Ufficio Scolastico Provinciale - Piacenza Borgo Faxhall – Piazzale Marconi, 29100 Piacenza - Tel. 0523330711 Fax 0523330774 Sito Internet: http://www.csapiacenza.it e-mail: [email protected] COMPAGNO DI VIAGGIO Il ruolo e le funzioni del tutor mentor nei percorsi di iniziazione professionale dei neoassunti L’Anno di formazione dei docenti è istituito dall’Amministrazione come Formazione in ingresso dei docenti neoassunti. Esso, in base momenti: alla C.M 10 settembre 1991, n°267 si articola in due Il primo momento è rappresentato dall’ “attività di Istituto” e corrisponde all’obiettivo “di fornire adeguati strumenti informativi ed operativi a sostegno dell’attività di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola”. Il secondo momento, che ha una localizzazione provinciale o sub provinciale, è stato modificato in questi ultimi anni con l’irruzione della formazione blended learning:esso si articola in incontri territoriali affidati ad un e-tutor che contestualizza l’attività presente sulla specifica piattaforma Punto edu dell’ex Indire, in un scuola polo all’uopo individuata. Il percorso si completa con l’elaborazione di una relazione finale da parte del docente neoassunto, che sarà consegnata al Capo d'Istituto e al Comitato per la valutazione del servizio 15 giorni prima della data fissata per la discussione. La relazione e la sua discussione, insieme ad altri elementi forniti dal Capo d'istituto e dal docente tutor, costituiscono la base su cui il Comitato esprimerà il proprio parere ai fini della conferma nel rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Nel seminario Compagno di viaggio abbiamo focalizzato l’attenzione sul primo momento dove compare il tutor, un collega senior, esperto, autorevole che attraverso una relazione empatica, svolge il ruolo di consigliere, di guida, di sostegno nell’induzione e nell’iniziazione alla complessa professione del docente1. Si tratta di in una professione a lungo privata della conoscenza pratica a seguito dell’identificazione delle condizioni di esercizio con la mera conoscenze dei saperi da insegnare nei quali si è a lungo identificato lo stesso docente, in modo particolare colui che insegna nelle scuole secondarie e superiori. Oggi sappiamo che la pratica professionale non può limitarsi alla conoscenza della didattica disciplinare;la fenomenologia scolastica è caratterizzata dal crescente aumento di una popolazione scolastica che esprime bisogni educativi speciali (disagio, svantaggio, problematiche socioemotive). 1 La funzione docente si è arricchita esplicitamente con l’ultimo CCNL con l’esplicito richiamo alla documentazione e alla valutazione : “Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari psicopedagogiche . metodologiche-didattiche ,organizzative-relazionli e di ricerca,documentazione e valutazione tra loro interrelate ed interagenti che si sviluppano con il maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della partica didattica (art27 CCNL 2006-09)”. 2 Di conseguenza il docente è chiamato ad occuparsi di aspetti organizzativi che sono estremamente preziosi per generare le condizioni di apprendimento degli alunni: formazione dei gruppi, flessibilità organizzativa, didattica laboratoriale sono le strategie che si impongono per gestire la classe come gruppo di apprendimento. Aggiungiamo l’importanza di competenze relative alla gestione di dinamiche personali dell’alunno, del suo stile di apprendimento, delle implicazioni psicologiche e motivazionali dell’apprendimento, competenze legate alla capacità di comunicare con gli studenti e non soltanto di trasmettere sapere. A fronte di tutto ciò la pratica dell’insegnamento non può essere ricompresa dentro ad una teoria che sia omnicomprensiva, ma deve alimentare l’apprendere dall’esperienza e quindi pensiero e riflessività. Per insegnare bene occorre dunque riflettere, interrogarsi ripensarsi nella prospettiva di un crescente miglioramento diventando così ricercatori che scambiano, si confrontano e si relazionano con altri pratici in una “comunità di pratiche” quale è auspicabile che diventi la scuola. La