4. Elenco dei servizi programmati: Assegni di base e sussidi integrativi (vedi allegato) 5. Massimale di spesa 2014: € 42.751,00. 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento Regionale: € 199.442,30 (vedi allegato). 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato Misura 4.1 - Affidamento familiare Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi assegni di base e sussidi integrativi € 42.751,00 TOTALE € 42.751,00 di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € - Cofinaziamento in € € 2.850,00 € 2.850,00 Costo Totale in € € € € € € € 45.601,00 45.601,00 % sul Totale 100% 0% 0% 0% 0% Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b Annualità 2014 SOTTOMISURA 4.1_AB AFFIDAMENTO FAMILIARE TITOLO DELL’INTERVENTO Assegni di base e sussidi integrativi 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento con particolare attenzione alle famiglie d’origine ed affidatarie ed ai minori fuori famiglia. Rispetto all’ultimo Piano presentato nell’anno 2013, lo stato dell’affido ha presentato una riduzione nel numero di affidamenti derivante da nuovi provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Per quanto riguarda le caratteristiche prevale l’affidamento familiare rispetto a quello etero familiare e l’affidamento di tipo giudiziale rispetto al consensuale. Gli affidamenti familiari si rivelano tendenzialmente meno problematici e creano nel minore un minor stato di precarietà emozionale rispetto alla strutturazione di relazioni del tutto nuove, come avviene per l’affidamento etero familiare. Inoltre viene garantito al minore attraverso l’affidamento familiare, il mantenimento delle relazioni significative nell’ambiente di appartenenza. La costanza nel numero risiede spesso nell’impossibilità di ricollocare il minore presso la famiglia di origine, data la multi problematicità di quest’ultima. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b Annualità 2014 Dati statistici distrettuali2: MINORI FUORI FAMIGLIA NUMERO AFFIDAMENTO FAMILIARE 11 CASA FAMIGLIA 16 GRUPPO APPARTAMENTO COMUNITÀ ALLOGGIO altro TOTALE 5. 27 Descrizione delle attività e delle prestazioni (modalità di individuazione delle famiglie affidatarie beneficiarie3, modalità di erogazione dei contributi4) Le famiglie affidatarie vengono individuate e formate attraverso un modello operativo condiviso a livello provinciale dal Polo Affidi con sede a Rocca di Papa (RM). Il Polo mette a disposizione dei Distretti H1 H2 H3 H5 le proprie risorse per quanto riguarda la sensibilizzazione sul territorio e la formazione delle famiglie affidatarie. Il contributo è previsto per tutte le famiglie affidatarie del Distretto Socio Sanitario RM H3, a seguito di un intervento del Servizio Sociale o provvedimento dell’autorità giudiziaria. I contributi erogati comprendono: l’assegno di base mensile che ammonta a € 350,00 a minore affidato e viene erogato ogni tre mesi; sussidi integrativi, relativi alle spese di natura sanitaria e scolastica, documentate dalle famiglie affidatarie. 2 I dati statistici distrettuali sono quelli riferiti al 31 dicembre 2013. 3 Indicare se tutte le famiglie e le persone singole affidatarie di minori, per i quali esiste un atto di affidamento della competente autorità giudiziaria, sono beneficiarie dei finanziamenti previsti nei piani di Sostegno Finanziario per l’Affidamento Familiare. 4 La richiesta riguarda l’indicazione della periodicità di erogazione degli assegni di base ai nuclei affidatari (cadenza mensile, trimestrale o annuale), in base a quanto stabilito a livello di singolo distretto. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b Annualità 2014 6. Obiettivi dell’intervento Tutelare l’infanzia e l’adolescenza; Evitare l’istituzionalizzazione del minore; Prevenire la devianza giovanile; Proteggere il minore da rischi contingenti alle problematiche relative all’abbandono e/o trascuratezza e/o incuria; Prevenire il disagio dei minori coinvolti nei fenomeni di disgregazione familiare. 7. Numero utenti nel 2013 |_|_|1|5| 8. Utenza annuale prevista per il 2014 9. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato |_|_|1|5| Attualmente tutte le famiglie affidatarie vengono sostenute con un contributo economico della stessa misura come sopra descritto. 10. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale Non esiste una graduatoria. Gli assegni vengono erogati a seguito della emanazione dei Decreti dei Tribunali. 11 Altri criteri di individuazione dell’utenza Vengono sostenute economicamente anche le famiglie che hanno un collocamento provvisorio da parte del Tribunale. 12. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 13. Servizi sociali ed operatori coinvolti/Operatori del terzo settore I Servizi Sociali coinvolti sono quelli appartenenti ai due Comuni afferenti al Distretto Socio Sanitario RM H3, ovvero del Comune di Ciampino (Capofila) e del Comune di Marino e i Servizi ASL competenti. Le professionalità coinvolte sono assistenti sociali che lavorano alla fase di progettazione di ogni singolo e personale progetto per l’affido. Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b 14. Annualità 2014 Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 15. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Partecipazione al Corso di Formazione presso il Polo Affido di Rocca di Tempo di permanenza presso la famiglia affidataria. Papa; 16. Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? I riscontri avuti riguardano l’idoneità del contributo trimestrale valutato dalle famiglie insufficiente alle esigenze del minore. 17. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Come sopra descritto il Distretto collabora con il Polo Affido di Rocca di Papa per l’informazione sull’affido alla cittadinanza, per il reperimento e la formazione delle famiglie affidatarie. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Comunale Asl € 1.900,00 € 950,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 2.850,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) € 42.751,00 Totale € 42.751,00 € 42.751,00 € 1.900,00 € 950,00 € 45.601,00 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.2 Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Sottomisura: Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare 2. Tipologie di spese finanziate: pagamento rette per minori inserite in strutture di tipo familiare 3. Beneficiari finali: minori inserite in strutture di tipo familiare 4. Elenco dei servizi programmati: Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare (vedi allegato) 5. Massimale di spesa 2014: € 74.814,00 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento regionale5. 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato 5 Non compilare per questa sottomisura 4.2 - Sostegno agli oneri relativi ai minori Misura inseriti in strutture di tipo familiare Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare TOTALE di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € 74.814,00 € 74.814,00 € - Cofinaziamento in € € 7.500,00 € 7.500,00 Costo Totale in € € € € € € € € 82.314,00 82.314,00 % sul Totale 100% 0% 0% 0% 0% 0% Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2 Annualità 2014 MISURA/SOTTOMISURA 4.2 TITOLO DELL’INTERVENTO Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il Servizio non dà continuità. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Qualora si verificano condizioni particolarmente gravi in cui è a rischio la tutela psico fisica del minore e non sia possibile praticare affidamento familiare o non sia sufficiente un intervento educativo/domiciliare e di sostegno economico, è previsto l’inserimento del minore in una struttura residenziale di tipo familiare. