Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RM H 3
Comune capofila Ciampino
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
mobile 3407417337
PARTE PRIMA
1

Descrizione del territorio (geografica, urbanistica, produttiva, ecc.)
Il Distretto RMH3 coincide con i territori dei due Comuni limitrofi di Marino e Ciampino. Le due
città rappresentano due realtà ben diverse tra loro, per estensione, peculiarità geomorfologiche, origini
storiche e vocazioni attuali.
Il Comune di Marino può vantare un’origine antecedente all’epoca romana. Il suo territorio
(superficie totale circa 25 Km2) è articolato in tre Circoscrizioni, in parte corrispondenti agli antichi nuclei
storici che hanno dato vita alla città e più volte protagoniste di spinte autonomiste. Ognuna di esse può
essere considerata come una realtà a se stante:



Marino Centro si colloca territorialmente sulla parte più alta e rappresenta il nucleo originario della
città; l’abitato risulta stratificato e presenta un’alta densità demografica rispetto alla superficie
totale. Dagli anni ’60 in poi ha subito profonde alterazioni e addensamenti abitativi, in parte ancora
in atto, che hanno decisamente trasformato la realtà della circoscrizione, un tempo
indissolubilmente legata all’agricoltura. In quest’area sono siti i principali servizi a disposizione della
cittadinanza (Sede Comunale, Centro per l’Impiego);
Le località di Frattocchie, Castelluccia e Fontana Sala, nucleo storico delle Frazioni di Marino;
territorialmente poste verso la direttrice Via Nettunense e sulle pendici del territorio collinare,
queste hanno ancora una forte valenza agricola, ma sono anche sede della principale realtà
economica marinese, un’Azienda Vinicola. Il rispetto della tradizione agricola nell’ambito del
progresso economico non sembra aver comportato squilibri evidenti nella realtà socio produttiva
locale.
Le località di Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci, situate sulla direttrice Appia verso Roma,
sempre sulle pendici del Vulcano Albano, hanno subito una grande modificazione negli ultimi 40 anni
e costituiscono una realtà più vicina a quella della metropoli romana. La realtà lavorativa ed
economica si è modificata a causa del forte inurbamento di cui la zona è stata protagonista;
attualmente la sua vocazione appare prettamente residenziale, con una popolazione in gran parte
composta da famiglie giovani.
L’Amministrazione Comunale è impegnata a gestire queste tre diverse parti della città, tenendo
conto anche della distanza fisica e della difficoltà di collegamento tra le stesse. In ogni circoscrizione vi è
dunque un piccolo distaccamento di uffici comunali.
Per quel che riguarda il panorama socioeconomico, le principali attività sono legate allo storico
settore della vitivinificazione (in riduzione), e quello edilizio, emerso in tempi più recenti con lo sviluppo
urbanistico cittadino.
Il Comune di Ciampino è di costituzione molto recente, essendosi formato come autonomia
locale solo nel giugno 1975, staccandosi dal comune di Marino.
Nonostante la sua estensione territoriale limitata (un cuneo di circa 12 Km2 ), la sua collocazione
geografica ne fa il crocevia tra l’area di Roma e i Castelli Romani, a livello di traffico su gomma, ma
soprattutto relativamente alle infrastrutture ferroviarie. Diverse strade ferrate solcano il territorio
comunale (ben 4 fermate sulle linee che collegano la Capitale a Cassino, Frascati, Albano Laziale e Velletri),
portando spiacevoli ripercussioni sugli spostamenti interni, non sempre agevoli, e richiamando numerosi
pendolari che eleggono quotidianamente la città come nodo di scambio.
Il territorio comunale può essere, approssimativamente, suddiviso in zona centrale (dove sono
situati il Municipio, la stazione, la piazza principale), Morena (Ciampino Vecchio), Folgarella (con la stazione
dei Carabinieri, l’ufficio postale centrale e il Poliambulatorio di Via Calò), Mura dei Francesi (con lo stadio
comunale, le case popolari e l’area adibita a mercato ambulante settimanale), Sassone e Acqua Acetosa
2
(zone a carattere agricolo, che però stanno progressivamente subendo processi di urbanizzazione
residenziale).
Entità inscindibile dalla città è inoltre l’Aeroporto “G.B.Pastine”, attorno al quale la città si è di fatto
sviluppata. Negli ultimi anni l’importanza e il traffico dello scalo sono cresciute notevolmente, così come il
suo impatto sulla vita dei cittadini dei comuni limitrofi, e per questo motivo le amministrazioni comunali si
stanno impegnando per far ridurre il numero dei voli.
Dal punto di vista socio-economico, Ciampino si configura come una città a vocazione commerciale
e terziaria: appaiono numerosi i negozi e le attività artigianali, nonché i servizi di diversa natura.
2. Descrizione del territorio dal punto di vista demografico1
Nel presente paragrafo sono riportate una serie di informazioni demografiche che descrivono i
mutamenti strutturali che hanno interessato, negli ultimi anni, la popolazione residente nei Comuni di
Ciampino e di Marino.
La prima tabella illustra l’andamento della popolazione residente nei comuni di Marino e Ciampino
nell’ultimo ventennio.
Totale popolazione
totale maschi
totale femmine
Marino
Ciampino
Marino
Ciampino
Marino
Ciampino
Anno 1991
34.211
35.685
16.975
17.361
17.236
18.324
Anno 2001
36.000
36.469
17.619
17.743
18.381
18.726
Anno 2006
37.654
37.436
18.191
18.114
18.463
19.322
Anno 2012
40.931
38.745
19.560
18.588
21.258
20.157
Anno 2013
41.321
38.787
20.018
18.535
21.303
20.252
Anno 2014
41.942
38.820
20.277
18.562
21.684
20.258
Popolazione
Distretto al
31/12/13
80.762
38.839
41.942
Entrambi i comuni hanno registrato un costante e significativo incremento di popolazione in questo
periodo, ma con delle differenze sostanziali. La demografia di Marino si conferma come la più dinamica, con
un incremento di abitanti molto più forte di quello ciampinese (anche se si può notare un rallentamento
rispetto all’anno precedente), grazie all’inurbamento sempre maggiore di S.Maria delle Mole e Cava dei
Selci. Ciampino ha invece una situazione demografica stabile, con un incremento di popolazione prossimo
allo 0% corrispondente a sole 33 persone rispetto al 31/12/12.
Incremento popolazione
dal 1991
1
Ciampino
Marino
Distretto
8,79%
22,60%
15,55%
Tutti i dati, se non diversamente specificato, si riferiscono al 31/12/2013; Fonti: uffici demografici e statistici dei Comuni
di Ciampino e Marino
3
dal 2001
6,45%
16,51%
11,44%
dal 2006
3,70%
11,39%
7,55%
dal 2011
0,48%
4,09%
2,32%
dal 2012
0,19%
2,47%
1,36%
dal 2013
0,09%
1,50%
0,82%
Nelle tabelle e nei grafici seguenti sono illustrati i dati relativi alla popolazione distribuiti per sesso,
fasce d’età, comuni di residenza e Distretto, relativi all’anno 2012.
Comune
0-14 anni
15-64 anni
Oltre 65
TOTALE
M
F
M
F
M
F
M
F
Ciampino
2.868
2.774
12.434
13.281
3.260
4.203
18.562
20.258
Marino
3.105
2.932
13.764
14.180
3.408
4.572
20.277
21.684
Totali
5.973
5.706
26.198
27.461
6.668
8.775
38.839
41.942
Mentre Marino conferma un trend di crescita in tutte le fasce di età ( + 6,68% per la fascia 0-15, +
1,40% nella fascia 15-64 e +3,43% nella fascia over 65) Ciampino, rispetto all’anno scorso “svecchia”
leggermente la sua popolazione contando su un aumento del 4,97% dei minorenni e su una diminuzione di
circa mezzo punto percentuale della fascia relativa alla popolazione attiva e degli anziani.
Le famiglie residenti nei due comuni al 31/12/2013 sono: Ciampino 15.981 - Marino 17.781, per un
totale di 33.762 famiglie. Le famiglie sono composte mediamente da 2,4 membri in entrambi i comuni.
La densità abitativa nei due comuni è alta: Ciampino ha una densità di 3.529 abitanti per Km2, la
tensione abitativa a Marino è invece di 1606 residenti per Km2. I due comuni sono rispettivamente al 1° ed
al 4° posto nella classifica dei comuni con maggiore densità lavorativa del Lazio.
Possiamo quindi stimare la densità abitativa del distretto (Superficie totale di circa 36.000 Km2) in
circa 2.231 abitanti per Km2.
Nella Tabella seguente sono riportati i dati relativi alle presenze ufficiali degli stranieri sul territorio
distrettuale, in confronto con quelli rilevati nel 2006 e nel 2013.
Comune
Minori stranieri
Stranieri
Anno
2006
2013
2014
2006
2013
2014
Ciampino
275
504
502
1.550
2.679
2.694
Marino
371
734
703
1.700
4.810
3.481
Distretto
646
1.238
1.205
3.250
7.489
6.175
Un rapido colpo d’occhio permette subito di notare che, se a Ciampino la situazione è rimasta
sostanzialmente immutata, a Marino le dinamiche della migrazione sono invece complesse e movimentate:
riscontriamo una diminuzione degli stranieri sul territorio di ben 1.329 unità (pari a ben 3,34% in meno
rispetto al 2013). L’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione è quindi di 6,40% per Ciampino e
dell’8,30% per Marino. Questa tendenza, anche se probabilmente dovuta a diversi tipi di fattori (crisi
economica, prezzi tutto sommato elevati per le abitazioni, ecc…) deve far comunque riflettere sulle
possibilità di accoglienza ed integrazione nel nostro territorio.
La
4
popolazione straniera più numerosa presente sul territorio si conferma quella romena (2.831 persone
presenti al 31/12/2013), seguita con un ampio distacco in successione da quella albanese, quella ucraina e
quella moldava.
3. Delineare il quadro territoriale dei bisogni (specificare i disagi più acuti e gli squilibri nelle
varie zone del Distretto e, successivamente, articolare i bisogni per macroaree. Per ogni
tipologia di disagio indicare l’utenza potenziale e l’utenza effettiva)
Relativamente ai bisogni del territorio, dobbiamo confermare quanto rilevato negli anni precedenti,
ma con un progressivo aggravamento dovuto alla condizione di generale crisi economica che sta
imperversando nel nostro paese.
Il peggioramento dell’economia sta coinvolgendo fasce di popolazione sempre più ampie,
raggiungendo famiglie che fino a qualche anno fa riuscivano a vivere dignitosamente. Continua e si aggrava la
situazione delle aziende e delle industrie locali, ma anche della capitale, che stanno riducendo il proprio
personale o addirittura chiudendo per l’insostenibilità della crisi.
Questo si traduce sempre
più spesso in un’incapacità dei nuclei familiari di soddisfare le primarie esigenze di vita, quali cibo, vestiario,
e soprattutto, una casa: le persone che non riescono più a far fronte al pagamento di un affitto o di un
mutuo, diventando quindi protagoniste di procedure di sfratto e di trasferimento di proprietà, sono in
aumento. Eventuali problematiche sanitarie, anche banali, possono rappresentare, per queste famiglie, vere
e proprie calamità.
Il numero di cittadini che trovandosi in questa situazione, si rivolge ai servizi sociali è in crescita,
affiancandosi all’utenza tradizionale (portatrice di tradizionali “fragilità”) in cerca di risposte concrete alle
proprie difficoltà.
Se per il cibo ed il vestiario si può parzialmente risolvere il problema ricorrendo al circuito
associazionistico, per le insolvenze (affitto, mutuo, finanziamenti, ma anche semplicemente utenze
arretrate) la situazione è più complessa e le risorse – economiche e strategiche - a disposizione dei Servizi
Sociali sono insufficienti. Anche la burocrazia, con i suoi tempi e meccanismi, può rappresentare un
ostacolo nel fornire risposte in tempo utile.
La scarsità di risorse e di opportunità che colpisce persone spesso qualificate e che fino a poco tempo fa
avevano la prospettiva ragionevole di una vita “normale” innesca negli individui un processo di sfiducia e
distima che può bloccarne lo spirito d’iniziativa, la capacità di azione e condurre la marginalità sociale. E’
opportuno ricordare che, in linea con la situazione nazionale, questa descrizione si adatta purtroppo alla
situazione di molti giovani.
Prendendo atto di questa situazione generale procediamo ora ad analizzare i bisogni emergenti nelle
singole aree.
3.a.
Area Minori e Famiglia
Nonostante la differente situazione demografica, le problematiche che interessano il territorio dei
due comuni sono abbastanza simili: la famiglia, nella attuale situazione di crisi, continua ad essere un
importante ammortizzatore sociale, economico ed emotivo, ma rappresenta anche un sistema fragile, che
sotto la pressione delle difficoltà quotidiane si spezza o innesca dinamiche rischiose per i propri membri.
Proprio a causa della fragilità della famiglia, il numero di nuclei monoparentali è in continua crescita.
Questi soffrono potenzialmente di una povertà di ritorno: i genitori conviventi fronteggiano
quotidianamente le difficoltà nella crescita dei propri figli con risorse reddituali non sempre adeguate,
mentre i genitori non conviventi a volte non riescono a ricrearsi una situazione economica stabile, a causa
di assegni di mantenimento notevoli ma necessari a garantire le esigenze dei minori. Per evitare questo
genere di situazione, le persone spesso sono costrette a rinunciare alla separazione.
La situazione di crisi economica influisce negativamente anche sulle relazioni all’interno delle
famiglie: la conflittualità all’interno delle coppie può aggravarsi a causa del logoramento quotidiano legato
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alle difficoltà oggettive degenerando anche in situazioni di violenza. Lo stesso può accadere anche alle
relazioni genitori-figli, soprattutto data la permanenza prolungata di questi ultimi nel nucleo familiare di
origine.
Emerge con forza la necessità di fornire alla famiglia più supporti in questo senso: sostegno
psicologico, sostegno alla genitorialità, mediazione familiare possono servire a evitare il degenerare delle
situazioni prevenendo il ricorso o l’intervento delle autorità giudiziarie.
Anche senza arrivare a queste situazioni di criticità prossime al punto di rottura, le famiglie possono
avere molte difficoltà, specie se nel nucleo sono presenti bambini in età scolare o pre-scolare. Ad esempio
gli asili nido presenti sul territorio dei due comuni non sono sufficienti a supportare la domanda (oltre ad
avere comunque costi elevati), e spingono i nuclei a rivolgersi al mercato privato. Anche particolari esigenze
sanitarie (come la necessità di ricorrere al latte artificiale per un neonato, o il dover ricorrere privatamente
alla logopedia per un disturbo del linguaggio del proprio figlio) possono avere un importante impatto sul
bilancio familiare, portando gli individui a chiedere un sostegno economico ai servizi sociali.
Le scuole rappresentano da sempre un importante interlocutore della famiglia e rilevano spesso
situazioni di disagio relazionale e socio economico. Possono essere ambiti importanti nel quale
implementare interventi di prevenzione e di ascolto, sia per problematiche socio-sanitarie che di devianza
(bullismo), di cui si sente la necessità. In alcune aree di recente urbanizzazione (come segnalato dall’Istituto
di S.Maria delle Mole a Marino) vi è inoltre bisogno di centri di aggregazione e di punti di riferimento sani
per i giovani, e la scuola può proporsi in questo senso.
3.b.
Area Anziani
La popolazione anziana del territorio distrettuale presenta caratteristiche piuttosto omogenee. Gli
anziani sono più soggetti a rischio di emarginazione sociale, ma in questo ultimo periodo, poiché spesso
sono titolari di un reddito fisso (pensione o accompagno) sono meno a rischio di abbandono familiare
rappresentando talvolta l’unica risorsa reddituale del nucleo.
Restano comunque le problematiche tipiche dell’area anziani, prevalentemente legate a problemi di
reddito e/o di abitazione, all’età e alle condizioni psico-fisiche. Si segnalano molte richieste di aiuto
domiciliare per persone in età avanzata con riduzione dell’autonomia (il CAD di zona nel solo 2013 ha
attivato cure per ben 633 nuovi pazienti, di il 76% con un’età superiore ai 75 anni), ma ugualmente
importante appare il bisogno dell’anziano di essere coinvolto in iniziative di socializzazione e che ne
valorizzino le capacità residue e le esperienze. L’associazionismo anziano può essere in questo senso
considerato una risorsa.
Abbiamo inoltre rilevato l’esigenza delle persone anziane di muoversi senza necessariamente far ricorso alle
famiglie di origine, anche per raggiungere destinazioni non normalmente servite dai servizi di trasporto
pubblico.
Infine, riscontriamo l’aumento sul territorio di persone in età avanzata e affette da degenerazione cognitiva,
bisognose di cure e accudimento a cui non sempre le famiglie di origine riescono a far fronte in maniera
autonoma e che quindi necessitano di una risposta ad hoc.
3.c.
Area Disabili
L’area disabili può essere suddivisa in tipologia di utenza e fasce di età, per le quali esistono già delle
risposte standardizzate e consolidate.
Per i minori da 0-3 anni i servizi sanitari e sociali collaborano cercando le soluzioni più opportune
per favorirne una crescita armoniosa secondo le esigenze individuali.
Per i minori in età scolare, da 3-18 anni, i servizi preposti interagiscono per favorire da un lato
l’inserimento presso la scuola (per la socializzazione opportuna e per la definizione del Progetto Educativo),
dall’altro il dovuto sostegno alle famiglie. Attualmente la problematica maggiore è rappresentata dalla
definizione di competenza per il sostegno dei disabili nell’inserimento scolastico. Nonostante le disposizioni
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del Ministero della Pubblica Istruzione sono ancora i Comuni che si fanno carico della risposta sostenendo,
con fondi propri, la spesa.
Le criticità maggiori si presentano però soprattutto al momento dell’uscita del disabile dalla scuola
che ha risposto fino a quel momento ai suoi bisogni di socializzazione e d’integrazione, nonché all’esigenza
di sollievo della famiglia. Al di fuori del circuito scolastico, soddisfare queste necessità è più difficile e per
questo si tende a lasciare il ragazzo diversamente abile a scuola più a lungo possibile.
Al momento dell’uscita, la gravità della disabilità è potenzialmente una discriminante. Alcuni hanno
infatti capacità sufficienti per un inserimento lavorativo ai sensi della L.68/99, ma, per mancanza di
opportunità e sostegni adeguati, questi utenti rischiano di languire senza collocazione o di ritrovarsi in
contesti poco stimolanti per le loro competenze residue.
Per gli altri la soluzione migliore può essere il collocamento, anche in regime semiresidenziale, in
una struttura; risulta pertanto fondamentale la collaborazione e la disponibilità delle associazioni del Terzo
Settore, anche se raramente, sia nel circuito pubblico che in quello del privato sociale, si riscontra l’assenza
di una lista d’attesa.
Questa situazione si ripercuote inevitabilmente sulle famiglie di origine dei disabili, che chiedono un
sostegno nell’accudimento e nella presenza diurna, specialmente nei casi in cui le risposte di inserimento
lavorativo o presso centri diurni non possono essere portate avanti.
A volte inoltre le famiglie possono avere un atteggiamento troppo stimolante o troppo protettivo
nei confronti del loro congiunto in difficoltà, e vanno quindi aiutate a comprendere le reali risorse del
disabile per comportarsi di conseguenza.
In generale per le domande inerenti a quest’area la risposta è complessa: è necessaria un’alta
flessibilità e personalizzazione, comprendendo ad esempio anche prestazioni domiciliari.
3.d.
Area disagio ed esclusione sociale
Le problematiche di disagio ed esclusione sociale, nel panorama di crisi descritto che riguarda
l’intero Distretto, non possono che risultare aggravate e riguardare un numero crescente di persone. I
nuovi disoccupati (ma anche persone a basso reddito) si aggiungono alle categorie tradizionalmente a
rischio di marginalità: donne sole o maltrattate o vittime di tratta e violenza, ex-detenuti, senza fissa
dimora, sfrattati, soggetti con disagio psichico e/o fisico, persone in cassa integrazione, immigrati, persone a
rischio di dipendenza o dipendenti, ex tossicodipendenti. Inoltre è opportuno rilevare che la presenza di
persone di questo tipo – soprattutto se maggiorenni - in un nucleo familiare espone al rischio di marginalità
anche gli altri membri.
E’ palese che un’occupazione lavorativa equa rappresenterebbe per molti utenti a rischio di
esclusione sociale la soluzione migliore. Tuttavia la situazione attuale non fa ben presagire al riguardo e
rende talvolta inefficaci anche le strategie volte all’integrazione lavorativa delle fasce deboli messe in atto dai
servizi sociali (es: borse lavoro). Il clima di crisi si riflette anche sulle capacità solidali ed inclusive delle
persone, che stanno sviluppando nuove diffidenze verso le tradizionali categorie fragili, viste addirittura
come “privilegiate” perché beneficiarie di prestazioni ad hoc, in una sorta di “guerra tra poveri”.
3.e.
Area Immigrati
Come anticipato nella parte relativa ai dati demografici, le caratteristiche dei flussi migratori nella
nostra zona di riferimento meritano una riflessione. Un migliaio di persone nel giro di un anno si sono
trasferite qui ed hanno scelto di non restare: è solo dovuto a fattori strutturali? Quanto può essere dovuto
ad una politica dell’accoglienza sicuramente perfettibile?
Certamrente vi è una necessità di conoscere meglio il fenomeno migratorio, oltre che di lavorare sui
seguenti ambiti a vantaggio della popolazione permanentemente presente:
 necessità di consulenza, orientamento, informazioni: anche la popolazione immigrata locale residente da
tempo, incontra spesso difficoltà ad orientarsi nel sistema dei servizi e nel sistema normativo italiano;
7



