Malattie Infettive e Norme di Prevenzione Parte Seconda Presentazione a cura del Dr. Ferioli Cristian www.cristianferioli.com/formazione Principali Malattie Infettive § Manifestazioni Cliniche - Segni: ogni alterazione obiettiva manifestata dal paziente → li rileva il medico. - Sintomi : ogni sensazione soggettiva avvertita dal paziente → la riferisce il paziente. - Sindrome: complesso di sintomi e segni. § Agente Eziolgico - Eziologia è la scienza che studia le cause di una malattia. - Agente eziologico è l’agente che causa della malattia. § Classificazione e Categorie Antigeniche (sierologiche) § Patogenesi - Meccanismo d’insorgenza di un processo patologico e il suo conseguente sviluppo. Principali Malattie Infettive § Difese dell’Ospite § Epidemiologia - Studio della distribuzione e della frequenza di malattie e di eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione. § Diagnosi - È la procedura di ricondurre un fenomeno (o un gruppo di fenomeni), dopo averne considerato ogni aspetto, a una categoria. - Anamnesi: indagine sulla storia clinica del paziente che viene interrogato direttamente o desunta dal racconto dei familiari. Serve a raccogliere i dati riguardanti i precedenti familiari e personali oltre che quelli fisiologici e patologici sia remoti che recenti. § Controllo - Insieme delle strategie e/o terapie che si mettono in atto per controllare la progressione della patologia. Meningiti ed Encefaliti Manifestazioni Cliniche • Ampia gamma di quadri clinici che vanno dalle forme benigne delle meningiti acute virali a quelle fulminanti di alcune meningiti batteriche, da encefaliti acute, lievi e gravi, ad encefaliti croniche progressive. • Insorgenza rapida nel caso di encefaliti acute. • Cefalea continua gravativa • Vomito di tipo cerebrale, alterazione stato di coscienza • Diminuzione stato di coscienza: convulsioni, irritazione meningea, deficit neurologici focali come strabismo, anisocoria e fotofobia, disturbi del comportamento come letargia e irritabilità. • Contratture Muscolari • Febbre • Rigidità Nucale (la testa non flette sul tronco) Meningiti ed Encefaliti Agente Eziologico • Forme Virali: enterovirus, parotite, HsV, CMV • Forme Batteriche: listeria (neonati), meningococco, pneumococco, streptococcus pyogenes. Patogenesi • Prevalentemente la via ematogena, ma anche respiratoria. Diagnosi • Quadro clinico non consente una diagnosi eziologica, ma consente di individuare il distretto del sistema nervoso prevalentemente interessato. • Eziologie più probabili: Tarda estate ed autunno → meningiti e encefaliti virali Inverno → più frequenti le meningiti batteriche • Esame del liquor (liquido cefalo-rachidiano) Controllo • Antibiotici o terapie antivirali a seconda dell’eziologia.. Meningite da Meningococco Manifestazioni Cliniche • Infezione con N. meningitidis si presenta in due modi: 1 - meningococcemia, caratterizzata da lesioni alla pelle 2 - meningite batterica acuta. Agente Eziologico • Neisseria meningitidis • Presenza di capsula polisaccaridica che ne impedisce la fagocitosi e uccisione da parte delle cellule del sistema immunitario. Classificazione e Tipologie Antigeniche • Raggruppato sulla base dei polisaccaridi capsulari in 13 sierogruppi di cui 5 responsabili della maggior parte delle meningiti: A, B, C, Y e W135. Patogenesi • Aspirazione di particelle infettive → attacco alle cellule epiteliali della mucosa naso-faringea e oro-faringea → attraversamento della barriera (mucosa) e entrata nel sangue → attraversamento della barriera emato-encefalica e infezione delle meningi. Meningite da Meningococco Difese dell’ospite • Resistenza alla fagocitosi del meningococco. • Meningococchi creano infezioni sistemiche solo in individui privi di anticorpi nel siero diretti contro gli antigeni capsulari e non capsulari del ceppo in questione, o in pazienti che presentano deficienza nell’azione tardiva dei componenti del complemento. Epidemiologia • Asintomatica presenza di meningococchi nel tratto naso-faringeo fornisce una riserva di infezione ma aumenta l’immunità dell’ospite. • La maggior parte dei casi di meningite si registra nei bambini tra i 3 mesi e un anno. • Meningite