scoperta consapevole della pratica ha così bisogno di un prezioso compagno di viaggio che accompagni, mettendo in campo specifiche azioni, il neoassunto. Noto come tutor, ritengo che opportunamente possa essere definito mentor che svolge funzioni di mentoring2 più che di tutoring.3 Il mentor scandisce l’itinerario formatvo di iniziazione dei novizi (oggi sovente diversamente giovani) alla professionalità con le azioni di accoglienza, di accompagnamento personale ed orientamento. Si tratta di azioni difficilmente scomponibili che il gruppo ha provato a sequenzializzare, pur riconoscendo la circolarità tra i diversi “passi”. L’orientamento poi include “l’indicare la via” al neoassunto riguardo l’organizzazione della relazione finale e la sottolineatura intorno ad alcuni punti chiave dell’esercizio della funzione docente che il mentore potrà riferire al Comitato di valutazione. In ogni caso alla base del successo dell’operazione sussiste infatti la convinzione del valore di un rapporto di co-sviluppo e di collaborazione fra pari e ,quindi, di lavoro ‘insieme’ e non ‘l’uno per l’altro’. Il mentor, nel momento in cui ‘scopre’ l’organizzazione dell’insegnamento al neoassunto configurandosi come autorevole punto di riferimento a cui guardare, accresce la sua competenza e trae vantaggio dal dover smontare e ‘consapevolizzare’ l’agire professionale evitando il rischio di operare 2 Mentore, nell’Odissea, era il saggio amico a cui Ulisse lasciò il figlio Telemaco prima di partire per la guerra di Troia perchè ne avesse cura e gli stesse vicino come un padre. 3 Anche il tutor come il mentor svolge funzione di scaffolding nei confronti del formando per espanderne le potenzialità. Il tutor però opera all’interno di un contesto reticolare dominato da situazioni dialogico-interattive laddove il mentor struttura il suo accompagnamento come risposta qualificata a problemi emergenti che il singolo formando incontra nei percorsi di professionalizzazione. 3 meccanicamente e con scarsa cognizione che recare con sè. il trascorrere del tempo può “Compagno di viaggio” si caratterizza come attività seminariale ‘aperta’ caratterizzata dalle essenziali riflessioni poste in essere dai mentori di provata esperienza; ha lo scopo di trovare delle costanti in un’azione che è alquanto delicata e al momento ‘discreta’; per questo si sforza di individuare delle linee fondamentali – proposte chiave- che vengono presentate agli Istituti che godono di autonomia sotto il profilo della ricerca, della didattica e dell’organizzazione in frangenti temporali in cui l’Amministrazione è tornata (e pare tornerà) ad assumere in vista del ricambio di coloro che sono arrivati alla conclusione della loro vita professionale. A.G. I componenti il gruppo di lavoro NR. COGNOME NOME ISTITUTO 1. AGOSTI Angela IC. Cadeo Ordine Scolastico Infanzia 2. ALBERTELLI Barbara Ist. Casali 2° Grado 3. CAPRA Ivana I.C. Cadeo Infanzia 4. CENTENARI IC. Borgonovo 1° Grado 5. EPIFANI Maria Agostina Maria Pia IC. Cadeo Infanzia 6. PARISI Claudia Itc Romagnosi 2° Grado 7. RICCI Anna Maria S.M.S. Calvino 1° Grado 8. VISCONTI Nicoletta IC. Primaria Castell’Arquato 4 Le azioni di accoglienza e di accompagnamento 5 Le azioni di accoglienza e di accompagnamento sono state esplorate in chiave istituzionale e pedagogica con alcune proposte chiave. Con accoglienza si intendono i passi, le azioni, esperite a scuola con i novizi si sentano parte dell’Istituto Con accompagnamento si intendono i passi, le azioni, esperite scuola affinchè i novizi entrino nell’organizzazione scolastica. a 1^ proposta chiave COMPITI ISTITUZIONALI PRESENTAZIONE DEI NEOASSUNTI INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI MENTOR Il Dirigente scolastico prende personalmente visione del curriculum personale dei neoassunti e li incontra a livello informale per conoscere le loro eventuali aspettative. Nel primo Collegio Docenti i nuovi assunti vengono ufficialmente presentati ai docenti dell’Istituto - il D.S. nel corso del primo Collegio Docenti individua i docenti “mentor” tenendo conto che dovranno * appartenere allo stesso plesso del