Il riordino degli istituti professionali in Italia: stato dell’arte e prospettive Corso su Alternanza scuola-lavoro e terza area Vicenza, 26.3.2010 1 Sommario Il riordino del sistema formativo nazionale Il nuovo Regolamenti degli istituti professionali Che cosa resta da fare e le questioni aperte 2 1. Il riordino del sistema formativo nazionale 3 Le ultime riforme in Italia Licei: 1923 Istituti tecnici: 1931 Formazione professionale: 1978 Istituti professionali: 1992 4 La “riforma” in corso (2009-2010) riguarda sia il primo che il secondo ciclo di istruzione, e si presenta come un “mosaico” di provvedimenti di revisione del sistema formativo nazionale, in forma “incrementale”, in cui si intrecciano aspetti di tipo ordinamentale, curricolare, organizzativo, finanziario, … 5 Regolamento Istruzione degli adulti Valutazione degli alunni Atto di indirizzo per il primo ciclo Regolamento Istruzione tecnica Regolamento IFTS ITS Regolamento Istruzione professionale revisione classi di concorso Regolamento Licei Formazione iniziale degli insegnanti Provvedimenti approvati Regolamento Organici ATA Rete scolastica Riforma organi collegiali Provvedimenti in attesa di 6 approvazione Il processo di riordino del secondo ciclo, culminato nell’approvazione dei 3 regolamenti governativi dei licei, degli istituti tecnici e professionali: - ha come basi di riferimento generali il Dlgs 226/2005 e la legge 53/2003 (riforma Moratti) di cui modifica radicalmente l’impianto, in particolare verso il superamento della prospettiva di “licealizzazione” del sistema, - ha come basi di riferimento specifiche il “riordino” previsto ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e dell’articolo 13, comma 1-quinquies, del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40. 7 Principali indirizzi del MIUR per il riordino della scuola secondaria 1. Rendere più semplici e chiari gli indirizzi di studio, superando la frammentazione attuale di oltre 900 tipi di sperimentazioni 2. Rilanciare l’istruzione tecnica e professionale dando pari dignità anche percorsi non liceali, in modo da valorizzare i diversi tipi di talenti dei giovani, ridurre la dispersione scolastica e rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro 8 3. Adottare un approccio curriculare “per competenze”, in coerenza con il Quadro europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente (EQF) anche per superare il nozionismo e il disciplinarismo tipico della scuola italiana 4. Incorporare nel curricolo le competenzechiave di cittadinanza, a partire dall’obbligo di istruzione 5. Allineare il tempo-scuola degli studenti a quello medio europeo 9 6. Valorizzare l’autonomia scolastica, fornendo alle scuole un quadro curriculare nazionale come base per lo sviluppo della propria offerta formativa, per rispondere alle esigenze degli studenti e del territorio 7. Migliorare la cooperazione tra scuola e mondo del lavoro, anche per ridurre lo scarto tra teoria e pratica, in vista di un migliore inserimento lavorativo dei giovani. 10 Le priorità di azione secondo “Italia 2020” (Gelmini-Sacconi) Facilitare la transizione dalla scuola al lavoro Rilanciare l’istruzione tecnico-professionale Rilanciare il contratto di apprendistato Ripensare l’utilizzo dei tirocini formativi, promuovere le esperienze di lavoro nel corso degli studi, educare alla sicurezza sul lavoro, costruire sin dalla scuola e dalla università la tutela pensionistica Ripensare il ruolo della formazione universitaria Aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro 11 Per il secondo ciclo, il risultato che si profila: - conferma sostanzialmente l’ordinamento tradizionale italiano, basato su 5 “canali” di offerta formativa, 3 statali (licei, istituti tecnici, istituti professionali), 2 gestiti dalle Regioni (istruzione e formazione professionale e apprendistato in obbligo formativo) - si apre ad una prospettiva “federalista” soprattutto a livello organizzativo, dagli esiti non del tutto prevedibili. Il cambiamento (potenzialmente) più profondo è a livello curriculare e didattico. 12 ITS IFTS 19 Esame di Stato 6 LICEI 16 11 Ist.Tec. offerta coordinata 6 21 Ist.Pr. SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE qualifiche IFP 14 Età PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Diritto – dovere all’istruzione e alla formazione 18 7 6 5 4 3 2 13 MERCATO DEL LAVORO UNIVERSITA’ 22 Livello EQF APPRENDISTATO Età 24 Il nuovo sistema formativo italiano Il riordino del secondo ciclo è pertanto solo un punto di partenza, in quanto apre un cantiere di lavoro che richiederà alle scuole un lavoro di assestamento per almeno 4-5 anni … Dopo 3 anni dall’entrata in vigore, è prevista una prima verifica con la possibilità di aggiustamenti e revisioni sulla base dell’esperienza… 14 Quando si riforma… c’è chi