necessità di integrazione linguistica e culturale, finalizzata anche alla fruizione dei diritti di cittadinanza.
Tale esigenza sembra destinata ad aumentare data la recente normativa sulla carta di soggiorno.
Risposte al Disagio economico-sociale, che nella crisi attuale stanno interessando ovviamente anche i
nuclei familiari stranieri
Risposte specifiche ai problemi di inserimento dei minori stranieri nella scuola, con particolare riguardo
per le problematiche didattico-linguistiche.
4. Delineare il quadro generale dell’offerta dei servizi socio-assistenziali indicando dove e in
che misura è stata operata un’integrazione tra i Comuni e le Asl (esporre sinteticamente e
commentare i dati contenuti nella piattaforma informatica Anagrafica)
In considerazione delle peculiarità territoriali e demografiche descritte, nonché dei bisogni rilevati
nella realtà distrettuale, nel corso degli anni si è venuto a creare un sistema di servizi che, seppur
perfettibile, fornisce un quadro di risposte di base ai più frequenti bisogni manifestati dall’utenza. Questo
compito è svolto dai Comuni e dalla ASL sia in forma singola che in forma associata, attraverso i progetti
distrettuali.
Nel distretto Socio Sanitario RMH3 si può rilevare un buon livello di integrazione socio-sanitaria. I
progetti previsti dal Piano di Zona rappresentano un terreno privilegiato per la sua espressione e per la
collaborazione tra i Comuni e la ASL, tuttavia non ne sono l’unica manifestazione. La prassi operativa
concreta che contraddistingue gli operatori del territorio distrettuale è infatti improntata alla
collaborazione tra servizi, ad un’ottica di condivisione e al lavoro di equipe: gli interventi di servizio sociale
sono quindi programmati attraverso un progetto che vede contributi di più professionalità, servizi e risorse,
in modo da rispondere in maniera efficiente e quanto più olistica a quanto richiesto dall’utente, sia a livello
sociale che sanitario.
Il quadro di servizi che ne deriva ha indubbiamente il suo perno nel Servizio Sociale professionale
che, attraverso la figura dell’Assistente Sociale, gestisce e coordina questo complesso sistema nella maniera
più efficiente ed efficace possibile. Specificata l’ottica collaborativi ed interrelata che contraddistingue il
lavoro socio-sanitario sul territorio distrettuale, per facilitare la loro comprensione, possiamo distinguere i
servizi presenti nel territorio distrettuale nei seguenti ambiti.

Servizi di ascolto e orientamento
Sul territorio distrettuale sono presenti diversi servizi di ascolto, accoglienza ed orientamento,
aperti a tutta la cittadinanza o diretti a specifiche categorie d’utenza. La loro funzione è quella di accogliere
il cittadino, ascoltarne le richieste, effettuare una valutazione iniziale delle necessità e fornire informazioni e
prime risposte a quanto riscontrato. Il Segretariato Sociale è il servizio che per antonomasia gestisce queste
prestazioni: è possibile accedervi, senza appuntamento, 2 giorni la settimana (martedì e giovedì) presso le
sedi del Comune di Ciampino e del Comune di Marino. Da quest’anno si è scelto di esternalizzare il
servizio, in collaborazione con il Consorzio “il Melograno”.
In sinergia con il Segretariato Sociale, a partire da settembre 2012, è stato attivato presso il
poliambulatorio ASL di Ciampino, il Comune di Ciampino e la circoscrizione di Frattocchie il Punto Unico
di Accesso integrato socio-sanitario (PUA), che ha lo scopo di orientare il cittadino nei servizi socio-sanitari
ed eventualmente inviarlo agli uffici di competenza.
Oltre ai servizi citati, Marino è sede del locale Centro per l’Impiego ( che ha come bacino d’utenza
entrambi i comuni del distretto), che si occupa di fornire un orientamento specifico nel mercato del lavoro.
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Sempre sul comune di Marino è da segnalare lo storico Sportello “Informa Immigrati” (gestito
dall’associazione Philoxenia O.N.L.U.S. in collaborazione con l’Amministrazione Comunale) e lo Sportello
Cortesia per il sostegno ai cittadini nel disbrigo delle pratiche.
E’ opportuno inoltre ricordare la presenza sul territorio di alcuni sportelli gestiti dalla Caritas
Diocesana di Albano, che fornisce ascolto, orientamento ai servizi caritas o sociali, ma anche supporto
economico, alimentare e alla ricerca di un impiego.
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Servizi rivolti ai minori ed alla famiglia
I servizi rivolti alle famiglie con minori presenti nel distretto rispondono a diversi tipi di esigenze, in
base alle quali possono essere raggruppati.
In primis possiamo individuare una serie di servizi di tipo scolastico o parascolastico, volti ad
agevolare la gestione della cura dei minori da parte delle famiglie, a favorirne la socializzazione nonché ad
espletare la loro fondamentale funzione educativa.
Il primo servizio di questo tipo per rilevanza è senza dubbio l’Asilo Nido, essenziale per permettere
alle donne della nostra comunità di conciliare maternità ed impiego. Sul territorio distrettuale sono presenti
in totale 4 strutture comunali (2 sul territorio ciampinese, una a Marino Centro e una nella frazione di
S.Maria delle Mole), che allo stato attuale non riescono a far fronte all’intera domanda. Altri servizi volti a
conciliare tempi di vita familiare e lavorativa sono quelli di pre e post scuola.
Una seconda tipologia di servizi comprende le prestazioni di sostegno economico a nuclei in
situazione di difficoltà o comunque a basso reddito. Rientrano in questo insieme diversi tipi di contributi ed
esoneri:
 Contributi economici continuativi o straordinari
 contributi alloggiativi
 buoni libri
 esoneri mensa e scuolabus
 contributi alle ragazze madri
 contributi ai nuclei con minori orfani
 assegno nucleo familiare numeroso
 assegno di maternità
Alla terza tipologia di servizi possiamo ricondurre una serie di interventi educativi e di tutela, nei
quali si esplicita l’attività dei Servizi Sociali comunali ed ASL (Consultorio e Servizio U.O.N.P.I.) sia in forma
singola che associata. Scopo di questi interventi è l’ accoglienza, la presa in carico e il sostegno, nonché
l’accompagnamento della famiglia e del minore nelle varie situazioni problematiche che si possono rilevare.
A questo ordine appartengono innanzitutto i servizi istituiti in collaborazione tra la ASL e i Comuni:

GIL minori ( Gruppo Integrato di Lavoro ) sulle problematiche psico – sociali dei minori anche su
richiesta del Tribunale dei Minorenni

GIL adozioni (Gruppo Integrato di Lavoro)di cui fanno parte tutti i distretti della ASL RM H e i
relativi Comuni

Centro di ascolto C.I.C. giovani presso le scuole medie inferiori e superiori, gestito dai
Consultori familiari di zona
L’offerta dei servizi distrettuali vuole completare ed integrare i servizi sul territorio e nell’ultimo
anno ha subito alcune variazioni. Resta attivo, con i dovuti aggiornamenti, il Piano Affido Familiare
(prevede l’erogazione di misure economiche trimestrali e la predisposizione di interventi di sostegno alle
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famiglie affidatarie di minori in situazione di difficoltà o di rischio), mentre, rispetto al 2012, è giunto a
conclusione il progetto “Diritti dei bambini e Doveri degli Adulti”.
Questo prevedeva assistenza domiciliare educativa per 12 minori e l’apertura di un Centro
Aggregativo per bambini e ragazzi in ciascun Comune del Distretto. Per l’annualità 2013 si è scelto però di
privilegiare le azioni a domicilio, predisponendo il progetto “Assistenza Domiciliare Educativa per i
minori e le loro famiglie” a cui si rinvia per i dettagli.
Si segnala inoltre la presenza sul territorio distrettuale di strutture residenziali, gestite da
associazioni di terzo settore (Casa Famiglia e Gruppi appartamento “In Famiglia”, rivolta a minori, di fatto
prevalentemente stranieri)

Servizi rivolti agli anziani
In relazione alle problematiche riguardanti questo target di popolazione descritte in precedenza, le
risposte offerte sono omogenee in quanto sia il Comune di Ciampino che quello di Marino, già da vari anni,
hanno avviato una forma di sostegno economico rivolto agli anziani autosufficienti, attraverso il Progetti di
volontariato con una forte valenza di socializzazione e un parziale rimborso economico.
I Comuni sono chiamati inoltre a sostenere economicamente i ricoveri in RSA effettuati con un
protocollo d’intesa con i servizi ASL preposti. Tali interventi sono principalmente rivolti alle persone
anziane che necessitano di cure costanti. Sono inoltre previsti anche contributi di integrazione alle
rette per gli anziani in casa di riposo.
In entrambi i Comuni, in collaborazione con il CAD è attivo il servizio di Assistenza Domiciliare,
che garantisce l’accudimento dell’anziano nel suo ambiente di vita. Per agevolare la persona anziana nei suoi
spostamenti è inoltre previsto un servizio di Trasporto per ultra 75enni.
Le altre attività ricreativo-culturali presenti nel distretto sono costituite dai Centri Anziani, centri
diurni autogestiti che favoriscono la socializzazione anche attraverso convenzioni con palestre per la
“Ginnastica Dolce”; inoltre, ha registrato interesse da parte dei cittadini la partecipazione alle attività dell’
Università della Terza Età.
Un ultimo rilevante servizio è il Centro per Anziani Fragili del Comune di Ciampino, rivolto a
persone dai 55 anni in su con degenerazione cognitiva.

Servizi rivolti ai disabili
Come descritto sopra, le risorse per persone con disabilità variano molto a seconda della loro età
anagrafica.
I servizi sociali e sanitari in primo luogo lavorano per l’integrazione del minore disabile: dai 0 ai 3
anni, come già riportato, una possibile risorsa può essere l’inserimento in asilo nido, mentre per la scuola
materna e primaria la situazione è più complessa
Infatti, per i minori in età scolare (da 3-18 anni) si cerca di favorire l’inserimento presso la scuola
dell’obbligo sia per la socializzazione opportuna e per la definizione del Progetto Educativo, sia per il dovuto
sostegno alle famiglie. I Comuni si fanno carico della risposta sostenendo, con fondi propri, la spesa per la
gestione mediante affidamento a terzi del Servizio di Assistenza Educativo-Culturale per
l’integrazione dei disabili psico-fisici nelle scuole del territorio.
10
Per quel che riguarda i disabili maggiorenni, ed in particolar modo i giovani in uscita dal circuito
scolare le risposte possibili, in base alla tipologia e alla gravita della disabilità, sono attualmente: formazione
lavorativa specifica, inserimento lavorativo protetto, inserimento in centri semiresidenziali socio-sanitari,
inserimento in centri diurni sanitari, inserimento in strutture residenziali (24 ore).
Per quanto riguarda il percorso di inserimento lavorativo esistono sul territorio alcune possibilità di
formazione specifica ed individuale che consentono dettagliata formazione formazione ed eventuali
inserimenti mirati.
Le richieste delle famiglie con disabili che chiedono un sostegno nell’accudimento e nella presenza
diurna, specialmente nei casi in cui le risposte di inserimento lavorativo non possono essere portate avanti,
sono di difficile soluzione. Nel nostro territorio sono stati attivati diversi interventi di sostegno, in parte
presenti nei Piani di Zona precedenti:

Progetto “Interventi in favore di minori, adulti ed anziani non autosufficienti”: il
progetto è indirizzato a tutti quei soggetti che versino in una situazione di non autosufficienza,
certificata dal medico di base. Ai beneficiari del progetto è garantito un contributo monetario
mensile, per il rimborso, totale o parziale, delle spese che l’utente deve sostenere per interventi in
suo favore quali assistenza domiciliare, sostegno psicologico, attività riabilitative, ecc. calcolato in
relazione alla situazione economica e patrimoniale del nucleo attestata dal modello Ise/Isee. A
partire da quest’anno nel progetto confluiranno anche gli utenti del progetto “Legge 162/98”, che
forniva contributi ai portatori di handicap gravi.

Progetto “Assistenza Domiciliare per persone affette da patologie oncologiche e
patologie complesse, gravemente invalidanti e/o progressive”: questo progetto si propone
l’obiettivo di supportare l’utente nello svolgimento delle normali attività della sua vita quotidiana,
stimolandolo al mantenimento della sua autonomia di offrire sostegno alla famiglia, sollevandola dal
carico assistenziale. Si rivolge a persone che abbiano una patologia oncologica, o a coloro che si
trovino in uno stato patologico cronico, complesso e gravemente invalidante. Il Servizio garantisce
l’erogazione di interventi a domicilio dell’utente, quali l’igiene della persona, l’aiuto nella vestizione,
l’accompagno presso strutture mediche, lo stimolo nella socializzazione, compagnia, l’acquisto di
generi vari o il disbrigo pratiche burocratiche (con e per l’utente).

Progetto Centri Semiresidenziali per Disabili Adulti: il Distretto è convenzionato con alcuni
Centri gestiti da Associazioni di Terzo settore per l’accudimento diurno di persone affette da
disabilità, nel quale si svolgono attività terapeutico riabilitative a livello motorio e psichico.
Il Distretto gestisce anche i recenti contributi mirati stanziati per assistenza a persone affette
da SLA (in forma singola) e per assistenza ai malati di Alzheimer (in collaborazione con gli altri
distretti ASL RMH, Capofila Albano Laziale). Inoltre l’ente si occupa anche del progetto “Home Care
Premium” promosso dall’INPS.
I Comuni gestiscono inoltre in forma singola l’erogazione di Contributi della Regione Lazio per
l’abbattimento delle barriere architettoniche (L.13/89) e una forma di Assistenza domiciliare
diretta e di trasporto specifica per minori, anziani e portatori di Handicap.
I servizi sociali comunali lavorano inoltre in integrazione multidisciplinare (e talvolta economica) con
la ASL RMH3 – U.O. Handicap Adulti e con il C.A.D., portando a progetti di intervento che in un’ottica
sociale e sanitaria possono comprendere anche l’Inserimento in Strutture residenziali specifiche (si
ricorda la presenza sul territorio di quelle gestite dalle associazioni “il Chicco” e “Assohandicap”) o
prestazioni di Assistenza Domiciliare di tipo sanitario (Servizio C.A.D. ASL RMH3, sito a Frattocchie di
Marino).
11

Servizi rivolti a fronteggiare l’esclusione ed il disagio socio-economico
L’esclusione sociale e il disagio socio-economico rappresentano problemi trasversali a tutte le
categorie d’utenza, e ne creano contestualmente una propria a cui è necessario fornire opportune risposte.
Questa è come detto, potenzialmente composta da alcune fasce sociali a maggior rischio di emarginazione.
Tutti i servizi del territorio agiscono in rete per contrastare le problematiche inerenti a questa tipo di
popolazione, attraverso tre tipologie di interventi.
La prima tipologia è costituita da una serie di Contributi economici, concessi a vario titolo dai
Comuni a persone in situazioni di disagio:

contributi economici continuativi o straordinari

contributi alloggiativi (fondi regionali; ad oggi non vi sono notizie di un rinnovo dell’iniziativa per
l’anno 2012)

contributi per urgenze abitative (“tre mensilità”)

contributi per il pagamento di una soluzione abitativa provvisoria (collocamento in ostello)
Seguono poi una serie di servizi volti all’inserimento o al reinserimento socio lavorativo,
attraverso percorsi occupazionali:

Percorsi di inclusione sociale per persone fragili: percorsi di esperienze lavorative svolte in
collaborazione con gli uffici comunali e con le locali attività produttive, realizzate singolarmente dal
Comune di Marino.

Progetto distrettuale “Passo dopo Passo”(in fase di implementazione): il progetto prevede
l’avvio di tre diversi percorsi di attività occupazionale, con fini differenti (ergoterapia,
riqualificazione/formazione e stage, inserimento lavorativo) per un totale di n. 32 borse lavoro. Per
ciascun utente verrà concordato uno specifico progetto di intervento in base alle sue potenzialità e
caratteristiche.
Ed infine vi sono una serie di servizi diretti a specifiche categorie di utenza a rischio di
esclusione sociale. Sono risposte rivolte a persone con forti problematiche socio-sanitarie quali gli utenti
dei servizi ASL DSM.
Per quel che riguarda i servizi rivolti alle persone con problematiche psicosociale, si evidenziano
diversi interventi ad integrazione sociosanitaria tra Comuni e Dipartimento di Salute Mentale:
12

Progetti di Reinserimento per utenti psichiatrici ai sensi del Regolamento Regionale
del Lazio N.1/2000;

Laboratorio teatrale del Centro Diurno DSM di via F. Baracca, Ciampino

Attività Ludico Ricreative in favore dei disagiati psichici finanziate con Fondi Distrettuali:
“Blufox calcetto”, “Sapere Divertente” (soggiorni estivi) e Attività Corale;

“Sostegno all’Abitare per persone con disagio psichico”: gruppi appartamento gestiti dal
DSM in collaborazione con il distretto e con l’associazione “la Rosa Bianca”

Servizi rivolti agli immigrati
La politica socio assistenziale di questo territorio è quella di trattare i cittadini stranieri al pari di
tutti gli altri cittadini, promuovendo quindi il loro accesso ai servizi offerti a carattere generale. Inoltre si
ricorda che la posizione strategica dei due comuni del distretto rende possibile alla popolazione immigrata
di avvalersi sia dei servizi siti sul territorio, sia di quelli ubicati nella capitale e nelle zone limitrofe.
Restringendo la rete di servizi sulla sola realtà distrettuale, i servizi socio-assistenziali presenti sono:

Sportello “Informa Immigrati”: esperienza storica del territorio, attiva da 10 anni circa nel
Comune di Marino e gestita dall’Associazione Philoxenia. Offre servizi di Mediazione linguisticoculturale, attività di sensibilizzazione e informazione per la regolarizzazione della permanenza in
Italia da parte degli immigrati, promuove corsi e laboratori di lingua italiana certificati, ricerche sul
fenomeno migratorio, iniziative di socializzazione e partecipazione tra immigrati ed enti che se ne
occupano;

Ambulatorio ASL RMH3 per Cittadini Stranieri Temporaneamente presenti: garantisce
anche agli stranieri irregolari presenti sul territorio le cure essenziali di pronto soccorso ed
un’assistenza medica di base;

Casa Famiglia e Gruppi appartamento per minori “in Famiglia”: questo complesso di
strutture residenziali si è specializzato col tempo ospitando prevalentemente minori stranieri non
accompagnati; è gestita dall’associazione omonima ed è sita a Ciampino.

CTP 26 di Ciampino, sito presso la SMS “U.Nobile”, organizza corsi di italiano per stranieri
certificati e riconosciuti anche al fine della normativa sulla permanenza nel nostro paese (carta di
soggiorno), in collaborazione con l’Università di Perugia.
Relativamente ai minori stranieri si evidenzia la necessità delle scuole di strumenti a supporto della
loro integrazione; per questo motivo il Distretto ha deciso di realizzare il progetto “Mondo di Babele
2”, finanziato con fondi del 2010
Tra i servizi siti fuori territorio, ma abitualmente fruiti dalla popolazione immigrata del distretto, si
segnalano il CSI di riferimento (Frascati) e l’ambulatorio per stranieri “Casa Verde”, sito a Morena (Roma),
ai confini con la realtà ciampinese.
5. Specificare gli obiettivi strategici del Piano sociale di Zona e, successivamente, articolarli
per misure.




