Stagno di S’ena arrubia: un nuovo episodio di botulismo aviare ha interessato gli uccelli dello stagno dopo quelli verificatisi nel 1999 e nel 2007. Gli accertamenti di laboratorio hanno confermato il primo sospetto diagnostico. La moria ha interessato in particolare gli anatidi, germani, mestoloni e alzavole ma anche folaghe, gabbiani e cavalieri d’Italia. Gli episodi di botulismo sono abbastanza frequenti nel mondo e sono stati segnalati anche recentemente in Italia (foce del fiume Letimbro, Savona, agosto 2010). Paralisi flaccida dovuta all’azione della tossina (sindrome limberneck) Sindrome limberneck Recupero di soggetti con evidente sintomatologia clinica. Non tutti i soggetti che ingeriscono la tossina vengono a morte, in relazione soprattutto alla quantità della tossina stessa. I capi vivi recuperati sono stati ricoverati presso una struttura veterinaria per essere tenuti in osservazione. Durante il sopralluogo lungo le rive dello stagno sono stati rinvenuti numerosi soggetti in diversi stadi di decomposizione. Soggetto in avanzato stato di decomposizione. La rimozione delle carcasse rappresenta di fatto l’unica azione di profilassi tesa a limitare l’estendersi del fenomeno. L’opera di bonifica è stata condotta grazie al coordinamento ed alla fattiva collaborazione tra Comune, IZS, Corpo Forestale e Cooperativa Pescatori. I soggetti morti sono stati conferiti presso l’IZS Dipartimento di Oristano. Sono stati sottoposti ad esame e campionamento anche per altre eventuali ricerche eziologiche. Rappresentazione schematica del ciclo del Botulismo aviare in natura. Botulismo aviare • Rappresenta in natura una delle principali cause di morte insieme ai virus influenzali ed all’avvelenamento da piombo • Non sono infrequenti i casi di botulismo aviare che colpiscono anche gli allevamenti di polli e tacchini domestici • Episodi di botulismo aviare sono stati segnalati negli Stati Uniti, in particolare negli stati nord-occidentali, in Europa, Africa e Asia • L’insorgenza è solitamente associata ad innalzamento della temperatura dell’acqua, fioriture algali, condizioni di ipossia degli stagni che favoriscono lo sviluppo del batterio e la conseguente produzione della tossina • La malattia è infatti dovuta all’ingestione della tossina preformata da parte degli uccelli • L’agente eziologico è il clostridium botulinum che nel caso specifico produce le tossine di tipo C ed E • Il sospetto diagnostico, formulato sui dati clinici ed epidemiologici, viene confermato in laboratorio tramite la ricerca della presenza della tossina in campioni di sangue o organi