si dà da fare per abbattere… … e chi si dà da fare per far crescere… 15 2. Il nuovo Regolamento degli istituti professionali nel quadro del secondo ciclo 16 Gli aspetti comuni dei nuovi percorsi della scuola secondaria L’impianto curricolare 2+2+1, con il primo biennio comune, il secondo biennio di indirizzo e il quinto anno orientativo alla scelta dell’università o del mondo del lavoro Una quota di autonomia (oraria) e di flessibilità (disciplinare) da gestire d’intesa con le Regioni, le Province e/o con le scuole 17 Lo “zoccolo comune” dei nuovi curricoli Lingua italiana Lingua straniera Storia Matematica Scienze Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività alternative Cittadinanza e costituzione 18 2.1 Il sistema dei licei 19 È il settore scolastico che in generale viene meno toccato dalla riforma, anche se sono previsti nuovi indirizzi (es. linguistico, coreutico-musicale) e nuove opzioni, soprattutto nel liceo artistico e scientifico. Si prevede una modernizzazione di questi istituti con il potenziamento delle discipline scientifiche e le lingue straniere 20 Si articola in 6 percorsi: • artistico, Con 6 indirizzi • arti figurative; • architettura e ambiente; • design; • audiovisivo e multimediale; • grafica; • scenografia. • classico, • linguistico, • musicale e coreutico, • scientifico (con l’opzione “scienze applicate”) • delle scienze umane (con l’opzione economico-sociale). 21 2.2 I nuovi istituti tecnici 22 È il settore scolastico che ha avuto le più rilevanti modifiche con la riforma, in termini di accorpamento di indirizzi e introduzione di nuovi indirizzi Gli IT sono fortemente orientati alla preparazione alle nuove tecnologie e metodologie (“le scuole dell’innovazione”), che richiedono un stretta collaborazione con il mondo delle imprese e una didattica laboratoriale. Il rilancio di questi istituti è fortemente sostenuto dalle associazioni degli imprenditori data l’importanza fondamentale di diplomati tecnici per il futuro dell’Italia nell’economia 23 mondiale Gli indirizzi del settore “economico” B1 “Amministrazione, finanza e marketing” Articolazioni: “Relazioni internazionali per il Marketing” “Sistemi informativi aziendali” B2 “Turismo” 24 Gli indirizzi del settore “tecnologico” C1 “Meccanica, meccatronica ed energia” C2 “Trasporti e logistica” Articolazioni: “Costruzione del mezzo”, “Conduzione del mezzo” e “Logistica” C3 “Elettronica ed elettrotecnica” Articolazioni: “Meccanica e meccatronica” ed “Energia” Articolazioni: “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione” C4 “Informatica e telecomunicazioni” Articolazioni: “Informatica” e “Telecomunicazioni” 25 C5 “Grafica e comunicazione” C6 “Chimica, materiali e biotecnologie” C7 “Sistema moda” Articolazioni: “Tessile, abbigliamento e moda” e “Calzature e moda” C8 “Agraria, agroalimentare e agroindustria” Articolazioni: “Chimica e materiali”, “Biotecnologie ambientali” e “Biotecnologie sanitarie” Articolazioni: “Produzioni e trasformazioni”, “Gestione dell’ambiente e del territorio” e “Viticoltura ed enologia” C9 “Costruzioni, ambiente e territorio” Articolazione: “Geotecnico” 26 2.3 I nuovi istituti professionali 27 La revisione di questi percorsi – che ha portato ad un superamento del modello 3+2 a favore di un unico percorso quinquennale - pone agli IP non pochi problemi di identità (rispetto agli IT e alla IFP), anche se intende caratterizzarsi come risposta alla nuova domanda professionale emergente a livello settoriale e territoriale, soprattutto nell’ambito dei servizi. È il settore scolastico che più dipende dalle scelte politiche del nuovo “federalismo scolastico e formativo”, in particolare per “l’offerta coordinata” con i corsi di formazione professionale triennale eventualmente autorizzati dalle Regioni 28 “Nel quadro di intese tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministero dell’economia e delle finanze e le singole Regioni, per i giovani tra i 14 e i 18 anni, gli istituti professionali possono svolgere - in regime di sussidiarietà - un ruolo integrativo e complementare rispetto ai sistemi regionali di istruzione e formazione professionale per il rilascio di qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali indicati negli Accordi di cui all’art.27, comma 2, del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226...” 29 L’Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni del 5 febbraio 2009 per la definizione delle condizioni e delle fasi relative della messa a regime del sistema del secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale 30 ….e il mancato accordo politico StatoRegioni sulle qualifiche e diplomi Il confronto istituzionale, a livello tecnico, con il Ministero del Lavoro e il Coordinamento delle Regioni deve assumere ancora in via definitiva il repertorio nazionale : -delle qualifiche professionali nell’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione (cfr. decreto interministeriale MIUR – MLSPS 29/05/09 pubblicato sulla G.U. n. 140 del 19/06/09) e quello -dei diplomi professionali quadriennali. 