Migliorare la rete dei servizi sociali e socio-sanitari creata in questi anni, aumentando le possibilità dei
cittadini di fruire di un sistema ottimizzato di risorse per le proprie problematiche
Superare la settorializzazione degli interventi, al fine di creare una rete tra tutti i servizi territoriali che
intervengano sui disagi delle famiglie in maniera congrua ed unitaria
Dare risposte per risolvere nuovi problemi e necessità emersi in una società in trasformazione quale
quella distrettuale.
Tutelare le persone portatrici di particolari fragilità (disabili, anziani, minori, ecc…) dando voce alle loro
esigenze.
 Misura I: Servizi Essenziali/ Altri Servizi
 Implementare e portare a regime i servizi LIVEAS, conformandoli alle esigenze territoriali
 Offrire al cittadino un’informazione ed un orientamento efficace riguardo l’accesso alle prestazioni
socio-sanitarie presenti a livello territoriale, semplificando prassi e procedure
 Raccogliere informazioni sui bisogni del territorio e sulle sue risorse
 Sostenere tempestivamente il cittadino in momenti di criticità ed emergenza sociale
13





Tutelare l’infanzia e l’adolescenza, prevenendo dinamiche di abbandono ed incuria che portino
all’istituzionalizzazione del minore
Arginare e prevenire le dinamiche di esclusione e marginalizzazione sociale attraverso strumenti di
reinserimento lavorativo
Prevenire le dinamiche di esclusione sociale verso le persone con disagio psichico, attraverso strumenti
che ne promuovano l’autonomia abitativa e personale
Mantenere la persona disabile, malata o non autosufficiente all’interno del proprio contesto di vita il più
al lungo possibile, sostenendo i familiari e garantendo una qualità della vita accettabile sia per l’utente
che per i care giver.
Mantenere le capacità residue e promuovere l’autonomia dei disabili, attraverso progetti individualizzati
che possano anche eventualmente avvicinare la persona svantaggiata al mondo del lavoro, sostenendo
contemporaneamente il nucleo familiare d’origine
 Misura III: Non Autosufficienza



Garantire aiuto personale all’utente che, in particolari situazioni di gravità, in mancanza di autonomia
propria e con disagio socio-economico, è impossibilitato ad espletare anche i più consueti gesti legati
alla quotidianità, cercando di migliorarne la qualità della vita.
Garantire opportuno sostegno ai familiari ed ai care giver della persona non autosufficiente,
permettendo loro di ritagliarsi spazi personali ed avere del tempo libero da dedicare a loro stessi
Offrire agli utenti in età evolutiva interventi finalizzati a favorire una crescita quanto più possibile
armoniosa, nonché un aumento di capacità ed autonomie.
 Misura IV: Famiglia e Minori





Favorire la normale crescita psicofisica e psicologica del minore, promuovendo azioni volte a rimuovere
quelle condizioni che possono pregiudicarne l’equilibrio
Tutelare il minore in famiglie multiproblematiche o in disgregazione, fornendo un sostegno alla
genitorialità che eviti atteggiamenti di incuria e prevenendo dinamiche che portino
all’istituzionalizzazione
Tutelare il minore in situazione, di maltrattamento, abusi sessuali, delinquenza minorile, patologie
sociali;
Dare un sostegno educativo individuale al minore vittima di violenza e/o abuso e/o maltrattamento;
Prevenire la devianza giovanile;
 Misura V: Contrasto alle Dipendenze




Attuare interventi di prevenzione informando sui rischi dell’uso e abuso di sostanze, nonché sui
comportamenti che possono portare allo sviluppo di una dipendenza, rivolgendosi in special modo alle
fasce di popolazioni più giovani
Attuare interventi di prevenzione mirati su alcune tipologie di popolazione: abuso di sostanze legato
allo sport ed all’agonismo, gioco d’azzardo patologico, internet, ecc…
Prevenire e ridurre i rischi sociali correlati all’uso di sostanze, con particolare riguardo alla perdita del
lavoro e della capacità produttiva.
Riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale del soggetto dipendente.
 Misura VI: Inclusione Sociale

14
Prevenire dinamiche di marginalizzazione ed esclusione sociale attraverso iniziative di contrasto alla
povertà


Offrire alle famiglie ed agli individui con maggiori difficoltà economiche la possibilità di soddisfare i
bisogni primari, quali vitto ed alloggio
Sostenere le persone portatrici di un disagio psichico, favorendo occasioni di reinserimento sociale e
garantendo loro una vita dignitosa nonostante la malattia.
6. Quali sono le iniziative adottate per realizzare l’integrazione socio-sanitaria dei servizi
Per garantire l’integrazione socio-sanitaria è prevista la partecipazione di operatori ASL a tutti i
livelli di organizzazione e gestione dei progetti: ciascuno di essi è implementato o monitorato da un
apposito gruppo di lavoro che comprende un assistente sociale del servizio sanitario. Analogamente vi è un
referente ASL all’interno dell’Ufficio di Piano e del Comitato Tecnico. Il direttore del Distretto RMH3
partecipa invece al comitato istituzionale.
Per alcuni progetti di particolare rilevanza sanitaria (es: centri semiresidenziali per persone adulte
disabili, assistenza domiciliare per persone affette da patologie oncologiche, invalidanti e/o progressive) è
previsto un intervento valutativo/diagnostico da parte dei servizi ASL (CAD o UO handicap Adulti).
7. Quali sono le modalità adottate per realizzare il coordinamento con gli altri organi dello
Stato (ad esempio l’amministrazione penitenziaria e della giustizia e le istituzioni scolastiche)
e con la pluralità dei soggetti locali
Tutte gli enti e le associazioni sono invitati a partecipare alla redazione del piano di zona
partecipando ai tavoli tematici del Distretto Socio Sanitario RMH3. Analogo spazio viene dato nelle
opportune riunioni alle Organizzazioni Sindacali.
Esiste un interscambio maggiore e proficuo con gli organismi di terzo settore che gestiscono per
conto del Distretto Servizi specifici (APPHA ONLUS, Consorzio Valcomino, Associazione Capodarco
Roma Formazione, Associazione La Rosa Bianca, ecc…).
Nella quotidianità operativa gli operatori dei servizi coinvolti nel piano di zona si occupano dei loro
utenti collaborando di volta in volta con le varie istituzioni (USSM, UEPE, Scuole del territorio), nonché
avvalendosi di associazioni ed altri organismi locali (es: caritas).
8. Esplicitare gli strumenti di valutazione dei risultati raggiunti (sistema di controllo,
monitoraggio e verifica dei risultati)
Ciascun progetto ricompreso nel Piano di Zona e nei piani specifici avrà un proprio sistema di
valutazione specifica, comprendente indicatori quantitativi (quali ad esempio numero degli utenti, numero
dei contatti, ecc…) e qualitativi (valutazioni degli utenti rispetto alla situazione iniziale, modifiche alla
rilevanza del problema dopo gli interventi). L’Ufficio di Piano ha la responsabilità della valutazione generale e
dell’attuazione dei Piani stessi, nonché della raccolta di tutti i dati necessari ad effettuarle.
Proprio per migliorare tali prassi valutative e per aggiornare in maniera sistematica le conoscenze
sui bisogni territoriali è in corso di svolgimento il progetto “Conoscere per Crescere” (finanziato con i
fondi del Piano di Zona 2013), in collaborazione con il CNR - ISTITUTO DI RICERCHE SULLA
POPOLAZIONE E POLITICHE SOCIALI.
9. Indicare le innovazioni organizzative, operative, gestionali e di sistema del Distretto
Le modalità organizzative dovranno essere riviste secondo le indicazioni in elaborazione in sede regionale.
15
Quadro finanziario ( budget unico distrettuale) del Piano Sociale di Zona articolato per misura e fonte di finanziamento come da
schema scaricabile da piattaforma
Massimale D.G.R. n.
Compartecipazione
MISURE/SOTTOMISURE
136/2014
Totale Misura
1 - Servizi Essenziali (include Ufficio di Piano e Altri Servizi)
€ 930.106,67
€ 261.472,00 € 1.191.578,67
1.3 - Insieme dopo di noi
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
2 - Piani Piccoli Comuni
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
3.1 - interventi l.r. 20/2006
€ 449.294,06
€ 5.200,00
€ 454.494,06
3.2 - Interventi a favore di soggetti affetti da SLA e loro familiari
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
3.3 - Interventi sovradistrettuali a favore di soggetti affetti da Alzheimer
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
4.1 - Affidamento familiare
€ 42.751,00
€ 2.850,00
€ 45.601,00
4.2 - Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo
familiare
€ 74.814,00
€ 7.500,00
€ 82.314,00
4.3 - Interventi per la tutela dei minori
€ 37.441,00
€ 2.850,00
€ 40.291,00
5 - Contrasto alle dipendenze
€ 54.449,17
€ 11.700,00
€ 66.149,17
6.1 - Contrasto alle povertà
€ 110.769,00
€ 3.550,00
€ 114.319,00
6.2 - Contrasto al disagio abitativo
€ 352.135,00
€ 3.550,00
€ 355.685,00
6.3 - Interventi per disagiati psichici
€ 81.786,48
€ 2.500,00
€ 84.286,48
TOTALI
16
€ 2.133.546,38
€ 301.172,00 € 2.434.718,38
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
MISURA/SOTTOMISURA “SERVIZI
ESSENZIALI”
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
ASL RM H
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
tel. Fisso 06/79097309
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono
rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa.
Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata
l’articolazione numerica)
1. Titolo Misura/Sottomisura individuato nello schema di Piano Sociale di Zona
SERVIZI ESSENZIALI
2. Tipologie di spese finanziate desunte dalla scheda regionale:
 Gestione di servizi
 Rimborsi per borse lavoro in favore di categorie protette
 Costi per la struttura operativa di Distretto/Ufficio di Piano
3. Beneficiari finali: popolazione del Distretto Socio-Sanitario RMH3
4. Elenco dei servizi programmati :
 Segretariato sociale e P.U.A. - Punto unico di accesso integrato
 Servizio di pronto intervento sociale e pronta accoglienza
 Assistenza Domiciliare Educativa ai Minori e alle loro famiglie
 Assistenza Domiciliare per persone affette da patologie oncologiche,gravemente invalidanti
e/o progressive
 Centri semiresidenziali per persone adulte disbili
 Sostegno all'abitare per persone con disagio Psichico
 Passo dopo passo
 Struttura operativa di Distretto Ufficio di Piano
 Centro per minori
5. Massimale di spesa 2014 attribuito per la misura/sottomisura dalla D.G.R. n.
136/2014:
€ 930.106.67
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31.12.2013 relativo alla
tipologia di finanziamento regionale: € 3.457.997,28
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
Misura 1.1 e 1.2 - Altri servizi e Ufficio di piano
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Elenco Interventi
Quota regionale in €
Segretariato sociale e P.U.A. Punto unico di accesso integrato
Servizio di pronto intervento
sociale e pronta accoglienza
Assistenza Domiciliare
Educativa ai Minori e alle loro
famiglie
Assistenza Domiciliare per
persone affette da patologie
oncologiche,gravemente
invalidanti e/o progressive
Centri semiresidenziali per
persone adulte disabili
Sostegno all'abitare per persone
con disagio Psichico
Passo dopo passo
Struttura operativa di Distretto
Ufficio di Piano
Centro per minori
TOTALE
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€ 112.500,00
€ 112.500,00
€ 70.000,00
€ 45.000,00
€-
€ 300.000,00
€ 150.000,00
€ 300.000,00
€-
€ 40.000,00
€ 107.000,00
€
€
€ 15.000,00
90.606,67
930.106,67 €
412.500,00
Cofinaziamento in €
Costo Totale in
€
€
62.722,00
€
175.222,00
15%
€
6.000,00
€
76.000,00
6%
€
2.850,00
€
47.850,00
4%
€
2.850,00
€
302.850,00
25%
€
153.100,00
€
303.100,00
25%
€
€
8.150,00
2.850,00
€
€
48.150,00
109.850,00
4%
9%
€
€
€
20.100,00
2.850,00
261.472,00
€
€
€
35.100,00
93.456,67
1.191.578,67
3%
8%
% sul Totale
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO
INTEGRATO
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il Segretariato Sociale è attivo da diversi anni in entrambi i Comuni del Distretto Socio-Sanitario,
e storicamente è stato svolto dalle Assistenti Sociali dell’Ufficio di Piano in stretta collaborazione
con le Assistenti Sociali Comunali. Il Servizio PUA è stato invece attivato nel settembre 2012
dalla ASL RM H3, con l’intento di fornire grazie al suo personale sanitario e sociale un’efficace
orientamento nella rete dei servizi sociosanitari.
La necessità di uniformare e migliorare le procedure ha spinto però nel 2014 ad affrontare la
problematica dell’accoglienza con un’ottica diversa, spingendo il Distretto ad
un’esternalizzazione di entrambi i servizi.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Nel rispetto del dettame della legge 328/2000, il Segretariato Sociale ha funzione di
informazione, orientamento e consulenza al singolo e al nucleo familiare in modo da facilitare
l’accesso da parte del cittadino al sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e
l’individuazione (o la costruzione) della risposta più adeguata alla sua domanda.
Svolge inoltre un’essenziale funzione di monitoraggio sul territorio e di rilevazione dei bisogni
propedeutiche alla progettazione del Piano di Zona. Il Servizio è svolto dalle assistenti sociali
del Distretto Socio Sanitario in collaborazione con le colleghe dei Servizi Sociali Comunali, alle
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
quali il potenziale utente può essere inviato in maniera diretta dopo il primo colloquio di
orientamento.
Il Servizio P.U.A., attivato ai sensi D.G.R. n. 315 del 8/07/2011, è attivo attivato presso 2 sedi
territoriali ASL, e può contare su un’equipe di Front-office composta da un assistente sociale
distrettuale e da un infermiere professionale. Fornisce risposte integrate complete e appropriate
sia a bisogni semplici, che a bisogni complessi, razionalizzando processi e risorse e facilitando
all’utenza l’orientamento nel sistema di servizi integrati sociali e sanitari.
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
In quanto servizi di ascolto e orientamento, il Segretariato Sociale ed il P.U.A. sono diretti ad
un’utenza generale, a tutte le persone che vi accedono.
Il P.U.A., nel rispetto delle proprie linee guida, offre particolari attenzioni alle categorie di
utenza di fragilità socio-sanitaria
8.





Obiettivi dell’intervento
superamento della frammentarietà dell’accesso alle prestazioni socio-assistenziali e sociosanitarie presenti a livello territoriale, semplificando le procedure;
assicurare a regime adeguate informazioni sull’offerta dei servizi e sui relativi costi anche a
sostegno di una scelta consapevole dell’utente e/o della sua famiglia;
mappatura delle risorse e monitoraggio dei reali bisogni socio-assistenziali e sanitari e
programmazione delle prestazioni;
elaborazione di strumenti comuni e percorsi condivisi tra ASL ed Enti locali finalizzati
all’ottimizzazione dei servizi.
promozione di reti solidali, anche ai fini della prevenzione dei rischi del disagio sociale;
9. Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ________________________)

 Altro: n.4 Sportelli di front office
9.1
/
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non necessaria
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Il servizio viene svolto in n. 4 sedi:
• Segretariato Sociale
1. Comune di Ciampino – L.go F. Armati 1
2. Comune di Marino – Via Palazzo Colonna, 1
• Sportelli PUA
1. Ciampino – Sede ASl di Via Calò 5
2. Marino – Circoscrizione comunale di Frattocchie, via Nettunense Vecchia 1
11.
Numero utenti nel 2013
|1|2|0|0|
12.
Utenza annuale prevista
|1|5|0|0|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Trattandosi di un servizio di accoglienza ed orientamento, possiamo considerare l’utenza servita.
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO

Altri criteri di individuazione dell’utenza
Al servizio possono accedere tutti.
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)
16.
Soggetto erogatore del servizio
Consorzio “Il Melograno”
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Affidamento diretto a mezzo procedura ristretta per 12 mesi
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|2|
- Assistenti sociali
|_|_|5|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare: Infermiere professionale)
|_|_|1|
- Altre figure (specificare: Medico)
|_|_|1|
19.



In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Rilevazioni di tipo statistico-sociale sui dati raccolti per l’individuazione di
informazioni da utilizzare a fini programmatori e decisionali, nonché
nell’ambito del
sistema informativo regionale in predisposizione.
Report mensili sull’andamento del progetto.
Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Il riscontro da parte dell’utenza è generalmente positivo
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2

21.
Annualità 2014

No
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
In entrambi i servizi è prevista la collaborazione con gli operatori ASL; tale aspetto è
ovviamente maggiore per il servizio P.U.A., che prevede personale ASL a tutti i livelli, sia
nell’organizzazione del servizio, che del front-office, nonché nell’equipe di valutazione
multidimensionale
e
nel
lavoro
di
back
office.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 21.060,00
€ 41.662,00
€ 112.500,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 62.722,00
€ 112.500,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 112.500,00
€ 21.060,00
€ 41.662,00
€ 175.722,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
PRONTO INTERVENTO SOCIALE E PRONTA ACCOGLIENZA
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Servizio da avviarsi nell’anno 2014
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Nel rispetto delle prescrizioni regionali e della legge 328/00, il Distretto RMH3 ha intenzione di
avviare un servizio di pronto intervento sociale e di pronta accoglienza residenziale. Il servizio
prevede un periodo di rodaggio in cui valutare le possibilità di articolazione in base alla
domanda e alle necessità del territorio. In questa prima fase si prevede di:





istituire un numero telefonico attivo nella fascia oraria 8.00 – 22.00 per 7 giorni su 7, che,
contattato dai cittadini, possa fornire tempestivamente ascolto, valutazione ed accoglienza
della domanda socio-sanitaria.
creare, attraverso la stipula di convenzioni e protocolli, una serie di prassi codificate per le
situazioni di emergenza con organismi quali Protezione Civile, Forze dell’ordine, Istituzioni
sanitarie, AA.GG. che possano essere attivate dagli operatori del Pronto intervento
censire e catalogare in una banca dati le risorse territoriali attivabili in caso di emergenza
fornire, attraverso uno o più organismi terzi da individuarsi, n. 6 posti letto in caso di
emergenza notturna, comprensivi di pasti (cena e/o colazione), utilizzabili dalla persona per
un massimo di 7 giorni consecutivi
accompagnare l’utente nella presa in carico da parte dei servizi sociali comunali ed ASL
nella fase successiva all’emergenza (24/48H)
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2

6.
Annualità 2014
Attività di back office; raccogliere informazioni sulle esigenze e sui bisogni territoriali aventi
caratteristiche di urgenza ed ottenere un feedback per una adeguata programmazione
futura del servizio.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Il servizio è rivolto a chiunque versi in una situazione di emergenza sociale sul territorio,
o che comunque contatti il numero telefonico istituito; si prevede che possa essere una
risorsa soprattutto per le persone a rischio di esclusione e marginalità sociale.
8.
Obiettivi dell’intervento
Il progetto si propone di:



assicurare interventi sociali in situazioni di emergenza nelle prime 24/48H, fronteggiando i
potenziali aggravamenti e ove possibile risolvendo i problemi, in attesa dell’intervento del
servizio sociale territoriale
in caso di situazioni di emergenza residenziale notturna, offrire una soluzione tempestiva
alla persona in difficoltà
raccogliere dati e informazioni sui bisogni territoriali per una migliore attuazione del
servizio.
9. Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
6
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ________________________)

