Il rapporto tra il mentor e il dirigente Ufficio Scolastico Regionale per le Marche Prima Giornata di Formazione Dirigenti Scolastici Neoassunti Ancona 15 gennaio 2013 Alessandra Di Emidio Referente Regionale USR Marche Gli induction programme Percorsi formativi indirizzati ai nuovi assunti con lo scopo di sviluppare le competenze richieste dalla nuova posizione e facilitare la socializzazione nella nuova organizzazione. Dove: Austria, Irlanda, Nuova Zelanda, Svezia, Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord Contenuti:formazione su competenze legislative, finanziarie e gestionali & l’accompagnamento di un mentor al primo (talvolta il secondo) anno di servizio dei nuovi assunti; Il mentor è riconosciuto come la parte più importante del programma di formazione per i nuovi DS in Inghilterra (Luck, 2003). Gli obiettivi del mentor nella formazione dei DS: Creazione di rete tra dirigenti per la formazione di network tra scuole; Incentivare una leadership finalizzata all’apprendimento; Far familiarizzare i nuovi dirigenti con le loro responsabilità all’interno del sistema scolastico; Supportare e guidare i nuovi dirigenti all’interno del proprio contesto specifico; Il mentor Figura che partecipa ad processo in una relazione in cui un individuo con più esperienza offre supporto ed assistenza ad uno che ne ha meno; Natura anche direttiva, di passaggio di competenze ed indicazioni per raggiungere gli obiettivi. Il coach Ruolo che stimola un’attività più riflessiva, un processo di auto-consapevolezza ; Stimola maggiormente un atteggiamento tra pari,non direttivo. L’accompagnamento ai nuovi DS: un modello tra mentoring e coaching. Il rapporto mentor-DS rapporto di fiducia; centrata sui bisogni di apprendimento del dirigente; ruoli condivisi ed aspettative esplicite; obiettivi condivisi insieme; piano di lavoro concordato; dalla dipendenza all’indipendenza. Una relazione che evolve: Le quattro fasi di socializzazione (O’Mahony e Matthews,2003): idealizzazione iniziale (con a volte richieste eccessive o frequenti); immersione nel rapporto e nella conoscenza reciproca; stabilità con la definizione concreta dei ruoli e delle aspettative reciproche; consolidamento. La comunicazione che cambia Inizialmente formale, ma semplice: maggiori richieste di risposte istantanee a bisogni specifici tramite mail o telefonate; Un’intensificarsi delle interazioni: richieste più sulle competenze di leadership. Ridefinizione dei ruoli che divengono meno asimmetrici Le carattaristiche di un buon mentor Di cosa avreste avuto bisogno al vostro primo anno di dirigenza? A livello di supporto nelle conoscenze; A livello di supporto “emotivo”. Secondo un nostro modello A livello di conoscenze: Condividere il frame work della school leadership condivisa nel progetto; Conoscere il sistema educativo con le sue priorità e le necessità ; A livello di capacità personali: Saper osservare secondo indicatori stabiliti; Essere un punto di riferimento per il proprio dirigente almeno per il primo anno; Essere supportivo nei momenti in cui il dirigente sente più forte le ansie relative alla gestione dei conflitti, alla presa in carico del rischio e alla responsabilità del ruolo; Avere competenze comunicative e promuovere una conversazione aperta al supporto professionale; Avere capacità nel problem solving, pianificazione e raggiungimento degli obiettivi; A livello di obiettivi e vision: Supportare i principi di inclusione, diversità ed equità; Essere orientato ad una visione del lifelong learner. Verificare che i dirigenti siano focalizzati sullo sviluppo degli apprendimenti degli studenti e il loro benessere (obiettivo centrale); Le fasi dello sviluppo del rapporto tra mentor e dirigente 1. 2. 3. 4. 5. Conoscenza reciproca; Definizione dei ruoli e del setting; Identificazione dei bisogni del dirigente (aree prevalenti di necessità); Definizione del piano di lavoro Definizione degli obiettivi e criteri di descrizione del percorso. Competenze del DS prioritarie da sviluppare: Strumentali: cioè quelle giuridico-istituzionali, gestione dei rapporti contrattuali e sindacali, capacità di sviluppare reti. Organizzative: competenze di pianificazione, gestione, controllo e valutazione. Gestione dell’organizzazione per la creazione di un ambiente di apprendimento sicuro e funzionale. L’importanza dei fattori personali Senso di autoefficacia; Indipendenza; Gestione dei conflitti; Gestione della responsabilità; Capacità di comunicazione-flussi. Le quattro macroaree da sviluppare/osservare 1. 2. 3. 4. CONDURRE UNA POLITICA D’ISTITUTO AL SERVIZIO DEL BUON ESITO DEL PERCORSO DEGLI ALUNNI; ORGANIZZARE, CONDURRE, GESTIRE L'INSIEME DELLE RISORSE UMANE DELL’ISTITUTO; ASSICURARE I LEGAMI CON IL CONTESTO; AMMINISTRARE L’ISTITUTO; Grazie per la cortese attenzione [email protected]