TI INTERESSA UNA SCUOLA DI
QUALITÀ?
INSIEME SI PUÒ
Giornata europea dei genitori e della
scuola
12 gennaio 2013
Non riesco a capacitarmi del fatto che
abbiamo accettato che la Scuola sia
campo di battaglia tra genitoridocenti-studenti anziché pavimento su
cui muoversi per realizzare:
la scoperta dei talenti e dei punti
deboli di un ragazzo o di una ragazza.
L’educazione non è qualcosa che si
improvvisa, ma richiede, caso per
caso, un progetto condiviso.
Una relazione frustrante perché
ridotta al criterio utilitaristico di
produrre voti e promozioni, anziché
accompagnare uomini e donne a
costruire un’anima «pronta»
«Quando la tua anima è pronta, lo
sono anche le cose».
Perché non si fanno colloqui ad inizio
anno, quando non ci sono ancora voti,
per mettersi d’accordo - genitori e
insegnanti - sugli obiettivi educativi da
raggiungere a casa e a scuola?
Perché a questi colloqui in un secondo
momento non partecipano anche i
ragazzi così da poter ascoltare il loro
punto di vista, le difficoltà che
incontrano, i sogni, i progetti?
Come faccio a insegnare ad un mio
alunno la disciplina della terzina
dantesca, se a 16-17 anni ancora
non rifà il letto da solo?
Se non c’è un progetto educativo
condiviso gli insegnanti diventano
erogatori di voti, i genitori clienti, gli
studenti utenti. Una relazione in
perfetto stile utilitaristico, con
persone trasformate in prodotti di
una catena di montaggio di diplomi.
Ma «l’uomo non è mai prodotto,
mai mezzo, ma sempre fine».
«È importante trovare una guida e
avere qualcuno che ci aiuti a capire
la complessità del mondo.
Io non l’ho mai avuto mentre
crescevo».
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