Il corallo mito e panacea Valeria Li Vigni Fino al XVI secolo la scienza ufficiale affermava che il corallo era flessuoso come una pianta marina quando cresceva in fondo al mare, per diventare duro come pietra in superficie. Questa sua prerogativa esclusiva, il colore demoniaco, la sua origine mitologica contribuirono a formare il culto del corallo che era prezioso quanto l’oro, ma più importante di questo, perché al valore venale si aggiungeva il potere apotropaico. Una scienza empirica, il livello culturale medio estremamente basso, la religione intesa come punizione dei peccati correnti e una morale comune ipocrita per molti secoli furono premesse ineluttabili per una fede incondizionata verso il corallo panacea di tutti i mali e bene immunizzante da ogni imponderabile. Presso i Greci, era il sangue che sgorgava dalla testa recisa della Gorgone a trasformare in coralli le arborescenze marine sulle quali era adagiata; Gli Arabi credono che Dio abbia trasformato le gocce di pioggia in perle e coralli; Per gli Indiani il corallo è la metamorfosi di un essere umano; Per gli Hawaiani invece fu una dea a trasformarsi Negli Abruzzi era credenza diffusa che un amuleto ottenuto dai preziosi rami marini fosse propiziatorio delle funzionalità femminili, premessa ineluttabile della fecondità Dalle madri il concetto era sùbito esteso ai bambini i quali venivano provvisti di corni, amuleti o talismani in corallo (fasce ombelicali, orecchini, collane). Per più di dieci secoli il corallo fu panacea in tutti i mali e sinonimo di ricchezza: fu impiegato come bene apotropaico…. in medicina, nell’edilizia, nell’oreficeria e nell’arte (sia per ricavarne oggetti sacri che per trasformarlo in simboli scaramantici e fallici). Ne furono dotati i bambini, guarnite le chiese e le gallerie private, fu dato ai morti perché li accompagnasse nell’aldilà, usato come ornamento femminile, come afrodisiaco, o mezzo propiziatorio nei riti induisti. Mano a fico Il corallo… racchiude in sé tutte le magie ed è “amuleto degli amuleti, talismano dei talismani, esso è un toccasana generale” (G. Tescione “Il corallo nella storia”). Grande saliera Furono i Romani che …. Diedero maggiore impulso all’impiego del corallo come scongiuro ed esorcismo contro il fascinum. Questa credenza si materializzò nel fallo che portavano appeso al collo i bambini a difesa dal malocchio…. E le donne come emblema della forza generativa e della fecondità. Spilla pesciforme Il corallo come medicamento…. Simbolo di fecondità, succedaneo del sangue, afrodisiaco, amuleto ornamento, ma anche denaro… Marco Polo riferì, dopo uno dei suoi viaggi in Oriente, che i Tibetani lo usavano come moneta corrente