31 Gli indirizzi del settore “servizi” B1 - “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” B2 - “Servizi socio-sanitari” , Articolazioni : - “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie,Odontotecnico” - “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico”. B3 - “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, Articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita”, “Accoglienza turistica” B4 - “Servizi commerciali”. 32 Figure professionali relative alle qualifiche dei percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale di riferimento per il settore servizi: •OPERATORE PER LA RISTORAZIONE •OPERATORE PER I SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA •OPERATORE AMMINISTRATIVO - SEGRETARIALE •OPERATORE PER I SERVIZI DI VENDITA •OPERATORE PER LA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE •OPERATORE AGRICOLO 33 Gli indirizzi del settore “industria e artigianato” C1- “Produzioni industriali e artigianali” Articolazioni: “Industria” “Artigianato” C2 - “Manutenzione e assistenza tecnica” 34 Figure professionali relative alle qualifiche dei percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale di riferimento per il settore industria e artigianato • • • • • • • • • • • OPERATORE PER L’ABBIGLIAMENTO OPERATORE PER LE CALZATURE OPERATORE PER LE PRODUZIONI CHIMICHE OPERATORE EDILE OPERATORE ELETTRICO OPERATORE ELETTRONICO OPERATORE GRAFICO OPERATORE PER GLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI OPERATORE PER LE LAVORAZIONI ARTISTICHE OPERATORE PER IL LEGNO OPERATORE PER IL MONTAGGIO E LA MANUTENZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO • OPERATORE PER LA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE • OPERATORE MECCANICO • OPERATORE PER I SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI 35 I collegamenti con la formazione tecnica superiore (Schema di Regolamento, art.2, comma 4) “Agli istituti professionali si riferiscono gli istituti tecnici superiori secondo quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell’11 aprile 2008, con l’obiettivo prioritario di sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese”. 36 3. Che cosa resta da fare e le questioni aperte 37 - Le “linee guida”, indicanti i risultati di apprendimento espressi in termini di competenze, abilità, conoscenze (le indicazioni nazionali sugli obiettivi didattici e sui contenuti di insegnamento) - l’articolazione delle cattedre per ciascuno dei percorsi, in relazione alle classi di concorso del personale docente; - gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione. 38 Questioni aperte a) Sul piano ordinamentale • Le confluenze • La quota di autonomia/flessibilità e lo sviluppo dell’offerta formativa di istituto; b) Sul piano curricolare • Gli insegnamenti scientifici, • Gli insegnamenti linguistici (CLIL) • L’insegnamento di “cittadinanza e costituzione”; 39 c) Sul piano organizzativo • la gestione dell’alternanza scuola – lavoro; • La gestione degli orari settimanali (es. unità di insegnamento di 50 minuti,rientri pomeridiani, …) • I criteri per l’organizzazione dei CTS, dei Dipartimenti e dell’Ufficio tecnico • Il coinvolgimento delle scuole autonome e del mondo del lavoro • Le misure di accompagnamento 40 L’identità e la specificità dei nuovi percorsi: quale orientamento? • Quale unitarietà e quale differenziazione dell’offerta formativa secondaria, a partire dal primo biennio? • Quale rapporto tra le competenze culturali, le competenze tecnico- professionali, le competenze di cittadinanza? • Quale continuità del curricolo dal primo al secondo ciclo e dal secondo ciclo al post-secondario (nella prospettiva del lifelong learning)? 41 Altri aspetti critici emersi: - Criteri per l’equivalenza formativa tra licei, istituti tecnici, professionali e FP - Assumere gli assi culturali dell’obbligo di istruzione come riferimento di massima anche per i traguardi di competenza al termine del quinquennio - Garantire uno zoccolo curriculare comune almeno per le discipline di base o caratterizzanti Che fare? - Valenza orientativa del primo biennio e gestione dei passaggi e delle transizioni (rischio di fare una quarta e quinta media?) (es. italiano, matematica, …) 42 Indicazioni nazionali e autonomia delle scuole a) Autonomia Le istituzioni scolastiche possono modificare il monte ore annuale delle discipline di insegnamento di ciascun anno scolastico per una quota non superiore al 20% per realizzare attività e insegnamenti facoltativi, coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente in relazione al percorso scelto. L’orario di ciascuna disciplina non può essere ridotto oltre il 20%... Le richieste sono formulate all’atto delle iscrizioni alle classi. 