neoassunto assegnato * insegnare nella stessa area * (oppure) insegnare nello stesso team di classe se ciò venisse richiesto attraverso un progetto * non potranno avere in assegnazione più di 2 docenti neoimmessi in ruolo CM 267/91 Nel caso in cui occorrano tempi di assestamento per l’assegnazione dell’organico ai plessi in ordine a possibili modificazioni delle 6 contrattazioni sindacali d’Istituto, le nomine dei mentor dovranno essere effettuate nel corso del secondo Collegio Docenti, sempre nel mese di settembre. PRESENTAZIONE DEI RIFERIMENTI ISTITUZIONALI COORDINAMENTO DEI MENTOR Prima dell’inizio delle attività didattiche possibilmente dopo il primo Collegio docenti, il DS, il vicepreside ed eventuali referenti d’area e/o d’Istituto, incontrano i nuovi docenti in ruolo per - la presentazione generale del POF - l’illustrazione dei progetti d’Istituto - i nominativi dei referenti di plesso, dei referenti d’area , dei responsabili dei progetti d’Istituto … - i nominatavi e i compiti del personale di segreteria cui si possa far riferimento - l ’illustrazione dell’organizzazione dei tempi e degli spazi - la specificazione dei compiti del “mentor” in relazione alle funzioni di “accoglienza” ed “accompagnamento”. Il DS , o chi ne fa le veci, incontra i docenti mentor * per elencare loro i principali compiti istituzionali relativi all’incarico assegnato * per specificare i compiti relativi ad “accoglienza ed accompagnamento” * per presentare il curriculum degli insegnanti loro affidati * per fissare un eventuale incontro intermedio di confronto e soluzione di problemi o imprevisti. 7 ENTRO IL 31 OTTOBRE MAGGIO / GIUGNO Entro il 31 ottobre, i nuovi docenti invieranno il titolo della loro tesina finale al DS. A fine anno scolastico, non meno di 15 giorni prima della discussione della relazione finale con la Commissione di Valutazione … * il docente neoassunto consegna 3 copie del suo elaborato finale * il mentor presenta la relazione inerente al docente neoassunto assegnatogli con riferimento - alle competenze metodologicodidattiche, - alle conoscenze psico-pedagogiche, - alle abilità relazionali e comunicative, - alla conoscenza delle metodologie di integrazione degli alunni portatori di handicap(CM 267/91) - ed anche al tipo di crescita professionale che l’esperienza ha indotto in entrambi i docenti coinvolti, all’arricchimento che la professionalità del neoassunto ed il suo curriculum possono offrire all’Istituto. 8 AZIONI PEDAGOGICO DIDATTICHE ACCOGLIENZA allocazione, nel plesso, di materiale informativo utile : POF, legislazione, contratto di lavoro, circolari d’Istituto, regolamento … elenchi degli alunni, informazioni sulle concordate modalità di rapporto con le famiglie, eventuali relazioni di certificazione l ’illustrazione dell’organizzazione dei tempi e degli spazi l’elencazione dei sussidi, degli strumenti a disposizione , delle riviste, degli orari dei laboratori e della biblioteca, delle risorse on-line, dei progetti avviati attraverso il sito della scuola … allocazione nel plesso del laboratorio informatico e dei relativi orari d’accesso. indirizzo del sito della scuola o dell’Istituto. risorse presenti in provincia : cde, biblioteche utili, … programmazioni , progetti , griglie di osservazione sistematica e in generale materiale didattico condiviso e a disposizione. ACCOMPAGNAMENTO riguarda tutte le azioni metodologicodidattiche finalizzate alla realizzazione di una buona pratica d’insegnamento , allo sviluppo 9 di una crescita collaborativa fra mentor e docente neoassunto. Il mentor : mette a disposizione la propria esperienza senza imporla suggerisce possibili metodologie e percorsi trasversali ascolta le esigenze , sostiene e supporta le idee del collega rimodella la propria esperienza , la arricchisce e la vivacizza attraverso la conoscenza della nuova professionalità del collega neoassunto che affianca. 