Le Memorie
dell’Oratorio
Come testo narrativo
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La scrittura di Don Bosco 1

DB scrittore è sobrio, essenziale, chiaro ed
efficace

Dimostra un buon mestiere di narratore

È più immediato e nitido nel racconto di
fatti più volte narrati a voce e
nell’esposizione di sogni ricchi di particolari
2
La scrittura di Don Bosco 2

È scorrevole soprattutto la stesura dei dialoghi





A volte il dialogo evidenzia gli atteggiamenti educativi
e pastorali a lui più cari
Altre volte è apologetico: dimostra o disputa
appassionatamente
Altre volte è spirituale e intimo
Altre volte quotidiano e popolaresco
Evidente abilità compositiva lungamente affinata
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La scrittura di Don Bosco 3
Nelle scene di caratterizzazione tipologica
con venature caricaturali la scrittura è
efficacissima
 Costruisce piccoli, ma compiuti racconti
d’avventura
 Varietà di toni e sfumature
 Tutto a servizio di un programma narrativo
di grande intensità simbolica e operativa

4
Struttura del testo 1

Ordine della narrazione:
 non
sono avvenimenti immaginati
 DB
deve lavorare su una varietà di ricordi,
vicende, emozioni e sensazioni sperimentate
in periodi diversi
e
li deve organizzare secondo un ordine: il
loro riferimento all’Oratorio di s. Francesco di
Sales
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Struttura del testo 2

Una struttura di superficie

Una struttura spaziale

Una struttura profonda
 (principio
 (principio
 (principio
organizzativo cronologico)
organizzativo geografico)
organizzativo interiore)
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Struttura del testo 3

La struttura di superficie (dichiarata nella
introduzione) è la suddivisione in Decadi





Dieci anni d’infanzia
1825-1835
1835-1845
1845-1855
I capitoli , all’interno delle decadi,
evidenziano:
 ora
l’itinerario formativo del personaggio
 ora
la progressiva comparsa e configurazione
degli elementi che caratterizzano l’Oratorio
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Struttura del testo 4

La struttura spaziale
 DB
attribuisce un valore particolare a località
e ambienti in cui si è sviluppata la sua
vocazione oratoriana: sono punti di una
mappa simbolica
 La varietà e successione di luoghi diventa
importante principio organizzativo del
racconto: agli spazi si collegano dei valori
 Il cambiamento di luogo: un pellegrinaggio
verso la terra promessa dell’Oratorio
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Struttura del testo 5

La struttura profonda (sotto quella di
superficie)
è
costituita da:
i
sistemi di valore di DB
 le sue convinzioni
 i suoi quadri mentali (mentalità, cultura)
 emerge
formale

libera, al di là di ogni ripartizione
Alla base dell’opera c’è l’uomo DB, con
tutto il suo universo interiore
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Struttura del testo 6
Questo elemento profondo (vivacissimo
nelle MO) dà al documento un’alta valenza
polisemica e lo rende prezioso
 Le varie strutture organizzative
arricchiscono lo scenario di scorci e piani
prospettici plurimi, con sfumature e
tonalità tali da attrarre un grande
ventaglio di lettori con diversi interessi

10
Livelli interpretativi 1

Lettori ideali che DB aveva in mente:
i
salesiani degli anni ’70 dell’800
 con tratti mentali ben definiti
 con un bagaglio di strumenti interpretativi
identico al suo,
 una forma di spiritualità tipica del suo
ambiente
 una terminologia teologica e pedagogica dai
significati diversi rispetto ai nostri
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Livelli interpretativi 2

L’interpretazione delle MO e la
comprensione piena delle intenzioni
dell’autore richiede:
 Una
certa preparazione
 Una ambientazione storica
 Un lessico e un’enciclopedia adatti
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