 Altro (specificare ________________________________________)
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
9.1
Annualità 2014
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
da definire
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Da individuarsi a cura del soggetto gestore sul territorio distrettuale
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|_|0|
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|5|0|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Non disponibile
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
Valutazione dell’operatore telefonico rispetto all’urgenza dichiarata; servizio potenzialmente
aperto a tutti
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Da individuare a mezzo gara di appalto
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Gara di appalto
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|5|
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|1|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare ____________________________________)
|_|_|_|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Monitoraggio e valutazione da programmare con il soggetto attuatore tenuto a presentare un
report finale sulla sperimentazione del progetto, contenente indicazioni per la riprogrammazione
futura.
19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
non rilevabile
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
E’ prevista la partecipazione della ASL a tutti i livelli, sia programmativi, che attuativi che di
monitoraggio
e
valutazione.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
4.000,00
2.000,00
70.000,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
6.000,00
70.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
70.000,00
Totale
4.000,00
2.000,00
76.000,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO
FAMIGLIE
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto incrementa l’attuale offerta dei Servizi afferenti al Distretto per i minori e le famiglie
che presentano difficoltà relative alla costruzione e rafforzamento di una sana genitorialità,
attraverso l’erogazione di interventi specifici di assistenza domiciliare educativa. Si prevede di
potenziare il servizio e di aumentare il numero di utenti.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
La prestazione principale è caratterizzata da attività svolte a domicilio del minore. Nello
specifico le attività previste sono:
 Attività di sostegno al nucleo familiare dei compiti genitoriali;
 Attività di recupero e sostegno scolastico;
 Attività di sviluppo dell’autonomia personale del minore, anche
nell’autonoma
gestione del tempo;
 Definizione di un progetto specifico per il nucleo familiare attraverso un lavoro di rete
con i servizi coinvolti.
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)
7.
Tipologia di utenza
Il progetto è rivolto ai minori dai 6 ai 18 anni e alle loro famiglie residenti nel territorio del
Distretto RM H3 (Comune di Ciampino o Comune di Marino), presi in carico dai Servizi Sociali
Comunali e ASL competenti per territorio. I destinatari del progetto sono:

Famiglie con figli minori che versino in particolari situazioni di disagio relazionale
e affettivo;

Famiglie che versino in una condizione di emarginazione psico- sociale
e/o
in
situazioni di profondo disagio;

Famiglie multiproblematiche.
8.
Obiettivi dell’intervento
Gli obiettivi generali che il progetto intende perseguire sono i seguenti:

Tutelare l’infanzia e l’adolescenza;

Evitare l’istituzionalizzazione del minore;

Prevenire la devianza giovanile;

Superare la settorializzazione degli interventi, al fine di creare una
i servizi territoriali che intervengano sui disagi delle
famiglie e dei minori.
rete tra tutti
Gli obiettivi specifici si configurano nel:






Mantenere il minore nella propria famiglia di origine;
Sostenere le famiglie nel compito genitoriale;
Prevenire il disagio dei minori coinvolti nei fenomeni di disgregazione familiare;
Prevenire l’abbandono scolastico;
Proteggere il minore da rischi contingenti alle problematiche relative all’abbandono e/o
trascuratezza e/o incuria.
Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ____________________)
__
 Altro (specificare ___________________________________)
__
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2

Annualità 2014
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non necessaria
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Presso il domicilio dell’Utente.
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|9|
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|2|0|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Il fabbisogno dell’utenza è elevato. E’ possibile il crearsi di una breve lista di attesa per
l’attivazione.
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
L’accesso al Progetto Distrettuale “Assistenza Domiciliare Educativa ai minori e alle loro
famiglie” è gratuito e non diretto; avviene tramite la richiesta da parte dell’Operatore che
segue il caso e la valutazione dell’inserimento viene effettuata dal Gruppo di Lavoro di
riferimento. Il Gruppo di Lavoro valuta la congruenza tra gli obiettivi generali del progetto e
gli obiettivi specifici del progetto familiare, in vista del miglioramento della condizione sul
medio periodo.
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Consorzio Valcomino
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
Affidamento a mezzo gara di appalto per 12 mesi
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|2|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|4|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _______________________________)
|_|_|_|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
In termini generici i progetti individuali degli utenti sono rivisti periodicamente e modificati in
base alle esigenze, con una riformulazione degli obiettivi a medio e lungo termine. Nello
specifico gli indicatori attraverso i quali avviene la verifica e la valutazione del servizio sono i
seguenti:








Tempistica di avviamento del PEI e presa in carico della famiglia;
Durata complessiva dell’intervento;
Accrescimento e/o rinforzo delle competenze genitoriali residue;
Rinforzo della relazione genitore-figlio;
Avvio e tempistica relativa della supervisione su casi particolarmente problematici;
Monitoraggio progettuale attraverso una riunione trimestrale con la ditta appaltante;
Monitoraggio sul caso anche attraverso riunioni mensili con gli operatori e le famiglie.
Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Il riscontro dell’utenza è generalmente positivo.
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed
ASL. Viste le peculiarità del progetto, vi è un’intensa collaborazione con il servizio Consultorio
competente per territorio.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Altro
(specificare)
Totale finanziamento
Comunale
Asl
1.900,00
950,00
2.850,00
1.900,00
950,00
47.850,00
45.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
45.000,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2
1. TITOLO DELL’INTERVENTO
ASSISTENZA DOMICILIARE PER PERSONE AFFETTE DA PATOLOGIE
ONCOLOGICHE,GRAVEMENTE INVALIDANTI E/O PROGRESSIVE
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto incrementa l’attuale offerta dei Servizi afferenti al Distretto per i soggetti affetti da
patologie oncologiche e patologie complesse, gravemente invalidanti e/o progressive,
attraverso l’erogazione di interventi specifici per la tipologia di patologie contemplate nel
progetto. Si prevede di potenziare il servizio e di aumentare il numero di utenti.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Si tratta di un servizio a forte integrazione sanitaria gestita come assistenza domiciliare
integrata con l’obiettivo di garantire sostegno al malato e alla sua famiglia.
Rientrano tra gli interventi previsti: attività di aiuto nella cura dell’igiene personale, aiuto nella
preparazione e/o somministrazione dei pasti, disbrigo pratiche burocratiche con e/o per
l’utente, acquisto generi vari con e/o per l’utente, accompagno presso centri socio-sanitari e/o di
riabilitazione, attività di compagnia e socializzazione, attività di stimolazione cognitiva, sostegno
emotivo ai familiari dell’utente.
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Persone affette da patologie oncologiche e patologie complesse, gravemente invalidanti
e/o progressive.
8.
Obiettivi dell’intervento
Mantenimento della persona all’interno del proprio ambiente di vita, garantendo la migliore
qualità della vita possibile. Evitamento di ospedalizzazioni o istituzionalizzazioni. Sostegno e
supporto alla famiglia dell’utente. Accompagnamento dell’utente e della sua famiglia nelle le
ultime fasi della sua vita.
9. Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ________________________)
__
 Altro (specificare ________________________________________)
__
9.1
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non necessaria
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Presso il domicilio dell’Utente
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|5|0|
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
___________________________________________________________________
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|6|0|
___________________________________________________________________
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Il fabbisogno dell’utenza è elevato, ma attualmente il servizio riesce a coprire tutte le domande
presentate. E’ possibile il crearsi di una breve lista di attesa per l’attivazione.
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
Al servizio si accede presentando apposita domanda all’Ufficio di Piano; trattandosi di un
servizio ad elevata integrazione socio-sanitaria, l’utente deve essere al contempo assistito, o
quantomeno, la sua condizione sanitaria valutata dal servizio CAD della ASL RM H3. Gli
operatori dei servizi sociali di residenza dell’utente, in collaborazione con gli operatori del CAD,
provvederanno ad una valutazione della condizione socio-sanitaria del soggetto, e quindi
all’elaborazione di un piano individuale personalizzato di intervento.
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Consorzio Valcomino
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Affidamento a mezzo gara di appalto per 24 mesi
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Psicologi
|_|_|2|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|5|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare ____________________________________)
|_|_|_|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
I progetti individuali degli utenti sono rivisti periodicamente e modificati in base alle esigenze,
con una riformulazione degli obiettivi a medio e lungo termine. Poiché lo scopo del progetto è il
mantenimento dell’utente a casa propria e la sua qualità della vita si tengono in considerazione
fattori inerenti queste aree.
19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Il riscontro dell’utenza è generalmente positivo e continua ad esserci una forte domanda.
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed
ASL. Trattandosi di un servizio con peculiarità sanitarie particolarmente forti, vi è un’intensa
collaborazione con il servizio C.A.D., che effettua una valutazione della condizione clinica
dell’utente e partecipa alla fase di progettazione e nel
monitoraggio dei servizi offerti.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 1.900.00
€ 950,00
€ 300.000,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 2.850,00
€ 300.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 300.000,00
€ 1.900.00
€ 950,00
€ 302.850,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER PERSONE ADULTE DISABILI
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto dà proseguimento alle iniziative attive da oltre un decennio sul territorio
distrettuale nel campo dell’integrazione dei disabili rese possibili dalla collaborazione
con alcune associazioni locali. La domanda per questo tipo di servizio è presente e al
momento c’è una lista di attesa, ma i due centri attivi sul territorio potrebbero
potenzialmente essere sufficienti quanto a capacità. L’utenza di riferimento, i disabili e le
loro famiglie, hanno sostanzialmente beneficiato del progetto nella loro quotidianità
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Le attività dei Centri sono articolate dagli operatori in base a progetti individuali (i Piani
Educativi Individuali - P.E.I.), così come descritto in un apposito disciplinare distrettuale. Tra
queste sono sicuramente comprese:





Attività riabilitative cognitive e motorie, eventualmente propedeutiche all’inserimento
lavorativo, per il mantenimento delle capacità residue degli utenti
Attività espressive, anche di carattere ludico e artistico
Attività socializzanti e culturali, da svolgersi anche fuori dalla sede del centro,
Orientamento, sostegno e ascolto della famiglia
Iniziative rivolte al territorio per la sensibilizzazione sul tema della disabilità
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
6.
Annualità 2014
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Persone di età compresa tra i 18 ed 65 anni di età, residenti nei Comuni di Ciampino e Marino
che hanno nella problematica del disagio cognitivo la caratteristica principale e predominante
della loro invalidità; devono tuttavia risultare autonomi nel controllo sfinterico e negli
spostamenti, eventualmente anche con l’utilizzo di ausili. L’utente deve essere inoltre in possesso
della certificazione ai sensi della legge 104/92.
8.
Obiettivi dell’intervento
Mantenere le capacità residue e promuovere l’autonomia dei disabili, attraverso progetti
individualizzati che possano anche eventualmente avvicinare la persona svantaggiata al mondo
del lavoro.
Sostenere la famiglia nella gestione del disagio.
Offrire opportunità per una partecipazione attiva al sistema socio–culturale del territorio
distrettuale.
9. Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali per disabili adulti (n. 2 strutture)
30
 Altro (specificare ____________________________________)
__
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2

Annualità 2014
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003


10.
Autorizzazione prot.n. 11558 del 27/03/2012 Comune di Ciampino: Centro
“A.P.P.HA”, gestito dall’Associazione A.P.P.HA. Onlus sito in via di colle Oliva 2.
Autorizzazione prot.n. 41218 del 25/11/2013 Comune di Ciampino: Centro “Casa
Solidale”, gestito dal Consorzio Valcomino, sito in via Pantanelle 10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Entrambe le strutture sono site nel comune di Ciampino:


Centro “A.P.P.HA”, sito in via di colle Oliva 2
Centro “Casa Solidale”, sito in via Pantanelle 10
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|1|5|
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|1|6|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
E’ presente una lista di attesa: l’utenza servita è inferiore al fabbisogno rilevato
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
SI
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
Per accedere al servizio l’utente o un suo familiare devono presentare apposita domanda
all’Ufficio di Piano, che ne verifica la completezza e la congruità; segnala poi la richiesta
all’Unità Valutativa Multidisciplinare del Servizio Handicap Adulti ASL. Questa, integrata dagli
operatori territoriali del Distretto Socio Sanitario, provvede ad una valutazione dell’utente, che
deve essere comunque in possesso dei requisiti descritti al punto 10, e gli assegna un punteggio
per l’inserimento in graduatoria attraverso un’apposita scheda che tiene conto sia della
situazione sanitaria che della situazione sociale.
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
Associazione A.P.P.HA. Onlus e Consorzio Valcomino
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Convenzione per 24 mesi
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|2|
- Assistenti sociali
|_|_|5|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|2|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|6|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|4|
- Volontari
|_|_|2|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare maestri d’arte)
|_|_|5|
- Altre figure (specificare autisti e manutenzione struttura)
|_|_|4|
- Altre figure (specificare medico)
|_|_|1|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?



Incontri di monitoraggio trimestrali sul progetto e sui singoli utenti
Revisione annuale dei PEI
Colloqui con i familiari degli utenti
19.1
Quali
riscontri
si
sono
ricevuti
da
parte
dell’utenza?
Il riscontro dell’utenza è molto positivo: molti di loro frequentano le strutture da diversi anni e si
sentono particolarmente accolti in questi ambienti, considerandoli parte integrante della loro
quotidianità. I familiari esprimono ugualmente un forte apprezzamento del progetto per la sua
funzione di sollievo, per il benessere garantito ai loro cari in difficoltà e per il rapporto di
fiducia che in molti casi si è creato con gli operatori.
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Sì, parzialmente

- No*

*si prevede la compartecipazione delle famiglie a partire dall’anno corrente con modalità ancora da definire
21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
La ASL partecipa attraverso i propri operatori a tutte le fasi del Progetto: L’UVM dell’U.O.
Handicap Adulti ha un ruolo fondamentale nella valutazione degli utenti e nella predisposizione
dei PEI. Il servizio è stato sempre gestito in convenzione con realtà storiche del territorio, in
particolare con l’Associazione A.P.P.H.A. Onlus. Il Consorzio Valcomino è anch’esso attivo da un
decennio sul territorio distrettuale. E’ invece terminata la collaborazione con l’Associazione
Ottantanove (Centro Semiresidenziale “Ciampetto”) poiché è stata trovata mancante rispetto ai
criteri
di
autorizzazione
ai
sensi
della
L.R.
41/03.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 1.900,00
€ 2.200,00
€ 150.000,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 4.100,00
€ 150.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 150.000,00
€ 1.900,00
€ 2.200,00
€ 154.100,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
SOSTEGNO ALL’ABITARE PER PERSONE ADULTE CON PROBLEMATICHE
PSICO SOCIALI
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto sostiene l’attuale offerta dei Servizi afferenti al Distretto per le persone con
problematiche di tipo psichiatrico e abitativo, attraverso l’erogazione di un contributo economico
mensile destinato al pagamento dell’affitto di un appartamento condiviso. Si prevede di
potenziare il servizio e di aumentare il numero di utenti inseriti.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Il progetto Distrettuale “Sostegno all’abitare per persone adulte con problematiche psico
sociali”, prevede la costituzione di esperienze di coabitazione per permettere a persone adulte
con problematiche psico sociali, di essere reinserite all’interno del tessuto sociale, riconoscendo
nella condizione abitativa una componente necessaria per garantire l’autonomia dei soggetti.
Il progetto prevede la formazione di gruppi che dovranno essere costituiti da un numero di
persone non inferiore a due e non superiore a cinque. Al fine di potenziare le autonomie sociali
e quotidiane e tutelare il radicamento nel contesto territoriale di appartenenza, il progetto
prevede un sostegno economico mensile, erogato a copertura parziale delle spese per l’affitto
di un’abitazione situata nel territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino o Comune di
Marino), tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
6.
Annualità 2014
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Il progetto è rivolto a persone adulte con problematiche psico sociali, residenti nei Comuni
afferenti al territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino e Comune di Marino), che
presentano una difficoltà ed esigenze di tipo alloggiativo, trovandosi impossibilitate a sostenere
per intero le spese di un affitto.
8.
Obiettivi dell’intervento
Il progetto Distrettuale “Sostegno all’abitare per persone adulte con problematiche psico sociali”
si pone come obiettivo fondamentale il diritto all’abitare garantendo, attraverso un sostegno
economico, la possibilità di vivere in un ambiente dignitoso e idoneo alle esigenze e alle
aspettative di vita.
Tra gli obiettivi generali del progetto troviamo:






Garantire l’autonomia della persona e il reinserimento all’interno del tessuto sociale;
Evitare l’istituzionalizzazione;
Garantire la personalizzazione degli interventi;
Evitare la tendenza all’assistenzialismo;
Garantire il diritto di libertà di scelta;
Evitare la settorializzazione degli interventi.
9. Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare _______________________
 Altro (specificare ________________________________________)
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
9.1
Annualità 2014
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non necessaria
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Presso il domicilio dell’Utente
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|6|
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|1|2|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Il fabbisogno dell’utenza è elevato. E’ possibile il crearsi di una breve lista di attesa per
l’attivazione.
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
L’inserimento dell’utente all’interno dei gruppi appartamento è strettamente correlato ad un
progetto terapeutico più ampio che preveda tra gli obiettivi, l’autonomia dei soggetti e il
potenziamento delle abilità e competenze di vita quotidiana. L’inserimento nel progetto è
indipendente dal beneficio del contributo economico. Quest’ultimo verrà calcolato e
proporzionato sulla base di condizioni personali ed erogato individualmente agli utenti che
presentano i seguenti requisiti:




15.
Essere residenti nei Comuni afferenti al territorio del Distretto RM H3 (Comune di Ciampino e
Comune di Marino);
Essere in possesso di un’attestazione ISEE individuale non superiore a € 9.000,00;
Avere intrapreso un percorso residenziale assistito (Casa famiglia e/o Comunità terapeutica)
ed aver raggiunto un grado di autonomia tale, da garantire l’idoneità all’inserimento nel
progetto, o comunque persone prese in carico dal CSM competente per territorio. La relativa
valutazione è di competenza dell’équipe curante del CSM competente per territorio;
Presenza di un contratto di affitto registrato in corso di validità, relativo ad un’abitazione
sita nel territorio Distrettuale (Comune di Ciampino e Comune di Marino).
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
Distretto Socio Sanitario RM H3
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Non necessario.
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|4|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
- Altre figure (Medico Psichiatra)
|_|_|2|
- Altre figure (infermiere)
|_|_|1|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Gli indicatori di qualità sono:



Grado di autonomia raggiunto dagli utenti inseriti;
Grado di integrazione tra gli utenti costituenti i gruppi di coabitazione;
Numero e durata dei ricoveri in strutture per il disagio psichico.
19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Il riscontro dell’utenza è generalmente positivo.
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
21.
Annualità 2014
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed
ASL. Vista la peculiarità del progetto, vi è un’intensa collaborazione con il CSM che individua e
valuta gli utenti da inserire nei gruppi di coabitazione e monitora l’andamento dei gruppi,
prevedendo
ed
attuando
eventuali
sostituzioni.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 1.900,00
€ 6.250,00
€ 40.000,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 8.150,00
€ 40.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 40.000,00
€ 1.900,00
€ 6.250,00
€ 48.150,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2
 TITOLO DELL’INTERVENTO
PASSO DOPO PASSO
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi: reinserimento lavorativo per categorie fragili
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto, partito nel 2011, ha avuto un complesso iter di realizzazione. Si rivolge a persone
appartenenti a categorie a rischio di esclusione sociale, promuovendo, attraverso percorsi
personalizzati, una dinamica di reinserimento. Attualmente il progetto è all’incirca a metà del suo
percorso temporale: le persone coinvolte sembra stiano sperimentando un’esperienza positiva
per la propria autostima e crescita personale. Data la particolare situazione economica corrente,
che si ripercuote sulle categorie fragili con maggiore veemenza delle altre, si stima che il
fabbisogno di questo tipo di interventi sia ben superiore rispetto all’utenza inserita nel progetto.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Il progetto si propone di favorire l’inclusione sociale di persone appartenenti a categorie
“fragili”, attraverso interventi personalizzati di inserimento lavorativo (borse lavoro), riconducibili
sostanzialmente a 3 percorsi:
Percorso A - Sostegno alla socializzazione e all’inclusione sociale svolto attraverso attività di tipo
occupazionale (ergoterapia). Durata 12 mesi Percorso a valenza riabilitativa, proposto per
persone con disabilità le cui abilità e capacità residue risulterebbero penalizzate se inserite
solo in contesti protetti, quali per es. i centrisemiresidenziali.
Percorso B - Accompagnamento con formazione e tirocinio. Durata 12 mesi. Si tratta di una
azione di accompagnamento, indicata per le persone per le quali si intravede la possibilità
di inserimento nel mondo del lavoro. Prevede una fase formativa ed una di stage. La
formazione avrebbe lo scopo di ri-qualificare mentre il tirocinio consentirebbe il recupero e
la sperimentazione nell’attività lavorativa.
Percorso C - Inserimento lavorativo in un contesto non protetto. Durata 6 mesi. E’
destinato a persone che hanno caratteristiche e capacità spendibili nel mercato del
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
lavoro, ma che al momento ne sono esclusi per motivi derivanti dalla loro storia
personale
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Il progetto si rivolge a persone che abbiano compiuto i 25 anni e non abbiano superato
i 55 anni, appartenenti alle seguenti categorie a rischio di esclusione sociale:





8.
Persone con invalidità civile pari o superiore al 46%
Soggetti in trattamento psichiatrico con certificazione di struttura pubblica
Tossicodipendenti e alcoolisti in trattamento con certificazione di struttura pubblica.
Ex detenuti, persone con misure alternative alla detenzione o in esecuzione penale esterna
Persona adulta in situazione di disagio socio-economico che vive sola con uno o più figli a
carico
Obiettivi dell’intervento
Obiettivo del progetto è tentare di offrire una risposta alle problematiche occupazionali
presenti nel territorio che riguardano fasce deboli, favorendo l’incontro tra domanda e offerta,
quando vi siano condizioni di svantaggio, attraverso un ruolo di mediazione istituzionale e
sociale tra pubblico e privato. L’inserimento in un percorso protetto, ma che permetta all’utente
di potersi sperimentare in un contesto diverso, di acquisire nuove competenze, di stimolare le
capacità residue e di avere un’occasione di valicare i pregiudizi sociali rappresenta
un’opportunità importante per queste tipologie di persone. Inoltre, la possibilità di poter provare
un senso di autoefficacia e di efficienza in un ambito lavorativo appositamente strutturato, può
portare a un miglioramento dell’autostima dell’utente, favorendo una maggiore autonomia e
capacità di orientarsi in campo occupazionale.
9. Tipologia struttura capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ________________________)

 Altro (specificare ________________________________________)
9.1
__
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
non previsto
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
La sede di riferimento per il coordinamento del progetto è la sede dell’ Associazione Capodarco
Roma Formazione Onlus presso Via del Grottino snc, Grottaferrata.
Le attività ergoterapiche, di formazione e di inserimento lavorativo sono personalizzate per ogni
utente
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|3|2|
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|3|2|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Il fabbisogno rilevato è certamente superiore alla domanda servita: nel 2011 ci sono state oltre
120 domande per 32 posti;
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
Sono state redatte 3 graduatorie, una per ciascun percorso, ancora in corso di validità, redatte
in base ad indicatori economici (ISEE, alloggio) e sociali (situazione familiare, capacità residue).
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
Nessuno
15.
Ente attuatore
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Associazione Capodarco Roma Formazione Onlus
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Affidamento a mezzo gara di appalto pubblico per 15 mesi
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|2|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|0|
- Psicologi
|_|_|2|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|1|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare: maestri d’arte, insegnanti professionali )
|_|_|5|
- Altre figure (specificare: tutor tirocinio )
|_|1|0|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Sull’andamento generale del progetto sono previste riunioni mensili e la redazione di report
trimestrali. Il monitoraggio sull’utenza sarà continuo, e comprenderà anche uno specifico
questionario di Customer satisfaction.
19.1
Quali
riscontri
si
sono
ricevuti
da
parte
dell’utenza?
Il riscontro dell’utenza è stato generalmente positivo, anche il forte ritardo per l’attivazione del
progetto ha prodotto frustrazione. Diversi hanno rilevato come punti deboli del progetto
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
l’esiguità del rimborso spese o la distanza delle sedi dalla propria abitazione, rinunciando alla
fine a partecipare al progetto: è stato necessario far scorrere le graduatorie più volte
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Gli Operatori ASL sono stati coinvolti e partecipano attivamente a tutte le fasi del progetto,
dalla
selezione
degli
utenti
alla
valutazione
finale.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
22.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
1.900,00
950,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
2.850,00
€ 19.500,00
€ 19.500,00
Bonus/Assegni/Altro: Contributi per
borsisti
€ 87.500,00
€ 87.500,00
Totale
€107.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
1.900,00
950,00
109.850,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
MISURE 1.1 E 1.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
UFFICIO DI PIANO
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
L’Ufficio di Piano prosegue la sua azione di programmazione e coordinamento territoriale
attraverso i propri organi ed il proprio personale, gestendo anche progetti esterni al Piano di
Zona. L’utenza di riferimento è l’intera popolazione del Distretto Socio sanitario RMH3, che da
anni beneficia dei servizi attivati con i fondi del Pdz. Per il fabbisogno di riferimento, si rimanda
alla parte generale del Piano.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Durante l’annualità 2014 si prevede il mantenimento della struttura esistente con le funzioni
previste dal Piano socio assistenziale regionale, ma si prevede uno snellimento dei costi
derivante dal trasferimento di competenze al personale assunto attraverso il progetto
“Segretariato Sociale e PUA”. L’Ufficio di Piano continuerà comunque a occuparsi di:




6.
comunicazione e relazione con altri operatori e soggetti, promozione e sensibilizzazione del
territorio, analisi delle welfare policies e rapporto con i cittadini al di là delle funzioni
assistenziali;
statistica, analisi ed organizzazione dei dati, elaborazione degli indicatori;
amministrazione, gestione finanziaria, budgeting, rendicontazione, previsione dei flussi
finanziari;
gestione progettuale, coordinamento multi-progettuale, reporting e stato di avanzamento
tecnico, valutazione dei progetti.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Tutte
8.
Obiettivi dell’intervento

Realizzazione degli obiettivi previsti dalla legge 328/2000 e dall’ultimo Piano Socio–
Assistenziale regionale;
Mantenimento e sviluppo di una struttura idonea ad assicurare la risposta unitaria degli
interventi e dei servizi con una capacità operativa e informativa adeguata;
Integrazione dei servizi socio sanitari, tutela dei diritti del cittadino-utente;
Omogeneità dei servizi sull’intero distretto;
Possibilità di garantire i liveas;
Migliore utilizzo delle risorse e qualificazione della spesa;
Migliore comunicazione e patto sociale con i cittadini;
Applicazione del principio di sussidiarietà;
Conoscenza dei bisogni, verifica dei risultati.








9. Tipologia struttura
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ___________________)
__
 Altro (specificare ____________________________________)
__
9.1
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non necessaria
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
10.
Annualità 2014
Sede della struttura e/o dell’attività
L’Ufficio di Piano ha sede c/o il Comune di Ciampino, L.go F.Armati 1
11.
Numero utenti nel 2013*
|_|_|_|0|
* Gli utenti serviti in totale dall’ufficio di piano corrispondono alla somma degli utenti dei singoli progetti
12.
Utenza annuale prevista
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
|_|_|_|0|
Si rimanda al dettaglio dei singoli Progetti: per alcuni c’è una lista di attesa
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
NESSUNO
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Il Comune di Ciampino, in quanto comune capofila, ha la responsabilità principale
dell’attuazione del servizio, a cui concorrono però anche il comune di Marino e la ASL.
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
NESSUNO
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|2|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 1.1 e 1.2
Annualità 2014
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
 Gruppi di lavoro sui singoli progetti, incaricati di monitorarne l’andamento in
maniera
costante, verificarne i risultati raggiunti ed eventualmente riformularne gli obiettivi a medio e
lungo termine.

Incontri settimanali dell’Ufficio di Piano per verificare l’andamento generale
del Distretto.
 Relazione periodica al Comitato Tecnico ed al Comitato Politico sull’andamento del Distretto
e dei singoli progetti, per la verifica delle linee
programmatiche e dell’efficacia dei servizi.
 Rilevazioni di tipo statistico-sociale sui dati raccolti per l’individuazione di informazioni
utilizzare a fini programmatori e decisionali.
da
19.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
I riscontri dell’utenza, più che rispetto all’Ufficio di Piano, riguardano i servizi di cui usufruisce;
questo è globalmente positivo.
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
La collaborazione tra i due comuni e la ASL è attuata sia a livello di Coordinamento che
a livello dei singoli progetti, in quanto su ciascuno di essi vi è personale di tutti e tre gli
enti. Nel rispetto del dettame della 328/00 l’ufficio di piano ha cercato di favorire le
modalità consultive e collaborative con la realtà locale, promuovendo incontri plenari e
tavoli tematici, senza però riscontrare una particolare adesione da parte dei suoi attori.
E’ presente a livello distrettuale un albo degli organismi di terzo settore.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 17.200,00
€ 2.900,00
€ 15.000,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 20.100,00
€ 15.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 15.000,00
€ 17.200,00
€ 2.900,00
€ 35.100,00
MISURE 1.1 E 1.2
 TITOLO DELL’INTERVENTO
CENTRO DIURNO PER MINORI A RISCHIO
2.
Continuità dell’intervento
Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il Servizio non dà continuità.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Il progetto prevede la creazione di una struttura destinata all’osservazione e alla
valutazione della relazione genitori-figli, con la creazione di un servizio volto a
sostenere e rinforzare le relazioni familiari.
Le attività previste presso il Centro sono le seguenti:
 Attività di accoglienza e consulenza, il cui obiettivo primario deve essere quello
di accogliere le famiglie con minori, ascoltandone i bisogni e le difficoltà, per
consentire la formulazione del Piano di intervento;
 Sostegno al processo di crescita del minore, al fine di sostenere la prevenzione e
il recupero del disagio minorile, integrando la funzione educativa della famiglia
con interventi individuali e di gruppo, con attività volte allo sviluppo delle
capacità educative dei genitori;
 Colloqui di sostegno alla genitorialità mirati all’acquisizione da parte dei
genitori, di capacità di lettura più adeguata dei bisogni dei propri figli e
l’assunzione di una maggiore responsabilità nello svolgimento dei compiti di cura
e di accudimento;
 Consulenza psico educativa rivolta ai genitori con figli minori;
 Osservazione-intervento della relazione genitore/i-figlio, all’interno del contesto
abitativo con l’obiettivo di facilitare la scoperta di comportamenti comunicativi
che aprano lo spazio al dialogo, attraverso attività a domicilio;
 Uno spazio di riflessione per una comunicazione efficacie nella gestione dei
conflitti e separazione della coppia genitoriale;
 Interventi psicologici orientati al recupero delle competenze genitoriali in
situazioni di rischio;
 Interventi di sostegno psicologico del minore e dell’intero sistema familiare;

6.
Definizione di un progetto specifico per la persona attraverso un lavoro di rete
con i servizi coinvolti.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Il Centro Diurno per minori è destinato alle famiglie residenti nel territorio del Distretto RMH3,
rispettivamente nei comuni di Ciampino e di Marino, che presentano difficoltà nelle competenze
genitoriali.
In particolare il progetto è rivolto a:
 Minori con genitori a cui il Tribunale abbia disposto limitazione o sospensione
della potestà genitoriale per i quali è necessario garantire il mantenimento della
relazione genitoriale;
 Minori con genitori separati o divorziati che, a causa dell’alta conflittualità,
rischiano di compromettere la relazione con i figli;

Famiglie multiproblematiche.
8.
Obiettivi dell’intervento
Gli obiettivi perseguiti dalle attività previste sopra sono i seguenti:
 promuovere misure di prevenzione al fine di ridurre, nel medio e lungo
collocamento dei minori in istituti educativo-assistenziali, riservando particolare
famiglie multiproblematiche;
 sostenere le famiglie nel compito genitoriale;
 prevenire il disagio dei minori coinvolti nei fenomeni di disgregazione
seguito di separazione e/o divorzio dei genitori;
 mantenere il minore nella propria famiglia;
 mantenere o ristabilire la relazione con il genitore non affidatario;
 ricostruire il senso di responsabilità genitoriale auspicando la graduale
organizzare la gestione degli incontri autonomamente;
 protezione del minore da rischi contingenti;
 recuperare le capacità genitoriali residue;
 individuare il legame familiare disfunzionale alla crescita del minore;
 realizzare uno spazio rassicurante, accogliente e sicuro, per gli incontri del
genitori;
 ri-definire i ruoli genitoriali;
 tutelare il sano sviluppo psico-fisico del minore.

Tipologia struttura
periodo,
il
attenzione alle
familiare
a
possibilità
di
bambino con i
capacità di accoglienza
 Gruppo appartamento
__
 Casa famiglia
__
 Comunità alloggio
__
 Comunità di pronta accoglienza
__
 Casa di riposo
__
 Casa albergo
__
 Strutture semiresidenziali (specificare ________________________)

 Altro Centro Diurno per Minori a rischio

Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non ancora in essere
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
Ancora da destinare
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|4|0|
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|5|0|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Il fabbisogno dell’utenza è elevato, ma allo stato attuale non è possibile valutare il rapporto tra
utenza servita e fabbisogno.
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
L’invio e la scelta dei nuclei familiari avverrà attraverso un’équipe distrettuale integrata, la
quale stabilirà le modalità di invio degli utenti. Sarà cura dell’équipe quindi:
15.

valutare la priorità di accesso;

Individuare e valutare gli utenti da inserire;

Monitorare, verificare e valutare l’andamento del progetto individuale e/o del nucleo
familiare;

Realizzare i Piani di inserimento con il personale della Ditta Appaltatrice.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _____________________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Ancora da destinare
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Ancora da destinare
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare ____________________________________)
|_|_|_|
19.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Gli indicatori con i quali viene verificata e valutata la qualità del servizio sono di natura
quantitativa e qualitativa. Con i primi si fa riferimento alla tempistica impiegata dalla
valutazione di inserimento da parte dell’équipe distrettuale integrata al tempo di attivazione
del servizio; al numero degli incontri attraverso i quali si determina l’intervento e il rapporto tra
la tempistica stabilita ex ante e la conclusione effettiva della presa in carico. Gli indicatori di
natura qualitativa attingono al sostegno delle competenze genitoriali, in modo particolare al
raggiungimento di una maggiore consapevolezza al ruolo genitoriale, all’attenuazione della
conflittualità di coppia, nel riconoscimento di uno spazio volto alla garanzia e alla tutela dei
diritti del minore.

Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Allo stato attuale non è possibile valutare un riscontro da parte dell’utenza.
20.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Il progetto è gestito da un gruppo integrato di lavoro composto da assistenti sociali comunali ed
ASL. Vista le peculiarità del Servizio da avviare vi è un’intensa collaborazione con il servizio
Consultoriale e di Neuropsichiatria Infantile, che partecipa alla fase di progettazione e nel
monitoraggio degli interventi.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
1.900,00
950,00
€ 90.606,67
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 2.850,00
€ 90.606,67
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 90.606,67
1.900,00
950,00
€ 93.456,67
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
SOTTOMISURA 3.1 Interventi L.R. 20 / 2006
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono
rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa.
Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata
l’articolazione numerica)
1. Titolo Sottomisura: Interventi L.R. 20 / 2006
2. Tipologie di spese finanziate:
assegni per prestazioni di assistenza domiciliare indiretta
3. Beneficiari finali: utenti non autosufficienti.
4. Elenco dei servizi programmati: Interventi Legge Regionale 20/2006 (vedi allegato)
5. Massimale di spesa 2014: € 449.294,06.
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di
finanziamento
Regionale: € 641.311,64 (Vedi allegato).
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura: vedi allegato
Misura 3.1 - Interventi legge regionale 20/2006
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
€ 449.294,06
Contributi non autosufficienza
TOTALE
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€
449.294,06
€
-
Cofinaziamento in € Costo Totale in € % sul Totale
€
5.200,00
€
5.200,00
€
€
€
€
€
€
€
€
€
454.494,06
454.494,06
100%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
MISURA/SOTTOMISURA 3.1

TITOLO DELL’INTERVENTO
Interventi Legge Regionale 20/2006
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa
riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto dà continuità al servizio già avviato con fondi regionali. L’utenza di riferimento è costituita da
coloro la cui disabilità grave è manifestata:



5.
nell’area della senescenza con patologie gravi, progressive ed invalidanti;
nell’area della disabilità di persone adulte, in presenza di condizioni di non autosufficienza;
nell’area dell’età evolutiva, per minori in condizioni di non autosufficienza, permanente o
temporanea.
Descrizione delle attività e delle prestazioni come da L.R: 20/2006, art. 3
Le attività principali vertono sulla prosecuzione o avvio di interventi di aiuto alla persona e alla famiglia,
gestiti in forma indiretta in base a progetti individuali concordati con l’utente e con il gruppo di lavoro
integrato, formato dalle assistenti sociali dei due comuni, dall’assistente sociale del Distretto e dal referente
del CAD.
E’ prevista la verifica periodica delle prestazioni e del grado di soddisfazione dell’utente, nonché l’eventuale
riformulazione del progetto.
Gli interventi saranno assicurati prioritariamente ai soggetti aventi maggiori necessità in relazione alla
situazione di gravità e alla condizione socio-economica.
Il progetto garantisce aiuto personale all’utente (anziani non autosufficienti, disabili adulti e minori in età
evolutiva con disabilità grave) che, in particolari situazioni di gravità, in mancanza di autonomia propria e
con disagio socio-economico, è impossibilitato ad espletare anche i più consueti gesti legati alla quotidianità,
e sostegno alla sua famiglia. Sperimenta un modo di porsi di fronte a patologie gravi non improntato
all’accanimento terapeutico, ma ad un’esperienza dignitosa da poter vivere all’interno dei propri affetti
familiari con il supporto delle istituzioni e di una adeguata rete di solidarietà. In particolare offre all’utente
una presenza preziosa per provvedere allo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, per
stimolare il recupero e/o il mantenimento della sua autonomia, per stare in compagnia e provare il risveglio o
il mantenimento di interessi vitali, dando, contemporaneamente, la possibilità ai familiari, di solito
notevolmente provati, di riposarsi, di uscire, di lavorare, di ritagliarsi spazi personali ed avere del tempo
libero da dedicare a loro stessi. Nell’area dell’età evolutiva gli interventi sono finalizzati alla riattivazione
delle autonomie perse e alla riabilitazione delle capacità proprie della vita quotidiana.
6. Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
8.
Tipologia di utenza
Utenti
uomini
donne
totale
0-17
3
1
4
18-64
12
9
21
over 65
1
10
11
Obiettivi dell’intervento
Il progetto garantisce aiuto personale all’utente (anziani non autosufficienti, disabili adulti e minori in età
evolutiva con disabilità grave) che, in particolari situazioni di gravità, in mancanza di autonomia propria e
con disagio socio-economico, è impossibilitato ad espletare anche i più consueti gesti legati alla quotidianità,
e sostegno alla sua famiglia. Sperimenta un modo di porsi di fronte a patologie gravi non improntato
all’accanimento terapeutico, ma ad un’esperienza dignitosa da poter vivere all’interno dei propri affetti
familiari con il supporto delle istituzioni e di una adeguata rete di solidarietà. In particolare offre all’utente
una presenza preziosa per provvedere allo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, per
stimolare il recupero e/o il mantenimento della sua autonomia, per stare in compagnia e provare il risveglio o
il mantenimento di interessi vitali, dando, contemporaneamente, la possibilità ai familiari, di solito
notevolmente provati, di riposarsi, di uscire, di lavorare, di ritagliarsi spazi personali ed avere del tempo
libero da dedicare a loro stessi. Nell’area dell’età evolutiva gli interventi sono finalizzati alla riattivazione
delle autonomie perse e alla riabilitazione delle capacità proprie della vita quotidiana.
9.
Numero utenti nel 2013
|_|_|3|6|
10.
Utenza annuale prevista
2014
11.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
|_|1|0|0|
Come evidenziato dal punto precedente, il fabbisogno risulta maggiore rispetto all’utenza assistita dal
progetto.
12.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
Esiste una Graduatoria distrettuale che andrà aggiornata con Bando Pubblico.
12.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
Attraverso:
13.

altri servizi ASL;

Servizio PUA/Segretariato Sociale.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

14.
Soggetto erogatore del servizio
Distretto Socio Sanitario RM H3.
14.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Nessuno.
15.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|2|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|2|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
16.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Il Feed back positivo dell’utente e/o dei familiari;
Continuità dell’erogazione del servizio;
Puntualità nei pagamenti dei contributi destinati alle famiglie.
16.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
I riscontri da parte degli utenti sono positivi e l’area problematica relativa al progetto è legata alla lista
d’attesa e alla difficoltà di procedere con nuove attivazioni.
17.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

18.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica
delle singole modalità di integrazione.
Nessuna
19. Complementarietà/accessorietà degli interventi rispetto a quelli previsti nella misura 1.1
Non esiste complementarietà e/o accessorietà degli interventi.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Comunale
Asl
€ 4.200,00
€ 1.000,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 5.200,00
Costo di funzionamento e gestione
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
€ 449.294,06
€ 449.294,06
Totale
€ 449.294,06
€ 454.494,06
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di
Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
SOTTOMISURA 4.1: Affidamento Familiare
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono
rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa.
Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata
l’articolazione numerica)
1. Titolo Sottomisura: Affidamento Familiare
2. Tipologie di spese finanziate:
 Assegni di base