10 2^ proposta chiave AZIONI RELATUIVE ALL’ACCOGLIENZA –ACCOMPAGNAMENTO DOCENTI NEO-ASSUNTI • • • • • • Il dirigente scolastico accoglie i nuovi assunti Durante il primo collegio docenti presenta i neoassunti Nel mese di ottobre su richiesta di un docente di sostegno vine affondato il problema dell’affido dei colleghi a mentor della materia Il capo istituto comunica ai noassunti l’abbinamento dei mentorneoassunti che viene fatto sulla base della discipline I mentor ed i neoassunti si incontrano e decidono insieme come procedere Si stabiliscono: momenti in comune nella classe, confronti, quando necessita l’appuntamento per l’incontro 11 3^ proposta chiave AZIONI ISTITUZIONALI 1° Settembre 1 Collegio Docenti Unitario 2 Collegio Docenti Unitario 1 Incontro di Plesso ( sc. Infanzia) 2 Incontro di Plesso (sc. Infanzia) AZIONI PEDAGOGICHE Il Dirigente Scolastico accoglie personalmente tutti i nuovi docenti. Al termine del Collegio viene riservata un’ora in cui il collaboratore Vicario accoglie e presenta ai nuovi docenti: i Coordinatori di Plesso a cui rivolgersi in caso di bisogno ; l’Organizzazione e le Peculiarità dell’Istituto: Laboratori, Biblioteca,Sussidi, Strumenti tecnologici, Orari di segreteria. Vengono nominati gli insegnanti incaricati Tutor per i docenti neoassunti, generalmente la collega di sezione, di classe, di area ed i membri del Comitato di Valutazione. Ogni insegnante si presenta ed illustra le esperienze precedenti. Vengono presentate alle nuove insegnanti le colleghe di sezione; gli elenchi dei bambini; illustrati i progetti già avviati e da proseguire; strumenti e sussidi presenti nel plesso; materiali di facile consumo. Viene presentato il POF e il percorso dell’anno precedente soffermandosi su alcune caratteristiche: organizzazione della giornata scolastica; organizzazione dei docenti (orari, turni); raggruppamento dei bambini; metodologia privilegiata e modalità operative dei docenti. 12 AZIONI RELATIVE AI DOCENTI DI SOSTEGNO NEOASSUNTI Per i neoassunti specializzati per le attività di sostegno, contitolari della classe a cui vengono assegnati, si individuano le seguenti azioni accoglienza e di accompagnamento. 1^ proposta chiave La Coordinatrice della Funzione Strumentale Handicap, dopo gli incontri istituzionali del Collegio Docenti del 1° settembre, convoca tutti i docenti di sostegno in servizio presso l’istituto. ¾ Nel corso dell’incontro illustra le linee guida da seguire per la compilazione del registro di sostegno, la stesura del PEI. ¾ Vengono consegnate le Diagnosi Funzionali degli alunni interessati ed inoltre alcune dispense di chiarimento delle sigle riportate sulla D.F.,si avvia un momento di chiarimento e discussione in merito all’argomento. ¾ Viene presentata la suddivisione oraria riservata ad ogni docente. ¾ Viene letto l’accordo di programma, quali risorse sono presenti sul territorio e loro ruolo: assistente sociale, psicologo, neuropsichiatria, risorse librarie e didattiche presenti in biblioteca ecc. ¾ Importante inoltre il raccordo con il CRNT, Centro Ricerche Nuove Tecnologie , tutte le iniziative che riguardano il sostegno sono obbligatorie per i docenti. ¾ Alla fine dell’anno vengono redatte le varie relazioni e le statistiche per il Ministero. ¾ Vengono poi calendarizzati incontri alla presenza dell’equipe medica che segue il bambino, con le docenti, l’educatrice ed i genitori. ¾ Nel corso dell’anno secondo le varie esigenze, si programmano ulteriori incontri. 13 2^ proposta chiave • Capo istituto • Vice-preside • Collaboratore In veste di funzione strumentale o Conosce la situazione di partenza degli alunni disabili : in entrata ed in uscita o a lui pervengono le diagnosi dei casi o decide l’inserimento dei casi nelle classi o gestisce direttamente gli assistenti e ne richiede l’utilizzo al Comune o incontra i genitori per le necessità o si avvale del vicepreside come riferimento riguardo ad eventuali necessità nel caso di sua assenza a lui viene affidato il compito di mantenere I rapporti coi docenti assistenti genitori Nella routine giornaliera e nel caso di assenza Del preside è un docente che ha il solo incarico di Coordinare i colleghi del sostegno per problemi relativi a richieste di nuovi testi aiutare per stesura pei illustrare funzionamento istituto 14 3^ proposta chiave L'attività svolta - Accoglienza a) presentazione e analisi delle attività collegiali b) funzionamento dell'istituto e) figure di riferimento d) gruppi di lavoro e) progetti - coordinatori - tutor attività di formazione f) funzioni strumentali g) spazi e materiali idonei a svolgere la funzione doc.