Volume uno di tre Avanza con un clic […] Intorno a me il mondo risplendeva di centomila piccole scintille trepidanti. Quel giorno avevo nuovamente lasciato il corpo, come ci si toglie un cappotto troppo caldo e pesante per la stagione, ed avevo risposto a non so quale bisogno d'evadere, ad un'insoddisfatta sete di sapere. Il corpo intero prese a scintillare in un modo nuovo, mai sperimentato prima. Gli arti mi apparvero di colpo più diafani, meno reali, meno densi, e devo confessare che in quel momento fui colto dalla paura, forse per un secondo, o anche meno. Allora, una gigantesca ondata di silenzio mi inghiottì, e una muta detonazione di luce bianca mi avvolse; poi rimase soltanto una grande calma, un'immensa duna di dolcezza, penetrante e palpabile. Come cancellato da una gomma misteriosa, tutto si offuscò progressivamente mentre dal luminosissimo biancore che mi avvolgeva emergevano forme, dapprima sfocate, poi sempre più precise, fino ad essere sorprendentemente nitide... al mio sguardo si spalancava un mondo splendido, bello e limpido: splendide praterie verde tenero, appena ondulate, e degli alberi così forti e maestosi, e i ruscelli che cantavano sotto la spuma dell'acqua... Non potevo far altro che star lì a guardare, a divorare quel mondo con gli occhi. Persino il mio corpo, e me ne accorsi in fretta, pur conservando una luminosità molto particolare, mi si presentava più che mai come reale; ma ciò che allora mi inebriò soprattutto fu l'aria, o la luce, o l'atmosfera di quel luogo: non sapevo definire la sostanza che accendeva ogni cosa e sembrava vivere in ogni atomo di ogni albero e di ogni filo d'erba. E poi ancora quell'acqua, con quei suoi tintinnii argentini sotto la spuma, tra le rade pietre azzurrine... Rimasi immobile. Un Essere mi apparve, senza che potessi vedere da dove era venuto, e avanzò senza far rumore, sorridente, con un braccio che quasi si tendeva verso di me. Poi prese a parlarmi lentamente, molto lentamente... I particolari del suo discorso esulano dallo scopo di queste pagine, quindi ne citerò solo alcune frasi salienti, con tutta la precisione che la memoria consente. - Non permettere che la paura e l'inquietudine s'impadroniscano di te: il mondo che ti accoglie ora è reale quanto quello che hai conosciuto prima, e non devi temere né lui né me, perché né questo mondo né io nascondiamo trappole. Non siamo frutto della tua fantasia né tanto meno allucinazioni: da oggi potrai venire qua tutte le volte che lo vorrai o quasi, e la conoscenza che ne trarrai ti sarà molto utile. Quindi devi esserne contento. Ora capirai dove sei, e perché. Sappi, per cominciare, che desidero che tu condivida questa tua esperienza con il maggior numero possibile di uomini, affinché anch'essi possano trarre giovamento dalla comprensione di questa realtà; ma non è un ordine, è un mio desiderio di cui saprai più tardi la ragione. L'Essere tacque, imperturbabile, fissandomi ancora a lungo con quei suoi occhi profondi, e fu allora che feci caso alla stranezza della sua fisionomia: aveva il volto più allungato, il corpo più longilineo, e più armonioso che avessi mai visto, e non c'era ombra alcuna di disordine, in lui; anzi, tutta la sua persona rifletteva una serenità infinita. Ciò che mi colpì maggiormente fu il colore del volto e delle mani, perché la pelle di quello strano uomo aveva un'autentica sfumatura azzurrina; era straordinariamente pallida e bellissima, senza nessun trucco. Seguì qualche istante di silenzio, poi mi fece cenno di avvicinarmi, ma ero ancora stordito da quello che mi era capitato e mossi solo pochi passi, con tutta l'attenzione rivolta stranamente al suolo che calpestavo: no, non c'era dubbio, lo sentivo proprio ben fermo sotto i piedi, e l'erba si piegava davvero sotto il mio peso. - Ti stupisci di tutte queste cose, mi disse l'Essere azzurrino, il cui volto mi incuriosiva sempre più, eppure quest'universo è del tutto naturale. Ora capirai, e ti dirò chi sono, ma l'essenziale è che tu sappia dove ti trovi perché al tuo ritorno nel tuo mondo abituale tu non releghi ciò che hai visto fra i sogni e le allucinazioni. Ti parlerò secondo la logica