Volume due di tre Avanza con un clic (Seguito del volume uno) - No, non ci siamo: non è l'Eden, disse sorridendo la mia guida. Continuavo a stupirmi del modo in cui mi parlava: la sua voce mi risuonava dentro, piano, come se avessi avuto un mini-altoparlante nel bel mezzo del cranio. - È ora che tu sappia che cos'è questo mondo, cioè a cosa corrisponde. Quest’universo non è altro che la vera dimora del corpo astrale, e ciò che hai vissuto sdoppiandoti volontariamente è esattamente l'esperienza della morte: quando un uomo lascia definitivamente la vita sulla Terra, prova proprio quello che hai provato tu, di tua iniziativa. Così, vedi, il corpo astrale, questo doppio luminoso sovrapposto al corpo fisico, e che se ne stacca quando viene il momento, è semplicemente ciò che tutte le religioni del mondo chiamano anima: tu chiamalo come più ti piace. Dal punto di vista puramente fisico, il corpo astrale può essere paragonato ad un flusso continuo d'energia che deve animare delle cellule nervose, energia che ha in sé l'intelletto e la capacità d'autocoscienza individuale. Ecco perché, lasciando il corpo fisico, non hai mai perso coscienza, né il discernimento, né gli altri elementi che compongono la tua personalità. - Sì, dissi timidamente. Tuttavia non seguivo sempre ciò che diceva, perché c'era un pensiero che mi tormentava e che finii per confessare, provando così per la prima volta a comunicare volontariamente per telepatia: - Se riesco a rientrare nel corpo, come farò a ricordarmi tutto quello che mi hai insegnato, o anche solo quello che ho visto qui? La mia guida parve affascinata dall'ingenuità della domanda. - La tua coscienza, le tue facoltà d'intendere e di volere, non sono forse qui? Non vedi che bastano, da sole, a formare un corpo? Gli arti che hai ora, non ti paiono forse tanto reali quanto quelli che hai lasciato? di quando sei nel tuo corpo terrestre di materia densa: il tuo scheletro, i muscoli di carne, sono solo un veicolo per il corpo che ora hai, in modo da permetterti di acquisire una certa esperienza; il tuo corpo astrale è energia molto concentrata, quasi allo stato puro. La memoria, la volontà, la ragione, le tue facoltà sono in questo corpo e non nella carne, quindi non temere: se vorrai, potrai raccontare facilmente ciò che vedi e impari in questo mondo. Quanto al ritorno nel corpo fisico, sarà facile perché ti indicherò con precisione il cammino da seguire al momento opportuno. Ora concentrati, perché ciò che vedrai è ricco di bellezza e d'insegnamenti. Ci stavamo avvicinando ad un gruppo d'alberi dai tronchi imponenti e coi rami carichi di foglie, dietro ai quali mi si offrì uno spettacolo inatteso. La mia guida mi sfiorò con una mano, per farmi capire che dovevamo fermarci. Una decina d'esseri, nelle più diverse posizioni, s'erano raccolti in cerchio, tutti concentrati su di un punto o su qualcosa che sembrava trovarsi al centro di quella loro assemblea. Fui colpito dalla varietà dei loro costumi: una giovane donna indossava una lunga ed ampia veste contadina, come quelle di moda nel secolo scorso, mentre gli abiti dei vicini mi parevano più recenti, sebbene curiosi, non so bene perché... forse era il tessuto, o semplicemente la tinta. Soltanto un uomo era seminudo, e gli si sarebbe potuto dare una cinquantina d'anni: indossava unicamente un telo di stoffa blu drappeggiato intorno alle reni, a mo' di perizoma. Dall'assemblea non scaturivano né suoni né parole, e tutti sembravano assorti in un qualche misterioso compito. Alcuni se ne stavano ad occhi chiusi, con l'espressione di quelli che la meditazione e la concentrazione prolungata han finito per rendere impenetrabili. Tutto era sereno, e la Natura lussureggiante, luminosa, materna, la calma profonda di quegli uomini e di quelle donne, inducevano al silenzio. Ignoravo il senso di quella strana riunione, ma compresi istintivamente che la mia guida desiderava che mi accontentassi di guardare senza far domande; comunque la mia attesa durò poco. Nel centro del cerchio, all'altezza del suolo, scaturirono come dal nulla minuscole scintille bianche: sembravano sgorgare dal cuore stesso dell'atmosfera, o dalla luce vivissima, quasi palpabile, che penetra e nutre questo intero Universo. Le scintille si fecero sempre più bianche; poi la loro lucentezza divenne appena un po' più opaca, e infine, di un