meningococcica si manifesta sia sporadicamente (principalmente meningococchi di gruppo B and C) che epidemicamente (principalmente meningococchi di gruppo A), con maggior incidenza durante il tardo inverno e l’inizio della primavera. Diagnosi • Sintomi sono solo indicativi. • Analisi della presenza di N meningitidis in campioni di sangue, liquido cefalorachidiano e secrezioni naso-faringee raccolte prima della somministrazione di antibiotici. Meningite da Meningococco Controllo • Antibiotici. • Contatti con persone infette richiedono profilassi con antibiotici. • Sono disponibili vaccini polisaccaridici che coniugati contro i meningococchi dei gruppi A, C, Y, e W135. • Non è ancora disponibile il vaccino contro il sierogruppo B. • In bambini sotto un anno di età i livelli di anticorpi decrescono rapidamente dopo l’immunizzazione e quindi non è raccomandata nessuna vaccinazione. Meningite da Meningococco Tubercolosi Manifestazioni Cliniche • Tubercolosi colpisce principalmente le basse vie respiratorie, ma anche altre parti del corpo quali ossa, reni, meningi, linfonodi. • A volte asintomatica. • Sintomatologia prevalentemente a livello polmonare è caratterizzata da: produzione cronica di muco con tosse modesta basso grado di febbre subcontinua cefalea, astenia, sudorazione perdita di peso Agente Eziologico • Mycobacterium tuberculosis (bacillo di Koch) Bastoncini sottili curvi Resistenti ad acidi, basi e alla disidratazione La moltiplicazione su terreni ricchi è molto lenta, con tempo di duplicazione che varia da 18 a 24 ore (isolati clinici possono richiedere da 4 a 6 settimane per crescere). Tubercolosi Classificazione e Tipi Antigenici • Sulla base della velocità di crescita, produzione di catalasi e niacina, e pigmentazione alla luce o al buio, i micobatteri sono classificati in specie appartenenti al gruppo del “Mycobacterium tuberculosis complex” (M. tuberculosis, M. bovis, M. africanum, M. microtii) e specie non tubercolari. • Oggi tecnologie con sonde geniche facilitano questa distinzione. Patogenesi • Il micobatterio della tubercolosi raggiunge gli alveoli polmonari per via aerea attraverso le goccioline di saliva → resistono alla fagocitosi da parte dei macrofagi alveolari e si moltiplicano, formano lesioni primarie o tubercoli → questi poi si propagano ai linfonodi, entrano nel sistema circolatorio attraverso il quale ritornano ai polmoni. • La degenerazione del tessuto è il risultato della ipersensibilità cellulo-mediata. Tubercolosi Tubercolosi Difese dell’Ospite • Sensibilità determinata da fattori genetici e fattori etnici. • Resistenza acquisita è mediata dai linfociti T, i quali lisano i macrofagi infettati, direttamente o attivando essi stessi mediatori solubili (interferone gamma) necessari alla distruzione dei bacilli intracellulari. Gli anticorpi non giocano un ruolo protettivo. Epidemiologia • M tuberculosis è contagioso, ma solo il 5-10 % dei soggetti normali infettati sviluppano la malattia attiva. • Più comune tra gli anziani, poveri, malnutriti, o in soggetti immunodepressi, specialmente persone infettate con il virus HIV. Diagnosi • Infezione recente è evidenziata come risultato positivo del test cutaneo Mantoux. • Una diagnosi della patologia in fase attiva è basata sulle manifestazioni cliniche, una radiografia toracica non normale, bacilli acidofili nella saliva o in campioni broncoscopici e isolamento del micobatterio. • Saggi basati sull'amplificazione dei geni del micobatterio sono stati recentemente messi a punto. Tubercolosi Trattamento e Controllo • Terapia che richiede lunghi periodi: cura di 6 - 9 mesi a base di isoniazide, rifampicina, pyrazinamide and ethambutolo. • Ulteriori sostanze possono essere utilizzate se sospettata resistenza (ad esempio infezione in immigrati del sud-est asiatico o di aree dove è stata documentata la presenza di tubercolosi antibiotico-resistente). • Se il paziente è HIV positivo è raccomandato un trattamento per periodi più lunghi (9-12 mesi). • Se il test con PPD è positivo senza altri segni e sintomi si giustificherebbe un trattamento di profilassi con isoniazide per 6 mesi. • Il vaccino BCG (M. bovis) è utilizzato