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Minori soggetti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, civile o penale, per i quali sia indispensabile un intervento di accoglienza protetta; Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2 8. Annualità 2014 Minori in situazione di disagio grave e permanente, anche a seguito di attivazione di interventi a carattere socio educativo nei confronti dei medesimi e dei nuclei familiari di appartenenza. Obiettivi dell’intervento 9. Tutelare il minore in situazione di trascuratezza, maltrattamento, abusi sessuali, delinquenza minorile, patologie sociali; Tutelare il minore in famiglie multiproblematiche e/o con genitori con dipendenze; Favorire la normale crescita psicofisica e psicologica del minore. Strutture Tipologia struttura Capacità di accoglienza N. utenti Gruppo appartamento Casa famiglia 15 Comunità alloggio Comunità di pronta accoglienza Strutture semiresidenziali (specificare) Altro Comunità Terapeutica 9.1 1 Atto/i di autorizzazione al funzionamento delle strutture ai sensi della L.R. n. 41/2003 Casa famiglia Il Germoglio, determina dirigenziale di Roma Capitale – IXX Municipio n° 939 del 27/05/2005; Casa degli Orsetti, determina dirigenziale di Roma Capitale – XVIII Municipio n° 171 del 04/02/2010; Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2 Annualità 2014 Comunità Terapeutica Riabilitativa “Eimì” autorizzata dalla Regione Lazio – Direzione Regionale Programmazione Sanitaria e Tutela della Salute, determina n°4349 del 23/12/2003; Casa famiglia “Iqbal Masih”, determina dirigenziale del Comune di Ardea n° 41 del 17/02/2012; Casa Nazareth, determina dirigenziale del Comune di Gavignano n°4347 del 11/11/2009; Gruppo appartamento “Felix”, determina dirigenziale di Roma Capitale – Municipio VIII n° 322 del 17/02/2011; Valle dei Fiori Associazione Gioventù Mariana, determina dirigenziale del Comune di Roma – V Dipartimento n° 34/2000; Villaggio S.O.S di Roma, determina dirigenziale di Roma Capitale – Municipio XIV n° 1166 del 27/06/2013; M.AI.N. (Movimento Adolescenti Ideali Nuovi), determina dirigenziale di Roma Capitale – Municipio IX n° 2185 del 7/11/2012; Casa Famiglia “Casa Pino”, determina dirigenziale del Comune di Roma – V Dipartimento n° 2522 del 18/12/2000; pubblica Privata 9.2 Natura della struttura 10. Nome e Sede delle strutture che eroga il servizio e/o dell’attività Oasi Celestina Donati via delle Colasanzioni, 6 Roma; Casa degli Orsetti via di Torre Rossa, Roma; La casa Delle Case, Monterotondo; Casa Nazareth, Gavignano (RM); Iqbal Masih via Terni, Ardea (RM) (due utenti); Comunità Terapeutica Riabilitativa “Eimì” via Ripatransone, 111 Roma; Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2 Annualità 2014 Casa Famiglia “Casa Pino” via Calpurnio, 82 Morena – Roma (due utenti); Gruppo Appartamento Felix via di Torrespaccata, 23 Roma; M.AI.N. (Movimento Adolescenti Ideali Nuovi) Via Appia Nuova 171 Valle dei Fiori Associazione Gioventù Mariana – Centro Sociale Ragazzi viale di Valle Aurelia, 107/109 G. 000167 Roma (3 utenti) Villaggio S.O.S di Roma, via Michelangelo Di Pierri 34 00166 Roma In famiglia, via P. Togliatti 00043 Ciampino Casa Famiglia Il Germoglio 11 Numero utenti nel 2013 a livello distrettuale 11.1 |_|_|1|6| Numero di utenti nel 2013 suddivisi per fasce d’età Utenti n. 0-2 1 3-6 3 7-11 3 12-18 9 11.2 Numero minori accolti in struttura con la madre |_|_|_|2| 11.3 Numero utenti nel 2013 suddivisi per comune Comune di Ciampino |_|_|_|8| Comune di Marino |_|_|_|8| 12 Utenza annuale complessiva prevista nel 2014 |_|_|2|0| 12.1 Numero di nuovi inserimenti al 30 aprile 2014 |_|_|_|1| 12.2 Numero di ulteriori inserimenti previsti nel 2014 |_|_|_|2| 13 Tempi di permanenza in struttura Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2 14 15. Annualità 2014 durata n. Inferiore ad un anno 7 Da 1 a due 7 Da due a tre 1 Oltre i tre anni 1 Attività previste finalizzate alla riduzione dei tempi di collocamento in struttura Progetti di potenziamento delle capacità residue genitoriali della famiglia d’origine; Progetti di affido intra e/o extra familiare. Previsione della quota di risorse eventualmente impiegate per il passaggio dall’accoglienza in struttura all’affidamento familiare € 14.400,00 per tre minori che potrebbero essere inseriti in progetti di affidamento familiare. 16. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2 - Altre figure (specificare _________________________________) 18. Annualità 2014 |_|_|_| Natura della prescrittività dell’intervento Provvedimento autorità giudiziaria minorile 16 DPR 448/98 Art. 403 C.C. 15 Art. 37 L. 184/83 minori stranieri non accompagnati Rientro in struttura da affidamento familiare Rientro in struttura da fallimento adottivo 19. 1 In base a quali indicatori vengono verificate e valutate l’appropriatezza e la qualità del servizio? Tempistica di inserimento; Sicurezza della struttura; Grado di compatibilità tra il PEI e il Progetto Sociale; Tempo di permanenza. 20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 21. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Non esiste una rete formalizzata. 22. Complementarietà/accessorietà degli interventi rispetto a quelli previsti nella misura 1.1 L’inserimento dei minori in struttura familiare risulta spesso indispensabile a seguito di valutazione e/o fallimento dell’affidamento familiare e di altri interventi. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 6.500,00 € 1000,00 € 74.814,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 7.500,00 € 74.814,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 74.814,00 € 6.500,00 € 1.000,00 € 82.314,00 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.3: Interventi per la tutela dei minori Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 mobile 3407417337 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Sottomisura: Interventi per la tutela dei minori 2. Tipologie di spese finanziate: Gestione di gruppi appartamento Interventi per la tutela dei minori: a) Azioni di prevenzione e informazione b) Assistenza domiciliare educativa c) Servizio di “ascolto protetto del minore” d) Equipe specializzate integrate per la riabilitazione 3. Beneficiari finali: minori vittime di violenza e/o abuso e/o maltrattamento e le loro famiglie sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o per le quali sia necessario attivare percorsi ed interventi di Servizio Sociale particolarmente complessi 4. Elenco dei servizi programmati: Reti territoriali per la promozione di interventi a tutela dei minori vittime di maltrattamenti e abusi (vedi allegato) 5. Massimale di spesa 2014: € 37.441,00. 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento Regionale 6 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato 6 Non compilare per questa sottomisura Misura 4.3 - Interventi per la tutela dei minori Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi Reti territoriali per la promozione di interventi a tutela dei minori vittime di maltrattamenti e abusi . € 37.441,00 TOTALE € 37.441,00 di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € - Cofinaziamento in € € 2.850,00 € 2.850,00 Costo Totale in € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 40.291,00 40.291,00 % sul Totale 100% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2 Annualità 2014 SOTTOMISURA 4.3 INTERVENTI PER LA TUTELA DEI MINORI TITOLO DELL’INTERVENTO Reti territoriali per la promozione di interventi a tutela dei minori vittime di maltrattamenti e abusi Interventi per la tutela dei minori: Azioni di prevenzione e informazione Assistenza domiciliare educativa Servizio di “ascolto protetto del minore” Equipe specializzate integrate per la riabilitazione 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il Servizio non dà continuità. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni Le attività previste sono: Definizione di un progetto specifico per la persona attraverso un lavoro di rete con i servizi coinvolti; Sostegno psicologico ai minori vittime di abuso e violenza; Consulenza psico educativa rivolta ai genitori con figli minori vittime di abuso e violenza; Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2 Annualità 2014 Incontri di verifica con i Servizi Territoriali coinvolti con cadenza trimestrale per il coordinamento degli interventi. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Il progetto è rivolto ai minori dai 3 ai 18 anni e alle loro famiglie residenti nel territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino e Comune di Marino), presi in carico dai Servizi Sociali Comunali e ASL competenti per territorio. I destinatari del progetto sono minori vittime di violenza e/o abuso e/o maltrattamento e le loro famiglie sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o per le quali sia necessario attivare percorsi ed interventi di Servizio Sociale particolarmente complessi. 8. Obiettivi dell’intervento Dare un sostegno educativo individuale al minore vittima di violenza e/o abuso e/o maltrattamento; Fornire un sostegno ed un aiuto alle famiglie in difficoltà; Garantire al minore percorsi di aiuto, tutela e sostegno tempestivo anche i n supporto alla famiglia; Promuovere azioni preventive volte a rimuovere quelle condizioni che possono pregiudicare l’equilibrio psico-fisico dei minori. 11. Numero utenti nel 2013 12. Utenza annuale prevista |_|_|1|0| per il 2014 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato |_|_|1|0| Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2 Annualità 2014 Servizio da attivare 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale Non esiste una graduatoria. 14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza Non esistono altri criteri di individuazione dell’utenza oltre quelli già descritti. 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 16. Soggetto erogatore del servizio Da assegnare a mezzo bando di gara pubblico 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio affidamento tramite esito gara. 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare ________________________________) |_|_|_| Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2 19. Annualità 2014 In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Si intende prestare particolare attenzione alle modalità organizzative attraverso cui i destinatari dell’intervento usufruiscono del servizio offerto in particolare: grado di accessibilità (presenze di liste di attesa); livello di burocratizzazione; orari conciliabili o meno con gli impegni familiari e lavorativi; sede (raggiungibile, accogliente, ecc.). professionisti adeguati al compito. Per la rilevazione di questi indicatori si prevede l’utilizzo di un questionario da proporre ai destinatari del progetto e un altro analogo strumento da sottoporre all’ente che gestirà il progetto. Gli strumenti previsti per il monitoraggio consistono in: relazioni bimestrali sul lavoro svolto dall’ente gestore, riunioni periodiche tra gli operatori coinvolti sul singolo caso, incontri di verifica tra gli operatori dei servizi territoriali e dell’ente gestore. 19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Il servizio non è attivo 20. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Non esiste una rete formalizzata. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 1.900,00 € 950,00 € 37.441,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 2.850,00 € 37.441,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 37.441,00 € 1.900,00 € 950,00 € 40.291,00 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA MISURA 5 “CONTRASTO ALLE DIPENDENZE” Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Misura/Sottomisura individuato nello schema di Piano Sociale di Zona CONTRASTO ALLE DIPENDENZE 2. Tipologie di spese finanziate desunte dalla scheda regionale Interventi mirati di prevenzione Contributi per il recupero scolastico e la formazione professionale Assegni di reinserimento 3. Beneficiari finali Per gli interventi di prevenzione: preadolescenti, adolescenti e giovani adulti a rischio, insieme alle loro famiglie Per gli interventi di recupero e reinserimento: tossicodipendenti attivi 4. Elenco dei servizi programmati “C’è chi dice no” “Ricomincio da me – Formazione” “Ricomincio da me – Inclusione 5. Massimale di spesa 2014 attribuito per la misura/sottomisura dalla D.G.R. n. 136/2014 € 54.449,17 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31.12.2013 relativo alla tipologia di finanziamento Regionale: € 503.271,00 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi tabella allegata Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 Misura 5 - Contrasto alle dipendenze Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 Cofinaziamento in € C'è chi dice no Ricomincio da me - Formazione Ricomincio da me - Inclusione € € € 10.000,00 20.000,00 24.449,17 € - € € € 3.050,00 5.600,00 3.050,00 TOTALE € 54.449,17 € - € 11.700,00 Costo Totale in € € € € € € € € € € € € € € 13.050,00 25.600,00 27.499,17 66.149,17 % sul Totale 20% 39% 42% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 MISURA 5 CONTRASTO ALLE DIPENDENZE “C’E CHI DICE NO” 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il progetto si inscrive nel sistema di interventi di prevenzione messi in atto dal SER.T. Il servizio collabora con vari istituti scolastici del territorio con i quali sono stati elaborati progetti relativi ad interventi di “peer education”, gruppi classe sugli stili di vita salutari ed incontri con i docenti per l’aggiornamento e la formazione relativa ai comportamenti di abuso problematici. Relativamente a quest’ultimo aspetto è attivo il progetto UNPLUGGED che coinvolge i professori delle scuole medie del territorio. 4. Descrizione delle attività e delle prestazioni 4.1 Obiettivo Raggiungere la più ampia fascia di popolazione fornendo un’informazione corretta ed efficace, rivolta soprattutto ai giovani e alle loro famiglie nonché alle agenzie educative presenti nel territorio distrettuale, sui rischi dei vari comportamenti che possono portare allo sviluppo di una dipendenza (compresi anabolizzanti, GAP – gioco di azzardo patologico, Internet, ecc.). 4.2 Metodo Il progetto prevede la partecipazione (nonché l’organizzazione dell’azione informativa), da parte degli operatori del SerT e del Terzo Settore impegnato in tale ambito, ad eventi del territorio di tipo sportivo o culturale. Si prevede inoltre la distribuzione di materiale informativo finalizzata alla sensibilizzazione del target. Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 4.4. Problema che si vuole risolvere e/o motivazione per la proposta di progetto Il progetto si propone di ampliare il lavoro di prevenzione già svolto dai servizi territorialmente competenti coinvolgendo fasce di popolazione normalmente non raggiunte da questo tipo di interventi. 4.5. Dimensionamento e rilevanza del problema epidemiologiche ecc.) (frequenza, grado di gravità, misure Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto da eroina, è storicamente presente sul territorio fin dalla prima metà degli anni ’70. Questo sembra essere dovuto alla collocazione “strategica” del distretto, che si pone accanto ad alcune periferie romane (Cinecittà, Don Bosco, Tor Bella Monaca, Romanina) considerate basi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni il fenomeno si è modificato: da un consumo quasi esclusivo di eroina, si osserva ora l'incremento dell'uso di cocaina e di droghe sintetiche, spesso associate tra di loro e con l'alcool. Vi è stato inoltre un aumento esponenziale del numero delle persone che si rivolgono al Ser.T. per problematiche legate al Gioco d’Azzardo Patologico. Si modifica anche l'età dell'utente, aumentando per quanto riguarda gli assuntori di cocaina, diminuendo invece rispetto alla media per ciò che concerne l ’uso giovanile di droghe sintetiche effettuato dalla popolazione giovanile. Per ciò che riguarda invece il consumo di alcool, Ciampino e Marino si allineano con gli altri comuni dei Castelli: negli ultimi anni si è cercato di lavorare soprattutto sul riconoscimento del bere quale comportamento tossicomaniaco. Le comunità immigrate presenti sul territorio, provenienti soprattutto dall’est europa, si presentano sovente con problematiche legate all’abuso di alcool e cocaina. Nell’anno 2013 il Ser.T ha seguito n. 220 utenti, di cui n.9 minorenni. Data la situazione descritta, un’integrazione di interventi preventivi resta di fondamentale necessità. 