tratto, scomparvero. Mi resi conto allora che al loro posto una nube azzurrina ed ovoidale andava a poco a poco disegnandosi, aumentando la propria densità con sorprendente rapidità: era come se un'abbondante fumo di sigaretta stesse solidificandosi. Poi ebbi l'impressione che si disperdesse. Fu allora che compresi che stava succedendo qualcosa di straordinario: a terra, lentamente, da quella specie di nebbia usciva una forma umana. Apparve ancora qualche scintilla bianca, e sembrò cristallizzarsi. Distinguevo ora con precisione un volto e degli arti umani, poi emersero il busto ed il bacino, finché mi apparve un corpo umano completo, nella nudità della nascita o della morte... Certo non era il corpo di un bambino, anzi: era il corpo consunto e scarno di una vecchia. Le labbra abbozzavano un sorriso, ed i suoi occhi stentavano ad aprirsi come se si fosse appena svegliata da un lungo sogno; pronunciò sottovoce una parola, emesse una timida esclamazione che non colsi appieno, e poi, meccanicamente, si sfiorò il volto con la mano. Ne fui commosso senza sapere il perché: qualcosa mi colpiva e mi affascinava, nello spettacolo di quella vecchia che sembrava venire dal nulla o dall'infinito. Gli altri, ora non più silenziosi, le si fecero intorno e con gioia contenuta, con mille precauzioni, l'alzarono prendendola sotto le ascelle. Li sentivo chiamare: «... Anda ... nda... », una parola che non mi è rimasta in mente, ma suppongo fosse un nome. Allora mi volsi verso la mia guida che, non so se per il mio sguardo interrogativo o per i pensieri che mi ribollivano in mente, così mi parlò: - Quella a cui hai ora assistito è una nascita... Credo che tu ti sia ormai accorto che questo è il mondo in cui sono accolti gli uomini dopo la morte della carne. Per arrivarci, questa vecchia ha seguito il tuo stesso percorso, con la sola differenza che lei ha lasciato il suo vecchio abito d'ossa e di carne per sempre. Infatti ha rotto il legame con esso. La prossima volta che ti sdoppierai, mentre starai galleggiando sopra al tuo corpo, noterai che c'è una specie di cordone ombelicale tra il tuo corpo astrale e quello fisico; lo vedrai sotto la forma di una sottile striscia argentea, vibrante come un nastro teso. È ciò che da sempre gli iniziati chiamano Corda d'argento, ossia il legame infinitamente estensibile che per tutta la durata della vita terrestre mantiene in permanenza il contatto fra il corpo di luce ed il corpo di materia densa. Soltanto la morte fisica accidentale o dovuta a malattia o alla vecchiaia può romperla, e sappi che l'istante della rottura è per ogni essere, senza alcuna distinzione, quello della liberazione dell'anima, dell’Energia animatrice... Indicandomi con una mano il gruppetto che manifestava una gioia tranquilla e profonda, continuò: - È il momento degli incontri: questa vecchia era attesa dai membri della sua famiglia e dagli amici più cari, morti sulla Terra ben prima di lei, ed il raccoglimento che osservavano da qualche istante era solo il segno del loro operare. Il potere del pensiero è infinitamente maggiore in questo mondo, e se ne sono serviti per guidare dalla Terra fino a loro il corpo astrale della vecchia. Il racconto di questo fatto farà ridere probabilmente molta gente, eppure in questo fenomeno non v'è altro che l'applicazione fedele delle leggi naturali... Voi umani ponete troppi limiti alla Natura... Lasciatevi andare più spesso all'osservazione delle cose e dei fatti, perché non si può risolvere tutto, quantificare tutto in una provetta. Praticate lo studio analogico e la Natura vi si presenterà mille volte più bella e più ricca. Nel pronunciare queste parole, la mia guida fissava l'orizzonte e pareva assorta in un pensiero indecifrabile per me. - I cambiamenti sono vicini! esclamò enigmaticamente. Seguimi ancora, perché non sai nulla delle possibilità di questo luogo. Esiste un mondo come questo intorno ad ogni pianeta, ad ogni sfera dello spazio... Sappi dunque che ti trovi nel doppio della Terra, ossia in ciò che corrisponde al suo corpo astrale! È una zona che si estende per migliaia di chilometri al di là della crosta terrestre. Scoppiò a ridere fragorosamente: - Eppure non vi penetrerà neppure un missile! È questione di vibrazioni... Capisci, ora? Cambiare la propria struttura atomica, liberare il proprio essere profondo dalla materia densa, dal mondo