Sussidi integrativi

Attività e servizi per la diffusione dell’affidamento familiare 

3. Beneficiari finali:
minori in affidamento e famiglie affidatarie
4. Elenco dei servizi programmati: Assegni di base e sussidi integrativi (vedi allegato)
5. Massimale di spesa 2014: € 42.751,00.
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di
finanziamento
Regionale: € 199.442,30 (vedi allegato).
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato
Misura 4.1 - Affidamento familiare
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
assegni di base e sussidi
integrativi
€
42.751,00
TOTALE
€
42.751,00
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€
-
Cofinaziamento in €
€
2.850,00
€
2.850,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
45.601,00
45.601,00
% sul Totale
100%
0%
0%
0%
0%
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b
Annualità 2014
SOTTOMISURA 4.1_AB AFFIDAMENTO FAMILIARE

TITOLO DELL’INTERVENTO
Assegni di base e sussidi integrativi
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento con particolare
attenzione alle famiglie d’origine ed affidatarie ed ai minori fuori famiglia.
Rispetto all’ultimo Piano presentato nell’anno 2013, lo stato dell’affido ha presentato una
riduzione nel numero di affidamenti derivante da nuovi provvedimenti dell’Autorità
giudiziaria. Per quanto riguarda le caratteristiche prevale l’affidamento familiare rispetto a
quello etero familiare e l’affidamento di tipo giudiziale rispetto al consensuale.
Gli affidamenti familiari si rivelano tendenzialmente meno problematici e creano nel minore
un minor stato di precarietà emozionale rispetto alla strutturazione di relazioni del tutto
nuove, come avviene per l’affidamento etero familiare. Inoltre viene garantito al minore
attraverso l’affidamento familiare, il mantenimento delle relazioni significative nell’ambiente
di appartenenza. La costanza nel numero risiede spesso nell’impossibilità di ricollocare il
minore presso la famiglia di origine, data la multi problematicità di quest’ultima.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b
Annualità 2014
Dati statistici distrettuali2:
MINORI FUORI FAMIGLIA
NUMERO
AFFIDAMENTO FAMILIARE
11
CASA FAMIGLIA
16
GRUPPO APPARTAMENTO
COMUNITÀ ALLOGGIO
altro
TOTALE
5.
27
Descrizione delle attività e delle prestazioni (modalità di individuazione delle famiglie
affidatarie beneficiarie3, modalità di erogazione dei contributi4)
Le famiglie affidatarie vengono individuate e formate attraverso un modello operativo
condiviso a livello provinciale dal Polo Affidi con sede a Rocca di Papa (RM). Il Polo mette
a disposizione dei Distretti H1 H2 H3 H5 le proprie risorse per quanto riguarda la
sensibilizzazione sul territorio e la formazione delle famiglie affidatarie.
Il contributo è previsto per tutte le famiglie affidatarie del Distretto Socio Sanitario RM
H3, a seguito di un intervento del Servizio Sociale o provvedimento dell’autorità
giudiziaria.
I contributi erogati comprendono:


l’assegno di base mensile che ammonta a € 350,00 a minore affidato e viene
erogato ogni tre mesi;
sussidi integrativi, relativi alle spese di natura sanitaria e scolastica, documentate
dalle famiglie affidatarie.
2
I dati statistici distrettuali sono quelli riferiti al 31 dicembre 2013.
3
Indicare se tutte le famiglie e le persone singole affidatarie di minori, per i quali esiste un atto di
affidamento della competente autorità giudiziaria, sono beneficiarie dei finanziamenti previsti nei piani di Sostegno
Finanziario per l’Affidamento Familiare.
4
La richiesta riguarda l’indicazione della periodicità di erogazione degli assegni di base ai nuclei affidatari
(cadenza mensile, trimestrale o annuale), in base a quanto stabilito a livello di singolo distretto.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b
Annualità 2014
6.
Obiettivi dell’intervento

Tutelare l’infanzia e l’adolescenza;

Evitare l’istituzionalizzazione del minore;

Prevenire la devianza giovanile;

Proteggere
il
minore
da
rischi
contingenti
alle
problematiche
relative
all’abbandono e/o trascuratezza e/o incuria;

Prevenire il disagio dei minori coinvolti nei fenomeni di disgregazione familiare.
7.
Numero utenti nel 2013
|_|_|1|5|
8.
Utenza annuale prevista per il 2014
9.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
|_|_|1|5|
Attualmente tutte le famiglie affidatarie vengono sostenute con un contributo economico della
stessa misura come sopra descritto.
10.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
Non esiste una graduatoria. Gli assegni vengono erogati a seguito della emanazione dei Decreti
dei Tribunali.
11
Altri criteri di individuazione dell’utenza
Vengono sostenute economicamente anche le famiglie che hanno un collocamento provvisorio da
parte del Tribunale.
12.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

13.
Servizi sociali ed operatori coinvolti/Operatori del terzo settore
I Servizi Sociali coinvolti sono quelli appartenenti ai due Comuni afferenti al Distretto Socio
Sanitario RM H3, ovvero del Comune di Ciampino (Capofila) e del Comune di Marino e i Servizi
ASL competenti. Le professionalità coinvolte sono assistenti sociali che lavorano alla fase di
progettazione di ogni singolo e personale progetto per l’affido.
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.1 a-b
14.
Annualità 2014
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
15.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?

Partecipazione al Corso di Formazione presso il Polo Affido di Rocca di

Tempo di permanenza presso la famiglia affidataria.
Papa;
16. Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
I riscontri avuti riguardano l’idoneità del contributo trimestrale valutato dalle famiglie
insufficiente alle esigenze del minore.
17.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Come sopra descritto il Distretto collabora con il Polo Affido di Rocca di Papa per l’informazione
sull’affido alla cittadinanza, per il reperimento e la formazione delle famiglie affidatarie.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Comunale
Asl
€ 1.900,00
€ 950,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 2.850,00
Costo di funzionamento e gestione
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
€ 42.751,00
Totale
€ 42.751,00
€ 42.751,00
€ 1.900,00
€ 950,00
€ 45.601,00
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
SOTTOMISURA 4.2
Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo
familiare
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono
rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa.
Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata
l’articolazione numerica)
1. Titolo Sottomisura: Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare
2. Tipologie di spese finanziate:
pagamento rette per minori inserite in strutture di tipo familiare
3. Beneficiari finali:
minori inserite in strutture di tipo familiare
4. Elenco dei servizi programmati: Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di
tipo familiare (vedi allegato)
5. Massimale di spesa 2014: € 74.814,00
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di
finanziamento
regionale5.
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato
5
Non compilare per questa sottomisura
4.2 - Sostegno agli oneri relativi ai minori
Misura inseriti in strutture di tipo familiare
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
Sostegno agli oneri relativi ai
minori inseriti in strutture di tipo
familiare
TOTALE
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€ 74.814,00
€
74.814,00
€
-
Cofinaziamento in €
€
7.500,00
€
7.500,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
€
82.314,00
82.314,00
% sul Totale
100%
0%
0%
0%
0%
0%
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2
Annualità 2014
MISURA/SOTTOMISURA 4.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il Servizio non dà continuità.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Qualora si verificano condizioni particolarmente gravi in cui è a rischio la tutela psico fisica del
minore e non sia possibile praticare affidamento familiare o non sia sufficiente un intervento
educativo/domiciliare e di sostegno economico, è previsto l’inserimento del minore in una
struttura residenziale di tipo familiare.
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza

Minori soggetti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, civile o penale, per i
quali sia indispensabile un intervento di accoglienza protetta;
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2

8.
Annualità 2014
Minori in situazione di disagio grave e permanente, anche a seguito di attivazione
di interventi a carattere socio educativo nei confronti dei medesimi e dei nuclei
familiari di appartenenza.
Obiettivi dell’intervento
9.

Tutelare il minore in situazione di trascuratezza, maltrattamento, abusi sessuali,
delinquenza minorile, patologie sociali;

Tutelare il minore in famiglie multiproblematiche e/o con genitori con
dipendenze;

Favorire la normale crescita psicofisica e psicologica del minore.
Strutture
Tipologia struttura
Capacità di
accoglienza
N. utenti
Gruppo appartamento
Casa famiglia
15
Comunità alloggio
Comunità di pronta accoglienza
Strutture semiresidenziali (specificare)
Altro Comunità Terapeutica
9.1
1
Atto/i di autorizzazione al funzionamento delle strutture ai sensi della L.R. n.
41/2003

Casa famiglia Il Germoglio, determina dirigenziale di Roma Capitale – IXX Municipio
n° 939 del 27/05/2005;

Casa degli Orsetti, determina dirigenziale di Roma Capitale – XVIII Municipio n° 171
del 04/02/2010;
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2
Annualità 2014

Comunità Terapeutica Riabilitativa “Eimì” autorizzata dalla Regione Lazio – Direzione
Regionale Programmazione Sanitaria e Tutela della Salute, determina n°4349 del
23/12/2003;

Casa famiglia “Iqbal Masih”, determina dirigenziale del Comune di Ardea n° 41 del
17/02/2012;

Casa Nazareth, determina dirigenziale del Comune di Gavignano n°4347 del
11/11/2009;

Gruppo appartamento “Felix”, determina dirigenziale di Roma Capitale – Municipio VIII
n° 322 del 17/02/2011;

Valle dei Fiori Associazione Gioventù Mariana, determina dirigenziale del Comune di
Roma – V Dipartimento n° 34/2000;

Villaggio S.O.S di Roma, determina dirigenziale di Roma Capitale – Municipio XIV n°
1166 del 27/06/2013;

M.AI.N. (Movimento Adolescenti Ideali Nuovi), determina dirigenziale di Roma Capitale
– Municipio IX n° 2185 del 7/11/2012;

Casa Famiglia “Casa Pino”, determina dirigenziale del Comune di Roma – V
Dipartimento n° 2522 del 18/12/2000;
pubblica 
Privata 
9.2
Natura della struttura
10.
Nome e Sede delle strutture che eroga il servizio e/o dell’attività
Oasi Celestina Donati via delle Colasanzioni, 6 Roma;
Casa degli Orsetti via di Torre Rossa, Roma;
La casa Delle Case, Monterotondo;
Casa Nazareth, Gavignano (RM);
Iqbal Masih via Terni, Ardea (RM) (due utenti);
Comunità Terapeutica Riabilitativa “Eimì” via Ripatransone, 111 Roma;
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2
Annualità 2014
Casa Famiglia “Casa Pino” via Calpurnio, 82 Morena – Roma (due utenti);
Gruppo Appartamento Felix via di Torrespaccata, 23 Roma;
M.AI.N. (Movimento Adolescenti Ideali Nuovi) Via Appia Nuova 171
Valle dei Fiori Associazione Gioventù Mariana – Centro Sociale Ragazzi viale di Valle
Aurelia, 107/109 G. 000167 Roma (3 utenti)
Villaggio S.O.S di Roma, via Michelangelo Di Pierri 34 00166 Roma
In famiglia, via P. Togliatti 00043 Ciampino
Casa Famiglia Il Germoglio
11 Numero utenti nel 2013 a livello distrettuale
11.1
|_|_|1|6|
Numero di utenti nel 2013 suddivisi per fasce d’età
Utenti
n.
0-2
1
3-6
3
7-11
3
12-18
9
11.2 Numero minori accolti in struttura con la madre
|_|_|_|2|
11.3 Numero utenti nel 2013 suddivisi per comune
Comune di Ciampino
|_|_|_|8|
Comune di Marino
|_|_|_|8|
12 Utenza annuale complessiva prevista nel 2014
|_|_|2|0|
12.1 Numero di nuovi inserimenti al 30 aprile 2014
|_|_|_|1|
12.2 Numero di ulteriori inserimenti previsti nel 2014 |_|_|_|2|
13
Tempi di permanenza in struttura
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2
14
15.
Annualità 2014
durata
n.
Inferiore ad un
anno
7
Da 1 a due
7
Da due a tre
1
Oltre i tre anni
1
Attività previste finalizzate alla riduzione dei tempi di collocamento in struttura

Progetti di potenziamento delle capacità residue genitoriali della famiglia d’origine;

Progetti di affido intra e/o extra familiare.
Previsione della quota di risorse eventualmente impiegate per il passaggio
dall’accoglienza in struttura all’affidamento familiare
€ 14.400,00 per tre minori che potrebbero essere inseriti in progetti di affidamento familiare.
16.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 4.2
- Altre figure (specificare _________________________________)
18.
Annualità 2014
|_|_|_|
Natura della prescrittività dell’intervento
Provvedimento autorità giudiziaria minorile
16
DPR 448/98
Art. 403 C.C.
15
Art. 37 L. 184/83 minori stranieri non accompagnati
Rientro in struttura da affidamento familiare
Rientro in struttura da fallimento adottivo
19.
1
In base a quali indicatori vengono verificate e valutate l’appropriatezza e la qualità
del servizio?

Tempistica di inserimento;

Sicurezza della struttura;

Grado di compatibilità tra il PEI e il Progetto Sociale;

Tempo di permanenza.
20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

21.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Non esiste una rete formalizzata.
22.
Complementarietà/accessorietà degli interventi rispetto a quelli previsti nella misura
1.1
L’inserimento dei minori in struttura familiare risulta spesso indispensabile a seguito di
valutazione e/o fallimento dell’affidamento familiare e di altri interventi.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 6.500,00
€ 1000,00
€ 74.814,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 7.500,00
€ 74.814,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 74.814,00
€ 6.500,00
€ 1.000,00
€ 82.314,00
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
SOTTOMISURA 4.3: Interventi per la tutela dei minori
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
mobile 3407417337
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le
singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere
articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica)
1. Titolo Sottomisura: Interventi per la tutela dei minori
2. Tipologie di spese finanziate:
 Gestione di gruppi appartamento

Interventi per la tutela dei minori:
a) Azioni di prevenzione e informazione
b) Assistenza domiciliare educativa
c) Servizio di “ascolto protetto del minore”
d) Equipe specializzate integrate per la riabilitazione





3. Beneficiari finali:
minori vittime di violenza e/o abuso e/o maltrattamento e le loro famiglie sottoposte a provvedimenti
dell’autorità giudiziaria o per le quali sia necessario attivare percorsi ed interventi di Servizio Sociale
particolarmente complessi
4. Elenco dei servizi programmati: Reti territoriali per la promozione di interventi a tutela dei minori
vittime di maltrattamenti e abusi (vedi allegato)
5. Massimale di spesa 2014: € 37.441,00.
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento
Regionale 6
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato
6
Non compilare per questa sottomisura
Misura 4.3 - Interventi per la tutela dei minori
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
Reti territoriali per la
promozione di interventi a tutela
dei minori vittime di
maltrattamenti e abusi .
€
37.441,00
TOTALE
€
37.441,00
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€
-
Cofinaziamento in €
€
2.850,00
€
2.850,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
40.291,00
40.291,00
% sul Totale
100%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2
Annualità 2014
SOTTOMISURA 4.3 INTERVENTI PER LA TUTELA DEI MINORI

TITOLO DELL’INTERVENTO
Reti territoriali per la promozione di interventi a tutela dei minori vittime di maltrattamenti e
abusi
Interventi per la tutela dei minori:
 Azioni di prevenzione e informazione
 Assistenza domiciliare educativa
 Servizio di “ascolto protetto del minore”
 Equipe specializzate integrate per la riabilitazione
2.




Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il Servizio non dà continuità.
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Le attività previste sono:
Definizione di un progetto specifico per la persona attraverso
un
lavoro di rete con i servizi coinvolti;
Sostegno psicologico ai minori vittime di abuso e violenza;

Consulenza psico educativa rivolta ai genitori con figli minori
vittime di abuso e violenza;
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2

Annualità 2014
Incontri di verifica con i Servizi Territoriali coinvolti con
cadenza
trimestrale per il coordinamento degli interventi.
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Il progetto è rivolto ai minori dai 3 ai 18 anni e alle loro famiglie residenti nel territorio del
Distretto RM H3 (Comune di Ciampino e Comune di Marino), presi in carico dai Servizi Sociali
Comunali e ASL competenti per territorio.
I destinatari del progetto sono minori vittime di violenza e/o abuso e/o maltrattamento e le loro
famiglie sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o per le quali sia necessario
attivare percorsi ed interventi di Servizio Sociale particolarmente complessi.
8.
Obiettivi dell’intervento

Dare un sostegno educativo individuale al minore vittima di violenza e/o abuso
e/o maltrattamento;

Fornire un sostegno ed un aiuto alle famiglie in difficoltà;

Garantire al minore percorsi di aiuto, tutela e sostegno tempestivo anche i
n supporto alla famiglia;

Promuovere azioni preventive volte a rimuovere quelle condizioni che
possono pregiudicare l’equilibrio psico-fisico dei minori.
11.
Numero utenti nel 2013
12.
Utenza annuale prevista
|_|_|1|0|
per il 2014
13. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
|_|_|1|0|
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2
Annualità 2014
Servizio da attivare
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
Non esiste una graduatoria.
14.1 Altri criteri di individuazione dell’utenza
Non esistono altri criteri di individuazione dell’utenza oltre quelli già descritti.
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
Da assegnare a mezzo bando di gara pubblico
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
affidamento tramite esito gara.
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare ________________________________)
|_|_|_|
Regione Lazio Modulo Interventi Misure 4.3 punto 2
19.
Annualità 2014
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Si intende prestare particolare attenzione alle modalità organizzative attraverso cui i
destinatari dell’intervento usufruiscono del servizio offerto in particolare:

grado di accessibilità (presenze di liste di attesa);

livello di burocratizzazione;

orari conciliabili o meno con gli impegni familiari e lavorativi;

sede (raggiungibile, accogliente, ecc.).

professionisti adeguati al compito.
Per la rilevazione di questi indicatori si prevede l’utilizzo di un questionario da
proporre ai destinatari del progetto e un altro analogo strumento da sottoporre
all’ente che gestirà il progetto.
Gli strumenti previsti per il monitoraggio consistono in: relazioni bimestrali sul lavoro svolto
dall’ente gestore, riunioni periodiche tra gli operatori coinvolti sul singolo caso, incontri di verifica
tra gli operatori dei servizi territoriali e dell’ente gestore.
19.1
Quali
riscontri
si
sono
ricevuti
da
parte
dell’utenza?
Il servizio non è attivo
20.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Non esiste una rete formalizzata.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 1.900,00
€ 950,00
€ 37.441,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 2.850,00
€ 37.441,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 37.441,00
€ 1.900,00
€ 950,00
€ 40.291,00
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
MISURA 5 “CONTRASTO ALLE DIPENDENZE”
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le
singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere
articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica)
1. Titolo Misura/Sottomisura individuato nello schema di Piano Sociale di Zona
CONTRASTO ALLE DIPENDENZE
2. Tipologie di spese finanziate desunte dalla scheda regionale
 Interventi mirati di prevenzione
 Contributi per il recupero scolastico e la formazione professionale
 Assegni di reinserimento
3. Beneficiari finali