e la ragione, dunque ascoltami bene, perché è importante. Quando, non molto tempo fa, gli uomini scoprirono l'esistenza delle onde, non si resero conto della portata della loro scoperta, una delle più straordinarie forze della natura; quanti uomini sanno che cosa si nasconde dietro il banale e corrente termine di "lunghezza d'onda"? Pochissimi sanno o almeno riflettono sul fatto che ogni oggetto si trova su una determinata lunghezza d'onda, compreso il corpo umano, che, fisicamente parlando, è solo un insieme di atomi che vibrano ad una data frequenza. L'esistenza materiale d'una cosa, la sua sostanza, sono dunque la conseguenza della frequenza a cui corrisponde, e più la frequenza è bassa, più la materia è densa. Ed ora, fai bene attenzione: il mondo in cui ti trovi in questo momento esiste su una lunghezza d'onda diversa da quella della Terra, e i suoi atomi, le particelle di vita o di energia che lo compongono, vibrano ad una frequenza infinitamente superiore a quella del tuo mondo quotidiano; ecco perché questo luogo che entrambi ci ospita resta assolutamente fuori portata dei comuni cinque sensi umani. Se non ne sei convinto, se ti pare poco chiaro, pensa alla cosiddetta "Tavola delle gamme di frequenza e delle lunghezze d'onda", e non ti sarà difficile capire che aumentando il numero di vibrazioni al secondo un semplice suono può modificarsi in ultrasuono, in infrarosso, in calore, in luce, in radiazioni d'ordine chimico, in ultravioletti, in raggi x, in raggi gamma, e, infine, in radiazioni cosmiche. E se temi di non ricordarti tutta la lista non preoccuparti: la ritroverai facilmente in opere scientifiche ufficialmente riconosciute. Questo mondo, non finirò mai di ripetertelo, è tanto reale quanto quello in cui hai vissuto fino ad ora... lo so, che ti stai chiedendo come hai fatto ad arrivarci: hai semplicemente fatto uso delle leggi che ho appena citato, modificando la struttura vibratoria di una certa parte del tuo corpo. Oggi, naturalmente, non l'hai fatto mediante la tua volontà cosciente, perché è la mia che ha agito al posto della tua, forzandoti a venire. è stata una piccola violenza che, credo, non avrai difficoltà a perdonarmi! Con queste parole l'uomo dal viso oblungo sorrise, e penso di aver ricambiato quel segno di fiducia e di amicizia. Stava di nuovo zitto, e mi fissava insistentemente, con un'espressione un po' divertita: allora ebbi voglia per la prima volta di parlargli, di chiedergli chi fosse e da dove venisse. - Non è ancora il momento; porta pazienza e ascolta, mi rispose leggendomi nel pensiero la domanda prima ancora che la formulassi. Ma in che mondo ero capitato, perché ogni essere, ogni cosa, ogni pensiero, dovessero avere un aspetto tanto sconvolgente? Lui rideva, con una risata allo stesso tempo dolce e profonda, mentre in me si agitavano pensieri disordinati, idioti, pur sapendo che li sentiva e che li comprendeva tutti. - Telepatia! Eppure sai che cos'è, o almeno ne hai sentito parlare... Adesso l'hai sperimentata! da quando sei qui sei talmente assorto nei tuoi pensieri da non accorgerti nemmeno che non ho mai aperto bocca... Ed era vero; la sua bocca era ben chiusa, e tuttavia le sue parole mi colpivano con forza e persuasione … Perché mai dovremmo deformare o imbruttire un mondo che ha il solo torto di non essere accessibile ai cinque sensi? Per guadagnarci in credibilità? Forse che i raggi X sarebbero credibili, se non si potesse rilevarli e usarli tramite uno strumento medico? È onesto, pensare che un fenomeno naturale non sia reale solo perché non si è ancora in grado di misurarlo e dimostrarlo scientificamente? Parliamo di un fenomeno esistente e che è sempre esistito senza che si fosse semplicemente in grado di vederlo … Parlai ancora a lungo con l'Essere dal volto azzurrino, o per meglio dire fu un monologo, perché la mia parte si ridusse, in breve, a far funzionare occhi ed orecchie. - La telepatia, è il linguaggio di questo mondo; ma vedi bene che non si può parlare di linguaggio vero e proprio, perché qui non uso affatto la lingua per comunicare con te, o con chiunque altro: ci trasmettiamo i pensieri da cervello a