fisico, ecco il problema. Avevamo ripreso il cammino, e man mano che avanzavamo il paesaggio cambiava radicalmente. L'essenza degli alberi e dei vegetali non era più la stessa, e tutta la Natura, già prodigiosamente ricca, si annunciava ancora più lussureggiante... e progressivamente s'imponeva una vera e propria giungla da cui emergevano qui e là rocce frastagliate. I fiori e le foglie raggiungevano dimensioni quasi inconcepibili. - È bello... quasi troppo bello... Non riuscivo a togliermi quell'idea dalla testa. Possibile che un giorno o l'altro quel luogo finisse per accoglierci davvero tutti? Stavo forse solo facendo un sogno meraviglioso? O ero il giocattolo di un abile ipnotizzatore?... L'universo astrale è dotato di vita anche nel più piccolo dei suoi elementi, e nel mondo dell’anima non sono piante quelle che vi accolgono, né sono fiori quelli che salutano il vostro passaggio... Giurereste che sono popolati da milioni di esseri che vi seguono con lo sguardo! La luminosità ed i colori della vegetazione astrale vi mozzano il fiato... Sopra alle nostre teste passarono dei grandi uccelli, e furono i primi animali che vidi in quel mondo. Poi l'Essere pronunciò una frase che non mi era nuova: - Quando avrai ben capito la realtà di questo mondo mi piacerebbe che la tua esperienza andasse a beneficio del massimo numero possibile di persone. Lo guardavo, ed i suoi occhi si tuffarono nei miei; la sua richiesta mi aveva lasciato a bocca aperta. - A beneficio?... Ma mi prenderanno per matto! Non rispose alla mia esclamazione che in realtà era una domanda, ma aggiunse semplicemente: - Tocca a te soltanto decidere se accettare o rifiutare. Una volta tornato nel tuo universo quotidiano, capirai meglio la portata della mia richiesta e di ciò che la motiva. Passeranno tre mesi di esistenza terrestre prima del nostro prossimo incontro, cosicché avrai tutto il tempo di studiare il pro e il contro della mia richiesta ed anche di cercare in te stesso la tua strada. 2500 anni or sono, e potrei anche dire 500 anni fa, ogni uomo sapeva che il suo corpo di carne era animato da una forma di energia che egli chiamava "anima", ed è superfluo aggiungere che oggi non è più così. Le scoperte scientifiche degli ultimi quattro secoli, per quanto utili e necessarie, hanno ucciso in molti dei tuoi simili persino la nozione di anima e questo è contemporaneamente un bene ed un male. È un bene perché per scoprire l'Impalpabile con piena conoscenza di causa è necessario percorrere fino in fondo gli svantaggi o gli inconvenienti della materialità; ma è un male perché l'universo della materia da troppo spesso l'illusione di bastare a se stesso e di rappresentare la realtà totale ed oggettiva. In poche parole, perché pone obbligatoriamente dei limiti. La mia guida prese a spiegarmi che la progressiva distruzione della nozione di anima era iniziata in Occidente nel XV secolo, ossia durante il cosiddetto Rinascimento, la cui prima manifestazione fu la glorificazione del corpo umano, secondo quanto testimonia l'arte dell‘epoca. Mi sorprese sentirlo parlare con tanta precisione di problemi storici propri della Terra... Com'era possibile che in un mondo tanto lontano dalle nostre preoccupazioni si trovassero esseri perfettamente al corrente dei nostri interrogativi e del nostro passato? - Non dobbiamo dimenticare che l'universo astrale in cui ci troviamo appartiene alla Terra, ed è rigorosamente parallelo al pianeta, e tutto ciò che avviene sulla Terra si ripercuote qui, e viceversa: tutto ciò che è ideato nell‘astrale lo vediamo applicato sulla Terra. A mano a mano che i nostri contatti si svilupperanno, lo capirai meglio e più facilmente. Per il momento, desidero mostrarti il volto dell‘Energia quasi vergine che compone questo mondo, nonché come è utilizzata da certuni. Quanti pensatori, quanti scienziati d'ogni genere si sono interrogati sulla nozione di dono... Esistono i doni? si sono chiesti. Ci sono individui privilegiati che nascono con capacità più sviluppate rispetto agli altri? Che ne è dell‘ereditarietà, dell'educazione e dell'ambiente sociale in questo caso? Se adesso fossero qui con noi, potrei dire che le loro ricerche qui giungerebbero a buon fine: apri bene gli occhi, perché ciò che vedrai è importante quasi quanto tutto quello che hai visto fino ad ora. (Segue nel volume tre) Volume due di tre