Per gli interventi di prevenzione: preadolescenti, adolescenti e giovani adulti a rischio, insieme alle
loro famiglie
Per gli interventi di recupero e reinserimento: tossicodipendenti attivi
4. Elenco dei servizi programmati
 “C’è chi dice no”
 “Ricomincio da me – Formazione”
 “Ricomincio da me – Inclusione
5. Massimale di spesa 2014 attribuito per la misura/sottomisura dalla D.G.R. n. 136/2014
€ 54.449,17
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31.12.2013 relativo alla tipologia di finanziamento
Regionale: € 503.271,00
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi tabella allegata
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
Misura 5 - Contrasto alle dipendenze
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
Cofinaziamento in €
C'è chi dice no
Ricomincio da me - Formazione
Ricomincio da me - Inclusione
€
€
€
10.000,00
20.000,00
24.449,17
€
-
€
€
€
3.050,00
5.600,00
3.050,00
TOTALE
€
54.449,17
€
-
€
11.700,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
13.050,00
25.600,00
27.499,17
66.149,17
% sul Totale
20%
39%
42%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
MISURA 5
 CONTRASTO ALLE DIPENDENZE
“C’E CHI DICE NO”
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il progetto si inscrive nel sistema di interventi di prevenzione messi in atto dal SER.T. Il servizio
collabora con vari istituti scolastici del territorio con i quali sono stati elaborati progetti relativi
ad interventi di “peer education”, gruppi classe sugli stili di vita salutari ed incontri con i docenti
per l’aggiornamento e la formazione relativa ai comportamenti di abuso problematici.
Relativamente a quest’ultimo aspetto è attivo il progetto UNPLUGGED che coinvolge i professori
delle scuole medie del territorio.
4.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
4.1 Obiettivo
Raggiungere la più ampia fascia di popolazione fornendo un’informazione corretta ed efficace,
rivolta soprattutto ai giovani e alle loro famiglie nonché alle agenzie educative presenti nel
territorio distrettuale, sui rischi dei vari comportamenti che possono portare allo sviluppo di una
dipendenza (compresi anabolizzanti, GAP – gioco di azzardo patologico, Internet, ecc.).
4.2 Metodo
Il progetto prevede la partecipazione (nonché l’organizzazione dell’azione informativa), da
parte degli operatori del SerT e del Terzo Settore impegnato in tale ambito, ad eventi del
territorio di tipo sportivo o culturale.
Si prevede inoltre la distribuzione di materiale informativo finalizzata alla sensibilizzazione del
target.
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
4.4. Problema che si vuole risolvere e/o motivazione per la proposta di progetto
Il progetto si propone di ampliare il lavoro di prevenzione già svolto dai servizi territorialmente
competenti coinvolgendo fasce di popolazione normalmente non raggiunte da questo tipo di
interventi.
4.5. Dimensionamento e rilevanza del problema
epidemiologiche ecc.)
(frequenza, grado di gravità, misure
Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto da eroina, è storicamente presente sul territorio
fin dalla prima metà degli anni ’70. Questo sembra essere dovuto alla collocazione “strategica”
del distretto, che si pone accanto ad alcune periferie romane (Cinecittà, Don Bosco, Tor Bella
Monaca, Romanina) considerate basi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni il
fenomeno si è modificato: da un consumo quasi esclusivo di eroina, si osserva ora l'incremento
dell'uso di cocaina e di droghe sintetiche, spesso associate tra di loro e con l'alcool. Vi è stato
inoltre un aumento esponenziale del numero delle persone che si rivolgono al Ser.T. per
problematiche legate al Gioco d’Azzardo Patologico. Si modifica anche l'età dell'utente,
aumentando per quanto riguarda gli assuntori di cocaina, diminuendo invece rispetto alla media
per ciò che concerne l ’uso giovanile di droghe sintetiche effettuato dalla popolazione giovanile.
Per ciò che riguarda invece il consumo di alcool, Ciampino e Marino si allineano con gli altri
comuni dei Castelli: negli ultimi anni si è cercato di lavorare soprattutto sul riconoscimento del
bere quale comportamento tossicomaniaco.
Le comunità immigrate presenti sul territorio, provenienti soprattutto dall’est europa, si presentano
sovente con problematiche legate all’abuso di alcool e cocaina.
Nell’anno 2013 il Ser.T ha seguito n. 220 utenti, di cui n.9 minorenni. Data la situazione descritta,
un’integrazione di interventi preventivi resta di fondamentale necessità.
4.6. Obiettivo generale dell’intervento proposto e risultati attesi (è possibile indicare più
obiettivi generali)
Raggiungere la più ampia fascia di popolazione fornendo un’informazione corretta ed efficace,
rivolta soprattutto ai giovani e alle loro famiglie nonché alle agenzie educative presenti nel
territorio distrettuale, sui rischi dei vari comportamenti che possono portare allo sviluppo di una
dipendenza (compresi anabolizzanti, GAP – gioco di azzardo patologico, Internet, ecc.), in modo
da ridurre i rischi, sensibilizzare e portare a una presa di coscienza del problema, ove presente.
4.7. Sotto obiettivi specifici: scomporre l’obiettivo generale/gli obiettivi generali in sotto
obiettivi da raggiungere
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5



Annualità 2014
individuazione degli eventi promossi sul territorio aventi rilevanza per il progetto;
predisposizione del materiale idoneo all’evento individuato;
raggiungimento di un target normalmente non interessato da interventi di prevenzione.
4.8. Risultato atteso: per ogni sotto obiettivo specificare gli indicatori utilizzati (e il risultato
minimo atteso, cioè il valore minimo a cui arrivare per considerare l’obiettivo raggiunto.
individuazione degli eventi promossi sul territorio aventi rilevanza per il progetto;
 censimento eventi sul territorio/almeno 10
 selezione degli eventi a cui partecipare /almeno 4
predisposizione del materiale idoneo all’evento individuato;
 preparazione e stampa del materiale divulgativo/almeno 1.500 copie
 diffusione del materiale/ almeno 1.000 copie
raggiungimento di un target normalmente non interessato da interventi di prevenzione
 numero di persone raggiunte /almeno 1.000
4.9. Valore aggiunto atteso nell’intervento proposto (inserire gli elementi realmente
innovativi del progetto e che rappresentano un “valore aggiunto” e di particolare utilità per
il target nel ridurre rischi e/o danni e/o come miglioramento di prassi operative)
Raggiungimento del target normalmente fuori dalle attività di prevenzione
5.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

6. Tipologia di utenza (target destinatari: target principale e eventualmente secondario)
Persone che non usano o usano sporadicamente sostanze o prevalentemente ricreativo/ludico,
sportivi a fronte di una scarsa conoscenza e dei pericoli reali e di una cultura tollerante tra le
fasce giovanili della popolazione
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
7. Indicare l’eventuale Ente affidatario degli interventi (ente gestore), il responsabile per
l’Ente gestore e, se possibile, il referente operativo del progetto
È prevista una gestione diretta
7.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
E’ prevista una gestione diretta
8 Indicare eventuali collaborazioni
Il progetto verrà realizzato in collaborazione con il Ser.T. ed eventuali organismi di privato
sociale.
9.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|_|
- Assistenti sociali
|_|_|4|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|3|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|1|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare ____________________________________)
|_|_|_|
10 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza negli interventi realizzati nel passato?
Negli anni è stato riscontrato un maggior accesso di persone con problematiche lievi di uso di
sostanze. Ciò ha permesso una presa in carico precoce con il conseguente esitamento
dell’aggravarsi delle situazioni.

Descrivere, se esiste, la rete territoriale con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche,
giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione.
Prendendo come servizio di riferimento il Ser.T. (in quanto servizio specializzato per la misura),
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
si rileva una fitta collaborazione con le istituzioni territoriali, in primis con gli altri servizi sanitari (
compresi i medici di base) e con i servizi sociali comunali. Questa collaborazione si esplica a tutti
i livelli, dalla gestione dei singoli casi fino alla progettazione degli interventi mirati. Esiste una
collaborazione quale prassi d’ufficio con i servizi del ministero della giustizia (UTG, USSM;
UEPE). Le scuole medie e superiori collaborano sia partecipando ad interventi di prevenzione che
segnalando singole situazioni a rischio. Il sistema contro le dipendenze si avvale anche del
supporto di una serie di organismi di terzo settore e volontariato, impegnati nella gestione di
strutture di supporto ai progetti individuali.
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
12.
Annualità 2014
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 2.250,00
€ 1.800,00
€ 10.000,00
Altro
(specificare)
Totale finanziamento
€ 3.050,00
€ 10.000,00
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 10.000,00
€ 2.250,00
€ 1.800,00
€ 13.050,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
MISURA 5

CONTRASTO ALLE DIPENDENZE
RICOMINCIO DA ME - FORMAZIONE
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
_______________________________________________________
4.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Il servizio, attraverso l’erogazione di un contributo per il pagamento di corsi di formazione o
professionali, mira alla predisposizione ed al supporto di percorsi personalizzati per
l’acquisizione di specifiche competenze (di base o professionali) o per la loro certificazione.
Questo permetterà un lavoro a tutto tondo sulla persona e sulle sue potenzialità che consenta
all’individuo di uscire dalle dinamiche di esclusione sociale derivanti dalla dipendenza da
sostanze.
4.1 Obiettivo
Fornire agli utenti del Ser.T. competenze spendibili e riconosciute nel mercato del lavoro, allo
scopo di prevenire dinamiche di marginalizzazione sociale e per favorire l’empowerment della
persona stessa.
4.2 Metodo
Progetti personalizzati e guidati, attraverso l’erogazione di contributi per il pagamento di corsi
di formazione o professionali (con quietanza direttamente all’ente di formazione) e per oneri
accessori (ex: trasporto) che permettano agli utenti un’acquisizione o un recupero di
professionalità. La scelta del corso verrà gestita attraverso colloqui di orientamento per
indirizzare l’utente in base a capacità e competenze.
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
4.4. Problema che si vuole risolvere e/o motivazione per la proposta di progetto
Tra gli utenti del Ser.T esiste un discreto numero di persone che ha interrotto gli studi o i
percorsi formativi senza quindi arrivare ad alcun titolo professionalizzante. Questo a volte
pregiudica le potenzialità di impiego della persona anche quando questa è in possesso di
specifiche competenze spendibili sul mercato del lavoro. Il progetto si propone di aiutare questi
individui a riprendere il loro percorso formativo e di vita.
4.5. Dimensionamento e rilevanza del problema (frequenza, grado di gravità, misure
epidemiologiche ecc.)
Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto da eroina, è storicamente presente sul
territorio fin dalla prima metà degli anni ’70. Questo sembra essere dovuto alla collocazione
“strategica” del distretto, che si pone accanto ad alcune periferie romane (Cinecittà, Don
Bosco, Tor Bella Monaca, Romanina) considerate basi dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Negli anni il fenomeno si è modificato: da un consumo quasi esclusivo di eroina, si osserva ora
l'incremento dell'uso di cocaina e di droghe sintetiche, spesso associate tra di loro e con l'alcool.
Vi è stato inoltre un aumento esponenziale del numero delle persone che si rivolgono al Ser.T.
per problematiche legate al Gioco d’Azzardo Patologico. Si modifica anche l'età dell'utente,
aumentando per quanto riguarda gli assuntori di cocaina, diminuendo invece rispetto alla
media per ciò che concerne l ’uso giovanile di droghe sintetiche effettuato dalla popolazione
giovanile.
Per ciò che riguarda invece il consumo di alcool, Ciampino e Marino si allineano con gli altri
comuni dei Castelli: negli ultimi anni si è cercato di lavorare soprattutto sul riconoscimento del
bere quale comportamento tossicomaniaco.
Le comunità immigrate presenti sul territorio, provenienti soprattutto dall’est europa, si
presentano sovente con problematiche legate all’abuso di alcool e cocaina.
Nell’anno 2013 il Ser.T ha seguito n. 220 utenti, di cui n.9 minorenni. Oltre agli utenti presi in
carico e seguiti con progetti personalizzati per ridurre il rischio di esclusione sociale, il servizio
persegue una strategia di riduzione del danno attraverso un’unità di strada.
4.6. Obiettivo generale dell’intervento proposto e risultati attesi (è possibile indicare più
obiettivi generali)
Fornire agli utenti del Ser.T. competenze spendibili e riconosciute nel mercato del lavoro, allo
scopo di prevenire dinamiche di marginalizzazione sociale e per favorire l’empowerment della
persona stessa.
Annualità 2014
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
4.7. Sotto obiettivi specifici: scomporre l’obiettivo generale/gli obiettivi generali in sotto
obiettivi da raggiungere

Recupero del ruolo sociale da parte della persona dipendente: attraverso un percorso
formativo e professionalizzante ci si propone di lavorare con l’utente per fargli riscoprire
le sue capacità e competenze residue o a fargliene acquisire di nuove, per spingerlo a
vedersi come persona attiva e potenzialmente valida. La strutturazione del proprio tempo
e l’uscita dalle proprie frequentazioni abituali possono offrire un’opportunità per
distaccarsi dalla visione di se che ha concorso all’insorgere della dipendenza e dare
motivazione per un processo di cambiamento.

Aumentare le possibilità dell’utenza di inserirsi nel mercato del lavoro: il progetto si
propone di favorire l’indipendenza dell’utenza rispetto al proprio sistema familiare e
sociale, ma anche rispetto ai servizi socio-assistenziali. Una maggiore qualificazione
potrebbe permettere agli utenti di pensarsi e rendersi autonomi attraverso il lavoro.
4.8. Risultato atteso: per ogni sotto obiettivo specificare gli indicatori utilizzati (e il
risultato minimo atteso, cioè il valore minimo a cui arrivare per considerare l’obiettivo
raggiunto.
 Recupero del ruolo sociale da parte della persona dipendente:
Numero di percorsi formativi personalizzati attivati/ minimo 8
Numero di percorsi formativi completati /minino 5
Numero di titoli conseguiti/minimo 4




Aumentare le possibilità dell’utenza di inserirsi nel mercato del lavoro:
Elaborazione ed aggiornamento del Curriculum vitae/ minimo 8
Numero di autocandidature degli utenti per posizioni lavorative aperte nei 6 mesi
successivi al termine del progetto formativo/minimo 8
Numero di colloqui di lavoro sostenuti nei 6 mesi successivi al termine del progetto
formativo/ minimo 4
4.9. Valore aggiunto atteso nell’intervento proposto (inserire gli elementi realmente
innovativi del progetto e che rappresentano un “valore aggiunto” e di particolare utilità per
il target nel ridurre rischi e/o danni e/o come miglioramento di prassi operative)
Acquisizione di titoli di studio o di certificazioni di competenze – anche di base –
effettivamente spendibili nel mercato del lavoro
5.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)
6. Tipologia di utenza (target destinatari: target principale e eventualmente secondario)
Target principale: utenti Ser.T. con competenze da certificare
dell’inserimento nel mercato del lavoro
o da acquisire al fine
Target secondario: famiglie degli utenti, comunità
7. Indicare l’eventuale Ente affidatario degli interventi (ente gestore), il responsabile per
l’Ente gestore e, se possibile, il referente operativo del progetto
Il progetto verrà gestito in forma diretta dal Distretto Socio Sanitario attraverso l’Ufficio di
Piano. Il referente operativo è da definire.
7.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Progetto non affidato a terzi
8. Indicare eventuali collaborazioni
Il coordinamento ed il monitoraggio del progetto verranno svolti da un gruppo di lavoro
integrato tra Comuni e ASL RMH3
9.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|_|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|1|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
10 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza negli interventi realizzati nel
passato?
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Il progetto è nuovo ed innovativo.
11. Descrivere, se esiste, la rete territoriale con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche,
giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione.
Prendendo come servizio di riferimento il Ser.T. (in quanto servizio specializzato per la misura),
si rileva una fitta collaborazione con le istituzioni territoriali, in primis con gli altri servizi sanitari
( compresi i medici di base) e con i servizi sociali comunali. Questa collaborazione si esplica a
tutti i livelli, dalla gestione dei singoli casi fino alla progettazione degli interventi mirati. Esiste
una collaborazione quale prassi d’ufficio con i servizi del ministero della giustizia (UTG, USSM;
UEPE). Le scuole medie e superiori collaborano sia partecipando ad interventi di prevenzione
che segnalando singole situazioni a rischio. Il sistema contro le dipendenze si avvale anche del
supporto di una serie di organismi di terzo settore e volontariato, impegnati nella gestione di
strutture di supporto ai progetti individuali.
Annualità 2014
12.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Comunale
Asl
€ 4.200,00
€ 1.400,00
Altro
(specificare)
Totale finanziamento
€ 5.600,00
Costo di funzionamento e gestione
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
€ 20.000,00
€ 20.000,00
Totale
€ 20.000,00
€ 25.600,00
MISURA 5

CONTRASTO ALLE DIPENDENZE
RICOMINCIO DA ME - INCLUSIONE
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa
riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
4.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
4.1 Obiettivo


Prevenire e ridurre i rischi sociali correlati all’uso di sostanze, con particolare riguardo alla
perdita del lavoro e della capacità produttiva.
Riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale del soggetto dipendente
4.2 Metodo
Il progetto si propone di utilizzare lo strumento dell’inserimento lavorativo (sotto forma di borsa lavoro
o tirocinio), che è di comprovata efficacia per prevenire la marginalizzazione dei soggetti fragili.
Nell’accezione del progetto, è parte essenziale di un programma che considera tutti gli aspetti della
persona (psicologici, sociali e relazionali) per la predisposizione di una strategia individuale e
personalizzata che consenta all’individuo di uscire dalle dinamiche di esclusione sociale derivanti dalla
dipendenza da sostanze.
4.4. Problema che si vuole risolvere e/o motivazione per la proposta di progetto
Le persone con una dipendenza si trovano facilmente in dinamiche di marginalità, che possono
autoalimentare con le loro azioni (a volte antisociali e devianti), ma anche con una progressiva distima
in se stessi derivante dal non essere membri attivi del contesto sociale. Questo può a sua volta
rafforzare l’individuo nella sua dipendenza, minando ogni motivazione al cambiamento.
L’inserimento lavorativo permette di lavorare sia sugli aspetti individuali (recupero della dignità e del
rispetto di sè, capacità di vedersi come “persona valida”), sia sugli aspetti relazionali e sociali
(possibilità di vedere il soggetto dipendente come recuperabile), prevenendo le dinamiche di
marginalità sociale.
4.5. Dimensionamento e rilevanza del problema
epidemiologiche ecc.)
(frequenza, grado di gravità, misure
Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto da eroina, è storicamente presente sul territorio fin
dalla prima metà degli anni ’70. Questo sembra essere dovuto alla collocazione “strategica” del
distretto, che si pone accanto ad alcune periferie romane (Cinecittà, Don Bosco, Tor Bella Monaca,
Romanina) considerate basi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni il fenomeno si è
modificato: da un consumo quasi esclusivo di eroina, si osserva ora l'incremento dell'uso di cocaina e di
droghe sintetiche, spesso associate tra di loro e con l'alcool. Vi è stato inoltre un aumento esponenziale
del numero delle persone che si rivolgono al Ser.T. per problematiche legate al Gioco d’Azzardo
Patologico. Si modifica anche l'età dell'utente, aumentando per quanto riguarda gli assuntori di
cocaina, diminuendo invece rispetto alla media per ciò che concerne l’uso giovanile di droghe sintetiche
effettuato dalla popolazione giovanile.
Per ciò che riguarda invece il consumo di alcool, Ciampino e Marino si allineano con gli altri comuni dei
Castelli: negli ultimi anni si è cercato di lavorare soprattutto sul riconoscimento del bere quale
comportamento tossicomaniaco.
Le comunità immigrate presenti sul territorio, provenienti soprattutto dall’est europa, si presentano
sovente con problematiche legate all’abuso di alcool e cocaina.
Nell’anno 2013 il Ser.T ha seguito n. 220 utenti, di cui n.9 minorenni. Oltre agli utenti presi in carico e
seguiti con progetti personalizzati per ridurre il rischio di esclusione sociale, il servizio persegue una
strategia di riduzione del danno attraverso un’unità di strada.
4.6. Obiettivo generale dell’intervento proposto e risultati attesi (è possibile indicare più obiettivi
generali)
Contrastare l’esclusione sociale del soggetto dipendente attraverso lo strumento dell’inserimento
lavorativo, allo scopo di fargli riacquisire un ruolo sociale, rimettere in moto i circuiti di socializzazione,
migliorare la sua qualità della vita e quella dei suoi familiari.
4.7. Sotto obiettivi specifici: scomporre l’obiettivo generale/gli obiettivi generali in sotto obiettivi
da raggiungere

Recupero del ruolo sociale e lavorativo da parte della persona dipendente: attraverso
l’inserimento lavorativo ci si propone di lavorare con l’utente per fargli riscoprire le sue capacità e
competenze residue, per spingerlo a vedersi come persona attiva e potenzialmente valida. La
strutturazione del proprio tempo e l’uscita dalle proprie frequentazioni abituali possono offrire
un’opportunità per distaccarsi dalla visione di sè che ha concorso all’insorgere della dipendenza e
dare motivazione per un processo di cambiamento.