cervello, o, se preferisci, da mente a mente. Le onde cerebrali, oggi seriamente studiate sulla Terra, qui sono centuplicate e dunque le usiamo con molta facilità... se fai bene attenzione a come comunico con te, scopri di non ricevere parole ma idee, talvolta immagini, che il tuo intelletto traduce automaticamente in parole. (Nota - in merito a quest’affermazione, va ben considera- ta e rivalutata, in alcuni casi, la manifestazione conosciuta come: Channelling. Senza togliere nulla a nessuno e nel rispetto dei molti che sono impegnati in tali “canalizzazioni”, va detto tuttavia, che il messaggio o l’immagine inviata, è spesso tradotta e assoggettata alla cultura, alla conoscenza e alla coscienza del ricevente; nonostante la buona fede di molti canalizzatori. Pertanto, è bene per chi ascolta, di far buon uso del proprio discernimento!) L'Essere s’interruppe e mi condusse un po' più lontano per mostrarmi l'aspetto del tutto tangibile del luogo in cui ci trovavamo. Mi colpì la gamma estesissima dei, colori di quell'universo: descriverle tutte sarebbe complesso e difficilmente realizzabile, perché l'occhio coglie in quel mondo sfumature inconcepibili sulla Terra. Là il prisma non scompone la luce in sette colori, ma in dodici, e se chiedete quali siano questi altri cinque, nessuna della parole che conosciamo può servire allo scopo, neppure approssimativamente, e comunque non c'è di che stupirsi, se si pensa che anche sulla Terra ci sono popolazioni le cui percezioni visive in merito al numero dei colori di base sono alquanto diverse dalle nostre... - Sei nel mondo astrale, se non altro questo è il nome che gli hanno dato quei pochi abitanti della Terra che lo conoscono: il corpo che hai è il tuo corpo astrale, cioè la perfetta replica, il "doppio" del tuo corpo di carne... devi averlo pensato, credo, la prima volta che sei stato consapevole dello sdoppiamento, e sottolineo questo punto, vedi, perché non tutti hanno la stessa precisione: se la visione individuale del mondo astrale non varia alle prime esperienze, può variare il modo di vedere il proprio corpo astrale. Tu, ad esempio, ti sei visto quasi subito gli arti, e molto chiaramente, cosa eccezionale: infatti il più delle volte l'essere in fase di sdoppiamento percepisce il suo corpo astrale solo come una nube luminosa, indefinita e ovoidale. Col passar del tempo capirai perché hai avuto la fortuna di fare eccezione. Per capire i fenomeni che incontrerai in questo mondo, bisogna che tu riveda in te il cammino percorso fin qui, passo dopo passo... No, torna ancora più indietro, fino alla prima scoperta del tuo corpo di luce... Non ti accorgi che tutto s'è svolto in due tempi? Dapprima hai fatto conoscenza col tuo corpo astrale e con le possibilità che ti offriva, ma ti proponeva in fondo solo un altro modo di vedere la Terra. Quell'atmosfera di migliaia di particelle di luce in cui allora compivi le tue prime evoluzioni era solo la soglia dell’universo che oggi hai conosciuto. Costituisce un mondo a sé, ed è unicamente l'intermediario, la via d'accesso tra la Terra e questo luogo, per giungere a me... ed è qui che ha avuto inizio il secondo tempo della tua esperienza, quando sei dovuto intervenire una seconda volta su te stesso, perché certo ti rendi conto che qui il tuo corpo di luce non vibra allo stesso modo. Le mie percezioni effettivamente erano più nette e più acute che mai, e forse se non ci fosse stata la mia misteriosa guida, mi sarei lasciato trasportare da una certa tendenza bucolica. Mentre dunque mi lasciavo invadere da numerosi piaceri d'ordine estetico, lo strano Essere che mi aveva accolto mi invitò a seguirlo fino ad un luogo che, a suo dire, avrebbe soddisfatto la mia curiosità. Pareva che il paesaggio intorno a noi cambiasse di continuo, dal sottobosco alle praterie ondulate, dalle fitte foreste ai campi fioriti... Camminammo così non so quanto, e d'altronde il tempo non aveva più importanza; credo persino d'aver finito per scordarmi che sulla Terra, da qualche parte, c'era un corpo in carne ed ossa ad aspettarmi, con un cuore che non aveva cessato di battere. (Segue nel volume due) Volume uno di tre