in più di 120 paesi, ma la sua efficienza è incerta. La situazione epidemica attuale ha spinto una rivalutazione del suo utilizzo, specialmente in soggetti ad alto rischio. Tubercolosi Manteaux o “Prova della Tubercolina” • Test cutaneo che si effettua con un derivato proteico purificato dal microorganismo (purified protein derivative = PPD). • Consiste nel verificare, leggendo sulla cute, come reagisce il nostro sistema immunitario al contatto, dopo inoculazione sottocutanea, con la PDD. • Il nostro sistema immunitario può comportarsi in tre modi: NON REAGIRE: sulla cute non si forma nulla – non si è mai contratta l’infezione. REAGIRE NORMALMENTE: sulla cute si forma una piccola papula dura – nel passato ci si è infettati con il micobaterio (ammalandosi o no) per il quale è rimasta memoria immunologica. REAGIRE MOLTO VIVACEMENTE: sulla cute si forma una grossa papula che può arrivare all’ulcerazione – l’infezione è in atto anche se non si manifesta. Salmonellosi Manifestazioni Cliniche • Le salmonellosi: serie di patologie che vanno dalla comune Salmonella gastroenteritis (diarrea, dolori addominali, e febbre) alle febbri enteriche (inclusa la febbre tifoide) le quali sono malattie febbrili sistemiche minacciose per la vita e richiedono una pronta terapia antibiotica. • Sono infezioni locali con uno stadio di portatore asintomatico. • Le forme più comuni di salmonellosi sono gastroenterite che guariscono da sole. Agente Eziologico • Specie del genere Salmonella. • Salmonella sono bacilli Gram-negativi, flagellati anaerobi facoltativi. Classificazione e Tipi Antigenici • Salmonelle sono caratterizzate da antigeni O, H, e Vi. • Sono conosciuti più di 1800 sierotipi che la classificazione corrente considera essere specie differenti. Salmonellosi Patogenesi • Le salmonelle ingerite resistono alla barriera costituita dall’acido gastrico → invadono la mucosa intestinale → producono tossine. • L’invasione delle cellule epiteliali → rilascio di citochine proinfiammatorie → reazione infiammatoria. • La risposta infiammatoria acuta causa diarrea e può portare a ulcerazione e distruzione della mucosa intestinale. I batteri possono passare dall’intestino alla via sistemica e causare patologie più serie. Difese dell’Ospite • Difese non specifiche: acidità del succo gastrico, muco intestinale, motilità intestinale (peristalsi), lactoferrina, e lisozima. • Difese specifiche: anticorpi della mucosa e sistemici Salmonellosi Salmonellosi Epidemiologia • Le salmonellosi non tifoidi sono patologie umane e animali diffuse in tutto il mondo. • Gli animali sono la principale riserva, e la malattia è solitamente contratta attraverso cibi o acqua contaminata, sebbene venga trasmessa anche da persona a persona. • Le salmonelle che causano la febbre tifoide e altre febbri enteriche sono trasmesse principalmente da persona a persona attraverso la via oro-fecale e non hanno significanti riserve animali. • Portatori umani asintomatici possono diffondere la malattia. Diagnosi • Vengono considerate salmonellosi ogni forma di diarrea acuta o malattia febbrile senza ovvie cause. • La diagnosi viene confermata isolando l’organismo da campioni clinici di feci o sangue. Controllo • Vaccini effettivi esistono per la febbre tifoide ma non per le salmonellosi non-tifoidi. • Controllo attraverso le pratiche igieniche di macellazione e la cottura e refrigerazione dei cibi. Colera Manifestazioni Cliniche • Diarrea secretoria potenzialmente mortale e epidemica. • Numerose e voluminose scariche acquose, spesso accompagnate da vomito, che portano come conseguenza shock ipovolemico e acidosi. In poche ore si possono arrivare a perdere 10-15 litri di liquidi (50-100 scariche al giorno). • La cute si presenta fredda e sudata e non si ha febbre. • Il periodo di incubazione varia da 1 a 5 giorni. Agente Eziologico • Vibrio cholerae • I Vibrioni sono bastoncini curvi Gram-negativi, altamente mobili con un singolo flagello polare. • Tollerano condizioni alcaline che uccidono i più comuni microorganismi commensali che costituiscono la flora batterica intestinale, ma sono sensibili agli acidi. Colera Classificazione e Tipologie Antigeniche • Due sierotipi enterotossici identificati per agglutinazione in O con antisiero specifico per il gruppo 1 diretto contro il lipopolisaccaride che costituisce la parete cellulare. • Sierogruppo O139 (l’ultimo sierogruppo di V. cholerae che è stato identificato) identificato con: 1) assenza di agglutinazione in O con antisiero specifico per il gruppo 1; 2) agglutinazione in O con specifico antisiero per il gruppo 139; 3) con la presenza di capsula. Patogenesi • Il colera è trasmesso attraverso la via oro-fecale. • I vibrioni sono sensibili agli acidi, e la maggior parte muore nello stomaco → gli organismi virulenti che sopravvivono aderiscono e colonizzano l’intestino tenue → secernono la potente enterotossina del colera (CT, anche chiamata "choleragena") → lega la membrana plasmatica delle cellule epiteliali intestinali → rilascia una subunità attiva enzimaticamente → incremento della produzione di adenosina 5’-monofosfato ciclico (cAMP). • Il risultante alto livello intracellulare di cAMP causa una massiva secrezione di elettroliti e acqua nel lume intestinale. Colera Colera Difese dell’Ospite • Difese aspecifiche: acidi gastrici, secrezione mucosa e motilità intestinale (sono più esposte persone che praticano terapie antiacido: es.il bicarbonato abbassa le difese). • L’allattamento, nelle aree dove la patologia è endemica, è molto importante per proteggere i bambini dalla patologia. • Difese specifiche: immunoglobuline secretorie (IgA) e sistemiche IgG, contro l’antigene somatico dei i vibrioni, proteine della membrana esterna, e/o l’enterotossina e altro (La mobilità, caratteristica del vibrione, viene bloccata da uno specifico anticorpo somatico). Epidemiologia • Il colera è endemico o epidemico in aree dove le misure igieniche sono carenti. • Compare sporadicamente in paesi in via di sviluppo. • Sulle coste può essere presente e diffondersi attraverso molluschi e plankton. (Enteriti causate con l’halofilo V. parahaemolyticus sono associate con cibo di mare crudo o impropriamente cotto). • Convalescenze a lungo termine sono rare. Colera Diagnosi • Comparsa di straordinarie diarree acquose severe (DIARREA RISIFORME). • Diagnosi rapida: esame microscopico di un campione di liquido. • Altri metodi sono: coprocoltura o tamponi rettali su TCBS agar e altri terreni selettivi e non selettivi; test di agglutinazione delle colonie con specifico antisiero; test di fermentazione (ossidasi positivi); colture su brodi di arricchimento con peptone seguiti da test con anticorpi fluorescenti o diagnosi sierologiche retroattive. Tecniche di “polymerase chain reaction” (PCR) e tecniche rapide di biologia molecolare. Controllo • Il controllo attraverso il miglioramento delle condizioni igieniche è efficace ma non attuabile in aree dove la malattia è endemica. Colera Controllo • Un buon vaccino non è ancora stato sviluppato. • Un vaccino parenterale costituito dal batterio ucciso è stato ampiamente utilizzato, ma è relativamente inefficacie e non è generalmente raccomandato. • Un vaccino sperimentale orale costituito da cellule intere uccise e subunità B della tossina non ha dimostrato essere ottimale. • Mutanti attenuati geneticamente ingenierizzati del batterio vivo sono promettenti, ma tali ceppi possono causare diarrea con effetti collaterali. • Profilassi antibiotica è attuabile sono per piccoli gruppi e per brevi periodi di tempo (cotrimoxazolo). Altre Infezioni da Vibrioni • Altri sierogruppi di V. cholerae patologie diarroiche e altre infezioni, ma non sono associate con il colera epidemico. • Alcune specie del genere Campylobacter (formalmente comprese nei Vibrioni) possono causare enteriti. C. pylori, ora conosciuto come Helicobacter pylori, è associato all’ulcera gastrica e duodenale. Endospore • Caratteristica del genere Clostridium e del genere Bacillus. • Forme di resistenza batteriche: permettono alla coltura batterica di sopravvivere anche se le condizioni ambientali diventano inospitali. ► Resistono ad agenti chimici - disinfettanti e altro ► Resistono ad agenti fisici - calore e radiazioni UV • Per uccidere le spore è necessaria sterilizzazione con calore umido a 120°C per almeno 30 