Modifica della percezione sociale della persona dipendente:
attraverso un’opera di sensibilizzazione e di coinvolgimento delle realtà e al di la delle reali
possibilità di assunzione (dipendenti ovviamente anche da altre variabili), ci si propone di spingere i
potenziali datori di lavoro a vedere gli individui con problemi di dipendenza come potenzialmente
recuperabili, superando le dinamiche di stigmatizzazione del fenomeno e i tradizionali stereotipi su
questo tipo di soggetti.
4.8. Risultato atteso: per ogni sotto obiettivo specificare gli indicatori utilizzati (e il risultato
minimo atteso, cioè il valore minimo a cui arrivare per considerare l’obiettivo raggiunto).
 Recupero del ruolo sociale e lavorativo da parte della persona dipendente
 numero di persone inserite in borsa lavoro / minimo 5
 mantenimento della frequenza concordata nei progetti individuali /min. 3 giorni settimanali
 numero di persone inserite che vengano assunte al termine della borsa lavoro/ almeno 1
 Modifica della percezione sociale della persona dipendente
numero di aziende contattate quali potenziali partner/ minimo 15
numero di aziende effettivamente coinvolte nel progetto/ minimo 5
numero di aziende eventualmente disponibili all’assunzione /minimo 3
numero di aziende che effettivamente assumano un borsista/ almeno 1
4.9. Valore aggiunto atteso nell’intervento proposto (inserire gli elementi realmente innovativi del
progetto e che rappresentano un “valore aggiunto” e di particolare utilità per il target nel ridurre
rischi e/o danni e/o come miglioramento di prassi operative)
Il progetto è di comprovata efficacia, ma non presenta particolari innovazioni rispetto al passato.
5.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

6. Tipologia di utenza (target destinatari: target principale e eventualmente secondario)


Target principale: Persone con problemi di dipendenza ed ex dipendenti in carico al Ser.T.
Target secondario: Famiglie degli utenti, comunità
7. Indicare l’eventuale Ente affidatario degli interventi (ente gestore), il responsabile per l’Ente
gestore e, se possibile, il referente operativo del progetto
Da definire

Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Da definire
8. Indicare eventuali collaborazioni
Il coordinamento ed il monitoraggio del progetto verranno svolti da un gruppo di lavoro integrato tra
Comuni e ASL RMH3
9.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|_|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|1|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
10 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza negli
passato?
interventi realizzati nel
Lo strumento delle borse lavoro è stato più volte utilizzato in passato: hanno dimostrato di essere
esperienze gratificanti e positive che hanno avuto un ruolo efficace per l’abbandono o la riduzione
dell’abuso, mentre in altri casi è stato utile per rimettere in moto i meccanismi di socializzazione e ha
avuto una funzione preventiva dell’ingresso nei circuiti della devianza.
11. Descrivere, se esiste, la rete territoriale con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche,
giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione.
Prendendo come servizio di riferimento il Ser.T. (in quanto servizio specializzato per la misura), si
rileva una fitta collaborazione con le istituzioni territoriali, in primis con gli altri servizi sanitari (
compresi i medici di base) e con i servizi sociali comunali. Questa collaborazione si esplica a tutti i
livelli, dalla gestione dei singoli casi fino alla progettazione degli interventi mirati. Esiste una
collaborazione quale prassi d’ufficio con i servizi del ministero della giustizia (UTG, USSM; UEPE). Le
scuole medie e superiori collaborano sia partecipando ad interventi di prevenzione che segnalando
singole situazioni a rischio. Il sistema contro le dipendenze si avvale anche del supporto di una serie di
organismi di terzo settore e volontariato, impegnati nella gestione di strutture di supporto ai progetti
individuali.
12.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
€ 2.250,00
€ 1.800,00
€ 24.449,17
Altro
(specificare)
Totale finanziamento
€ 3.050,00
€ 24.449,17
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
Totale
€ 24.449,17
€ 2.250,00
€ 1.800,00
€ 27.199,17
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
MISURA/SOTTOMISURA 6.1
“CONTRASTO ALLA POVERTÀ”
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
ASL RM H
mobile 3407417337
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono
rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa.
Questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata
l’articolazione numerica)
1. Titolo Misura/Sottomisura: Contrasto alle povertà
2. Tipologie di spese finanziate desunte dalla scheda regionale:
Erogazione di contributi economici sotto forma di buoni pasto
3. Beneficiari finali:
Individui e famiglie a basso reddito ed in situazione di disagio
4. Elenco dei servizi programmati
 Contributi per il soddisfacimento dei bisogni primari
5. Massimale di spesa 2014 attribuito per la misura/sottomisura dalla D.G.R. n.
136/2014
€ 110.769,00
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31.12.2013 relativo alla
tipologia di finanziamento: non presente
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella misura: vedi allegato
Misura 6.1 - Contrasto alla povertà
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
Contributi per il soddisfacimento
dei bisogni primari
€
110.769,00
TOTALE
€
110.769,00
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€
-
Cofinaziamento in €
€
3.550,00
€
3.550,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
€
€
114.319,00
114.319,00
% sul Totale
100%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
MISURA/SOTTOMISURA 6.1

TITOLO DELL’INTERVENTO
Contributi per il soddisfacimento dei bisogni primari
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi erogazione buoni spesa
4.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al
quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni
L’attività prevista è sostanzialmente l’erogazione di contributi per il soddisfacimento dei bisogni
primari, sotto forma di buoni spesa. Un apposito gruppo di lavoro provvederà ad elaborare dei
criteri per l’assegnazione uniformi per i due comuni.
L’erogazione del contributo avverrà nell’ambito di uno specifico e personalizzato progetto di
intervento concordato con i servizi sociali.
Questo intervento si pone in continuità ed integrazione con gli altri progetti della misura
“esclusione sociale”, in special modo con quelli volti a contrastare il disagio abitativo, con lo
scopo di garantire i diritti essenziali quali “vitto e alloggio” a tutti i cittadini residenti.
La scelta di erogare buoni pasto invece che contributi in liquidità deriva dal fatto che questi
mezzi, pur rappresentando una misura di supporto economico, non possono utilizzati per
comportamenti rischiosi e/o patologici (acquisto di alcolici o di sostanze, gioco d’azzardo),
garantendo quindi maggiori probabilità che ne benefici l’intero nucleo familiare anche in
presenza di elementi problematici.
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Individui e famiglie in difficoltà economiche tali da pregiudicare le condizioni di sussistenza.
8.
Obiettivi dell’intervento
Garantire a tutti gli individui ed alle famiglie in difficoltà i mezzi essenziali per il
soddisfacimento del bisogno primario dell’alimentazione.
9.
Atto/i di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n.
41/2003
Non necessaria
10.
Sede della struttura e/o dell’attività
L’intervento sarà coordinato dall’Ufficio di Piano, L.Go Felice Armati 1, Ciampino.
11.
Numero utenti nel 2013
|_|_|_|0|
12.
Utenza annuale prevista
|_|9|0|0|
13.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Data la persistente situazione di crisi che continua ad interessare il nostro territorio, si ipotizza
un’utenza potenziale piuttosto consistente. L’obiettivo è far fronte soprattutto alle situazioni più
gravi, legate ad una completa mancanza di reddito, in modo da garantire comunque un
dignitoso sostentamento.
14.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
in formazione
14.1
Altri criteri d’individuazione dell’utenza
Oltre alla situazione reddituale, verranno prese diverse condizioni:
Presenza nel nucleo familiare di persone portatrici di specifiche fragilità (minori, non
autosufficienti, ecc..)
Capacità ed occupabilità dei componenti
Rete familiare ed informale a sostegno del nucleo
Altre risorse già erogate dall’ente pubblico in favore del nucleo
15.
Ente attuatore
- Ente capofila del Distretto/Ambito

- Altro Comune del Distretto (specificare _______________________)

16.
Soggetto erogatore del servizio
E’ prevista una gestione diretta
16.1. Titolo giuridico e durata dell’affidamento del servizio
Non Affidato
17.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|1|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
18.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Trattandosi di un intervento essenziale ma efficace solo se integrata in un progetto di
autonomizzazione dai servizi di tipo più ampio, la valutazione sarà effettuata in primis sui
progetti individuali. Una valutazione di impatto sarà possibile sul piano temporale, tenendo
conto di quanti utenti posso essere progressivamente esclusi dal beneficio.
18.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
19. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con
specifica delle singole modalità di integrazione.
Nell’ambito della lotta alla povertà si prevede di incrementare la collaborazione con la rete
delle realtà locali già impegnate su questo punto, in primis le parrocchie, la caritas diocesana e
la
croce
rossa
italiana.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Comunale
Asl
€ 2.350,00
€ 1.200,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€3.550,00
Costo di funzionamento e gestione
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
€ 110.769,00
Totale
€ 110.769,00
€ 110.769,00
€ 2.350,00
€ 1.200,00
€ 114.319,00
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
SOTTOMISURA 6.2
Contrasto al disagio abitativo
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le
singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversi interventi e tipologie di spesa. Questa parte deve essere
articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica)
1. Titolo Sottomisura: Contrasto al disagio abitativo
2. Tipologie di spese finanziate:



Integrazione totale o parziale del canone di affitto previsto da regolare contratto
Ospitalità temporanea in situazioni contingenti non prevedibili e non risolvibili diversamente per una
durata definita
Altro: contributi per l’affitto di una nuova abitazione a seguito di sfratto
3. Beneficiari finali:





Casi di specifica fragilità nella quale si trovano le persone anziane e/o non autosufficienti con redditi
minimi
Situazioni caratterizzate dall’estrema urgenza
Famiglie che dispongono di un reddito ISEE inferiore al valore del canone che incorrono in situazione di
morosità incolpevole
Soggetti a più ampio rischio di emarginazione
Altro_______________________________________________________________
4. Elenco dei servizi programmati:
 Contrasto al disagio abitativo (vedi allegato)
5. Massimale di spesa 2014: € 352.135,00 (su due annualità)
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento
Regionale7.
7. Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura: vedi allegato
7
Non compilare per questa sottomisura
Misura 6.2 - Contrasto al disagio abitativo
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
contrasto al disagio abitativo
€
352.135,00
TOTALE
€
352.135,00
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
€
-
Cofinaziamento in €
€
3.550,00
€
3.550,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
355.685,00
355.685,00
% sul Totale
100%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
MISURA/SOTTOMISURA 6.2

TITOLO DELL’INTERVENTO
Contrasto al disagio abitativo
Interventi:



Contrasto al disagio abitativo Integrazione totale o parziale del canone di affitto previsto da
regolare contratto
Ospitalità temporanea in situazioni contingenti non prevedibili e non risolvibili diversamente per
una durata definita
Altro: contributi per l’affitto di una nuova abitazione a seguito di sfratto
2. Beneficiari finali:




3.
Casi di specifica fragilità nella quale si trovano le persone anziane e/o non autosufficienti con
redditi minimi
Situazioni caratterizzate dall’estrema urgenza
Famiglie che dispongono di un reddito ISEE inferiore al valore del canone che incorrono in
situazione di morosità incolpevole
Soggetti a più ampio rischio di emarginazione
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
4.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi contributi economici per integrazione al canone di locazione e servizio di accoglienza in
emergenza in seguito a sfratto esecutivo
5.
Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa
riferimento, i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il servizio intende offrire un’alternativa al contributo alloggiavo regionale che è stato sospeso dall’annualità
2011 visto il bisogno rappresentato dai cittadini che hanno sempre maggiore difficoltà a pagare
regolarmente i canoni di locazione.
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5

Annualità 2014
Descrizione delle attività e delle prestazioni
Erogazione di contributi specifici per il pagamento totale o parziale del canone di locazione: sono previste
tre diverse fasce di contributo e l’assegnazione dipende dalle condizioni in cui si trova il nucleo familiare
interessato, individuate con specifico disciplinare.
Erogazione di un contributo pari a tre mensilità di affitto destinato a coloro che, avendo ricevuto lo sfratto,
hanno dovuto trovare una nuova collocazione e devono anticipare la caparra e una mensilità per
stipulare un nuovo contratto di locazione
Stipula di convenzioni con strutture di tipo alberghiero, insistenti nel territorio distrettuale, destinate a coloro
che, a seguito rilascio forzoso dell’immobile, non hanno ancora individuato una collocazione abitativa.
7.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

8.
Tipologia di utenza
Non è possibile suddividere l’utenza per fasce di età.
Si prevede che l’intervento interesserà nuclei familiari che si trovano in difficoltà nel pagamento del canone
d’affitto regolarmente registrato con particolare attenzione a:


9.





10.
nuclei con “morosità incolpevole” derivante da perdita del lavoro o del familiare titolare del reddito o
separazione coniugale con drastica riduzione del reddito;
nuclei con procedimento di sfratto esecutivo che potrebbero scivolare in un sempre maggiore disagio
socio-economico con disgregazione dei nuclei familiari o senza fissa dimora.
Obiettivi dell’intervento
consentire la permanenza nella propria abitazione, evitando la disgregazione familiare;
evitare procedimenti di sfratto per morosità con l’erogazione del contributo economico;
sostenere coloro che, a seguito di sfratto, devono trovare un’altra collocazione ed affrontare le spese di
deposito/caparra;
ridurre il disagio sociale evitando l’aggravamento del livello di povertà;
contrastare il fenomeno di coloro che diventano senza fissa dimora a forte rischio di esclusione sociale.
Numero utenti nel 2013
|_|_|_|0|
___________________________________________________________________
11.
Utenza annuale prevista
2014
|_|7|0|0|
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
___________________________________________________________________
12.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato
Si ipotizza che il bacino di utenza potrebbe essere più ampio, anche in considerazione del fenomeno degli
affitti non regolarizzati. Il fabbisogno potrebbe quindi essere maggiore all’incirca del 30%.
13.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale
NO
14.
Personale coinvolto
- Amministrativi
|_|_|1|
- Assistenti sociali
|_|_|3|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|1|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare _________________________________)
|_|_|_|
15.
In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
Trattandosi principalmente di erogazioni economiche per evitare situazioni di disagio abitativo, si prevede di
verificare il numero di procedure di sfratto per morosità avviate, il numero di sfratti eseguiti ed il numero di
richieste per alloggi d’emergenza ai servizi sociali comunali. In tutti questi casi si auspica una diminuzione del
parametro.
15.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Riguardo ai passati contributi alloggiativi regionali, a cui questa misura può essere correlata, è emerso un
problema relativo all’esiguità dei fondi, generalmente ritenuti dagli utenti insufficienti per far fronte al
problema. Anche l’eccessivo ritardo nell’erogazione del contributo ha comportato il peggioramento di alcune
situazioni che oggi si trovano a rischio di sfratto.
16.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

Regione Lazio Modulo Interventi Misura 5
Annualità 2014
- Sì, parzialmente

- No

17.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica
delle singole modalità di integrazione.
La collaborazione tra i due comuni e la ASL è attuata principalmente nella definizione dei criteri per
l’erogazione dei contributi, mentre la gestione delle situazioni in emergenza e la stretta erogazione
dei contributi per nuovi affitti o il pagamento dell’integrazione del canone di locazione prevedono
una più stretta collaborazione tra i due comuni, in quanto diretti destinatari di questa tipologia di
richiesta d’aiuto.
E’ prevista la collaborazione con il terzo settore specialmente per quanto concerne l’ospitalità in
emergenza.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Costo di funzionamento e gestione
Comunale
Asl
2.350,00
1.200,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 3.550,00
€ 50.000,00
€ 50.000,00
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
€ 302.135,00
€ 302.135,00
Totale
€ 352.135,00
Costo di struttura e di mantenimento
2.350,00
1.200,00
355.685,00
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 6.3
Annualità 2014
Sistema integrato di interventi e servizi sociali
Regione Lazio
Provincia di Roma
Città di Ciampino
Città di Marino
ASL RM H
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
PARTE SECONDA
SOTTOMISURA 6.3
Provvidenze per soggetti disagiati psichici
Assistente Sociale Maria Pisaturo
Responsabile Ufficio di Piano
e-mai:l [email protected]
tel. Fisso 06/79097309
mobile 3407417337
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014
DISTRETTO RMH3
(Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le
singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversiinterventi e tipologie di spesa.Questa parte deve essere
articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l’articolazione numerica)
1. TitoloSottomisura: Provvidenze per soggetti disagiati psichici
2. Tipologie di spese finanziate:
 assegno straordinario
 assegno di emergenza
 assegno ordinario
 assegno di reinserimento
3. Beneficiari finali: utenti con disagio psichico.
4. Elenco dei servizi programmati:
Erogazione provvidenze economiche a scopo terapeutico-riabilitativo: assegni straordinari, di emergenza
temporanea, ordinari, di reinserimento sociale. I servizi previsti mirano al reinserimento sociale del paziente
attraverso attività socio-occupazionali, attività terapeutiche, percorsi individualizzati per il recupero ed il
mantenimento delle autonomie quotidiane.
5. Massimale di spesa 2014: € 81.786,48.
6. Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento
regionale: € 342.466,44
7.Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura: vedi allegato
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 6.3
Annualità 2014
Misura 6.3 - Provvidenze Disagiati Psichici
Distretto
2014
SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA
Quota regionale in €
Elenco Interventi
di cui Obbligazioni
giuridicamente
vincolanti assunte
dopo il
1.1.2014
Cofinaziamento in €
Provvidenze per soggetti
disagiati psichici
€
81.786,48
€
-
€
2.500,00
TOTALE
€
81.786,48
€
-
€
2.500,00
Costo Totale in
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
84.286,48
84.286,48
% sul Totale
100%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
Regione Lazio Modulo Interventi Misura 6.3
Annualità 2014
MISURA/SOTTOMISURA 6.3
TITOLO DELL’INTERVENTO
PROVVIDENZE PER SOGGETTI DISAGIATI PSICHICI
2.
Continuità dell’intervento
 Nuovo
 In continuità con servizio già attivato
3.
Tipologia di servizio
 LEPS
 Altri Servizi ___________ (specificare)
4.Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento,
i risultati conseguiti e l’utenza di riferimento
Il Servizio dà continuità ad interventi già attivati (vedi Regolamento Regionale del 1991 e s.m.i.).
Progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati finalizzati al reinserimento sociale (art. 1, comma 1
Regolamento Regionale n. 1/2000 e s.m.i.).
Risultati conseguiti: inclusione sociale e lavorativa – qualità di vita - miglioramento/buon compenso delle
condizioni cliniche - acquisizione di autonomie.
Utenza di riferimento: pazienti in trattamento presso il CSM H3 – ASL RMH
5.
Descrizione delle attività e delle prestazioni come da Regolamento 1/2000 e s.m.
Erogazione provvidenze economiche: assegni straordinari, di emergenza temporanea, ordinari, di
reinserimento sociale (art. 2 – comma 1)
6.
Bacino di utenza
- Sovradistrettuale

- Distrettuale

- Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

7.
Tipologia di utenza
Utenti
uomini
donne
totale
18-64
21
12
33
over 65
0
2
2
0-17
*
* Gli utenti del Centro di Salute Mentale sono maggiorenni.
8.
Obiettivi dell’intervento
Soddisfacimento dei bisogni primari ed inclusione sociale
9.
Numero utenti nel 2013
10.
Utenza annuale prevista
11.
Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato: 80%
12.
Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale: Sì
13.
|_|_|3|5|
2014
|_|_|4|0|
Personale coinvolto
- Amministrativi ASL
|_|_|0|
- Assistenti sociali ASL e Comune
|_|_|2|
- Sociologi
|_|_|_|
- Psicologi
|_|_|_|
- Pedagogisti
|_|_|_|
- Educatori professionali
|_|_|_|
- Operatori socio-sanitari
|_|_|_|
- Volontari
|_|_|_|
- Mediatori culturali
|_|_|_|
- Altre figure (specificare Amministrativo Ufficio di Piano)
|_|_|2|
14.

In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio?
N° ricoveri in ambiente ospedaliero




N° abbandoni del programma personalizzato
N° delle persone dimesse dalle strutture residenziali psichiatriche
N° presenze/assenze nelle attività riabilitative (inserimenti socio-lavorativi, attività di risocializzazione)
N° persone che vivono in alloggi indipendenti
14.1 Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell’utenza?
Soddisfacimento dei bisogni primari, rafforzamento di una identità positiva, miglioramento del funzionamento
personale e sociale, miglioramento delle condizioni cliniche.
15.
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente

- Sì, parzialmente

- No

16.
Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica
delle singole modalità di integrazione.
Integrazione operativa e gestionale: Comuni/ASL e con il Terzo Settore (Cooperative sociali e loro Consorzi –
Associazioni – organizzazioni di volontariato e Patronati), Servizi per l’Impiego, Imprese private, Centri di
Formazione
professionale
pubblici
e
accreditati.
22.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti
Cofinanziamento
Finanziamento regionale
Provinciale
Costo risorse umane
Comunale
Asl
€ 1.000,00
€ 1.500,00
Totale finanziamento
Altro
(specificare)
€ 2.500,00
Costo di funzionamento e gestione
Costo di struttura e di mantenimento
Bonus/Assegni/Altro (specificare)
€ 81.786,48
Totale
€ 81.786,48
€ 81.786,48
€ 1.000,00
€ 1.500,00
€ 84.286,78
Scarica

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