4.6. Obiettivo generale dell’intervento proposto e risultati attesi (è possibile indicare più obiettivi generali) Raggiungere la più ampia fascia di popolazione fornendo un’informazione corretta ed efficace, rivolta soprattutto ai giovani e alle loro famiglie nonché alle agenzie educative presenti nel territorio distrettuale, sui rischi dei vari comportamenti che possono portare allo sviluppo di una dipendenza (compresi anabolizzanti, GAP – gioco di azzardo patologico, Internet, ecc.), in modo da ridurre i rischi, sensibilizzare e portare a una presa di coscienza del problema, ove presente. 4.7. Sotto obiettivi specifici: scomporre l’obiettivo generale/gli obiettivi generali in sotto obiettivi da raggiungere Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 individuazione degli eventi promossi sul territorio aventi rilevanza per il progetto; predisposizione del materiale idoneo all’evento individuato; raggiungimento di un target normalmente non interessato da interventi di prevenzione. 4.8. Risultato atteso: per ogni sotto obiettivo specificare gli indicatori utilizzati (e il risultato minimo atteso, cioè il valore minimo a cui arrivare per considerare l’obiettivo raggiunto. individuazione degli eventi promossi sul territorio aventi rilevanza per il progetto; censimento eventi sul territorio/almeno 10 selezione degli eventi a cui partecipare /almeno 4 predisposizione del materiale idoneo all’evento individuato; preparazione e stampa del materiale divulgativo/almeno 1.500 copie diffusione del materiale/ almeno 1.000 copie raggiungimento di un target normalmente non interessato da interventi di prevenzione numero di persone raggiunte /almeno 1.000 4.9. Valore aggiunto atteso nell’intervento proposto (inserire gli elementi realmente innovativi del progetto e che rappresentano un “valore aggiunto” e di particolare utilità per il target nel ridurre rischi e/o danni e/o come miglioramento di prassi operative) Raggiungimento del target normalmente fuori dalle attività di prevenzione 5. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 6. Tipologia di utenza (target destinatari: target principale e eventualmente secondario) Persone che non usano o usano sporadicamente sostanze o prevalentemente ricreativo/ludico, sportivi a fronte di una scarsa conoscenza e dei pericoli reali e di una cultura tollerante tra le fasce giovanili della popolazione Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 7. Indicare l’eventuale Ente affidatario degli interventi (ente gestore), il responsabile per l’Ente gestore e, se possibile, il referente operativo del progetto È prevista una gestione diretta 7.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio E’ prevista una gestione diretta 8 Indicare eventuali collaborazioni Il progetto verrà realizzato in collaborazione con il Ser.T. ed eventuali organismi di privato sociale. 9. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|_| - Assistenti sociali |_|_|4| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|3| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|1| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare ____________________________________) |_|_|_| 10 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza negli interventi realizzati nel passato? Negli anni è stato riscontrato un maggior accesso di persone con problematiche lievi di uso di sostanze. Ciò ha permesso una presa in carico precoce con il conseguente esitamento dell’aggravarsi delle situazioni. Descrivere, se esiste, la rete territoriale con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Prendendo come servizio di riferimento il Ser.T. (in quanto servizio specializzato per la misura), Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 si rileva una fitta collaborazione con le istituzioni territoriali, in primis con gli altri servizi sanitari ( compresi i medici di base) e con i servizi sociali comunali. Questa collaborazione si esplica a tutti i livelli, dalla gestione dei singoli casi fino alla progettazione degli interventi mirati. Esiste una collaborazione quale prassi d’ufficio con i servizi del ministero della giustizia (UTG, USSM; UEPE). Le scuole medie e superiori collaborano sia partecipando ad interventi di prevenzione che segnalando singole situazioni a rischio. Il sistema contro le dipendenze si avvale anche del supporto di una serie di organismi di terzo settore e volontariato, impegnati nella gestione di strutture di supporto ai progetti individuali. Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 12. Annualità 2014 Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 2.250,00 € 1.800,00 € 10.000,00 Altro (specificare) Totale finanziamento € 3.050,00 € 10.000,00 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 10.000,00 € 2.250,00 € 1.800,00 € 13.050,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 MISURA 5 CONTRASTO ALLE DIPENDENZE RICOMINCIO DA ME - FORMAZIONE 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento _______________________________________________________ 4. Descrizione delle attività e delle prestazioni Il servizio, attraverso l’erogazione di un contributo per il pagamento di corsi di formazione o professionali, mira alla predisposizione ed al supporto di percorsi personalizzati per l’acquisizione di specifiche competenze (di base o professionali) o per la loro certificazione. Questo permetterà un lavoro a tutto tondo sulla persona e sulle sue potenzialità che consenta all’individuo di uscire dalle dinamiche di esclusione sociale derivanti dalla dipendenza da sostanze. 4.1 Obiettivo Fornire agli utenti del Ser.T. competenze spendibili e riconosciute nel mercato del lavoro, allo scopo di prevenire dinamiche di marginalizzazione sociale e per favorire l’empowerment della persona stessa. 4.2 Metodo Progetti personalizzati e guidati, attraverso l’erogazione di contributi per il pagamento di corsi di formazione o professionali (con quietanza direttamente all’ente di formazione) e per oneri accessori (ex: trasporto) che permettano agli utenti un’acquisizione o un recupero di professionalità. La scelta del corso verrà gestita attraverso colloqui di orientamento per indirizzare l’utente in base a capacità e competenze. Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 4.4. Problema che si vuole risolvere e/o motivazione per la proposta di progetto Tra gli utenti del Ser.T esiste un discreto numero di persone che ha interrotto gli studi o i percorsi formativi senza quindi arrivare ad alcun titolo professionalizzante. Questo a volte pregiudica le potenzialità di impiego della persona anche quando questa è in possesso di specifiche competenze spendibili sul mercato del lavoro. Il progetto si propone di aiutare questi individui a riprendere il loro percorso formativo e di vita. 4.5. Dimensionamento e rilevanza del problema (frequenza, grado di gravità, misure epidemiologiche ecc.) Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto da eroina, è storicamente presente sul territorio fin dalla prima metà degli anni ’70. Questo sembra essere dovuto alla collocazione “strategica” del distretto, che si pone accanto ad alcune periferie romane (Cinecittà, Don Bosco, Tor Bella Monaca, Romanina) considerate basi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni il fenomeno si è modificato: da un consumo quasi esclusivo di eroina, si osserva ora l'incremento dell'uso di cocaina e di droghe sintetiche, spesso associate tra di loro e con l'alcool. Vi è stato inoltre un aumento esponenziale del numero delle persone che si rivolgono al Ser.T. per problematiche legate al Gioco d’Azzardo Patologico. Si modifica anche l'età dell'utente, aumentando per quanto riguarda gli assuntori di cocaina, diminuendo invece rispetto alla media per ciò che concerne l ’uso giovanile di droghe sintetiche effettuato dalla popolazione giovanile. Per ciò che riguarda invece il consumo di alcool, Ciampino e Marino si allineano con gli altri comuni dei Castelli: negli ultimi anni si è cercato di lavorare soprattutto sul riconoscimento del bere quale comportamento tossicomaniaco. Le comunità immigrate presenti sul territorio, provenienti soprattutto dall’est europa, si presentano sovente con problematiche legate all’abuso di alcool e cocaina. Nell’anno 2013 il Ser.T ha seguito n. 220 utenti, di cui n.9 minorenni. Oltre agli utenti presi in carico e seguiti con progetti personalizzati per ridurre il rischio di esclusione sociale, il servizio persegue una strategia di riduzione del danno attraverso un’unità di strada. 4.6. Obiettivo generale dell’intervento proposto e risultati attesi (è possibile indicare più obiettivi generali) Fornire agli utenti del Ser.T. competenze spendibili e riconosciute nel mercato del lavoro, allo scopo di prevenire dinamiche di marginalizzazione sociale e per favorire l’empowerment della persona stessa. Annualità 2014 Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 4.7. Sotto obiettivi specifici: scomporre l’obiettivo generale/gli obiettivi generali in sotto obiettivi da raggiungere Recupero del ruolo sociale da parte della persona dipendente: attraverso un percorso formativo e professionalizzante ci si propone di lavorare con l’utente per fargli riscoprire le sue capacità e competenze residue o a fargliene acquisire di nuove, per spingerlo a vedersi come persona attiva e potenzialmente valida. La strutturazione del proprio tempo e l’uscita dalle proprie frequentazioni abituali possono offrire un’opportunità per distaccarsi dalla visione di se che ha concorso all’insorgere della dipendenza e dare motivazione per un processo di cambiamento. Aumentare le possibilità dell’utenza di inserirsi nel mercato del lavoro: il progetto si propone di favorire l’indipendenza dell’utenza rispetto al proprio sistema familiare e sociale, ma anche rispetto ai servizi socio-assistenziali. Una maggiore qualificazione potrebbe permettere agli utenti di pensarsi e rendersi autonomi attraverso il lavoro. 4.8. Risultato atteso: per ogni sotto obiettivo specificare gli indicatori utilizzati (e il risultato minimo atteso, cioè il valore minimo a cui arrivare per considerare l’obiettivo raggiunto. Recupero del ruolo sociale da parte della persona dipendente: Numero di percorsi formativi personalizzati attivati/ minimo 8 Numero di percorsi formativi completati /minino 5 Numero di titoli conseguiti/minimo 4 Aumentare le possibilità dell’utenza di inserirsi nel mercato del lavoro: Elaborazione ed aggiornamento del Curriculum vitae/ minimo 8 Numero di autocandidature degli utenti per posizioni lavorative aperte nei 6 mesi successivi al termine del progetto formativo/minimo 8 Numero di colloqui di lavoro sostenuti nei 6 mesi successivi al termine del progetto formativo/ minimo 4 4.9. Valore aggiunto atteso nell’intervento proposto (inserire gli elementi realmente innovativi del progetto e che rappresentano un “valore aggiunto” e di particolare utilità per il target nel ridurre rischi e/o danni e/o come miglioramento di prassi operative) Acquisizione di titoli di studio o di certificazioni di competenze – anche di base – effettivamente spendibili nel mercato del lavoro 5. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 6. Tipologia di utenza (target destinatari: target principale e eventualmente secondario) Target principale: utenti Ser.T. con competenze da certificare dell’inserimento nel mercato del lavoro o da acquisire al fine Target secondario: famiglie degli utenti, comunità 7. Indicare l’eventuale Ente affidatario degli interventi (ente gestore), il responsabile per l’Ente gestore e, se possibile, il referente operativo del progetto Il progetto verrà gestito in forma diretta dal Distretto Socio Sanitario attraverso l’Ufficio di Piano. Il referente operativo è da definire. 7.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Progetto non affidato a terzi 8. Indicare eventuali collaborazioni Il coordinamento ed il monitoraggio del progetto verranno svolti da un gruppo di lavoro integrato tra Comuni e ASL RMH3 9. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|_| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|1| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 10 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza negli interventi realizzati nel passato? Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Il progetto è nuovo ed innovativo. 11. Descrivere, se esiste, la rete territoriale con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Prendendo come servizio di riferimento il Ser.T. (in quanto servizio specializzato per la misura), si rileva una fitta collaborazione con le istituzioni territoriali, in primis con gli altri servizi sanitari ( compresi i medici di base) e con i servizi sociali comunali. Questa collaborazione si esplica a tutti i livelli, dalla gestione dei singoli casi fino alla progettazione degli interventi mirati. Esiste una collaborazione quale prassi d’ufficio con i servizi del ministero della giustizia (UTG, USSM; UEPE). Le scuole medie e superiori collaborano sia partecipando ad interventi di prevenzione che segnalando singole situazioni a rischio. Il sistema contro le dipendenze si avvale anche del supporto di una serie di organismi di terzo settore e volontariato, impegnati nella gestione di strutture di supporto ai progetti individuali. Annualità 2014 12. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Comunale Asl € 4.200,00 € 1.400,00 Altro (specificare) Totale finanziamento € 5.600,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) € 20.000,00 € 20.000,00 Totale € 20.000,00 € 25.600,00 MISURA 5 CONTRASTO ALLE DIPENDENZE RICOMINCIO DA ME - INCLUSIONE 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento 4. Descrizione delle attività e delle prestazioni 4.1 Obiettivo Prevenire e ridurre i rischi sociali correlati all’uso di sostanze, con particolare riguardo alla perdita del lavoro e della capacità produttiva. Riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale del soggetto dipendente 4.2 Metodo Il progetto si propone di utilizzare lo strumento dell’inserimento lavorativo (sotto forma di borsa lavoro o tirocinio), che è di comprovata efficacia per prevenire la marginalizzazione dei soggetti fragili. Nell’accezione del progetto, è parte essenziale di un programma che considera tutti gli aspetti della persona (psicologici, sociali e relazionali) per la predisposizione di una strategia individuale e personalizzata che consenta all’individuo di uscire dalle dinamiche di esclusione sociale derivanti dalla dipendenza da sostanze. 4.4. Problema che si vuole risolvere e/o motivazione per la proposta di progetto Le persone con una dipendenza si trovano facilmente in dinamiche di marginalità, che possono autoalimentare con le loro azioni (a volte antisociali e devianti), ma anche con una progressiva distima in se stessi derivante dal non essere membri attivi del contesto sociale. Questo può a sua volta rafforzare l’individuo nella sua dipendenza, minando ogni motivazione al cambiamento. L’inserimento lavorativo permette di lavorare sia sugli aspetti individuali (recupero della dignità e del rispetto di sè, capacità di vedersi come “persona valida”), sia sugli aspetti relazionali e sociali (possibilità di vedere il soggetto dipendente come recuperabile), prevenendo le dinamiche di marginalità sociale. 4.5. Dimensionamento e rilevanza del problema epidemiologiche ecc.) (frequenza, grado di gravità, misure Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto da eroina, è storicamente presente sul territorio fin dalla prima metà degli anni ’70. Questo sembra essere dovuto alla collocazione “strategica” del distretto, che si pone accanto ad alcune periferie romane (Cinecittà, Don Bosco, Tor Bella Monaca, Romanina) considerate basi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni il fenomeno si è modificato: da un consumo quasi esclusivo di eroina, si osserva ora l'incremento dell'uso di cocaina e di droghe sintetiche, spesso associate tra di loro e con l'alcool. Vi è stato inoltre un aumento esponenziale del numero delle persone che si rivolgono al Ser.T. per problematiche legate al Gioco d’Azzardo Patologico. Si modifica anche l'età dell'utente, aumentando per quanto riguarda gli assuntori di cocaina, diminuendo invece rispetto alla media per ciò che concerne l’uso giovanile di droghe sintetiche effettuato dalla popolazione giovanile. Per ciò che riguarda invece il consumo di alcool, Ciampino e Marino si allineano con gli altri comuni dei Castelli: negli ultimi anni si è cercato di lavorare soprattutto sul riconoscimento del bere quale comportamento tossicomaniaco. Le comunità immigrate presenti sul territorio, provenienti soprattutto dall’est europa, si presentano sovente con problematiche legate all’abuso di alcool e cocaina. Nell’anno 2013 il Ser.T ha seguito n. 220 utenti, di cui n.9 minorenni. Oltre agli utenti presi in carico e seguiti con progetti personalizzati per ridurre il rischio di esclusione sociale, il servizio persegue una strategia di riduzione del danno attraverso un’unità di strada. 