minuti. • Se le condizioni in cui si trovano le endospore sono ottimali germinano originando nuovamente batteri. • Attenzione: differenti sono le spore presenti nei funghi e nelle piante, le quali hanno funzioni riproduttive e non di resistenza. Endospore Ovale Terminale Subterminale Centrale Sferica Ovale Sferica Tetano Manifestazioni Cliniche • Comparsa di dolorose contratture toniche localizzate o generalizzate che evolvono in senso ascendente (dalle gambe al tronco) e arrivano ad interessare il collo, il dorso, il torcae e gli arti: contrazione dei muscoli attorno a una ferita dolore al collo, ai muscoli mascellari (trisma) e attorno alla ferita nessuna febbre sudorazione profusa rigidità muscolare e spasmi (paralisi spastica) tachicardia e ipertensione • Il periodo di incubazione varia da qualche ora a qualche settimana. Agente Eziologico • Clostridium tetani • Bacilli con endospore terminali. Classificazione e Tipologie Antigeniche • C tetani è unico e non presenta sierotipi. Tetano Patogenesi • Contaminazione di una ferita profonda con il C. tetani nella sua forma vegetativa o spore. • L’ambiente anaerobico del tessuto facilita la replicazione di C tetani (anaerobio stretto: l’ossigeno risulta essere tossico) e la secrezione di esotossine. • Tossina spasmogenica, tetanospasmina, si fissa ai neuroni inibitori e blocca il rilascio dei neurotrasmettitori, glicina e acido gamma-aminobutyrico (GABA). Difese dell’Ospite • Sostanzialmente assenti. • La malattia non produce immunità nel paziente. • Immunità attiva segue vaccinazione con tossoide tetanico. Epidemiologia • C. tetani si trova in tutto il mondo. • Ubiquitario nel suolo, ed è ritrovato occasionalmente nella flora intestinale dell’uomo e di animali. Tetano Tetano Diagnosi • Diagnosi avviene principalmente attraverso i sintomi clinici. • Presenza della ferita non è ovvia e in più C. tetani è ritrovato solo in un terzo di tutte le ferite responsabili del tetano. Controllo • Somministrazione del tossoide tetanico è una misura preventiva. • L’infezione del C tetani è trattata con agenti antimicrobici (metronidazolo or penicillina) e attraverso la pulizia locale della ferita (antisettici o meglio acqua ossigenata). • Somministrazione di immunoglobuline antitetaniche necessarie a neutralizzare la tossina in circolo • Terapie di supporto (trattamento delle contratture e prevenzione complicanze). Botulismo Manifestazioni Cliniche • Sintomi appaiono dopo 12-48 ore • Nelle fasi precoci può presentare sintomi gastrointestinali (dolori addominali, vomito e diarrea) • Colpiti inizialmente i nervi cranici, segue poi una discesa con paralisi simmetrica dei nervi motori, con coinvolgimento critico dell’apparato respiratorio. • Paralisi flaccida muscolare. Agente Eziologico • Clostridium botulinum • Bacilli con spore ovali subterminali. • Vive con maggior difficoltà in cibi acidi, salati o zuccherati, e in presenza di ossigeno (anaerobio stretto). Classificazione e Tipi Antigenici • Sette tipi di neurotossine: chiamate A, B, C, D, E, F, e G, alcune delle quali hanno mostrato essere codificate da DNA fagico. Botulismo Patogenesi • Ci sono tre forme: - botulismo adulto: ingestione di tossina preformata presente nel cibo. - botulismo infantile: l’organismo si replica e secerne la tossina nel tratto (rischio per i bambini). intestinale - botulismo da ferita, nel quale l’organismo si replica nella ferita e secerne la tossina. • La tossina lega le giunzioni neuromuscolari dei nervi del sistema parasimpatico e interferisce con il rilascio di acetilcolina, causando la paralisi flaccida dei muscoli. Difese dell’Ospite • Non sono conosciuti meccanismi di difesa. Epidemiologia • C botulinum è distribuito in tutto il mondo ed è ubiquitario nel suolo. • Cottura impropria di cibi conservati è la principale causa di botulismo da avvelenamento. Botulismo Botulismo Diagnosi • Attraverso i sintomi clinici, specialmente quelli gastrointestinali e neurologici. • Conferme con analisi di laboratorio (liquido cerebro spinale normale aiuta ad escludere una possibile diagnosi di numerose altre patologie del sistema nervoso centrale). Controllo • Eliminazione della fonte