PERCHÉ CONOSCERE E STUDIARE LE RELIGIONI? a cura di Sergio Bocchini CONOSCERE E STUDIARE LE RELIGIONI PER: 1. Conoscere l’uomo e l’umanità. 2. Crescere nella dimensione spirituale. 3. Favorire una convivenza civile, basata sul pluralismo e sul rispetto reciproco. EVITANDO PASSI FALSI Avvicinandosi alle religioni – come a tante altre realtà importanti – si possono correre anche dei «rischi», come di: 1. Essere superficiali e approssimativi. 2. Guardare e giudicare gli altri secondo la propria ottica. 3. Creare confusione e disorientamento. CONOSCERE LE RELIGIONI È IMPORTANTE «È ormai accettato che non è più possibile comprendere le società contemporanee prescindendo dalla considerazione della dimensione religiosa». (F. Lenoir – Y.T. Masquelier, La religione, Utet, Torino 2001, v. 1, p. 1) AIUTANO A COMPRENDERE IL MONDO «Non solo nel passato, ma anche nella sofisticata e tecnologica società industriale, la religione è una realtà culturale d’importanza decisiva, dalla cui comprensione dipende una migliore intelligenza del mondo in cui viviamo». (G. Filoramo, Che cos’è la religione?, Einaudi, Torino 2004, p. X) MA LE RELIGIONI NON SONO TUTTE UGUALI Anche se tutte le religioni hanno molti aspetti comuni tra loro, non è corretto affermare che sono tutte uguali, senza cogliere le differenze, spesso fondamentali, che le contraddistinguono. RELIGIONI: TESTIMONI DEL MISTERO Ogni religione, in quanto inserita in un contesto culturale particolare, conserva la propria autonomia e verità, ma testimonia anche che la verità assoluta è Dio stesso, quindi più grande e misteriosa di ogni esperienza umana. QUANDO È NATA LA RELIGIONE? «Nelle caverne, quando i nostri arcaici antenati incisero i loro primi ritratti, ogni uomo venne raffigurato in piedi con le braccia alzate. L’Homo si fece erectus perché voleva raggiungere il cielo, toccare la volta stellata… Da allora l’uomo ricerca un “altrove” perenne, immutabile, eterno. Come Dio». (C. Angelini, «Le vette degli dèi», in Jesus n.10/2004, p.11) Da sempre l’uomo intuisce,osservando il cielo e le profondità del proprio cuore, che c’è qualcosa al di là di ciò che vede con gli occhi o che sperimenta con i sensi. Un qualcosa intuito come «oltre», diverso, misterioso. Questo Mistero (che riguarda l’universo, la vita, l’uomo, le cose) è così grande da essere indicibile e non descrivibile con parole umane, a meno che non sia Dio stesso a spiegarlo. Accettare questo «mistero» significa fare esperienza religiosa: comprendere l’importanza di Dio e dei fratelli nella propria vita. FINE