… Attraverso la leggenda Saffo “ & Veneranda Saffo capelli di viola, dal dolce sorriso. (Alceo, fr. 384 V.) Nonostante sia stato accertato che la poetessa fosse sposata con un ricco aristocratico di nome Cercila (da cui ebbe una figlia, Cleide) la tradizione pullula di aneddoti e leggende circa una vicenda amorosa tra Saffo e il poeta suo conterraneo Alceo. Saffo e Alceo, sir Lawrence 1881 “ (Sull’isola di Leucade vi sono) il tempio di Apollo Leucadio e lo strapiombo che si crede abbia il potere di far cessare le passioni d’amore; « e si dice che per prima Saffo – come afferma Menandro – smaniosa per l’altero Faone, in preda ad un desiderio assillante si sia gettata da un’altissima rupe ». (Strabone, Geografia, X, 2, 9, 6) L’atto estremo del suicidio – racconta la leggenda – fu dunque determinato dal rifiuto di un uomo di cui Saffo era ipoteticamente innamorata: il rifiuto viene fatto risalire alla presunta scarsa avvenenza della poetessa. Quest’ultima versione trovò larga eco nella commedia di Menandro e nelle arti figurative moderne. “ Honoré Daumier, La morte di Saffo, Litografia, 1842 Con un gran tuffo dalla Rupe Bianca Sprofondo nel mare canuto Ubriaco d’amore (Anacreonte, fr. 94 Gent.; trad. G. Guidorizzi) La decima Musa Nelle Heroides , lettere poetiche di eroine del mito indirizzate ai propri amanti, il poeta elegiaco latino Ovidio immaginò uno scambio epistolare tra Saffo e l’amato Faone, all’interno del quale Ovidio analizza gli effetti dell’inarrestabile forza dell’amore e della passione. Ivi l’amore è – coerentemente con il pensiero diffuso durante l’età augustea – dolore e sofferenza, studiato all’interno di un tópos poetico quale quello della donna abbandonata. Saffo ispirò anche il grande poeta italiano Giacomo Leopardi. L’autore marchigiano riprese la leggenda secondo cui Saffo si tolse la vita per la sua bruttezza e quindi per la sua impossibilità di essere amata. Il tema dell’infelicità della poetessa è focalizzato sul motivo esistenziale, caro al poeta, dell’infelicità umana. Nell’Ultimo Canto di Saffo la poetessa è emblema della visione pessimistica propria dell’autore. L’opera di Saffo è immortale, così come il fascino che sempre eserciterà in coloro che si imbatteranno nei suoi versi. Ma è soprattutto la sua sensibilità nel cogliere le profondità più recondite nel sentimento amoroso a renderla così attuale. Anche la musica ha celebrato la sua grandezza, sia la musica classica (Sappho von Mitilene – Johann Nepomuk Hummel) che la canzone italiana (Il cielo capovolto – Ultimo canto di Saffo – di Roberto Vecchioni). Alceo “ Beviamo. Perché aspettare le lucerne? Breve il tempo. Fr. 346 V. Vecchio, povero e di bellezza mediocre, Faone era il traghettatore dell’isola di Lesbo. Un giorno la dea Afrodite, sotto le spoglie di una vecchia, chiese di poter usufruire del suo servizio. L’uomo acconsentì di buon grado, e la traghettò gratuitamente. La dea, impressionata dalla bontà dell’uomo, gli regalò un balsamo con il quale il vecchio si unse ogni giorno. Si trattava di un balsamo stregato, e il vecchio divenne un giovane bellissimo, amato da tutte le donne dell’isola, tra cui la poetessa Saffo.