della tossina attraverso una corretta manipolazione dei cibi (processi industriali). • Misure finalizzate a neutralizzare la tossina non legata se diagnosticato avvelenamento. • Cure di supporto sono di primaria importanza. Botulismo Attenzione alle conserve!!! • Gli alimenti contaminati spesso non presentano alterazioni nell’aspetto e nel sapore. • La tossina viene distrutta a 80°C per 30 minuti, ma le spore resistono (conserve casalinghe fatte bollire a 100°C garantiscono l’eliminazione della tossina, ma non delle spore). • Conserve casalinghe vanno consumate entro breve tempo dalla cottura altrimenti le spore germinano e producono nuovamente la tossina. • Attenzione ai bambini fino ad un anno: il C. botuninum può colonizzare più facilmente il tratto gastro-intestinale. Nel Primo Soccorso: • Ospedalizzare con urgenza monitorando i parametri vitali. • Portare i resti del cibo in ospedale. • Se necessario effettuare respirazione artificiale. Coronavirus Manifestazioni Cliniche • I Coronavirus umani causano infezioni acute non gravi dell’appartato respiratorio superiore (causa più del 30% dei comuni raffreddori). • Raramente causano infezioni alle basse vie respiratorie. Struttura • Particelle sferiche o pleiomorfe con pericapside e contenenti single-stranded (positive-sense) RNA associato con una nucleoproteina all’interno di un capside costituito da matrice proteica. • Il pericapside possiede proiezioni glicoproteiche. Classificazione • Coronavirus (e i torovirus) sono classificati insieme sulla base della corona o alone apparente formato dalle glicoproteine del pericapside, e sulle caratteristiche chimiche e di replicazione. • Più coronavirus umani sono rientrano in due dei tre eistenti sierotipi: OC43-like and 229E-like. Coronavirus Moltiplicazione • Entrata nella cella ospite → il genoma si libera dall’involucro (uncoating) → viene trascritto e tradotto → nuovi virioni si formano per gemmazione dalla membrana cellulare della cellula ospite. Patogenesi • Trasmissione solitamente per via aerea, attraverso goccioline che entrano e adericscono alla mucosa nasale. • I virus si replicano localmente nelle cellule dell’epitelio ciliato: danno cellulare e infiammazione. Difese dell’Ospite • La risoluzione dell’infezione è seguita dalla comparsa di anticorpi nel siero e nelle secrezioni nasali. • L’immunità sparisce nell’arco di un anno o due. Coronavirus Epidemiologia • Picco di maggiore incidenza durante l’inverno, assumendo la forma di locali epidemie della durata di settimane o mesi. • Lo stesso sierotipo può ritornare nella stessa area dopo molti anni. Diagnosi • Raffreddori causati dal coronavirus non possono essere distinti clinicamente da altri raffreddori. • Diagnosi di laboratorio possono essere fatte sulla base di titoli anticorpali. • Il virus è difficile da isolare. • Test di ibridazione dell’acido nucleico (including PCR) stanno per essere ora introdotte. Controllo • Il trattamento dei comuni raffreddori è sintomatico, e non sono disponibili vaccini o specifici farmaci. • Misure di igiene riducono il tasso di trasmissione. SARS Definizione Severe Acute Respiratory Syndrome → sindrome polmonare caratterizzata da focolai broncopolmonari, ad insorgenza rapida, accompagnati da febbre elevata, tosse e stato confusionale ed anche diarrea profusa. Manifestazioni Cliniche • Febbre elevata (superiore a 38°C) • Tosse e difficoltà respiratorie → Dispnea e Tachipnea • Tachicardia • Malessere generale • Dolori muscolari e cefalea • Talvolta stato confusionale e diarrea (anche profusa) • Test di laboratorio mostrano → Trombocitopenia (diminuz. di piastrine) e Leucopenia (diminuz. di globuli bianchi) Agente Eziologico • Nuova forma di Coronavirus SARS Patogenesi • Trasmissione solitamente per via aerea, attraverso goccioline che entrano e aderiscono alla mucosa nasale. Epidemiologia • Primi casi ad Hong Kong e in Vietnam (Hanoi). • Successivamente a Singapore e Canada e Australia. Diagnosi • Difficile diagnosi bastata sui sintomi. • Test diagnostico in via di sviluppo. Controllo • Quarantena dei soggetti affetti. • Vaccino in via di sviluppo. • Misure di igiene riducono il tasso di trasmissione.