4.6. Obiettivo generale dell’intervento proposto e risultati attesi (è possibile indicare più obiettivi generali) Contrastare l’esclusione sociale del soggetto dipendente attraverso lo strumento dell’inserimento lavorativo, allo scopo di fargli riacquisire un ruolo sociale, rimettere in moto i circuiti di socializzazione, migliorare la sua qualità della vita e quella dei suoi familiari. 4.7. Sotto obiettivi specifici: scomporre l’obiettivo generale/gli obiettivi generali in sotto obiettivi da raggiungere Recupero del ruolo sociale e lavorativo da parte della persona dipendente: attraverso l’inserimento lavorativo ci si propone di lavorare con l’utente per fargli riscoprire le sue capacità e competenze residue, per spingerlo a vedersi come persona attiva e potenzialmente valida. La strutturazione del proprio tempo e l’uscita dalle proprie frequentazioni abituali possono offrire un’opportunità per distaccarsi dalla visione di sè che ha concorso all’insorgere della dipendenza e dare motivazione per un processo di cambiamento. Modifica della percezione sociale della persona dipendente: attraverso un’opera di sensibilizzazione e di coinvolgimento delle realtà e al di la delle reali possibilità di assunzione (dipendenti ovviamente anche da altre variabili), ci si propone di spingere i potenziali datori di lavoro a vedere gli individui con problemi di dipendenza come potenzialmente recuperabili, superando le dinamiche di stigmatizzazione del fenomeno e i tradizionali stereotipi su questo tipo di soggetti. 4.8. Risultato atteso: per ogni sotto obiettivo specificare gli indicatori utilizzati (e il risultato minimo atteso, cioè il valore minimo a cui arrivare per considerare l’obiettivo raggiunto). Recupero del ruolo sociale e lavorativo da parte della persona dipendente numero di persone inserite in borsa lavoro / minimo 5 mantenimento della frequenza concordata nei progetti individuali /min. 3 giorni settimanali numero di persone inserite che vengano assunte al termine della borsa lavoro/ almeno 1 Modifica della percezione sociale della persona dipendente numero di aziende contattate quali potenziali partner/ minimo 15 numero di aziende effettivamente coinvolte nel progetto/ minimo 5 numero di aziende eventualmente disponibili all’assunzione /minimo 3 numero di aziende che effettivamente assumano un borsista/ almeno 1 4.9. Valore aggiunto atteso nell’intervento proposto (inserire gli elementi realmente innovativi del progetto e che rappresentano un “valore aggiunto” e di particolare utilità per il target nel ridurre rischi e/o danni e/o come miglioramento di prassi operative) Il progetto è di comprovata efficacia, ma non presenta particolari innovazioni rispetto al passato. 5. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 6. Tipologia di utenza (target destinatari: target principale e eventualmente secondario) Target principale: Persone con problemi di dipendenza ed ex dipendenti in carico al Ser.T. Target secondario: Famiglie degli utenti, comunità 7. Indicare l’eventuale Ente affidatario degli interventi (ente gestore), il responsabile per l’Ente gestore e, se possibile, il referente operativo del progetto Da definire Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Da definire 8. Indicare eventuali collaborazioni Il coordinamento ed il monitoraggio del progetto verranno svolti da un gruppo di lavoro integrato tra Comuni e ASL RMH3 9. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|_| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|1| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 10 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza negli passato? interventi realizzati nel Lo strumento delle borse lavoro è stato più volte utilizzato in passato: hanno dimostrato di essere esperienze gratificanti e positive che hanno avuto un ruolo efficace per l’abbandono o la riduzione dell’abuso, mentre in altri casi è stato utile per rimettere in moto i meccanismi di socializzazione e ha avuto una funzione preventiva dell’ingresso nei circuiti della devianza. 11. Descrivere, se esiste, la rete territoriale con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Prendendo come servizio di riferimento il Ser.T. (in quanto servizio specializzato per la misura), si rileva una fitta collaborazione con le istituzioni territoriali, in primis con gli altri servizi sanitari ( compresi i medici di base) e con i servizi sociali comunali. Questa collaborazione si esplica a tutti i livelli, dalla gestione dei singoli casi fino alla progettazione degli interventi mirati. Esiste una collaborazione quale prassi d’ufficio con i servizi del ministero della giustizia (UTG, USSM; UEPE). Le scuole medie e superiori collaborano sia partecipando ad interventi di prevenzione che segnalando singole situazioni a rischio. Il sistema contro le dipendenze si avvale anche del supporto di una serie di organismi di terzo settore e volontariato, impegnati nella gestione di strutture di supporto ai progetti individuali. 12. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl € 2.250,00 € 1.800,00 € 24.449,17 Altro (specificare) Totale finanziamento € 3.050,00 € 24.449,17 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale € 24.449,17 € 2.250,00 € 1.800,00 € 27.199,17 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA MISURA/SOTTOMISURA 6.1 “CONTRASTO ALLA POVERTÀ” Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 ASL RM H mobile 3407417337 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Misura/Sottomisura: Contrasto alle povertà 2. Tipologie di spese finanziate desunte dalla scheda regionale: Erogazione di contributi economici sotto forma di buoni pasto 3. Beneficiari finali: Individui e famiglie a basso reddito ed in situazione di disagio 4. Elenco dei servizi programmati Contributi per il soddisfacimento dei bisogni primari 5. Massimale di spesa 2014 attribuito per la misura/sottomisura dalla D.G.R. n. 136/2014 € 110.769,00 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31.12.2013 relativo alla tipologia di finanziamento: non presente 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato Misura 6.1 - Contrasto alla povertà Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi Contributi per il soddisfacimento dei bisogni primari € 110.769,00 TOTALE € 110.769,00 di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € - Cofinaziamento in € € 3.550,00 € 3.550,00 Costo Totale in € € € € € € € € € 114.319,00 114.319,00 % sul Totale 100% 0% 0% 0% 0% 0% 0% MISURA/SOTTOMISURA 6.1 TITOLO DELL’INTERVENTO Contributi per il soddisfacimento dei bisogni primari 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi erogazione buoni spesa 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni L’attività prevista è sostanzialmente l’erogazione di contributi per il soddisfacimento dei bisogni primari, sotto forma di buoni spesa. Un apposito gruppo di lavoro provvederà ad elaborare dei criteri per l’assegnazione uniformi per i due comuni. L’erogazione del contributo avverrà nell’ambito di uno specifico e personalizzato progetto di intervento concordato con i servizi sociali. Questo intervento si pone in continuità ed integrazione con gli altri progetti della misura “esclusione sociale”, in special modo con quelli volti a contrastare il disagio abitativo, con lo scopo di garantire i diritti essenziali quali “vitto e alloggio” a tutti i cittadini residenti. La scelta di erogare buoni pasto invece che contributi in liquidità deriva dal fatto che questi mezzi, pur rappresentando una misura di supporto economico, non possono utilizzati per comportamenti rischiosi e/o patologici (acquisto di alcolici o di sostanze, gioco d’azzardo), garantendo quindi maggiori probabilità che ne benefici l’intero nucleo familiare anche in presenza di elementi problematici. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Individui e famiglie in difficoltà economiche tali da pregiudicare le condizioni di sussistenza. 8. Obiettivi dell’intervento Garantire a tutti gli individui ed alle famiglie in difficoltà i mezzi essenziali per il soddisfacimento del bisogno primario dell’alimentazione. 9. Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Non necessaria 10. Sede della struttura e/o dell’attività L’intervento sarà coordinato dall’Ufficio di Piano, L.Go Felice Armati 1, Ciampino. 11. Numero utenti nel 2013 |_|_|_|0| 12. Utenza annuale prevista |_|9|0|0| 13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Data la persistente situazione di crisi che continua ad interessare il nostro territorio, si ipotizza un’utenza potenziale piuttosto consistente. L’obiettivo è far fronte soprattutto alle situazioni più gravi, legate ad una completa mancanza di reddito, in modo da garantire comunque un dignitoso sostentamento. 14. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale in formazione 14.1 Altri criteri d’individuazione dell’utenza Oltre alla situazione reddituale, verranno prese diverse condizioni: Presenza nel nucleo familiare di persone portatrici di specifiche fragilità (minori, non autosufficienti, ecc..) Capacità ed occupabilità dei componenti Rete familiare ed informale a sostegno del nucleo Altre risorse già erogate dall’ente pubblico in favore del nucleo 15. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito - Altro Comune del Distretto (specificare _______________________) 16. Soggetto erogatore del servizio E’ prevista una gestione diretta 16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio Non Affidato 17. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|1| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 18. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Trattandosi di un intervento essenziale ma efficace solo se integrata in un progetto di autonomizzazione dai servizi di tipo più ampio, la valutazione sarà effettuata in primis sui progetti individuali. Una valutazione di impatto sarà possibile sul piano temporale, tenendo conto di quanti utenti posso essere progressivamente esclusi dal beneficio. 18.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? 19. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Nell’ambito della lotta alla povertà si prevede di incrementare la collaborazione con la rete delle realtà locali già impegnate su questo punto, in primis le parrocchie, la caritas diocesana e la croce rossa italiana. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Comunale Asl € 2.350,00 € 1.200,00 Totale finanziamento Altro (specificare) €3.550,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) € 110.769,00 Totale € 110.769,00 € 110.769,00 € 2.350,00 € 1.200,00 € 114.319,00 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 6.2 Contrasto al disagio abitativo Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. Titolo Sottomisura: Contrasto al disagio abitativo 2. Tipologie di spese finanziate: Integrazione totale o parziale del canone di affitto previsto da regolare contratto Ospitalità temporanea in situazioni contingenti non prevedibili e non risolvibili diversamente per una durata definita Altro: contributi per l’affitto di una nuova abitazione a seguito di sfratto 3. Beneficiari finali: Casi di specifica fragilità nella quale si trovano le persone anziane e/o non autosufficienti con redditi minimi Situazioni caratterizzate dall’estrema urgenza Famiglie che dispongono di un reddito ISEE inferiore al valore del canone che incorrono in situazione di morosità incolpevole Soggetti a più ampio rischio di emarginazione Altro_______________________________________________________________ 4. Elenco dei servizi programmati: Contrasto al disagio abitativo (vedi allegato) 5. Massimale di spesa 2014: € 352.135,00 (su due annualità) 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento Regionale7. 7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura: vedi allegato 7 Non compilare per questa sottomisura Misura 6.2 - Contrasto al disagio abitativo Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi contrasto al disagio abitativo € 352.135,00 TOTALE € 352.135,00 di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 € - Cofinaziamento in € € 3.550,00 € 3.550,00 Costo Totale in € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 355.685,00 355.685,00 % sul Totale 100% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 MISURA/SOTTOMISURA 6.2 TITOLO DELL’INTERVENTO Contrasto al disagio abitativo Interventi: Contrasto al disagio abitativo Integrazione totale o parziale del canone di affitto previsto da regolare contratto Ospitalità temporanea in situazioni contingenti non prevedibili e non risolvibili diversamente per una durata definita Altro: contributi per l’affitto di una nuova abitazione a seguito di sfratto 2. Beneficiari finali: 3. Casi di specifica fragilità nella quale si trovano le persone anziane e/o non autosufficienti con redditi minimi Situazioni caratterizzate dall’estrema urgenza Famiglie che dispongono di un reddito ISEE inferiore al valore del canone che incorrono in situazione di morosità incolpevole Soggetti a più ampio rischio di emarginazione Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 4. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi contributi economici per integrazione al canone di locazione e servizio di accoglienza in emergenza in seguito a sfratto esecutivo 5. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il servizio intende offrire un’alternativa al contributo alloggiavo regionale che è stato sospeso dall’annualità 2011 visto il bisogno rappresentato dai cittadini che hanno sempre maggiore difficoltà a pagare regolarmente i canoni di locazione. Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 Descrizione delle attività e delle prestazioni Erogazione di contributi specifici per il pagamento totale o parziale del canone di locazione: sono previste tre diverse fasce di contributo e l’assegnazione dipende dalle condizioni in cui si trova il nucleo familiare interessato, individuate con specifico disciplinare. Erogazione di un contributo pari a tre mensilità di affitto destinato a coloro che, avendo ricevuto lo sfratto, hanno dovuto trovare una nuova collocazione e devono anticipare la caparra e una mensilità per stipulare un nuovo contratto di locazione Stipula di convenzioni con strutture di tipo alberghiero, insistenti nel territorio distrettuale, destinate a coloro che, a seguito rilascio forzoso dell’immobile, non hanno ancora individuato una collocazione abitativa. 7. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 8. Tipologia di utenza Non è possibile suddividere l’utenza per fasce di età. Si prevede che l’intervento interesserà nuclei familiari che si trovano in difficoltà nel pagamento del canone d’affitto regolarmente registrato con particolare attenzione a: 9. 10. nuclei con “morosità incolpevole” derivante da perdita del lavoro o del familiare titolare del reddito o separazione coniugale con drastica riduzione del reddito; nuclei con procedimento di sfratto esecutivo che potrebbero scivolare in un sempre maggiore disagio socio-economico con disgregazione dei nuclei familiari o senza fissa dimora. Obiettivi dell’intervento consentire la permanenza nella propria abitazione, evitando la disgregazione familiare; evitare procedimenti di sfratto per morosità con l’erogazione del contributo economico; sostenere coloro che, a seguito di sfratto, devono trovare un’altra collocazione ed affrontare le spese di deposito/caparra; ridurre il disagio sociale evitando l’aggravamento del livello di povertà; contrastare il fenomeno di coloro che diventano senza fissa dimora a forte rischio di esclusione sociale. Numero utenti nel 2013 |_|_|_|0| ___________________________________________________________________ 11. Utenza annuale prevista 2014 |_|7|0|0| Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 ___________________________________________________________________ 12. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Si ipotizza che il bacino di utenza potrebbe essere più ampio, anche in considerazione del fenomeno degli affitti non regolarizzati. Il fabbisogno potrebbe quindi essere maggiore all’incirca del 30%. 13. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale NO 14. Personale coinvolto - Amministrativi |_|_|1| - Assistenti sociali |_|_|3| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|1| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare _________________________________) |_|_|_| 15. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Trattandosi principalmente di erogazioni economiche per evitare situazioni di disagio abitativo, si prevede di verificare il numero di procedure di sfratto per morosità avviate, il numero di sfratti eseguiti ed il numero di richieste per alloggi d’emergenza ai servizi sociali comunali. In tutti questi casi si auspica una diminuzione del parametro. 15.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Riguardo ai passati contributi alloggiativi regionali, a cui questa misura può essere correlata, è emerso un problema relativo all’esiguità dei fondi, generalmente ritenuti dagli utenti insufficienti per far fronte al problema. Anche l’eccessivo ritardo nell’erogazione del contributo ha comportato il peggioramento di alcune situazioni che oggi si trovano a rischio di sfratto. 16. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5 Annualità 2014 - Sì, parzialmente - No 17. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. La collaborazione tra i due comuni e la ASL è attuata principalmente nella definizione dei criteri per l’erogazione dei contributi, mentre la gestione delle situazioni in emergenza e la stretta erogazione dei contributi per nuovi affitti o il pagamento dell’integrazione del canone di locazione prevedono una più stretta collaborazione tra i due comuni, in quanto diretti destinatari di questa tipologia di richiesta d’aiuto. E’ prevista la collaborazione con il terzo settore specialmente per quanto concerne l’ospitalità in emergenza. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Comunale Asl 2.350,00 1.200,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 3.550,00 € 50.000,00 € 50.000,00 Bonus/Assegni/Altro (specificare) € 302.135,00 € 302.135,00 Totale € 352.135,00 Costo di struttura e di mantenimento 2.350,00 1.200,00 355.685,00 Regione Lazio Modulo Interventi Misura 6.3 Annualità 2014 Sistema integrato di interventi e servizi sociali Regione Lazio Provincia di Roma Città di Ciampino Città di Marino ASL RM H PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 6.3 Provvidenze per soggetti disagiati psichici Assistente Sociale Maria Pisaturo Responsabile Ufficio di Piano e-mai:l [email protected] tel. Fisso 06/79097309 mobile 3407417337 PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RMH3 (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversiinterventi e tipologie di spesa.Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica) 1. TitoloSottomisura: Provvidenze per soggetti disagiati psichici 2. Tipologie di spese finanziate: assegno straordinario assegno di emergenza assegno ordinario assegno di reinserimento 3. Beneficiari finali: utenti con disagio psichico. 4. Elenco dei servizi programmati: Erogazione provvidenze economiche a scopo terapeutico-riabilitativo: assegni straordinari, di emergenza temporanea, ordinari, di reinserimento sociale. I servizi previsti mirano al reinserimento sociale del paziente attraverso attività socio-occupazionali, attività terapeutiche, percorsi individualizzati per il recupero ed il mantenimento delle autonomie quotidiane. 5. Massimale di spesa 2014: € 81.786,48. 6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento regionale: € 342.466,44 7.Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura: vedi allegato Regione Lazio Modulo Interventi Misura 6.3 Annualità 2014 Misura 6.3 - Provvidenze Disagiati Psichici Distretto 2014 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Quota regionale in € Elenco Interventi di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il 1.1.2014 Cofinaziamento in € Provvidenze per soggetti disagiati psichici € 81.786,48 € - € 2.500,00 TOTALE € 81.786,48 € - € 2.500,00 Costo Totale in € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 84.286,48 84.286,48 % sul Totale 100% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Regione Lazio Modulo Interventi Misura 6.3 Annualità 2014 MISURA/SOTTOMISURA 6.3 TITOLO DELL’INTERVENTO PROVVIDENZE PER SOGGETTI DISAGIATI PSICHICI 2. Continuità dell’intervento Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS Altri Servizi ___________ (specificare) 4.Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento Il Servizio dà continuità ad interventi già attivati (vedi Regolamento Regionale del 1991 e s.m.i.). Progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati finalizzati al reinserimento sociale (art. 1, comma 1 Regolamento Regionale n. 1/2000 e s.m.i.). Risultati conseguiti: inclusione sociale e lavorativa – qualità di vita - miglioramento/buon compenso delle condizioni cliniche - acquisizione di autonomie. Utenza di riferimento: pazienti in trattamento presso il CSM H3 – ASL RMH 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni come da Regolamento 1/2000 e s.m. Erogazione provvidenze economiche: assegni straordinari, di emergenza temporanea, ordinari, di reinserimento sociale (art. 2 – comma 1) 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Utenti uomini donne totale 18-64 21 12 33 over 65 0 2 2 0-17 * * Gli utenti del Centro di Salute Mentale sono maggiorenni. 8. Obiettivi dell’intervento Soddisfacimento dei bisogni primari ed inclusione sociale 9. Numero utenti nel 2013 10. Utenza annuale prevista 11. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato: 80% 12. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale: Sì 13. |_|_|3|5| 2014 |_|_|4|0| Personale coinvolto - Amministrativi ASL |_|_|0| - Assistenti sociali ASL e Comune |_|_|2| - Sociologi |_|_|_| - Psicologi |_|_|_| - Pedagogisti |_|_|_| - Educatori professionali |_|_|_| - Operatori socio-sanitari |_|_|_| - Volontari |_|_|_| - Mediatori culturali |_|_|_| - Altre figure (specificare Amministrativo Ufficio di Piano) |_|_|2| 14. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? N° ricoveri in ambiente ospedaliero N° abbandoni del programma personalizzato N° delle persone dimesse dalle strutture residenziali psichiatriche N° presenze/assenze nelle attività riabilitative (inserimenti socio-lavorativi, attività di risocializzazione) N° persone che vivono in alloggi indipendenti 14.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza? Soddisfacimento dei bisogni primari, rafforzamento di una identità positiva, miglioramento del funzionamento personale e sociale, miglioramento delle condizioni cliniche. 15. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No 16. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Integrazione operativa e gestionale: Comuni/ASL e con il Terzo Settore (Cooperative sociali e loro Consorzi – Associazioni – organizzazioni di volontariato e Patronati), Servizi per l’Impiego, Imprese private, Centri di Formazione professionale pubblici e accreditati. 22. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Costo risorse umane Comunale Asl € 1.000,00 € 1.500,00 Totale finanziamento Altro (specificare) € 2.500,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) € 81.786,48 Totale € 81.786,48 € 81.786,48 € 1.000,00 € 1.500,00 € 84.286,78