43 b) Flessibilità Gli spazi di flessibilità previsti dai Regolamenti consentono di articolare le aree di indirizzo in opzioni non previste dal regolamento governativo. Gli studenti scelgono le opzioni a conclusione del primo biennio. Le opzioni (es. IP) possono essere previste solo se sono: - coerenti con il profilo professionale dell’indirizzo di studi; - comprese entro le quote di flessibilità del 35% (196 ore) e del 40%; - contenute in un apposito elenco nazionale, aggiornato ogni 3 anni, che indica anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzati. 44 Biennio e percorsi triennali di qualifica (art. 5 del Regolamento, comma 3 c) “Possono utilizzare gli spazi di flessibilità anche nel primo biennio entro il 25% dell’orario annuale delle lezioni per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale regionale di cui all’articolo 2, comma 3, nei limiti degli assetti ordinamentali e delle consistenze di organico previsti dal presente regolamento. Nella fase transitoria gli istituti professionali di Stato possono svolgere detto ruolo a seguito della stipula delle intese di cui all’articolo 8, comma 2, e, a regime, previa intesa in Conferenza Unificata…”. 45 L’approccio per competenze L’adozione del Quadro europeo delle qualificazioni e dei titoli (EQF) come riferimento per i percorsi e l’assunzione dell’ Obbligo di istruzione con i riferimenti europei alle competenze chiave di cittadinanza richiede una profonda trasformazione della cultura degli insegnanti in materia di programmazione didattica e di valutazione oltre il tradizionale modello basato sulla trasmissione di conoscenze e sull’insegnamento disciplinare… 46 DISCIPLINA : LINGUA INGLESE (settori dei servizi e dell’industria e artigianato) Risultati di apprendimento di riferimento per la disciplina al termine del percorso quinquennale Utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro. Primo biennio Monte ore previsto: 99 + 99 Esempio per gli IP Abilità Conoscenze Comprendere i punti essenziali di messaggi e annunci semplici e chiari su argomenti di interesse personale, quotidiano, sociale o professionale con la guida dell’insegnante Utilizzare appropriate strategie di comprensione di semplici testi scritti e orali con la guida dell’insegnante Utilizzare un repertorio lessicale di base, funzionale ad esprimere bisogni concreti della vita quotidiana Ricercare informazioni all’interno di testi di breve estensione di interesse personale, quotidiano, sociale o professionale Descrivere in maniera semplice esperienze ed eventi, relativi all’ambito personale e sociale Utilizzare in modo adeguato le strutture grammaticali con la guida dell’insegnante Interagire in conversazioni brevi e semplici su temi di interesse personale, quotidiano, sociale o professionale Scrivere brevi testi di interesse personale, quotidiano, sociale o professionale Scrivere correttamente semplici testi su tematiche coerenti con i percorsi di studio con la guida dell’insegnante Capire e riflettere sulla struttura della lingua utilizzata in testi comunicativi nella forma scritta, orale e multimediale con la guida dell’insegnante Riflettere sulla dimensione interculturale della lingua con la guida dell’insegnante Strategie di comprensione di testi comunicativi semplici Lessico di base su argomenti di vita quotidiana, sociale e professionale Il dizionario monolingue e bilingue Corretta pronuncia di un repertorio di parole e frasi memorizzate di uso comune Sistema fonologico, struttura sillabica, accentazione delle parole e intonazione Elementi socio-linguistici e paralinguistici Semplici modalità di scrittura: messaggi brevi, lettera informale Aspetti grammaticali e comunicativi di base della lingua Ortografia e punteggiatura Aspetti socio-culturali della lingua e dei paesi di cui si studia la lingua 47 Valutazione e esami di stato Viene previsto un rafforzamento del sistema di valutazione, attraverso una valutazione intermedia e finale degli studenti, basata su: prove di competenza finalizzate all’accertamento delle competenze in contesti applicativi; prove di conoscenza articolate a livello nazionale (a cominciare dal secondo anno), regionale e di istituto. 48 Il passaggio al nuovo ordinamento (art.8, comma 3 del Regolamento) “L’area di professionalizzazione di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro della pubblica istruzione 15 aprile 1994 è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell’ordinamento di cui al presente regolamento, con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro a valere sulle risorse di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77”. 49 50