Ariano Irpino, detenuto aggredisce agente penitenziario La denuncia di Sarno della Uil Pa Penitenziari Ariano Irpino- Ancora un'aggressione in carere ai danni di un agente penitenziario. Dopo la rissa verificatasi qualche giorno fa presso la casa circondariale di Bellizzi Irpino, questa volta l'aggressione si sarebbe registrata nel penitenziario di Ariano Irpino. A denunciarlo, ancora una volta è Eugenio Sarno, Segretario Generale UIL PA Penitenziari. Sarno in una nota denuncia quanto accaduto nella giornata di ieri sul Tricollo, dove "un Sovrintendente della Polizia Penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino è stato oggetto di una aggressione da parte di un detenuto che lo ha colpito con un pugno al volto procurandogli ecchimosi ed escoriazioni al volto. Il detenuto - racconta Sarno - di origine italiane definitivo con fine pena 2014 già destinatario di un provvedimento di trasferimento in un altro istituto per violenza verso un altro detenuto, aveva pochi minuti prima divelto il water del bagno con l’intento dichiarato di auto lesionarsi. L’intervento del sovrintendente ha impedito il concretizzarsi degli insani propositi. L’ennesimo atto di violenza in danno di poliziotti penitenziari nelle carceri irpine conferma dice Sarno - il grave momento che attraversa l’universo penitenziario". "Purtroppo le baruffe tra i Ministri variamente competenti sul DDL “carceri” da un lato allontanano la possibilità di vedere approvate quelle soluzioni di cui si ha urgente bisogno e necessità, dall’altro radicano nel personale il convincimento di dover operare in prima linea nel più completo abbandono e nella più totale indifferenza. Vogliamo solo sperare - conclude il segretario della Uil Pa Penitenziari - che non occorra una tragedia, i cui presupposti pur si rilevano, perché la politica e i politici volgano vera attenzione verso le criticità del sistema penitenziario". Per Sarno il "sistema alla deriva rischia di trasformare, ogni giorno di più, la detenzione in supplizio e il lavoro in tortura". Nuovo caso, dopo quello di Avellino Agente Penitenziario colpito al volto da un detenuto L’aggressione provoca la reazione dei sindacati “ Il Governo intervenga subito” Ariano Irpino. Ancora aggressioni in carcere. Stavolta l’episodio ad Ariano. Ad avere la peggio ancora una volta è stato un rappresentante della polizia penitenziaria. Un detenuto italiano della casa circondariale ha colpito con un pugno al volto l’agente che ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. Ne avrà per alcuni giorni a seguito delle escoriazioni riportate. Dopo l’episodio di qualche giorno fa nel carcere di Bellizzi Irpino, nella sezione di alta sicurezza, adesso un episodio simile ad Ariano. Immediata la denuncia dei sindacati. Il segretario nazionale del Sappe, Emilio Fattorello: «Ormai le aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria ‐ afferma il sindacalista ‐ si ripetono a ritmo vertiginoso. Si scontano le emergenze del momento: il sovraffollamento delle carceri e la carenza di personale». Il carcere di Ariano, in realtà, non dovrebbe rappresentare un rischio da questo punto di vista, ma la situazione è diventata più difficile negli ultimi tempi. «Con la chiusura di due sezioni ad Ariano ‐ afferma ancora Fattorello ‐ sottoposte a lavori di ristrutturazione, la situazione è diventata difficile anche sul Tricolle: da un nostro calcolo mancano all’appello una ventina di unità in organico». Il detenuto che ieri ha colpito uno degli agenti penitenziari più anziani per servizio, dovrà restare dietro le sbarre fino al 2014. Qualche minuto prima dell’aggressione di ieri aveva divelto il water per un atto di autolesionismo. L’intervento del sovrintendente era ricvolto ad evitare tale atto. «Speriamo che presto ‐ afferma ancora il segretario nazionale del Sappe ‐ arrivino i promessi provvedimenti governativi per ridurre il sovraffollamento, almeno secondo quanto annunciato dal ministro Alfano». E sulla vicenda si registra anche l’intervento di Eugenio Sarno, segretario generale dell’Uil Pa penitenziari: «L’ennesimo atto di violenza ai danni di poliziotti penitenziari nelle carceri irpine conferma il grave momento che attraversa l’universo penitenziario. Purtroppo le baruffe tra ministri variamente competenti da un lato allontanano la possibilità di vedere approvare quelle soluzioni di cui si ha urgente bisogno, dall’altro radicano nel personale il convincimento di dover operare in prima linea nel più completo abbandono e nella più totale indifferenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA