Avanza con un clic […] mi trovo in una sorta d'immenso salone, e sopra di me c'era soltanto una volta semisferica, una cupola che c’inglobava tutti. Inizialmente, fu la sola cosa che vidi. La luce era dolce, di un viola profondo, e pareva emanare dai muri dell’edificio. Forse sarà stato lo sbalordimento, o forse la radianza di quel luogo, ma fu come se tutto il mio corpo astrale fosse colto da un intorpidimento... Per un attimo pensai ad un anestetico sottilmente mischiato all'atmosfera... e vidi la guida sorridermi, con un'aria un po' canzonatoria. Mi ci volle poco per abituarmi alla strana luminosità che regnava in quel luogo. Grandi colonne uniformi che proiettavano tutta la loro eleganza fino all'apice della cupola; erano dodici, disposte simmetricamente a formare un cerchio. Nel più profondo mi risuonarono le parole del mio amico in modo singolare. - Coda credi che facciano le anime dopo anni di soggiorno in questo mondo? Sentii smuoversi vaghi ricordi, e quel luogo e la domanda formulata dalla guida mi diedero un'indefinibile impressione di déjà vu, già sentito, e non risposi perché proprio non sapevo che rispondere. Ma mi resi conto che mentre stavo vivendo quel momento comprendevo intimamente tutto ciò che esso significava e tutto ciò che mi era chiesto. Avanzando, vidi uomini con una veste verde pallido affaccendarsi intorno a strane apparecchiature; con gesti di una lentezza quasi esagerata manipolavano una serie di tastiere (o almeno qualcosa di simile) disposte intorno a dei tavoli... Tavoli strani davvero, perché sulla plancia di un bianco lattescente comparivano forme umane... Ve n'erano molti, di questi tavoli di svariata forma, forse una cinquantina, o di più ancora. Tutto questo mi ricordava qualcosa, ma non sapevo esattamente cosa. Su alcuni tavoli non lontani da me, uomini donne e bambini s'erano sdraiati, facendo coincidere le curve del corpo con quelle, cave, del piano del tavolo. Avevano uno sguardo un po' vacuo, come quello di un uomo sul tavolo operatorio dopo la preanestesia, e capii subito che erano in stato di semi-incoscienza. Tuttavia non provavo nessuna inquietudine: anzi, da quella cupola e dai suoi passeggeri emanava un'impressione di calma. Passeggeri ecco la parola che la guida mi fece sorgere dentro e che mi fece cogliere l'importanza di tutto quanto si stava preparando in quel luogo. - Guarda quegli uomini, quelle donne, quei bambini sdraiati. Sono tutti quanti in partenza... per la Terra. Sì, è qui, davanti ai tuoi occhi, la soluzione a tanti enigmi! L'essere umano non dispone d'una vita soltanto, ma d'infinite vite da cui trarre il miglior partito possibile. Le esistenze trascorse sulla Terra preparano quelle astrali e viceversa, fintanto che sarà raggiunto un grado di perfezionamento tale da consentire di eliminare la catena delle rinascite. La reincarnazione è una realtà, non una chimera, come ben volentieri si usa credere nel tuo mondo. Solo gli ignoranti ne ridono, quelli che non hanno cercato, quelli che si sono rifiutati di vederci chiaro... No, non è niente di mostruoso o d’assurdo, come pensa la maggior parte degli esseri umani; è piuttosto, invece, la più bella legge cosmica per la perfetta eguaglianza e per l'affinamento di tutti i corpi, di tutte le energie. Questo luogo non è altro che il punto di partenza degli esseri che si apprestano a ritornare in un mondo di materia densa, in un mondo in cui assumeranno altre parvenze, un‘altra personalità, altre qualità... e purtroppo, talvolta, anche altri difetti. Tutto questo ha un solo scopo: moltiplicare al massimo il numero delle esperienze, fortificare l'anima per renderla invulnerabile a tutto ciò che riveste una forma fondamentalmente negativa. L'attuale vita degli uomini sulla Terra è solo un fatto momentaneo, per quanto questo momento duri qualche miliardo d’anni. Un giorno, la fiaccola passerà ad un'esistenza d'altro tipo... Ma mi sto avventurando un po' troppo lontano. Per ora, voglio che comprendi quale aspetto ha il meccanismo che spinge i corpi astrali a tornare verso i corpi fisici. Guarda semplicemente cosa succede qui, alla presenza della tua anima: guarda bene questi avvenimenti cui hai la fortuna di poter assistere. Oh, niente di spettacolare! Anzi... non c'è niente di più banale in questo mondo di luce, e si tratta di qualcosa di normale ed ineluttabile quanto la nascita e la morte per gli uomini della Terra. Seguimi, ora, perché ti farò capire le basi del funzionamento di tutti questi tavoli. Il mio amico attraversò l'immensa sala sotto la cupola, e lo seguii senza indugio. Nel frattempo, cercavo d'impregnarmi al massimo di quella luce violetta, di cui intuivo i grandi benefici. Anche il più piccolo rumore era attutito, assorbito da non so che, forse proprio da quella luce che, a momenti, pareva quasi palpabile. Gli esseri dalle lunghe vesti verdi avevano svariati compiti: la maggior parte di essi, come ho detto, stava dietro a quelle specie di tastiere, traendone ronzii sordi o suoni molto simili ad uno scampanellio. Altri, meno numerosi, consultavano quadri fosforescenti sui quali erano sparsi schemi ignoti e complessi. Infine, ci arrestammo presso un gran tavolo bianco, su cui stava un uomo di circa trent‘anni, addormentato. La guida mi fece notare il suo colorito pallidissimo, stranamente privo di ogni luminosità, cosa ben singolare in astrale. Sempre seguendo le sue indicazioni, vidi anche che i contorni del corpo tendevano a sfocarsi. Restai qualche istante così, ad osservarlo, chiedendomi se fosse la luce a penetrare a poco a poco in lui o se fosse lui a dissolversi gradualmente nella luce. - Non si tratta di questo, o comunque non è così che va affrontato il problema. Questo essere è messo in condizione tale da far vibrare il suo corpo astrale ad una frequenza molto più bassa che l'attirerà irresistibilmente verso la Terra. Fra pochi minuti sarà completamente scomparso da questo luogo, e si sarà introdotto in un corpo di donna che si appresta fin da ora ad esser madre, da qualche parte, sul tuo pianeta. Sembra una sciocchezza e ti chiedi come possa un corpo così manifestamente adulto cambiar di forma e di dimensioni al punto di introdursi in un embrione umano. Vedi, l'anima non ha né una dimensione né una forma particolare. Assume soltanto la forma che desidera avere... È molto più semplice e più naturale di quello che credi: l'anima (o, se preferisci, il corpo astrale) è un'energia dotata di volontà e di coscienza, e dunque è lei stessa che si crea e si modella il proprio aspetto fisico. Si modella secondo lo stampo che, sulla Terra, la riceve e le offre asilo. Se ti vedi in astrale con l'aspetto che hai nel corpo fisico, è solo perché, senza rendertene conto, hai voluto così. È qualcosa di quasi automatico, è un punto di riferimento che l'anima si dà quando varca le Soglie della vita e della morte. In questo mondo hai visto uomini vecchi ed altri molto più giovani, ma questo non ha nessuna importanza e non ti può fornire nessuna indicazione sull'età che avevano quando hanno lasciato la Terra: ognuno si modella secondo l'immagine che di sé vuol dare, e nella quale si piace. Credimi, è il primo elemento indispensabile ad un buon equilibrio. Naturalmente mi riferisco a quanto avviene in astrale, ma ciò che ho detto potrebbe in una certa qual misura essere applicato anche alle cose terrestri. Non scordarti che è il corpo astrale che anima il corpo fisico, e non il contrario; così è davvero raro che un uomo che si voglia puro, in coscienza, imprima al suo corpo un'immagine inversa. Parlo di purezza, non di bellezza o bruttezza: le qualità estetiche della carne ovviamente, non hanno nulla a che fare con le qualità dell‘anima; e come giustamente supponi, questa è un'altra faccenda. Con l'uomo sdraiato sul grande tavolo bianco non c'eravamo soltanto noi: al capezzale del futuro stadio reincarnato apparvero due entità in lungo abito verde, e mentre uno di loro sembrava attardarsi sullo stato di trasformazione del suo paziente, l'altro si occupava di una porzione di tastiera annessa al tavolo, ed io cominciavo a rendermi conto con sempre maggiore chiarezza che v'è un lato nettamente tecnico nel meccanismo del ritorno di un‘anima sulla Terra. L'entità china sulla tastiera ne sfiorò una parte dai riflessi cristallini con la punta delle dita, e udii una vibrazione sorda, simile a quelle talvolta emesse dai grandi organi. - Il suono è l'origine di ogni cosa, sussurrò la guida. Esso fa e disfa, ed è la vera potenza che un giorno tutte le creature saranno chiamate a saper usare. Non smettevo mai di guardare quell'essere sdraiato, che pareva diventare sempre più irreale. Lo vedevo acquisire rapidamente le caratteristiche di una densa nuvola, ed era ormai impossibile distinguere i tratti del volto. Ad un cenno della guida e seguendone l'esempio, indietreggiai di qualche metro per avere una più ampia visuale della scena: a quella distanza, il corpo era solo più una nube ovoidale. - Esistono vibrazioni che addormentano i desideri; quella che hai appena sentito ne aveva il potere, ed è venuta a cancellare il desiderio che conferiva energia ad una certa forma. Il desiderio è semplicemente un motore molto potente che eleva l'essere umano in questo mondo e ve lo mantiene, per poi infine cacciarlo da qui, verso un mondo materiale. Mi ritrovai a pensare che era davvero straordinario che un mondo materiale potesse attirare un'anima che aveva conosciuto un universo fatto a sua misura, un universo ove il Bello ed il Buono parevano regnare incontrastati sovrani. Ma il mio amico mi fece osservare che, per quanto non si fosse inattivi in quel luogo, il corpo astrale fornisce meno occasioni d’apprendimento di quante non ne offra un corpo fisico, e che quindi il desiderio di reincarnarsi corrisponde ad una necessità vera e propria. Chi non ha ancora assimilato tutti gli insegnamenti che la carne può dispensare non può che sentirsi attratto da essa come da una calamita, prima o poi. - Un'entità si reincarna quando insensibilmente inizia col perdere la gioia di vivere nel mondo che la ospita. La sua coscienza delle grandi realtà, allora, perde a poco a poco di consistenza e viene a trovarsi in una specie di dormiveglia: in quel preciso momento le entità che lavorano su questo piano cominciano ad assisterla e la dirigono verso la sua nuova destinazione. L'Essere dal volto azzurro continuò il suo discorso, e confesso che la mia mente fu incapace di seguirlo. Capirete quanto possa essere sconvolgente vivere scene di questo genere ed udire parole che ci strappano via, letteralmente, dal mondo che una certa società ed una certa educazione hanno modellato per noi. Conscio del turbamento che la vista di quella scena mi aveva generato, la mia guida tacque. Lo sentii posarmi una mano sulla spalla in segno d’amicizia, e un istante di silenzio mi condusse con lui, attraverso un dedalo di tavoli, di tastiere e di piccoli paraventi che di quando in quando isolavano le entità le une dalle altre. Arrivammo così davanti a dei quadri di comando luminosi, inclinati di circa 45°, e fatti di un materiale opaco, di un color blu iridato che non saprei descrivere appieno; su di essi v'erano degli schemi visibili, in cui scorsi, dapprima, soltanto dei cerchi di varia misura e colore, al centro dei quali fluttuava la medesima forma, sebbene fosse sempre più evoluta a mano a mano che procedeva all‘interno dei cerchi: mi parve una specie di feto. Sette erano i cerchi, sette i colori e sette i feti, a vari stadi d’evoluzione. Erano uno sotto l'altro. Poi mi accorsi che sopra ai feti così incolonnati splendeva un sole molto stilizzato. La guida mise un dito sulla prima sfera, quella più, in alto: - Ecco Saturno, disse, poi il Sole, la Luna, la Terra, Giove, Venere ed infine Vulcano che ha il colore più splendente di tutti, a parte il Sole stilizzato. Quelli che stai guardando non sono i pianeti veri e propri, ma piuttosto ciò che da essi emana; diciamo, in un certo senso, il loro spirito. Essi simbolizzano degli stati di coscienza successivi, che interessano il globo terrestre, l'uomo in generale, nonché l'embrione umano nel suo sviluppo. Ed è di quest'ultima fase che ci occuperemo oggi. Girati verso quel quadro: indica altri sette pianeti. Certe schematizzazioni planetarie sono presenti su entrambi i pannelli ed altre invece no. Ad ogni modo, come puoi vedere, si presentano in ordine del tutto diverso. Qui, noti dall'alto in basso il Sole, Giove, Mercurio, Saturno, Venere, Marte e la Luna, mentre il quadro precedente rappresenta l'evoluzione analoga di almeno tre tipi di corpi: la Terra, l'Uomo ed il Feto, e quest‘ultimo riassume soltanto l'evoluzione dell‘embrione umano fino a completa maturazione, ossia al parto. Ma non è per parlarti di astrologia che ti ho fatti venire qui: come sai, ogni corpo, celeste o no, emette una varietà di radiazioni o di vibrazioni che gli è propria. Così, tutti i pianeti si influenzano reciprocamente mediante l'emissione di onde, e questo avviene malgrado le distanze apparentemente fantastiche che li separano, e che i tuoi simili calcolano in anni-luce. Ed è perché i loro strumenti non sono ancora idonei a rilevare questo fatto, che gli scienziati non lo ammettono. Le prestazioni dei loro strumenti odierni sono grossolane, rispetto a quelle del futuro. Così, per fare un esempio, Venere influenza sia il Sole sia la Luna, sia la Terra: nell'ambito di una certa qualità d'onde e dell'energia pura, né la distanza né il tempo possono avere un senso. Il feto umano, vedi, è un ricettore sensibilissimo nel ventre materno; di mese in mese, il suo sviluppo gli permette di captare vari tipi di vibrazioni, sicché la sua ricettività varia ogni quaranta giorni circa. In tal modo registra in ordine successivo sette grandi famiglie di vibrazioni complementari, ognuna delle quali proviene dai sette pianeti che vedi sul secondo pannello. Schematicamente, nel corso dei primi quaranta giorni dalla fecondazione, l'embrione sarà particolarmente sensibile alle radiazioni solari e così via, durante tutta la gestazione, fino a ricevere quelle della Luna a poco più di un mese dalla nascita. Chi verrà a conoscenza di queste mie parole potrà pensare che siano un inverosimile frutto della fantasia, ma in futuro dovrà rivedere il suo giudizio; qui non si tratta d'inventare dei sistemi, ma piuttosto di mettere in evidenza delle leggi naturali fondamentali. I grandi scienziati del tuo mondo non dovranno forzar la Natura affinché essa coincida con le loro teorie, ma piuttosto dovranno permetterle di venire a loro, e ciò che appare irrazionale e fantastico cambierà aspetto. L'essere mosse qualche passo lateralmente. - Ed ora guarda il primo quadro: vedi che tutto inizia con Saturno e finisce con Vulcano... o meglio, dovrei dire che terminerà con Vulcano. Mentre pronunciava queste parole, la guida indicò il cerchio che rappresentava il globo terrestre: - Voi umani siete qui. Dopo una pausa aggiunse con uno sguardo malizioso: - No, non voglio dire con questo che abbiate cominciato a vivere su Saturno e che finirete per chissà quale miracolo su Vulcano! Quello che dirò sarà difficile da ammettere quanto ciò che ho detto fin qui, ma ascoltami bene. Proprio come ogni altro essere vivente, la Terra procede per reincarnazioni successive, e nel tipo d'universo in cui siamo attualmente il vostro pianeta è alla sua quarta incarnazione. Quindi ha già vissuto tappe che simbolicamente sono state battezzate Saturno, Sole, Luna. E forse ti domandi perché ti parlo di queste cose: e che rapporto può esserci, mi dirai, tra l'evoluzione della Terra ed un uomo che sta per nascere? Eppure è semplice! Il feto riceverà soltanto ciò che la Terra potrà dargli secondo lo stadio preciso della sua evoluzione planetaria. Miliardi e miliardi di anni or sono, quando il tuo pianeta si chiamava simbolicamente Saturno, tu ed i tuoi simili esistevate già. Eravate soltanto una scintilla di vita senza volontà, come in un sonno letargico; poi, progredendo lungo le due successive incarnazioni della Terra e fino a quella attuale, avete conosciuto un altro tipo d'incoscienza, un altro sonno ma meno profondo, poi un'esistenza simile a quella che si scopre nei sogni, ed infine lo stato di presa di coscienza di voi stessi. L'uomo che avete visto poc'anzi lasciare l'astrale, dunque non andrà oltre questo quarto livello di coscienza, e ciò che dirò è riservato ai miliardi di anni a venire. (segue nel volume due) Volume uno di tre