“La meteorologia e la
cultura della
prevenzione e
della sicurezza”
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Qual è il contributo
della meteorologia
alla cultura della
prevenzione e
della sicurezza?
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L'uomo ha nei secoli
perfezionato il suo dominio
sulla natura, ma, per quanto
concerne gli eventi
meteorologici, è ancora come il
suo lontano antenato sapiens:
praticamente inerme.
Infatti, l'umanità non
possiede il controllo degli
elementi atmosferici,
potestà che nei tempi
antichi veniva attribuita
agli dei: Giove pluvio,
Nettuno dio del mare, Eolo
dio del vento, ecc. a cui
si invocava una benevola
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protezione, spesso offrendo
Gli uomini nulla possono contro i tornado,
le alluvioni, la grandine, ecc. che in
poco tempo producono danni per milioni di
euro.
Tutto ciò che oggi si può
fare è prevenire.
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Il valore di
una previsione
giusta… e
quello di una
previsione
errata.
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Negli ultimi anni
governi di tutto
il mondo hanno
cominciato ad
investire ingenti
somme di denaro
per migliorare le
previsioni
meteorologiche:
credete che abbiano
sprecato inutilmente i
propri soldi?
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Ogni previsione giusta,
produce un risparmio di
vite e denari in misura
tale da ripagare
ampiamente ogni spesa
fatta per ottenerla.
Ogni nostro sforzo impiegato per aumentare
la comprensione del tempo ha un suo
ritorno pagante in termini di sicurezza.
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… e se una
previsione si
rivela inesatta?
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Non è tanto importante che la
previsione sia giusta, quanto la
sua capacità di indurci a fare
valutazioni sulle potenziali
situazioni di rischio che
potrebbero verificarsi, ovvero
stimolarci ad ipotizzare un
possibile scenario futuro
negativo e ad attrezzarci per
affrontarne le difficoltà ed i
pericoli conseguenti.
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Una previsione di cattivo tempo, anche se
poi non si verifica, ci indurrà a pensare
comunque cosa dovremmo o potremmo fare
qualora ci trovassimo in quella situazione
ed in un dato posto.
In parole povere, ci spingerebbe a pensare
alle eventuali vie di fuga o di riparo
lungo l’itinerario prescelto; se le abilità
acquisite dalla Guida sono sufficienti a
fronteggiare le possibili situazioni
critiche, se l‘equipaggiamento personale è
tecnicamente valido e adatto, si possono
superare queste crisi anche grazie alla
formazione ed alle indicazioni ricevute
riguardo a soluzioni adottate, da altri, in
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circostanze analoghe.
Ricordate che
tutto ciò che è
prevedibile è
prevenibile!
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Bisogna acquisire una abitudine
mentale a considerare con dovuto
anticipo le condizioni meteo
relative all’escursione: per durata,
luogo, altitudine, esposizione, ecc.
Non si deve imparare a fare delle
previsioni: tutto ciò che bisogna
fare è informarsi con sufficiente
ragionevole anticipo.
Oggi sicuramente non mancano i
mezzi. Internet, ad
esempio, costituisce una fonte13
inesauribile di informazioni.
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Ogni Comprensorio
Sciistico dovrebbe
dotarsi di una
propria stazioncina
meteorologica: oggi
se ne possono
ottenere di discreta
qualità totalmente
digitali e
autoalimentate ad un
costo intorno ai
1.000 euro.
La possibilità di interpretare i segni del tempo
in relazione alla situazione generale produce
effetti benefici: rende le persone “col tempo”
esperte. Ne favorisce, cioè, la costruzione di
una esperienza personale scientificamente
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corretta. Di fatto è favorita la prevenzione.
Il vento accentua, sino a farlo diventare
insopportabile, il disagio creato dal
freddo, rendendolo più acuto con la
dispersione del sottile strato d’aria che
protegge la nostra pelle.
Esempio:
un vento di 4,5 m/s con una temperatura di
10°C provoca un disagio termico pari ad
una temperatura di 4,5° in aria calma. 16
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Valori elevati di umidità
uniti a caldo torrido
possono rapidamente
portare al collasso anche
l'organismo fisicamente
più attrezzato.
Quanti escursionisti pensano
a sufficienti scorte d'acqua
o integratori salini per
fronteggiare dette evenienze?
“Di quanta acqua ha bisogno
un organismo?”
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Queste considerazioni non devono
essere trascurate, soprattutto
perché inducono a fare
valutazioni sui rischi e, se
possibile, a prendere le dovute
precauzioni (riguardandosi le
dispense, su cosa si deve fare
in caso di malessere dovuto ad
un colpo di calore).
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"Ci ho pensato?", questa è
la domanda che ci dobbiamo
porre.
Certo, adesso vi sembra che
tutto ciò sia elementare.
Ma la sicurezza e la
riuscita di un’escursione
dipendono proprio
dall'insieme di queste
piccole cose.
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Il rischio procede per
moltiplicazioni, ovvero ogni nuovo
imprevisto non si somma al
precedente ma ne moltiplica la
pericolosità.
Parlando di escursioni in
montagna, anche se i clienti sono
inesperti, ma tutto il resto è ok
(meteo, abbigliamento, ecc.),
allora il rischio potenziale resta
circoscritto e gestibile.
Ma se invece si affronta la gita
con approssimazione ed anche con
carenza nei mezzi tecnici, il
rischio subisce un drastico22
incremento.
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Il rischio procede per
moltiplicazioni, ovvero ogni nuovo
imprevisto non si somma al
precedente ma ne moltiplica la
pericolosità.
• Parlando di escursioni in
montagna, anche se i clienti sono
inesperti, ma tutto il resto è ok
(meteo, abbigliamento, ecc.),
allora il rischio potenziale resta
circoscritto e gestibile.
• Ma se invece si affronta la gita
con approssimazione ed anche con
carenza nei mezzi tecnici, il
rischio subisce un drastico
23
incremento.
E con questo ho
concluso.
Resto comunque
disponibile per ogni
vostra curiosità.
Buone
escursioni!
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