(biblioteche specifiche aule speciali, laboratori, ecc.) h) modulistica i) ............................................................ − − − − − − − − − − − − − − − − Incorso d'anno: Conoscenza e valorizzazione delle competenze specifiche e delle risorse del doc. neoassunto (attiv. docenza sulla classe nell'area di approfondimento, laboratori trasversali, interventi mirati per stranieri neo-arrivati, ecc.) Consulenza sull'analisi dei casi assegnati Consulenza nell'organizzazione incontri per stesura PEI e PEP con le figure di riferimento Affiancamento negli incontri con le famiglie e gli enti preposti Consulenza nella stesura dei PEI e PEP Consulenza nell'organizzare interventi didattici specifici in funzione alle discipline e alla tipologia dell'handicap Intermediazione con i colleghi curricolari Analisi ragionata interventi metodologici e didattici Consulenza nella stesura delle relazioni finali Conforto e sostegno nella predisposizione tesina. Settimanalmente e/o periodicamente: Confronto sull'azione didattica Analisi dei bisogni e delle situazioni contingenti emersi nell'ambiente classe o specifiche degli alunni assegnati Assistenza - guida nella stesura di interventi particolari Condivisione delle proposte e delle scelte da attuare in ambito educativo – didattico (accompagna in modo critico e riflessivo fornendo spunti, modifi che, adattamenti in itinere) 15 Orientamento: la relazione finale per il Comitato di valutazione 16 La via per la relazione finale Le azioni di orientamento sono proiettate a sostenere il neoassunto nella scelta della tematica e nell’elaborazione della relazione. Si conviene di presentare una struttura da cui il neoassunto potrà ricavare l’indice dettagliato della relazione { “La relazione finale deve costituire un dossier ragionato dell'esperienza condotta, sintesi delle attività nella scuola e delle attività seminariali, e dovrà essere integrata da una scheda bibliografica che evidenzi i riferimenti teorici considerati o le letture professionali che hanno accompagnato l'intero percorso. { Il dossier può essere arricchito da altri materiali eventualmente prodotti in team con altri docenti. dal sintetico resoconto di alcune esperienze rilevanti” Nota tecnica USR.ER Struttura { La premessa, in cui verranno esplicitate le ragioni della scelta effettuata ricavandola da una lettura attenta del contesto in cui su opera. { L'introduzione, che potrà risultare utile per inquadrare l'ambito prescelto anche con riferimenti culturali, pedagogici e didattici, che andranno menzionati nella bibliografia { La trattazione vera e propria dell'esperienza, che dovrà connettere coerentemente i "pezzi" costruiti nel corso dell'anno. Questa parte costituisce il “cuore” della relazione: essa può essere descritta in modo narrativo attraverso il “diario di bordo” e argomentata con riflessioni valutative supportate con la documentazione. { La documentazione, attraverso la quale verranno supportate visivamente le argomentazioni e la descrizione del testo scritto con materiali vari (foto, illustrazioni, video, elaborati degli alunni). Ovviamente la struttura proposta serve per indicare un possibile orientamento per connotare in modo corretto quella che ancora viene definita in modo improprio “ la tesina”. 17 Indicatori per la valutazione del neoassunto • Rapporto con i colleghi e il personale scolastico • Rapporto con i genitori e gli studenti • Conoscenza dell’organizzazione della scuola • Conoscenza condivisa di un lessico di base di natura pedagogico-didattico per sostenere l’azione professionale • Competenza nella stesura di un progetto e della programmazione dell’azione didattico-educativa • Conoscenza degli strumenti di verifica e valutazione in uso nell’Istituto • Competenza nell’attività individualizzata integrativa a favore degli studenti in difficoltà 18